Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1012 del 11 febbraio 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1012/XIV - Interpellanza: "Valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale ubicato nel Comune di Cogne".

Presidente - Per l'illustrazione, la parola al Consigliere Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Torniamo a parlare di un argomento di cui ci siamo occupati varie volte, e cioè di valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale. Questa volta usciamo un po' dai confini di Aosta, per occuparci degli immobili di proprietà regionale ubicati nel comune di Cogne, in particolare una zona un tempo nota come "villaggio Cogne".

Con la nostra interpellanza chiediamo ragguagli circa il prospettato piano di recupero di alcuni edifici acquistati in passato dalla Regione. Ho letto i resoconti dei vari dibattiti fatti in occasione dell'acquisto di questo grosso blocco di edifici, di cui il proprietario più significativo fu la Sofinpar S.p.A., la società finanziaria di partecipazione del gruppo IRI. Mi sono fatto l'idea, e correggetemi se non dico giusto, visto che è la prima volta che mi occupo proprio di questo argomento specifico, che l'operazione fu conclusa con il preciso obiettivo di riportare in vita, di non lasciare andare all'impietosa azione del tempo, quello che è anche un pezzo di storia della comunità cogneinze. Ciò che giustificò l'acquisizione nel patrimonio regionale degli immobili di proprietà della Sofinpar S.p.A., atto importante, ma non il solo di un più complesso piano di acquisizione...ad esempio, la Caffetteria Villaggio Minatori, caffetteria-ristorante-bar Villaggio Minatori fu acquistata più di una decina di anni prima direttamente dalla Cogne, che mi pare che allora si chiamasse Nuova SIAS S.a.s., mentre il complesso ex Onarmo fu acquistato quattro anni dopo l'operazione Sofinpar, questo solo per dare anche un'idea della complessità di quel piano di acquisizione di quelle proprietà...dicevo, che ciò che giustificò l'acquisizione nel patrimonio immobiliare regionale degli immobili ubicati in quella zona fu proprio - e lo leggo dagli atti del Consiglio regionale del 1995, anno in cui si concluse l'operazione di acquisto dalla Sofinpar - la necessità di restaurare, di ristrutturare gli edifici che facevano parte dell'antico Villaggio dei Minatori di Cogne secondo un progetto complessivo di valorizzazione, di riqualificazione, di rivitalizzazione dell'area. Leggo, dai resoconti dei vari dibattiti consiliari che si sono dipanati prima e dopo quella data, e sicuramente mi sono fatto anche un'idea molto sommaria, essendo...diciamo una materia piuttosto complessa e non avendola vissuta direttamente, che già a partire dagli anni '70 si cominciava a ragionare su progetti di fattibilità, su ipotesi di riuso di quegli edifici.

Nel 1992 fu affidato all'ingegner Binel uno studio di dettaglio che immaginava la creazione di una zona residenziale unica. L'allora Presidente della Giunta Dino Viérin spiegò che vi erano svariate ragioni per acquistare e per intervenire sugli edifici di cui si parla e, tra queste, anche la necessità da parte del Comune di Cogne di recuperare appartamenti ad uso abitativo per i residenti, tenuto conto - disse il Presidente Viérin - della diminuzione delle zone fabbricabili. Sicuramente le varie operazioni di acquisizione degli edifici rispondevano alla logica di accorpare in un'unica proprietà tutti gli immobili presenti nel sito, così da favorire un progetto complessivo di valorizzazione dell'ex Villaggio dei Minatori. Oggi ci troviamo, colleghi, a festeggiare i vent'anni dall'acquisto della proprietà della Sofinpar senza che ci sia ancora un'idea chiara di che cosa si vuole fare, siamo ancora al concorso di idee...anzi, non so ancora se è partito...nel 2012 il Presidente Rollandin, rispondendo ad un'interpellanza, diceva che il concorso di idee era già oramai avviato e pressoché terminato. Sono passati vent'anni e proprietà bellissime, forse fra le più belle e prestigiose di Cogne sono lì a degradarsi, a perdere valore; fa male leggere che lo stato manutentivo della maggior parte degli edifici citati nell'interpellanza è "mediocre"...è scritto esattamente così. Ricordo, quand'ero bambino, quando trascorrevo le vacanze a Cogne, che quegli edifici erano abitati, erano ben curati, erano luoghi molto suggestivi, sia da un punto di vista architettonico, sia per gli spazi enormi che li circondavano, avevano dei parchi addirittura che oggi sono mantenuti direttamente da VdA Structure...questo per dirvi l'entità di quelle proprietà, e mi pare che quelle ville, le ville in particolare, fossero addirittura abitate dagli alti dirigenti della miniera. Questo per dirvi esattamente di cosa si tratta, non sono delle baracche, non sono dei baraccamenti.

