Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 971 del 15 gennaio 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 971/XIV - Reiezione di risoluzione: "Adempimenti per il prossimo rinnovo dell'organo di amministrazione della Casa da gioco di Saint-Vincent".

Presidente - La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Grazie.

Come anticipato poc'anzi, insieme ai colleghi dei gruppi di opposizione abbiamo presentato questa risoluzione che intende completare i ragionamenti fatti in questi ultimi mesi sul casinò. La legislatura era iniziata con la richiesta di istituzione di una commissione speciale e tutta una serie di osservazioni, che erano state fatte alla gestione della casa da gioco e ai risultati, non erano state raccolte dai gruppi di maggioranza e si è andati avanti nel completare il programma affidato all'amministratore unico. Ognuno ha valutato i risultati alla sua maniera, ma la valutazione che oggi possiamo fare, alla conclusione del suo mandato, è che i piani industriali non sono stati rispettati. Direi che i piani industriali sono falliti. Negli scorsi giorni è apparso su La Stampa un articolo che ben evidenziava che per quest'anno ci si aspettava un fatturato, o comunque un introito, dai giochi di 75 milioni di euro, ma ci si è posizionati ben sotto. Nel frattempo, abbiamo cercato tutti di gestire con maturità un dossier estremamente delicato, perché stiamo parlando di una azienda che dà occupazione e dà indotto, un'azienda che ha dato in passato grandi risultati alla nostra Regione, un'azienda che oggi è diventata un problema ed è divenuta evidentemente una difficoltà anche per la politica.

Senza ritornare sui temi che più volte abbiamo trattato qua, abbiamo anche provato insieme ad organizzare questa task force, che ha lavorato per tre o quattro riunioni e che è ferma nei suoi lavori - che questo sia chiaro - da pressoché un mese e mezzo, perché l'ultima riunione è avvenuta ai primi di dicembre. La task force si è posta come via di mezzo e come momento di dialogo tra i problemi che i gruppi di opposizione hanno evidenziato, mentre invece i gruppi di maggioranza hanno ritenuto per ora di lavorare in un'altra maniera. La task force però aveva un grosso limite, una pregiudiziale: noi nel marzo scorso abbiamo votato una risoluzione - non l'hanno votata solo i gruppi di opposizione, l'ha votata il Consiglio regionale - che chiedeva di... non mi viene la parola giusta... sostituire l'amministratore unico e la dirigenza (così non uso termini esagerati). Poi, dopo tutta una serie di approfondimenti, siamo cascati nel solito meccanismo amministrativo-giuridico: non si può, non si deve e siamo andati avanti.

Visti i risultati e dopo i primi momenti di lavoro della task force, siamo stati messi di fronte sia ai dati - perché alcuni dati sono stati forniti, ma altri sono stati richiesti e non sono ancora stati ottenuti - sia alle proposte, che tra l'altro abbiamo ritenuto generiche, ma che ci hanno messo di fronte al fatto che qualsiasi piccola osservazione si scontra con la questione che chi oggi c'è ritiene che quanto è stato fatto, sia stato compiuto nella maniera migliore. Per quello che ci riguarda, noi torniamo - lo abbiamo segnalato il 27 novembre con un comunicato stampa - sulla pregiudiziale a tutto il lavoro: per noi, oggi, si tratta di voltare pagina, anche perché è concluso l'incarico dell'amministratore unico; o meglio, si tratta di arrivare all'approvazione del bilancio consuntivo 2014, però il suo mandato è concluso. Gli orientamenti futuri che abbiamo richiesto nell'ultima riunione della task force all'Assessore Ego Perron e al collega Stefano Borrello, che ci sono stati richiesti dai nostri gruppi come indicazione per poter proseguire sui lavori, sono da quella data ancora in attesa di risposta. Oggi abbiamo voluto sottolineare il fatto che, come diceva prima il collega Cognetta, qualcuno sta usando e mascherando attraverso delle scelte che avrebbe dovuto probabilmente compiere prima la task force, la quale ha parlato anche di stipendi del personale e ha sicuramente evidenziato il fatto che si tratterà - così come per tante altre situazioni, a partire dalla nostra, come ci siamo più volte detti - di tenere in considerazione il momento critico, il momento di crisi per tutti. Ma in quell'occasione tutti i colleghi dei gruppi di opposizione hanno evidenziato il fatto che non possono essere coloro che, a nostro avviso, hanno compiuto un compito e amministrato nella maniera sbagliata, che hanno fatto scelte gestionali che non abbiamo ritenuto corrette per lo sviluppo dell'azienda, non possono essere queste persone oggi a chiedere questi sacrifici.

Soprattutto, è troppo semplice trovarsi alla conclusione di un quinquennio a dire semplicemente: bene, per far ritornare i conti a posto, preleviamo 7 o 8 milioni di euro e cerchiamo di riportare il bilancio, non a un aumento di fatturato, ma a un rapporto corretto, con un fatturato che continua a diminuire; c'è da sperare che, se calerà ancora, non si vada in questa direzione, altrimenti non si saprà dove andare. Tra l'altro, i gruppi di opposizione in quelle occasioni avevano fatto osservare che, se i sacrifici dovranno essere fatti - e, come abbiamo detto, dovranno essere fatti - che si parta dall'alto, invece le tabelle che ci sono state presentate presentavano pari percentuali di prelievo a partire dai livelli più bassi per andare a quelli più alti, quindi inversamente proporzionali, quantomeno sotto l'aspetto sussidiario e solidale all'interno dell'azienda.

Noi oggi vi chiediamo, attraverso gli impegni, di girare pagina e di dirci quali sono gli orientamenti futuri. Secondo noi si tratta di ricercare un nuovo amministratore - ognuno valuterà le cose come sono state - per noi si tratta di non parlare più di sostituire o di licenziare nessuno; vi chiediamo solo un nuovo ricambio all'interno del management. Poi si tratta, per noi, di passare ad una formula nuova di gestione, che esca dal pensare ad un unico amministratore e che ritorni ad un consiglio di amministrazione ristretto, che coinvolga il territorio, ma che preveda le competenze necessarie per gestire un'azienda così importante, senza aumenti di costi gestionali. È importante per i nostri quattro gruppi sapere come la pensate al riguardo, perché all'interno della task force ameremmo confrontarci con un piano di sviluppo che non ritorni sempre a giustificare scelte compiute e che non hanno portato ai risultati prodotti. Io non credo sia più il caso di stare a dire bene o male: sono i dati e i piani industriali che lo dimostrano, i dati che ancora ad ottobre sono stati presentati come raggiungibili, ma che oggi invece, alla luce dei bilanci, dimostrano ancora una volta che le cose dette non sono state poi quelle ottenute e realizzate. Quindi che sia una discussione chiara e che ci sia una indicazione altrettanto chiara per il futuro. Grazie.

Presidente - La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie, brevemente.

Il collega Bertschy ha illustrato la risoluzione che abbiamo scritto a più mani, dato che abbiamo partecipato e ci siamo assunti l'impegno di lavorare all'interno della task force. Abbiamo diviso in tre il lavoro fatto, il primo legato al nostro punto di vista sugli sprechi per la gestione e la ristrutturazione, e qui apro solo una parentesi: non sono intervenuto nella precedente risoluzione, perché avrei comunque fatto un intervento unico sul tema del casinò. Nelle tre parti divise all'interno del gruppo di lavoro, abbiamo cercato di affrontare il tema legato, dal nostro punto di vista, all'ordinaria amministrazione, quindi alla fotografia dell'oggi legata soprattutto a degli sprechi. Il secondo, se c'era un piano di rilancio e quali erano le azioni da mettere in campo subito, per invertire la rotta degli introiti lordi. Il terzo, la presunta riduzione del costo del personale.

Detto questo, però, non abbiamo avuto nessuna possibilità di entrare, per quanto riguarda la prima parte, nel merito. L'Assessore Perron non potrà negare che abbiamo chiesto all'interno del gruppo di lavoro tutta una serie di informazioni, che ci sono state negate. Avete deciso di non approvare la precedente risoluzione: gradiremmo avere qualche spiegazione in più, magari anche dal Presidente della Regione.

Sulla seconda, il presunto piano di rilancio che ci è stato per ora non presentato, finora abbiamo avuto una chiacchiera, una chiacchierata all'interno del gruppo di lavoro, ma nessun piano di rilancio ci è stato presentato e soprattutto non ci sono state presentate delle azioni concrete per quanto riguarda il piano di rilancio. L'unica cosa della quale dobbiamo prendere atto - è stato detto dal collega precedentemente - è che l'amministratore Frigerio ci ha presentato una bozza dettagliatissima, perché mi sembra che ci siano i 640 dipendenti della casa da gioco, senza indubbiamente nome e cognome, con vicino la casellina della riduzione. Dopo sei incontri interessanti, dove noi abbiamo accettato la sfida, l'unico atto concreto presentato dall'amministratore, signor Frigerio, è stato quello della riduzione del costo del personale.

