Oggetto del Consiglio n. 912 del 12 dicembre 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 912/XIV - Disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione autonoma Valle d'Aosta (Legge finanziaria per gli anni 2015/2017). Modificazioni di leggi regionali".
Presidente - Ricordo che avevamo votato l'allegato A, quindi partiamo adesso con i lavori sull'allegato B e con un emendamento, il 39, del PD. La parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Allora, con questo emendamento noi chiediamo un parziale rifinanziamento della Film Commission. Ne abbiamo già abbondantemente discusso in questa sede, abbiamo credo tutti condiviso il valore promozionale di questa organizzazione, di questo Ente che tra l'altro è stato costituito con legge regionale, con delle specifiche finalità; una Film Commission che fino ad ora ha comunque dimostrato di aver i numeri per poter...malgrado i finanziamenti relativamente bassi rispetto a tante altre realtà: si veda la Puglia, il Friuli Venezia Giulia e lo stesso Piemonte, insomma realtà che hanno investito molto sull'aspetto promozionale, sul fatto di utilizzare le proprie Regioni come set cinematografico, come set per fiction e altri eventi cinematografici.
Noi pensiamo che un'organizzazione, un Ente, che è passato da 430 mila euro a 350 mila euro, a 280 mila euro, a 250 mila euro nel giro di tre anni, non possa continuare a subire dei rimaneggiamenti, perché nel giro di tre anni praticamente è stato dimezzato il finanziamento, e un'organizzazione, un Ente che si deve occupare tra le altre cose di finanziare, di lanciare anche i giovani cineasti, persone che in qualche modo, attraverso il proprio lavoro danno anche lustro alla nostra Regione...recentemente abbiamo avuto delle...insomma, siamo orgogliosi anche di alcuni registi che sono riusciti con i loro cortometraggi e con le loro opere a portare anche alto il nome della nostra Regione.
Noi, con questo emendamento che è per lo più simbolico, perché 30 mila euro sono comunque cifre che non portano di sicuro al finanziamento iniziale, che era di oltre 600 mila euro quando è stata costituita la Film Commission, vogliamo anche dare un segnale. I risparmi li ricaviamo dal famoso "articolo 11, comma 8", che sono i tagli che sono stati accettati tra l'altro dalla Giunta sulla Commissione performance e sull'ARRS, quindi sono tagli...è denaro disponibile, e siccome ci avete bocciato gli emendamenti precedenti continua a rimanere lì, quindi sono soldi che possono essere tranquillamente reimpiegati con queste finalità, e poi 10 mila euro dall'istituzione Fondazione Montagna Sicura, che è un'istituzione che comunque ha avuto un relativo basso taglio rispetto alle altre organizzazioni, perché, se non vado errando, ha avuto un taglio di 10 mila euro e pertanto mantiene diciamo una sua disponibilità economica che gli permetterà sicuramente di poter operare in futuro. Quindi presumo, insomma, che non ci siano grossi problemi, stante anche le rassicurazioni che l'Assessore Rini, nel corso delle precedenti nostre iniziative ci aveva dato nel cercare comunque di mantenere questo Ente quanto meno in funzione. Poi è evidente che tutti pagano un po' della crisi, quindi nessuno dice che non si devono operare dei tagli anche in questo settore, ma credo che sia necessario investire in promozione, investire sull'immagine della nostra Regione, perché, oggi come oggi, abbiamo bisogno comunque di far uscire l'immagine della Regione oltre i nostri confini e, diciamo, diffonderla il più possibile, perché credo che sia proprio questo il settore su cui, in periodi di crisi, è necessario investire. Grazie.
Presidente - Grazie collega. Su questo emendamento ci sono altri che chiedono la parola? Non vedo richieste. La parola al collega Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.
Solo per sostenere questa iniziativa. A più riprese si è discusso della questione di aver creato dei contenitori, di aver creato delle iniziative anche legislative che hanno una certa impronta, che hanno un certo indirizzo, e chiaramente sono indirizzi che poi devono essere riempiti di contenuti, anche e soprattutto di sostegno finanziario. Quindi, senza andare a ripetere tutto ciò che è stato detto, abbiamo creduto fortemente alla nascita di questa Film Commission, abbiamo creduto fortemente a questo strumento come sviluppo del territorio. Pur capendo che il momento è difficile, che le risorse sono limitate, se fosse possibile riuscire ad aumentare una dotazione per un settore...che è investimento, non è spesa, perché per ogni euro investito in una istituzione come la Film Commission ci sono delle ricadute sul territorio. Tanti studi erano stati fatti all'epoca, la Film Commission Piemonte ne è un esempio, e non solo le produzioni come quella che poche settimane fa sugli schermi di Mediaset è andata in onda, "Il peggior Natale della mia vita", che fu il primo esperimento della Film Commission al castello di Gressoney e nel paese di Gressoney, portò una ricaduta e un indotto sul territorio incredibile, per arrivare poi agli ultimi esempi che hanno coinvolto l'intera Valle d'Aosta. Quindi era un progetto e rimane un progetto di investimenti a lungo termine, medio-lungo termine, perché per ogni euro investito si creano appunto non solo le ricadute economiche per chi ha sul settore delle attività, ma soprattutto anche per le imprese, per chi opera nel settore e per tutte le maestranze delle produzioni che possono rappresentare la loro professionalità. Va quindi in questo senso il nostro sostegno a questo emendamento.
Presidente - Grazie collega. La parola al collega Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
Siamo arrivati, come Regione, tra gli ultimi ad avere questo strumento di promozione. Certamente, lo vediamo anche attraverso altre esperienze, questo strumento ha comunque un'efficacia notevole; bisogna sfruttarlo bene, e certamente bisogna anche dargli la possibilità di poter agire. Pertanto, anche dal nostro punto di vista, sosteniamo questo emendamento e crediamo che sia utile proprio in questa fase sostenere queste iniziative. Grazie.
Presidente - Grazie. Altri? Ricordo che siamo sull'emendamento 39. Se non ci sono altri, lo metto in votazione. Qualcuno chiede la parola? La parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Sì, le valutazioni che si stavano facendo non erano tanto nel merito, ma quanto questo comporta, sotto il profilo dei passaggi a livello tecnico...nel senso del bilancio che deve essere visto. Allora, credo che il problema in sé sia noto, non è assolutamente una sottovalutazione della valenza della Film Commission il fatto che ha portato a queste riduzioni. Poi, quando si riduce, si ha sempre torto, ecco, perché...è così. Come segnale è apprezzabile, e quindi non riteniamo di non dover accogliere questo. Vorremmo solo un attimo verificare come accedere al discorso necessario per modificare, perché dobbiamo modificare anche il bilancio che abbiamo appena...cioè tecnicamente - tanto non è immediato - questo potremmo farlo in sede di assestamento. Lo prendiamo come un emendamento accolto, ma tecnicamente lo facciamo in un momento successivo. Solo per evitare se...sì, come dico, votiamo l'assenso a che il risultato di questo emendamento venga tradotto, in pratica, nel momento in cui nell'assestamento questo viene recepito. D'accordo, quindi chiediamo...
