Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1070 del 11 marzo 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1070/XIV - Interpellanza: "Reperimento di nuove risorse per il finanziamento dei servizi socio-assistenziali a favore degli anziani".

Président - Pour l'illustration, la parole au Conseiller Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

Torno su un argomento che avevo già trattato in una precedente interpellanza, in cui avevo manifestato quella che era una preoccupazione legata alle effettive risorse finanziarie disponibili per quello che riguarda il servizio anziani, vale a dire l'assistenza domiciliare e la parte legata alle infrastrutture, alle microcomunità, tanto per intenderci, e in quella occasione noi avevamo avuto una serie di rassicurazioni da parte...

Presidente - Colleghi, un po' di silenzio per cortesia.

Gerandin (UVP) - ...capisco che interessa poco, ma magari il collega Fosson è interessato. Dicevo, è una preoccupazione che nasce da una rapida verifica di quelle che erano le risorse finanziarie conseguenti all'approvazione del bilancio e che, mio malgrado, mi trovo a dover di nuovo ricostruire, riprendere, perché nel frattempo ci sono state un po' di evoluzioni. Dicevo che in quell'occasione l'Assessore Fosson ci aveva tranquillizzato dicendoci: "ma no, le risorse disponibili non sono solo quelle sul bilancio regionale, ci sono anche fondi derivanti dal fondo nazionale", mi sbaglio? Non ha detto questo? Se per caso non ha detto questo, mi corregga, per cui ci siamo sentiti un po' rassicurati, poi nel frattempo, probabilmente anche a seguito di quest'iniziativa, che comunque ha sollevato un po' di preoccupazioni nel mondo legato all'assistenza anziani a domicilio, c'è stato mi risulta...almeno così ci risulta, anche perché c'è un documento che è stato inviato alle varie Unités des Communes, le future Unités des Communes, in cui di fatto viene avvalorata la tesi che le risorse finanziarie non sono sufficienti per garantire il servizio agli anziani sia a domicilio che eventualmente nelle micro... Questo documento parte con una ricostruzione che io ritengo assolutamente corretta: si parla di risorse che derivano dal 2012, che erano oltre 23.430.000 per arrivare a 17.525.000 nel 2015, per cui è chiaro che c'è stata una grande riduzione di risorse disponibili. Ricostruisce anche correttamente il passaggio in cui si dice che dobbiamo anche tener conto che dal 2015 i Comuni devono farsi carico del finanziamento delle attuali Comunità montane, per cui i 4 milioni che finanziavano le ex Comunità montane, future Unités des Communes, fino al 2014 non esistono più, per cui sono dei costi in più che i Comuni debbono accollarsi. Viene ripreso il passaggio legato a quello che era il costo unitario ottimale di riferimento: 115 euro e si riprende quello che era uno dei contenuti della delibera di Giunta, la n. 37 del 2015, in cui si dice che, in collaborazione col Consiglio permanente dell'Azienda USL, bisognerà predisporre la bozza di convenzione in materia, dopodiché si entra un po' più nello specifico, nei contenuti, nell'analisi di quelle che erano le risorse disponibili, si dice, io dico molto onestamente, che le risorse finanziarie disponibili per il finanziamento delle strutture residenziali del SAD ammontano a circa 18 milioni, perché qua, almeno dai calcoli che faccio io, sono già state calcolate quelle risorse che derivavano dal fondo nazionale che lei ci aveva promesso, perché 17 milioni e mezzo derivano da finanza locale. Si dice che non sono sufficienti a coprire il costo del servizio, per cui si ritornava un po' a quel quesito che io avevo posto, che lei aveva in parte cercato di rassicurare.

Viene anche detto che c'è una carenza di infermieri sul territorio e che non si può assicurare l'assistenza sanitaria necessaria per le strutture protette plus e garantire una presenza costante nelle strutture protette. Questa è una novità, lei ci aveva garantito che nell'attuale riorganizzazione del servizio sanitario ci sarebbe stato un occhio di riguardo per queste strutture sul territorio, apprendiamo da una comunicazione che lei ha condiviso che non c'è più questa garanzia di quest'assistenza sanitaria legata agli infermieri sul territorio e nelle strutture. La parte interessante è che questa delibera appena approvata viene messa in discussione, perché poi c'è un passaggio che ci dice: "modificare la delibera di Giunta regionale...", in cui si vuol togliere i requisiti minimi organizzativi e strutturali...in materia di requisiti minimi organizzativi e strutturali togliendo il limite dei 24 posti per le strutture protette e per le microcomunità in essere. Parla poi della sottoscrizione di apposite convenzioni che regolano i rapporti tra Regione, Enti locali e USL e, bontà sua, Assessore, sono dieci anni che aspettiamo questo protocollo d'intesa, speriamo che sia la volta buona.

