Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 951 del 14 gennaio 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 951/XIV - Interpellanza: "Revisione dell'organizzazione dei servizi di prevenzione e dell'estinzione degli incendi, nonché dei servizi di soccorso pubblico della Valle d'Aosta".

Presidente - La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Penso che ormai dal 1999 ad oggi si possa fare una specie di bilancio di quello che è stato il passaggio della gestione dei vigili del fuoco alla Regione rispetto a quella che era la situazione previgente con lo Stato e, se andiamo a vedere, questo bilancio appare decisamente negativo e appare negativo per tutta una serie di cose, perché, invece di migliorare le condizioni di operatività dei vigili del fuoco e anche, diciamo, il livello di soddisfazione di chi opera, la motivazione, ora ci troviamo di fronte in pratica a...e do i dati che erano i dati di fine anno: 148 vigili del fuoco su 177 chiedono di ritornare sotto il Corpo nazionale. Io penso che questo implichi una riflessione su quello che è stato...su il sostanziale fallimento dell'operazione di acquisizione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco da parte della Regione. Operazione che ha generato una serie di questioni e di problematiche continue: non c'è stato innanzitutto un riconoscimento della specificità delle funzioni del Corpo dei vigili del fuoco. Se andate a vedere quello che è successo a Trento...ecco, potevamo prenderlo ad esempio, è andata meglio, ma noi abbiamo fatto decisamente peggio. C'è una questione di assimilazioni al contratto dei regionali, ma non si può assimilare quello che prima era un qualcosa di quasi militarizzato e far diventare i vigili del fuoco semplicemente degli impiegati regionali, metterli alla stregua dei dipendenti del comparto unico; questa, secondo noi, è una violazione anche delle prerogative, perché poi abbiamo gente che comunque rischia la vita. È un lavoro che è tutt'altro che facile da svolgere, che dovrebbe comportare una costante formazione professionale; formazione professionale che, a quanto pare, alle volte viene tralasciata. Ci troviamo ad avere una specie di Corpo dei vigili del fuoco che è avulso da tutta l'altra realtà italiana. Alcuni vigili che hanno poi delle competenze specifiche non sono più stati chiamati neanche per gli eventi calamitosi, nell'ambito di tragedie che hanno coinvolto comunque altre regioni nella Nazione, stanno perdendo la loro professionalità. C'è una questione che riguarda poi il mancato adeguamento della situazione previdenziale, quella che era disciplinata dall'articolo 3 del decreto legislativo n. 165/1997, che sanava anche il pregresso. Ci troviamo quindi di fronte ad una situazione del comando che è paradossale: una parte del personale, quello che è transitato al Corpo nazionale nel 2000, ha un sistema previdenziale, la restante parte ha un altro sistema previdenziale e abbiamo qui tra i colleghi in Consiglio due esempi di questo sfasamento che c'è stato, perché abbiamo il collega Borrello che rientra nella nuova...e, come succede per tutte le categorie che rientrano nelle nuove normative...sono penalizzate; il collega Gerandin rientra invece nella vecchia categoria che, dal punto di vista pensionistico, ha ancora fruito del vecchio regime, quindi abbiamo comunque dei trattamenti che sono dei trattamenti diversi per fattispecie che sono sostanzialmente le medesime. C'è un mancato adeguamento...l'adozione di un contratto di lavoro, come dicevo appunto è successo per quanto riguarda il Corpo provinciale di Trento, lì sono riusciti a risolvere buona parte delle problematiche.

Un altro problema - per citarne solo alcuni -: l'adozione delle tutele per i familiari dei vigili del fuoco deceduti in servizio, come previsto dall'articolo 5 del decreto legislativo n. 217 del 2005. C'è comunque una discrepanza: in caso di morte durante interventi che sono fatti in operazioni di soccorso, per il personale che opera in Valle d'Aosta ci sono dei diritti che sono dei diritti inferiori rispetto ai colleghi che operano a livello nazionale. Qui non si tratta di privilegi: qui si tratta di persone che muoiono in servizio e che si trovano delle tutele inferiori rispetto ai colleghi che operano in Piemonte. Non parliamo poi di tutta un serie di questioni che riguardano materiali, la colonna mobile che giace in quel di Chavonne ormai inutilizzata dall'ultimo terremoto, quindi c'è tutta una serie di questioni che dovrebbero essere affrontate.