Presidente - Si chiede quindi il ritiro di questa proposta. La parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Sì, per noi l'obiettivo non è piantare baccano o chissà che cosa, l'importante è creare comunque la situazione affinché questo finanziamento, anche da un punto di vista del segnale, stante anche la cifra contenuta che abbiamo indicato...più per dare un segnale proprio di interesse anche nei confronti di chi vede la Valle d'Aosta come luogo in cui si può investire anche in termini di immagine, di utilizzo del nostro territorio come set per vari tipi di iniziative. Quindi assolutamente ritiriamo l'emendamento, con l'impegno di presentare in assestamento di bilancio la corrispondente cifra. Grazie.
Presidente - Grazie collega Guichardaz. Rimangono adesso nell'allegato B tre emendamenti proposti dal PD: il 40, il 41 e il 42, che non hanno avuto il parere di congruità tecnico-finanziaria; però, come avevamo concordato nella passata Conferenza dei Capigruppo, possono essere eventualmente illustrati. I colleghi intendono illustrarli? Tutti e tre insieme? Va bene, tutti e tre insieme. La parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Allora, questi tre emendamenti - l'ultimo...due emendamenti di cui uno ritirato, che praticamente spostava gli eventuali mancati finanziamenti sul fondo in gestione speciale di Finaosta - vanno, anche questi, nella direzione di considerare alcuni settori, alcuni capitoli di bilancio come degni di essere "attenzionati", come si dice (non so neanche se esiste o se è un neologismo). Comunque ci sono interventi come gli interventi nel settore dello sport su cui noi prevedevamo il trasferimento di 55 mila euro, o interventi come nel settore della cultura, con particolare destinazione sul settore delle compagnie teatrali, che secondo noi vanno comunque considerati come settori sui quali è importante mantenere forte l'attenzione. Perché la nostra Regione ha bisogno, da una parte, di cultura, quindi ha bisogno che si continui comunque a contribuire, poiché sono settori che hanno bisogno di contributi e, tra l'altro, di contributi dati indipendentemente dal progetto, dalla progettualità, eccetera, proprio perché ad esempio le compagnie teatrali hanno bisogno di mantenere anche una loro indipendenza, non devono necessariamente essere finanziate se collegate necessariamente a progetti...diciamo di interesse anche politico di un certo tipo.
Quindi la richiesta che facevamo noi era: attenzione a non sacrificare lo sport...beh, è evidente, la Regione Valle d'Aosta è luogo dove lo sport fa anche turismo, dove fa anche promozione, dove la gente viene per farsi le camminate, per farsi le sciate, per vedere gli eventi sportivi. Il fatto di tagliare così pesantemente un settore come lo sport, secondo noi va nella direzione anche di dare un segnale non positivo nei confronti di chi vede la nostra Regione come una Regione attenta a certi ambiti. Quindi non possiamo fare altro che discutere in questa sede, di presentare emendamenti, senza peraltro poterli porre in votazione perché abbiamo avuto parere negativo, dovuto al fatto che si è...diciamo individuato un capitolo di bilancio su cui travasarlo non tecnicamente corretto, ecco. Anche lì, il prossimo anno cercheremo di essere più attenti, ma c'è stato il solito problema della navetta tra uffici, che spero poi si possa risolvere anche con i tecnici, che diano una mano ai Consiglieri magari più inesperti a cercare di costruire, di "confezionare" - come dice il collega Chatrian - in maniera corretta questi emendamenti, perché il lavoro è stato anche un grosso lavoro di ricerca, diciamo di confezionamento di emendamenti che avessero anche un senso politico e non solo un senso puramente contabile. Grazie.
Presidente - Grazie collega. Con questo abbiamo finito l'esame e la votazione degli emendamenti dell'allegato B. Metterei in votazione l'allegato B. Siete pregati di votare. Votazione chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
Adesso, come avevamo concordato, prima della votazione del disegno di legge 43 e 44, che sono stati discussi insieme, si procede alle dichiarazioni di voto da parte dei Consiglieri. Com'era stato fatto in altre occasioni, essendo due i disegni di legge (il tempo è di cinque minuti, normalmente), si sommano i tempi, e quindi per gli interventi verranno impostati dagli uffici dieci minuti; quindi dieci minuti per ogni intervento relativo alle dichiarazioni di voto sui due disegni di legge che voteremo subito dopo. Io credo che non è che si possa impedire ai Consiglieri di prendere la parola, quindi è giusto che se uno si sente di fare una dichiarazione la faccia...poi spetta anche alla serietà di tutti i gruppi, credo, di fare gli interventi come ritengono di fare...il tempo è di dieci minuti a Consigliere. Chi è che chiede la parola? L'Assessore Perron.
Perron (UV) - Grazie Signor Presidente. Ringrazio tutti gli intervenuti per un dibattito che è stato ricco e anche approfondito, direi corretto nei contenuti e nei modi, a testimonianza anche di un clima positivo, diverso da altri tempi; non possiamo che registrarlo con molto favore.
Se c'è una novità che vorrei cogliere, non andando a ripetere tutto quello che ho detto nella dichiarazione iniziale, è che rispetto ad altri tempi questo dibattito si è arricchito di numerosi ordini del giorno. Su questo vorrei dire due parole, perché questi comportano dei precisi impegni politici che il Governo regionale si è assunto l'onere di portare avanti, da una parte c'è un impegno a reperire dei fondi e dall'altro vi è frutto di un confronto fra sensibilità e argomenti diversi, che ha portato all'assunzione di impegni sulla quale il Governo regionale dovrà lavorare. È un aspetto importante quello che viene messo in evidenza, perché ha comportato impegni anche trasversali sui quali noi ci siamo assunti una responsabilità che, insieme alle commissioni competenti, vorremmo condividere.
Un altro ragionamento che vorrei fare è che di solito, quando si fanno impegnative in queste occasioni, esse vanno unicamente nella direzione di cercare di reperire delle risorse; questo è un po' il ragionamento che anche nelle audizioni in commissione spesso viene fatto, cioè confrontando visioni diverse ci vengono sottoposte delle idee che vanno nella direzione di suggerire, in un settore piuttosto che in un altro, la ricerca di maggiori risorse.
Devo dire che da questo dibattito, invece, sono emersi altri ragionamenti. Uno di questi è come sfruttare - parlando dell'autonomia della nostra Regione - la nostra qualità legislativa. È un argomento sul quale discutiamo poco e niente questo dibattito al contrario ha permesso di approfondire, ad esempio, il ragionamento che è sentito nell'opinione pubblica circa il tema della burocrazia. Con l'ordine del giorno che è stato sottoposto c'è un'impegnativa forte che impegna certamente la Giunta regionale, in modo particolare l'Assessorato, ma direi tutta la politica, a riflettere su questo aspetto, sul modo che usiamo la nostra autonomia, in questo caso la nostra potestà legislativa. Quindi è un'impegnativa anche a rivedere l'organizzazione della Regione, da una parte su ciò che dobbiamo fare, ma, da un altro canto, anche su ciò che non dobbiamo più fare. Questa è una svolta anche culturale che assume la politica, cioè da un dibattito è uscita, a mio modo di vedere, e ne ho preso nota, una forte riflessione in tal senso, cioè di avere anche leggi più comprensibili, forse più chiare, di avere uno sfoltimento di quelle procedure che appesantiscono questa "macchina amministrativa", e di ragionare su questa macchina che certamente è performante, ma che può essere e deve essere snellita, andando a migliorare la sua funzionalità, la sua organizzazione e la sua capacità di lavoro. In tal senso la Giunta regionale è impegnata a lavorare in raccordo col Consiglio e in raccordo con le commissioni.