Ciò detto, non avendo avuto delle risposte, a nostro avviso qualche "sprecotto" c'è ancora. Quello che è andato, è andato, ma sull'ordinaria amministrazione e sulla gestione ordinaria avremmo gradito avere qualche elemento in più: se non la fattura, conoscere qual è stato l'iter per non aggiudicare, per decidere una strada per quanto riguarda la fornitura piuttosto che eventualmente forniture di servizi. A oggi non abbiamo potuto avere queste informazioni, ma lo vedremo nel prosieguo.

Per quanto riguarda invece la seconda parte, quella del rilancio e come aggredire il mercato, è un momento di difficoltà, dove tutti sono in grossissima difficoltà, come è già stato detto. Le previsioni, che sono state scritte nero su bianco solo cinque mesi fa, sono state smentite completamente, sballate completamente, perché il signor Luca Frigerio ci aveva presentato solo qualche mese fa una chiusura 2014 completamente diversa: smentite completamente! Al di là di questo, ormai quello che è andato, è andato, ma avremmo gradito, oltre alla chiacchierata con il nuovo signor Romeo, appena assunto, avremmo gradito avere un vero piano di rilancio.

Detto questo, chiederemmo al Presidente della Regione, se questa è una ambiguità voluta, presunta, come affrontare quel gruppo di lavoro, perché nel momento in cui non abbiamo gli elementi per poter entrare nel merito, tranne la colonna della riduzione, senza il nome e cognome dei singoli dipendenti, è difficile quantomeno fare una valutazione generale. A oggi, noi quella valutazione generale non abbiamo potuto farla, ed ecco perché abbiamo sostenuto la proposta dei colleghi Ferrero e Cognetta, di una commissione d'inchiesta per quanto riguarda la prima parte, quella degli sprechi. Gradiremmo conoscere dalle parole, immagino del Presidente della Regione, come rilanciare, visto e considerato che si chiuderà il bilancio 2014 presumo con una perdita d'esercizio intorno ai 16 milioni di euro (15 barra 17 milioni di euro) e gradiremmo anche conoscere, ed è per questo che il gruppo di lavoro non si è più riunito, qual è la posizione del Governo regionale per quanto riguarda la riduzione del costo del personale.

La risoluzione, invece, che andiamo a predisporre guarda al domani. Noi riteniamo che la persona che, a nostro avviso, non ha gestito bene la casa da gioco in questi sette anni non debba più essere riconfermata e quindi gradiremmo conoscere il vostro parere. Gradiremmo che per quanto riguarda il prosieguo ci sia più collegialità e gradiremmo anche che ci sia un sostanziale ricambio del management per quanto riguarda i prossimi mesi e i prossimi anni di gestione.

Ho voluto riassumere, dato che non sono intervenuto nella precedente risoluzione, come è stato portato avanti il lavoro all'interno del gruppo di lavoro e quali sono state le non informazioni, che praticamente ci sono state negate all'interno del gruppo di lavoro stesso. La terza, non è che non ci è stata negata, quella del piano marketing o del rilancio della casa da gioco, ma non possiamo valutare un piano del genere con una chiacchierata di mezzoretta dicendo: sapete, voi non siete del mestiere, ma il cliente bisogna coccolarlo. Benissimo, al di là del coccolare il cliente, gradiremmo conoscere dai dirigenti appena assunti qual è la loro strategia, quali sono le loro azioni che si vanno a mettere in campo. È un momento difficilissimo, dove immagino nessuno abbia la bacchetta magica, ma da dirigenti che costano all'azienda quasi 200 mila euro, appena assunti, avremmo sinceramente gradito avere quantomeno qualche slide in più e qualche azione concreta da subito da mettere in campo. Grazie.

Presidente - Grazie collega, la parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Hanno detto bene i colleghi: non è più il momento di aspettare, è il momento di agire. Agire nel senso che era già stato indicato dal Consiglio regionale, quindi sostituzione e decisione di nominare persone che effettivamente abbiano quantomeno i titoli e l'esperienza professionale per affrontare una situazione, che è grave come quella attuale del Casinò di Saint-Vincent. Noi non ci presteremo a ulteriori proroghe e quindi io annuncio ufficialmente che, per quanto riguarda il Movimento Cinque Stelle, l'esperienza task force è superata e io non parteciperò più a nessun tipo di riunione. Io sto aspettando ancora molte richieste di accesso agli atti, che avevo presentato nei mesi scorsi, che dal momento in cui ho fatto parte della task force pensavo fossero poi esaudite, perché ho detto: dato che ora facciamo sul serio, mi arriveranno i documenti. A me non è arrivato niente. Ho fatto altre richieste di documenti all'interno della task force - ho l'elenco e lo posso far vedere, non ci sono problemi - ne ho fatte direttamente in Commissione e ne ho fatte anche alcune all'amministratore, che ha comunque accampato delle ragioni di riservatezza, che sono le solite cose che avevo già sentito precedentemente, quando mi erano stati negati gli atti. Per carità, ognuno è libero di fare e di valutare come vuole, però effettivamente se mi si dà solo una parte della prospettiva e non vedo l'altra, io non rimango lì a fare da capro espiatorio per qualsiasi tipo di decisione o di rinvio.

Se si vuole fare pagare esclusivamente il costo dell'inefficienza al personale della casa da gioco, noi a questa macelleria non ci stiamo. Ci stiamo ad un discorso che deve essere complessivo, che deve riguardare tutti gli aspetti della casa da gioco e ognuno, in quel momento, sarà ben disponibile a dare il suo contributo, perché noi abbiamo parlato anche con i lavoratori, ci abbiamo parlato tutti noi della minoranza e hanno detto tutti la stessa cosa: sono disponibili a fare i sacrifici, ma devono vedere che ci sia un cambiamento anche intorno a quello che succede ogni sera quando vanno a lavorare, quello che vedono passare, quello che non vedono passare, cioè devono vedere che c'è una volontà di intervenire in maniera seria. Diversamente, accanirsi sul personale sarebbe troppo facile: chiunque è capace a fare un risanamento, azzerando lo stipendio dei dipendenti. Ci vuole, invece, una gestione che sia soprattutto di originalità, in questo momento: non abbiamo capito, l'hanno detto i colleghi, quali siano le prospettive, se esista un piano marketing, che poi vuol dire un piano di rilancio, che vuol dire trovare dei nuovi clienti. Non si capisce dove si vanno a cercare, con che cosa si vanno a cercare, non si capisce se basta l'ospitalità, se basta dargli da mangiare, bere e il soggiorno gratuito, per poi farli giocare, quindi non si capisce se i milioni di euro che vengono spesi per l'ospitalità poi hanno un effettivo ritorno. Quelli sono altri milioni di euro che, nell'ipotesi in cui poi non ci sia ritorno, potrebbero essere risparmiati, perché anche lì dobbiamo avere dei dati. Non si capisce - porto l'ultimo esempio - a quanto ammontano i crediti della casa da gioco nei confronti di alcuni giocatori e non si capisce perché questi giocatori, di cui alcuni hanno centinaia di migliaia di euro di debito nei confronti della casa da gioco, godano ancora di fidi, di credito e di ospitalità gratuita per loro e per le loro famiglie. È ovvio che di fronte a queste questioni che non vengono portate alla luce, come noi vorremmo, di certo non ci prendiamo la responsabilità di portare la casa da gioco in continuazione in questa direzione. Votiamo quindi la risoluzione favorevolmente.

Presidente - La parola al collega Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Sento di dover intervenire, anche perché l'Assessore Perron ha detto che è stata chiesta una riunione della task force e quindi si stupisce di questa richiesta di commissione speciale avanzata dai colleghi del Movimento Cinque Stelle. L'Assessore unisce la sua apparente ingenuità a quella del Presidente Rollandin, il quale sulla Gazzetta Matin di lunedì scorso dice: "la task force è al lavoro, non mi risulta altrimenti". Beh, Presidente Rollandin, allora non è vero ciò che si dice intorno a lei, cioè che lei sa tutto ed è onnipotente, perché forse le è sfuggito che il 27 novembre abbiamo fatto un comunicato, dove dicevamo chiaramente che la task force era impossibilitata a lavorare per le motivazioni che sono state date fino ad ora.

