Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 975 del 27 gennaio 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 975/XIV - Rinvio al prossimo Consiglio dell'accettazione delle dimissioni rassegnate dai Consiglieri Marco Viérin dalla carica di Presidente del Consiglio, David Follien e Andrea Rosset dalla carica di Vicepresidente del Consiglio regionale, André Lanièce e Fabrizio Roscio dalla carica di Segretario del Consiglio regionale e loro sostituzione.

Presidente - La parola al collega Farcoz.

Farcoz (UV) - Merci Président. Buongiorno a tutti.

Come anticipato poco fa nella Capigruppo, noi, come maggioranza, chiederemmo il rinvio dei punti 4, 5 e 6 appunto appellandoci all'articolo 61 sulla questione sospensiva.

Credo sia sotto gli occhi di tutti che le forze politiche si stanno nuovamente parlando per trovare non solo delle sostituzioni relative a delle persone, proprio perché ricordo che anche la Presidenza del Consiglio è stata messa in gioco per trovare un'unità su dei contenuti e sui contenuti vogliamo lavorare, proprio per permettere a questo Consiglio regionale di avanzare correttamente attraverso i suoi lavori e ovviamente dare delle risposte alla nostra società. Grazie.

Presidente - A tale riguardo volevo ricordare che gli articoli del Regolamento sono il 61 e il 60. La Conferenza dei Capigruppo ha concordato, essendo l'argomento importante per tutti i gruppi, che, anziché sia data la parola ad uno contro e uno a favore, ogni gruppo abbia un intervento di dieci minuti. La discussione è aperta. Qualcuno chiede la parola? La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Siccome come gruppo abbiamo chiesto la possibilità di intervenire in questo dibattito, al di là della questione tecnica del rinvio, ci tenevamo a rappresentare l'esigenza da parte nostra, uno, di avviare al più presto - cosa che in qualche modo ci ha sorpreso non sia stata fatta doverosamente - una riflessione rispetto al fatto di quali contenuti bisogna attribuire a quello che noi riteniamo debba essere l'incarico del Presidente del Consiglio, perché è evidente che, se si vuole fare un passo verso una condivisione più ampia...io credo che, al di là delle autocandidature, chiunque debba ottenere minimo diciotto voti o, auspichiamo, più di diciotto voti. Per ottenere questi voti, in qualche modo bisogna che ci sia un progetto di conduzione dell'aula, di gestione della figura del Presidente del Consiglio che sia parte di più forze politiche. Noi non abbiamo avuto il piacere, anzi ci saremmo aspettati che magari le forze che hanno magari un maggiore peso numerico ci coinvolgessero in una prima riflessione sui contenuti, cioè non ci fosse la tattica attendista dell'ultima ora per uscire con il nominativo, un po' come se si giocasse qui una sorta di partita simile a quella della Presidenza della Repubblica: "vediamo quanti voti, quanti giri a vuoto facciamo di votazione", e in questo modo contribuiamo ulteriormente a far cadere nell'immagine collettiva l'immagine del Consiglio regionale. Noi ci teniamo alle istituzioni, vogliamo che il Consiglio regionale continui ad essere punto di riferimento della comunità valdostana, punto necessario alla comunità valdostana in qualche modo per trovare le soluzioni che ci portino fuori dalla crisi. Il passaggio della Presidenza del Consiglio come aprì la discussione di questa legislatura...chiedemmo sempre un atteggiamento di tipo diverso a questa figura e un superamento della logica strettamente numerica maggioranza-minoranza. Per arrivare lì, però, ci vogliono dei contenuti, non ci vuole solo la persona, ci vogliono prima i contenuti e poi la riflessione sulla persona che, probabilmente, quei contenuti meglio di altri è in grado di rappresentare.

Abbiamo visto che in questi mesi il ruolo di arbitro non è stato sufficientemente valido per quanto riguarda le forze di minoranza, cioè i tempi, per esempio, di risposta ai quesiti sotto forma di "116" non sono mai stati rispettati, né si è mai, per esempio, indagato a sufficienza sul fatto del perché i cosiddetti "venti giorni della risposta" non sono venti giorni obbligatori, per cui strategicamente l'Assessore e il suo dipartimento volutamente danno la risposta solo al termine dei venti giorni per far perdere venti giorni di lavoro alla minoranza e dargli all'ultimo minuto la...cioè una Presidenza del Consiglio, di fronte a dei problemi segnalati ripetutamente, che cosa fa? Va a vedere il tipo di domanda che hanno fatto i Consiglieri regionali. Se hanno chiesto dei dossier per cui...siccome anche l'Ufficio di Presidenza ha dei dirigenti che sono in grado di fare delle valutazioni...se per dare quella risposta servono venti giorni, è giusto che arrivi dopo venti giorni o anche trenta, se la richiesta di minoranza è esagerata, se la risposta è una risposta che in tre giorni può essere tranquillamente data, sarà compito della Presidenza del Consiglio in qualche modo agire sulla maggioranza affinché questo lavoro si sblocchi. Questo è uno dei tanti esempi che faccio su una delle questioni che fu così delicata.

