Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1044 del 25 febbraio 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1044/XIV - Interpellanza: "Erogazione dei premi alle aziende agricole in accoglimento delle domande PSR 2013 trasmesse in ritardo".

Presidente - Passiamo al punto 19. Per l'illustrazione ha chiesto la parola il consigliere Donzel, ne ha la facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Un argomento che non è nuovo a quest'aula, ma sicuramente è nuova la congiunzione astrale - io ho provato anche a consultare qualche manuale di astrologia - che ha permesso nel giro di pochissimi giorni la soluzione di un problema che durava da due anni. Cito il termine dei due anni, per fare capire il significato di un'interpellanza che, nel momento in cui arriva, già è sulla buona strada per essere risolta. Quindi, come vede, siamo stati aggiornati anche noi nei quindici giorni intercorsi dal deposito dell'interpellanza al momento in cui la discutiamo in aula. Volesse il cielo che tutte le volte le stelle ci portassero a trovare delle soluzioni così: bastasse un'interpellanza, insomma!

Però torno indietro: al di là delle battute, cosa significano due anni per una azienda agricola? È questo che bisogna capire. Significano due 31 dicembre: il 31 dicembre 2013 e il 31 dicembre 2014. Cosa avviene in quei due giorni del 31 dicembre 2013 e 2014? Ci sono le rate dei mutui da pagare. E se un'impresa o un'azienda agricola non ha la liquidità per farlo, fallisce! Ecco perché 224 imprese agricole nel 2013 hanno chiuso: 224! Perché è un settore dove davvero, anche quando ce la metti tutta, anche quando fai le cose bene, per un'inerzia burocratica di cui oggi cercherò di spiegare la natura, ci si può trovare ad arrivare a due 31 dicembre, senza avere la liquidità necessaria, senza poter pagare la rata del mutuo. Non solo del mutuo per gli investimenti sugli impianti o sulla stalla, ma alle volte - cosa ancor più terribile - la rata del mutuo che si era chiesto per avere la liquidità per la gestione ordinaria.

Per farlo, mi servo di questa documentazione. Siamo alla primavera del 2014 - c'è la data e il giorno, ma quelli non bisogna mai dirli sennò poi si risale a chi è l'azienda - e l'AREA VDA risponde così ad un allevatore che aveva chiesto chiarimenti in merito alle domande dell'annualità 2013: "sulla base di quanto esposto - non sto a leggere tutta la cosa - questa agenzia non può procedere all'autorizzazione per il pagamento delle spettanze 2013, in riferimento alle domande di PSR". Lo dice chiaramente e prima aveva citato questo: "in seguito al ritardato inserimento, superiore ai venticinque giorni, come previsto dalla regolamentazione comunitaria, regolamento CEE 1122/09, articolo 23, le domande vengono sanzionate al cento per cento, le richieste di pagamento non risultano dunque istruibili". Pensi un po' l'agricoltore che ha fatto la domanda, salta già un inverno e si trova nella primavera 2014 questa risposta dei suoi uffici dell'AREA: lei non può beccare un euro! Questo gli si risponde! E gli si risponde, come da indicazioni AGEA nazionali: "si ritiene opportuno che lei effettui le dovute verifiche presso il suo centro di assistenza agricola CAA". Quindi si dice: noi abbiamo chiuso, lei non ha diritto, vada a vedersela con il suo centro e così gli agricoltori vanno alla Coldiretti, alcuni vanno alla CIA, e i centri di assistenza fiscale fanno muovere le sedi nazionali.

