Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 916 del 17 dicembre 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 916/XIV - Disegno di legge: "Revisione della disciplina regionale concernente la concessione di agevolazioni. Modificazioni di leggi regionali".

Presidente - Prima di dare la parola al relatore Isabellon, vorrei solo ricordare che ci sono degli emendamenti che sono pervenuti al tavolo della Presidenza che sono in procinto di essere distribuiti e anche le relazioni perché... La parola al relatore Isabellon.

Isabellon (UV) - Sì, grazie Presidente.

Il disegno di legge n. 39: "Revisione della disciplina regionale concernente la concessione di agevolazioni. Modificazioni di disposizioni regionali" consta di 10 articoli e reca modificazioni a sei leggi regionali e precisamente: la legge n. 84 del 1993, la legge n. 31 del 2001, la legge n. 6 del 2003, la legge n. 3 del 2009, la legge n. 4 del 2010 e la legge n. 14 del 2011. Le ragioni che hanno portato a presentare questo disegno di legge sono molteplici e scaturiscono dal profondo processo di cambiamento in atto che interessa il sistema economico-produttivo. Gli ultimi sette anni, inoltre, sono stati anche interessati da una grave crisi economico-finanziaria su scala globale, che ha comportato per la Pubblica Amministrazione la contrazione delle risorse disponibili per iniziative finalizzate ad incentivare investimenti. Questa situazione impone di orientare l'attenzione a delle politiche pubbliche, ad azioni mirate ad accrescere la competitività dei sistemi territoriali attraverso l'introduzione capillare di innovazione nei rispettivi comparti produttivi di processo e/o di prodotto. La Valle d'Aosta condivide peraltro con il resto del Paese questa necessità di perseguire un nuovo sviluppo sostenibile e per questo è fondamentale valorizzare e mettere a fuoco le opportunità messe a disposizione dall'Unione europea per fronteggiare la stagnazione economica in atto. Le modifiche di legge sono rivolte a dare uno strumento operativo rispondente alla strategia complessiva di contrasto alla crisi, recependo sin da subito approcci e azioni contenute nella programmazione europea 2014-2020 relativa ai fondi per la crescita e per l'occupazione. Il D.L. n. 39 recepisce quindi nell'articolato delle azioni ricomprese all'interno della strategia di sviluppo intelligente attualmente in fase di concertazione. Altre azioni scaturiranno dal piano di sviluppo dell'industria e dell'artigianato attualmente in fase di predisposizione e che si stima possa essere sottoposto all'attenzione di questo Consiglio nella prima parte dell'anno 2015.

Veniamo adesso alle principali innovazioni, che sono le seguenti: parte del disegno di legge è finalizzato a rendere le leggi regionali coerenti con le disposizioni europee. Il regolamento UE 651/2014 della Commissione del 17 giugno 2014 dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato comune in applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato e ha sostituito il previgente regolamento comunitario 800/2008. Viene eliminato, ad esempio, l'obbligo per le grandi imprese di dimostrare l'effetto di incentivazione dell'aiuto e, per la Regione, di comunicare alla Commissione gli aiuti di importo elevato. La finalità è quella di garantire la coerenza della programmazione regionale nel settore industria e artigianato con le direttive comunitarie e statali, promuovendo la ricerca e l'innovazione attraverso la valorizzazione degli elementi caratterizzanti del territorio e del tessuto produttivo locale. Attenzione è stata rivolta, in armonia con le disposizioni comunitarie, alla costituzione di un comitato tecnico-scientifico con la finalità di monitorare l'andamento del programma regionale dell'industria e dell'artigianato, che avrà tra gli obiettivi l'analisi delle ricadute degli interventi attraverso il reperimento dei dati necessari per promuovere un'analisi corretta del contesto produttivo e apportare le conseguenti modifiche al programma. Nelle disposizioni attuative verrà contemplata la riduzione delle tempistiche nell'evasione delle pratiche; questo è molto importante, è richiesto continuamente. In riferimento agli aiuti previsti, sono stati trasformati, ove possibile, i contributi in conto capitale in mutui a tasso agevolato e sono stati rivisti i massimali di aiuto alle imprese. Sono state mantenute, pur con una riduzione dei massimali, le agevolazioni in conto capitale per l'imprenditoria giovanile di cui alla legge regionale 3/2009, nell'ottica di sostenere tale ambito nella delicata fase economica che stiamo attraversando. È previsto altresì il sostegno agli investimenti innovativi di cui alla legge 6/2003 e a quelli per lo sviluppo di nuove imprese innovative, (legge regionale 14/2011), mediante finanziamenti in conto capitale che si dovrebbero rendere disponibili dall'utilizzo di assegnazioni di fondi statali europei (POR FESR 2014-2020). Il sostegno alla ricerca e sviluppo (legge regionale n. 84 del 1993) con iniziative a bando rispetto a quelle a sportello va inoltre nella direzione di promuovere prioritariamente progetti con importanti ricadute territoriali, anche in termini occupazionali, attraverso l'individuazione degli ambiti prioritari d'intervento. Con questa nuova procedura si potrà incentivare anche un efficace scambio di competenze tra aziende e centri di eccellenza e lo sviluppo di sinergie tra imprese (reti di impresa).

Per concludere ricordo che la IV Commissione ha visto sull'argomento lo svolgersi di due sedute: il 4 novembre 2014, con l'illustrazione da parte dell'Assessore Marquis del disegno di legge accompagnato dai funzionari dell'Assessorato e il 25 novembre 2014 si è svolta l'audizione di Confindustria VdA e di Rete Imprese Italia con la partecipazione dell'Assessore Marquis, in questa seduta è stato espresso parere favorevole da parte della commissione. Grazie.

Presidente - Grazie collega relatore.

Siamo in discussione generale. Chi chiede la parola? Sono stati distribuiti sette emendamenti del PD-Sinistra VdA. Nessuno chiede la parola per la discussione generale? Passiamo all'esame del testo? In discussione generale la parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.

Qualche breve considerazione in relazione anche un po' al lavoro che abbiamo fatto in commissione. Questo testo un po' obbligato in questa fase sappiamo essere un testo...è un provvedimento non esaustivo del bisogno di razionalizzazione e di riorganizzazione di questo sistema, tant'è vero che gli stessi rappresentanti delle organizzazioni imprenditoriali, Confindustria e associazioni l'hanno fatto rilevare e c'è la necessità di mettersi all'opera per avere un sistema di aiuti che sia radicalmente cambiato e soprattutto segua un po' l'impostazione purtroppo del nostro bilancio. Una delle cose che sono state sottolineate è il fatto che ormai sui provvedimenti ci sono...su questi quattro...ci sono poche disponibilità che in qualche maniera non definiscono una priorità e neanche un indirizzo di sviluppo dei vari settori. Raccogliendo anche un po' alcune osservazioni, è necessario quindi capire nel riorganizzare poi la normativa come definire magari anno per anno su quali priorità investire e destinare le maggiori risorse, perché un impegno trasversale con poche disponibilità rischia di non garantire a nessuno la necessaria possibilità di sviluppo delle proprie imprese.

