Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1093 del 25 marzo 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1093/XIV - Interpellanza: "Redazione di un piano operativo per la valorizzazione del patrimonio archeologico preromano".

Presidente - Per l'illustrazione, la parola al Consigliere Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Torno su un argomento che in questi giorni è di grande attualità: parliamo del ritrovamento nel cantiere antistante l'Ospedale Parini, lì dove dovrebbe essere costruita la famosa "nuova ala est" dell'ospedale, ritrovamento della camera di sepoltura di quello che oramai viene chiamato da tutti il "guerriero celtico", e di una specie di cromlech, cioè di un cerchio di cippi, di pietre, di steli...adesso non so se si può definire cromlech...di grosse dimensioni, pare di circa 150 metri di diametro, probabilmente usato come luogo di culto dagli antichi abitanti della Plaine. Non voglio rifare di nuovo l'ennesimo excursus dettagliatissimo dei vari ritrovamenti, abbiamo detto tante volte come si è giunti a questo scavo, quali sono state le tappe, le scoperte via via fatte, questa mattina lei ha risposto anche a un'interrogazione del collega Bertin.

Le riassumo rozzamente l'interpellanza, così, per inquadrarla ad uso di chi ci ascolta. Un anno fa circa, si incominciava a scavare nella piazza Caduti nei Lager Nazisti, scavi archeologicamente assistiti, visti anche i risultati dei sondaggi fatti, mi pare nel 2011. Quasi subito venne alla luce il vecchio cimitero napoleonico di Aosta, cimitero utilizzato fino agli anni '40 del secolo scorso. Poi sono emerse alcune interessanti sepolture di epoca medievale e romana e, scendendo di livello, sono state poi trovate tracce di insediamenti salassi, anche tracce umane, segni di arature e sistemi di irrigazione dell'Età del Ferro. Scavando ancora è stato rinvenuto questo cerchio di pietre, questo cerchio di cippi, una sorta di cromlech, ma - ci dicono gli esperti - di epoca successiva a quella megalitica; qualche esperto ha azzardato che potrebbe essere una ricostruzione postuma di un cromlech megalitico, già esistente in quel luogo, e gli scavi poi ci daranno ulteriori informazioni. Infine, notizia recentissima, è stato rinvenuto questo tumulo di 18 metri di diametro, probabilmente la tomba di un capo guerriero di epoca salassa, visto anche il corredo che è stato individuato. Dicevo che non voglio fare il dettaglio della storia dello scavo, per non ripetere cose già dette e ridette. È importante però ricordare che, a seguito dei vari ritrovamenti, l'iter di realizzazione del nuovo ospedale si è dilatato e oggi siamo qua ad assistere ad un'ulteriore proroga dei tempi previsti. Vi ricorderete che la data dell'ultima proroga avrebbe dovuto essere il 3 marzo 2015, mentre oggi apprendiamo che andremo fino al 18 maggio 2015, con prospettive quasi certe di un ulteriore rinvio. Nel corso della visita con gli organi di stampa, il Sovraintendente, a quanto leggo, si è lanciato in alcune previsioni che ritengo un po' azzardate. Il Soprintendente Domaine ha dichiarato che i tempi del cantiere - l'ha dichiarato, è un articolo riportato su La Stampa - si allungheranno, ma che quel sito non diventerà mai un parco archeologico come quello di Saint-Martin, anche per la mancanza di soldi, dice il Sovraintendente. Certo, dopo il fallimento dell'altro parco archeologico, quello che da 25 anni viene tenuto inspiegabilmente in stand-by e nel quale è stata riversata una montagna di soldi (il collega Bertin l'ha dettagliato), è ragionevole pensare che non ci si può più buttare in un'impresa di quel genere.

