Oggetto del Consiglio n. 918 del 17 dicembre 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 918/XIV - Inizio della discussione sulla petizione per garantire ad operatori economici della città di Aosta un riconoscimento economico per i danni subiti dalla realizzazione della rete di teleriscaldamento.
Presidente - Qualcuno chiede la parola? La parola al collega Isabellon.
Isabellon (UV) - Sì, grazie Presidente.
Intervengo in quanto Presidente della IV Commissione, che ha visto assegnata questa petizione il 7 ottobre 2014 ed è stata oggetto di un approfondimento in data 11 novembre 2014, un approfondimento che ha visto l'audizione di tutti i soggetti che potevano essere coinvolti per raggiungere l'obiettivo: l'obiettivo è stato quello di pervenire ad una relazione che è stata trasmessa poi successivamente alla Presidenza del Consiglio. La tematica è una tematica complessa e anche di difficile approfondimento proprio per le varie problematiche che emergono nel momento in cui si va ad esaminare. Innanzitutto abbiamo sentito il Comitato degli operatori commerciali, il Comitato firmatario, che con una sua rappresentanza ha manifestato tutta una serie di problematiche che sono emerse durante l'esecuzione dei lavori della rete di teleriscaldamento in una zona della città di Aosta. È stato ricordato da parte loro che l'intervento della ditta Telcha è stato eseguito sulla base di una convenzione con il Comune di Aosta e loro si chiedevano - e l'hanno manifestato in sede di audizione - quali vantaggi ci potevano essere per la pubblica amministrazione, citando alcune situazioni che si sono venute a creare, per esempio, un aiuto al Comune da parte della ditta esecutrice per le luminarie di Natale, l'ammodernamento delle reti, hanno evidenziato che la ditta non aveva pagato il plateatico per zone blu e poi una mancanza di dialogo con il Comune di Aosta, la possibilità di intervenire da parte del Comune per una detassazione sui tributi TASI e TARI e, in particolare, hanno approfondito quella che poteva essere la linea di demarcazione tra quelli che sono i disagi che normalmente si manifestano in interventi di questo tipo e i possibili danni.
Successivamente sono stati auditi il Presidente della Giunta, Rollandin, con gli Assessori competenti Marguerettaz e Marquis per la parte commercio e per quello che riguarda il discorso energetico. Qui bisogna dire che è stata inizialmente innanzitutto evidenziata una valutazione molto positiva per quel che riguarda la scelta del teleriscaldamento proprio in funzione di una riduzione di inquinamento, che è un interesse di tipo generale, che va sulla città di Aosta, ma non solo, e qui viene in mente lo slogan che è stato utilizzato da altre parti quando si realizzano impianti di questo tipo: "spegnere cento camini per accenderne uno solo", cosa significa? Significa un percorso virtuoso, nel senso che i cento camini che si spengono a volte sono impianti già datati pur essendo a norma naturalmente, ma impianti che producono un livello di inquinamento che sicuramente è superiore di un camino solo, che è di ultima generazione e può produrre una ricaduta molto minore per quello che riguarda l'aspetto ambientale e soprattutto una maggior facilità di controllo dei fumi rispetto a quelli che sono gli impianti esistenti, quindi questo sicuramente è un vantaggio che è stato evidenziato.
Non risultano inoltre richieste di danni e di risarcimenti relativi in situazioni simili in altre località, in altri luoghi: questo è stato ribadito anche dai vertici di Telcha, in particolare dal Presidente di Telcha Trisoldi. I disagi sono comunque in parte stati compensati con dei vantaggi sia per il Comune di Aosta che per la Regione: per la Regione ricordo la posa della fibra ottica e, per quel che riguarda il Comune di Aosta, è stato adottato un metodo che molto spesso viene richiamato come modalità di intervento quando si fanno interventi di questo tipo, cioè scavare una volta sola, nel senso che storicamente si presentavano delle situazioni in cui ogni ente interveniva, poi veniva ricoperto, poi si interveniva di nuovo...io l'ho vissuto insieme al collega Marquis quando abbiamo realizzato degli interventi in Comune di Saint-Vincent per quello che riguarda il piano sessennale e il rifacimento delle vie centrali...si fa un intervento, ma si fa per tutte le reti e qui è stata adottata la stessa linea, quindi credo che questo sia meritorio.
È stato poi ricordato che la Regione - questo è un aspetto molto importante - non è direttamente coinvolta nell'operatività e nella realizzazione, quindi eventuali mediazioni spettano principalmente al Comune di Aosta, perché è titolare della convenzione con la ditta esecutrice. È stato poi sentito l'Assessore Donzel del Comune di Aosta, evidentemente è stato riconosciuto il disagio per tutti i rapporti...ha sottolineato positivi con Telcha, ha ricordato che al Comune ha sostituito reti tecnologiche con meno 50 percento dei costi anche e che nella convenzione è prevista la riasfaltatura in due fasi, quindi quello che viene lamentato per la situazione attuale è un transitorio...nel senso che, per lasciare a sé stare il fondo, è necessario lasciare passare un po' di tempo per poi eseguire l'asfaltatura definitiva. Ha ricordato che non sono pervenute richieste ufficiali al Comune pur avendo fatto incontri periodici per quel che riguarda i danni. Infine ha ricordato che i tributi, essendo costi dei servizi pagati al 100 percento, non possono essere presi in considerazione come detassazione, in quanto il tutto andrebbe a ricadere sul resto della popolazione, che non è stata immune dai disagi.
Per quel che riguarda l'ASCOM Confcommercio, Giuseppe Sagaria era il referente, non erano a conoscenza della petizione, questo è quanto ha affermato, i disagi lamentati riguardano l'intera città di Aosta, preferirebbero al loro posto, al posto delle luminarie, quel contributo che è stato già identificato: un aiuto per la posa delle luminarie per le festività natalizie, iniziative ed eventi per tutti i commercianti, questo è quanto è stato affermato.