E poi ancora oggi, come abbiamo fatto durante il bilancio...com'è successo nell'ascoltare le audizioni, quello che ci chiedono un po' tutti è di dare la massima attenzione a semplificare, a rendere veloci gli aiuti, a creare sistemi di controllo che non appesantiscano ulteriormente la macchina, soprattutto quando le disponibilità economiche non sono così elevate.

Non so se l'Assessore ha risolto questo problema della doppia domanda da presentare in Assessorato in Finaosta, è stato uno degli oggetti della discussione. In ogni caso noi evidentemente valutiamo positivamente il fatto che si sia fatto qualche cosa per completare e adeguare le norme esistenti, però ripetiamo, sottolineiamo il fatto che chiediamo all'Assessore di lavorare urgentemente ad una revisione della normativa che ci permetta di avere una linea guida più chiara a livello politico, soprattutto di definire con più puntualità le priorità del futuro, perché, come sappiamo, con le minori disponibilità di risorse che abbiamo abbiamo bisogno di fare un ragionamento insieme al sistema delle imprese, che ci permetta di individuare pochi obiettivi, ma su questi obiettivi garantire le necessarie disponibilità.

Presidente - Grazie collega. Altri colleghi in discussione generale? La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Un provvedimento che noi guardiamo con particolare favore. Non sorprenda il fatto che il Partito Democratico abbia presentato degli emendamenti a questo provvedimento, è soltanto per dire l'attenzione con cui lo guardiamo e quindi, diciamo, anche il favore con cui lo guardiamo, su cui vogliamo in qualche modo dare un contributo di miglioramento per sostenerlo fino in fondo. È importante che in quest'aula si torni a parlare di industria, di sviluppo industriale, di sviluppo del nostro artigianato. Spesso questo settore è stato considerato come quel settore in cui si sciupava del denaro pubblico: "si buttano tanti soldi nell'industria...arrivano da fuori, prendono i contributi, spariscono" e quant'altro. Abbiamo visto che sicuramente degli errori sono stati fatti, delle valutazioni non corrette, però abbiamo anche visto che, con il declino di un'attività industriale e artigianale, in Valle d'Aosta è esploso il problema della disoccupazione e quindi non possiamo immaginare una Valle d'Aosta che non abbia un vivace sistema artigianale, di supporto anche alle attività agricole e turistiche e anche un vivace sviluppo industriale, sennò che senso ha investire nel politecnico, nella ricerca avanzata? Lo diceva il Presidente commentando il bilancio: "non possiamo immaginare che si faccia sviluppo e ricerca e che questo vada a finire a vantaggio di imprese che poi sono fuori dalla Valle d'Aosta". Se investiamo in sviluppo e ricerca, questo deve andare innanzitutto a vantaggio delle nostre imprese, poi se ci sono delle cose così importanti, così geniali, è giusto che ne beneficino anche soggetti al di fuori della Valle d'Aosta, ma in primis i nostri investimenti devono ricadere qui e avere una ricaduta occupazionale, quindi cercare di sostenere l'innovazione, il nuovo che cresce in questo settore è fondamentale. Io faccio sempre questa battuta, dico che l'industria ha poche virtù, ma una sicuramente ce l'ha: quella che chi lavora nel settore artigianale e industriale spesso ha 12 mensilità più la tredicesima e riesce a costruirsi una solida pensione, in altre attività predomina invece la stagionalizzazione, la condizione precaria. È quindi un settore che permette anche di dare un'ossatura al nostro sistema occupazionale e, in particolare, nella zona della Bassa Valle, dove abbiamo spazi industriali da...quindi non dobbiamo sottrarre un nuovo terreno agricolo o un nuovo terreno turistico, abbiamo degli spazi che possono essere collocati lì. Abbiamo difeso degli spazi intorno alla città di Aosta con finalità industriali. Ovviamente non immaginiamo più un'industria come quella chimica degli anni '60 che sversava nei torrenti e nell'aria sostanze inquinanti e dannose; oggi c'è anche un livello di impresa industriale e artigianale sostenibile.

Quello su cui bisognerebbe lavorare, che mi pare un intento in cui si cerca di abbozzare un percorso, è quello di dare anche delle linee guida, cioè di non vivere alla giornata, "speriamo che nasca qualcosa", cioè cerchiamo di capire che cosa vorremmo che nasca in Valle d'Aosta, che si collega al nostro sviluppo turistico e agricolo, cioè un far nascere un'impresa che non è snaturata dalle ricadute e da filoni che potrebbero in qualche modo favorire una sinergia positiva tra vari settori. Ben venga quindi che nasca la cosa più innovativa e fuori da ogni pensiero limitato che può avere la politica, perché il mondo, l'impresa, è più creativo di quello che siamo noi, però un qualche indirizzo per costruire dei filoni, per mettere in relazione tra loro i vari settori, a nostro avviso, andrebbe perseguito. Gli emendamenti, che poi spiegheremo nel corso della votazione dei singoli passi, hanno questa finalità però prioritaria. In questo lavoro che si è messo in campo c'è un grosso limite: che si sono ridotte enormemente le risorse, ma noi non siamo riusciti a fare quell'operazione di semplificazione legislativa che ci era richiesta, è un lavoro in essere, però un lavoro in essere che dura un anno di tempo comincia a preoccuparmi, perché diventa quel lavoro in essere che non finisce mai. Se ci vuole più di un anno per fare di quattro leggi una, vuol dire che non siamo capaci. Allora, questa legge va bene, però domani mattina dovremo già lavorare per la nuova legge, anzi ci stiamo lavorando da un anno senza esserci arrivati e quindi, da questo punto di vista, c'è del lavoro da fare.