Assessore, la invito a non affrettare decisioni che potrebbero essere irreparabili. Non credo che nessuno qui dentro, in questa sala, possa prendere una decisione così importante come quella di proseguire i lavori dell'ospedale su quell'area, senza prima aver compreso perfettamente la portata e l'importanza delle scoperte che quotidianamente vengono alla luce. I ritrovamenti, lo hanno detto chiaro gli esperti internazionali che hanno visitato il cantiere, sono unici in Europa...ricordatevi che qui in Europa abbiamo Stonehenge, tanto per dire...ebbè, questi esperti hanno detto che sono unici in Europa e qualcuno ha detto che forse è anche un unicum a livello mondiale, e pertanto la loro valorizzazione o il loro occultamento devono essere valutati con attenzione, e non solo, lo ripeto, "non solo dalla politica". In questo caso devono intervenire le Sovraintendenze, ma credo e spero anche altri soggetti deputati alla tutela dei beni culturali, che, non dimentichiamoci, ai sensi della costituzione del Codice dei beni culturali, è di pertinenza esclusiva dello Stato (parlo della tutela).

La mancanza di risorse - e qui lo voglio dire anche al Sovraintendente che magari ci sta ascoltando - può trovare soluzioni in altri modi, ad esempio attraverso il reperimento di finanziamenti e fondi dedicati alla tutela del patrimonio culturale, ad esempio fondi europei, fondi nazionali, possono essere immaginate collaborazioni, Assessore, con soggetti privati e istituzionali, anche università ad esempio, che potrebbero avere interesse di valorizzare il sito, anche per il ritorno economico che può avere un investimento del genere, sia da un punto di vista turistico, sia di studio. L'interpellanza, infatti, suggerisce proprio l'attivazione di un tavolo che veda coinvolti anche operatori economici privati, in un'ottica di partnership, di collaborazione ed interazione pubblico-privata. E d'altronde, Assessore, lo stesso Codice dei beni culturali dice espressamente che la Repubblica favorisce e sostiene la partecipazione dei soggetti privati, singoli o associati, alla valorizzazione del patrimonio culturale; non è un azzardo nostro, che siamo diventati improvvisamente...diciamo dei "liberisti" per quanto riguarda il patrimonio culturale. Certo, il ragionamento va esteso e non si può non considerare che il sito dell'ospedale è parte di un sistema più complesso che ricomprende anche l'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, e perché no? anche quella del Piccolo San Bernardo. Non sono io ad ipotizzare questa idea di sistema, ma sono studiosi molto più qualificati del sottoscritto. Insomma, la Valle attualmente è il luogo in cui vi è una concentrazione di siti preromani, di luoghi di culto stile cromlech - lo dico per semplificare, poi lei magari ci dirà di che cosa si tratta - che potrebbero diventare un richiamo incredibile per turisti e appassionati della materia, al di là del valore anche storico e di testimonianza che credo questi ritrovamenti e questi reperti hanno per la nostra comunità.

Con la nostra iniziativa, quindi, vogliamo intanto sollecitare la ricerca di partner, di sponsor, di risorse extra-regionali, anche istituzionali, visto che la Regione non è più in grado di far fronte da sola ad investimenti di questo genere, attraverso una serie strutturata opera di fund raising, cioè di raccolta fondi e poi vogliamo avere anche dei dati certi, colleghi, sull'area megalitica di Saint-Martin. Credo che occorra un refresh, se così lo vogliamo definire, cioè vogliamo capire a che punto sono i lavori, quanto ci sono costati fino ad oggi, se il progetto è stato ulteriormente modificato e implementato o se deve essere riattualizzato, se è in stand-by o se prosegue.

Io credo che i cittadini abbiano diritto di sapere a che punto è il progetto dell'area megalitica e quali sono le prospettive. Insomma, vogliamo capire se dovremo aspettare altre decine di anni per rendere fruibile al pubblico questo importantissimo sito archeologico. Colleghi, non possiamo più permetterci - e qui concludo - di tirare il brodo come è stato fatto fino ad ora, è arrivato il momento di attivare i nostri migliori cervelli e, se non ne abbiamo abbastanza, magari perché sono occupati a fare altro, di andarne a reperire da fuori, perché dobbiamo trovare oggi più che mai una soluzione a questa che oramai è diventata, Assessore, una barzelletta, neanche tanto divertente, a dire la verità. Grazie.

Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Rini.

Rini (UV) - Grazie Presidente.

Prima di passare al merito delle sue puntuali domande, vorrei solo fare una precisazione, visto che il tema è lo stesso affrontato dal collega Bertin con l'interpellanza di prima, dove ha ricordato questi passaggi anche e soprattutto legati al sopralluogo fatto con la commissione consiliare. Io vorrei davvero cogliere tale occasione per fare chiarezza su questo: da parte dell'Amministrazione regionale, e in particolare io parlo per l'Assessorato della cultura, non c'è mai stata la volontà di non dare le opportune e doverose informazioni su questo sito. Per delle ragioni che poi ci hanno spiegato essere tecniche, non erano stati invitati i giornalisti in quell'occasione, perché ci hanno spiegato che vi è un numero massimo di partecipanti a queste visite per una questione di sicurezza e di tutela del sito stesso. Noi abbiamo allora immediatamente richiesto, congiuntamente al Presidente della Regione, un incontro ad hoc per i giornalisti, e poi un incontro con la commissione consiliare competente: questo per onestà e ricostruzione anche a onor del vero di ciò che è accaduto.

Venendo al merito dell'interpellanza, per quanto riguarda la sua prima richiesta, sulla base delle risultanze dell'indagine archeologica attualmente in corso presso la zona antistante l'Ospedale Umberto Parini, sarà redatta un'accurata relazione scientifica che consentirà di avviare un opportuno confronto, ovviamente anche con specialisti, non solo italiani, ma europei, già peraltro in atto, in questo momento solamente informale, ma che verrà formalizzato, sull'importanza delle testimonianze messe in luce proprio nel sito di cui si tratta. Tali risultanze saranno la base per una corretta valutazione sull'effettiva importanza dei ritrovamenti di cui si tratta e nel contempo costituiranno un significativo valore aggiunto, in termini ovviamente anche di conoscenza, per l'elaborazione di uno studio di fattibilità per la messa in rete e per la valorizzazione anche del patrimonio preromano presente sul territorio della Regione. Nello studio di fattibilità potranno essere analizzati anche importanti aspetti quali quelli della sostenibilità degli investimenti, le ricadute in termini economici sul tessuto sociale ed economico della Regione e gli indotti che tale iniziativa di politica culturale potrebbe ottenere, come lei giustamente ricordava, anche sotto un profilo turistico. Elementi, questi, che potrebbero suscitare - lo speriamo - l'interesse di operatori privati per la gestione economica di tale patrimonio, anche se, ahimè, dobbiamo ammetterlo, statisticamente tale fenomeno in Valle d'Aosta risulta essere molto scarso, benché, se me lo consente, io credo che davvero sfonda una porta aperta nel ricordare quanto sia importante, in un momento di difficoltà, l'elemento della ricerca continua di collaborazioni anche con il privato. Questa sinergia, questo nuovo modo di pensare, questo nuovo modo di agire sul territorio che preveda una forte interazione fra i soggetti pubblici e i soggetti privati, io credo che sia - e lo è davvero - uno dei principali obiettivi dell'azione che stiamo cercando di portare avanti. I fund raising che lei ricordava...ci stiamo provando, come anche su tante altre iniziative che adesso esulano dallo specifico caso, ma devo dire la verità che effettivamente forse non c'è ancora questa forte cultura in Valle d'Aosta, per una serie di ragioni che adesso non sto ad elencare, che lei conosce meglio di me, ragioni anche sociali, della nostra regione. Io credo che questa però debba essere una sfida per noi, di provare ad investire, di creare cultura anche per l'investimento, in quello che può essere un progetto tra pubblico e privato, per le ricadute importanti che un'operazione di questo tipo può avere, per i privati, da un lato, per l'Amministrazione, e soprattutto, oserei dire, per la comunità e per la Valle d'Aosta.