Faceva poi un accenno al fatto che il termine ultimo era il 31 dicembre 2018 per adeguare queste strutture protette, dimenticandosi magari di citare un passaggio nel quale fa riferimento al fatto che le risorse finanziarie a disposizione sono pari a zero su quell'adeguamento strutturale. Si è riusciti ad azzerare anche un aspetto che era un aspetto importante per quello che riguardava l'adeguamento e la messa a norma delle strutture. Si dice di ridurre in prospettiva il servizio domiciliare da 7 milioni a 6 milioni, riducendo le ore erogabili su tutto il territorio regionale e, per quello che riguarda invece le strutture protette, si dice pari pari quello che le avevo già peraltro anticipato e che mi pareva molto chiaro...il fatto che comunque sui 551 posti di cui lei ha dato l'elenco in commissione, che ci ha fatto pervenire...si dice che le risorse finanziarie sono garantite esclusivamente per 491 posti, per cui, così, rispetto a quella delibera in cui veniva identificata tutta una serie di infrastrutture con posti letto e finanziamenti, si dice che restano da ripartire 60 posti letto in maniera proporzionale per le future Unités des Communes che potranno decidere se finanziarli o chiuderli. Questa è la soluzione al problema che lei, Assessore, ha proposto alle future Unités des Communes.

C'è qualche passaggio che sfugge, Assessore, prima di tutto lei doveva dirlo prima, lei doveva dire la verità. Quando le chiedevo di dire la verità, era riferito a questo, lei doveva dirlo prima che non c'erano queste risorse, prima che queste Unités facessero i bilanci, perché queste risorse non saranno più risorse che derivano dalle Comunità montane o future Unités des Communes, sono soldi e quattrini che i Comuni dovranno cacciare di tasca propria. Il ragionamento allora è molto semplice: non si può cercare di...e continuare a giocare su quelle che sono le cifre reali, non si può cercare e continuare a mettere in difficoltà gli Enti locali e, quando si dice: "qual è la prospettiva che dà l'Amministrazione regionale?"...è quella di dire: "prendetevi voi la responsabilità di chiudere 60 posti o ve li pagate"! Questo è il risultato di quella che è la sua politica sul territorio, ma davvero io sono...questo sistema di dire le cose, di parlare tra pochi, di non dire la verità, di nascondere la verità e poi di lasciare gli altri veramente nella scelta di dover chiudere o pagarsi...perché, attenzione, io voglio solo ricordarle che dei 115 euro, se facciamo il conto, 491...e ne finanziate 491 con le risorse, voi ne finanziereste per 67 euro, vale a dire il 58 percento con risorse regionali, il resto sarebbero pagate o con risorse degli Enti locali, o pagate direttamente dagli utenti. È giunta l'ora di dire la verità, non è che non si approva una delibera e dopo un mese mezzo si convoca un tavolo e si dice: "devo rivederla perché la partita, i conti, non sono questi". Le risorse le sapeva già prima, quando ha approvato la delibera, e se le risorse le sapeva prima, lei avrebbe dovuto, quando è andato a presentare all'assemblea del CELVA, dire la verità, dire che, se volevano continuare ad avere...avrebbero dovuto pagare ulteriormente. Mi dirà che ci sono 600 mila euro redistribuiti di avanzo di amministrazione, probabilmente è l'anticipo, perché una delle soluzioni che lei propone e proporrà è questa. Beh, i 600 mila euro derivano esclusivamente da un avanzo di amministrazione che con quest'anno finirà e nel futuro non ci sarà un euro in più e queste saranno le scelte che dovranno fare gli amministratori locali.

Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Fosson.

Fosson (UV) - Sì, grazie Presidente.