Secondo problema, che non inficia la validità complessiva di questo lavoro...che sottolineo è un problema, poi gli emendamenti lo metteranno in luce...è che noi, in sede di approvazione di bilancio, abbiamo addirittura promosso un gruppo di lavoro in capo all'Assessore Perron per la sburocratizzazione e oggi ci chiedete di votare una legge che aumenta la burocrazia, dopodiché oggi la votiamo e domani l'Assessore Perron dovrà mettersi a lavorare su come sburocratizzare. Allora, vediamo di non fare questi percorsi a zig zag, cioè che, per farci belli sul bilancio, facciamo dei gruppi di lavoro e già la settimana...neanche quattro giorni dopo smentiamo il lavoro fatto, l'impegno politico preso. Su questo gli imprenditori sono stati chiarissimi, in questo disegno di legge ci sono due passaggi clamorosi di una crescita, cioè di uno sviluppo di nuova burocrazia, nuovi passaggi formali, che nulla cambiano al funzionamento della legge - e lo dimostrerò più analiticamente spiegando gli emendamenti -, allora, vogliamo sburocratizzare? Possiamo partire da questa legge, che non crei una nuova burocrazia, che non crei un nuovo formalismo, questo, secondo noi, è l'impegno che...pur riconoscendo nel complesso l'importanza, appunto, di un disegno di legge che rilancia anche politicamente l'attenzione...ho sentito pronunciare dal collega Isabellon tre volte la parola "industria"...evviva! Non se ne parlava neanche più! Si diceva soltanto: "chiude la Verres S.p.A.", "chiude l'Olivetti I-Jet", "chiude questo" e "chiude quell'altro". Si parla in questo Consiglio regionale di industria come possibilità di sviluppo sostenibile...quindi un'industria di qualità, non un'industria qualunque nel nostro territorio, facciamo sì che, appunto, si possa andare in quella direzione. Lo spirito degli emendamenti non è quello di dire: "qui va tutto male", ma è: "visto che facciamo una cosa buona, facciamola meglio da subito".

Presidente- Grazie collega. Altri per la discussione generale? La parola alla collega Certan.

Certan (ALPE) - Grazie Presidente.

Questo testo lo abbiamo analizzato in IV Commissione diverse volte e devo dire molto approfonditamente anche grazie agli interventi delle associazioni di categoria che su questo testo di legge sono state molto precise nell'intervenire. Come hanno già ricordato i colleghi che sono intervenuti precedentemente, in un momento in cui ci sono sempre meno risorse, o comunque poche risorse, credo che la valutazione più importante che deve essere fatta è quella di fare degli interventi mirati che forse non spalmino proprio a tutti i settori, ma che intervengano in modo deciso sui settori che hanno più necessità. Il collega Isabellon ha ricordato che queste leggi sono...questa revisione è stata necessaria proprio per rendere le nostre leggi regionali coerenti con le disposizioni europee, quindi come non essere d'accordo di fare queste valutazioni e di fare, diciamo, un riordino di tutta questa serie di leggi che vanno ad intervenire sicuramente in un settore in questo momento che ha bisogno. A nostro avviso, però c'era bisogno in questo momento di avere un testo unitario, un'unitarietà di questi interventi proprio per una questione anche di coerenza con quello che appunto è stato detto dal collega Isabellon. Se è un momento in cui bisogna fare delle sistemazioni proprio per renderle coerenti con le disposizioni europee, allora bisognava andare fino in fondo e avere la volontà politica di fare un intervento più complesso, ma più incisivo, che è quello poi che hanno chiesto anche le associazioni di categoria. Diciamo che sono stati molto chiari e sono tre aspetti che, a mio avviso, vanno ricordati, perché sono tre aspetti che loro hanno evidenziato che sono importantissimi: uno è proprio anche quello, appunto, dell'avere un testo unico che abbia una visione di insieme: la visione di insieme di tutti gli aiuti; il secondo era la semplificazione...se si interveniva, semplificare ulteriormente e uniformare le procedure proprio per riuscire ad avere un'armonizzazione di queste risorse. La richiesta, che credo sia arrivata - lo ricordava il collega Donzel -, è di rivedere nel suo complesso tutto il programma regionale dell'industria e dell'artigianato, ma anche tutta la legislazione in materia di ricerca e di innovazione di imprenditoria giovanile. Io credo che questa sia una disponibilità che l'Assessore ha anche manifestato, però credo anche che in quest'anno...mi pare di aver capito dalle associazioni di categoria che ci sono stati numerosi incontri con l'Assessorato e questi incontri, forse un po' anche a loro malincuore, non hanno portato forse al risultato che si aspettavano. Credo che per il futuro bisognerà assolutamente pensare...da gennaio, futuro prossimo...penso che sarà necessario intervenire immediatamente con un tavolo di concertazione che porti a queste semplificazioni e nello stesso anche ad essere più incisive. Nello stesso tempo veniva ricordato...sono piccole cose, però anche il periodo dei cinque anni che sono stati inseriti in legge, loro chiedevano di ridurli, mi pare che in questo, insomma, ci fosse anche eventualmente una disponibilità a ridurre il tutto a tre anni.

L'altro passaggio poi l'ha ricordato il collega Bertschy: se prima le domande venivano presentate direttamente alla finanziaria Finaosta, adesso fanno un altro passaggio. Lei, Assessore, in commissione ha motivato questa scelta come un maggiore monitoraggio per poter avere una visione di insieme dell'Assessorato maggiore. Ecco, beh, io penso che su questo si possa ancora lavorare, si possa riuscire ad avere entrambe le cose, evitare dei doppi passaggi che non c'erano...adesso...e quindi doppi passaggi non per gli imprenditori, lei l'ha specificato, ma doppi passaggi, diciamo, della documentazione che comunque sicuramente impiegherebbe più tempo, ma si può, a mio avviso, ancora armonizzare. In questo aspettiamo poi per magari evidenziare, sottolineare ancora altre criticità, aspettiamo di sentire quali sono le disponibilità e qual è l'intervento dell'Assessore. Grazie.

Presidente - Altri? Ricordo solo che se si vuole chiedere la sospensione per esaminare gli emendamenti e per capire in maniera più precisa quello che può essere accolto sull'emendato, deve essere fatta una richiesta da parte di un Consigliere. Se quindi qualcuno intende fare questo lavoro che si faceva in passato, si è fatto parecchie volte... Altri sulla discussione generale? Collega Rosset, se qualcuno vuole fare una sospensione per vedere gli emendamenti, la deve richiedere...quindi se qualche Consigliere poi la richiede...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...no, dico solo che va chiesta prima della chiusura della discussione generale. La parola all'Assessore Marquis.

Marquis (SA) - Grazie Presidente.