Per il resto, io ringrazio e giudico positivo il lavoro che è stato fatto. Noi abbiamo presentato questa finanziaria che ha cercato di tener conto di un momento di grande difficoltà, che riafferma, anche qui, con l'adozione di un ordine del giorno che giudico molto forte, un impegno della Valle d'Aosta nei confronti dello Stato italiano, e che, al tempo stesso, manifesta la volontà della Regione di pretendere da parte dello Stato italiano il mantenimento dei suoi diritti e gli impegni che a suo tempo sono stati sottoscritti. È una finanziaria che contiene dei sacrifici, e che cerca - e a mio modo di vedere lo fa - di contenere anche delle risposte positive in termini di investimento sul tema dell'economia, e del lavoro. È una finanziaria che ha cercato di porre in essere ancora delle attenzioni verso la persona, a testimonianza di un modello di società che va nella direzione di avere una grande attenzione a quella che è la qualità della vita dell'individuo, soprattutto laddove si immagina che questo sia collocato in un territorio difficile, come spesso è quello della montagna.
Nel complesso, quindi, io esprimo una grande soddisfazione per il lavoro svolto. Se c'è un aspetto che colgo - perlomeno per la mia esperienza - di diversità rispetto al passato, è che è stata abbandonata quella logica, parlando di bilancio, di un "documento blindato", cioè di un documento che arriva in aula ed è intoccabile. Io credo che sia una logica vecchia, superata. Rispetto a come è entrata in aula, io considero questa legge finanziaria migliorata, nella sua qualità, credo sia stato un lavoro che nel complesso ha qualificato l'aula e, per dirla fino in fondo, ha qualificato anche il ruolo di tutti i Consiglieri, e della politica, dando prestigio e dignità alla funzione che siamo chiamati a svolgere.
Approfitto per ringraziare le strutture e i dirigenti per il lavoro che hanno fatto e tutti i colleghi per i contributi che hanno voluto dare, anche per gli emendamenti che non sono stati accettati, dei quali ho preso accurata nota e sui quali in qualche modo ci impegniamo a lavorare. Io credo che se ci poniamo la domanda di qual è il compito della politica, credo che dal nostro punto di vista, e di tutta la politica, sia quello di sentirsi impegnati per creare le condizioni per offrire un futuro migliore alla comunità valdostana, per creare in qualche modo una Valle d'Aosta sicura, che cerca di offrire delle certezze e delle prospettive, una Valle d'Aosta che cerca di offrire una terra che ognuno possa amare, viverci. In questo senso e in questa direzione, in accordo con tutti, noi siamo impegnati a lavorare. Grazie per l'attenzione.
Si dà atto che dalle ore 16,02 assume la presidenza il Vicepresidente Rosset.
Rosset (Presidente) - Grazie Assessore. Siamo in dichiarazione di voto. Chi vuole prenotarsi? Chiedo ai colleghi di volersi prenotare per l'intervento di dichiarazione. Trascorrono i minuti...qualcuno intende prendere la parola? Chiede la parola il Consigliere Donzel, ne ha facoltà.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Abbiamo iniziato questa maratona come gruppo democratico, personalmente, citando le riflessioni che Simone Weil faceva durante la guerra, in un momento molto difficile per l'Europa, dicendo che questo momento che sta vivendo l'Europa è molto difficile. Scriveva allora: "Non si può perdere più di quanto perda lo schiavo, egli perde l'intera vita interiore", praticamente quello che succede oggi a chi perde il proprio lavoro, chi chiude la propria attività commerciale, artigianale; soltanto quando si presenta la possibilità di mutare destino ne ritrova un poco, di questa vita interiore della sua anima. In questo senso noi abbiamo cercato, durante questo dibattito, di spiegare qual era la nostra visione di un bilancio regionale, e non abbiamo dimenticato...lo dico a quelli che hanno citato alcuni nostri comunicati...abbiamo cercato di comunicare la nostra visione del bilancio non solo in queste ultime due settimane, ma, ripeto, è da giugno che cerchiamo di spiegare ai movimenti di maggioranza come noi ci immaginiamo bisogna ripensare il sistema Valle d'Aosta in un momento di crisi.
È chiaro quindi che il bilancio che ci è stato presentato - l'abbiamo detto sin da subito - è lontano dalle nostre aspettative. Noi riteniamo che la crisi sia davvero dura, non sia semplicemente scaricabile sulla questione dei tagli dello Stato, che è gravissima, che va condannata, sulla quale bisogna intervenire, bisogna fare fronte comune come altre Regioni autonome, perché non si veda nelle Regioni autonome quell'idea falsa e sbagliata di un salvadanaio da cui andare a prelevare a man bassa per cercare di tappare i buchi dello Stato. Il vero problema è il rilancio dell'economia, una ripartenza che tutta l'Europa non riesce a fare, che lo Stato italiano fa fatica a fare, e questo spiega e ci ha visti sostenere lo sciopero di oggi; spero che altri, in quest'aula, siano dell'avviso che uno sciopero che difende il lavoro, difende i diritti dei lavoratori, sia uno sciopero importante da sostenere per dare un cambio: basta all'austerità, ricominciamo a investire, a fare sviluppo.
Ora, un bilancio regionale in cui, tra tagli razionali, calo della nostra capacità produttiva, esplode la spesa di parte corrente...esplode, quasi arriva al limite della controllabilità...è chiaro che non ha il nostro assenso. Un grosso lavoro abbiamo cercato di fare, non solo noi, perché l'hanno fatto anche i colleghi dell'opposizione, di cercare di mettere a fuoco alcune tematiche che permettessero di correggere. È vero, c'è stata per la prima volta - e questo lo riconosco - un'attenzione nella discussione del bilancio che ha dato un senso, anche, a questo nostro lavoro, perché il dibattito è stato veramente serio. Io ringrazio i colleghi della minoranza, in primis, per come hanno valutato il lavoro che è stato fatto dai miei colleghi, dal gruppo, per la serietà, e ringrazio naturalmente i colleghi di maggioranza e il Governo regionale per l'atteggiamento non ostile, che ha valutato nel merito gli emendamenti. Però, dobbiamo essere anche franchi, nel senso che alcuni importanti emendamenti sono stati accolti, lo riconosciamo, che individuano anche le nostre sensibilità, ma dobbiamo anche tradurre in cifre, perché un bilancio è fatto di cifre, quindi o erano emendamenti che non comportavano costi aggiuntivi o, se dobbiamo quantificare il peso di questi emendamenti, ce la giochiamo sotto i 500 mila euro. Allora, ho capito che siamo riusciti a dare un segnale, a far capire che ci sono delle criticità, delle sensibilità che vanno accolte, però dobbiamo anche dirci francamente che sull'incidenza in termini economici, che poi è quella che determina la qualità di un bilancio, questa non c'è.