Quel gruppo di lavoro era stato costituito appositamente e la minoranza ha dato la sua adesione, tra l'altro secondo uno schema che vede rappresentati tutti i movimenti, quindi in maniera maggioritaria paradossalmente i movimenti della minoranza, perché siamo quattro rappresentanti contro due della maggioranza. Noi siamo andati in seno a questa task force, con un mandato molto chiaro e ci siamo ritrovati a prendere atto di che cosa? Di una volontà perentoria di risolvere i problemi dei conti del casinò solo ed esclusivamente abbattendo gli stipendi del personale, tra l'altro secondo una logica che è inversamente proporzionale allo stipendio! Paradossalmente, abbiamo trovato delle tabelle di proposta, presentate da Frigerio e dai suoi dirigenti, che abbattevano del ventotto percento gli stipendi più bassi (quindi provate ad immaginare l'impatto che ha), sino al quattro o cinque percento degli stipendi più alti, cioè sui quadri. È chiaro che se quella era l'unica soluzione, che abbiamo peraltro immediatamente contestato, beh, allora il ruolo della task force probabilmente era quantomeno incompleto. Dopo di che, noi abbiamo provato anche a convocare il direttore del marketing, il direttore del personale e abbiamo detto: chissà che questi geniali dirigenti non abbiano delle idee che si affianchino all'unica idea che ci è stata proposta in task force, che era quella della riduzione degli stipendi. È arrivato questo dirigente strapagato che ci siamo portati dall'America, questo signor Romeo, che per quanto mi riguarda ha fatto un'audizione piuttosto deludente, perché tranne il "si potrebbe, non si potrebbe portare un pacchetto di giocatori, eccetera", a me non risulta che alla fine abbia presentato un piano di marketing così convincente, tale da rilanciare la casa da gioco.

Abbiamo chiesto: ma che intenzioni avete con il territorio? Leggiamo sul giornale, un paio di giorni fa: "il territorio è in rivolta". Il casinò è una metastasi per il territorio di Saint-Vincent, non è una risorsa! Tant'è vero che la gente è in rivolta, perché il casinò, oltre a fare probabilmente in maniera molto autoreferenziale la casa da gioco, si è messa pure a fare concorrenza sleale con i prezzi di vendita delle camere. Beh, è facile fare beneficenza con i soldi pubblici, Assessore Perron! Perché beneficenza con i soldi pubblici? Perché il Casinò lo abbiamo appena ricapitalizzato, va in perdita e noi lo alimentiamo, dopo di che fa pure concorrenza sleale al territorio e mette dei prezzi che sono facilmente ravvisabili nelle categorie inferiori, che sono quelle del territorio, il quale invece dovrebbe trarre giovamento dalla presenza del casinò. Noi diciamo a Frigerio, ed è verbalizzato due volte: signori, l'obiettivo principale non è solo di ridurre le spese attraverso il contenimento degli stipendi, ma di ricreare un tessuto con il territorio, di ricreare un'alleanza con gli operatori economici, sennò vi fate la guerra! Gli operatori economici non vi mandano i giocatori e voi non mandate i giocatori agli operatori economici, quindi ci si fa una sorta di guerra interna che non porta giovamento a nessuno.

Questo è stato il dibattito all'interno della task force. Il dibattito è stato in questo senso ed è il motivo per cui noi il 27 novembre, dopo reiterate richieste alla dirigenza... Perché - abbiate pazienza - noi siamo la politica, noi abbiamo anche votato contro la legge sull'Expo 2015, perché riteniamo che la politica non debba amministrare direttamente. Affiancare e dare delle indicazioni non vuol dire prendere in mano il casinò e amministrare al posto di dirigenti, che guadagnano dai 200 ai 300 mila euro all'anno. I dirigenti devono assumersi la responsabilità, noi dovevamo sentirli, dovevamo monitorare, dovevamo affiancarli nell'azione di rilancio, ma se l'azione di rilancio è rifiutata, a quel punto la task force è evidente che ha perso un po' della sua spinta propulsiva. Questo è il discorso di fondo. Allora, la richiesta di riunione fatta all'Assessore Perron - questo perché siate tutti informati e perché la stampa sia informata riguardo alla nostra richiesta - è stata motivata dal fatto che l'amministratore unico Frigerio ha fatto delle dichiarazioni a La Vallée Notizie, un paio di settimane fa, a nostro parere gravissime ed è per questo che noi abbiamo chiesto una riunione straordinaria, al di fuori della mission istituzionale della task force, per un confronto, anche per cercare di capire come procedere politicamente, prima di evidenziare la questione in Consiglio regionale. L'amministratore unico, alla domanda precisa: "nella task force, i rappresentanti di opposizione hanno già sollevato perplessità e polemiche - vorrei vedere! Dopo quattro volte continuavano a dirci che il problema era il personale e nessuna idea - chiedendo ancora di rimuovere la dirigenza della casa da gioco. Come commenta queste prese di posizione? La task force sta dando effettivamente un contributo all'azione di rilancio della casa da gioco?" E lui cosa risponde? "La cosa che più di tutto servirebbe sarebbe è la condivisione pragmatica e serena degli obiettivi. Si discute in modo troppo personalistico sulle risorse umane e su cose che non sono utili per risanare l'azienda, forse per non affrontare i veri problemi che sono molto scomodi e impopolari da risolvere. Licenziare quattro dirigenti solo per accontentare fazioni interne all'azienda non serve a molto".

Questo è l'amministratore unico, che noi paghiamo profumatamente, il quale a specifica domanda dice che il ruolo della task force è di soddisfare le fazioni interne, quindi giusto per dare soddisfazioni alle bande interne. Allora, o non ha capito niente Frigerio o noi abbiamo fatto bene il 27 novembre a dire che forse è il caso di rimettersi all'aula, perché a questo punto deve essere l'aula a discutere ed è il motivo per cui noi abbiamo presentato oggi due risoluzioni. Un problema che non può essere affrontato diversamente che non rimuovendo la causa di tutti i problemi del casa da gioco, perché la causa fondamentale è che il casinò in questi anni è stato male amministrato e, oltre ad avere problemi di amministrazione, non è riuscito a creare un'alleanza con il territorio e non è riuscito a creare un'intesa all'interno con i propri lavoratori. Se il problema è la dirigenza, Assessore Perron, squadra che perde, si cambia! Mettiamoci nell'ottica che condicio sine qua non per rilanciare l'azione del casinò è quella di cambiare la dirigenza, così come chiediamo in ottemperanza tra l'altro a una mozione votata anche dalla maggioranza, che è quella che richiede la rimozione della dirigenza del casinò e la sua riformulazione. A quel punto sì che si può partire, sì che si può avere una nuova condivisione di obiettivi! È solo questo il problema, Assessore Perron! Se non l'ha capito dalla lettera che le abbiamo inviato, la riunione della task force non è stata chiesta per proseguire i lavori. Presidente Rollandin, oggi l'abbiamo informata che la task force non sta lavorando così allegramente e in grande intesa. La task force ha dei problemi a lavorare perché non riceve le giuste soddisfazioni alle richieste che chiede: noi abbiamo ricevuto dei grossi elenchi di trattamenti economici del personale e null'altro, non un piano di rilancio, non un piano di marketing, né una previsione per il futuro. In questo modo si possono risparmiare quattro o cinque milioni, ma mi pare che i problemi siano invece molto più ampi che non il risparmio derivante dal taglio del personale, il quale peraltro, mi pare abbia detto il collega Ferrero, non penso che in questo momento neghi un proprio contributo al rilancio del casinò. La nostra mozione va in quel senso: eliminare il problema e ripartire velocemente e serenamente per un vero rilancio del casinò. Grazie.

Presidente - Grazie collega. La parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Grazie Presidente.

Le preoccupazioni espresse dai colleghi sulla difficile situazione della casa da gioco sono condivisibili, preoccupazioni per un'azienda che nel tempo è stato uno dei gioielli della Valle d'Aosta e che oggi vediamo oggettivamente in difficoltà, preoccupazioni per un indotto nel territorio che tante volte, per diversi motivi, non trova delle soddisfazioni da un punto di vista economico, da un punto di vista di presenze e da un punto di vista di crescita, preoccupazioni condivisibili per il futuro dei lavoratori. Quest'ultimo aspetto lo abbiamo affrontato e discusso sotto diversi profili e credo che da questo punto di vista ci sia unanimità di vedute tra i colleghi presenti nella task force.