Ringrazio innanzitutto il relatore per la presentazione del disegno di legge, i Commissari per la collaborazione che hanno fornito in fase di esame del disegno nelle varie audizioni e quindi nel lavoro della commissione, così come ringrazio i colleghi che sono intervenuti in sede di dibattito sia per i contenuti che hanno sottoposto, sia per il metodo pacato che ha avuto la discussione.

Alcuni spunti rispetto a quello che è stato sottolineato. Ecco, mi pare d'obbligo fare una premessa di carattere generale. Il 2014 è stato per l'Assessorato un anno importante, un anno di transizione tra due programmazioni comunitarie: tra la programmazione 2007-2013 e la 2014-2020 che dovrebbe aver corso a partire dal 2015. È stato un anno che abbiamo impegnato per mettere a punto le strategie per dare rilancio al sistema economico-produttivo della nostra realtà, per quanto ci riguarda soprattutto per le politiche del comparto secondario, ma voglio ricordare che è stato il momento in cui abbiamo definito la strategia di sviluppo intelligente, che è una strategia di sviluppo che interessa tutti i settori delle attività produttive che operano nell'intera Valle d'Aosta. Credo che questo sia un po' il punto di partenza di quello che è l'approccio per il futuro sul periodo medio e quindi per il periodo che ha un orizzonte temporale il 2020. Da questa strategia sono emerse delle azioni, delle linee programmatiche che devono essere attuate e sono delle linee sostanzialmente consequenziali alla lettura del contesto che è stato fatto, una lettura puntuale di quella che è la situazione del comparto delle attività produttive in Valle d'Aosta e che tiene conto del momento di profondo cambiamento che stiamo vivendo, un momento di grande difficoltà, un momento in cui bisogna puntare all'innovazione per cercare di essere competitivi su scala globale e per ridare competitività al nostro territorio. Questa è stata un'operazione importante, è stato un intervento che oggi è in fase ancora di concertazione con la Comunità europea e anche un documento propedeutico all'allocazione delle risorse dei fondi strutturali per la crescita e l'occupazione. Attendiamo quindi il risultato dell'esame della nostra proposta per poter definitivamente partire con quest'attività. Sicuramente su questo documento ci sono scritte tante cose, ci sono anche le risposte, le considerazioni che sono state portate da alcuni di voi, in particolare da parte del collega Donzel, dove dice che bisognerebbe stabilire delle priorità. Ebbene, si è deciso che la Valle d'Aosta deve puntare sul brand della montagna: una montagna di eccellenza, una montagna smart e una montagna sostenibile. Per acquisire competitività, abbiamo la necessità sostanzialmente di far leva sulle qualità del nostro territorio. Non possiamo pensare di insediare delle aziende in Valle d'Aosta che operano in settori che sono poco attinenti alla nostra realtà e quindi a settori che non possono dare garanzie di sviluppo sul medio-lungo periodo, e queste sono le considerazioni che stanno alla base della strategia che porremo in atto. Credo pertanto che sia stato un momento di estrema importanza, un momento in cui si è buttato un seme, un momento in cui abbiamo fatto della programmazione, programmazione che vedrà dare dei risultati in tempi medi perché gli interventi in questi ambiti non possono dare nell'immediato delle visibilità di ritorno.

L'Assessorato sta lavorando ora alla definizione del programma pluriennale per l'innovazione e lo sviluppo dell'industria e dell'artigianato, che è un programma che discende dalla strategia, quindi con i primi mesi dell'anno contiamo di portare a definizione questo strumento. Uno strumento che oggi non può ancora essere concluso, chiaramente, perché siamo nella fase di concertazione della RIS3 e pertanto ci possono essere ancora delle modifiche, delle innovazioni e ci sono, tra l'altro, dei temi che devono essere ancora trattati, perché, come voi avete avuto modo di vedere, sul disegno di legge che abbiamo presentato oggi non si parla ancora di misure per l'attrattività, per migliorare l'attrattività del nostro territorio a degli investimenti da parte di nuovi soggetti imprenditoriali che possono provenire dall'esterno. Non siamo ancora nelle condizioni di definire queste azioni perché non abbiamo ancora, sostanzialmente, il benestare sulla strategia che abbiamo presentato.

Quali sono le innovazioni sostanziali che portiamo al settore con il disegno di legge n. 39? Mi preme sottolineare che fra i temi che sono stati considerati e che sono stati da voi portati all'attenzione del Consiglio ci sono alcune risposte che meritano di essere date. Da qualcuno è stato avanzato il ragionamento di presentare un testo unico. Anch'io ho sottoposto l'esigenza agli uffici, perché, appena sono arrivato in Assessorato, mi sono trovato a confrontarmi con cinque leggi di settore e un po' di disorientamento l'ho provato, però man mano che il mio percorso è andato avanti mi sono reso conto che in questo universo mondo del sistema secondario delle attività produttive c'è una miriade di soggetti. Allora, possiamo pensare di costituire un testo unico, però bisogna anche capire quali sono le problematiche che ne derivano. Le norme con cui abbiamo a che fare sono eterogenee sia per i destinatari, perché abbiamo più destinatari, abbiamo piccole e medie imprese, grandi imprese e micro imprese, ogni legge ha una tipologia di destinatari diversi, quindi già questo porta delle complicazioni ad ottenere delle semplificazioni nella costituzione di un testo unico, perché non è creando un testo unico che andiamo a semplificare, facciamo solo un'operazione che, al posto di rilegare un documento di 10 pagine, ci saranno 10 documenti che verranno rilegati sotto un testo di una medesima legge, perché, purtroppo, abbiamo delle situazioni di procedure completamente diverse in funzione della tipologia di legge, perché la legge n. 84, che consentiva la ricerca e sviluppo, ha delle esigenze, la legge n. 14 ne ha altre, la legge n. 6 ne ha ancora di diverse, la legge per i giovani è ancora un altro argomento...sia per le tipologie di finanziamento: abbiamo delle leggi che sono finanziate dai fondi strutturali, abbiamo delle leggi che sono finanziate dai fondi regionali e quindi questo può testimoniare già la complicazione del settore che abbiamo da gestire. Obiettivo che quindi in parte si può perseguire, perché si può probabilmente lavorare su alcune semplificazioni, su alcune giustapposizioni di leggi, ma sicuramente risulta difficile affrontare il tutto con uno strumento unico.

