Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1062 del 11 marzo 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1062/XIV - Interpellanza: "Individuazione di criteri per la concessione, da parte della società Casino de la Vallée, di "fidi" ai giocatori".

Presidente - La parola al Consigliere Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Questa è una delle tante domande che, secondo me, poteva essere semplicemente risolta con una risposta ad una richiesta di accesso agli atti ai sensi dell'articolo 116 del Regolamento del Consiglio, ma dato che ormai abbiamo capito che, salvo rari casi, il Casinò de la Vallée S.p.A. è una specie di ufficio decentrato della CIA o dell'FBI, è logico che dobbiamo chiedere conto qui, in Consiglio, di alcune cose. E d'altro canto questa è anche una cosa positiva, perché la partecipata Casino de la Vallée S.p.A. di fatto è, a livello di fatturato, quasi la seconda azienda partecipata valdostana e quindi i valdostani, che sono i veri proprietari del Casinò, devono sapere cosa succede lì dentro, devono riuscire a capire anche certi meccanismi.

In questa interpellanza parliamo di una questione molto delicata: di come, di quando e di quanto vengono concessi i fidi ai giocatori all'interno della società. Perché molto delicata? È molto delicata perché questa questione era già stata trattata anche dalla Magistratura in anni precedenti perché legata a questioni di riciclaggio, ma anche perché dal punto di vista poi della concessione dei fidi si capiscono tutta una serie di meccanismi. Vi faccio rilevare - magari è sfuggito a tanti - che sul settimanale online "Cronaca Campione d'Italia" c'è un interessante articolo che parla di "Scandalo al Casinò, cinque gli indagati per i soldi sporchi. Campione d'Italia, atti d'indagine secretati. Nel mirino anche Venezia, Saint-Vincent e un procacciatore di clienti per i tavoli verdi."...di questo non si è saputo nulla! Questa è molto recente, perché risale a circa un mese fa, e nell'articolo si dice (cito testualmente): "È emerso anche che i finanzieri sarebbero al lavoro da mesi, forse addirittura dalla scorsa primavera, e che il blitz a Campione rappresenti in qualche modo una sorta di approdo finale, dopo analoghi accessi ai Casinò di Venezia e Saint-Vincent, dove - per dirla con una nota diffusa nei giorni scorsi sempre dalla finanza - sarebbe stato già accertato il riciclaggio di ingenti proventi di narcotraffico stimati in circa 4 milioni di euro". Ecco perché la mia attenzione è caduta anche su questa questione.

Perché è importante sapere come funziona la questione dei fidi? È importante perché in alcuni Casinò...non nel nostro, eh, preciso subito, non nel nostro...quando bisogna tirare un po' su i numeri, che cosa si fa? Si aumenta il fido che tu dai ai giocatori, a quelli che giocano forte, e quindi magari uno può sconfinare di 200 mila o 300 mila euro e tu lo fai arrivare a 500-600 mila. Di conseguenza cosa succede? Che è vero che c'è un aumento nelle giocate, ma alla fine cosa succede? Che aumentano i crediti inesigibili della Casa da gioco, perché bisogna ricordare che i debiti che i giocatori hanno nei confronti della Casa da gioco sono a tutti gli effetti giuridicamente crediti inesigibili, quindi io posso avere un milione, 10 milioni, 100 milioni, ma quelli sono crediti inesigibili, cioè neanche se ci metto un avvocato legalmente posso venire di nuovo in possesso dei soldi che il giocatore ha perso!

Altra questione delicata è: a chi vado a fare questi fidi? In altri Casinò, non in quello di Saint-Vincent, ad esempio i fidi erano stati fatti a persone che erano coinvolte con la mafia o altre organizzazioni di criminalità organizzata, e quindi anche questa è una cosa, secondo noi, a cui bisogna comunque stare attenti, perché il rischio è comune a tutte le Case da gioco. Un'altra cosa molto interessante che sarebbe da capire è: nel momento in cui un giocatore, che ha un debito verso la Casa da gioco di 200-300 mila euro o 400 mila euro, gioca e vince, che cosa succede? In altri Casinò, non in quello di Saint-Vincent, in alcuni casi, invece di portare in detrazione del debito la vincita, la si pagava comunque, quindi tu vai a pagare una persona che ha un debito che non è esigibile nei tuoi confronti. Bisogna allora fare tutta una serie di ragionamenti, bisogna vedere che tipo di controlli.