Credo di poter dire che da parte di tutti - sottolineo quindi, anche del Governo regionale - c'è una massima attenzione nei confronti di tutto ciò che succede all'interno della casa da gioco e c'è certamente un'attenzione forte per uno stato di salute che è preoccupante. Credo si sia fatto, in un clima di relativa serenità, un passaggio molto forte come proprietà, che è stato quello di un atto importante di capitalizzazione, per consentire il superamento di alcuni debiti e permettere una fase di continuazione del lavoro e della presenza di questa importante azienda del tessuto valdostano.

Credo sia stato un passaggio condiviso - qui, collega Bertschy, credo che abbiamo un approccio in comune - che, nel momento in cui abbiamo costituito questa task force, ci sia stato un approccio anche di tipo politico diverso rispetto al passato, cioè di cercare molto serenamente di ritrovarsi, al di là delle posizioni politiche presenti in quest'aula, attorno ad un tavolo e di valutare se ci possono essere delle azioni di sinergia da affiancare alla casa da gioco, per mettere delle risorse e delle idee che affianchino la gestione, in modo da far superare al casinò questa fase di difficoltà. Il fatto di aver costituito una task force, collega Ferrero, ha permesso a tanti colleghi comunque di approfondire. Non dico che tutto è stato perfetto: c'è del lavoro da fare, anche in termini di approccio tra la task force e la dirigenza, ma credo che rispetto a situazioni di conoscenza dove prima si transitava dal 116 e che non trovavano puntualmente risposta, si sia comunque potuto confrontarsi attorno ad un tavolo, fare degli approfondimenti e quindi in qualche modo, con delle lacune - collega Chatrian, la vedo sorridere - avere anche della chiarezza su certi passaggi e affrontare certi dossier con più competenza, con più conoscenza e permettendo quindi di fare dei ragionamenti che possano essere condivisi. In termini di informazioni e di possesso dei dati, credo che questo ha facilitato il lavoro, così come nei confronti dell'azienda. Io credo che - voglio riaffermare quanto detto prima - se ci sono dei percorsi (e possono esistere) di miglioramento di rapporti anche in termini di conoscenza e di fornitura di dati tra la task force e la casa da gioco, collega Ferrero, la invito a ritornare sulla sua posizione: affrontiamoli! Se ci sono degli aspetti, anche di fornitura dati che non sono stati chiariti e che non trovano soddisfazione, riprendiamoli in un percorso condiviso di confronto serrato anche con l'azienda, tenendo conto delle limitazioni che ci sono da un punto di vista normativo. Ma riprendiamoli, affinché la task force possa essere messa nella condizione, rispettando un mandato che il Consiglio ha dato a un gruppo di lavoro, di poter svolgere il suo ruolo e di poter quindi condurre quell'azione di affiancamento rispetto alla dirigenza della casa da gioco.

Su questo voglio essere molto chiaro: l'azienda in questa fase deve continuare a svolgere fino in fondo il suo ruolo. Riprendo un passaggio, fatto in un'altra occasione dal Presidente Rollandin: non ci sono alibi. La dirigenza dell'azienda non può in questa fase - è stato detto anche da parte mia - immaginare che la task force si possa sostituire all'azienda stessa. L'azienda deve lavorare per le sue competenze, deve svolgere fino in fondo il suo ruolo, deve condurre le azioni alle quali è stata chiamata: un piano marketing, la politica del lavoro all'interno dei dipendenti, la ricerca di nuove clientele. Credo che all'interno della task force ci siano tutte le condizioni per un dialogo chiaro, limpido e approfondito che possa sviscerare tutte le questioni e riaffermo - penso di poterlo fare - una disponibilità dell'azienda a chiarire tutte le posizioni e le questioni che in qualche modo non sono state chiarite e non sono state portate in modo sufficientemente chiaro all'attenzione della task force.

Detto ciò, io credo che abbiamo ben presente che l'amministratore unico è scaduto il 31 dicembre e rimane in carica ovviamente fino all'approvazione del bilancio, ai sensi della normativa che consente dopo la scadenza - la conoscete meglio di me - un termine ragionevolmente breve anche per società complesse come questa, perché va presentato un doppio bilancio, essendo l'azienda unica: bilancio del casinò e bilancio del Billia. Credo che ci sia la necessità che questo bilancio venga predisposto in tempi rapidi e credo che, se questo è condiviso, una sollecitazione in tal senso possa essere approfondita.

Credo che il bilancio debba essere il momento in cui la proprietà approfondisce e decide se confermare o meno l'amministratore unico, quindi se cambiare o meno, se proseguire nella linea della riconferma o indirizzarsi piuttosto nella linea del revisionismo. Da un punto di vista della filosofia, credo che anche la sollecitazione di un ricambio del management sia un'opzione da valutare e che valuteremo nei tempi opportuni, come Governo e come maggioranza. A mio modo di vedere questa discussione, con lo spirito che dicevo prima, può essere tranquillamente riportata anche all'interno della task force, per una valutazione più complessiva su ciò che è da fare.

Certamente sappiamo bene che non si può più continuare a parlare del costo del personale come se fosse l'unico dei problemi che l'azienda ha - questo lo sappiamo benissimo - e soprattutto non si può immaginare di parlare come se nulla fosse stato fatto fino ad oggi per affrontare questa questione. Credo che gli accordi che sono stati stipulati tra le parti negli ultimi mesi, hanno garantito e garantiranno un risparmio a regime. Questo conferma in modo inequivocabile come la problematica sia stata affrontata con la giusta considerazione e sensibilità, anche da parte dei lavoratori e delle loro rappresentanze.

Abbiamo molto chiaro che l'azienda deve - sottolineo: deve - presentare un nuovo piano aziendale e un concreto piano di marketing, che vadano in una direzione di rilancio nella quale sia l'azienda, sia la proprietà, il Consiglio regionale, ma anche i lavoratori, possano realmente riconoscersi. Sono state anticipate alcune di queste cose anche a margine di un incontro sindacale e mi pare che questo possa fare ben sperare per il futuro. È necessario che tutto questo venga al più presto tradotto e formalizzato in un documento che riassuma in modo chiaro le iniziative che si ha intenzione di mettere in atto nel corso del 2015. Abbiamo ben presente che, con la stessa urgenza, è fondamentale che l'azienda lavori a un nuovo piano di riorganizzazione del lavoro, con la finalità anche di sopperire a problematiche gestionali che si presentano tutti i giorni - lo sapete meglio di me - anche attraverso un'ottimizzazione, per quanto possibile, delle risorse umane che sono presenti in azienda.

Abbiamo ben presente che l'incarico dell'amministratore è in scadenza. Io credo che la discussione sul Casinò non possa e non debba tutta e unicamente essere ricondotta a Frigerio sì, Frigerio no. È per questo che sottolineo ancora e faccio ancora una volta un invito a ritrovarsi all'interno della task force. Credo che il ragionamento sulla casa da gioco vada affrontato a più ampio spettro, a più ampio raggio. Credo che dal nostro punto di vista, che vorremmo condividere, debbano essere fatti degli approfondimenti sul lavoro fatto e sui risultati ottenuti, come anche delle valutazioni a trecentosessanta gradi che, come Governo e come maggioranza, vorremmo fare.

Io penso che oggi non ha senso dire, attraverso una risoluzione alla data di oggi, confermeremo o non rinnoveremo. Io penso che non si possa oggi condizionare un percorso che deve avere i suoi tempi e i suoi ritmi e sottolineo ancora una volta: in modo condiviso. Quindi, chiedo una disponibilità del Consiglio a ritrovarsi all'interno della task force in tempi rapidi, congiuntamene con l'azienda, e di soprassedere a questo impegno che fissa dei tempi attraverso questa risoluzione, che ad oggi per noi non sono condivisibili. Grazie.

Presidente - La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP)- Per mozione d'ordine. Volevo chiedere se perviene anche l'altro gruppo presente in Consiglio, quello della Stella Alpina; se invece la risposta è stata data a nome della maggioranza, mi scuso per averlo svegliato...

(voci fuori microfono)

... Assessore, la risposta che ci ha dato non risponde a nessuno dei tre punti. Bisogna dire se c'è la volontà di andare avanti con questa dirigenza, oppure no! Se tutto va riportato all'interno della task force, diciamo che non è questo il compito della task force! Questo è un indirizzo politico ed è legittimo. Se questa è la strada che intendete intraprendere, chiaramente, come gruppo, ci riserviamo di valutare tutto quello che ci sarà da fare, perché se, a fronte delle cose che tutti quanti ci siamo detti, si vuole continuare nella direzione tracciata, allora ognuno vada per la sua strada.

Presidente - La parola al collega Borrello.

Borrello (SA) - Grazie Presidente.