La richiesta quindi che è giunta dal CONAPO, che è uno dei sindacati e che qui è il più rappresentativo in Valle d'Aosta dei vigili del fuoco, è quella di dire: "rimettiamoci al lavoro per tornare nel Corpo nazionale". Così facendo in questo periodo si potrebbe anche avere un alleggerimento di spese nei confronti dell'Amministrazione regionale, che si toglie un servizio, che evidentemente per una serie di problematiche...adesso non stiamo ad andare a vedere le responsabilità, però non è stato gestito come doveva essere gestito, perché sennò 148 persone su 177 non vorrebbero andarsene. È il caso quindi di esaminare bene la questione e di calendarizzare anche...al di là dei tavoli di lavoro, al di là delle task force e di tutte queste cose...di dire che cosa vogliamo fare. Se la Giunta continua ad essere incagliata sulla questione del mantenimento o se effettivamente c'è la volontà di vedere e trovare una soluzione che riporti semplicemente al Corpo nazionale dei vigili del fuoco i vigili del fuoco valdostani.

Si dà atto che dalle ore 15,42 assume la presidenza il Vicepresidente Follien.

Follien (Presidente) - Grazie. Per la risposta da parte della Giunta, la parola al Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - Sì, grazie Presidente.

Le affermazioni riferite al tema dei vigili del fuoco...credo che su quello che è stato l'iter dal 1999 ad oggi mi permetto di dire...sono un po' azzardate, nel senso che da nessuna parte come in Valle c'è stata la disponibilità di mezzi, di fondi. Forse l'ultimo periodo, l'ultimo anno-anno e mezzo, ci sono stati dei disguidi per quanto riguarda alcuni finanziamenti che non sono arrivati nei tempi giusti, ma credo che non ci sia mai stato nessuno che si è in qualche modo lamentato per una non disponibilità e la non operatività del servizio. Diverso invece è quello che lei ricorda: il fatto che ci siano dei problemi non risolti nei confronti del Servizio nazionale. Ora, se tutto si concentra sul fatto del servizio previdenziale e di alcuni servizi e di riconoscimenti, allora io capisco l'azione di dire: "proponiamo di essere di nuovo nel Corpo nazionale".

Vorrei solo ricordare che questa lettera che è stata mandata dalla CONAPO nazionale, voglio ricordarlo, con degli accenti sicuramente non molto corretti, per essere molto...come dire? sfumato rispetto alla lettera che hanno mandato in giro, che francamente non fa onore al Corpo e nemmeno ai vigili che lavorano ad Aosta, con cui abbiamo un rapporto continuativo al di là della presenza qui di due persone che uno ha lavorato e l'altro fa ancora parte del servizio, come lei ha ricordato. Credo che nell'insieme il Corpo dei vigili del fuoco, che è stato inquadrato dopo la legge che lei conosce a livello regionale, è sempre stato un Corpo che ha saputo affrontare al meglio le situazioni anche di emergenza, non solo le azioni quotidiane. Credo quindi che abbia sempre reso un servizio ottimale, che ha dimostrato che quel passaggio non ha comportato, salvo quei due o tre problemi che obiettivamente sono da risolvere, delle situazioni difficili. Voglio anche ricordare che il confronto dei vigili del fuoco regionali con le altre Regioni a Statuto speciale è continuo. Vi è un rapporto anche molto positivo nei raccordi tra questi.

Ora, sicuramente le competenze che la Regione esercita sul servizio antincendio che è stato trasferito, voglio ricordare, con la legge n. 196 del 1978. In tale ambito, con la legge poi n. 38 del 1983 è istituito il Corpo dei vigili del fuoco volontari. Alla fine degli anni '90 è stato previsto questo passaggio che lei ha ricordato. Ora, oggi noi, comprendendo quelle che sono le obiettive problematiche che sono state poste...su alcune ci stiamo già ragionando, abbiamo già fatto degli incontri per vedere come risolvere il discorso delle pensioni... Lei ha ricordato questa discrasia tra quello che era il prima e chi è entrato successivamente, per cui si trova con un sistema previdenziale diverso, che questo dev'essere assolutamente sanato. Ci sono poi altri problemi che obiettivamente devono essere visti in termini di competenza e in termini di corrispettivo che questo comporta, sono problemi un po' più delicati che vanno affrontati. Riconosco però che queste tematiche noi le vogliamo affrontare in modo da togliere questa difficoltà che obiettivamente c'è nelle persone che lavorano nel non avere alcuni riconoscimenti che altri hanno, quindi su questo c'è l'intenzione di lavorare. Chiaramente noi non pensiamo che...alla fine di questo ragionando...ci sia l'intenzione anche da parte dei vigili stessi di tornare al sistema, che era sicuramente diverso, dei vigili del fuoco nazionali, quindi faremo di tutto...

