Oggetto del Consiglio n. 1073 del 11 marzo 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1073/XIV - Interpellanza: "Interventi per un utilizzo razionale dei reparti dell'Ospedale Beauregard".
Presidente - Per l'illustrazione, ha chiesto la parola la Consigliera Fontana, ne ha facoltà.
Fontana (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Venuti a conoscenza che presso il Reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale Beauregard sono stati ricoverati fuori reparto nove pazienti anziani, alcuni dei quali malati di polmonite ed altri in stato terminale; preso atto della sensazione di disagio manifestata dai parenti dei degenti terminali nel vedere spegnersi i propri cari di fronte a neo-mamme che vanno e vengono con i loro bimbi nei corridoi; appreso che la Direzione strategica dell'USL ha spiegato che il problema si è verificato a causa del picco di ricoveri acuti del Pronto soccorso, tipici della stagione invernale, che ha saturato i posti della Geriatria e quindi la scelta del ricovero dei pazienti anziani con patologie prevalentemente a carico dell'apparato respiratorio in Ostetricia e Ginecologia è stata dettata dalla necessità di dare agli stessi malati un'assistenza appropriata; ritenuto che non sia dignitosa per tali degenti anziani molto malati una sistemazione che non assicuri loro la tranquillità e il riserbo che la loro grave situazione di salute richiede; avuto notizia, peraltro, che nello stesso Ospedale è situato un altro reparto, prima ospitante il servizio di Gastroenterologia, trasferitosi presso l'Ospedale Parini, attualmente vuoto e composto da oltre dieci camere chiuse ed inutilizzate; ricordato ancora una volta come l'Assessore alla sanità abbia più volte garantito che il taglio alla spesa sanitaria regionale non avrebbe inciso sulla quantità e sulla qualità dei servizi erogati all'utenza, volevamo sapere: se è vero che esiste presso l'Ospedale Beauregard un reparto con diverse camere chiuse ed inutilizzate, e in caso affermativo per quali motivi non si siano utilizzate tali camere per il ricovero dei degenti anziani con gravi patologie, invece che ricoverare gli stessi in Ostetricia e Ginecologia; se non ritenga necessaria una programmazione che tenga conto dei picchi di ricoveri causati dalle influenze stagionali e che eviti in ogni caso di lasciare reparti ospedalieri vuoti ed inutilizzati per lungo tempo. Grazie.
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'Assessore Fosson, ne ha facoltà.
Fosson (UV) - Sì, grazie Presidente.
Quando ho visto questi articoli sul giornale, pensavo già ad un'interpellanza. Sono contento di poterne ragionare con lei per cercare di spiegare quello che è successo in un momento, è chiaro, di gravi restrizioni economiche e di risorse. Intanto la programmazione c'è, attraverso la figura operativa del bed management, che fa seguito ad un incarico della Direzione sanitaria dell'ospedale. Ogni giorno si ha una ricognizione dei posti letto liberi, però c'è stata un'emergenza, per fortuna un'emergenza molto ristretta nel tempo, in Ginecologia e Ostetricia ma adesso non c'è più nessun malato di altri reparti ricoverato. È stato un picco influenzale molto grave, più grave che negli altri anni sia perché il ceppo influenzale era un ceppo più cattivo, più maligno, sia a causa della riduzione importante del numero delle vaccinazioni e sia perché i servizi territoriali non sono ancora pronti a risolvere alcuni problemi. Ad esempio, l'anziano che arriva con una polmonite bisogna ricoverarlo, non si può mandarlo a casa, e questo lei lo sa, stiamo lavorando molto sui servizi territoriali e, purtroppo, non abbiamo ancora una normativa, per il Patto della salute, che prevede tutto un cambiamento di tali servizi e i medici di famiglia non hanno ancora firmato il contratto definitivo, per cui non possiamo arrivare in questa nuova fase organizzativa, che auspichiamo anche dal punto di vista culturale. Ripeto che l'emergenza è stata un'emergenza acuta, non prevedibile per quantità di persone coinvolte. In Piemonte si è potuto vedere come si è manifestato il picco: 20-30 letti bis nei Pronto soccorso, barelle triplicate nei Pronto soccorso a seguito del montaggio di nuovi letti in alcune camere. In particolare, di fronte a questo picco, è risultato che c'erano dieci posti vuoti addirittura in Ginecologia e Ostetricia, perché c'è una programmazione valida del lavoro e si è pensato di utilizzare questi posti per un'emergenza, per un periodo molto breve. Io sono stato al Beauregard a rendermi consto personalmente e se mi permette, non era proprio così drammatico, nel senso che già l'Ostetricia e la Ginecologia sono due reparti non divisi, nel senso che ci sono neonati con le mamme, ma anche le pazienti con patologie operate ad esempio di isterectomia. Nello stesso reparto c'è sempre naturalmente una commistione tra malati chirurgici e non. C'è un reparto vuoto perché la Gastroenterologia è stata trasferita al Parini per l'apertura di un nuovo reparto con l'endoscopia nuova anche perché avevamo dei reparti che erano al 60 percento dell'occupazione e questo non può più essere previsto.