Venendo al punto 2: "quando verrà aperta al pubblico l'area megalitica", l'apertura parziale dell'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, nello specifico quello della navata centrale e del centro di interpretazione del sito, situati per capirci nel settore nord, è prevista per il primo semestre dell'anno 2016. Con deliberazione della Giunta regionale 782 del 10 maggio 2013 è stato approvato il relativo progetto definitivo di un primo stralcio funzionale dell'allestimento dell'area nord del parco archeologico, e l'esecuzione di un primo lotto di lavori, con un finanziamento previsto di euro 6 milioni per rendere fruibile l'area con fondi POR FESR 2007-2013.

Punto 3: "il progetto dell'area megalitica" non ha subito delle significative e sostanziali modifiche. Tuttavia, lo abbiamo già ricordato in quest'aula e anche in commissione, per mancanza di disponibilità di risorse finanziarie non è possibile allo stato attuale procedere alla realizzazione complessiva dell'opera, e pertanto si è provveduto all'elaborazione di stralci progettuali successivi come quelli in corso di realizzazione. Per quanto sopra esposto, la data di completa apertura del sito non è ipotizzabile (quindi l'apertura totale), poiché l'approvazione della progettazione relativa all'allestimento delle restanti aree del parco è subordinata al reperimento delle necessarie risorse finanziarie, che si auspica possa avvenire, così come il primo stralcio funzionale, anche mediante il ricorso ad ulteriori fondi strutturali dell'Unione europea (questa credo che debba essere forzatamente la strada da perseguire). A tale proposito si precisa che i tecnici della Sovraintendenza hanno già elaborato e inviato una richiesta con una scheda di progetto per un importo complessivo 3.800.000 euro di un ulteriore stralcio funzionale, con fondi europei POR FESR 2014-2020, che comprende tre nuove realizzazioni già previste nel progetto definitivo del parco archeologico. In particolare si tratta - tra l'altro ne avevamo parlato anche durante la visita che avevamo fatto insieme alla V Commissione - della "rampa del tempo" dove si accompagna il visitatore in un viaggio culturale-temporale a ritroso nel tempo che dai giorni nostri porta alla fine del IV millennio avanti Cristo, della sala delle stele, dove le stele saranno esposte come vere e proprie sculture lapidee, posizionate secondo gli allineamenti documentati nella vasta area archeologica e, infine, della sala immersiva, costituita da un ambiente circolare chiuso, attrezzato per una proiezione a 360 gradi, dove con specifici filmati verranno raccontati vari aspetti della vita quotidiana delle popolazioni che hanno frequentato il sito e vissuto sul territorio afferente, quindi con un'immersione nel luogo per rendere anche più accattivante, più realistico e fruibile il sito stesso.

In conclusione, ritornando ai ritrovamenti dell'area antistante l'ospedale, io credo che valga la pena cogliere quest'occasione per ribadire ancora una volta che da parte nostra c'è l'assoluta prudenza e mai è stato esternato da parte nostra che sia già stato assunto alcun tipo di decisione; in tutte le sedi, quindi, ho creduto opportuno ribadire l'assoluta prudenza che abbiamo in questo caso e che pertanto attendiamo gli esiti dello studio che si sta effettuando nel sito.

Si dà atto che dalle ore 11,46 assume la presidenza il Vicepresidente Rosset.

Rosset (Presidente) - Grazie Assessore. Per la replica, ha chiesto la parola il Consigliere Guichardaz; ne ha facoltà.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie per la risposta. Anche in questo caso le chiedo se mi può consegnare la risposta che ci ha dato, così la archivio, poiché è molto interessante, almeno abbiamo fatto chiarezza sui tempi e sulle risorse.

Assessore, bene la prudenza, lei ha richiamato la prudenza da parte dell'Amministrazione regionale...io vi inviterei anche ad essere prudenti nelle dichiarazioni. Assessore Fosson, anche in merito al prosieguo dei lavori dell'ospedale, siccome...no, no, ne abbiamo parlato già più di una volta...io lo dico credo all'Assessore Fosson, ma anche al Sovraintendente, e anche all'Assessorato: non ci buttiamo in ipotesi che poi, tutte le volte, vediamo che tramontano per questioni contingenti o per chissà che cosa. Il fatto di dire che lì non si farà mai un parco archeologico perché mancano i soldi, viene poi smentito dal fatto che siamo alla ricerca di fondi e di soldi che, è vero, è difficile trovare in questo momento, ma non è impossibile trovare.