Anche sulla questione dell'organizzazione dei lavori...abbiamo visto più volte che questo Consiglio è stato deficitario per il fatto che le Capigruppo, organizzate all'ultimo minuto, senza capire prima che c'erano tensioni nelle commissioni, in aula su alcune questioni, non ci hanno portato a trovare delle soluzioni. Adesso ci sono delle commissioni che su alcuni dossier stanno lavorando benissimo, bisogna anche riconoscerlo. Bisogna riconoscere il traguardo straordinario che abbiamo raggiunto sulla questione dei rifiuti, dove nessuno è contentissimo, però possiamo dire che tutti siamo contenti, perché è un traguardo importante dove tutte...veramente per la prima volta io ho visto che tutte le forze politiche hanno potuto scrivere una riga del documento; questa non è una cosa indifferente, però arriva dopo mesi di battaglie, di sfinimento, di confronto duro, di sospensioni dell'aula, di confusione. Se vogliamo cambiare l'atteggiamento, bisogna incominciare a dirsi: "come affrontiamo certi dossier? Possono ancora arrivare d'urgenza delle leggi sul tavolo delle commissioni senza che la motivazione d'urgenza sia in qualche modo condivisa e, quando le opposizioni non condividono la motivazione d'urgenza, chi è garante delle opposizioni se non la Presidenza del Consiglio che dice all'Esecutivo: "aspetta un attimo, qui hai forzato la mano su quest'urgenza che non c'è", chi?" Se non vogliamo che l'aula sia costantemente balcanizzata, se non vogliamo esasperare, quindi bisogna che ci siano temi diversi per arrivare poi al passaggio chiave, che è stato quello in Consiglio, in sede di dibattito sul bilancio, di un percorso comune rispetto alla questione della riduzione dei costi della politica, dov'è giusto che ogni forza politica dica la sua, faccia le sue strade, si faccia i suoi spot elettorali se ne ha bisogno, è giusto che ci sia, poi però c'è la fase della concretezza. Io continuo a respingere quella modalità che la maggioranza ha infilato di nuovo all'ultimo minuto...cioè non è possibile che la maggioranza infili...faccia delle leggi che lei stessa non applica, non ha senso. Proviamo a metterci in un percorso in cui tutti troviamo una strada che sia di equilibrio tra le esigenze degli uni e degli altri, di questo chi se non la Presidenza del Consiglio può essere garante?

Queste sono le problematiche, io ne cito solo alcune...problematiche di cui a noi avrebbe fatto piacere parlare in questi giorni, non ho riscontrato una volontà se non quella di tornare qui e dire...se non si trova una soluzione, diventa poi inevitabile che il punto venga rinviato, a meno che vogliamo giocare a tirarci i pomodori anche oggi...non so se questo spettacolo è quello che si aspettano i cittadini da noi.

Presidente - La parola al collega Borrello.

Borrello (SA) - Grazie Presidente. Buongiorno a tutti.

Abbiamo ritenuto opportuno all'interno della Conferenza dei Capigruppo dare la possibilità ad ogni gruppo politico rappresentato all'interno del Consiglio regionale di poter fare un passaggio per poter delineare quelli che sono gli aspetti di carattere politico, che ci portano oggi ad analizzare questa richiesta di pregiudiziale sospensiva. Non sto ad annoiarvi facendo un riassunto delle puntate precedenti, però bisogna dire che con la ripresa dei lavori autunnali c'è stata l'apertura di una nuova fase politica con conseguente apertura di un dibattito in seno alle forze politiche presenti all'interno del Consiglio regionale. Nell'ultima seduta consiliare, quella di metà gennaio 2015, abbiamo riscontrato le dimissioni dell'intero Ufficio di Presidenza, con la finalità dichiarata dallo stesso in Consiglio regionale che le dimissioni possano essere utili alla definizione di un quadro politico ed amministrativo volto a dare stabilità all'azione di governo e per dare nuove prospettive alla Valle d'Aosta. Questo dibattito è ancora in fase di realizzazione, alla luce del sole, come evidenziano i comunicati stampa, gli incontri che si stanno verificando tra le forze politiche ed è per questo motivo che pare ragionevole chiedere il rinvio, così com'è definito dall'articolo 61 del nostro Regolamento, per dare la possibilità alle forze politiche di concretizzare il dibattito politico, incentrato, così come anticipava il collega Donzel, sui contenuti programmatici atti ad individuare gli assetti politici conseguenti.

L'Ufficio di Presidenza è un organo istituzionale molto importante, dove, soprattutto in questo momento storico, si auspica una condivisione. Una condivisione dapprima sui contenuti e poi sulle persone, ma è altrettanto vero che l'Ufficio di Presidenza rappresenta le diverse sensibilità delle forze presenti in Consiglio regionale, che, come già detto, in questa fase si stanno confrontando per dare maggiori prospettive alla Valle d'Aosta. Qualora la questione pregiudiziale verrà accettata, mi preme l'obbligo ricordare che l'Ufficio di Presidenza rimarrà in carica pro tempore per l'esercizio delle funzioni allo stesso attribuite.

Per concludere una considerazione di carattere generale: vista l'importanza del momento istituzionale, politico ed economico che stiamo vivendo, occorre sottolineare l'importanza del dialogo tra le forze politiche presenti all'interno del Consiglio regionale.

Presidente - Grazie collega. Chiederei ai gruppi che non hanno ancora chiesto la parola di chiederla. Non ci sono altre richieste? Possiamo passare alla votazione? Io ringrazio i colleghi che sono già intervenuti. Se avete delle considerazioni da fare, chiedete la parola, altrimenti passiamo alla votazione. Ricordo che è stata posta la questione del rinvio e quindi passeremo alla votazione del rinvio. La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.