Abbiamo certamente apprezzato anche degli emendamenti della maggioranza, per esempio, quello sì, con una certa consistenza, dei 6 milioni di euro che interviene...così come abbiamo apprezzato emendamenti dei colleghi di minoranza, e abbiamo condiviso addirittura con il Movimento Cinque Stelle il quale, alle volte, sembra quasi che reciti le parti contrapposte a priori, ma invece sulla questione dei costi della politica c'è stata un'adesione abbastanza comune, che secondo noi ha anche stimolato poi, alla fine, l'idea di arrivare a un gruppo di lavoro che comunque, se non come vorremmo noi, andrà nella direzione di dare una risposta. Ecco, su questa cosa del non semplificare e banalizzare e rendere troppo demagogico il discorso dei costi della politica, la nostra idea era molto semplice. Abbiamo cercato di farlo attraverso segnali mandati anche alla dirigenza, finalmente l'importante tetto ai compensi dei dirigenti, eccetera. È l'idea che se una classe politica e dirigente della Regione...e dirigente della Regione, perché i dirigenti non devono pensare che sono attaccati dal sistema politico, i dirigenti devono capire che affonderanno insieme alla nave se la nave non rimane a galla...quindi non è un attacco alla dirigenza della Regione, ma è proprio responsabilità in primis dei dirigenti e della classe politica di dare quel segnale alla comunità che soffre, di come si vuole rimettere in sesto il sistema regionale. Allora, se questo bilancio ha permesso di confrontarsi, di parlarsi in modo diverso, è...come dire? un primo passo soltanto per quello che noi immaginiamo essere un modo diverso di lavorare insieme e di confrontarsi, non è un punto di arrivo, questo non è un traguardo.
Noi, sinceramente, lo diciamo con una certa franchezza, non ci riconosciamo in questo bilancio, non ci specchiamo in questo bilancio. Siamo soddisfatti che siamo riusciti a far capire le ragioni di una nostra opposizione, non cieca, non un'opposizione a priori, non un'opposizione che cerca di immaginare chissà quale affondamento della maggioranza, ma un'opposizione che cerca di portare la voce di chi non ce l'ha, in questo Consiglio, che cerca di dar voce a delle persone, come nel caso degli emendamenti su quelli che hanno delle malattie gravi, che non riescono a far fronte alle cure mediche...un emendamento che, bocciato prima dal punto di vista tecnico, alla fine è stato poi corretto e accolto, cioè cerca di portare la voce dei queste persone e far capire le difficoltà reali in cui si vive tutti i giorni. Secondo me, non ci siamo ancora, ma da qui può partire un ragionamento per dire: "vediamo se nei prossimi mesi, verso il prossimo anno, verso il prossimo bilancio cambierà l'impostazione", si andrà a fare le riforme vere di cui ha bisogno la Valle d'Aosta, senza tentativi di passi indietro, senza i tentativi delle difese delle piccole clientele, piccole...in alcuni casi grandi, grandi, perché non nascondo che sull'articolo che è stato presentato in legge finanziaria e che anticipa la legge sulle società partecipate, non nascondo che, in quel gruppo, il Partito Democratico ha posto una condizione molto forte ai lavori che sta ben conducendo il collega La Torre: è la condizione che è finita l'epoca in cui si assumono i figli degli amici, i figli dei figli, i parenti, i nipoti, cioè quel mondo lì è finito! Non si può imporre la meritocrazia per accedere all'assegno universitario e poi by-passarla con un'assunzione in una società partecipata. Non si può sbandierare...e guardo soprattutto l'Assessore all'istruzione...non si può sbandierare e dire: "qui noi facciamo studiare solo quelli che se lo meritano, però poi i posti di lavoro li daremo a quelli che sono amici nostri, che magari si tesserano nelle nostre sezioni". È questo che deve cambiare, è questo che il Partito Democratico si impone di voler cambiare, ed è per questo che in questa situazione non ci sarà il nostro voto a favore di questo bilancio, ci sarà un voto contrario, per segnare che la strada è ancora lunga da percorrere. Noi, però, la disponibilità e la serietà del lavoro ce la metteremo fino in fondo.
Concludo rapidamente, Presidente. C'è stata nel dibattito una sola cosa che mi ha un po' stonato, e ho l'abitudine, lo sapete, con franchezza, di dire queste cose. Per puro caso stavo rileggendo in questi giorni un libro di un filosofo che è Michel Foucault, che racconta come nel 1600 si andarono a chiudere per la prima volta nei manicomi i malati di mente. Voi direte: "Donzel è impazzito sul finale"... Concludo con questo: prima la società chiudeva in campi fuori dalle città i lebbrosi, poi venne la volta dei manicomi dove si mettevano i malati di mente...ecco, vediamo di stare attenti a non diventare tutti dei "piccoli Salvini" e trattare gli immigrati come quelli che vanno reclusi e fatti uscire soltanto quando bisogna produrre una buona fontina in un alpeggio! Ci sono cittadini valdostani, anche quelli che magari arrivano da una terra lontana, come sono cittadini argentini quelli che sono partiti da Gignod, come sono cittadini statunitensi quelli che partirono da Aosta, come sono cittadini francesi e parigini, con orgoglio, gli amici che, magari tra un mese, andremo a salutare ed abbracciare all'Arbre de Noël.
Presidente - Grazie Consigliere Donzel. Ha chiesto la parola il Consigliere Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.
Secondo bilancio di legislatura...e come non ricordare il bilancio dell'anno scorso? Una situazione completamente diversa, direi nei toni, nei metodi, nel sistema anche di porsi in aula e, soprattutto, una situazione nella quale le politica non aveva voglia di ascolto. Quindi bene ha detto il collega Donzel, il clima è un altro, ma non si tratta di convivialità, si tratta di dire: "siamo qui a rappresentare delle idee, delle sensibilità ai nostri elettori", bisogna essere capaci di porre prima di tutto al centro dell'attenzione delle discussioni del Consiglio regionale questi temi.
Quindi con soddisfazione raccogliamo quattro giorni di lavoro che sono stati quattro giorni di lavoro nei quali in certi momenti sicuramente c'è stato chi ha dato l'impressione di essere a livello di temperamento più forte degli altri, chi magari ha un metodo di espressione che non dimostra questo, ma comunque si è parlato di contenuti e si è stati capaci di porli all'attenzione. Questo per dire che da quel bilancio a questo sono passati solo 12 mesi, ma sono stati fatti, a nostro avviso, dei passi in avanti che vanno sottolineati, altrimenti la rappresentazione che tante volte i media fanno del lavoro che si fa qua rimane fermo a una politica inconcludente e che nulla fa. Certo, bisognerebbe fare di più, rendere di più, perché se ognuno di noi distribuisce le ore della giornata che dedica alla politica e poi stringe in un pugno le cose che ha realizzato, non ha la stessa soddisfazione come quando si fa la vera giornata di lavoro...è più difficile, in politica, soprattutto è più difficile quando i rapporti sono quelli di oggi, 18 a 17, 6 gruppi, a volte che sanno dialogare, e a volte che...