L'intervento del collega Perron è stato esaustivo ed è stato anche concordato con i componenti della maggioranza, di conseguenza non stiamo qui a ripeterci rispetto a tutta una serie di problematiche che sono ben evidenti, che abbiamo anche trattato all'interno della task force e che oggi, negli interventi che mi hanno preceduto, sono stati ripetuti. Sono state dette cose che noi conoscevamo già e che hanno avuto modo, in questa sede, di essere ripetute nuovamente.

Voglio solo fare un passaggio legato alla battuta del collega Bertschy, che non ho ben percepito: in ogni caso, la valutazione che possiamo fare come movimento si riconduce a quanto detto dall'Assessore Perron, riconoscendo la validità della task force per quanto riguarda il percorso di approfondimento che è necessario per poter prendere delle decisioni.

Presidente - La parola al collega Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie.

Aspettavamo dal Presidente Rollandin una parola ultimativa su questo tema, visto che solitamente interviene a chiudere le discussioni sul casinò, ma evidentemente oggi è sufficiente l'Assessore Perron a chiarire questo argomento.

Voi avete votato un atto, Assessore Perron! Chiariamo subito le cose. Lei, oggi, viene a dire: faremo una valutazione a scadenza sull'opportunità o meno, se rimuovere questa dirigenza... bla, bla, bla... Bla bla, nel senso che non voglio ripetere tutte le cose interessanti che ha detto, Assessore. La questione sta in questi termini: noi abbiamo in qualche modo tentato, con il nostro ultimo tentativo di azione legittima in Consiglio, di porre una toppa rispetto alla mancata esecuzione di una disposizione votata in aula a maggioranza, cioè quella mozione o risoluzione, (non ricordo bene) che chiedeva la rimozione - diciamo le cose come stanno - dell'amministratore unico Frigerio e della dirigenza; non mi ricordo se parlavamo di "palese incapacità", ma comunque la rimozione era dovuta al fatto che la dirigenza non era stata in grado di assicurare al casinò le dovute garanzie in termini di conduzione di amministrazione. Oggi, vi proponiamo non il rispetto di quella mozione, ma vi veniamo incontro proprio in un'ottica di dialogo e vi diciamo: quando scadrà il mandato dell'amministratore unico Frigerio, vedete di rispettare quanto disposto con la mozione che è, fino a prova contraria, un atto democraticamente votato all'interno del Consiglio. Allora, in questo bellissimo clima di dialogo, o prendiamo atto che, nel momento in cui si votano delle mozioni, vince una maggioranza e voi siete la minoranza - io non so chi è che l'ha votata quella mozione, chi sia stato fra voi che l'ha votata, chi sia stato colui che in quel momento ha deciso che era il caso di mandarla avanti - e prendiamo atto che il dialogo parte dalla corretta esecuzione degli atti di questo Consiglio - noi spesso rimproveriamo a chi governa il Consiglio l'incapacità di sollecitare l'esecuzione degli atti - o sennò perché continuiamo a parlarne? Assessore, perché ci dice "valuteremo"? Voi non avete altro da fare che, a scadenza del mandato di Frigerio, di rimuoverlo e di rimettere una dirigenza alternativa che abbia la capacità... perché questa dirigenza - io non ho niente contro Frigerio - ma non è stata in grado di affrontare il particolare problema del casinò il problema, in questo momento specifico. Si rimuova questa dirigenza e si ricominci con una dirigenza fresca, con delle idee e con delle capacità diverse, rispetto a questa che non è stata capace di affrontare il problema: chiuso e basta! C'è un atto, è stato votato!

Concediamo, attraverso la nostra risoluzione, smentendo un po' la mozione precedente che chiedeva la rimozione immediata, di arrivare alla scadenza del mandato, perché voi ci avete detto che non è possibile dimettere perché ci sono le penali, perché c'è tutta una questione giuridica dietro di mantenimento fino al momento della scadenza. Bene: allora, ci date la garanzia che si riparte? A quel punto, sì che si può cominciare di nuovo a ragionare. Ma se continuiamo con la cappa e con l'idea che a marzo, ad aprile o quando sarà...! Così come è stato detto da Frigerio che, quando nell'intervista de La Vallée Notizie gli è stato chiesto se gli sarebbe piaciuto rimanere, ha risposto "mi piacerebbe, visto il bellissimo lavoro che sto facendo". Porca miseria! Se sta facendo un bellissimo lavoro, qui c'è veramente da allarmarsi! Allora, mi piacerebbe che quel "mi piacerebbe" rimanesse un suo sogno, come certi sogni che ogni tanto aleggiano sui giornali. Che rimanga il suo sogno!

Noi abbiamo, in maniera pragmatica, l'obbligo ed il dovere di affrontare il problema del Casino, altrimenti, come hanno detto i colleghi, il rischio è che fra un po' ci ritroviamo di nuovo a trattare la questione della ricapitalizzazione casinò. Non va bene! Non possiamo più permetterci di avere una dirigenza che non è in grado di condurre. Lo abbiamo detto nella task force: i dirigenti sono stati auditi e non hanno neppure dimostrato la capacità, diciamo in extremis - probabilmente avrebbero avuto l'interesse di fare un po' più gli splendidi - di dare delle indicazioni, di affrontare il problema con una certa progettualità, una prospettiva e una vision diversa. Non c'è stata! Prendiamo atto di questa cosa? Non vedo la difficoltà di votare una mozione che, collega Perron, va semplicemente nella direzione di dire: al termine del mandato non lo si riconferma.

Tra l'altro, guardate come avete rinnovato il mandato precedente di Frigerio. Non so se vi ricordate di quella delibera che noi citiamo, dove si diceva che il povero Frigerio doveva essere rinnovato ancora fino al termine del 2014, perché altrimenti si sarebbe dovuto trovare un altro lavoro. Beh, gli avete dato altri due anni di tempo per guardarsi un po' intorno. Io credo che, a questo punto, noi dobbiamo cercare di salvare il salvabile, cioè cercare di rimettere in piedi quella che, a mio parere, è un'azienda che può ancora dare alla Valle d'Aosta, però se a capo di quest'azienda ci sono persone che hanno delle idee. Le idee di Frigerio le abbiamo viste, le idee degli altri dirigenti le abbiamo viste: sono idee che hanno portato ad una ricapitalizzazione e ad un debito costante della casa da gioco. Squadra che perde si cambia! Allora, o ne prendiamo atto tutti insieme e in questo caso io penso che sia un'azione che si può perfettamente condividere e cerchiamo di andare avanti, altrimenti davvero rimaniamo sempre lì con la cappa o con l'idea che non si sa bene quale sia la soluzione. Ma noi non possiamo permetterci di tirare avanti altri quattro mesi, nella prospettiva che Frigerio possa essere riconfermato per altri due o tre anni, sennò veramente qua impaludiamo tutto. Colleghi, io vi invito a votare questa mozione che non è nient'altro che la presa d'atto di un percorso.

Presidente - Grazie. La parola al collega Viérin Laurent.

Viérin L. (UVP) - Questo dibattito vede dei toni che si stanno accendendo per ovvi motivi, perché il tema del casinò non è stato affatto dimenticato, ma semplicemente incluso in quella che era una task force, cioè una volontà condivisa di lavorare su un dossier in modo sinergico e comune, per risolvere i problemi della casa da gioco che, come abbiamo detto in questi ultimi mesi in quest'aula, iniziavano, anche e soprattutto per dei problemi di gestione, a rappresentare un problema per l'intera comunità valdostana e in primis per chi opera all'interno del casinò. Dopo settimane di lavoro all'interno di questa task force - a detta anche e soprattutto di chi lavora all'interno di questo organo - nulla si sta muovendo, se non le cose che già erano ovvie. Allora, i due atti che oggi sono stati presentati qui in Consiglio andavano nella direzione di dire: sollecitiamo su questo argomento prima di tutto l'Assessore competente e poi la maggioranza in generale, su quella che è una preoccupazione che continua a serpeggiare.

Dal punto di vista delle forze di opposizione, noi ci siamo impegnati ad essere presenti in una task force, rischiando, da un punto di vista del territorio e di chi opera all'interno della casa da gioco, di sentirci dire: anche voi siete complici di questo sistema; siete tutti nella task force e non si risolve niente; continuate a dire che questo è stato sfiduciato dal Consiglio, ma non se ne va... Al di là delle persone, questo è inteso come il modo di operare e in queste settimane i toni sugli organi di informazione sono stati ancora esasperati, come qualcuno ha ricordato. Oggi noi vorremmo capire, Assessore, se effettivamente questo nostro ruolo all'interno della task force, attraverso le persone che ci sono, è un compito che può essere utile per cambiare qualche cosa al casinò. Altrimenti, questo nostro ruolo finisce oggi!