Come ha bene indicato il collega Donzel, oltre a tutto quello che si è scritto in questi giorni, ci saremmo auspicati di poterci trovare a discutere di quei contenuti che dall'inizio della legislatura come gruppi di opposizione portiamo all'attenzione...del momento di elezione del Presidente del Consiglio, che avverrà a questo punto per la terza volta in questa legislatura... Li portiamo all'attenzione del Consiglio perché riteniamo questa una carica che, pur rivenendo a delle rappresentanze politiche che sono qui presenti in Consiglio, è una carica che ha un valore differente, un ruolo che deve essere super partes, soprattutto un ruolo che si deve adattare alle situazioni politiche che deve gestire e in questo senso erano state fatte delle proposte in occasione della presentazione della prima candidatura nel luglio 2013, delle proposte di lavoro, delle proposte di cambiamento della visione, anche un po' della prospettiva del ruolo che si rappresenta attraverso la Presidenza del Consiglio. Proposte che, pur non essendo state accettate, vuoi per il lavoro fatto da tutti noi, vuoi per un po' più di attenzione dedicata ad alcuni temi...sono poi in parte cominciate ad arrivare nel corso dei lavori, com'è stato sottolineato.

In un momento delicato come questo, in una fase dove c'è necessità anche di dare un segnale forte che certi messaggi sono stati recepiti però ci saremmo aspettati appunto in questi giorni all'interno delle Conferenze dei Capigruppo, o di altre commissioni che possono essere adatte a tale scopo, di poter approfondire questi argomenti per arrivare oggi a sapere che si svolta pagina, non si vota una persona e poi si decide cosa fare, ma si decide cosa fare e poi si sceglie qual è la persona giusta per portare avanti quello che c'è necessità di fare e di argomentare. Questo quindi è il primo passaggio che addebitiamo in questo momento all'Union Valdôtaine e Stella Alpina. Non si capisce per quale motivo in questo senso non si è aperto un lavoro, si è voluto unire tutto ad una fase di dialogo che si sta confondendo con qualche cosa che l'UVP non ha portato assolutamente a questi tavoli. Sulla Presidenza del Consiglio siamo chiari come siamo stati chiari negli ultimi giorni...se si è pensato di scambiare la Presidenza del Consiglio con qualche cosa di differente, o di barattare questa Presidenza del Consiglio con accordi che potranno, non potranno venire, si sta sbagliando strada.

Noi sulla Presidenza del Consiglio abbiamo le idee molto chiare: primo perché i sette eletti dell'UVP hanno detto delle cose qui all'interno..."e hanno una faccia che...non hanno nessuna intenzione di perdere...per la poltroncina...", come invece hanno descritto ben bene i media in questo periodo. Diciamo che siamo stati al centro delle attenzioni di qualsiasi articolo dei giornali, si è svenduto per tempo il progetto UVP. Fossimo stati una società per azioni, ad un certo punto avremmo dovuto ritirare il titolo per andare a capire cosa fare. Per fortuna, abbiamo una base solida che sa che il progetto che abbiamo messo in piedi è un progetto serio, credibile, che non ha paura di uscire dai confini dai quali ha cominciato questa legislatura e non ha paura attraverso i suoi dirigenti di andare ad affrontare tavoli politici dove si parla di cambiamento, dove si parla di nuovi progetti. Non ha però neanche paura di dire che quello che si è detto agli elettori, quello che si è detto qui rimane il punto fermo per provare a fare un percorso differente.

Sulle basi di queste cose quindi siamo oggi a chiedervi, Union Valdôtaine, Stella Alpina, a questo punto ufficialmente di aprire un tavolo serio su un progetto di lavoro che la Presidenza del Consiglio dovrà portare avanti nel proseguo della legislatura. Se poi si troverà una condivisione su questi temi, verrà da sé l'andare a cercare la condivisione sulla persona che li potrà rappresentare e sviluppare al meglio, altrimenti, se non ci sarà condivisione sui temi, come su tutto il resto, che senso avrà andare a cercare qualcuno che dovrà fare il contrario di quello per il quale è stato votato? È una politica che ha poi una sua logica, anche se si cerca sempre di confondere l'informazione alla gente con qualche cosa di differente, poi certo che la politica ha bisogno di numeri e una volta che si sono cercati i contenuti, si sono trovate le persone, i numeri devono dare la risposta per eseguire e portare avanti i progetti e gli obiettivi che ci si dà.