Dicevo che questi immobili, a più di vent'anni da quando sono stati acquisiti a patrimonio, sono lì a perdere di valore, a diventare progressivamente inagibili, perché abbiamo edifici che, allo stato attuale, sono inagibili per il fatto che il tempo li ha oramai logorati e rovinati. Siamo lì senza delle idee, senza una progettualità, o forse vi è proprio una precipua volontà di prorogare una decisione definitiva. Io questo non riesco ancora a capirlo, e non capisco per quale motivo, a distanza di tanti anni, abbiamo lì un patrimonio che è fermo in termini di idee e di progettualità. Siamo lì ad attendere, a quasi trent'anni dall'acquisto della Caffetteria-bar-ristorante, struttura tra l'altro classificata in ottimo stato manutentivo, struttura ristrutturata nel 2008, addirittura con arredi, ristrutturata interamente a spese dell'Amministrazione regionale, siamo lì ad aspettare che la Fondation Grand Paradis, che l'ha in concessione d'uso gratuito, ci dica come intenda utilizzarla. Leggo di un fantomatico bando per la gestione parallela della Caffetteria e dell'Ostello e non so nemmeno se questo bando qua è stato pubblicato, io non l'ho trovato da nessuna parte, e non vorrei che fosse una scusa per prorogare ulteriormente l'onere e l'obbligo assunto da parte della Fondation Grand Paradis. Qui abbiamo tra l'altro un rappresentante del CdA della Fondation, che è il Consigliere David Follien, che sollecito magari a prendersi in carico il suo ruolo di Consigliere all'interno del Consiglio di amministrazione della Fondation.

Sono convinto, sì, sono sempre più convinto che non utilizzare adeguatamente il nostro patrimonio immobiliare, soprattutto quello ubicato in zone ad alta potenzialità turistico-ricettiva, sia un vero e proprio danno per le casse pubbliche, e lo definirei anche un danno erariale, visto che ci sono tutti gli elementi per determinare questa tipologia e, diciamo, questa tipicità. Lasciare che migliaia di metri quadrati di edificio di pregio...io vi invito a guardare le foto che sono presenti qua, che sono delle ville bellissime, sono degli edifici veramente costruiti anche con criteri architettonici, diciamo di alta classe...dicevo, lasciare migliaia di metri quadrati di edifici di pregio che vadano a catafascio per insondabili motivi è proprio il segno di una politica che non sa valorizzare ciò di cui è custode, in nome e per conto della collettività, in nome e per conto dei cittadini. Questa non è roba del singolo Presidente della Giunta o della singola Giunta, queste sono proprietà collettive! Dicevo, è il segno di una politica che non è capace di mettere a frutto beni che ha voluto, e ripeto, che ha voluto fortissimamente proprio con l'obiettivo di non lasciarli in mano agli speculatori, di non perderne l'identità storica, culturale, con l'obiettivo di valorizzarli e di non disprezzarli. Guardate solo l'operazione fatta nel 1995 di acquisizione dei beni della Sofinpar che costò più di 11 miliardi delle lire di allora!