Per quel che riguarda Telcha, qui è stato ancora una volta ricordato che per altri interventi simili non sono mai stati fatti dei risarcimenti, questo in altre località. Qualche ritardo è imputabile agli interventi chiesti dal Comune, ma sicuramente gli interventi chiesti dal Comune sono quelli cui mi riferivo in precedenza, è bene che siano stati fatti questi interventi, perché in concomitanza allo scavo non solo dal punto di vista economico c'è stato un vantaggio, ma anche per quel che riguarda la bontà degli impianti per il futuro, quindi possibili disagi per intervenire in riparazione successivamente verranno meno. È stato anche sottolineato che nella zona interessata dagli interventi c'è una presenza di parcheggi che è favorevole rispetto ad altre zone di Aosta, questo è un dato di fatto.
Il Direttore commerciale Ciocca di Telcha ha evidenziato che è stata effettuata una ricerca di riduzione al minimo del disagio, la convenzione prevede che il beneficio per l'occupazione del sottosuolo - questo nei riguardi del Comune - sia compensato con l'allacciamento gratuito degli edifici comunali e che sono stati effettuati questi incontri con gli operatori per le informazioni. I privati - questo è l'ultimo aspetto - che si allacceranno con il contributo del 10-15 percento dei costi si potranno allacciare, quindi è un contributo che, diciamo, è abbastanza ridotto, ancora sull'asfaltatura a due fasi...
La commissione, in chiusura, dopo aver audito quanto soprariportato, ha deciso all'unanimità di redigere quella relazione che è stata allegata e di rinviare il completamento della discussione all'Assemblea, al fine di coinvolgere tutti i facenti parte del Consiglio regionale. Questo è quanto. Grazie.
Presidente - Grazie collega Isabellon.
Ci sono colleghi che intendono intervenire su quest'argomento? Mentre aspettiamo eventuali richieste colgo l'occasione per ricordare che è stata presentata alla Presidenza una risoluzione a firma dei colleghi Borrello, Restano, Nogara, Grosjean, Donzel Follien, Roscio, Cognetta, Isabellon e Chatrian in merito all'AREA, la faccio distribuire in modo che così si possa votare dopo l'iscrizione, prego gli uscieri di distribuire la risoluzione. Chiedo all'aula se c'è qualche richiesta di intervento. La parola al collega Ferrero.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Mi pare che su questa questione assistiamo ad una specie di atteggiamento da struzzo da parte del Governo regionale. La petizione è stata effettuata da questi cittadini, che sono anche imprenditori, piccoli imprenditori commerciali e artigianali, semplicemente per cercare di trovare una soluzione bonaria ad una questione che, secondo noi, è una questione effettiva, i danni ci sono stati. Noi abbiamo ricevuto - e penso che abbiate ricevuto anche alcuni di voi - delle autocertificazioni con la quantificazione dei danni che sono stati subiti nel periodo dai commercianti a livello di incassi, quindi non si tratta di una sterile polemica che viene innescata così tanto per dire qualcosa. Le osservazioni fatte anche dal collega Isabellon sulla questione delle strade...che per le strade ci vuole l'assestamento, non devono essere asfaltate prima...tenete conto che adesso in alcuni punti noi abbiamo già dei buchi dai 10 ai 15 centimetri e ovviamente finendoci dentro con la macchina ci saranno dei danni. Ci vuole quindi comunque una manutenzione temporanea che assicuri il fatto che parte della rete stradale del capoluogo non sia trasformata nel circuito del Camel Trophy.
Riguardo alla Telcha, la Telcha è comunque una società che in parte ha del capitale regionale. Come politica non possiamo tirarci fuori e dire non hanno ancora fatto arrivare le richieste dei danni alla Telcha, non sono ancora state inoltrate delle richieste di danni al Comune, ma qui c'è una volontà da parte di chi ha subito i danni di comporre la questione in maniera normale, in maniera civile. Io non vedo come mai ci sono tutti questi problemi ad andare incontro a questa richiesta, tanto più che ci risulterebbe - e qui vorremmo avere anche un'indicazione da parte del Governo regionale - che la Telcha insomma non ha pagato un centesimo per quanto riguarda il mancato introito che ha avuto l'Azienda Pubblici Servizi del Comune di Aosta, quella che gestisce, tanto per intenderci, i parcheggi, le aree blu a pagamento, quindi non ha rimborsato nulla riguardo ai mancati introiti che ci sono stati nel periodo, e qui parliamo di decine di migliaia di euro, perché sono giornate e giornate, ma sono mesi in cui l'occupazione ha impedito l'incasso all'azienda e l'APS, l'Azienda di Pubblici Servizi del Comune di Aosta, è un'azienda comunale che contribuisce anche alle casse del Comune di Aosta. Come mai non sono state richieste queste cose? Penso che voi, se è un dovere...è vero che è stato il Comune, ma insomma, adesso qui non nascondiamoci dietro ad un dito, sappiamo bene chi governa in Comune, sappiamo bene chi governa l'Azienda Pubblici Servizi: è un certo Guido Grimod, che non mi sembra abbia mai militato nel Movimento Cinque Stelle, vorremmo avere anche una...io ve lo chiedo, è un punto di domanda questo...non lo so, però dovete anche voi sgombrare il campo da queste voci che circolano riguardo all'assunzione del figlio di Grimod nella Telcha, diteci se è avvenuta quest'assunzione di recente, oppure no. Dobbiamo saperlo, dobbiamo sapere se queste sono voci infondate o se è stato assunto. Io penso che questo sia un dovere da parte vostra, anche per sgombrare il campo, a noi interessa la chiarezza, non interessa di mettere alla gogna o di impiccare qualcuno, ma dobbiamo sapere, perché sennò ci sono dei meccanismi che, insomma, alimentano dei sospetti e non è giusto che sia così. Io quindi chiederei un chiarimento su queste cose e chiederei di ripensare anche alla questione della disponibilità a fare quattro chiacchiere con questi Signori per vedere di riuscire a comporre la questione, perché se poi si pensa che tutto il disagio che c'è stato, che è stato creato con questi lavori possa essere rifuso con quei - mi sembra - 10-12 mila euro che la Telcha si è accollata per mettere le luminarie nel periodo natalizio...beh, insomma, di solito gli sconti iniziano dopo Natale, quindi si sa che siamo sugli sconti, ma sono sconti notevoli e non riesco a capire, dato che ormai questa società in buona parte ha capitale privato, perché, a differenza di altri soggetti, abbia potuto usufruire di tutti questi vantaggi. Noi quindi, a livello di Movimento Cinque Stelle, chiediamo semplicemente dei chiarimenti, di essere chiari e di riuscire a capire che razza di rapporti intercorrono tra questa società, la Regione e il Comune di Aosta, che cos'è successo, che strane dinamiche si sono messe in atto.