Oggi abbiamo avuto la possibilità di discutere due documenti. Sul primo riconosciamo che, forse, la Commissione di inchiesta non aveva quella piena convergenza, tant'è vero che, come avete visto, non è stata sottoscritta da tutti i gruppi di opposizione, ma andava un po' con un ritorno al passato a riproporre un qualche cosa che sapeva di qualche mese fa. Però noi abbiamo detto, nella riunione di opposizione con i colleghi, che appoggiamo questa iniziativa, anche se non condividiamo appieno il fatto di ritornare su questo argomento. Il secondo documento è molto più indicativo delle azioni che noi avevamo capito essere tutti assieme convinti di fare. Ma se oggi, Assessore, lei viene qui e ci dice che su Frigerio - l'amministratore unico, non tanto la persona - su colui che ha incarnato il disastro del casino, in questi mesi non avete neanche la forza di alzarvi e di dire che sarà riconfermato e che ci sarà la forza di andare nella direzione dei tre punti che qui ci sono scritti, allora noi crediamo che la task force non abbia più senso di esistere. Ripetiamo che noi non abbiamo voluto accendere i toni, ma non vogliamo neanche che si banalizzi un tema che, effettivamente, è stato all'attenzione di questo Consiglio per troppi mesi. Oggi noi non usciremo da quest'aula, se non ci saranno delle risposte chiare in merito. Poi, si può andare d'accordo su tutto il resto: sul fatto che bisogna lavorare per rilanciare, che c'è qualcosa in corso, che ci sono stati dei cambiamenti. Ma, almeno sui pilastri del rilancio del casinò, che noi avevamo capito essere un po' nelle corde di tutti, noi non ci stiamo. Quindi, valutate bene. Questo è l'invito che vi facciamo oggi: di non far naufragare oggi, con una chiusura da parte vostra, la task force, che era un carico di responsabilità che ci siamo dati oltre il nostro ruolo. Sta poi a voi di giudicare l'opportunità di farlo o meno.

In conclusione, vorremmo anche ricordare che, benché sia vero che ci sia stato un periodo un po' festivo, adesso alla ripresa, visto che le perdite continuano, che si parla di contratti, di pensionamenti e di personale, visto che si parla di crisi del gioco e dei soliti temi che noi abbiamo affrontato, noi vorremmo sapere qual è il nostro ruolo. Se invece voi ritenete di non voler neanche condividere questi tre tenui punti, rispetto a tutta la crisi che il ha casinò, beh, allora voi rimarrete da soli a risolvere un dossier che avete già gestito fino ad adesso da soli.

Presidente - La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Ho ascoltato attentamente l'Assessore Perron, che a parole mi sembra condividere la nostra risoluzione, ma poi nei fatti decide di non prendere posizione. Praticamente, ci aprirebbe nuovamente la possibilità di chiarire le posizioni non affrontate nel gruppo di lavoro, ma poi su tre punti di indirizzo inseriti in questa risoluzione non si assume nessuna responsabilità. Colleghi, noi ci siamo assunti la responsabilità di fare parte di questo gruppo di lavoro, ci abbiamo messo la faccia fino in fondo e gradiremmo avere la posizione, se non dell'Assessore Perron, almeno del Governo regionale su una criticità che persiste, dal nostro punto di vista. Poc'anzi, nell'illustrare insieme ai colleghi la risoluzione scritta da tutti noi, ho posto questa richiesta: uscire dall'ambiguità, nel senso che questo gruppo di lavoro non si è più riunito, perché come forze di opposizione aspettavamo una presa di posizione della maggioranza. Oggi, abbiamo, a geometrie variabili, capito che l'Assessore Perron parlava anche a nome della Stella Alpina, ma avremmo gradito avere anche da questo movimento qualche riflessione, dato che abbiamo fatto parte dello stesso gruppo di lavoro e che certe cose sono state dette, ovvero che non basta condividere certi dati depositati all'interno del gruppo di lavoro, ma che poi bisogna anche prendere delle decisioni.

A questo punto, se oggi su codesta risoluzione neanche un punto viene accettato dal Consiglio, risulterà difficilissimo per noi continuare a lavorare in questo gruppo di lavoro. Che cosa ci facciamo? Che cosa ci facciamo all'interno di un gruppo di lavoro quando, in questi mesi, quasi si è cercato di addossare le colpe del domani al fatto che questo gruppo di lavoro non prendeva posizione e non si assumeva delle responsabilità. Noi vogliamo assumerci delle responsabilità! Però dateci delle risposte! L'amministratore che è stato incaricato sette anni fa ha terminato il suo percorso all'interno della casa da gioco? Ci potete gentilmente dire se gradiamo, così come è stato fatto in quest'aula qualche mese fa anche per altre società partecipate. Forse ci sono professionalità, all'interno del sistema Italia o magari anche fuori, che possono aiutarci. Magari, sul punto 2 potremmo provvedere ad un sostanziale ricambio del management o, quantomeno, essere d'accordo sul primo punto: iniziamo, poi noi faremo le nostre dovute riflessioni. Anche sul terzo punto: mi sembra che l'Assessore Perron andasse nella direzione del punto 3; allora, votiamolo! Ci dite: "noi votiamo il punto 3 e per gli altri due non ci stiamo" e noi faremo le nostre dovute riflessioni. Altrimenti, come Gruppo Alpe, ci viene difficile continuare a lavorare all'interno di questo gruppo di lavoro, visto e considerato che le criticità ci sono, persistono e che posizioni chiare, ad oggi, non ne abbiamo ancora avute da parte dell'Assessore competente, ma probabilmente il Presidente Rollandin successivamente prenderà la parola ed ascolteremo le sue riflessioni a voce alta.

Presidente - La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Grazie Presidente.

Io dormo poco, non sogno tanto e, quando sogno, sogno bello. Quindi non sogno il casinò e non sogno i personaggi del casinò: sogno bello!

(voce fuori microfono): E che cosa sogni?

Sogno bello! Non ti deve interessare: tu avrai i tuoi gusti e io ho i miei.

(ilarità in aula)

Sul casinò io non ho voluto intervenire prima, per una ragione molto semplice. Io credo che l'Assessore correttamente abbia espresso alcuni concetti lineari, sotto il profilo delle responsabilità che non si vogliono addossare ad altri e che in quest'aula abbiamo più volte ripetuto, riguardo a tutte le analisi fatte sui risultati e su quello che sta succedendo. Se abbiamo accettato la nomina della task force, non era per addossare a questo gruppo qualcosa che in qualche modo non è..., anzi! Se, come ho sentito, mancano alcune informazioni o dei dati, benissimo: troviamo il modo di avere le informazioni giuste. Questo era il senso. Tra gli obiettivi della task force - vorrei ricordarlo - c'era anche quello di arrivare a delle conclusioni per dire come intervenire. Se le cose stanno così, io credo che non si possa dire dopo quattro, cinque o sei riunioni: non abbiamo ancora risolto niente, quindi noi non partecipiamo. È legittimo, per carità! A me dispiace se non ci sono tutti gli strumenti per lavorare, perché credo profondamente - me l'ha detto l'Assessore - che si lavorava con la voglia di capire e di conoscere. Questo era il compito e questo deve portare a dei risultati.

L'Assessore ha detto con chiarezza che su questi punti noi non abbiamo oggi espresso un'opzione, per la semplice ragione che a conclusione di un iter si può fare un ragionamento e dire: a che livello siamo? come possiamo continuare? con chi? con quali condizioni? Questa era la logica con cui finire un lavoro e arrivare a delle conclusioni, che poi saranno tutte accolte. Tutte le proposte sono condivise? Benissimo. Alcune sì, alcune no? Perciò oggi non si tratta di accettare l'ultimo o il primo punto. Proviamo a concludere un iter dicendo onestamente quali sono le modalità e a vedere se riusciamo a fare un passo avanti. Credo che ci siano le premesse e ci sia la possibilità di farlo. Se non ci sono, allora capite che non è più possibile nemmeno portare qui un programma. Giustamente voi avete detto che non c'è stato un programma di rilancio: chiediamolo! Viene presentato? Discutiamolo! C'è stato un programma per le manifestazioni...

(interruzione di un Consigliere fuori microfono)

Ma, guardate che un mese e mezzo, rispetto a come cambiano certe situazioni... Non è il discorso del mese e mezzo. Il discorso è di arrivare a delle proposte che vengano discusse. Perché, quali sono state le proposte discusse? Giustamente il collega Chatrian ricordava che noi abbiamo avuto un elenco dove si diceva come tagliare...