Colleghi, anche su questo argomento non me la sento di mettere in piedi una polemica finalizzata esclusivamente alla contesa politica; con i nostri bilanci ormai ridotti al lumicino dobbiamo lavorare, al di là dei posizionamenti partitici, per valorizzare l'immenso patrimonio che ci è stato temporaneamente consegnato, colleghi, e anche per questo, e con la speranza che un maggior interesse intorno all'argomento possa sollecitare l'azione che abbiamo richiesto con la nostra iniziativa di accelerare il prospettato e promesso piano di valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale. Assessore, so che lei si è preso a carico questo problema e che lo sta esaminando nelle sue varie sfaccettature, ma adesso crediamo che sia arrivato il momento di passare dalle parole e dall'elaborazione ai fatti. Grazie.

Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Grazie signor Presidente. Ringrazio il collega Guichardaz per aver nuovamente riproposto l'attenzione su questo tema, e poi farò qualche considerazione globale alla fine.

Venendo ai quesiti, la legge che disciplina la Fondation definisce che la stessa persegue, nei comuni territorialmente interessati dal Parco, scopi di promozione turistica, naturalistica, di sviluppo, di coordinamento, di gestione del complesso dei centri visitatori, dei centri di educazione ambientale del Parco e, ancora, servizi di informazione, offerta di servizi, diffusione di materiali, eccetera. Quindi, al fine del raggiungimento di tali scopi, la Fondation può svolgere o gestire attività commerciale, attività di accoglienza, attività di ristorazione. La stessa legge prevede - lei lo citava correttamente - che gli immobili del Villaggio Minerario di Cogne siano assegnati alla Fondation stessa...non sto a recitarle la legge. Quindi gli immobili che sono assegnati e utilizzati dalla Fondation sono: l'immobile destinato a uffici e a centro visitatori del Parco, gli edifici dove hanno sede il Centro espositivo Alpinart e gli altri locali accessori. Gli immobili non ancora in funzione sono la Caffetteria, lo stabile che ospiterà l'Ostello, la Scuola di alta formazione universitaria. Nel 2014 la Regione ha ultimato i lavori di separazione della zona Ostello da quella universitaria, lavori che si sono resi necessari per ragioni di gestione delle emergenze (oggi sono in corso le pratiche amministrative di chiusura lavori). La Fondation si è poi occupata dell'allestimento della zona Ostello e di quella destinata alla Scuola. Questi lavori si sono resi necessari per l'ottenimento delle certificazioni antincendio e ad oggi sono in corso le pratiche amministrative di chiusura lavori, di acquisizione certificati di agibilità richiesti al Comune, di presentazione della SCIA ai Vigili del fuoco in seguito all'estensione in categoria B dell'Ostello e cioè oltre i 50 posti letto. Nel 2014, Fondation ha poi provveduto all'allestimento dell'Ostello e della Scuola, alla predisposizione del bando di gara per la gestione dell'Ostello e della Caffetteria che sarà pubblicato, non appena il Comune di Cogne rilascerà il certificato di agibilità. La Regione, nel dicembre 2012, ha approvato la concessione a Fondation degli edifici 1, 2 e 7 del Villaggio Minatori destinati ad Ostello, a Centro di formazione e Caffetteria. Nella stessa data - l'obiettivo è stato quello di immaginare un vero e proprio polo culturale presso il Villaggio Minatori al fine di favorire anche l'attività ricettiva dell'Ostello e del servizio di ristorazione - Regione e Fondation hanno stipulato una convenzione per destinare il Centro di formazione del Villaggio Minatori alle attività formative e convegnistiche previste dalla Scuola di alta formazione del CINFAI. La convenzione è nata dalle volontà condivise e dagli obiettivi dei tre enti, cioè della Regione, del CINFAI e della Fondazione. La risposta è abbastanza articolata...poi se vuole gliene fornisco una copia. Solo per dire che nel febbraio 2015, Fondation Grand Paradis e CINFAI, hanno incontrato l'Università degli Studi di Torino, il Centro Interuniversitario per la Fisica Spaziale, l'Agenzia Spaziale Italiana, l'Istituto di Astrofisica, il CERVIM, l'Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica, l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, e tutti questi enti si sono dimostrati fortemente interessati all'organizzazione di attività presso il Villaggio Minatori. È previsto, a marzo, un incontro a Cogne per siglare una lettera di intenti condivisa tra enti interessati ad ampliare l'offerta didattica presso il villaggio stesso, quindi su questo argomento si sta lavorando.

