Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1064 del 11 marzo 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1064/XIV - Interpellanza: "Regolamentazione dell'utilizzo dei locali destinati a sede del polo francofono".

Presidente - Per l'illustrazione, chiede la parola il Consigliere Guichardaz; ne ha facoltà.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Con questa interpellanza, che si inserisce nel solco delle altre iniziative presentate dal nostro gruppo sul patrimonio immobiliare regionale, vogliamo sollevare una questione già affrontata in termini generali quando parlammo della cessione in comodato ad uso gratuito di locali di proprietà regionali ad Associazioni ed Enti no profit. In quell'occasione l'Assessore Perron ci consegnò un dettagliato elenco di Enti che, conformemente alla legge regionale 12 del '97, legge che si intitola: "Regime dei beni della Regione autonoma Valle d'Aosta", usufruiscono di questa agevolazione, cioè del comodato ad uso gratuito. Il 6° comma dell'articolo 10 della citata legge regionale dice testualmente: "I beni immobili del patrimonio disponibile della Regione possono - e ribadisco 'possono' - essere concessi in godimento a titolo gratuito esclusivamente a favore di enti che non perseguono fini di lucro per lo svolgimento delle loro attività istituzionali qualora riconosciute dalla Regione di interesse pubblico in ambito sociale, culturale ed educativo". Non c'è l'Assessore Perron, comunque l'Assessore Perron ci fornì in quell'occasione un elenco dettagliato delle associazioni che usufruiscono di queste agevolazioni e noi - non so se vi ricordate - anticipammo in qualche modo che avremmo intrapreso una discussione più dettagliata e più circostanziata giusto per non lasciare incompiuto o parziale un ragionamento sulla delicata tematica dell'uso gratuito del patrimonio regionale.

Oggi cominciamo ad affrontare il problema della compartecipazione ai costi e ai canoni di locazione entrando nel dettaglio attraverso un caso specifico che attingiamo direttamente dall'elenco che ci avete consegnato. Perché l'Alliance française? Ma intanto l'Alliance è uno di quegli Enti che da tempi immemorabili usufruisce di locali della Regione in comodato d'uso gratuito (mi riferisco alla storica sede di via Porte Pretoriane n. 19). E recentemente l'Alliance ha sottoscritto una nuova convenzione che la vede capofila - non so se la si può definire così - del cosiddetto "pole francophone", un'aggregazione di soggetti che si occupa, a vario titolo, della diffusione della promozione della cultura francofona in Valle d'Aosta. A titolo informativo, oltre all'Alliance compare nell'elenco di questi soggetti del pole la rivista École valdôtaine, la Communauté française Wallonie-Bruxelles, l'UPF, cioè l'Union internationale de la presse francophone. La convenzione che regolamenta i termini del partenariato tra la Regione e l'Alliance française è stata sottoscritta credo a luglio dello scorso anno tra la Presidente dell'Alliance e la ex Sovrintendente alla scuola Giovanna Sampietro e prevede - lo dico in sintesi - che a breve il polo francofono si trasferirà nei locali che mi pare un tempo fossero occupati dal Servizio beni architettonici e storico-artistici della Sovrintendenza, locali siti in via Promis n. 3, in quell'edificio noto come "palazzo Valbruna", per capirsi è il palazzo che si trova dirimpetto all'Assessorato delle opere pubbliche. Parliamo, colleghi, di oltre 220 metri quadrati di uffici e locali accessori al netto dei terrazzi, quindi non proprio di una piccola unità immobiliare, comunque non parliamo della sede storica dell'Alliance.