Si dà atto che dalle ore 11,54 assume la presidenza il Vicepresidente Rosset.
Rosset (Presidente) - Grazie Consigliere Ferrero. Ha chiesto la parola il Consigliere Donzel, ne ha la facoltà.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Intanto parto dal concetto di petizione, che più volte abbiamo riscontrato essere di utilità per confrontarsi con una parte di cittadini. Mi ha suscitato una certa sorpresa, che, quando questi operatori commerciali si sono rivolti con una petizione al Consiglio regionale, insomma, qualcuno così sollevasse delle perplessità. Io mi ricordo che abbiamo discusso delle cose anche di ben diversa entità, abbiamo discusso - che ne so? - di che tipo di viabilità fare a Saint-Pierre, con una petizione, abbiamo discusso se fare o non fare delle centraline in alcuni territori, perché dei cittadini ritenevano di mobilitarsi in una certa direzione. Intanto dico che dev'essere visto come assolutamente normale che dei cittadini si rivolgano in modo ordinato, serio - devo dire anche con dei toni assolutamente pacati nonostante la gravità di quanto accaduto - al Consiglio regionale per dire: "qui c'è un problema, fate qualcosa".
La natura della petizione quindi è assolutamente valida dal nostro punto di vista, soprattutto quando uno degli elementi che è emerso con maggiore gravità è quello di una mancanza di comunicazione e di contatto con l'istituzione Comune di Aosta. Verrebbe da dire com'è capitato qualche volta su qualche giornale: "ma questa è una faccenda comunale, di cosa parlano i Consiglieri regionali?". Eh no, è proprio qui che sta il punto, è proprio se i Comuni non riescono ad affrontare delle questioni che c'è un Consiglio regionale, che non lede assolutamente l'autonomia comunale, ma cerca di capire che cosa sta succedendo nell'interesse generale. D'altronde il bilancio, le fonti, le risorse che vanno a questi Comuni discendono da un bilancio che viene votato in questa sede e quindi assolutamente ci possiamo interessare anche di quello che avviene nelle assise comunali, senza peraltro in alcun modo ledere l'autonomia di quei soggetti.
Vengo alla questione di merito. Ci sono delle persone, dei soggetti, degli operatori, in un momento già di crisi economica difficilissima, durissima, che lamentano un danno. Io credo che, se qualcuno vive nella città di Aosta, cammina al suo interno, ci passa, eccetera, si sarà accorto che dove sono passati i lavori della Telcha ovviamente ci sono state delle lamentele, delle persone che hanno espresso...mi ricordo quanto i commercianti dell'area del mercato mi avevano segnalato: "guarda che qui noi già lavoriamo poco - eccetera - qui c'è...". Devo dire però che, nella percezione che si è avuta nella città, chiunque ha percepito che qualcosa non ha funzionato in via Torino. Abbiamo visto che i lavori eseguiti qui sotto al Palazzo regionale nella via qui davanti, in via Festaz, sono durati pochissimo, c'è stata pochissima interferenza, sono stati risolti in pochissimo tempo. Ovviamente in via Torino c'erano altre problematiche: ci sono state problematiche con l'acquedotto, con altre tubazioni, tutto legittimo, nulla che non fosse possibile, ma non cogliere che in quel pezzo di città è avvenuto qualcosa che altrove non è avvenuto è già un errore di valutazione, quindi lì è successo qualcosa che ha prolungato, ha estenuato la durata dei lavori.
Altro aspetto che vorrei far rilevare: qui l'iniziativa è quasi...come dire? un'iniziativa che parte da un pezzo di operatori. Si dice: "ma qui le categorie interessate...", no? Ma allora, dico: guardate che la cosa ha un aspetto anche molto grave, perché le categorie interessate avrebbero avuto tutto il dovere di intervenire in quel particolare contesto e non invece agire...come dire? da calmieratore e dire: "ma sì, ma poi ci facciamo dare qualcosa che interessa tutta la città di Aosta, facciamo la mega festa della città di Aosta". Qui stiamo parlando di danni specifici ad alcune attività commerciali. Siccome c'era il pellegrinaggio in via Torino a parlare con questi operatori, per serietà, correttezza, provo ad andare a sentire effettivamente che cos'è successo e mi sono reso conto che effettivamente alcune attività commerciali hanno subito dei danni, che non sono un po' di polvere sulla vetrina, che non sono che per qualche giorno non si poteva parcheggiare davanti al negozio: sono stati dei danni oggettivi, di non possibilità di esercitare la propria attività in modo sereno, in un momento dove già le cose vanno male, quindi io ritengo che sia legittimo che delle persone che hanno subito dei danni si rivolgano al Consiglio regionale per dire: "ci riconoscete il danno?".