In questo senso quindi vi invitiamo ad aprire questo tavolo di confronto sulla Presidenza del Consiglio e a continuare, come abbiamo fatto e come stiamo facendo invece, il dialogo su altri argomenti che sappiamo dove ci porterà. Sembra che oggi in politica parlano solo Union Valdôtaine, Stella Alpina, UVP e PD, tutti gli altri che stanno parlando non stanno facendo dialoghi, tutti gli altri che stanno facendo incontri sono una parte di politica che non va descritta sui giornali. Certo, quando si dice alla luce del sole cosa si fa, si dichiara addirittura sui giornali con dei comunicati stampa...questo viene reso non più come un'informazione trasparente che si sta cercando di far qualche cosa alla luce del sole...no, deve diventare un qualche cosa per combinare quell'inciucio che non si è voluto dichiarare. È anche difficile ad un certo punto dire le cose: se non si dicono, si lavora sotto banco; se si dicono, si lavora per fare quello che non si annuncia...e tutti gli altri che invece stanno lavorando chi lo sa cosa stanno facendo. Noi abbiamo un programma, abbiamo un progetto, abbiamo delle idee, le stiamo spendendo sui tavoli di chi ci accoglie, un po' di meno di chi invece cerca di delegittimarci, un po' di meno di quelli che in qualche maniera dall'inizio legislatura tendono a rendere l'UVP un qualche cosa che non è credibile fino in fondo. Noi la nostra credibilità ce la siamo conquistata sul campo e continueremo a conquistarcela con le azioni che faremo e risponderemo ai nostri elettori delle scelte che faremo, se le faremo. Oggi siamo qui e andiamo avanti per la nostra strada, però che sia chiaro una volta per tutte che non è delegittimandoci all'inizio che ci spaventiamo di quello che può e che deve succedere, perché quello che deve succedere è quello che abbiamo presentato e proposto, no? Se non sarà così, avremo tempo di parlarne. Per le elezioni comunali di Aosta e per il dialogo politico che c'è qua in maggioranza si stanno affrontando temi, si stanno sviluppando sui tavoli di lavoro delle argomentazioni, ognuno sta portando le proprie posizioni politiche. Se alla fine di questo percorso ci sarà la soluzione, bene e la soluzione non sarà una soluzione che non sarà coerente con le cose che abbiamo detto che vogliamo fare; se non ci sarà, avremo annunciato un lavoro...e annunceremo che questo lavoro non ha portato ad un risultato, però, quando altri anche in corso di questa legislatura hanno aperto questi tavoli di lavoro, non è che sono diventati meno credibili di noi, ci hanno provato. Le idee del cambiamento fanno parte di queste persone che hanno portato in questo Consiglio regionale idee differenti ed insieme agli altri, visto che è una legislatura dove siamo divisi metà e metà, bisogna trovare delle soluzioni, perché se qualcuno potesse oggi avere i numeri per andare avanti, probabilmente non staremmo qui a discutere e a confrontarci, ecco, in questo senso.

La nostra volontà quindi è di non farci bloccare, non farci screditare e di non farci passare per quelli che hanno voglia di barattare. Lo diciamo soprattutto al movimento della Stella Alpina, lo diciamo in maniera chiara, ma in senso molto responsabile. Non è sulla Presidenza del Consiglio che si scambiano gli argomenti di lavoro futuri, sulla Presidenza del Consiglio troviamo bene qui gli obiettivi e i contenuti che...vogliamo portare avanti e cercheremo le persone e la condivisione, altrimenti si tornerà alla situazione di una Presidenza votata, speriamo, a diciotto, perché sappiamo che alla quarta votazione non c'è neanche più bisogno della maggioranza...di una maggioranza, è sufficiente prendere più voti degli altri. Vediamo quindi se siamo tutti credibili, di andare in fondo in questo senso e di andare a cercare la soluzione giusta per andare avanti con la legislatura. Tutto il resto è rimandato ai tavoli della politica, che hanno tutta la nostra fiducia per rendere credibile il lavoro che stiamo facendo qua, così potremo e verificheremo se ci sono le condizioni per trovare soluzioni politiche differenti, visto che altri hanno già deciso che non facciamo più parte di progetti invece che abbiamo condiviso.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente. Qualche considerazione del nostro gruppo.

Per quanto riguarda il ruolo del Presidente del Consiglio, noi gruppo di ALPE abbiamo le idee molto chiare sui contenuti, li abbiamo esplicitati diverse volte in questa legislatura e nella passata legislatura. Noi riteniamo che il ruolo del Presidente del Consiglio debba essere ripreso per dare rispetto a quest'Assemblea. Per quanto riguarda contenuti e per quanto riguarda l'oggetto del confronto, nel merito il nostro gruppo c'è per portare le sue proposte che sono già state più volte evocate in quest'aula e esplicitate, ripeto, in questa legislatura e nella passata legislatura. Non gradiremmo che questa carica importante, istituzionale, proprio per dare più rispetto e per riprendere in mano l'importanza di quest'Assemblea...non vogliamo che diventi una cadrega di merce di scambio. Proprio per quello chiederemmo all'Union Valdôtaine, alla Stella Alpina, che in questo momento mi sembra governino ancora la Regione, se c'è la volontà in quest'aula, nel prossimo Consiglio di confrontarsi e condividere per ridare dignità, riprendere quei contenuti e quel confronto com'è stato fatto qualche settimana fa per quanto riguarda il bilancio regionale. Bilancio regionale che poi il nostro gruppo non ha sostenuto, ma il nostro gruppo in quest'aula ha cercato di portare le elaborazioni che il nostro movimento, che i sottoscritti hanno fatto. Abbiamo cercato di presentare per modificare un bilancio che poi non abbiamo sostenuto, ma che, dal nostro punto di vista, è entrato in una certa maniera in quest'aula...il bilancio è uscito, dal nostro punto di vista, migliorato, quindi abbiamo cercato di arricchire quello che è, a nostro avviso, il documento più importante. Respingiamo quindi, non essendo partecipe all'interno di quel tavolo che è stato messo in piedi dalle forze politiche...ci mancherebbe, ma respingiamo che la figura del Presidente del Consiglio, il ruolo del Presidente del Consiglio rientri all'interno di un baratto di cadreghe ed eventuali poltrone.