Sul punto 2, correttamente lei evidenzia che il patrimonio immobiliare nel comune di Cogne è molto consistente, non soltanto in termini di numero di immobili, ma anche di spazi, perché gli immobili di cui parliamo sono davvero molto grandi. Non è facile individuare delle soluzioni opportune per valorizzare questi beni, occorre riservare, anche la giusta attenzione alle esigenze della comunità locale, cercare di ridurre al minimo speculazioni che potrebbero in qualche modo derivare da un'ottica di vendite a tappeto. Quindi su questo, su una parte degli immobili, cioè Villa Est e Ovest, ex Onarmo, ex mensa, ex uffici, è stato esperito un concorso di idee dal quale sono scaturite una serie di attività che porteranno alla pubblicazione di un bando per la valorizzazione delle Ville e dell'ex Onarmo. Comune e Regione, dopo questo, hanno avviato una fase di dialogo sulla prosecuzione del procedimento di valorizzazione facendo approfondimenti economici e si è giunti ad una condivisione di intenti. Voglio solo ricordare che questi procedimenti sono complessi e coinvolgono diversi soggetti, sono bandi a rilevanza europea, visti gli importi, quindi in qualche modo i tempi necessitano anche di una particolare attenzione. Si stanno facendo approfondimenti di tipo economico e anche finanziario per verificare la sostenibilità dell'operazione immobiliare e proprio per questo Comune e Regione hanno deciso di procedere per lotti, il 1° dei quali è quello delle ville insieme all'Onarmo. Si sono quindi contattati nuovamente i vincitori del concorso per immaginare uno stralcio funzionale dell'originario progetto complessivo e si è attivato un confronto con la comunità di Cogne per individuare correttivi e suggestioni, anche per quello che riguarda la destinazione finale degli uffici. Quindi si sta lavorando in questa direzione, si stanno facendo ulteriori approfondimenti tecnico-urbanistici per cambiare anche la volumetria dell'ex Onarmo, perché è stata prevista la possibilità di demolizione di alcuni fabbricati che facevano parte della zona industriale. Com'è già stato detto quando è stato approvato l'ordine del giorno nel quale ci siamo riconosciuti, l'intenzione nostra è quella...da questo punto di vista ribadisco una mia disponibilità a tornare in commissione consiliare quando si vorrà... di operare fattivamente sul tema delle valorizzazioni. Le strutture stanno lavorando in questa direzione: è in corso la redazione di alcuni documenti che, appena disponibili, presenterò in commissione con uno spirito di apertura e di condivisione. Gli uffici stanno procedendo per lotti funzionali trattando dapprima gli immobili che possono essere valorizzati a fini pubblici. In molti casi, voglio ricordarlo, vi è la necessità di doversi confrontare con strutture di altri Assessorati che sono coinvolti, sovente la Sovrintendenza per i beni culturali, in quanto si tratta molto spesso di beni di interesse storico-artistico.

Confermo quindi la nostra volontà di lavorare in questa direzione, in una logica condivisa. Nei giorni scorsi vi è stato un incontro con l'UTFP, cioè l'Unità tecnica finanza di progetto (lei si ricorda, era presente in quel convegno che avevamo organizzato dove c'è una condivisione); questo organismo è incardinato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, proprio per avere un supporto in più per meglio organizzare e pianificare anche l'attività di valorizzazione. Ecco, quindi su questo argomento stiamo lavorando. Ribadisco una mia disponibilità, anche per le vie brevi, ad andare in commissione per fare dei ragionamenti su questa materia. Grazie.

Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Assessore per la risposta.