Questa è, credo, la seconda domanda: le intenzioni del Governo..."riconoscendone la specificità lavorativa...nonché estendere le speciali tutele previdenziali...". È quello che sto dicendo: c'è quest'intenzione di fare il possibile per riuscire a contemplare nell'ambito della legge, quindi uscendo un po' dai parametri del pubblico impiego in senso generale, perché il Corpo ha una sua specificità che deve essere garantita e che deve essere riconosciuta. I termini del problema quindi sono da riportare in questa direzione tenendo conto che noi riteniamo che il Corpo dei vigili del fuoco debba rimanere come un corpo valdostano, anche se, come lei ricordava, ha il suo costo, ma noi riteniamo che siano soldi ben spesi, perché è una professionalità che in qualche modo ha fatto da pendant anche e ha in qualche modo rafforzato anche quello che è il Corpo dei vigili volontari, perché non dimentichiamo che ci deve essere anche un raccordo in base all'ultima legge che è stata approvata e una formazione che avviene in continuo tra i vigili di ferma e i vigili volontari.

Credo quindi che nell'insieme il sistema possa funzionare, con soddisfazione di chi ci lavora, quindi degli operatori, risolvendo questi problemi che sicuramente sono importanti e che devono essere affrontati, ultimo compreso quello che lei ha ricordato, anche nel caso in cui ci siano dei decessi da parte di componenti, come purtroppo è successo ultimamente, su cui siamo intervenuti perché c'è una legge non specifica per i vigili del fuoco, ma che prevede che ci siano interventi in caso di morte in servizio. Ecco, queste quindi sono le intenzioni che confermo a lei, che giustamente ha voluto sottoporre questo problema in termini molto corretti. Grazie.

Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Al di là delle polemiche, io voglio comunque che sia chiara una cosa per i colloqui che ho avuto con queste persone, non è una provocazione quella di dire: fateci tornare al Corpo nazionale, cioè io vorrei che questo fosse chiarissimo: questa è una proposta che è stata valutata, è stata ponderata, non è che la spariamo grossa e ci danno qualcosa. Non vorrei che si avesse quest'impressione, perché è un'impressione decisamente sbagliata. Adesso qui abbiamo affrontato alcune dinamiche che non funzionano nell'ambito del Corpo valdostano, però poi le questioni da affrontare sono tantissime - e alcune le abbiamo già anche affrontate parzialmente qui -, ma il rapporto tra i vigili del fuoco professionisti e i vigili del fuoco volontari è un rapporto che è ancora confuso. È anche una distribuzione di risorse che è discutibile in alcuni casi, quindi anche a livello organizzativo l'impiego dei vigili del fuoco in casi particolari di soccorso, laddove si ricorre alla guida alpina, che comunque è un qualcosa di oneroso e si potrebbe invece utilizzare il vigile del fuoco, questo vale anche per l'unità cinofila che c'è, ma queste sono tantissime cose. Allora, se si mette assieme tutto quanto, dopo una decina di anni qualsiasi persona auspicherebbe che i problemi siano stati affrontati e risolti, invece ci troviamo di fronte a questi nodi che non sono ancora stati affrontati. È per quello che io ribadisco...poi ci saranno ovviamente anche le iniziative da parte dei lavoratori, ma io vi invito nuovamente ad affrontare e a valutare la questione del fatto di far rientrare i vigili del fuoco valdostani nel Corpo nazionale, perché così come vanno le cose e così come procederanno anche a livello di risorse di certo non potranno dare grandi soddisfazioni per quella che sarà la prospettiva futura del Corpo regionale dei vigili del fuoco.

Presidente - Punto 19 all'ordine del giorno.