(voci fuori microfono)

... ma difatti, io ho ascoltato tutto! Non è che non ho ascoltato. E mi rendo conto che se ci si ferma lì, non si ha la possibilità di dire in che termini si arriva a delle soluzioni. Continuiamo a lavorare con questa task force, per arrivare a un punto! Non vuol dire continuare per sei mesi: io credo che ci sia la possibilità, di arrivare in poco tempo a delle, tra virgolette, prime indicazioni che possono portare poi a delle scelte. Questa è la logica con cui noi riteniamo di potervi chiedere di continuare, come ha fatto l'Assessore (io non mi son permesso di aggiungere nulla, perché condivido questa parte). Non possiamo dire tutte le volte: non funziona. Ma proviamo a vedere come farla funzionare! Siamo tutti qui: se c'è questa disponibilità, guardiamo come fare a farla funzionare! Dopo di che tiriamo le conclusioni.

Andiamo a rileggere perché era stata costituita la task force: ci sono una serie di punti! Possibile che a questi punti non riusciamo a dare nessuna risposta? Ma deve venire da quell'organismo! Lì deve esserci la possibilità di tirare delle conclusioni e dire: bene, a fronte di queste risposte, la conclusione è questo sì, questo no, questo non c'è. Dopo di che si arriva a una giusta proposta che poi può essere, come noi ci auguriamo, votata a larga maggioranza, oppure discussa o rivista.

Io vi chiedo veramente di accettare questa sfida, perché è una sfida! Ma non lo è tra di noi! Prendiamo tutte le informazioni e le proposte, mettiamole in discussione, dopo di che si conclude questo percorso che deve poi portare gli organi competenti a fare delle proposte da presentare in quest'aula per essere approvate. Ecco la ragione per cui noi non ci sentiamo oggi di discutere nessun punto, perché non è cambiando o dicendo: bene, presentiamo una legge... Cosa vuol dire? Ci sono già gli strumenti per fare questo. Quindi non credo che sia oggi determinante il fatto di prender questa posizione; oggi è determinante capire che finora ci sono state delle situazioni non così esaustive come si voleva, all'interno di questa commissione che voleva lavorare. Proviamo a continuare e poi se proprio... saremo i primi a dire: allora, prendiamo una decisione e discutiamo anche su questi temi. Io vorrei che nella task force si discutesse anche di questi temi, perché negli impegni c'era anche questo. Discutiamo, dopo di che viene fuori qual è la proposta! Ecco, con questo spirito io credo che si può chiedervi di... Noi su questo ci asterremo, non per prendere tempo, ma perché ci sembra giusto dare un'ulteriore possibilità di dire: non ce la facciamo? non è proprio possibile avere questi dati, avere il piano di rilancio, discuterne e arrivare a quattro decisioni? Se questo proprio non c'è, allora dobbiamo prendere atto che si deve arrivare comunque a delle conclusioni, che devono essere prese con le dovute misure. Grazie.

Presidente - Grazie Presidente. La parola al collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Presidente Rollandin, ho ascoltato con molta attenzione ciò che ha detto e le farei solamente una domanda. Sostanzialmente, lei ci garantisce che Frigerio ci darà le riposte? Ce lo garantisce adesso, in questo momento. Lei chiedeva che vengano date delle risposte. Quindi, la domanda che mi farei a questo punto è perché non ce le ha date finora? Forse perché non aveva il suo permesso? Eh, no... perché...

(voci fuori microfono)

No, non la voglio mettere così, però il concetto per noi è molto semplice, capisce...

(voci fuori microfono)

Si vabbè, non lo sapeva: d'accordo. Va bene, forse il suo Assessore non l'ha informata. Allora forse mi devo rivolgere all'Assessore?

(voci fuori microfono)

No, no, aspetti, perché sennò questo discorso scivola su un problema diverso da quello che stiamo ponendo. Noi usciamo perché non ci sono state delle risposte. Noi usciamo perché la task force non ha fatto quello che doveva fare. Noi usciamo perché le dichiarazioni che fa Frigerio sui giornali destabilizzano tutto il sistema: se ne rende conto? Noi usciamo perché gli avevamo dato 60 milioni che sono spariti e non sappiamo perché: questo è il punto! Lei poi può gestirla o girarla come crede, ma il punto è semplicemente questo: ci dà le risposte o non ce le dà? E fino a che punto ce le può dare? Perché qui è sempre il solito discorso: c'è sempre un pezzo e manca l'altro pezzo.

Presidente - Grazie, la parola al collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

Ho ascoltato attentamente quanto lei, Assessore, ci ha detto e ho ascoltato anche con molta attenzione quello che il Presidente ci ha comunicato. Io vorrei provare a riportare le bocce al loro posto, se possibile. Il giorno in cui tutti insieme abbiamo deciso di partecipare a questa task force, le ricordo, Assessore - visto che il Presidente in questo momento non c'è, ma vale anche per lui - che noi quel giorno non è che abbiamo deciso di azzerare la nostra risoluzione del 27 marzo 2014. Partecipare alla task force significava per noi prima di tutto portare un minimo di coerenza e chiedere che il Consiglio regionale desse credibilità a un organo così importante, e desse soprattutto seguito a una risoluzione che era chiara. La risoluzione l'ha votata quest'aula e la risoluzione diceva di revocare l'amministratore delegato e la dirigenza! Dobbiamo distinguere molto bene il discorso di dire "avete partecipato alla task force, non avete avuto delle informazioni", quando noi in questo momento chiediamo di dare applicazione a una risoluzione che questo Consiglio ha votato e ci sentiamo dire che non è il momento in quanto tutto è nelle mani di questa benedetta task force. Ma attenzione! Noi fino ad oggi abbiamo sentito dire che il discorso di non dare seguito alla risoluzione era dettato da un ipotetico e pericoloso contenzioso, per un'eventuale revoca anticipata dell'amministratore delegato e della dirigenza. Abbiamo avuto pazienza fino ad oggi! Abbiamo avuto pazienza fino ad oggi, ma il contenuto per noi non cambia! Se è scaduto non avete nessun problema: se veramente volete mandare a casa l'amministratore delegato e la dirigenza, votatela! Perché se non la votate significa che ci sono delle arrière-pensée, significa che probabilmente qualcuno sta ancora meditando di continuare questa prolifica, magari per qualcuno, collaborazione...

(voci fuori microfono)

Io dico solo questo! Sono due cose diverse! Non avete nessun problema a votare questa risoluzione! L'abbandono, l'uscita dalla task force è una conseguenza se non la approvate, se non siete coerenti con quanto quest'aula ha approvato il 27 marzo 2014. Son due cose diverse, sostanzialmente diverse, e noi proprio per questo vogliamo dire che son due aspetti totalmente diversi. Un discorso è avere le informazioni, come giustamente il Presidente ha sottolineato, ed è doveroso fornirle alla task force. Ma la task force non ha nessun senso di esistere, se per primi voi come Governo non siete in grado di dare applicazione a una risoluzione, che per noi era la base per partecipare alla task force; non era l'alternativa! Il concetto è chiarissimo per noi: il presupposto, l'alibi per non dare applicazione, vale a dire la revoca anticipata, non esiste più! È in scadenza? Bene, quest'aula, in coerenza con quanto approvato, lo dice pubblicamente: approva la risoluzione e questa dirigenza e questo amministratore vanno a casa.

Presidente - Grazie. La parola al collega Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Solo per completare il discorso. Presidente Rollandin, io capisco che forse lei non si capaciti della difficoltà di operare in questo momento un lavoro condiviso all'interno di questo gruppo di lavoro. Noi ce la stiamo mettendo tutta e ce l'abbiamo messa tutta, anche cercando di allargare un po' lo spettro non solo al problema gestionale, al problema del personale, eccetera; ma anche Frigerio ce la sta mettendo tutta, invece, per cercare di restringerlo il problema! Tutti gli interventi che fa Frigerio vanno in quella direzione e se lei legge la famosa intervista: problema dei costi del personale, la pensione, gli esuberi, processo di rilancio aziendale, profilo dei costi e se le trattative sindacali fossero avvenute in un clima più sereno - quindi, oltre che il problema della task force, c'è pure il problema del clima sereno - gli scioperi che hanno provocato la cancellazione di importanti attività di marketing. Se si fosse sviluppato un ragionamento sul marketing, magari con la scusante del rallentamento delle "importanti attività di marketing", ma è che noi non abbiamo dati sulle importanti attività di marketing! Rimane nella loro immaginazione... È solo questo che volevo far capire.