Non vorrei che nella prossima legislatura un altro Consigliere di opposizione venisse qua a rifare la stessa identica interpellanza e, rileggendo i resoconti delle interpellanze precedenti, si ritrovasse a dire quello che ho detto io, rileggendo e facendomi un po' un'idea della storia, diciamo, di questa avventura dell'ex Villaggio Cogne, e cioè che tra qualche anno si dicesse: "mah, gli avevano assicurato che si sarebbero mossi per tempo, che la cosa era imminente e siamo di nuovo lì, con degli edifici che magari non hanno più vent'anni, ma ventitré, ventiquattro, venticinque". Lo dico perché, rileggendo le dichiarazioni del Presidente Rollandin che rispondeva a una delle tante interpellanze del collega Chatrian sul tema, sembrava che la cosa fosse imminente. Il Presidente Rollandin, con buon francese, diceva che è interesse di tutta la Regione e della comunità di Cogne - che, tra l'altro, ricordo, è rappresentata per esempio all'interno della Fondation per quanto riguarda la parte della Fondation con il suo Sindaco - che questa operazione si è risolta nel più breve tempo possibile. E poi lo stesso Presidente diceva che c'era proprio un interesse, anche di carattere economico, che questi edifici potessero, il prima possibile, avere anche una propria redditività o, quanto meno, non andare a perdita.

Oggi siamo in presenza di edifici di pregio, io vi faccio solo vedere la fotografia...

(il Consigliere Guichardaz mostra all'aula una fotografia)

...non so se si vede, ma la fotografia per dire della Villa Est e Villa Ovest, è una villa che credo sia anche da un punto di vista architettonico - probabilmente il collega Chatrian ce lo può testimoniare - un edificio di prestigio, un edificio fatto con dei criteri, ha un parco enorme intorno, che costa tra l'altro in termini di manutenzione e non è usufruibile da parte di nessuno, perché, come dicevo prima, è Vallée d'Aoste Structure che fa la manutenzione intorno. Io ritengo che si debba prendere in mano, in una situazione come questa anche proprio finanziaria della Regione, il patrimonio che abbiamo e dare anche delle priorità al patrimonio che ha in prospettiva una maggior capacità di redditività, perché qua ci troviamo in una zona, tra l'altro del Comune di Cogne, che, anche da un punto di vista dell'infrastruttura, ha avuto un suo sviluppo proprio per i collegamenti che sono stati fatti con il Villaggio ristrutturato dei Minatori, con il Museo, eccetera, che non possono essere tenuti lì ulteriormente ad invecchiare e a costarci, perché ci costano in termini di tasse, ci costano in termini di manutenzione, in termini di perdita di valore. Allora, qua io vi sollecito: speriamo tra tre anni di non ritrovarci a rileggere il resoconto di questa interpellanza e, amareggiati, magari a dire: "cavoli, siamo di nuovo nella stessa identica situazione".

Per quanto riguarda la questione dell'intendimento di acquisire tutto per evitare delle speculazioni...lei diceva, Assessore, che tutto questo richiede dei tempi, perché è un patrimonio talmente grande...beh, io le ricordo che nel 1976 fu fatto dall'ingegner Rosenthal uno studio di fattibilità di quel villaggio, ho ricordato prima lo studio dell'ingegner Binel nel 1992...siamo qua, a distanza di quarant'anni, ad interrogarci su cosa fare di quel patrimonio! Allora, se non siamo in grado di valorizzarlo, se abbiamo paura che possa entrare nelle mani degli speculatori, però qualcosa dobbiamo trovare, delle formule di partenariato pubblico-privato. Allora la stessa urgenza che lei Assessore manifesta oggi di risolvere, lo stesso impegno che lei si è preso di risolvere la questione se l'era preso il Presidente nel maggio del 2012, nel gennaio del 2012 e nell'ottobre del 2011! Oggi non siamo più nella condizione di poter rinviare una decisione su questi. Allora, non pensiamo al patrimonio immobiliare regionale che è una cosa immensa, prendendo in blocco tutto il patrimonio, cerchiamo magari di ragionare, come dicevo prima, in termini di priorità, prestando attenzione e mettendo l'attenzione sugli edifici di maggior pregio, che potrebbero avere una migliore redditività e cominciamo però a lavorare. Consigliere Follien, la invito anche a farsi parte attiva dei nostri dubbi e delle nostre problematiche. Grazie.

Président - Point 12 à l'ordre du jour.