L'Assessore Perron ci raccontò, durante la sua replica, della difficoltà di poter definire l'effettiva consistenza economica delle no profit. L'Assessore fece un corretto ragionamento sulle caratteristiche dei cosiddetti no profit dicendo che tale qualificazione non dipende tanto dal fatturato, quanto dal fatto che gli eventuali utili, cioè le eccedenze dei ricavi rispetto ai costi, non vengano redistribuiti individualmente. L'Assessore Perron ci voleva spiegare, in buona sostanza, se ho ben capito, che un no profit può, sì, produrre degli utili, ma che non li può ridistribuire tra i soci. E noi facemmo notare all'Assessore che, volendo, si può anche eludere questo principio, magari fissando modalità di retribuzione sovradimensionate o prevedendo benefit o rimborsi di varia natura, anche solo assumendo personale in extra numero o personale non proprio necessario, e non mi riferivo all'Alliance, perché all'epoca non sapevo neanche che l'Alliance fosse tra gli Enti beneficiari del comodato gratuito.

La nostra iniziativa voleva aprire un primo ragionamento sulle diverse tipologie di no profit, cercando di far comprendere che ai fini dell'uso gratuito di beni e attrezzature della Regione, cioè di proprietà pubblica, di proprietà nostra, non dovrebbe bastare, Assessore, la dicitura no profit nello statuto o nella denominazione sociale, ma ci dovrebbe essere invece la capacità da parte dell'amministrazione pubblica di valutare se l'Ente fa attività esclusivamente divulgative, esclusivamente culturali, sociali, o se prevale una qualche componente imprenditoriale, seppur sempre sotto l'etichetta del no profit. A nostro parere, quando un'associazione, un Ente entra nel mercato delle prestazioni e introduce concetti economicistici nella propria gestione, l'amministrazione pubblica ha il dovere di valutare se sia opportuno prevedere una qualche forma di compartecipazione, e non solo alle spese vive, Assessore Rini, ma anche in forma di quota di canone.

Peraltro l'Alliance française - lo voglio ricordare - percepisce dalla Regione un contributo fisso annuale per il suo funzionamento, previsto in legge finanziaria, di 40 mila euro (fino all'anno scorso erano 50 mila). Ho fatto un po' di ricerche sul sito dell'Alliance e devo dire che non siamo proprio in presenza di un Ente di beneficenza; giustamente l'Alliance si fa pagare per le sue prestazioni, tariffe che, direi, non sono proprio tariffe agevolate. Ad esempio, un corso collettivo di 30 ore con un minimo di 5 partecipanti costa 261 euro, più 20 euro di quota di iscrizione e 31 per il manuale, e quindi parliamo di almeno 45 euro l'ora; introito che tra l'altro aumenta all'aumentare del numero di componenti e quindi, se sono 10, sono 90 euro l'ora. Poi leggo di corsi individuali o a coppie o a 3 alla volta con quote che variano dai 45 euro l'ora ai 90 euro l'ora, quest'ultima cifra nel caso di gruppi di 3 persone, cioè ciascuno paga 30 euro l'ora.

Una cosa simpatica che voglio raccontare, giusto per far capire lo spirito imprenditoriale di Alliance, è che anche a noi Consiglieri è stata fatta una proposta - non so se vi ricordate colleghi - di lezioni di conversazione in lingua francese ed eventualmente anche sur place, cioè l'insegnante sarebbe pure venuto nei nostri uffici per farci lezioni private, con condizioni, secondo il proponente, cioè secondo l'Alliance, raisonnables, solo per noi 60 euro l'ora, quindi talmente raisonnables che se li facessimo à la carte (come chiamano loro le lezioni individuali), li pagheremmo 45 euro l'ora, raisonnables perché ovviamente noi diamo in comodato ad uso gratuito e in cessione ad uso gratuito i locali, quindi non possono che farci queste agevolazioni.

Non voglio entrare nel merito della questione delle certificazioni linguistiche, tra le quali i DELF, di cui mi risulta che Alliance sia l'unico Ente accreditato in Valle e anche in questo caso, Assessore Rini, sono previste tasse di iscrizione che variano dai 45 euro per i DELF A1 agli 80 per i DELF B2 più la quota di Alliance di 20 euro per l'adesione appunto ad Alliance; poi quote ripartite un po' tra la famiglia, un po' tra l'istituzione scolastica, ma comunque quote che vengono richieste per questo tipo di servizio. Insomma, come vedete colleghi, siamo in presenza di una vera e propria attività imprenditoriale che, a differenza di altre della stessa tipologia, usufruisce di condizioni di vantaggio, sia di tipo fiscale, essendo un'associazione non lucrativa, sia per le entrate dirette e indirette, quindi il mancato pagamento per esempio di un canone è a carico dell'amministrazione pubblica.