Quanto alla semplificazione amministrativa, è un tema che ci sta molto a cuore, è un tema che è stato sollevato anche da alcuni di voi in termine di sburocratizzazione, è un tema sul quale abbiamo lavorato in questi mesi. Anche il disegno di legge n. 39, che comunque richiederà una serie di disposizioni poi di attuazione, è improntato a quest'atteggiamento. Per quanto riguarda la legge n. 84/1993, viene introdotto un procedimento a bando con valutazione contestuale delle domande da parte di un'apposita commissione tecnica. Saranno le disposizioni applicative a normare le modalità di funzionamento della commissione tecnica per accelerare il più possibile la valutazione delle domande rispetto a quanto avveniva in passato. L'obiettivo che verrà sancito attraverso la predisposizione degli strumenti di applicazione quindi sarà quello di contenere i tempi di gestione dell'evasione delle pratiche. Così come per quanto riguarda la legge n. 14/2011, è stata eliminata la valutazione delle domande da parte del comitato tecnico, con riduzione dei tempi di istruttoria fino ai 30 giorni rispetto alla situazione consolidata. Per quanto riguarda la legge n. 31/2001, l'istruttoria viene effettuata internamente dagli uffici. Per quanto riguarda invece la legge n. 6/2003, è stato proposto in un emendamento di portare la presentazione delle domande all'interno dell'Assessorato rispetto alla situazione che avveniva oggi, che venivano presentate in Finaosta. Questo, com'è stato anticipato da alcuni di voi, va nella direzione della necessità di avere il monitoraggio della gestione, la lettura di contesto non solo delle pratiche che vanno a buon fine e che vanno a concedere gli aiuti, ma anche di poter cogliere quali sono le problematiche che il mondo imprenditoriale sottopone agli uffici, che sottopone al front office per migliorare possibilmente il servizio che viene offerto attraverso il recepimento di possibili istanze negli strumenti legislativi in fase di modifica.

Voglio ricordare, comunque, che anche questa procedura prevede nel suo complesso una riduzione dei tempi rispetto a quelli che vengono oggi impegnati per l'evasione delle pratiche. Come qualcuno prima diceva, bisogna pensare comunque di lavorare per il futuro. L'Assessorato sta già lavorando con l'auspicio di portare, entro la fine del 2015, la presentazione di tutte le domande on line, questo per sburocratizzare ulteriormente il rapporto con il mondo imprenditoriale e per andare nella direzione di contenere ancora i tempi di espletamento delle pratiche...che sono ad oggi comunque un aiuto che può essere concesso alle imprese.

Per quanto concerne, invece, alcune considerazioni che sono state fatte sull'introdurre la possibilità di inserire anche l'accesso alle leggi delle reti di imprese, ecco, sotto questo profilo, voglio sottolineare che nelle situazioni ordinarie le reti di imprese non sono un soggetto giuridico, ma il contributo viene comunque erogato alle singole imprese che ne fanno parte. L'innovazione che abbiamo portato con l'istituzione dei bandi rispetto alla presentazione delle domande allo sportello ci consentirà anche di individuare dei criteri di premialità dove si potrà anche incentivare questa forma di aggregazione. Potranno quindi essere considerate delle premialità per chi si presenta attraverso un'organizzazione in rete di imprese, così come a livello di innovazione potranno essere considerate delle premialità per quanto riguarda le ricadute che vengono date dagli interventi in ricerca e sviluppo sul nostro territorio - ricadute che possono toccare diversi aspetti - arrivare anche a fare delle valutazioni sulle ricadute in ambito occupazionale sul quale oggi dobbiamo avere della grossa sensibilità. Credo che queste siano un po' sostanzialmente le linee guida che ci hanno portato a definire questo disegno di legge, è stato comunque un lavoro importante perché abbiamo dovuto operare anche noi in un momento di grande incertezza, perché sono momenti in cui bisogna anche cercare di armonizzare le nostre iniziative con quelle degli enti sovraordinati e quindi con le linee di azione, le linee guida che vengono date e che sono anche oggetto di mutevolezza durante l'iter di confronto. Questo quindi è stato anche un lavoro difficile che hanno dovuto portare avanti gli uffici e sui quali si stanno ancora impegnando oggi progettando l'approccio che dobbiamo avere. Per il futuro credo che la strada sia giusta, perché è la strada che cerca di puntare all'innovazione, innovazione per dare un maggiore grado di apertura al sistema Valle d'Aosta, un sistema che sta soffrendo della polverizzazione delle attività imprenditoriali, che in questo momento non ci aiuta, perché la fase di cambiamento in atto ha portato l'esigenza di lavorare in forma aggregata e quindi noi oggi patiamo in particolare la piccola dimensione e a volte anche l'impossibilità di riuscire su determinate situazioni ad avere i numeri per fare massa critica. Comunque, credo che questo sia il sentiero per portare avanti la ripresa per il nostro sistema economico, quindi con tutte le difficoltà del caso, le difficoltà del momento, ma contiamo che questo sia stato un buon lavoro e possa essere portato a compimento anche grazie al contributo che l'aula ha dato e che vorrà dare. Grazie.

Presidente - Ricordo che siamo in discussione generale. Un po' di silenzio, per cortesia. Chiudiamo la discussione. La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

La collega Certan aveva già evidenziato le perplessità del gruppo, ma soprattutto l'importanza di questo disegno di legge per un domani, per il prossimo anno e per il prossimo triennio, ma diverse sono le contraddizioni esplicitate dal collega Marquis. Capiamo la difficoltà nel predisporre un testo così articolato, così complesso, ma leggo, collega Marquis, solo le finalità del primo articolo: "la presente legge reca modificazioni alle seguenti leggi regionali..."e elenca le sei leggi regionali, ma noi ci chiediamo, veramente, dopo quattro giorni di dibattito in aula, la scorsa settimana, cioè non avete avuto la forza di predisporre un testo unico prima...a nostro avviso necessario, urgente da predisporre sul tema innovazione, sul tema sviluppo, cioè era il minimo comune denominatore! Mi sembra che lei guidi quest'Assessorato da 18 mesi, non da qualche settimana! Ci siamo confrontati la scorsa settimana sul tema della sburocratizzazione, sulla semplificazione e voi non riuscite ad uniformare e a coordinare un testo unico sulle sei leggi, questo ci fa pensare che a monte, probabilmente, dal punto di vista politico, non c'è stato nessun tipo di raccordo, armonizzazione, soprattutto volontà. Ci dispiace perché all'interno ci sono delle azioni che possono essere anche positive e lei ne citava una...io penso che l'unica innovazione che c'è all'interno di questo disegno di legge n. 39 sia il fatto che si eliminano gli aiuti a sportello e si va nella direzione del bando e ci trova d'accordo per quanto riguarda questa scelta, ma tutto il resto mi sembra veramente una proposta al ribasso, una proposta che non ha coraggio, una proposta che non ha minimamente una spina dorsale per dare una risposta puntuale, dal nostro punto di vista, ad un'impresa, ad un sistema imprenditoriale locale che chiede alla politica di semplificare, che chiede alla politica di fare un testo unico nonostante ci siano...non potete dirci che siamo all'interno di un guado, termina la programmazione 2007-2014, inizia la programmazione 2014-2020, quindi non c'è stata la forza e la voglia di fare un testo unico in maniera chiara, semplice. L'attore principale è il suo Assessorato, non la finanziaria regionale, non la Finaosta, non Vallée d'Aoste Structure, ma è il suo Assessorato che crea le condizioni poi con delle delibere applicative per essere più rapido, più efficiente, più efficace e soprattutto non far perdere tempo agli imprenditori. Abbiamo degli imprenditori qui in aula, penso che capiscano le nostre difficoltà ad affrontare questo tema, cioè non siete riusciti ad uniformare sotto un unico testo le sei leggi di settore con meno soldi, con delle riduzioni importanti che ci avete oggi illustrato e con una programmazione che deve comunque essere pianificata nel prossimo triennio e settennio, ci aspettavamo non solo di più...

