Oggetto del Consiglio n. 1063 del 11 marzo 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1063/XIV - Interpellanza: "Motivazioni in ordine alla soppressione della Struttura organizzativa del Dipartimento Enti locali".
Si dà atto che dalle ore 12,14 assume la presidenza il Vicepresidente Rosset.
Rosset (Presidente) - Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin; ne ha facoltà.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Ho letto e abbiamo letto con attenzione la delibera di Giunta 261 del febbraio di quest'anno, in cui si approva il piano di riduzione della dotazione organica in applicazione all'articolo 8 della legge 13 del 2014. L'abbiamo letto, perché è un atto consequenziale alla legge di bilancio che è stata approvata, per cui era un atto che era nell'aria e che ci aspettavamo, non era una novità. Però, leggendo questo atto, abbiamo provato a fare alcune considerazioni per capire qual era la ratio alla base di questa scelta, alla base di questo percorso che portava in questo caso a eliminare, a cancellare il Dipartimento degli Enti locali. Dico queste cose riferite agli Enti locali, ma la stessa valutazione l'abbiamo fatta in merito all'abolizione del Dipartimento dell'Agricoltura, per cui questa breve illustrazione interessa anche lei, Assessore, con le stesse motivazioni. Ora, in un momento in cui le risorse di bilancio sono assolutamente ridotte - noi abbiamo avuto una riduzione nell'ordine del 45 percento rispetto al 2008 - è chiaro che probabilmente un ripensamento sulle strutture vada fatto.
Noi vorremmo però capire qual è la ratio per arrivare a questi tipi di scelte. Per quello che riguarda gli Enti locali, noi abbiamo condiviso un percorso, un percorso non facile, e in pochi mesi si è riscritto il modello Enti locali in Valle d'Aosta. Sappiamo che abbiamo la competenza primaria, per cui abbiamo una serie di regole che ci imponiamo, ma che poi dobbiamo fare rispettare, e soprattutto dobbiamo essere in grado di far rispettare agli Amministratori che ci saranno sul territorio. Questo percorso è complicatissimo, al di là delle sottovalutazioni che qualcuno dà, perché si è riscritto il modello per quello che riguarda la gestione associata dei servizi, cioè l'obbligo delle convenzioni. Abbiamo la nuova Unité des Communes con ulteriori servizi associati, abbiamo un sistema anche centralizzato, la stazione degli appalti, avremo a breve il discorso delle graduatorie uniche del modello di concorso a livello regionale, che è un percorso che tutti assieme abbiamo provato a scrivere tra mille difficoltà e, soprattutto, la sfida aperta sarà per chi verrà nel futuro ad amministrare negli Enti locali, perché è una sfida tutt'altro che vinta.
Dico questo perché, nel modello nazionale, in questi giorni stanno uscendo fuori le prime valutazioni sull'Unione dei Comuni, che è un sistema...io dico diverso dal sistema valdostano, per fortuna, ma è un sistema che comunque prevede questi tipi di gestione associata, e sappiamo che i primi risultati non sono così positivi, nel senso che ci sono mille difficoltà che sono emerse e che quei risparmi che si paventavano non sempre ci sono. Allora, è effettivamente una difficoltà avviare il modello nuovo con questo sistema. Tutto questo quando siamo alla vigilia del rinnovo delle Amministrazioni locali, a maggio, e verosimilmente ci sarà anche un rinnovo degli Amministratori locali, avremo nuove figure, avremo anche magari persone che non hanno quell'esperienza passata e che avranno necessità di avere comunque dei punti di riferimento. Tutto questo anche a seguito della riforma della legge per quello che riguarda l'elezione diretta del Sindaco e del Vicesindaco e, soprattutto, abbiamo in prospettiva un percorso, un'evoluzione che vedrà anche importanti e ulteriori momenti di confronto: dalla proposta di modifica dell'indennità degli Amministratori locali, alla proposta di modifica della legge sui Segretari, che imporranno delle scelte non così scontate, non così facili, ma avremo anche delle modifiche che sono comunque necessarie, vedi le modifiche sulla legge 48 di finanza locale. Un percorso che in questo momento sta impegnando e che impegnerà nel futuro, vale a dire il sistema di armonizzazione, il sistema di contabilità degli Enti locali, per cui è una sfida aperta.