È chiaro che, di fronte a pressioni di ogni sorta, per dire: "state bravi, state al vostro posto, non si può fare, è competenza dell'uno e dell'altro", viene da dire: "ma troviamo una mediazione, insomma, troviamo una soluzione che ci riguardi". Io invece sono qui per riaffermare che, se qualcuno subisce un danno, questo danno va intanto riconosciuto, poi su come andare a verificare il rimborso quella sarà un'altra partita di cui parlerò tra un po'...ma intanto si dice che lì qualcosa non ha funzionato e si può essere la potentissima Telcha, si può essere il perfettissimo Assessorato dei lavori pubblici del Comune di Aosta, si ha l'umiltà di dire che qualcosa non ha funzionato, si ha l'umiltà di dire che, nonostante tutti i tentativi messi in atto, lì non si è riusciti a svolgere il lavoro come succede in tantissime altre realtà, magari non ne viene fuori un danno, perché magari sono fatte in aperta campagna o quant'altro, ma può succedere che un'azienda non riesce a svolgere per dei problemi oggettivi la propria attività, se questa cosa poi comporta un danno intorno, questo va rilevato, non si può dire: "ma no, è gente che si lamenta tanto per lamentarsi". Fosse anche uno solo che si lamenta, se è giusta la sua lamentela, non è che è la quantità...io ho verificato che ci sono delle attività commerciali che non hanno subito gravi danni per la loro natura, perché probabilmente sono delle attività commerciali che hanno un altro tipo di accesso, quelli che frequentano...alcuni bar non sono stati danneggiati, altri sì, però il danno c'è stato.
Allora giusto ieri in commissione mi ha colpito tantissimo una questione: per la prima volta - "per la prima volta" l'ha ribadito tre volte l'ingegnere che era in commissione - verranno riconosciuti dei danni agli operatori commerciali de La Palud, perché è stato impedito loro di esercitare l'attività da una frana. Si è addirittura ipotizzato il sistema di calcolo: questi imprenditori, queste imprese presentano il resoconto delle loro attività commerciali degli anni precedenti e si fa un trecentosessantacinquesimo del danno che hanno subito e lo si moltiplica per i giorni (10-15) in cui sono state chiuse le attività. Ma allora si possono riconoscere, si possono calcolare i danni subiti, non è vero che non si possono calcolare! Ed è facile anche vedere quali sono le attività che hanno subito il danno e quelle no, ci sono anche dei riscontri oggettivi e non si va a caso: si prendono i bilanci, si fanno i riscontri e si interviene in una misura che è razionale e proporzionale anche alle possibilità, esistono quindi dei precedenti in cui si va a rimborso delle attività che non hanno potuto esercitare. Esiste il danno vero, reale e quindi, dal mio punto di vista, questa cosa va affrontata, non accetto minimamente l'idea che possa esserci una risposta del tipo: "non siamo noi competenti, trasferiamo questo dossier..." chissà dove. Il Consiglio regionale è competente nel dire che il danno c'è stato, è competente nel dire che bisogna intervenire con un risarcimento equo a quelli che sono in grado di certificare che la loro attività è stata compromessa, dopodiché se nessuno è in grado di certificare, non è che possiamo regalare soldi così a casaccio, questo no! Questi due principi li può determinare il Consiglio regionale, così come il Consiglio regionale può determinare che un'area che è stata penalizzata da interventi può avere una riqualificazione immediata. È chiaro però che questo terzo caso, che è quello della riqualificazione dell'area immediata, non è un caso a risarcimento del danno, è un caso di cui beneficiano tutti: quelli che il danno l'hanno avuto e quelli no, è un bene per tutta la comunità di Aosta, è un bene per la nostra città, un bene per il cittadino che ci passa, è un bene per quello che cammina.
Io quindi ritengo fondamentali i due principi: il riconoscimento del danno e il risarcimento, dopodiché ad una commissione, all'Assessorato competente, eccetera...spetterà ad altri soggetti fare l'iter di determinare il quantum, il come e riuscire ad addivenire alla soluzione, ma che questo Consiglio regionale non si esprima su queste due cose a me francamente lascerebbe perplesso, perché sono due cose di assoluta evidenza e, se le riconosciamo a La Palud, non capisco perché non le possiamo riconoscere in via Torino, cioè il principio è quello.
Un'ultima considerazione riguarda la questione del dialogo. Allora, io sono veramente sorpreso che dei cittadini debbano in qualunque modo perorare la necessità di essere ascoltati. Allora qui non può più esistere il principio che io ascolto soltanto la singola persona che viene a chiedere il "favorino" di turno, perché guardate che tutti gli Assessorati sono assolutamente a disposizione per il singolo che viene. Appena si firma un foglio, quattro-cinque persone, è già la rivoluzione in campo, è già una sommossa popolare. Questo è un esercizio della democrazia ed è fondamentale in una comunità piccola come la nostra che l'esercizio della democrazia sia visto in modo sereno e che si diano risposte puntuali e di merito alle questioni poste, quindi che non venga visto come un tentativo di sovvertire il potere dell'associazione, il potere del Comune. Dei cittadini cioè chiedono di guardare all'evidenza dei fatti e l'evidenza dei fatti è che il danno c'era e che degli esercizi, alcuni esercizi, che sono in grado di constatare questa loro condizione attraverso ovviamente dei documenti, devono avere diritto ad un risarcimento.