Io chiederei al Presidente Rollandin se fosse possibile, al di là della discussione di oggi e che non può avere il nostro voto favorevole, perché ci sembra proprio una presentazione scarsa con una non spina dorsale...chiederemmo al Governo regionale nel giro di due-tre mesi di predisporre un testo unico per lo sviluppo economico valdostano a seguito di minori finanziamenti, a maggior ragione, ma dobbiamo darci un... Abbiamo votato un ordine del giorno, abbiamo incaricato l'Assessore Perron per mettere in piedi un gruppo di lavoro che vada a semplificare il sistema Valle d'Aosta per quanto riguarda tutti i settori, il primo disegno di legge che l'Assessore Marquis ci presenta in aula è praticamente una mise à jour a seguito di indirizzi europei per andare a ricalibrare quelle che sono le leggi di settore, cioè sinceramente ci aspettavamo qualcosa di più. Gradiremmo avere una conferma dal Presidente Rollandin se ci sia la volontà da subito, da domani di confezionare un testo unico e veramente ridurre quelle che sono le problematiche nel mondo imprenditoriale. Grazie.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Sì, grazie.

Assessore, io ho già avuto occasione, a nome del gruppo UVP, di sollecitare una maggiore attenzione rispetto al mondo dell'impresa e dello sviluppo in Consigli precedenti e anche in questo caso evidentemente il compitino è stato fatto. Per carità e ci mancherebbe ancora, è uscita una direttiva nel giugno scorso, lo stesso relatore lo indica come parte del disegno di legge finalizzato a ridurre le leggi regionali coerenti con le disposizioni europee, ecco, non...e quindi lavoro che andava fatto e mi viene da dire che, se non fosse uscita questa direttiva, probabilmente non avremmo fatto questo lavoro e saremmo ancora in attesa del testo unico. Allora il senso di tutta una serie di sollecitazioni che sono venute durante i lavori del bilancio, l'idea che, come gruppo UVP, abbiamo lanciato di uno sviluppo economico per...di un fondo per lo sviluppo economico delle imprese edili in questo caso, ma in generale la necessità assoluta che abbiamo di dare la sensazione a chi ha ancora il coraggio di fare impresa, la sensazione a chi ha ancora il coraggio di lanciarsi in questa sfida titanica di sfidare lo Stato e tutto quello che fa contro al mondo dello sviluppo...la dobbiamo dare che noi ci siamo, che noi abbiamo un'attenzione e una voglia di seguire questi procedimenti maggiore di quella attuale.

È chiaro quindi che questo è un provvedimento...bene ha detto il collega Donzel, ma tutto quello che arriva per lo sviluppo non può che essere sottolineato con favore, però quello che abbiamo necessità di vedere dal suo Assessorato, dopo ormai il lavoro che ha potuto fare in questi 18 mesi, è velocità, efficacia, capacità di individuare le priorità, perché la gestione dei due programmi europei sappiamo tutti che ha una ricaduta molto più lunga, oggi, purtroppo, il mondo dell'impresa ha tempi di reazione che sono il giorno dopo. Il nostro intervento in aula quindi è a sottolineare ancora una volta una maggiore attenzione e soprattutto una velocità differente di risposta. Saremo a disposizione per lavorare sul nuovo testo, dobbiamo aprire ancora maggiormente i lavori della commissione al lavoro con il mondo dell'impresa, con gli attori principali, raccogliere la sfida che ci hanno lanciato anche nella recente audizione e fare in modo nei primi mesi dell'anno di essere pronti con un'organizzazione differente e soprattutto con un'impronta politica più marcata, più forte, più presente, perché va bene il brand della montagna - e ci mancherebbe che non lavoriamo per un brand ecosostenibile, con una... -, però noi oggi abbiamo imprese che, per fortuna, stanno ancora investendo, in Bassa Valle abbiamo realtà importanti che danno ancora risposte in questo senso, che del brand si occuperanno in itinere, ecco, oggi hanno bisogno di investire nella loro tecnologia, nel miglioramento delle loro linee produttive ed è su questo che noi possiamo ancora dare risposte occupazionali che possono arrivare anche evidentemente con un lavoro che, insieme alle scuole di formazione professionale, magari andremo a fare nel prossimo futuro. Grazie.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Due brevissime considerazioni perché l'intervento corretto...devo riconoscere l'Assessore alle attività produttive che è una persona chiara, si capisce chiaramente quali sono le cose che dice, quindi non c'è nessuna ambiguità, come spesso capita nei rapporti col Governo, però ci sono due questioni, secondo me, molto gravi che emergono dal suo intervento e che cambiano molto il nostro atteggiamento nei confronti di questo percorso. Allora, noi in commissione - io non faccio parte della commissione, ma ho seguito qua e là i lavori - abbiamo capito anche dalle associazioni che questo è uno step, una tappa per andare avanti in una certa direzione, ma se lei sul punto cardine si rimangia tutto, cioè dice: "ma un testo unico forse è meglio di no, crea confusione, si potrebbe fare un mezzo testo unico, cioè un testo che magari raggruppa un po', ma non tutto", eh no, perché guardi che cosa dicono le associazioni, mi fa un po' effetto leggere quello che dice Confindustria, non sono mai stato portavoce di Confindustria, però dice una cosa importante per lo sviluppo, per l'interesse della Valle d'Aosta, dice: "nel corso di numerosi incontri con l'Assessorato delle attività produttive abbiamo più volte ribadito la necessità di operare in tempi rapidi" - è passato un anno, non credo che per Confindustria i "tempi rapidi" siano un anno - una revisione complessiva di tutta la normativa in materia di sostegno alle imprese industriali e artigianali in modo da avere un testo unico di riferimento". Il testo unico quindi non se lo inventano i colleghi Bertschy, Chatrian, Donzel, Certan, è Confindustria che dice che bisogna fare il testo unico, che, da una parte, consenta alle imprese di avere una visione di insieme delle varie tipologie di aiuti disponibili, che invece adesso sono divisi in sei leggi, e, dall'altra, permetta di semplificare, uniformare le procedure, concentrare maggiormente le risorse disponibili, ne abbiamo meno, quindi concentriamo quelle misure, quindi basta con lo spargere così qua e là...che possono avere un effetto di leva sullo sviluppo dell'economia locale. Qui si ferma la politica, la politica ne sa di più di chi è sul campo a lavorare? È questo che mi chiedo. Siamo noi in grado...e prima sono stato molto attento a dire che c'è una parte di libero mercato che si sviluppa da sé, quella sceglie la sua strada, o c'è una parte di politica che dà l'indirizzo, ma se lei mi dice: "sul testo unico pensiamoci ancora un po'", dopo un anno lei deve avere le idee chiare: o fa il testo unico nel giro di due-tre mesi dopo un anno di lavoro, o sennò lei ci dice: "sentite, andiamo avanti", questa sarà la settima legge, poi ne faremo un'ottava, una nona, una decima e si continua come prima, anche se nel merito si fa...