Ho ascoltato attentamente il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, che però, se ho capito bene, ha citato questo: "anche la Presidenza del Consiglio è stata messa in gioco". Chiediamo alle forze politiche di maggioranza che veramente questa figura così importante, in un momento così difficile, non sia messa sul tavolo tanto per tenere in piedi degli equilibri difficili per quanto riguarda la maggioranza...e quindi non avere la possibilità eventualmente di navigare a vista nei prossimi mesi, ma forse partecipando, confrontandoci e condividendo nel merito, e non nella forma, il ruolo...di conseguenza, poi sulla figura del Presidente del Consiglio del domani, io penso che, da quel punto di vista, dobbiamo, se c'è la volontà, se c'è la voglia di entrare nel merito, confrontarci per poi prendere delle decisioni molto importanti. Non mischiamo, sempre ascoltando attentamente il collega Farcoz, contenuti programmatici di governo con quella che è la figura del Presidente del Consiglio regionale, che nulla ha a che vedere con l'azione programmatica, amministrativa, politica, perché la figura del Presidente del Consiglio, dal nostro punto di vista, dovrebbe essere il garante di quest'Assemblea, di quest'aula. Noi quindi, se c'è da parte della maggioranza e delle forze - i colleghi dell'UVP, i colleghi del PD e i colleghi dei Cinque Stelle - con cui abbiamo scritto nero su bianco quali sono per noi i contenuti della figura istituzionale più importante di quest'Assemblea: contenuti vuol dire cosa deve fare il garante, come deve gestire l'aula, come deve dare la possibilità a tutti i Consiglieri di maggioranza e opposizione di avere tutte le pari informazioni, come deve organizzare i lavori a seguito di dibattiti politici, magari anche violenti, forti nelle commissioni consiliari, ma poi per chiudere un cerchio all'interno di quest'Assemblea...ebbene, noi su questo ci saremo, ma non entreremo in nessun baratto, in nessuna merce di scambio. Le cose a noi non ci interessano se vanno in quella direzione, ci interessano eccome se la direzione viene messa su dei binari che, come dicevo prima, i contenuti diventano forma e sostanza per quanto riguarda il garante principale di quest'Assemblea, di quest'aula; di conseguenza, noi voteremo contro il fatto di rinviare...ma nel merito della scelta in quindici giorni...parlo soprattutto per adesso a questa maggioranza che mi sembra in difficoltà...avremmo gradito che in questi quindici giorni avessimo magari avuto la possibilità nei Capigruppo, in altre sedi ufficiali di affrontare il tema del Presidente del Consiglio, che nulla c'entra con tutto il resto. Grazie.

Presidente - Altri? La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Noi pensiamo che fare politica sia innanzitutto una questione di responsabilità e di segnali, in questo momento non vediamo né la responsabilità, né i segnali. Noi la democrazia la vediamo come qualcosa che viene fatta in maniera artigianale, decisa non da pochi eletti dirigenti di partito che si incontrano e decidono che cosa fare, ma decisa dai nostri elettori, e così noi abbiamo fatto per stilare una specie di memorandum, non lo chiamo programma perché il Presidente del Consiglio, qui mi sembra che qualcuno lo stia dimenticando, è una figura istituzionale e non politica. Attenzione quindi, il Presidente non deve avere un programma, il Presidente deve avere dei punti fermi dai quali partire per poi esplicare la sua azione. Oggi diamo l'ennesima, secondo me, brutta impressione ai valdostani. Una politica incapace, attaccata ai suoi privilegi e attaccata alle sue poltrone, che non fa nulla, ma tiene di fatto ostaggio la comunità valdostana alla sua incapacità. Gli ostaggi ormai sono lì da circa quasi due anni, ostaggi di una politica ferma, bloccata, di un sistema che, nonostante tutto quello che succede attorno stia cambiando, invece è fermo a 20, 30, 40 anni fa.

Ho ascoltato le parole dei vari colleghi che mi hanno sinceramente stupito, sono rimasto allibito, ho sentito qualcuno che ha detto: "abbiamo fatto tutto alla luce del sole", insomma, non mi pare che sia stato fatto tutto alla luce del sole. Ho sentito che i responsabili dei problemi sono i giornalisti, "il problema sono i giornalisti che male interpretano", ma in questi quindici giorni sostanzialmente è stato perso del tempo e perché dovremmo ora rinviare l'elezione? Che cosa cambia da adesso alla prossima settimana? Io penso che i valdostani non riescano a capirlo, vedono solo un'azione politica inconcludente che si avvita su sé stessa. Penso che questa fiera dell'ipocrisia debba venir meno. Come vi ho detto, non c'è bisogno di discutere delle ore per decidere che cosa si vuole dal futuro Presidente del Consiglio, lo abbiamo detto decine e decine di volte qui. Bisogna certamente, come dice il collega Chatrian, scriverlo, vogliamo un impegno, vogliamo una firma e vogliamo dei punti che siano dei punti precisi. Io non faccio il processo alle intenzioni, ma è ovvio che tutta quella serie di incontri che avete avuto...che sono legittimi, ognuno si vede con chi vuole, i vertici dei vari movimenti si vedono con i vertici degli altri movimenti che ritengono, ma ci mancherebbe! Per noi va bene, se questo è il vostro modo di fare politica...ma non sarebbe stato meglio sentire ogni forza politica la sua base in una riunione pubblica e chiedere voi dell'Union Valdôtaine, voi del PD, voi della Stella Alpina, voi dell'UVP, voi dell'ALPE che cosa si aspettano dal nuovo Presidente del Consiglio i cittadini adesso, e poi arrivare qui con quattro, cinque, sei punti? Perché la discussione e tutto quanto viene deciso troppo spesso viene deciso fuori da quest'aula, che è l'aula istituzionale all'interno della quale si deve svolgere il dibattito. I chiarimenti vengono fatti all'interno delle forze politiche, ma poi così rischiate di dare un'idea che è un'idea veramente di inciuci, che è un'idea di strani accordi che si consumano al di fuori del Consiglio regionale, quindi è anche una questione di metodo. Noi rivendichiamo un cambiamento che è anche un cambiamento di metodo: che non siano i soliti quattro o cinque che decidono, ma che siano effettivamente gli elettori di ciascuna forza politica che danno un segnale; segnale che poi viene portato e discusso all'interno dell'aula, perché sennò poi è troppo facile dare la colpa ai giornalisti e dire: "ah, ma i giornalisti hanno detto che c'è stato lo scambio con la poltrona del Sindaco di Aosta", "ah, i giornalisti hanno detto che facciamo questo e poi facciamo quello e che c'è un accordo segreto...".