Tornando all'interpellanza, dicevo che a breve l'Alliance, insieme ad alcuni soggetti che però useranno marginalmente i locali perché il referente dell'École valdôtaine mi pare tra l'altro che sia ormai piazzato in Palazzo regionale, quindi non credo che userà questi locali, le dicevo che Alliance a breve traslocherà in un immobile in buona posizione, centrale, in un condominio di pregio e soprattutto in spazi a nostro parere sovradimensionati, considerato tra l'altro, Assessore Rini, il fatto che difficilmente potranno essere usati come aule, visto che la destinazione d'uso di quei locali mi risulta essere ad ufficio. Tra l'altro mi ci sono recato, ieri mi sono infilato, ho pure fatto delle fotografie e mi pare che ci siano insormontabili ostacoli di tipo strutturale, cioè barriere architettoniche incompatibili con qualsiasi uso didattico. La scala è larga 1 metro, l'ascensore è largo 90 centimetri, non ci entra di sicuro una carrozzina, non c'è una via di fuga, non c'è nulla, quindi io penso che questo tipo di locali così sovradimensionati, questa grossa aula da 55 metri quadrati rimarrà lì eventualmente come biblioteca, ma non potrà mai essere usata per ospitare comunque dei ragazzi.

Concludo chiedendole, Assessore, se non sia il caso di rivedere la convenzione, magari prevedendo un canone o quanto meno una quota parte proporzionata all'entità degli spazi occupati da Alliance. In più le chiediamo una serie di dati che possano infine definire un valore di tale compartecipazione, ma anche che possano aiutare l'avvio di un ragionamento sull'opportunità di destinare questi locali ad altri usi di tipo pubblico. Le ricordo - e qui concludo - che noi continuiamo a pagare a privati affitti per uffici. Grazie.

Président - Merci Conseiller Guichardaz. Per la risposta, ha chiesto la parola l'Assessore Rini; ne ha facoltà.

Rini (UV) - Grazie Presidente.

Innanzitutto, in apertura di questa risposta, pare giusto precisare che il polo francofono, come peraltro lei collega ha molto ben ricordato, composto dall'Assessorato dell'istruzione e cultura e rappresentato in quella sede dalla Sovrintendenza agli studi, comprende, oltre all'Alliance française della Vallée d'Aoste, la Communauté française Wallonie-Bruxelles e l'UPF, ed è stato costituito appunto con delibera n. 1039 della Giunta regionale del 25 luglio 2014, con l'unico obiettivo e scopo di creare un centro di documentazione, di diffusione della cultura francofona in Valle. Non tornerei in questa sede, anche se forse sarebbe opportuno farlo, sull'estrema attualità e importanza, soprattutto nel particolare momento storico che stiamo vivendo, dell'implementazione, dell'importanza del sostenere la divulgazione della cultura francofona nella nostra regione.