Noi, quindi, vogliamo innanzitutto sapere - e l'abbiamo chiesto nell'interpellanza - a quanto ammontano ad oggi i crediti del Casinò verso i giocatori, perché se ammontassero a 10 e tra 6 mesi diventano 20 e qualcuno va a sbandierare che sono aumentate le giocate, gli introiti del Casinò, e che dobbiamo stare tranquilli, a noi i conti non tornano più! Quindi io voglio che pubblicamente qualcuno ci dica, ad oggi, a quanto ammontano questi crediti inesigibili, perché tra 6 mesi chiederò di nuovo, ed eventualmente se ci fosse qualcuno mal intenzionato - ma penso che non sia il caso della nostra Casa da gioco, è il caso delle altre Case da gioco - avremo comunque contezza di quello che sta succedendo. Per quanto riguarda la questione dei porteurs (i porteurs sono coloro che vengono pagati a commissione e portano dei giocatori a giocare), vorremmo anche sapere se esiste un controllo riguardo alle giocate dei clienti che vengono portati appunto da questi signori. Se ci sono tutti questi controlli, vedremo come sono stati fatti, sentiamo i numeri e poi, nella replica, faremo qualche altra considerazione.

Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Grazie Signor Presidente.

I crediti di gioco ammontano oggi a 3.200.000 euro; la maggior parte di questi crediti è relativa agli ultimi tre anni, in quanto la stragrande maggioranza dei crediti relativa agli esercizi precedenti è stata svalutata.

Il numero dei soggetti a cui sono riferite le situazioni debitorie è pari a 116 e riguarda la clientela attiva che frequenta regolarmente la Casa da gioco e che, gradualmente, rientra dai debiti. Vorrei dirle, collega Ferrero, ringraziandola per questa iniziativa, che mi pare di poter affermare che queste attività sono tutte seguite con scrupolo, con attenzione da parte della Casa da gioco; ogni segnalatore di clientela ha un elenco giocatori allegato al proprio contratto ed è pertanto possibile risalire con assoluta precisione alle relative posizioni debitorie. Nei contratti in essere esiste una clausola, è cioè prevista una trattenuta del 15 percento sui compensi liquidati mensilmente ai segnalatori destinata ad un recupero graduale delle posizioni debitorie che sono registrate dai loro clienti.

Sull'ultimo punto mi permetto di evidenziare che il termine "fido", che spesso è utilizzato, in questo caso è per certi aspetti improprio (provo a spiegare, lei ha già capito), in quanto la Cassa Assegni non eroga affidamenti, ma assicura servizi di pagamento mediante assegni alla migliore clientela, assumendosi naturalmente il rischio di eventuali insoluti. L'autorizzazione al pagamento con assegni bancari è richiesta in forma scritta dal cliente, quindi è tutto tracciabile; la concessione di questo servizio è dettagliatamente prevista da una procedura aziendale che prevede che questo rientri tra i poteri di un organismo collegiale chiamato "Comitato Cassa Assegni", composto da tutte le funzioni aziendali interessate, con limiti da una parte e con facoltà ben assegnate ed individuate. Periodicamente questo Comitato si riunisce, verifica le richieste della nuova clientela, se ce ne sono, verifica se è necessario apportare delle modifiche, e allo stesso modo se è necessario procedere alle revoche delle autorizzazioni esistenti. Per darle una misura di questo fenomeno, cioè dei crediti in sofferenza, si riportano i dati salienti relativi all'ultimo biennio. Nel 2013 il saldo dei crediti in sofferenza ha avuto un piccolo incremento fisiologico, attestandosi intorno agli 800 mila euro, mentre nel 2014 si è registrato un incremento di 900 mila euro. Rispetto al totale degli assegni negoziati nel biennio, che è all'incirca di 100 milioni di euro, la percentuale di sofferenza risulta quindi essere modesta, attestandosi all'incirca all'1,7 percento. Non dico che non si possa far meglio, ma mi permetto di dire che la situazione è assolutamente monitorata e totalmente sotto il controllo degli organismi destinati a questo da parte della Casa da gioco di Saint-Vincent. Non so se le devo ripetere le ultime cifre, ma mi pare che lei le avesse capite... Grazie.

Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Se non altro abbiamo la situazione ed è importante avere questo dato. Lei ha detto che la situazione debitoria dei 3.200.000 euro è riferita agli ultimi tre anni, agli ultimi due anni...tre anni? qui dice tre anni...ah, bene, tre anni, allora avevo segnato giusto, quindi negli ultimi tre anni c'è questa situazione debitoria. La dizione che i crediti precedenti sono stati svalutati vuol dire sostanzialmente che uno si è messo il cuore in pace, chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, e abbiamo perso quei soldi. Questo è anche interessante, perché nell'ambito di tutte le problematiche che ha la gestione del Casinò di Saint-Vincent, veniamo a sapere che ci sono in bilancio 3.200.000 euro che, di fatto, col piffero li rivedremo, perché chi verrà a restituirci un qualcosa che è inesigibile? Io non lo so, soprattutto in questo periodo in cui lo spirito di beneficenza anche da parte dei giocatori è diminuito molto, e quindi questo è un ulteriore buco che va ad aggiungersi a quelli che avevamo già rilevato nell'ambito della politica di gestione della Casa da gioco. È un ulteriore elemento indicatore negativo della gestione, perché poi è anche su queste cose che, insomma, si firma il bilancio...abbiamo una posta in bilancio che è un credito, ma di fatto è -3.200.000, quindi un'altra cattiva notizia.

Presidente - Punto 13 all'ordine del giorno.