Vi è poi un secondo punto strategico delle sue dichiarazioni - come vede, l'ho seguita con attenzione - su cui io non sono per niente d'accordo e le faccio capire cosa dice: lei dice che dobbiamo lavorare sull'accelerazione delle domande delle pratiche, contenere i tempi, e dice una cosa nobilissima, lodevolissima, ma il problema che noi poniamo è un problema di procedure, cioè se io faccio velocemente cinque passaggi, devo sommare cinque tempi; se io faccio un solo passaggio e lo accelero, ho ridotto sensibilmente i tempi. Il problema che ponevano gli imprenditori, gli artigiani, il problema che abbiamo cercato di rappresentare come forze di opposizione quindi non è solo quello di avere degli uffici che guardano la pratica in un mese, anziché in tre, ma è proprio di fare un sistema di procedura in cui quella pratica la guarda uno solo, non due: questo è il punto! Se lei ha ancora bisogno del martedì per ricevere gli imprenditori, per farsi la chiacchierata, per farsi la sfilata e avanti andare, non ci siamo, noi vogliamo procedure per cui l'imprenditore non deve più parlare con il politico, sa direttamente dove andare, basta con gli uffici che devono fare la chiacchierata!

Altra cosa è quella giustissima che lei ha detto: cerchiamo di discernere le cose buone da quelle cattive. Le cose buone sono che la visione d'insieme, il quadro complessivo...ma questo non si fa con le chiacchierate con il politico, questo si fa con il raccogliere i dati e lei le associazioni le incontra nei tavoli di incontro delle associazioni, non nel momento di presentazione delle pratiche. Nel momento di presentazione delle pratiche lei non deve parlarci con questi imprenditori, lei ci parlerà nelle riunioni che fa regolarmente, lei può anche ogni settimana invitare le associazioni a parlare nel suo ufficio e le dicono: "guardi quell'ufficio non funziona, quell'altro...", ma cosa c'entra discutere politicamente sulle pratiche! Sono proprio due visioni agli antipodi! Lei quindi sinceramente ci preoccupa un po' con quest'atteggiamento rispetto ad un disegno di legge che ci vedeva favorevoli, al di là degli emendamenti, ma se questo è l'atteggiamento politico con cui lei me lo presenta in aula...io dico che è meglio non sbilanciarci, perché sennò di nuovo andiamo a dare un voto ad una cosa che due giorni dopo siamo già pentiti di averlo dato.

Presidente - Siamo ancora in discussione generale. Altri che chiedono la parola? La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Credo che la discussione di questa legge abbia messo in evidenza un punto che è stato adesso ripreso e di cui l'Assessore aveva detto alcune difficoltà, però credo che ci sia da parte di tutti la convinzione che il testo unico è un modo di lavorare e sempre di più deve essere di tutta l'amministrazione, non solo di queste leggi. Abbiamo purtroppo su tutti i settori una marea di leggi, quando noi parliamo di delegiferare e semplificare andiamo nella direzione che è stata auspicata oggi, quindi credo che sia giusto ricordare che questi passaggi li abbiamo anche scritti nei programmi elettorali, di andare verso dei testi unici. Ora, sicuramente non è cosa semplice perché ci sono dei passaggi, è quello che sottolineiamo. Credo quindi di poter confermare che, sotto quest'aspetto, la volontà di andare in tempi ragionevoli in questa direzione non possa che essere non solo raccolta, ma, ripeto, ripetuta, perché questo è il metodo di lavoro su cui si andrà in tutti i settori, non solo in questo.

Presidente - Allora, la parola al collega Farcoz.

Farcoz (UV) - Sì, grazie Presidente. Chiedo una sospensione per poter valutare gli emendamenti presentati. Grazie.

Presidente - È accordata una sospensione per cinque-dieci minuti. Grazie.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 10,19 alle ore 10,37.

Viérin M. (Presidente) - Grazie.

Riprendiamo i lavori. Siamo in discussione generale. Passiamo quindi ad analizzare gli emendamenti, colleghi? Si chiude la discussione generale. Articolo 1, che non ha nessun emendamento, qualcuno chiede la parola sull'articolo 1? Non c'è nessuno che chiede la parola? Allora metto in votazione l'articolo 1. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 18

Favorevoli 18

Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Articolo 2. All'articolo 2 c'è l'emendamento n. 1 del PD-Sinistra Valdostana. La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Brevissimamente. Il concetto qui è quello di riconoscere la possibilità delle imprese di aggregarsi come soggetto che concorre. Da questo punto di vista, l'Assessore nella sua illustrazione ha ribadito il principio che invece possono in qualche modo concorrere ai benefici unicamente come singolo soggetto. Noi ribadiamo che non vediamo il perché della bocciatura di questo principio, è bello invece che ci sia il principio di squadra.

Presidente - La parola all'Assessore Marquis.

Marquis (SA) - Qui non avevo detto - forse sono stato mal compreso o mi sono spiegato male - che non era possibile accedere ai benefici per le reti di impresa, comunque il bando avrebbe previsto la possibilità, però se noi vogliamo specificarlo nella legge, ben venga.