Tornando alla risposta, tale centro raccoglie i beni documentali delle biblioteche dei succitati Enti, i fondi documentali usati dagli Enti stessi, nonché l'archivio e le pubblicazioni, come lei ricordava, dell'École valdôtaine, quindi non la sede propriamente dell'addetto, ma tutta la varia documentazione, unitamente a supporti di diverso tipo, videoregistrazioni e ancora altro, al fine di promuovere la diffusione della lingua francese e della cultura francofona e di fornire un supporto - ecco questa è una parte molto importante - ai docenti, agli insegnanti della nostra regione. Ancor più questo diventa importante in un'ottica di incremento di quelli che saranno gli insegnamenti non solo della lingua, ma anche in lingua, quindi un reale supporto ai docenti stessi. Inoltre il polo si pone l'obiettivo di promuovere l'insegnamento della lingua francese attraverso corsi generali di lingua su obiettivi specifici, preparazione a concorsi, preparazione per l'acquisizione delle certificazioni che lei ricordava, oltre al DELF anche il DALF, il TCF général e il TCF Québec. Inoltre prevede l'attivazione di diversi atelier anche per bambini. Si precisa che l'Alliance française en Vallée d'Aoste è l'unico Ente certificatore sul territorio regionale delle competenze in lingua francese attraverso il rilascio dei diplomi ufficiali DELF e DALF del Ministero francese dell'educazione nazionale, nonché sede dell'Associazione regionale di docenti di francese. Per dare corretto riscontro a questi obiettivi è stato individuato un locale situato nel centro cittadino, in prossimità di parcheggi e di mezzi di trasporto pubblici, proprio perché questo possa diventare un reale luogo di ritrovo e non come era prima. Effettivamente questa dislocazione sul territorio di diversi organismi che poi alla fine perseguono il medesimo obiettivo risultava poco opportuno e poco ottimale per raggiungere soprattutto i fini. L'immobile precedentemente utilizzato dall'Alliance sarà destinato ad uffici dipendenti dall'Amministrazione regionale che devono essere delocalizzati; sono in corso gli accertamenti proprio per individuare quelli che saranno i nuovi utilizzatori, quindi non so darle una risposta precisa, ma sarà mia premura fornirgliela appena ne avremo contezza.

Per quanto riguarda la sua seconda domanda, "il valore di mercato dell'immobile", al fine di determinare il valore di mercato dell'immobile occorre naturalmente una perizia che tenga conto dello stato dell'immobile, del contesto condominiale, degli impianti esistenti e altre variabili strutturali. L'esigenza di peritare l'immobile non è sorta perché l'unità immobiliare è sempre stata in uso all'Amministrazione e lo è tutt'oggi, essendo l'Assessorato dell'istruzione e cultura il promotore del polo francofono, e quindi non l'Alliance française. Quale sia "il reale valore di mercato e quale sarebbe il giusto canone di locazione", questi sono individuabili dopo la redazione di una perizia tecnica che allo stato attuale non è stata redatta, ma non c'è nessuna difficoltà a richiederla per conoscerne l'importo esatto.

Venendo alla terza richiesta, come precisato al punto 1, il locale non è ad esclusiva disposizione dell'Alliance, bensì di tutti i componenti del polo, e sono tutti organismi senza scopo di lucro. È vero che forse la dislocazione, anche fisica, è diversa, per esempio l'École occupa un grande spazio di materiale, però fisicamente, essendo il responsabile dislocato anche in Amministrazione, effettivamente occupa uno spazio minore. Dicevo che sono tutti organismi senza scopo di lucro che si pongono come unico obiettivo la promozione della lingua francese; ho precisato infatti che anche l'Alliance française è un'associazione a scopo non lucrativo, riconosciuta di utilità pubblica dallo Stato francese. Ecco, qui lei diceva che ci sono altri organismi che fanno le medesime cose...no, non ci sono altri organismi che fanno le medesime cose e che si trovano nella stessa circostanza. Ci sono per esempio...penso magari all'insegnamento di altre lingue nelle scuole private, ma sono tutt'altra cosa, e in questo caso converrei assolutamente con le sue osservazioni. Qua, invece, stiamo parlando di un'associazione a scopo non lucrativo riconosciuta dallo Stato francese, dotata di un Consiglio di amministrazione che ne gestisce il bilancio e di un'Assemblea generale di soci, costituita da tutti i membri dell'associazione, che si riunisce almeno una volta all'anno e che regolarmente approva il rapporto delle attività. Le attività commerciali dell'Alliance, quali per esempio i corsi di lingua, contribuiscono esclusivamente al funzionamento dell'Associazione e le entrate sono interamente destinate agli emolumenti dei dipendenti, al finanziamento delle attività culturali e ai vari oneri di funzionamento dell'Associazione (quindi nessuna quota viene destinata appunto alla parte lucrativa). Si precisa, infine, che l'Alliance contribuisce alle spese di gestione del locale in uso attualmente e che contribuirà a quelle dei locali in questione, in misura ancora da definire tra le parti.