Per questo motivo noi abbiamo delle difficoltà a capire come mai si è scelto di sopprimere un Dipartimento come quello degli Enti locali, che è un punto di riferimento, tenuto conto che gli Enti locali sono comunque all'interno di un comparto unico del pubblico impiego, e quali sono state le scelte, la ratio. Qualcuno ci diceva: "no, la scelta è: dove c'è chi va in pensione va via la struttura, senza valutazioni sul dimensionamento, sui carichi di lavoro, sulle unità di personale, eventualmente sull'efficacia e l'efficienza, sulla complessità del settore". Noi ci rifiutiamo di credere che alla base di questa scelta ci sia questo, però, combinazione, abbiamo alcuni Dirigenti delle Strutture degli Enti locali e del Dipartimento Agricoltura che andranno in pensione, guarda caso i due Dipartimenti che ci toccano, e veramente vorremmo capire qual è la ratio della scelta. Tra l'altro sono due Dipartimenti che sono sempre stati un po' il fiore all'occhiello per quello che riguarda l'azione amministrativa. Ecco, questo è quanto vorremmo capire, perché ci francamente ci rifiutiamo di credere che alla base di questa scelta ci sia il "chiudiamo i Dipartimenti dove qualcuno va in pensione". Questo è un modello che non è credibile, è un modello che in questo momento la Valle d'Aosta non può assolutamente permettersi, perché dobbiamo avere il coraggio di fare delle scelte che siano nel modello di riorganizzazione e nella valorizzazione del personale; abbiamo del personale bravo, noi, è indubbio che abbiamo del personale bravo, ma non è che perché abbiamo del personale bravo che va in pensione che cancelliamo improvvisamente i Dipartimenti! Grazie.
Presidente - Grazie. La parola al Presidente della Regione; ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - Oui, merci Président.
Ce qu'il faut avant tout rappeler, c'est qu'il y a un engagement qui a été prévu - comme le collègue l'a dit - au niveau de Conseil régional, de réduire un certain nombre de places de Dirigeants. Évidemment c'est un thème difficile, car c'est facile de dire "on réduit", mais pour réduire justement il faut imaginer qu'en réduisant ces places, si les personnes existent physiquement, il faut leur trouver une autre adresse, un autre engagement, puisqu'on ne peut pas les enlever évidemment de leur place sans qu'il y ait une solution alternative. Alors, compte tenu de ces aspects, la suppression des Structures opérationnelles du Département des Collectivités locales est liée à l'exigence qui est partagée, dans le sens plus général, de rationaliser l'organisation de l'Administration dans une optique de limitation des dépenses publiques, qui est à la base du choix qu'on a fait et, conséquemment, du personnel et des dépenses courantes. Il s'agit de l'une des mesures prévues par le plan de réduction globale des effectifs du Gouvernement, adopté par la délibération 261 de 2015 que vous avez rappelée, en application du 3e alinéa de l'article 8, et là on demandait de réduire 10 places.
À la suite d'une analyse détaillée des postes prévus par l'organigramme, des compétences spécifiques à chaque Structure, en fonction des nouvelles organisations globales et de la vérification des effectifs, qui à la date du 31 décembre 2016 sont susceptibles de remplir les conditions requises pour le départ à la retraite avant la "réforme Fornero", le plan de réduction des effectifs a prévu la suppression de 14 Structures organisationnelles du Gouvernement régional, dont le Département des Collectivités locales.
Pour venir aux 2e et 3e point: "quale sarà in futuro la struttura" et "come sarà composta la struttura", en ce qui concerne ces deux questions, la suppression des Structures organisationnelles ne se traduit pas par une suppression de leurs compétences respectives. Je ne peux que partager le fait que, jusqu'à présent, cette Structure a très bien travaillé: elle a travaillé avec les Collectivités locales, avec le CPEL, avec les représentants des organes territoriaux et justement ont eu des rapports extraordinairement positifs. Donc là il s'agit d'une réorganisation fonctionnelle visant à une efficacité accrue grâce à une concentration desdites fonctions ou bien à une redistribution de celles-ci, permettant de réaliser des actions de manière plus coordonnée et efficace (ce sera le cas également pour la question du Département des Collectivités locales). Les bureaux préparent actuellement un plan de réorganisation qui définira les motivations, les chiffres, les emplois concernés, les critères utilisés, les économies réalisées et les retombées sur les effectifs. Ce plan est valide pour le Gouvernement régional avant la fin du mois, puis il fera l'objet d'un dialogue avec les organisations syndicales et il sera enfin adopté par le Gouvernement. Nous sommes donc dans une phase où plusieurs hypothèses d'organisation sont encore possibles, mais à l'avenir les Collectivités locales valdôtaines pourront en tout cas compter sur une Structure administrative de référence sans oublier, d'ailleurs, le rôle stratégique et opérationnel que le bureau a toujours eu.
Ce que je veux ajouter - et comme le collègue connaît très bien le secteur - il y a là une série de personnes qui sont à la hauteur de prendre en main les compétences, on l'a déjà vu dans cette période, on l'avait déjà vu au préalable, lorsqu'on a su que Madame Bennani aurait quitté sa place pour la retraite. On avait déjà anticipé un passage qui allait dans la direction de responsabiliser en quelque sorte les personnes qui travaillaient avec elle et qui avaient suivi les différentes démarches, soit pour le rapport surtout des fonctions - qui, comme vous venez de le rappeler, seront les fonctions des Unités de Communes et des conventions entre les Communes mêmes - et, en même temps, pour la question concernant la partie financière, où rien n'a changé car elle reste telle quelle est. Donc il s'agit ici d'une phase délicate; en effet je ne peux que partager le fait que c'est une phase où nous ne sommes pas là à sous-évaluer, car l'organisation est importante. J'ai vu moi aussi ce qui s'est passé en Italie, là où ils ont démarrés avec des rapports qui - comme vous l'avez dit - ne sont pas exactement ceux qu'on a prévus ici, heureusement, car l'organisation est tout à fait différente.