È l'ora di prendere la responsabilità che ognuno deve avere all'interno di questo Consiglio. È per questa ragione che questo rinvio, secondo noi, è assolutamente inutile, si può fare tranquillamente una Conferenza dei Capigruppo, ci si può vedere un momento e si deve decidere! Perché qui si continua ad aspettare mentre la gente capisce sempre meno che cosa stiamo facendo all'interno di quest'aula.

Presidente - Grazie collega. La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Merci Président.

J'ai écouté avec attention les interventions des collègues à propos de ce renvoi. Je crois que c'est de toute évidence que pendant ces mois il y a eu une requête d'une tentative de faire de façon que les forces politiques se parlent ouvertement, elles essayent de comprendre quels sont les problèmes, les différences et aussi les points de repère, les points de contact, qui nous ont amené pendant ces mois, qui ont été très utiles, à des parcours qui ont même trouvé des rencontres sur des thèmes importants. Dans cette salle, au moment où on a discuté du budget, il y a eu une discussion ouverte, on a trouvé des solutions partagées, pas sur tout, mais je crois sur des thèmes importants. On a discuté longuement à travers un groupe de travail élargi, auquel n'a pas participé Cinq Étoiles pour choix, la discussion donc était ouverte. Lorsqu'on ne veut pas partager, évidemment on ne peut pas après imposer...et là il y a eu la possibilité de se retrouver sur des lois capitales pour le développement futur des Communes, qui a été en quelque sorte partagé. On est là pour faire le même travail pour d'autres lois toujours sur les collectivités locales et sur les thèmes qui peuvent trouver et donner un essor nouveau à l'ensemble de la politique. C'est la tentative qu'on a fait, comme je répète, avec des résultats importants. Or, je crois que l'aspect de ce renvoi lié à une requête d'avoir la présence du Président, mais pas seulement du Président...je voudrais rappeler qu'il y a le Bureau de Présidence, ce n'est pas seulement le Président, aussi les deux Vice-présidents et les Secrétaires, c'est le Bureau de Présidence donc qui doit être élu et sur ce thème je crois qu'il est normal qu'il y ait ce - entre guillemets - "partage", "condivisione", dites comme...

Ce n'est pas le sens d'un accord secret ou de n'importe quoi, c'est un accord qu'on présente ici dans cette salle, évidemment sur des contenus et sur le fait qu'il y a la possibilité d'avoir donc un partage accru qui puisse porter aussi à des accords. Évidemment, les forces politiques sont en train de se parler sur trois volets: les questions des communales, la Commune d'Aoste et les autres Communes, ce que je crois est légitime...sur des contenus, donc il y a un parcours à faire sur lequel on peut se rencontrer et trouver des accords; la question de la gestion de la salle du Conseil, donc du Conseil, avec tout ce qui implique, et la question plus politique des accords qui peuvent être faits pour gérer d'une façon différente avec des thèmes partagés ce qui est le futur de notre Vallée. Voilà le sens de ce que nous sommes en train de faire, mais en toute tranquillité, je crois ouvertement, il n'y a pas de malentendus, il ne s'agit pas d'avoir su ce thème de la Présidence du Conseil...et, je répète, pas seulement du Président, mais des autres organes du Bureau de Présidence comme sur d'autres thèmes. Je crois donc que ce renvoi a le sens de donner la possibilité de mieux se comprendre, afin qu'il n'y ait pas de malentendus et qu'on puisse, s'il est possible, trouver des accords plus larges aussi sur le Bureau de Présidence. Voilà le sens de ce renvoi.

Presidente - Consigliere Cognetta, chiedo scusa, per cosa? Va bene, se intendiamo procedere in questa maniera possiamo concedere cinque minuti per ogni gruppo per dichiarazione di voto.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente. Sarò breve.

Mi sembra di aver capito, rispetto a ciò che è stato detto in quest'aula, che i temi enunciati dal Presidente sono tre e cioè: le comunali, il Consiglio Valle, la Presidenza del Consiglio Valle, e i temi politici comuni su cui accordarsi. Ora noi, come ha detto giustamente il mio collega, abbiamo assistito qui ad uno spettacolo che non è stato granché edificante e corretto. Noi crediamo che, visto che ci sono i punti, visto che è un po' che c'è stata la sfiducia del Presidente Marco Viérin...non è successa esclusivamente la volta scorsa, è una questione che portiamo avanti ormai da qualche mese. Visto che il dialogo politico è stato aperto parecchio tempo fa tra le forze politiche alla presenza del Presidente Rollandin...chiederei un po' di silenzio in aula per favore Presidente...dicevo, visto che le forze politiche sono già in discussione da parecchio tempo, ci sembra opportuno a questo punto trovare un punto finale di questo ragionamento, che dovrebbe essere oggi.