Per quanto riguarda l'ultimo punto, allo stato attuale l'Alliance française ha ancora la sua sede in via Porta Pretoria (quella che ricordava) e l'orario di apertura al pubblico è il seguente: lunedì dalle 12,30 alle 18, dal martedì al giovedì dalle 9,30 alle 18, venerdì dalle 9,30 alle 12,30 e il sabato e la domenica è chiuso, un locale adibito a biblioteca ed emeroteca e uno spazio destinato alla consultazione. L'Alliance française da anni è il punto di riferimento per docenti e studenti di ogni età e per gli appassionati di lingua e cultura francofona. L'associazione è partner dell'Assessorato per iniziative culturali e didattiche di promozione della lingua e della cultura francofona alle quali contribuisce apportando la propria esperienza, mettendo a disposizione la rete di contatti internazionali (questo è un altro elemento particolarmente importante) costituita proprio dal Réseau des Alliances françaises e dall'Ambasciata di Francia in Italia. A titolo esemplificativo, tra le iniziative peraltro molto recenti, vale la pena richiamare La journée pour le francais 2015, la giornata di formazione gratuita per docenti della nostra regione, il My French Film Festival 2015, quattro giornate destinate alla diffusione delle opere di giovani cineasti francofoni realizzati in collaborazione peraltro con la Film Commission Valle d'Aosta e la Wallonie-Bruxelles, quindi anche tutta la partecipazione attiva alle journée de la francophonie.

In conclusione, ringrazio il collega per aver portato questo tema all'attenzione di quest'aula, perché ci ha dato l'occasione ancora una volta per ribadire l'importanza culturale...lei prima parlava del servizio alla comunità, dell'importanza degli elementi culturali e sociali...ecco, noi crediamo che l'Alliance française continui ad essere il punto di riferimento per la valorizzazione della cultura francofona e, come le dicevo prima, credo che mai come nel momento storico che stiamo attraversando dobbiamo ringraziare davvero l'attività che stanno portando avanti, nonostante le difficoltà che anche l'Alliance sta attraversando proprio per raggiungere questi obiettivi. Grazie.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il Consigliere Guichardaz; ne ha facoltà.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Assessore.

Quindi tutto bene, lei ci ha fatto una spiegazione di ciò che fa l'Alliance française e noi tagliamo i forestali, facciamo un grosso ragionamento su qualsiasi ambito importante, penso a volte magari non importante come la diffusione e la conservazione della langue française, ma altrettanto importante...

Assessore, io non voglio dare la sensazione di quello che a tutti i costi tocca un totem, tocca il simbolo della langue française, assolutamente io penso che sia davvero un valore che va preservato e va conservato, però esistono delle Strutture pubbliche, esiste una Sovrintendenza, esistono tutta una serie di Strutture che sono capaci, altrettanto bene come l'Alliance, di fare azione di divulgazione, azione di conservazione, azione di diffusione della lingua francese allo stesso modo. Le ricordo che l'Alliance française non è una roba valdostana, è una cosa che ha centinaia di sedi sparse nel mondo e, solo in Italia, ne ha 45. Sono sedi che fanno attività di tipo imprenditoriale, certo, anche promozionale attraverso le certificazioni dei DELF e dei DALF e via dicendo, ma fanno un certo tipo di attività. Allora, io sono d'accordo nell'individuare nell'Alliance française il referente fondamentale anche per il legame che ci lega attraverso le convenzioni internazionali...lei ha raccontato che c'è un'intesa anche attraverso le Ambasciate...tra l'altro mi risulta che l'Alliance pare che abbia avuto dei tagli anche a livello governativo, quindi non è che lo viene a chiedere alla Valle d'Aosta, cioè le ottimizzazioni toccano tutti allo stesso modo, e toccano anche questi importantissimi strumenti di divulgazione della lingua francese in giro per il mondo, così come anche lo Stato italiano ha fatto, per esempio, con i propri organismi.