Quest'anno è passato con una crisi politica verso metà anno, nella quale sono venute fuori forse le cose peggiori di questa legislatura, perché non si è trovata una soluzione politica che ci ha dato la possibilità poi di riprendere, a nostro avviso, con la forza che dovrebbe avere un Governo, la Valle d'Aosta si è fermata 70 giorni, tante colpe sono state date all'opposizione, dimenticandosi che chi governava doveva avere la forza di governare. Ecco, l'opposizione poteva forse avere avuto la forza, non la colpa di aver frenato un metodo di governo nel quale non credeva. Dopo la crisi, ripresa, rimpasto, e Governo di nuovo in difficoltà in autunno, però una difficoltà gestita, questa volta, con buonsenso. Quando non si hanno i numeri, dobbiamo riconoscere che, quanto meno, la prima crisi se ha insegnato qualche cosa ai gruppi di opposizione ha insegnato qualche cosa anche ai gruppi di maggioranza, perché da quel momento in avanti abbiamo evitato di contrapporci in maniera negativa, muro contro muro, si è cominciato a dialogare e a trovare, almeno sugli argomenti che contavano, delle soluzioni. Cito su tutte la riforma degli Enti locali, che sarà poca cosa, se qualcuno non la vede ancora eseguita, ma è una grande riforma, che avrà il tempo di essere capita dalla gente, ma è una grande riforma il fatto di essere riusciti a farla quasi all'unanimità, a nostro avviso è un pregio. In questi giorni concluderemo poi il discorso sulla riforma delle società partecipate, che anche questo sembra oggi un tema che forse non viene sottolineato per la sua importanza, ci ricordiamo quanto certi gruppi abbiano detto delle cose, altri abbiano cercato di dirne delle altre, ma alla fine la sintesi sta arrivando. E poi, nei prossimi giorni, speriamo che avrà un suo compimento anche la legge elettorale. Quindi non è proprio stato un anno direi passato così, tanto per passare.
Certo che questa fase di difficoltà del Governo ha creato, ancora una volta, delle aspettative che è difficile in qualche maniera interpretare per tutti nella maniera giusta, perché gli elettori vorrebbero a volte lo scontro, poi quando c'è il dialogo vorrebbero di nuovo lo scontro, se c'è troppo dialogo non va bene, quindi si fa anche fatica, ma proprio perché la gente, giustamente, vede nella politica qualche cosa che non sempre può rispondere negli interessi e nelle sensibilità.
Questa fase di dialogo a nostro avviso è arrivata al momento giusto, perché è arrivata nella fase del bilancio e avere un Governo che, in una fase di bilancio, nella sua ammissione di debolezza, ha la capacità comunque di accettare proposte su un'impostazione che è tutta della maggioranza, perché questo progetto politico di bilancio è il progetto politico dell'UV e della Stella Alpina...però la capacità di provare ad aprire un dialogo e ha la forza anche di andare ad approfondire certi temi sui quali, solo qualche mese prima, era fortemente contrario e rigido, ebbene, ripeto, è per noi un elemento di soddisfazione. È un bilancio che è stato presentato come un bilancio di transizione, un bilancio aperto, io ci aggiungo in un bilancio aperto, in un Governo di transizione, che prima o poi dovrà vedere cosa la politica riuscirà a fare, ecco, perché se è bene una fase di dialogo -ripetiamo parole che qui dentro sono state dette - la fase di dialogo non può essere infinita, perché poi c'è bisogno di qualcuno che governi e di qualcuno che faccia l'opposizione. Ecco, non è un progetto che può andare avanti, la confusione non può andare oltre.
In questa fase di dialogo noi abbiamo voluto inserirci in maniera costruttiva, come credo un po' tutti, sia pure con i differenti sistemi di porci, lo abbiamo fatto cercando di portare nel limite del possibile le nostre idee, e un bilancio lo si cambia attraverso l'emendamento che si può fare al progetto di bilancio, lo si può costruire se si governa, se governa qualcun altro si prova a cambiarlo. Noi, in questi giorni, abbiamo fatto questo: abbiamo presentato 13 emendamenti, abbiamo fatto un lavoro forse diverso rispetto ad altri gruppi, abbiamo preferito lavorare su alcuni temi specifici, altri hanno cercato probabilmente di spalmare su tutto il progetto di bilancio le loro energie. Su questi 13 emendamenti...beh, abbiamo avuto purtroppo come tutti la sorpresa...ma spero che sia l'ultima, le cose possono migliorare e le difficoltà insegnano soprattutto a pensare che l'organizzazione nostra dovrà migliorare, appunto...però di questi 13 emendamenti 7 sono risultati poi non accoglibili, e di questi 13 emendamenti ne abbiamo trasformati 6 in ordini del giorno. Di questi ordini del giorno 4 sono stati accolti, uno è stato ritirato, ma perché sul progetto agricoltura c'è stato un emendamento che accoglieva i nostri indirizzi, quindi con soddisfazione, e dei restanti emendamenti 5 sono stati accolti e uno è stato respinto.
Possiamo quindi dire che le idee che UVP ha portato in questo progetto che, ripeto, non ci appartiene perché il progetto di governo è di UV e Stella Alpina, ma è un progetto sul quale abbiamo voluto e provato a dire la nostra, c'è stata soddisfazione per il dibattito, c'è stata soddisfazione per l'apertura e c'è la soddisfazione di vedere che alcuni impegni politici, alcuni emendamenti precisi, hanno trovato una loro soluzione. Certo, gli impegni politici purtroppo su questo, la nota negativa di questi 18 mesi di legislatura...bisogna che ce lo ridiciamo, ecco, non sempre gli impegni politici hanno trovato poi una soluzione per motivi di tipo amministrativo, giuridico, tutto quello che vogliamo, però sugli impegni politici misureremo anche questa voglia di dialogo cosa riuscirà a portare, poiché ci va bene che ci sia stata data soddisfazione, abbiamo e vogliamo dare la massima...come si può dire? vogliamo dare al Presidente, al suo Governo e alla maggioranza la fiducia necessaria, però non può essere una fiducia per sempre! Nei prossimi due o tre mesi dovremo vedere su certi impegni politici risposte precise.
Il progetto sullo sviluppo economico, che tutti qua abbiamo enunciato, è il progetto sul quale l'UVP vorrebbe vedere da subito delle soluzioni, perché dobbiamo andare ad aiutare le nostre piccole imprese, ma saremo più puntuali su questo. Quindi su questi impegni politici cerchiamo la vostra responsabilità, le cose che abbiamo detto in aula speriamo che possano vedere la loro soluzione. Quello che però riteniamo come UVP necessario - e il prossimo periodo lo dovrà dimostrare - è che questa fase politica, questo Governo di transizione, questo progetto di Governo di transizione...abbiamo bisogno di un bilancio, quindi anche per questo c'è bisogno che si vada avanti, però o poi a bilancio approvato si troverà una soluzione politica nuova, con un Governo più forte che possa governare la Valle d'Aosta, o il Governo attuale andrà avanti ma dovrà abituarsi a che questa fase di dialogo dovrà essere necessaria in ogni occasione, oppure quello che è stato detto in fase di apertura di questo bilancio non potrà che trovare la sua risposta, ecco, perché la politica o riesce a governare i problemi o deve ritornare alle urne. E su questo, come gruppo UVP, siamo precisi, perché non vogliamo che sia un problema addirittura per noi, cioè noi non vogliamo trovare la soluzione a tutti i costi, la soluzione dev'essere una soluzione politica che sia in grado, attraverso un nuovo contenitore, di mantenere, se possibile, le sensibilità, ma soprattutto mantenere i principi per i quali ci siamo mossi e abbiamo fatto le nostre scelte, altrimenti, evidentemente, non potrà che essere quella.
In questo momento particolare, con il lavoro che abbiamo fatto e con quello che ci aspetta da fare nei prossimi giorni, sul progetto di bilancio noi ci asterremo, con tutte le aperture di credito del caso che, comunque, sono limitate nel tempo.
Presidente - Grazie Consigliere Bertschy. La parola al Consigliere Borrello, ne ha facoltà.