Alors je crois qu'il n'y aura pas de retombées négatives du fait qu'on a enlevé une place, car l'ensemble de l'organisation reste comme Département des Collectivités locales, avec - je le répète - des personnes compétentes qui sont à même de porter de l'avant et de coordonner ensemble les responsabilités autrefois gérées d'un point de vue impeccable par leur Dirigeant. Ça c'est un peu l'organisation, car, comme vous pouvez l'imaginer, lorsqu'on enlève une place de Dirigeant il faut organiser le reste du travail d'une façon qu'il n'y ait pas d'effets négatifs, et là je partage le fait que le rapport doit être porté de l'avant par les personnes concernées.
Presidente - Grazie Presidente. Per la replica, ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin; ne ha facoltà.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Presidente, la ringrazio per la franchezza con cui ha risposto, anche perché è indubbio che non è facile ridurre, io non avevo dubbi sul fatto che non fosse facile fare delle scelte. Mi auguravo però che alla base delle scelte ci fosse stato anche un minimo di valutazione sull'organizzazione, sul modello, su cosa andavamo...ma lei mi ha confermato in parte che la prima base di questa scelta è stato il fatto che comunque qualcuno va in pensione. Allora io mi rifiuto, glielo dico sinceramente Presidente, mi rifiuto di credere che il fatto che qualcuno vada in pensione sia un buon motivo.
È vero, viene difficile toccare, è indubbiamente difficile toccare, ma nel processo di riorganizzazione all'interno delle varie Strutture...poi magari mi sbaglio...io credo che alcune Strutture, probabilmente legate anche alla riduzione delle risorse disponibili, possano essere riviste, possano essere riorganizzate. Perché dobbiamo dare un messaggio di questo genere? Io mi collego anche al discorso dell'Agricoltura, perché sono due aspetti che io sinceramente non ho capito, perché noi veniamo comunque da un modello...no, lei ha risposto giustamente, ci mancherebbe, però io torno a dire, il ragionamento è assolutamente uguale per l'Agricoltura, perché veniamo comunque da un mondo, Presidente - non possiamo negarcelo - dove abbiamo condiviso dei percorsi, dove Agricoltura ed Enti locali erano dei capisaldi all'interno del sistema amministrativo della Regione! Erano dei capisaldi perché comunque avevano particolare attenzione per quello che riguarda il discorso delle risorse, e di questo dobbiamo darne atto! Avevamo particolare attenzione sul modello organizzativo!
Allora io non credo che il messaggio vada in questo senso, io ho paura che il messaggio che uscirà è che non avremo più un modello organizzativo, o avremo comunque delle risorse ridotte, forse non avremo neanche più prospettive future per questi Enti...ma è il messaggio! Io penso che avrà parlato anche con il mondo degli Enti locali, avrà parlato anche con chi è toccato da questo sistema, e non viene letto bene! È vero che la Struttura rimane, nel senso che non viene smantellata, di questo gliene do atto pubblicamente, rimane, ma un discorso è avere un Dipartimento di riferimento, altra cosa è averne uno spezzettato e collocato chissà dove, magari sotto un'organizzazione che...dove sarà? L'anellino di una catena...ecco, non è questo che noi vogliamo per l'Agricoltura e per gli Enti locali, non è questo, è un modello diverso quello in cui noi abbiamo sempre creduto! Abbia pazienza, ma deve condividerlo che noi abbiamo sempre visto in maniera diversa questo sistema e questo modello! Poi è chiaro che abbiamo...concordo con lei su una cosa, su una grande fortuna che abbiamo (e parlo degli Enti locali che conosco molto meglio): abbiamo la fortuna di avere veramente del personale molto preparato, ed è con quello che potremo ricostruire. Ma perché dobbiamo azzerare qualcosa per ricostruire? O comunque dobbiamo dare un messaggio che in questo momento è letto male? Lei sa meglio di me che siamo sotto attacco per quello che riguarda il discorso delle Autonomie speciali, lo sa, non ho bisogno di dirlo e di ripeterlo per l'ennesima volta! Ma quando siamo sotto attacco bisogna dare un messaggio diverso, bisogna difendere le nostre particolarità e le nostre Autonomie locali!
Noi, per anni, siamo stati invidiati come modello Valle d'Aosta, e spero e mi auguro che saremo invidiati anche nel futuro, noi per primi crediamo in questo. Io penso e mi auguro che la situazione possa essere recuperata, magari con un sistema e un modello organizzativo che tenga veramente in conto queste due realtà, che per noi sono fondamentali per il modello Valle d'Aosta.
Concludo, e mi associo alle considerazioni fatte da lei. Io ho avuto modo di lavorare e di collaborare a lungo con questo Dipartimento; abbiamo delle persone che secondo me sapranno continuare ad operare in questo senso, ad essere il punto di riferimento per gli Enti locali, in questo momento ce n'è assoluta necessità. Nello stesso tempo, dico con rammarico che la politica probabilmente non gli ha dato quella credibilità che probabilmente si meritava. Grazie.
Presidente - Grazie. Punto 14 all'ordine del giorno.