L'unica cosa che io chiedevo qui è: è in grado l'Alliance di compartecipare anche minimamente, anche simbolicamente...non alle spese vive, ma al canone di locazione? Perché noi forniamo da un sacco di tempo all'Alliance française locali ad uso totalmente gratuito. L'Alliance française, giustamente perché rientra nel suo statuto, fa attività di divulgazione, ma allo stesso modo fa attività imprenditoriale. Io le ho esplicitato che basta andare sul sito a vedere e ci si accorge che c'è un'ampia attività divulgativa e, oltre che divulgativa, anche imprenditoriale; lei vuole far tradurre una pagina? 35 euro. Giustamente l'Alliance française fa anche questo tipo di attività, ma sono tutte attività perfettamente integrate all'interno di una logica di mercato! Allora, io dico: siccome nel Consiglio di amministrazione, tra l'altro, abbiamo anche persone che sono quasi tutti valdostani, peraltro persone che sono riconoscibili per attiguità o vicinanza - non le sto a fare i nomi, persone di cui probabilmente avete anche il numero di cellulare - vediamo qual è l'effettiva capienza del bilancio, vediamo se...io non voglio entrare nell'autonomia dell'Alliance, abbiate pazienza, ma quando noi beneficiamo un Ente e un'Associazione di contributi, di 40 mila euro più tutto lo sgravio sul canone di locazione, vogliamo capire se è possibile una sorta di marginalità anche di tipo simbolico, in modo tale che oggi...siccome tutti partecipano in qualche modo ai sacrifici, anche Alliance, e continuo a dire "Alliance benemerita", nessuno vuole assolutamente entrare in merito all'attività benemerita che fa...è possibile definire una qualche forma di compartecipazione?

Lei non ha fornito un dato di valore di quell'appartamento, ma io credo che qua, centro Aosta, 220 metri quadrati più i terrazzi, in un condominio comunque storico...vuoi che una parte sia assorbita dall'UPF (che non mi risulta sia lì tutti i giorni), vuoi che una parte sia assorbita dagli archivi...per il resto riusciamo a identificare quando dovrete fare la cotisation des frais, quando dovrete definire, tra l'altro - perché non l'avete ancora definito, sulla convenzione non c'è scritto - quanta parte di spese condominiali questi signori dovranno sostenere? Ma da quando in qua si fa una convenzione senza dire "occuperete il 20 percento dello spazio e pagherete quota proporzionale delle spese condominiali e delle spese vive"?

Allora io chiedo: siccome la situazione complessiva è una situazione che chiede a tutti dei sacrifici, che anche ad Alliance française si chieda di contribuire, anche in maniera simbolica! Io non ho idea di come sono i bilanci, e sa perché non ho idea di come sono i bilanci? Perché non sono pubblicati! Se lei va sul sito di Alliance, sa quanto le costa à la carte qualsiasi tipo di...ma i bilanci non ci sono! Non c'è la transparence! Allora, noi contribuiamo senza sapere che tipo di entrate hanno queste persone. E lo dicevo prima: un'associazione può fare un po' quello che vuole per cercare di giustificare le entrate, le può eludere, magari assumendo più gente, abbiamo parlato di contratti spesso e volentieri non conformi magari alla tipologia di attività, si può fare di tutto! Vogliamo fare trasparenza anche nell'Alliance? Io credo che sia anche per l'Alliance questa esigenza di trasparenza, e che sia davvero una dimostrazione che noi vogliamo fare le cose seriamente. Non ce l'abbiamo di sicuro con l'Alliance o con gli Enti che oggi rappresentano e portano avanti anche fortemente un discorso culturale in Valle d'Aosta. Grazie.

Presidente - Grazie collega Guichardaz. Considerata l'ora, credo che possiamo chiudere i lavori della mattinata. I lavori riprenderanno alle ore 15,30. Buon appetito a tutti.

---

La seduta termina alle ore 13.