Succede che, per quanto riguarda la CIA nazionale, si riunisce con AGEA nazionale a settembre 2014 e viene stilato un verbale tra la CIA e l'AGEA nazionale - siamo a settembre 2014, non ancora al fatidico dicembre, quello in cui arriva la scadenza del mutuo - e si dice che le domande possono essere accolte. Viene stilato un elenco lunghissimo, perché non erano solo quelli valdostani che avevano presentato in ritardo. Dentro questo elenco lunghissimo - vai a spulciare - per quanto riguarda la CIA, ci sono otto aziende valdostane ammesse alla presentazione della domanda. Quindi le domande rientrano in circolo, e qui siamo a settembre. Naturalmente informalmente si va a dire: ma guardate che è stato stipulato l'accordo e si fa girare questo verbale, ma non si muove nulla sino a che, presi da somma disperazione, ai primi di febbraio il presidente della CIA valdostana scrive una lettera a lei, Assessore, per chiedere se si può fare qualcosa. E io avendo visto questa lettera all'inizio di febbraio, pensavo che qui si sarebbe chiusa definitivamente la partita, senza ritornare in Consiglio regionale, dove le si chiede come fare, visto che i suoi uffici di AREA dicono: noi fino a che non ci arriva una segnalazione dal nazionale, non ci muoviamo e per noi queste domande non si possono toccare. Leggo proprio la parola: "intende risollecitare - quindi vuol dire che l'avevano già sollecitata, se c'è "risollecitare" - l'intervento dell'Assessore nei confronti degli uffici preposti - quelli di AGEA nazionale - al fine di provvedere al perfezionamento delle pratiche e alla successiva erogazione dei premi dovuti alle aziende agricole". Ma questa lettera non pare seguire l'iter normale: insomma, non arriva mai sul suo tavolo! Tant'è che in data 12 febbraio la incrocio qui e le dico: Assessore, le hanno scritto una lettera; almeno dire cordiali saluti, sto leggendo, sto vedendo! Lei mi risponde - ed io di lei ho stima personale, mi fido - che questa lettera non l'ha vista. Io le ripeto: guardi Assessore che ero lì quando la scrivevano questa lettera; si dia un attimo da fare e la vada a cercarla, vada a scartabellare nel suo ufficio e questa lettera salterà fuori! E la lettera salta fuori, ma - gioia di tutti - non salta fuori solo la lettera: il giorno dopo che è saltata fuori la lettera, arriva che queste domande, che erano bloccate da due anni, hanno il via libera per il perfezionamento. Dico: o c'è un convergenza astrale incredibile, o c'è un'inerzia politica nell'affrontare queste questioni; c'è un'inerzia politica!

Io sono convinto che tutti ci teniamo a questo settore strategico, ma allora io dico che non possiamo lasciare due anni in sospeso, con delle lettere minatorie come quelle che mandano i suoi uffici, dove si dice: ragazzi, qui non ce n'è per nessuno, avete presentato in ritardo la domanda! Polemiche incredibili, perché i CAA dicono: ma noi le abbiamo presentate in tempo, è colpa tua AREA che non le hai presentate. Abbiamo perso, con il collega Nogara che ha seguito questa questione, delle giornate qui dentro! Abbiamo fatto delle commissioni speciali coinvolgendo tutto il Consiglio regionale per dire: ma è colpa di AREA, è colpa del CAA, è colpa di qui è colpa di là. Dopodiché, questa situazione si sblocca dalla mattina alla sera? Dopodiché, scopriamo che le aziende avevano assolutamente diritto ad avere questa cosa qui? Certo ci vuole un pressing! Le assicuro che non è facile fare questo pressing a livello nazionale, con i burocrati nazionali, tutto quello che ci vuole, ma ci vuole questo pressing! Ci vuole, perché non può essere che con un verbale di quel tipo, noi abbiamo perso un altro 31 dicembre per le nostre aziende. Questo è un fatto che non deve ripetersi: ci vuole una maggiore determinazione quando nasce un problema! E l'azienda non può ricevere lettere minatorie di questo tipo - "tu non hai diritto al contributo" - e averlo due anni dopo. Per il caso citato sono andato a verificare: fortunatamente questa azienda, grazie all'aiuto dei famigliari e di tutti che si mettono insieme per tirare avanti, ce l'ha fatta, ma un'azienda normale sarebbe morta, quindi una volta chiusa gli sarebbe arrivato il contributo. Che senso ha? Prendeva questi soldi e se ne andava al mare; lasciava perdere di alzarsi tutte le mattine alle tre e mezza, alle quattro...

Presidente - Vuole concludere per gentilezza, Consigliere?

Donzel (PD-SIN.VDA) - Chiudo, perché su questo serve un chiarimento.