Ora, tutti i gruppi che sono qui presenti hanno detto la loro, molto poco in aula alcuni e troppo sui giornali, questo vale anche per il passato, ed è questo, secondo me, il problema più grosso che c'è stato all'interno di Renaissance, che si è parlato troppo poco fuori da queste aule e troppo sui giornali e quindi è successo ciò che è accaduto. Adesso comunque siamo qua, dovremo cercare di andare avanti, però ci vuole coraggio per andare avanti. Se la Stella Alpina ha deciso di alzare il livello, lo faccia fino in fondo, non continui a rimandare. Il collega Lanièce ha fatto un intervento e una scelta politica, secondo noi, molto corretta, ma allora portatela fino in fondo, cosa state aspettando? Oppure forse avete paura di perdere qualche altra poltrona? Ed è per questo che non vi muovete. Direi che è giunto il momento, diciamo così, di non far finta di cercare di far scomparire una montagna di polvere grossa come l'Everest sotto uno scendiletto, perché è ridicolo! Abbiate, secondo il mio modesto parere, la forza e il coraggio di andare fino in fondo, mettete in campo tutto ciò che dovete mettere in campo, discutete fino in fondo di tutto quello che dovete discutere e arriviamo ad una conclusione.

Detto questo, per quanto riguarda la Stella Alpina che quindi pregherei e inviterei seriamente a fare una riflessione politica per mandare avanti la Valle d'Aosta, mi rivolgerei anche al Presidente Rollandin e ai colleghi dell'Union Valdôtaine. Se c'è ancora una maggioranza a diciotto, allora potete anche oggi votare per la Presidenza del Consiglio. Noi non vi ostacoleremo, non usciremo, non faremo assolutamente nulla. Se non avete una maggioranza a diciotto, allora capisco il rinvio. Allora, il Presidente, che parla solo di progetti comuni da condividere, forse non sta dicendo tutta la verità, forse dovrebbe dire che bisogna allargare la maggioranza. Allora qua vedete che è uno spettacolo senza fine, ognuno dice una cosa, ma in realtà ne pensa un'altra e ne fa un'altra.

È ovvio che i cittadini, caro collega Ferrero, fuori non capiscano, qui ci vuole un traduttore, cioè bisogna sempre tradurre dal politichese. Traducendo quindi ciò che sta accadendo in questo momento dal politichese, tavolo di confronto vuol dire: "definiamo tutta la partita per i prossimi dieci anni e poi vediamo cosa fare". Noi non siamo d'accordo, noi pensiamo che l'istituzione Consiglio sia un'istituzione che sia a prescindere da tutti quanti gli accordi politici; di conseguenza, vogliamo assolutamente votare oggi per il Presidente del Consiglio e per tutto l'Ufficio di Presidenza, chiaramente. Nel rispetto di quel bon ton, diciamo, che dice che alcuni posti devono essere condivisi tra maggioranza e opposizione, e questo è fuori di dubbio. Nel rispetto del fatto che le persone che andranno a far parte dell'Ufficio di Presidenza abbiano la più larga condivisione possibile da parte dei colleghi e la più grossa fiducia, perché è un ruolo di responsabilità, perché è un ruolo di garanzia delle regole. Regole, che, come ha ricordato qualche collega, assolutamente non sono state rispettate dall'Ufficio di Presidenza. Assolutamente non è stato difeso questo Consiglio, io l'ho ribadito più volte: il Consiglio è sovrano, non deve sottostare al Governo! E questo me lo avete sentito dire da sempre, perché noi crediamo nelle istituzioni, molto più probabilmente di quanto credete voi, e le rispettiamo molto più di quanto le rispettiate voi! Noi, quando non siamo d'accordo su delle leggi, lo diciamo e votiamo contro! Voi però usate questi posti per questioni politiche.

Presidente - Non vedo altre richieste...la parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Président. Pour déclaration d'intention.