Presidente - Grazie Donzel. Ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin, ne ha la facoltà.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Prima di tutto ci tenevo a sottolineare che un po' prendendo spunto dalle ultime parole del collega Donzel che quando alcuni cittadini si muovono...beh, io che provengo da quel mondo degli Enti locali, dove la vicinanza e il colloquio con i cittadini erano un valore aggiunto...io penso che sia comunque un valore aggiunto, al di là di quella che poi a volte viene strumentalizzata come una polemica o come la voglia di prendere magari...di dare anche delle collocazioni magari legate, diciamo, ad idee politiche o quant'altro. Io in questo caso penso e lo vedo in maniera positiva, perché, quando c'è un'intera via, un intero quartiere che si muove...poi questa chiave di lettura ha un valore aggiunto, almeno per quel che mi riguarda, legata al fatto che nelle richieste che poi ognuno di noi ha ricevuto in quanto Consigliere regionale...beh, al di là della rivendicazione di quello che è stato sicuramente un danno economico, perché poi collegate a questo ci sono anche le autodichiarazioni nelle quali è palese che ci sia stato un danno derivante da questi lavori, derivante anche magari...sicuramente dalla crisi economica che esiste, dalla stagione estiva sicuramente non...che non incentivava il discorso del turismo... Quando però qualcuno spontaneamente ti dice che alla fine alla propria attività mancano 5-10-15 mila euro, bene, per delle attività commerciali probabilmente questo è quello che permette a fine anno di pagare le tasse, magari permette anche di avere quel minimo di utile. Allora dobbiamo stare attenti a quando qualcuno pubblicamente, senza timore, ti fa pervenire comunque delle autodichiarazioni che vanno a guardare quello che è l'effettivo ammontare di quella che è l'attività commerciale. Dicevo che a margine di queste autodichiarazioni c'è anche una serie di richieste che vanno nel senso di essere parte attiva di una parte della città, di non essere esclusi dalle scelte che riguardano la riqualificazione dell'area, di essere coinvolti in quello che è il futuro dell'area...e soprattutto chiedere delle facilitazioni burocratiche e l'alleggerimento economico verso quegli esercenti che in questo momento sono in grande difficoltà.
Dicevo, io vedo un aspetto positivo in tutto questo, perché? Perché da una petizione, che ha un valore sicuramente anche dal punto di vista della mobilitazione spontanea molto importante, la chiave di lettura che dovrebbe essere condivisa da quest'Assemblea è che... Noi abbiamo passato degli interi pomeriggi a capire se parlavamo di disagio o di danno, abbiamo fatto delle commissioni intere, dove qualcuno diceva: "no, è disagio" e qualcun altro: "è danno". Io penso sinceramente che, per quello che riguarda le attività commerciali, non si possa che parlare di danno. Allora, quando esiste un momento così difficile per l'economia, esiste comunque questo tipo di difficoltà arrecate a delle imprese, a delle attività commerciali, che hanno dei margini limitatissimi in questo periodo, ecco, noi non possiamo come politica tirarcene fuori, non possiamo tirarcene fuori soprattutto quando chi esegue questi tipi di lavoro - e, secondo me, è corretto ricordarlo - è comunque una società dove la partecipazione, per quello che riguarda il pubblico, l'Amministrazione regionale, è del 28 percento, perché è una partecipata del gruppo Energia al 28 percento e noi una volta tanto vogliamo smetterla di sentirci dire: "ma è una società privata dove c'è una quota minoritaria per quello che riguarda il pubblico". Lo abbiamo sentito dire troppe volte per quello che riguarda le tariffe autostradali, non vorremmo che anche in questo caso si prendesse a scusa il fatto che è una partecipata non maggioritaria del pubblico per non prendersi quelle responsabilità che spettano comunque e ovunque ci sia una partecipazione pubblica. Dico questo perché questa società al di là della bontà della scelta...noi non vogliamo entrare nel merito, indubbiamente, quando si va verso un particolare riguardo per l'ambiente, non possiamo che essere d'accordo, è comunque una società che ha avuto la possibilità di ottenere degli importanti contributi da parte della Comunità europea, fondi europei: oltre 5 milioni di euro sono stati erogati a fondo perso per questa società. È una società che ha operato sicuramente nel senso che ha creato, anche in un momento difficile, occupazione, di questo non ce ne vogliamo dimenticare, ma è una società che comunque, proprio perché assoggettata a questi contributi dal punto di vista europeo, aveva dei termini e delle scadenze che andavano rispettate, per cui una di queste scadenze - lo guardiamo nel cronoprogramma - è che la fine dei lavori doveva essere fatta nel primo semestre del 2015.
Allora si spiegano alcune scelte che hanno accelerato questa serie di lavori: li hanno accelerati perché non possiamo negare che il Comune di Aosta - che indubbiamente, a mio modesto parere, è il soggetto che in questo momento ha un ruolo determinante in questa querelle, che è nata a seguito di questa petizione - comunque è andato in deroga ad una serie di possibilità di operare. Un cantiere normale a luglio e agosto ad Aosta non avrebbe potuto operare, gli è stata data la deroga e fino qua è comprensibile anche il fatto che magari sia stata data una deroga tenuto conto della necessità di operare in tempi brevi, rapidi, ci è stato detto che c'era anche il problema delle scuole, indubbiamente è un problema, per cui operare con dei cantieri nei pressi delle scuole è sicuramente un disagio. C'è stata però una serie di accelerazioni che sono andate in questa direzione.
Nel frattempo sia la Regione, sia il Comune di Aosta, si sono cautelati dal punto di vista economico, perché per i propri edifici ha sottoscritto prima la Regione poi il Comune di Aosta una convenzione in cui c'erano una serie di agevolazioni ai fini del pagamento, cioè venivano ridotti in maniera consistente quelli che erano i costi per l'eventuale allaccio e anche utilizzo del teleriscaldamento, ma questo va nel senso di dire...una pubblica amministrazione deve andare in questa direzione, perché non possiamo più permetterci di spendere. Alla fine di tutto questo passaggio però chi ne è uscito fuori con le ossa rotte sono a nostro parere...il discorso dei commercianti e anche dei cittadini, per la carità! Allora, viene da porsi un quesito che a noi pare legittimo: se tutti da quest'operazione ne abbiamo guadagnato qualcosa - l'ambiente perché andiamo verso il discorso dell'energia pulita e quant'altro; la società che ha avuto comunque dei benefici, dei contributi europei, i tempi sono stati rispettati, non ci saranno penalizzazioni; i due Enti, Regione e Comune, hanno avuto delle facilitazioni, avranno dei benefici per gli allacciamenti - perché i soggetti, quelli che hanno veramente avuto un danno reale, non possono essere in parte soddisfatti manifestando legittimamente un danno, tutto questo perché? Perché è già successo nel passato, ad esempio, che il Comune di Aosta - vedi quando sono stati fatti i lavori per quello che riguarda via Sant'Anselmo - abbia riconosciuto una sorta di agevolazione per quelle che erano le attività commerciali, in questo caso si è deciso di no.