Borrello (SA) - Presidente, colleghi, ci apprestiamo ad arrivare all'ultima fase di questa maratona, che ci ha prodotto sicuramente degli aspetti positivi, ci apprestiamo a votare quello che è l'atto principe da un punto di vista politico-amministrativo per quanto riguarda la gestione dell'Amministrazione regionale. Prima di entrare nell'analisi più di carattere politico, che sicuramente è la cosa a cui tengo di più a livello personale e a livello anche di movimento, vorrei fare due considerazioni rispetto al contesto che stiamo vivendo dal punto di vista economico e sociale, che ci ha portato ad un'analisi di questo documento dal punto di vista amministrativo e contabile per un momento particolare, che non solo è caratterizzato da una mancanza della crescita dal punto di vista economico e occupazionale, ma è fortemente caratterizzato dal ritardo della ripresa economica che ha condizionato in maniera forte e determinante gli aspetti gestionali di un bilancio. Siamo consapevoli dei numeri che sono presenti all'interno di questo bilancio, che è determinato fortemente da una decrescita di disponibilità all'interno delle casse regionali e che ha prodotto sicuramente una difficoltà di gestione dell'ordinarietà. E, allora, a questo punto bisogna cercare di fare delle scelte politiche per cercare di andare a ridurre gli impatti e ad ottimizzare quello che è l'aspetto amministrativo di un bilancio.
Cosa si è cercato di fare in questo disegno di legge, in questa manovra finanziaria? In un contesto caratterizzato, come ho già detto nel mio intervento in discussione generale, da un valore negativo di -103 milioni, non si può far altro che cercare di ridurre gli impatti all'interno dei singoli capitoli; di conseguenza obbligatoriamente questo bilancio è caratterizzato da segni negativi in tutti i settori. Da qui la sfida dal punto di vista amministrativo-politico di cercare di condurre, di gestire gli impatti di questo bilancio in modo tale da renderli minori rispetto alle percezioni del territorio e del sistema Valle d'Aosta. Riteniamo che questo bilancio, seppure in un momento di crisi, cerchi di dare sempre delle risposte per garantire i livelli di qualità dei servizi, seppure in un contesto di contrazione generale che non caratterizza solo la Valle d'Aosta, ma caratterizza tutto il sistema italiano ed europeo. Queste difficoltà sono dichiarate, abbiamo manifestato in maniera sincera come un libro aperto le reali difficoltà, e ci assumiamo la responsabilità anche di produrre un documento contabile, perché rientra nelle competenze di chi ha le responsabilità di governo. Sin dall'inizio abbiamo detto che era un documento aperto, e avevamo manifestato, dapprima con le parole dell'Assessore al bilancio, similarmente a quelle del Presidente della Giunta, e anche con il mio intervento in fase di dichiarazione di discussione generale, una disponibilità generale ad affrontare quelle che sono tutte le vostre valutazioni, sempre nel rispetto dei ruoli, in merito a questo bilancio. Avevamo dichiarato che avremmo analizzato in maniera seria e approfondita le vostre proposte e questo noi abbiamo fatto.
Ci troviamo in questo momento conclusivo a fare una considerazione rispetto a un testo che - come ha definito l'Assessore Perron - non è un testo blindato ed è legato essenzialmente a una presa di coscienza da parte della politica, della necessità di aprire un confronto su temi decisamente importanti come quello che stiamo trattando in questo momento. Sono molte le questioni che si sono analizzate all'interno di questo bilancio e, ripeto, sempre nel rispetto dei propri ruoli, abbiamo cercato di analizzarle con serietà; alcune le abbiamo accettate, altre le abbiamo rimandate solo per approfondimenti dal punto di vista tecnico-contabile, altre hanno avuto delle valutazioni positive dal punto di vista politico, all'interno di quella che è l'espressione della votazione degli ordini del giorno. Ordini del giorno che, mai come in questa seduta, hanno un significato politico, perché, nel momento in cui si affrontano dei temi come quelli che abbiamo affrontato, e mi riferisco in particolar modo alla questione della burocratizzazione, da una parte (quindi un aspetto prettamente amministrativo), e i rapporti con lo Stato (aspetto più di carattere politico), che vengono trattati ed approvati all'interno della seduta principale nell'arco dell'anno per quanto riguarda gli aspetti politici...ritengo che questa sia una considerazione da mettere all'attenzione dei colleghi, ma anche della cittadinanza tutta. Aver affrontato questi temi ed aver approvato questi ordini del giorno in questa seduta ha un significato politico decisamente più elevato, e penso che questo sia l'elemento da prendere in considerazione, oggi, all'interno della discussione del documento finanziario; è una presa di coscienza, una responsabilizzazione di tutte le forze politiche all'interno del Consiglio regionale, sempre nel rispetto dei ruoli, di quello che è il momento storico che stiamo vivendo.
Fatto questo passaggio di carattere generale, esprimo il voto a favore a questi due disegni di legge da parte della Stella Alpina.
Presidente - Grazie Consigliere Borrello. Ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.
Al di là del clima positivo, noi, come gruppo ALPE, siamo decisamente soddisfatti per il metodo di lavoro innanzitutto; mai è successo in quest'aula, da sette anni, per quanto ci concerne, quindi il primo apprezzamento è a livello di metodo di lavoro. Martedì pomeriggio il Presidente Rollandin ci ha comunicato...non da mesi, collega Borrello...ci ha comunicato in quest'aula che questo documento era aperto; "aperto" vuol dire che, come abbiamo cercato di affrontare i vari temi, abbiamo suddiviso in tre il dibattito in quest'aula: il primo, abbiamo detto, modificando subito i due impianti, quindi la finanziaria; il secondo con degli impegni di natura politica (e così è andata) e, il terzo, a lungo termine, poiché probabilmente in quattro giorni di lavoro oggi non potevamo affrontarlo e l'abbiamo quanto meno rinviato, il primo rinvio principale, là dove il nostro gruppo porterà il suo contributo e vorrà esserci, e sarà quello sul tema dell'accessibilità della nostra Regione sui trasporti. Quindi un apprezzamento per quanto riguarda, in prima battuta, il metodo di lavoro.
Seconda considerazione: certe idee che abbiamo cercato di elaborare, certi progetti, certe soluzioni che abbiamo elaborato in questi mesi, in questi anni, trovano contezza per la prima volta in una legge finanziaria, quindi è positivo; peccato che, a fronte magari di 80-100 iniziative più decine di ordini del giorno o mozioni, solo ora si dia gambe e corso ai riordini fondiari pregressi. Positivo anche il recepimento...mi sembra sia la prima volta che in questi sette anni la maggioranza si presenta al dibattito della finanziaria, quindi al bilancio triennale, con 17 emendamenti ed emendamenti di peso. Positivo, quindi, e oltretutto diversi emendamenti andavano proprio nella direzione da noi non solo auspicata, ma che avevamo elaborato; quindi abbiamo apprezzato, anche perché l'elaborazione non solo arrivava dal nostro gruppo, ma ritenevamo che le idee avessero potuto fare la differenza, con un po' di presunzione magari, diciamo...e faccio l'esempio dei 6 milioni di euro dei fondi di rotazione per quanto riguarda l'agevolazione sulla riqualificazione energetica degli edifici privati. Soluzioni che bastava copiare, bastava probabilmente inserire perché altre Regioni, più virtuose di noi, in questi settori, lo stanno facendo...ottimo che sia stato inserito. È positivo che ci sarà un piano di lavori straordinari che è stato portato all'attenzione dei colleghi dell'UVP e da noi sostenuto. È positivo anche l'ordine del giorno che abbiamo ritirato, ma sul quale c'è un impegno di natura politica; il Presidente, per la prima volta dopo diversi anni, in quest'aula, ci ha annunciato che ci sono delle eccedenze, quindi per quanto riguarda la macchina amministrativa, per il comparto pubblico-amministrativo dobbiamo trovare delle soluzioni non facili, deve essere asciugato da una parte e, dall'altra, c'è un impegno comunque di raccordarci con la commissione per poter dare anche delle risposte a livello di patto generazionale, quindi per i giovani la possibilità di nuovi posti di lavoro. E potremmo fare altri esempi di idee che sono state recepite e perfezionate: vedi la prima infanzia, vedi il fondo di inclusione sociale, anche se ad oggi è stato deciso solo il contenitore - una proposta che arrivava dalla passata finanziaria, da diversi anni - che è stato inserito all'interno dell'impianto.