Presidente - La ringrazio. Per la risposta, la parola all'Assessore Testolin.

Testolin (UV) - Grazie Presidente.

Rispondo con piacere al collega Donzel, con il quale peraltro mi confronto volentieri su quel tipo di tematiche e al quale riconosco comunque una certa correttezza intellettuale nell'affrontare i problemi. Poi evidentemente ognuno racconta quello che è l'accaduto in modo un po' funzionale alle sue esigenze. Io sono, come lei, altrettanto attento a quello che si cerca di fare per mettersi a disposizione degli utenti, che siano essi agricoltori, studenti o quant'altro. Mi piace però che le cose vengano dette nella maniera corretta.

Si parte da un presupposto, quello di una domanda presentata in ritardo, che dal punto di vista dell'AREA non permette di intervenire pubblicamente per effettuare un'istruttoria che poi porta ad un pagamento; questo va comunque evidenziato nella giusta maniera. A fronte di ciò, c'è anche da dire che tutta una serie di questioni sono state affrontate dai CAA a livello nazionale, proprio perché in determinate circostanze ci possono essere delle problematiche che, giustamente evidenziate nei confronti di AGEA, portano a una revisione delle pratiche, cosa che è successa in questo caso.

È successa in questo caso, ma non per tutti. In effetti, il tabulato citato dal collega Donzel non riporta una situazione in cui tutte le aziende che hanno presentato domanda in ritardo, poi vengono riammesse da AGEA per il pagamento; di questo bisogna darne atto. Per il resto e per arrivare alla richiesta puntuale delle aziende valdostane che sono state coinvolte all'interno di questo processo, dove i CAA sicuramente hanno agito nei confronti di AGEA per dirimere questa problematica, che ha portato ad un blocco di questi pagamenti. Noi siamo ad evidenziare che solo in data 25 novembre del 2014, quindi in seguito a quel verbale del settembre scorso, AGEA ha trasmesso tramite email ad AREA l'elenco delle aziende interessate dal ricorso operato dai CAA per il ritardato rilascio delle domande. In particolare, AGEA ha fornito riscontri in merito a tali domande a proposito della presenza di documentazione valida per il riesame e alla data di riscontro della segnalazione. A seguito di tale comunicazione si è potuto pertanto appurare che a partire da quella data la problematica era stata presa in carico da AGEA, la quale avrebbe poi successivamente provveduto al perfezionamento delle domande, cioè a quella correzione della data di rilascio delle stesse, che era l'elemento discriminante per poter lavorare e quindi per poter mandare avanti questo tipo di richiesta di contributo, elemento necessario appunto ad AREA per poter istruire e chiudere le domande stesse. Contestualmente è stato comunicato da AGEA ad AREA che le domande sarebbero state disponibili e visualizzabili a sistema in istruttoria, con il conseguente annullamento o riduzione delle penalità dovute ai giorni di ritardo. Vale a dire che con questa procedura attivata da AGEA, una volta sistemati quei parametri che tecnicamente doveva fare l'organismo centrale, AREA avrebbe potuto operare per l'istruttoria su queste pratiche, liberata da questo vincolo che era stato comunicato e da lei citato in quella lettera, dove in funzione di un ritardato inserimento della domanda di oltre venticinque giorni, per una penalità che copre il 100 per cento della richiesta di contributo. Quindi questa fase dava la nuova opportunità di operare su queste domande, rendendole ammissibili. Per venire alla richiesta puntuale dell'interrogazione, si evidenzia peraltro come la comunicazione di AGEA faccia riferimento nello specifico a venti domande complessivamente.

Quanto sopra per un generale inquadramento della questione. Passando a quello che è più di competenza regionale, sottolineiamo che delle venti domande di cui sopra, due erano già state liquidate, mentre diciassette sono state autorizzate alla liquidazione da AREA VDA tra fine gennaio e i primi di febbraio 2015 e verranno pertanto liquidate da AGEA nel giro di qualche settimana, considerando che le tempistiche di erogazione richiedono circa un mese dalla data di autorizzazione al pagamento. Soltanto una domanda risulta ancora ad oggi non istruibile da parte di AREA, in quanto AGEA non ha ancora provveduto ad inserire in istruttoria la data corretta.