In commissione abbiamo sentito l'Assessore, che peraltro ringrazio, perché è stato molto disponibile anche eventualmente a fornirci dei dati aggiuntivi, che io mi premurerò di chiedere vista la disponibilità dell'Assessore Donzel... Dicevo, perché in questo caso il Comune di Aosta si è premurato di dirci che non poteva intervenire eventualmente su un discorso di riconoscimento a titolo di indennizzo, sul pagamento di una serie di tributi quando, se leggiamo la convenzione, noi vediamo che all'articolo 8, dove parliamo di occupazione del sottosuolo pubblico...nella convenzione c'è scritto che, invece di quantificare quant'era il valore di questo sottosuolo pubblico, il Comune di Aosta all'articolo 6 decide di dire che per 29 anni la costruzione gratuita delle utenze comunali pubbliche andrà a compensare questo mancato pagamento del sottosuolo pubblico...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...dov'è stata fatta la valutazione, poi gli allacciamenti normalmente si pagano una volta sola, ecco, io immagino che nell'arco dei 29 anni non è che collegheranno e scollegheranno annualmente questi edifici pubblici. Allora qualcuno mi spiegherà perché è stato deciso di non incassare come Comune una parte legata a quella che è l'occupazione del sottosuolo pubblico e lì non si è gridato: "no, se noi diminuiamo eventualmente gli incassi del Comune, dobbiamo chiedere un sacrificio in più agli altri".
Seconda curiosità, che mi piacerebbe veramente capire, è il discorso legato anche al pagamento del plateatico, anche questo fa parte di quelli che sono gli introiti che un Comune quantifica ai fini del rispetto della copertura del 100 percento di quelli che sono i costi che devono teoricamente gravare sul cittadino e sul contribuente. Allora non è che si possono fare due pesi e due misure, noi crediamo in questo caso che probabilmente il senso della convenzione andava nel senso buono, perché il Comune pensava comunque di fare un affare, nel senso di dire: "beh, interveniamo sull'acquedotto, utilizziamo gli scavi", però alla fine non è che, da una parte, uno può dire: "no, non posso intervenire per cercare di venire incontro a questi commercianti, che probabilmente avranno anche delle difficoltà a garantire il pagamento, vedi adesso del 16 o di quelle che saranno le imposizioni di fine anno" e, dall'altra parte, dire: "no, non possiamo intervenire perché comunque abbiamo la necessità di non andare a gravare di più sui contribuenti", ma se noi non facciamo pagare a queste società, a queste grandi società l'utilizzo del sottosuolo pubblico, l'utilizzo del plateatico, chi paga?
Allora il nostro intervento va nel senso di dire che...io immagino e mi auguro che questo Consiglio abbia la volontà di riconoscere un po' quello che ha detto prima il collega Donzel: riconoscere che un danno effettivo c'è stato per queste società, per queste attività commerciali. Noi pensiamo che un riconoscimento ufficiale di quello, al di là delle responsabilità, che io torno a dire credo non siano direttamente accollabili alla Regione, ma solo per il fatto di avere una partecipata al 28 percento la Regione non può far finta di essere un soggetto terzo. Non può neanche trincerarsi dietro al fatto di dire: "noi non abbiamo la maggioranza in questa società". La Regione deve prendersi questo tipo di responsabilità, ammettere chiaramente che comunque un danno economico c'è stato e nello stesso tempo coordinare probabilmente un tavolo affinché questa società, che ha potuto fare bellamente degli sconti agli Enti pubblici, parlo di Regione e Comune, possa eventualmente riconoscere anche un...fare un gesto di questo genere anche verso i commercianti. Nello stesso tempo il Comune di Aosta è un soggetto direttamente chiamato in causa, allora, se è direttamente chiamato in causa, non può cercare di fare due pesi e due misure. Io penso che sia interesse del Comune fare l'interesse per quello che riguarda tutta la rete idrica, la manutenzione straordinaria - ed è quanto è stato fatto -, ma non può il Comune di Aosta bellamente far finta che il problema dei commercianti non sia un problema reale. Quando muore un'attività, muore una parte della città, e soprattutto in un momento così delicato.
Dico questo perché se almeno da parte nostra...e ascolteremo con interesse eventuali interventi anche da parte della maggioranza...perché se questo riconoscimento non dovesse essere reale, noi presenteremo un ordine del giorno in cui chiederemo esplicitamente questo, come chiederemo che la Regione, seppur non direttamente interessata, coordini un tavolo, affinché venga riconosciuto quello che è il danno e soprattutto eventualmente quelli che potranno essere i soggetti che dovranno intervenire per contribuire a mitigare questo danno effettivo. Ecco, questo è quanto noi crediamo sia...e vada nel senso di tutelare le attività commerciali in un momento difficile, dove non meravigliamoci se giornalmente sentiamo che la burocrazia e le imposte fanno morire delle parti di attività. Nello stesso tempo noi crediamo che quella che è stata un'iniziativa spontanea di un gruppo di cittadini non possa cadere nel dimenticatoio, oppure che si possa far finta che il Consiglio regionale solo perché non ha il 51 percento di Telcha non possa essere direttamente interessato.