Solo per annunciare il nostro voto contrario sul rinvio e motivarlo. Come alcuni colleghi hanno già ricordato, pur condividendo il fatto che dei tavoli e dei dialoghi vanno intavolati all'interno di quest'aula, e comunque nelle riunioni che possono essere pensate attraverso la Conferenza dei Capigruppo, al di là dei movimenti e partiti politici, noi crediamo che...in quindici giorni dalle dimissioni, non solo dalle sue dimissioni Presidente, ma dalle dimissioni dell'intero Ufficio di Presidenza, ci chiediamo cosa sia stato fatto. Intanto le chiediamo, Presidente, se lei ha convocato almeno in modo informale anche gli altri colleghi dimissionari per condividere ciò che oggi è stato proposto in quest'aula. Qualcuno ha interpellato gli altri dimissionari, i Vicepresidenti e Segretari che si sono dimessi, per dire: "benissimo, come ci muoviamo per risolvere questo"? Che è un intoppo istituzionale di cui voi siete responsabili e lei, Presidente, nel momento in cui si è dimesso, sapendo che al primo Consiglio successivo c'è la presa d'atto e la contestuale elezione...ci chiediamo cosa sia stato fatto. Diciamo questo perché noi crediamo che i tempi della politica non siano i tempi della gente. Noi pensavamo che in quindici giorni almeno una riunione della Conferenza dei Capigruppo, almeno una riunione per coinvolgere i colleghi in quest'aula...che è una cosa che vi chiediamo dall'inizio della legislatura! Noi non abbiamo chiesto all'inizio della legislatura una Presidenza di opposizione quando abbiamo candidato la collega Morelli: abbiamo chiesto maggiore condivisione anche nella proposta del nome...che poi è stato proposto, noi avevamo contestato non la persona, ma il metodo, dicendo: "benissimo, anche se avete deciso di votare un Presidente di maggioranza, perché non avete convocato a monte una Conferenza dei Capigruppo, le forze politiche per dire: "benissimo, noi abbiamo una proposta, che contenuti porta questa persona e la persona che c'è da votare""? Questo non è stato fatto all'inizio della legislatura, avete dovuto aspettare due elezioni per eleggerne uno, che poi non ha neanche ottenuto i voti sufficienti. Avete nel vostro "rimpastino" riconsiderato quella poltrona come un organico dell'Esecutivo, mentre noi continuiamo a dire che è una figura completamente diversa, una figura istituzionale che nulla ha a che vedere con l'azione amministrativa...è durata poco anche questa.

Noi avevamo semplicemente - e, quando dico "noi", parlo sicuramente dell'UVP...ma tutte le forze di opposizione oggi hanno ribadito questo concetto - chiesto un minimo...cioè ci aspettavamo, non lo abbiamo più ribadito perché pensavamo fosse intrinseco nel nostro modo di porci in quest'aula, tra l'altro, in un clima un po' più disteso rispetto alla prima parte della legislatura...evidentemente lei in primis, Presidente, considera che quella poltrona, che lei sta ancora occupando in modo precario...deve continuare a rimanere in capo ad un movimento politico che considera quella poltrona come un accordo politico legato ad una maggioranza. Beh, noi su questo siamo stati chiari, i colleghi lo hanno ribadito: noi vogliamo che ci sia perlomeno un incontro tra le varie sensibilità presenti in quest'aula per capire se c'è, come abbiamo percepito in parte da alcuni interventi, una volontà di cambiamento e di considerare questa figura in modo diverso in una fase diversa della politica valdostana. Se questo ci sarà, magari si potrà arrivare ad una sintesi, se questo non ci sarà, sarete liberi di votarvi il terzo Presidente del Consiglio sperando che questo abbia una durata maggiore rispetto a quelli precedenti e soprattutto con un po' più di rispetto nei confronti degli altri membri dell'Ufficio di Presidenza! Perché nessuno qui è un numero, ci sono delle persone! Noi avevamo capito che il collega Lanièce, tra l'altro, aveva avuto un gesto un po' diverso rispetto al suo, poi non sappiamo se il suo sia stato condizionato o meno da quello del collega Lanièce...ma qui ci sono anche altre vicende! Se vogliamo quindi anche parlare del resto...poi ne parleremo, anzi forse i tempi che vogliamo allungare saranno volontariamente fatti collimare con altre vicende...e noi crediamo invece di separare anche le questioni! Allora noi non abbiamo capito queste dimissioni alla fine se sono arrivate perché effettivamente ce ne erano altre...perché ci sono altre vicende, o perché effettivamente, come invece sono arrivate da parte di qualcuno dell'opposizione, perché c'è da ricomporre un Ufficio di Presidenza e, per quanto ci riguarda, è da ricomporre con un cambiamento. Il cambiamento sarà nei contenuti di una Presidenza che dovrà essere diversa nella gestione dell'aula nel rispetto di tutti i Consiglieri: dal primo della maggioranza fino all'ultimo di quelli di opposizione, con un atteggiamento anche diverso di condivisione nella difesa delle istituzioni e dell'autonomia.

Concludo, Presidente, anticipando il suo richiamo, dicendo che nessuno è stato coinvolto a livello istituzionale o, meglio, in modo totale nelle sensibilità presenti in quest'aula. Si è cercato di confondere questa questione con altre, ci sta in un dibattito politico generale, ma noi sin dall'inizio eravamo stati chiari. Se poi qualcosa è cambiato in corso, noi di questo non rispondiamo, noi rimaniamo coerenti con quanto annunciato e crediamo che questa disponibilità, che voi annunciate da mesi, dovrebbe diventare qualcosa di concreto, altrimenti nessun problema, si continuerà, come abbiamo agito in questi mesi, sperando appunto che ci sia almeno da parte vostra la garanzia di mantenere i numeri per dare una solidità politica alla Valle d'Aosta. Grazie.

Presidente - Grazie collega. Altri? Non vedo altre richieste. Poniamo in votazione la questione sospensiva posta dal Consigliere Farcoz, che chiede il rinvio alla prossima adunanza consiliare dell'esame delle proposte indicate ai punti 4, 5 e 6 dell'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Favorevoli: 21

Contrari: 14

Il Consiglio approva.

Il Consiglio approva la questione sospensiva testé proposta dal Consigliere Farcoz e rinvia alla prossima adunanza consiliare gli oggetti iscritti ai punti 4, 5 e 6 dell'ordine del giorno.

Presidente - Punto 6.01 all'ordine del giorno.