Intanto vorrei precisare per correttezza che lei si riferisce ad una proposta, fatta a tutti i componenti, del Direttivo del CELVA, riunito il 17 di febbraio. Come le avevo detto nell'ultima risposta non siamo in presenza di atti o di dichiarazioni da parte di nessuno. Nell'ultima risposta io le avevo detto che questa somma e queste nostre proposte saranno sottoposte al CELVA, che rappresenta i gestori pubblici delle microcomunità. Noi quindi, come le avevo detto, siamo partiti con una verifica e con un confronto col CELVA, ma non tutti quelli che volevano venire sono venuti in quanto era il martedì di carnevale. Dunque io non ho mai parlato a tutta l'assemblea degli amministratori del CELVA e sarà sei mesi che non ci vado. Io in quella sede ho parlato con i responsabili presenti, facendo quel percorso come le avevo già detto nell'ultima risposta all'interpellanza, riferito cioè ad una proposta che deve essere discussa ed eventualmente approvata, che parte - e questo l'aveva riconosciuto anche lei correttamente - da una situazione di difficoltà che noi non abbiamo mai negato e che andava anche nell'ottica che aveva suggerito lei quando ci siamo trovati in V Commissione, in cui aveva detto: "finanziamo solo le protette". Lei diceva: "io ho chiuso Arnad, ho fatto una cosa giusta e ho chiuso le alberghiere e quindi anche gli altri facciano così"; per cui noi finanziamo 491 posti nelle protette e mi spiace che lei rida, ma è così. Noi ribadiamo qui, perché diciamo la verità, che i fondi che abbiamo avuto nell'approvazione del bilancio il dicembre del 2014 sono 17.525.000, a questi aggiungiamo, e lo riconfermo, 600 mila euro presi dal Fondo delle politiche nazionali. Abbiamo proposto al Direttivo del CELVA di rivedere l'organizzazione del SAD, che, come le ho detto, ha una distribuzione anomala. Abbiamo presentato, lei non l'ha citato, in questa proposta di documento al CELVA la revisione del SAD. Questi sono i temi riconducibili ad alcune variabili: quali ad esempio quella del finanziamento dei 491 posti; se lei fa il calcolo di 70 euro del costo unitario al giorno la cifra complessiva ammonta a 12 milioni 540, cifra, ricordo, interamente a carico della Regione. Tenga presente che anche i 551 sono posti occupati sempre e solo in modo teorico, perché i posti non sono 551 occupati al 100 percento, e quindi la percentuale di occupazione è decisamente inferiore.

L'altra grande variabile è quella dell'ISEE, che probabilmente interviene nei 45 euro di contribuzione della famiglia in modo superiore, però non sappiamo ancora, un dato che dobbiamo identificare.

La nostra proposta al CELVA, parte dal dato delle risorse e da quello delle variabili. Ricordo che le ho già detto che non è vero che non ci sono dei fondi per ristrutturare le micro, perché è arrivato in questi giorni un finanziamento nazionale, per cui noi metteremo per la ristrutturazione delle micro un importo che ammonterà a 300-400 mila euro, se non altro per le manutenzioni. Nel corso della riunione soprarichiamata il CELVA ha fatto questa proposta, dicendo: "siamo in un anno di grande difficoltà, siamo in un anno in cui sono state apportate delle grandi novità...", come ad esempio il costo ottimale che non c'era prima, assieme alla descrizione delle strutture protette e di quelle alberghiere; in quella riunione è stato anche specificato che ulteriori ristrutturazioni non potranno essere assoggettate a nuovi finanziamenti. Il CELVA ci ha chiesto: "dove trovate i soldi?" Non è una proposta che abbiamo fatto noi perché nel suo Direttivo il CELVA aveva detto: "va bene, voi finanziate a 70 euro tutte le strutture protette e i posti letto sono 491". Noi intendiamo come strutture protette anche quelle che attendono una ristrutturazione, per esempio, aspettando Morgex finanziamo Introd, e La Thuile, come ad Aosta, si sta attendendo la nuova struttura di località Belvedere. In sostanza continuiamo a finanziare strutture alberghiere anche se hanno funzione di protette.

Abbiamo anticipato 600 mila euro, questo è vero, di residui, li abbiamo anticipati perché ci sembrava giusto che ci fossero dei finanziamenti, che non ci saranno più, ed è evidente che partiamo da una situazione di difficoltà. Il CELVA che ragionamento ha fatto? "Va bene, ci finanziate tutti i posti nelle protette, però è un anno di passaggio, di grande difficoltà, di cambiamenti politici: abbiamo 60 posti e facciamo sistema e li finanziamo noi per le strutture alberghiere". Allora, a seconda della tipologia d'utenza e a seconda delle strutture alberghiere, tutte le Comunità montane contribuiranno per costituire un fondo per finanziare questi 60 posti. L'alternativa è quella di utilizzare quei posti e questa è la proposta scritta che il CELVA porterà in discussione alla sua assemblea. Non va bene questa ripartizione? Se ne potrà fare un'altra, mi sembra che l'idea di finanziare completamente tutti i posti delle protette sia un punto di partenza mentre su quelle alberghiere il CELVA propone per quest'anno una soluzione di questo tipo ma è anche chiaro che bisognerà andare verso un'assistenza domiciliare migliore per la quale noi stiamo lavorando per avere più infermiere. Il nostro problema è cercare di spostare con una riorganizzazione ospedale-territorio delle altre unità, di modo da poter rendere plus delle strutture che non lo sono, come abbiamo fatto per esempio per la struttura di Hône, dove abbiamo spostato finalmente un'infermiera anche per la notte. Alle Comunità montane il gestire le micro costava 4 milioni. Hanno anche inserito più risorse con l'aumento delle quote. Questa è una proposta, una proposta che parte da una situazione di difficoltà, una proposta che ha una ratio nel voler finanziare soltanto le strutture protette che il CELVA doveva già sottoporre questa settimana alla sua assemblea e aspettiamo di vedere che cosa verrà approvato. La situazione non è facile, però con queste risorse bisognerà trovare nuovi criteri di assegnazione.

Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

Parto dalla sua conclusione, Assessore, che il momento non è facile, di questo gliene do atto. Sul resto mi permetta..., se vuole, glielo faccio avere io l'elenco dei 519 posti nelle strutture protette...me l'ha mandato il suo...dov'erano identificate le strutture protette e i posti, c'è un elenco con totale finale...allora, il problema è questo...l'elenco finale 551... Dopodiché se lei mi viene a dire come era palese...Assessore, era palese che voi non avevate le risorse per finanziarne 551! Glielo ho detto nell'altra interpellanza: non c'erano, o lei era così bravo da stampare denari e da recuperare denari eventualmente che derivavano dal fondo nazionale o da quant'altro, o le risorse non c'erano. Allora, io in quell'occasione le dissi: "si prenda la responsabilità politica e proponga una soluzione", una soluzione che è scritta su questo...è una bozza di lavoro, non lo metto in dubbio, che dovrà essere...e non so come verrà ratificata, perché sarebbe interessante essere presenti, magari chissà che non ci invitino tutti e due al CELVA per sentire cosa penseranno di questa sua proposta...così a titolo puramente indicativo.

Viene proposto di dire: "benissimo, io ne finanzio 491, 60 problemi vostri: o trovate i soldi...", e questo non è stato detto ai Comuni, perché, attenzione, le Comunità montane, ex Comunità montane, Unités des Communes, adesso come risorse proprie - Assessore, lei ha approvato il bilancio - hanno zero, non hanno un euro, allora, queste sono risorse che vengono chieste ai Comuni. Il fondo di solidarietà di cui lei ha parlato sarà un fondo di solidarietà finanziato dai Comuni, non dal CELVA. Il CELVA non ha risorse, le Comunità montane non hanno risorse, verrà finanziato dai Comuni e i Comuni in questo momento le posso assicurare che hanno difficoltà a chiudere i bilanci per 10 mila euro, non una proposta come ha fatto lei o condiviso assieme...con chi l'ha condiviso non ho idea...in cui si chiede un milione e mezzo ai Comuni, oppure "chiudete": la sintesi è questa. È un documento di lavoro quello che vogliamo, ma è inutile che ci giriamo intorno, il problema è questo...e in prospettiva futura la situazione peggiorerà, lo dico adesso così almeno avrà modo di lavorare sul bilancio degli anni futuri, le risorse disponibili mica crescono...anzi non crescono, non so se avrà ancora disponibilità sul fondo nazionale, speriamo che ne abbia ancora di più, io me lo auguro, non avrà più avanzo da redistribuire, perché i 600 mila di quest'anno saranno l'ultimo una tantum che c'è.

Bene, allora, quella che lei mette di fronte ai Comuni è la scelta tra due strade: o trovate un milione e mezzo, per cui io, Assessore, non mi prendo la responsabilità e mantengo la parola così come ho previsto all'interno della delibera, in cui si parla di 551 posti finanziandone 491, oppure decidete di chiudere. E il personale? E chi ci lavora?

(interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)

...ah, sì, io le ricordo che quando ho fatto la riorganizzazione di Arnad...no, ma glielo ricordo proprio perché c'ero...no, Assessore, ma ne approfitto...ero in procinto di riaprire la struttura di Brusson e del personale non è rimasto nessuno a casa, perché ho utilizzato il personale chiudendo una e aprendo l'altra...adesso si aprirà poco o niente...

(nuova interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)

...esattamente...ah, no...le domiciliari, sì, manderò le domiciliari...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...sì, esatto...no, io chiudo...diminuisco il domiciliare, diminuisco i posti nelle micro e mantengo lo stesso personale...Assessore, le dico che il costo grosso non è legato al mantenimento della struttura, ma al personale, eh! Allora, io le dico: non giochiamo sugli equivoci, non giochiamoci! Lei dica la verità, è inutile che si faccia bello dicendo: "io ho salvato 551 posti e poi ne finanzio 491 e gli altri 60 o chiedo un milione e mezzo ai Comuni oppure chiudano"! No, è inaccettabile, veramente è un sistema inaccettabile!

Presidente - Punto 21 all'ordine del giorno.