Presidente - Grazie collega Gerandin. Ha chiesto la parola la Consigliera Certan, ne ha la facoltà.
Certan (ALPE) - Grazie Presidente.
Sarò obbligata ad essere un po' ripetitiva, ma credo che ogni tanto repetita iuvant, quindi i colleghi hanno già ben illustrato questa problematicità. Beh, innanzitutto sottolineo il fatto che se dei commercianti o comunque dei cittadini si prendono l'iniziativa e l'onere di firmare un documento e di sollevare, di comunque porre l'attenzione su alcuni problemi, credo che non possano essere considerati solo in un momento di voglia di fare capricci, ma credo che seriamente abbiano rilevato non solo delle criticità e dei problemi, ma anche la necessità di porre l'attenzione e in qualche modo di cercare delle soluzioni. Probabilmente ne parliamo sempre...ed è sulla bocca di tutti noi il discorso della crisi, però probabilmente in questo momento, se non si pone l'attenzione, non si fa attenzione a qualsiasi tipo di azione, spesso rechiamo veramente dei problemi ai cittadini.
Evidenzia delle criticità, che, a nostro avviso, vanno risolte, perché la petizione ha posto veramente l'attenzione su delle scelte che l'Amministrazione, anche regionale, e forse in questo caso un po' più defilate, ma soprattutto l'Amministrazione comunale ha deciso di fare. Noi chiaramente non entriamo in merito alla bontà oppure no dell'operazione che Telcha ha fatto in questo momento, non entriamo neppure in merito sulla bontà della scelta del periodo in cui quest'operazione è stata fatta, però non possiamo non sottolineare che questi cittadini che hanno firmato la petizione si sono anche presi la responsabilità di dichiarare quanto hanno incassato, quant'è stato il loro introito nell'arco di questi mesi in cui sono stati fatti i lavori. Credo quindi che, quando dei cittadini, degli esercenti, dei commercianti si prendono la briga di autocertificare i loro mancati introiti, la cosa sia da prendere seriamente.
Nell'audizione la IV Commissione è stata chiamata a valutare, ad analizzare queste problematicità e credo sia uscito chiaramente, come lo ricordavano i colleghi, che, al di là delle scelte - ripeto - del periodo, tutti, molti dei vari attori abbiano avuto dei vantaggi. Il Comune di Aosta l'ha chiaramente ribadito attraverso l'Assessore Donzel, che ha detto: "noi dovevamo mettere a disposizione il sottosuolo per poter far passare questa rete, che è stata interamente fatta a costi zero per il Comune, quindi a carico loro. Per noi è stata un'opportunità, com'è stato detto in più occasioni, perché nella convenzione era previsto che, dove si andava a fare gli scavi, se c'era la necessità, avremmo potuto sostituire delle reti di acquedotto e fognatura, oltretutto quello che comporta valvole e via dicendo. Sapevamo che le zone interessate avevano la necessità di sostituzione di queste reti, perché gran parte risalivano agli anni '60, alcune reti realizzate quando c'era un certo ridimensionamento urbanistico che poi negli anni è andato ad aumentare"...quindi man mano che la ditta scavava ci si rendeva conto che era tutto da sostituire, quindi abbiamo avuto l'opportunità di sostituire praticamente tutte le reti", eccetera. Se questa cosa quindi era stata messa in convenzione, vuol dire che una certa programmazione dei lavori il Comune di Aosta ce l'aveva già, perché sennò non l'avrebbe fatta scrivere in convenzione, quindi voleva dire che sapeva che in quel modo si sarebbe ottimizzato. Mi viene da dire: certo ci mancava ancora - giustamente il Presidente della Commissione Isabellon l'ha sottolineato - che in questo periodo si facesse prima uno scavo e poi di nuovo un altro, sarebbe stata veramente una presa in giro e l'assurdo...però credo che vada riconosciuto che il Comune di Aosta ha avuto un vantaggio.
La Regione si legge nelle varie audizioni...abbiamo avuto modo di capire che ha comunque potuto mettere la fibra ottica, eccetera. Telcha ha avuto un vantaggio, ha avuto probabilmente altri vantaggi sui quali non entro nel merito, ma uno dei vantaggi maggiori che ha avuto è stato quello di non pagare assolutamente l'occupazione del suolo pubblico. Tutti i parcheggi di via Torino per il periodo di sei mesi non sono stati utilizzati dalle macchine e se un cittadino normale non paga l'occupazione di quei parcheggi, prende la multa, per Telcha è stata occupazione a costo zero, anzi con un vantaggio. Comunque sia quindi il Comune ha avuto un vantaggio, la Regione ha avuto un vantaggio, Telcha ha avuto un vantaggio, gli unici che non l'hanno avuto e a cui non si vuole neanche riconoscere dei danni sono i cittadini e i commercianti che lavorano, soprattutto i commercianti che lavorano in questa via, perché parlo anche dei cittadini? Perché a mio avviso...e questa è stata la disquisizione linguistica sulla quale si è giocata tutta l'audizione...è proprio la differenza tra disagio e danno. Allora, a nostro avviso, i cittadini che abitano in via Torino hanno avuto dei disagi sicuramente. Alcuni commercianti che hanno potuto...alcune attività commerciali che operano in quella via hanno potuto in qualche modo organizzarsi diversamente, e l'hanno detto chiaramente in commissione, hanno avuto forse solo disagi e non danni, ma, a nostro avviso, alcune attività commerciali hanno avuto dei danni e dei danni anche molto gravi.