Le dico tra parentesi, ma mi interessa informare anche il Consiglio di questo, che, oltre ai bilanci che voi tutti sapete essere ristretti, mercoledì, scendendo a Roma, ho appreso che questo fondo straordinario per i farmaci innovativi per l'epatite C, che doveva già finanziare questi farmaci, che prevede 500 milioni per tutto il territorio nazionale, ad una domanda, dell'Assessore dell'Alto Adige e mia, abbiamo scoperto che 400 di questi 500 milioni saranno solo destinati alle Regioni a statuto ordinario, quindi noi avremo una spesa nel 2015 di 2 milioni per questi farmaci innovativi, senza una certezza della copertura economica.
Rispetto al reparto vuoto. Un reparto non si attiva in un momento e ci vogliono 12 infermiere, che si dovrebbero spostare da altri reparti e ciò non era possibile perché sono già in difficoltà anche loro e per il fatto che avremmo avuto una spesa. Concordo quindi dicendo che è stata una soluzione di emergenza, temporanea, non così grave com'era stato descritto dai giornali. Se queste emergenze dureranno di più nel tempo, è chiaro che allora si penserà di riattivare quel reparto, su cui abbiamo già delle ipotesi. L'emergenza quindi adesso è finita, le confermo che in questo momento nessun anziano polmonitico è lassù, la situazione non era così grave, sono andato a vedere, con l'Ufficio infermieristico e l'Ostetrica si è pensato di risolvere in questo modo un'emergenza piuttosto che aprire dei letti bis, o mettere delle barelle in Pronto soccorso. Certo non è una soluzione ideale, ma in momenti di grave difficoltà anche certe soluzioni così non ottimali bisogna accettarle. Grazie.
Presidente - Per la replica? La parola alla Consigliera Fontana, ne ha facoltà.
Fontana (PD-SIN.VDA) - L'ho ascoltata con molta attenzione, Assessore, non condivido molto la sua giustificazione e le spiego perché. Capisco che, piuttosto che tenerli nelle barelle del Pronto soccorso o fuori nei corridoi, questa è una sistemazione, l'avrei capito se non avevamo spazi a disposizione, ma ci sono...aspetti che le dico con precisione...ci sono dieci camere con venti letti liberi a disposizione, qui viene data una spiegazione..."i letti sono rimasti vuoti e con le camere chiuse - ha spiegato il Direttore della struttura di medicina, Giulio Doveri - perché manca il personale per gestire: è questo il nocciolo del problema"; Doveri ha posto l'accento sui tagli e le carenze amministrative che impongono anche al settore sanitario scelte importanti. Dice anche, quanto al futuro, all'ormai ex Reparto di Gastroenterologia del Beauregard, che, entro aprile, le sale di endoscopia riapriranno per ospitare gli ambulatori di terapia antalgica. Allora io mi chiedo: abbiamo un reparto chiuso con venti letti, abbiamo speso una marea di soldi per ristrutturarlo, tutto arredato, io sfido...magari la prossima volta chiederò quant'è costato...noi lo teniamo chiuso, mettiamo tutte quelle persone morenti insieme a queste neo mamme, ma sia per loro, ma anche per la dignità anche di quei parenti che sono lì, che hanno anche magari questo problema, che in questo momento hanno i parenti che sono in fin di vita, non mi sembra veramente una cosa...cioè ma un briciolo di cervello, da dire: "non vanno messe lì", se noi non avessimo avuto il posto, avrei capito...
Poi cosa facciamo? Apriamo i reparti...abbiamo dei reparti meravigliosi, adesso è venuta questa mania di accorpare, sta venendo fuori un minestrone, perché non sta funzionando bene, diciamocelo, i problemi li sta provocando. Qual è il problema? Manca personale? Cerchiamo di capire che cosa possiamo fare, cioè abbiamo tutti questi ospedali e li abbiamo attrezzati, abbiamo una marea di...e poi non li possiamo utilizzare perché ci manca il personale, la materia prima. Io non lo so se questa è una risposta che si può dare alle persone! Io veramente sono esterrefatta, perché - ripeto ancora una volta - se non avessimo avuto posti, l'avrei capito, ma con un reparto chiuso...sfido chiunque ad andare a vedere che reparto è, è vuoto...e noi che cosa facciamo? La spiegazione è: "non li lasciamo nei corridoi, li sistemiamo lì, ma siamo migliori degli altri...", ma pensiamoci bene a quello che stiamo facendo, qui manca veramente una riorganizzazione! Prima di fare queste scelte bisogna pensarci! Sono esseri umani, ma poi in momenti difficili della loro vita...cioè io davvero non ho parole Assessore!
Presidente - Grazie. Prima di proseguire con i lavori, comunico che sono pervenute tre risoluzioni che chiederei di distribuire e di metterne in votazione l'iscrizione. Nell'attesa della distribuzione e della valutazione delle tre risoluzioni, proseguirei con i lavori, col punto 24: con la nomina dei Commissari della Corte dei Conti.