Presidente - L'emendamento quindi viene accolto?

Presidente - Si procede alla votazione dell'emendamento n. 1 del PD-Sinistra Valdostana. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 35

Il Consiglio approva all'unanimità.

Sempre allo stesso articolo c'è l'emendamento n. 2 del PD. Collega Donzel, intende illustrarlo? La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Sarò brevissimo. I massimali introdotti per le medie e piccole imprese sono troppo bassi in situazioni di start up che richiedono investimenti, questo non è il PD a dirlo, ma sono le imprese, quindi credo che siano più che autorevoli ad indicare questa cosa.

Presidente - Allora, da quello che ho percepito, va bene l'emendamento n. 2 del PD, che mettiamo in votazione. Prego colleghi votate. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 35

Il Consiglio approva all'unanimità.

Sempre a quest'articolo, c'è ancora l'emendamento n. 3 del PD. Lo diamo per illustrato? Posso dare lo stesso risultato per tale emendamento? Stesso risultato. Votiamo l'articolo 2 nel suo complesso. I colleghi sono pregati di votare. La votazione è aperta. Prego colleghi. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 18

Favorevoli: 18

Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)

Il Consiglio approva l'articolo 2.

Colleghi, siamo all'articolo 3, che non ha emendamenti. Stesso risultato? Stesso risultato.

L'articolo 4 non ha emendamenti, quindi stesso risultato? Stesso risultato. All'articolo 5 c'è l'emendamento n. 4 del PD, il Collega Donzel lo dà per illustrato. La votazione è aperta sull'emendamento n. 4 del PD-Sinistra Valdostana. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 35

Astenuti: nessuno

Il Consiglio approva all'unanimità.

C'è ancora l'emendamento n. 5 su quest'articolo del PD. Posso dare lo stesso risultato? Metto quindi in votazione l'emendamento n. 5. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 17

Favorevoli: 17

Astenuti: 18 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin)

Il Consiglio non approva.

Colleghi, c'è ancora a quest'articolo l'emendamento n. 1 della IV Commissione al comma 9...siamo sempre all'articolo 5. C'è qualcuno che intende intervenire sull'emendamento della commissione? Nessuna richiesta? Lo metto in votazione. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 18

Favorevoli: 18

Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Passiamo adesso alla votazione dell'articolo 5 nel suo complesso. Stesso risultato? Stesso risultato. All'articolo 6 vi è l'emendamento n. 2 della IV Commissione, l'emendamento n. 6 del PD e l'emendamento n. 7 del PD. L'emendamento n. 6 del PD è molto simile a quello della IV, comunque iniziamo a mettere in votazione l'emendamento n. 2 della IV Commissione. Qualcuno chiede la parola? La parola al Consigliere Donzel, ne ha facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Illustro gli emendamenti n. 6 e n. 7 del PD...

Presidente - Grazie collega.

Donzel (PD-SIN.VDA) - ...allora, questi sono un po' come l'emendamento precedente: il clou intorno a cui ruota il nostro atteggiamento rispetto a questa legge, cioè se le procedure - non i tempi di esaminazione delle pratiche - vengono addirittura complicate in questa legge, noi andiamo verso un peggioramento della situazione burocratica per quanto riguarda il settore industriale e artigianale. Votiamo cioè una legge che è contro quello che abbiamo votato la scorsa settimana promuovendo una commissione che deve fare la semplificazione burocratica, quindi o la maggioranza si rende conto della gravità di quest'articolo e quindi dell'importanza di sostenere un emendamento che dice...siccome le imprese dicono: "andiamo avanti così", cioè presento la domanda in Finaosta..."o c'è l'accordo previsto tra l'Assessorato e Finaosta, quindi tempestivamente tutte le domande presentate, anche...come dire? la domanda incompleta, eccetera, vengono trasmesse all'Assessorato che studia, fa le analisi di contesto, esamina, eccetera, o si segue questa procedura, oppure si segue quella che propone l'Assessore: non si va più direttamente allo sportello a fare la domanda, ma si va all'Assessorato: lì c'è la valutazione della domanda. Scusate, ma se la legge è chiara, perché dobbiamo fare questa procedura? Questa è una procedura che implica che il soggetto che deve operare deve passare attraverso la politica. È proprio un brutto messaggio quello che mandate, caro Assessore Marquis! È proprio un brutto messaggio, perché poi tutta la procedura pratica ritorna a Finaosta, quindi faccio un doppio percorso quando ne posso fare uno. Questo non inficia assolutamente la conoscenza, l'approfondimento, il sapere chi ha fatto le domande, non le ha fatte, eccetera, questo è un passo indietro e su questo ovviamente noi non intendiamo fare passi indietro. È chiaro che l'imprenditore dice: "ho bisogno dei finanziamenti, che posso fare? dammeli comunque, quindi, passerò a fare la domanda in Assessorato", ma, dal mio punto di vista, questo è un arretramento anche culturale rispetto al percorso che vogliamo mettere in campo.

Presidente - Grazie collega. Ci sono altri? Metterei in votazione allora, come abbiamo detto, l'emendamento n. 2 della IV Commissione. Se l'emendamento passa, decade l'emendamento n. 6 del PD. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 18

Contrari: 17

Il Consiglio approva.

Decade quindi l'emendamento n. 6 del PD-Sinistra Valdostana. Passiamo alla votazione dell'emendamento n. 7 del PD-Sinistra Valdostana. Votiamo quindi l'emendamento n. 7 del PD-Sinistra Valdostana. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 35

Il Consiglio approva all'unanimità.

Mettiamo adesso in votazione l'articolo 6 nel suo complesso. Il Consiglio è pregato di votare. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 18

Favorevoli: 18

Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Passiamo all'articolo 7. L'articolo 7 non ha emendamenti. Posso dare lo stesso risultato? Stesso risultato. L'articolo 8 non ha nessun emendamento, posso dare lo stesso risultato? Stesso risultato. All'articolo 9 c'è l'emendamento n. 1 della II Commissione, lo metto in votazione. Colleghi, la votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 18

Favorevoli: 18

Astenuti: 16 (Bertin, Bertschy, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Posso dare lo stesso risultato per l'articolo 9 nel suo complesso? Stesso risultato. Abbiamo infine l'articolo 10 che non ha emendamenti. Stesso risultato? Stesso risultato. Votiamo adesso la legge nel suo complesso. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti 35

Votanti: 18

Favorevoli: 18

Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Passiamo, come convenuto, al punto 11 all'ordine del giorno.