Questo per dire che l'intervento opportuno, in certi casi, dei CAA ha portato alla risoluzione con l'organismo pagatore AGEA. Una risoluzione che ha riguardato evidentemente non solo delle richieste di aziende valdostane, ma tutta una serie di aziende italiane che si trovavano nella stessa condizione. Dopodiché, sulla base delle opportunità messe a disposizione, si è cercato di attivarsi. Sulla perdita di qualche giorno o in merito alla lettera indirizzata a me, evidentemente la spedizione poteva essere il 12 ed io l'ho ricevuta il 13: ho saltato forse un giorno nella lettura della posta e per questo me ne scuso, ma sicuramente l'attenzione dal punto di vista personale e professionale per quanto riguarda questo tipo di argomento è sempre molto alta.

Presidente - Per la replica, chiede la parola il Consigliere Donzel, ne ha la facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Assessore.

Le date non sono proprio funzionanti alla perfezione e, anzi, addirittura le date ci offrono un resoconto ancora più drammatico della situazione, perché lei ci conferma oggi ufficialmente che AREA il 25 novembre era perfettamente consapevole che una parte di queste domande venivano riammesse. Se il 25 novembre AREA era in condizione di avere queste informazioni da AGEA - lei ha detto che il 25 novembre AGEA trasmette ad AREA il verbale fatidico di settembre - come l'ho letto io quel verbale e ho capito che le domande potevano essere riammesse, così l'ente...

(voce fuori microfono)

... ho capito, scusi! AREA che aveva scritto una lettera, quella di maggio in cui si diceva "qui niente: non un euro tu becchi", doveva avere la stessa cortesia...

(voce fuori microfono)

... beh, lei dice che è cosa da poco! Ma non è cosa da poco: qui parliamo di chiudere o non chiudere un'azienda, quindi non è cosa da poco! Una cosa è scrivere in una lettera - scusi se mi permetto, perché ho pure insegnato un po' questa lingua; magari non ne sono così pratico, però credo di conoscere minimamente la lingua italiana; minimamente! - una cosa è dire "lei non ha alcun diritto ad avere un euro", quello c'è scritto e la lettera è protocollata in primavera, altra cosa è scrivere "non è possibile effettuare ora il pagamento, ma le nostre strutture, l'Assessorato è impegnato a verificare una possibilità". Non ti dico: sbam, porta in faccia e torna a pascolare le tue bestie, perché qui non c'è un euro da prendere; sono modalità diverse! Altra cosa è ricevere una comunicazione il 25 di novembre e mandare all'azienda una nota in cui si dice: si è aperta la possibilità di retribuire. Uno va in banca, fa un mutuo, è più sereno, a capodanno si compra un panettone e lavora in un altro modo. Altra cosa è aspettare ancora altri mesi - altri mesi! - per arrivare finalmente al momento in cui gli si dice: la tua domanda è ammessa al perfezionamento; due anni! Due anni dopo.

Il problema non è il giorno della lettera letta o non letta, perché - si figuri! - è chiaro che la scuso volentieri, perché chi mi scrive sa che alle volte passa una settimana prima che riesca a leggere le lettere. Però il meccanismo non è il giorno che lei non ha letto quella lettera, ma che - combinazione! - nel giorno in cui arriva la lettera le domande vanno a perfezionamento. Qui qualcuno era ben consapevole del percorso del perfezionamento e non ne ha data corretta comunicazione alle aziende, che non possono vivere in queste condizioni in cui stanno vivendo. È una situazione drammatica - ripeto - attestata dalle 224 imprese agricole chiuse nel 2013! Qui tra un po', continuiamo a parlare di agriturismo, di agricoltura e quant'altro, ma non ci sono più le aziende. Tra le ragioni, non l'unica, c'è questa inerzia burocratica di cui c'è una responsabilità anche nel governo regionale e questa cosa va assolutamente affrontata con un altro spirito, con un'altra energia. Grazie.

Presidente - Possiamo chiudere i lavori mattutini. I lavori riprenderanno alle 15,30. Buon appetito.

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L'adunanza termina alle ore 13,01.