I beni culturali, i beni archeologici, se ben valorizzati, anche da un punto di vista diciamo di proposta, possono diventare un importante richiamo di tipo turistico. Lei dice che i nostri operatori valdostani non sono tanto interessati...beh, siccome è, diciamo, un'opportunità a livello europeo e mondiale, io penso che possiamo allargarci oltre. Se i nostri operatori valdostani non sono in grado di cogliere, in questa scoperta, e anche nell'area megalitica, e anche nelle potenzialità che esprime la Valle d'Aosta...perché vorrei ricordare che Aosta è la seconda città mondiale dopo Roma per presenza di reperti romani, vorrà dire qualcosa! Come mai abbiamo questo complesso di inferiorità per cui non siamo in grado di raccontare quello che siamo? Se un'altra Nazione, un altro Stato, avesse le stesse cose, gli stessi gioielli che sono racchiusi in un piccolo territorio come il nostro, probabilmente avrebbe fatto un'azione di marketing e di promozione incredibile! Adesso abbiamo probabilmente l'opportunità di dire qualcosa all'EXPO, anche se la tematica non è proprio quella della valorizzazione dei beni culturali, ma si può sempre inserire, diciamo, quando spieghiamo quali sono le nostre potenzialità.

Noi abbiamo la necessità di cercare delle alleanze in privati che non vogliono speculare, perché guai al mondo se facciamo venire qua dei faccendieri o dei manigoldi che utilizzano il nostro patrimonio, che rimane sempre nostro, magari per fini personali, magari Enti, istituzioni... perché non chiedere per esempio all'area museale di Stonehenge o ad altre aree museali, di creare una rete, di fare comunque un sistema per la valorizzazione dei nostri beni? Noi abbiamo la necessità di rendere fruibile al pubblico, di raccontare che cosa siamo stati, che cosa siamo, di dare un'idea anche di capacità imprenditoriale, quindi ci dobbiamo necessariamente allargare ad altre formule e ad altre proposte. Per fare questo io credo che sia necessario anche investire in uffici, in strutture che siano in grado di reperire dei fondi e dei finanziamenti, con una maggior...non diciamo capacità, ma con una maggior concentrazione. Lo vediamo...per esempio l'USL ha avuto per un certo periodo il cosiddetto "Ufficio progetti innovativi", che è stato in grado di recuperare parecchie risorse con le quali si sono fatti il Progetto Orizzonte e altre iniziative sulla violenza contro la donna, e via dicendo. Oggi l'abbiamo ripristinato, mi pare, o abbiamo ripristinato una cosa simile...perché? Perché io credo che sia necessario aprirsi all'idea che bisogna formare e bisogna strutturare delle persone che sono in grado di andare a cercare fuori delle partnership e delle collaborazioni. Tra l'altro, lo dico tutte le volte, abbiamo la Regione più bella del mondo, abbiamo 360 chilometri - l'abbiamo visto con il Tor des Géants - di spettacolari paesaggi e panorami, abbiamo reperti romani, reperti medievali, adesso megalitici, l'Età del Rame, l'Età del Ferro, abbiamo delle chiese che sono una meraviglia! Ieri è venuto Sgarbi, ci hanno fatto vedere le scelte che ha fatto per esempio per rappresentare la Valle d'Aosta all'EXPO...insomma, abbiamo un patrimonio, e probabilmente non siamo in grado di comprendere che questo patrimonio dev'essere messo a disposizione per aumentare il benessere dei cittadini valdostani e, soprattutto, per dare un'immagine della Valle d'Aosta che sia l'immagine vera che vogliamo rappresentare fuori di qua. Abbiamo coraggio!

Presidente - Grazie. Punto 15 all'ordine del giorno.