Abbiamo fatto quattro riunioni, Assessore Perron. Io non voglio insistere su questa cosa, perché tanto è inutile che continuiamo a rimpallare questa questione. In quattro riunioni abbiamo affrontato i problemi in maniera estesa e quando abbiamo interpellato la dirigenza aziendale per cercare di capire se c'era una prospettiva - lei lo sa benissimo - è emerso che la prospettiva è nebulosa: non ci sono delle idee di rilancio rispetto al problema del casinò.

Nessuno ha un problema personale né con Frigerio, né con Romeo, né con Buat, eccetera, ma qui urge, siccome i tempi stringono e stringono proprio, avere delle rassicurazioni. Ma le rassicurazioni avrebbero dovuto arrivare il primo giorno! Per tre giorni, tabelle del personale con riduzione, costo del personale... Adesso io so tutto sul personale del casinò: quanto guadagnano, quanto prendono, chi perde di più, qual è la prospettiva di riduzione; ma queste sono le uniche informazioni che in quattro riunioni abbiamo avuto. La riunione in cui abbiamo cercato di allargare lo spettro d'azione della task force a questioni un po' più complicate è arrivato Romeo e ci ha detto: mah, ci piacerebbe, magari facciamo qualche torneo di poker, eccetera. E alla domanda specifica, Assessore, perché l'abbiamo fatta a tutti, "quali sono le intenzioni che avete per cercare di portare il casinò nel territorio, per cercare di ridare di nuovo una pacificazione territoriale", non c'è stata data una risposta, tranne quella sul giornale due giorni fa con gli operatori in rivolta. Ma scusate: se gli operatori sono in rivolta, perché l'unica soluzione che ha trovato Frigerio, a distanza di un mese e mezzo dall'ultima riunione che abbiam fatto con la task force, è stata quella di creare delle condizioni di concorrenza sleale rispetto agli operatori del territorio, sembra che l'intenzione non sia quella...

È questo e solo questo il problema che noi vogliamo porre. Diventa difficile operare, ma non perché non ci sia una volontà nostra. Noi ci saremmo potuti incontrare anche cinque, sei, sette volte, ma se le prospettive sono quelle che arrivano adesso non è che a novembre avremmo avuto delle rassicurazioni, visto che a gennaio gli operatori denunciano un clima all'interno del meccanismo della competizione che è quello che c'è. È questo che noi diciamo! Vogliamo trovare una soluzione condivisa? Io non so se la possiamo trovare riproponendo di nuovo a Romeo un piano credibile di marketing, quando il piano è questa roba qua.

(voce fuori microfono)

Ma non siamo noi che dobbiamo continuare a sollecitarlo, Presidente Rollandin! Noi ci occupiamo di centomila cose, mica solo del casinò! Siamo una parte politica e facciamo vigilanza ispettiva; voi fate governo e maggioranza. Questa gente qua doveva arrivare con delle proposte, come minimo. Il buon Romeo è stato assunto - tra l'altro credo che sia il dirigente più pagato dopo Frigerio, perché altrimenti non si scrostava dagli Stati Uniti dov'era - avrebbe dovuto arrivare con un piano credibile di marketing! Non è arrivato. Poi, voglio dire, la provvidenza... Cosa le devo dire io? Non è che...

Presidente - Non ci sono altre richieste? Collega Bertschy, prego.

Bertschy (UVP) - Prima di porre in votazione la risoluzione, anticipo che chiederò una riunione con i gruppi di opposizione, perché siamo francamente dispiaciuti delle posizioni assunte. Non abbiamo voluto aggredire e abbiamo cambiato i toni rispetto alla risoluzione del marzo; non abbiamo fatto del male neanche al lavoro dei dirigenti, perché non abbiam chiesto di licenziare nessuno; abbiamo chiesto semplicemente di cambiare management. Non premiare più la dirigenza con contratti che rimangono fissi nel tempo, ma rimanendo con la propria posizione magari inserire una parte premiante e figure nuove all'interno dell'azienda. Abbiamo semplicemente chiesto di dare un'indicazione per il futuro e non l'abbiamo neanche detto graffiando più di quel tanto l'amministratore attuale, il quale può aver avuto o no anche colpe tutte sue: a noi non interessa più. Quello che vogliamo dire è che là dentro c'è bisogno di ridare entusiasmo e anche credibilità per i tagli che andranno fatti, e nessuno di noi si è sottratto dal dire che per un periodo ci sarà bisogno di farli. Ma se neanche a fronte di questo si è in grado di dare un'indicazione, è chiaro che diventa difficile, perché non siamo stati noi ad andare ad aggredire in questo momento il casinò.

Avevamo capito benissimo che era il momento di collaborare, di stare zitti e di lavorare. Le interviste sul giornale le ha fatte qualcun altro; e neanche l'Assessore. Si sta zitti, non si risponde sui giornali, si viene qua, si dibatte e si chiede un'indicazione chiara rispetto a un ultimo sforzo che avete fatto voi - perché siete voi che avete deliberato la ricapitalizzazione e che avete messo la vostra faccia davanti ai valdostani che continuano a dire che quei soldi si potevano spendere da un'altra parte - ma ancora oggi siamo lì a difendere una situazione che è indifendibile! Mi sembra veramente assurdo!

Non è più un problema se metter sotto o no la maggioranza: non è questo il problema! Il problema è che da questa assemblea devono uscire delle indicazioni chiare! Forse non c'è stato l'accordo tra la Presidenza e l'Assessore, io non lo so. Adesso è un momento grave per l'azienda: finite le feste siamo di nuovo con le sale vuote! E le feste sono solo un momento dell'anno. Quando abbiamo chiesto che tipo di rilancio - qual è l'azione premiante? forse le gare? - sono venute fuori cose che non hanno nessun senso in questo momento: nessun senso! Fateci una proposta, rispetto a questo impegno: l'astensione mi sembra veramente poca cosa. Piuttosto diteci qualche cosa di diverso, ma l'astensione vuol dire non prendersi delle responsabilità. Volete sospendere la discussione su questa cosa qui? Facciamo quello che vogliamo, ma veniamone fuori rispetto al futuro! Venirci a trovare in task force? Ma non è la task force che ha la forza di decidere rispetto a questo.

(voci fuori microfono)

Ma discuterne di che cosa, Presidente? Presidente! Noi abbiamo portato...

Presidente - Uno alla volta, per cortesia.

Bertschy (UVP) - Le faccio un esempio. Una discussione tecnica: le abbiamo detto che ci sono nostri professionisti e nostri consulenti che ci dicono che la scelta dei giochi americani spostata alla sala dei francesi non funziona; oggi chi ha fatto questa scelta - è chiaro - la difende! E quali elementi ci sono oggi per fare dei ragionamenti diversi? E potremmo fare altri esempi! L'ultimo dell'anno c'era la gente che girava con i cappotti in mano: apriamo il guardaroba solo quando c'è la serata della Pecora Nera! Di esempi ne possiamo fare a bizzeffe! Sono cose giuste o sono cose sbagliate? Lo deve decidere la task force questo? Ma non sarà mica la task force che si deve confrontare su questo!

Noi vogliamo dire che per affidarci a una progettazione nuova e a sviluppi nuovi bisogna dare delle indicazioni. È troppo presto per darle? Ci potete chiedere: sospendiamo un attimo questa discussione e ci si ritrova. Personalmente io sono disponibile a ritrovarmi su questa discussione tra qualche giorno. Personalmente: io non mi sono confrontato e lo vedremo. Ma il problema non è se tra quindici giorni... Sul futuro noi abbiamo le idee chiare e le abbiamo scritte qua! Abbiamo scritto qua quali sono le nostre idee sul futuro! Poi, il CdA non va bene? Si preferisce l'amministratore? Si potrà discuterne. Però questa azienda deve vedere un momento di ripartenza! Verso tutti, certo!

Intanto chiedo una riunione dei gruppi di opposizione per fare un breve confronto.

Presidente - La sospensione è accordata.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 18,42 alle ore 18,52.

Viérin M. (Presidente) - Si riprende la riunione. La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Dopo un consulto con i gruppi di opposizione, abbiamo deciso di mantenere l'impegno e chiederemo di votare la risoluzione e poi faremo le nostre valutazioni sul prosieguo dei lavori della task force.

Presidente - Grazie collega.

Procediamo con la votazione di quest'ultimo punto all'ordine del giorno. Votazione aperta. Votazione chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 17

Favorevoli: 17

Astenuti: 18 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin e Marco Viérin)

Il Consiglio non approva.

Con questo punto finiamo i lavori di oggi. Grazie a tutti.

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L'adunanza termina alle ore 18,53.