Noi ci siamo quindi posti questo obiettivo: la scorsa settimana il nostro gruppo ha fatto un incontro pubblico cercando di dire quali erano le nostre proposte, soprattutto. Per fare delle proposte, però, bisogna a nostro avviso conoscere le criticità, e per conoscere le criticità bisogna essere seri, non fare del populismo (è un momento difficile, e fare del populismo è semplicissimo probabilmente, dato che la coperta è molto corta). Con un po' di presunzione pensiamo di aver fatto un lavoro serio, di aver presentato degli emendamenti mirati, di aver presentato degli ordini del giorno che per noi andavano nella direzione di migliorare, integrare questa finanziaria. Questa parte ci ha visto partecipi in maniera importante, soprattutto quando si sono portati in discussione all'interno di quest'aula argomenti a noi cari, ma che da diversi anni stavamo elaborando. Quindi, come diceva prima l'Assessore Perron, questa finanziaria comunque uscirà da quest'aula in maniera per noi migliore rispetto a come è entrata martedì pomeriggio.
Seconda considerazione, invece, di ordine generale. Il collega Assessore Perron parlava di una macchina performante...no, collega Perron, non abbiamo una macchina performante, lo sappiamo! Abbiamo una macchina lenta, abbiamo una macchina che potrebbe fare meglio, che deve fare meglio in questo momento; abbiamo parlato con il Presidente Rollandin, ieri: dobbiamo migliorare i processi, sovente facciamo gli azzeccagarbugli, sovente non riusciamo a essere rapidi, efficienti, efficaci, non riusciamo ad accompagnare i processi, il mondo imprenditoriale, artigiano e anche la semplice famiglia che ci chiedono una macchina pubblica più performante. Lavoriamo in quella direzione per dare delle risposte più puntuali.
Poi arriviamo a un altro dossier importante, non affrontato: noi abbiamo affrontato questo bilancio senza conoscere il bilancio parallelo, ad oggi noi non abbiamo questo bilancio disponibile, quindi non possiamo declinare, scegliere, proporre, modificare tutte quelle che sono le risorse all'interno del comparto parapubblico, pertanto società partecipate e controllate, che non devono rientrare nel bilancio per un ragionamento che ben conosciamo, ma che ad oggi la "casa di vetro" in questo settore non esiste. Stiamo lavorando sulla legge che non è ancora stata confezionata del tutto, e vorremmo che siano molto chiari i passaggi per noi importantissimi: vedi la trasparenza, vedi il discorso di assunzioni, vedi il discorso di indirizzo, comunque, di questo Consiglio regionale. E poi, comunque, noi riteniamo che all'interno di questa Amministrazione, e l'abbiamo visto proprio ieri, per ogni singolo emendamento, ci sono ancora troppe sacche, troppi sprechi, abbiamo visto come si potevano modificare anche il singolo articolo, il singolo emendamento e reperire parecchi soldi. Noi riteniamo che se questo lavoro fosse stato fatto cinque mesi fa, partendo da luglio-agosto 2014, probabilmente avremmo avuto una finanziaria ancora più performante, e che, come diceva l'Assessore Perron martedì pomeriggio, è necessario immaginare un altro sistema e per fare ciò bisogna sapere da dove si vuole partire e con quale visione d'insieme. Bene, fossimo partiti cinque mesi fa con queste condizioni, probabilmente avremmo proposto una finanziaria più performante.
Oltre a questo ancora due considerazioni. Tutto il mondo oscuro, tutto il mondo esterno a questo bilancio, ad oggi, a noi non è dato sapere. E faccio un esempio: un casinò che è imballato al suo interno, dove gli intoccabili la fanno ancora da padrone, nonostante tutto, nonostante nuovi manager ben retribuiti, il rilancio che continua a persistere, dove non si intravvede nessun segnale di rilancio. Ma, oltre a questo, abbiamo comunque dei brutti episodi che stanno ancora capitando all'interno di questa nostra società. Il collega Donzel prima parlava del discorso "disoccupazione", di non occupazione, dove abbiamo degli episodi molto gravi, molto gravi, che non ci possono trovare...non possiamo, nonostante le modifiche che sono state apportate, non ci possono trovare favorevoli nel momento in cui non si cambia metodo di lavoro. Metodo di lavoro che, come dicevo, abbiamo apprezzato in questi quattro giorni, risultati ce ne sono all'interno di questa finanziaria, ma non sono sufficienti, non sono sufficienti, perché poi sono la sommatoria di piccoli episodi che fanno saltare comunque un modello che non è sostenibile, non è più sostenibile, che dev'essere al più presto modificato, varato, integrato, perché, com'è stato detto molto bene martedì scorso dall'Assessore Perron, questo nostro sistema non è più sostenibile, quindi va corretto e per correggerlo dobbiamo però essere più incisivi. Perché oggi non abbiamo dato delle risposte puntuali a due società che costano più di un milione di euro e abbiamo dei dirigenti competenti all'interno di un Assessorato che praticamente non hanno più dossier da affrontare? Perché oggi non abbiamo preso una decisione prendendo il toro per le corna e non abbiamo, dal 1° gennaio 2016, messo in liquidazione un'agenzia che non ha più senso di esistere, senza perdere un posto di lavoro? Perché ieri non abbiamo deciso, comunque anche per quanto riguarda i costi della politica, un primo segnale si poteva già dare da subito, era un segnale, tutti segnali che si potevano fare in questi quattro giorni di lavoro. E potrei fare molti altri esempi, però vorrei...termino, Presidente.
Un brutto esempio è successo nella vallata laterale dove io risiedo e abito. In questi giorni si stanno facendo i colloqui per le assunzioni nelle società di impianti a fune, colloqui solo verbali, dove sembra quasi che ci sia una roulette russa, dove i criteri non sono scritti, dove l'unico criterio probabilmente è quello che noi contestiamo e che non può più essere sostenibile. Ahimè, uscendo, la persona che ha avuto la fortuna di fare il colloquio e che non è stata assunta a tempo determinato, purtroppo ha sentito le dichiarazioni di un noto esponente di un consiglio di amministrazione: "ma seutta l'é po di neutre, na?" (traduzione letterale dal patois: "ma questa non è dei nostri, no?"). Ecco, questa è una cosa che a noi fa molto male e riteniamo che il nostro modello, se deve invertire la rotta vera, deve partire dalla trasparenza, da dei criteri scritti nero su bianco, e che tutti abbiano le pari opportunità.