Io non accetto...noi non accettiamo, diciamo, la definizione che ha dato il Presidente Rollandin in commissione: "i marciapiedi e le entrate di ogni negozio erano liberi e ognuno poteva entrare nel negozio". Sì, certo, sappiamo anche noi come funziona... però diciamo come si organizzano i cittadini quando una via è completamente chiusa...era vero che via Torino era accessibile a piedi e i negozi non erano chiusi e sbarrati e quindi i marciapiedi si potevano utilizzare per camminare, però è vero anche che in quel periodo...non so fra di noi trentacinque quanti siano entrati a fare le compere normalmente in via Torino, però dobbiamo anche ammettere che non possiamo liquidare la questione dicendo: "c'è stato solo un disagio e non un danno". A nostro avviso, quindi questo danno va riconosciuto, ci sono nelle autocertificazioni dei commercianti persone che hanno autodichiarato che hanno guadagnato, hanno avuto un introito in otto mesi di 3.129 euro, di 1.790 euro, di 9.090 euro. Credo quindi che la situazione sia molto varia, però che sia anche drammatica, perché se in otto mesi un'attività commerciale ha avuto un incasso di 2 mila euro, credo sia un po' difficile poter dire che potrà fare chissà quali investimenti per il futuro.
Mi permetto di fare ancora un passaggio sul ruolo della Regione, del Consiglio regionale e del Comune di Aosta, perché credo che anche qua sia un po' fare delle differenze sottili, ma certo tutto questo discorso, se fosse stato risolto da parte dei commercianti e non solo dei commercianti che hanno firmato la petizione, ma di tutti i commercianti con il Comune di Aosta, probabilmente non si sarebbe neanche arrivati a portare all'attenzione del Consiglio regionale questo problema, quindi vuol dire che c'è stato un cortocircuito da qualche parte nei rapporti con il Comune. Comune che tra le altre cose nelle audizioni si è anche reso disponibile eventualmente a venire incontro ad alcune richieste, il problema è che ha deciso di definire il Comune qual era l'incontro, cioè erano le luminarie natalizie: 12 mila euro, e giustamente i commercianti hanno detto: "noi non possiamo accettare solo questo tipo di attenzione", ecco perché, a mio avviso, è importante anche il ruolo della nostra Assemblea, del nostro Consiglio regionale: perché se, da una parte, è vero che noi non possiamo impegnarci a dare degli indennizzi o a definire la spesa di risarcimento del danno per queste attività, è vero anche che non possiamo neppure far finta di niente e dire che la situazione non ci riguarda, perché, a mio avviso, ci riguarda e a maggior ragione ci riguarda perché l'attenzione è stata posta da dei commercianti e da dei cittadini valdostani.
Noi quindi abbiamo preparato un ordine del giorno, che poi sottoporremo all'attenzione come gruppi di minoranza...penso che comunque lo guarderemo...e lo porremo all'attenzione della maggioranza affinché veramente non si interrompa questo dialogo e non si chiuda tutta la discussione con: "i disagi per un'operazione di questo tipo sono comprensibili, quindi i commercianti devono accettarli e dei danni non sono stati riscontrati".
Come lo ricordava il collega Donzel, è stata una delle cose che comunque è stata anche valorizzata, è stata detta ai quattro venti, è stata scritta su tutti i giornali, il Capo dell'emergenza della Protezione civile Gabrielli, quando è venuto in Valle d'Aosta, ha riconosciuto che un esercizio commerciale o un albergo che non può esercitare la sua attività subisce dei danni e va risarcito. Non saranno cifre esponenziali quelle che ci hanno esposto ieri in commissione per quanto riguarda gli albergatori di La Palud, però credo sia almeno un riconoscimento. Allora quello che noi chiediamo è che ci sia un impegno politico da parte del Governo regionale a farsi portavoce con il Comune di Aosta innanzitutto e poi con Telcha chiaramente affinché questa richiesta di attenzione, e in qualche modo attenzione particolare, venga presa in considerazione, venga portata avanti da chi chiaramente ha la responsabilità. Io riconosco che non è responsabilità né del Governo regionale, della Giunta, né del Consiglio regionale, ma è responsabilità probabilmente di chi ha agito, ha lavorato in quel periodo lì, però noi non possiamo fare come gli struzzi e far finta che il problema non esista. Tra le altre cose, e termino, non credo neppure che si possa paragonare questo periodo di lavori che sono stati fatti in via Torino con i lavori che vengono fatti in generale in tutta la città o in tutta la Valle d'Aosta, perché lo sappiamo tutti - noi per venire in Consiglio regionale passiamo proprio da lì, lo abbiamo visto - che per un periodo questa via è stata completamente abbandonata e chiusa al traffico, quindi tutta la circolazione, in un momento già di crisi anche del turismo, è stata deviata da altre parti. Via Sant'Anselmo aveva avuto un riconoscimento seppur minimo, noi chiediamo veramente che venga comunque ascoltato questo momento di richiesta di attenzioni che i commercianti hanno avuto. Tra l'altro, si sono anche premurati di consegnare dei lavori che, a loro avviso, andrebbero fatti, non hanno scritto personalmente quali danni hanno subito ognuno di loro, ma hanno posto l'attenzione su dei danni che ha subito l'intera comunità che vive intorno a via Torino, quindi riasfaltature...c'è tutta una serie di cose che hanno scritto che, a mio avviso, vanno comunque valutate e noi chiediamo che il Presidente si faccia portavoce di queste istanze. Grazie.
Presidente - Grazie Consigliera Certan. Ricordo che siamo in discussione generale. La preannunciata risoluzione sarebbe opportuno presentarla prima che si concluda la discussione sull'argomento. Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il Consigliere Bertschy, ne ha la facoltà.
Bertschy (UVP) - Chiedo, per cortesia, una piccola sospensione per la riunione dei gruppi di opposizione.
Presidente - Il Consiglio è sospeso. Grazie.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 12,40 alle ore 12,47.
Rosset (Presidente) - Colleghi, vogliate riprendere i vostri posti. Considerato che siamo in discussione sulla risoluzione, riterrei opportuno chiudere i lavori della mattinata e riprendere alle 15,30. Buon appetito.
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La seduta termina alle ore 12,47.