Ad oggi, nonostante le modifiche che sono state apportate positivamente all'interno di questa finanziaria, noi non possiamo sostenere i due disegni di legge, perché in questo momento non c'è ancora una certa equità in questo sistema, nonostante l'apprezzamento per il metodo di lavoro e l'inserimento notevole di nostre idee e elaborazioni sostenute e votate all'interno di questa finanziaria. Grazie.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Cognetta, ne ha facoltà.
Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.
Comincerei con un aneddoto, per ciò che è successo l'anno scorso, in quest'aula, rispetto alla finanziaria. Il collega Perron all'epoca non era Assessore, era ancora un collega...non che non lo sia adesso, ma adesso fa l'Assessore...mi tacciò di catastrofismo e disse, durante un intervento, che ero effettivamente catastrofico in ciò che io raccontavo...ecco, è ancora di quest'idea, la cosa mi fa piacere.
In questa finanziaria, però, noi - sostanzialmente per "noi" intendo Regione, non noi Movimento Cinque Stelle - abbiamo, diciamo così, dato una parzialissima e iniziale risposta ai veri problemi della gente; una risposta estremamente parziale, piccola, e sicuramente una risposta che non ci farà uscire in nessun modo dalla situazione nella quale ci troviamo, vuoi per i motivi spiegati dai miei colleghi nei vari interventi (su tutti e tre i miei colleghi ci sono elementi molto importanti rispetto a questo che sto dicendo), vuoi perché questa maggioranza continua a non comprendere qual è la reale situazione nella quale ci troviamo.
Continuate a parlare di crisi, intendendo come una cosa che ha un termine, quando invece è ormai chiaro che non è una crisi (l'ha accennato anche il collega La Torre nel suo intervento iniziale) questa non è una crisi, è un cambio strutturale di sistema, quindi non passerà ma continuerà, abbiamo cambiato un modello di sviluppo economico e noi ci rassegniamo a mantenere le nostre idee. E l'altra cosa che non viene percepita è come si è mosso l'umore e la situazione esterna a quest'aula. Nel maggio del 2013 avete giocato la carta della speranza, avete detto ai vostri elettori che andava tutto bene, che non c'erano problemi, si risolveva tutto, e infatti vi hanno dato la fiducia che vi porta a essere oggi maggioranza, perché erano increduli, le persone non credevano, credevano semplicemente che fosse una cosa che poi passava. A questa prima fase poi c'è stata una fase di rabbia, perché chiaramente si sono sentiti un po' presi in giro...beh, voglio vedere, è anche normale...rabbia alla quale naturalmente non avete risposto, se non sistemando i vostri equilibri interni. Adesso siamo nella terza fase, che è quella peggiore: quella dello sconforto e della disperazione. Ormai lo leggiamo nelle parole e negli atteggiamenti, ma non solo personali, si riflettono sull'economia, si riflettono sul lavoro, si riflettono su quello che noi dovremo gestire e amministrare. Voi, a questo problema, non avete dato nessuna risposta, non avete dato una risposta di speranza, perché non c'è nulla che in questa finanziaria parla di speranza! Dovete convenire con me che non c'è niente che è proiettato sul futuro, anzi, è stata data, grazie alla spinta molto forte fatta dalle forze di opposizione...dalla nostra, ma anche ovviamente da tutte le altre, ci mancherebbe...anzi, è stata data, dicevo, una risposta assistenziale/paternalistica, e sottolineo una primissima risposta. Accettare quello che è stato il reddito minimo garantito che sarà discusso, o cominciare a discutere del fatto che i flussi di aiuto devono diventare uno solo e diventare, quindi, più precisi e più puntuali, è solo l'inizio per dare una timida prima risposta a una situazione che sta diventando insostenibile, ma sulla parte sviluppo nulla! Le grandi opere che ormai abbiamo cominciato le continuiamo, perché non si è mai detto che le fermiamo; cominciare a investire sulle nuove tecnologie piuttosto che sulle nuove imprese piuttosto che qualunque altro tipo di sviluppo anche turistico, non se ne parla; cominciare a pensare di risolvere seriamente il problema dei trasporti, non se ne parla! Allora, vedete, come si fa a votare una cosa del genere?
Il vostro primo impegno, e quando dico "vostro" dico del Governo, dovrebbe essere di gestire e curare il benessere dei cittadini, non di quelli del proprio partito o quelli dei propri amici, ma quelli del territorio. Accampare delle scuse dicendo: "non ci sono i soldi"...beh ragazzi, ci sono Regioni che è da mo' che non hanno i soldi! Il problema vero è che in questa Regione manca quello che si chiama "spirito di squadra", e l'ho detto già nell'intervento precedente. Se manca lo spirito di squadra, soprattutto quando si è in pochi, perché noi siamo pochi, quindi abbiamo poca possibilità di gestire la parte economica, non abbiamo massa, e poi cominciamo a combattere gli uni contro gli altri...capite bene che se la lotta sarà sempre e solo per gestire il proprio orticello, allora poi vedremo anche che se magari tagliate lo stipendio a me, anche se ho 100 mila euro al mese...eh no, questo è un torto, non va bene! Giusto? E vale per qualsiasi discorso. E se tagliamo quella cosa lì, "eh no, non va bene, perché scontentiamo qualcuno", se tagliamo quella là, "non va bene perché scontentiamo qualcun altro", e così via! Risultato: immobilismo totale, perché c'è anche poco coraggio, perché poi per fare certe scelte ci vuole coraggio.
Ora, per spezzare un po' la questione del catastrofismo, vorrei lanciare un paio di segnali di speranza...vediamo se riusciti a coglierli. Perché ho visto che poi nel tempo, pian pianino, le cose le recepite, perché è vero che, diciamo così, non siete aperti al dialogo, però ripetendovi le cose ho notato che pian pianino entrano anche a voi, anche perché sono questioni non politiche, ma di buon senso. Io firmo la proposta che fa la collega Fontana se essa è in linea con quello che penso io, perché non devo...come dire? avere il diritto di primogenitura, per fare un esempio, e questo vale per qualsiasi altra cosa.
Quindi, dicevo, noi voteremo contro, però ci siamo impegnati assieme agli altri gruppi a rapportarci con Roma, perché i patti, come ha detto giustamente il mio collega, vanno rispettati, se uno fa un patto lo deve rispettare, e questo per noi è sacrosanto, a prescindere; quindi noi questo impegno, personalmente, come Movimento Cinque Stelle, ve lo diamo.
Aggiungerei a questo una cosa di cui abbiamo parlato poco, del fatto che anche in Europa dobbiamo andare a cercare di prenderci le risorse per lo sviluppo a cui non avete pensato, perché lì ci sono, ma dobbiamo metterci in gioco, dobbiamo fare dei progetti, dobbiamo fare della pianificazione. Ma non noi, voi dovete farla, perché "voi" siete il Governo! Si spera che riusciate a farla, altrimenti veramente non si capisce che cosa ci state a fare lì. Capite? Quindi, se porterete avanti qualche idea che ci può...come dire? piacere, avrete tutto il nostro appoggio, sia qui che a Bruxelles. Se, invece, vorrete gestire le cose come le avete sempre gestite...beh, continuerete...non dico neanche in solitudine, perché siete la maggioranza, quindi non avrete problemi a gestirvele, però di sicuro non avrete il nostro appoggio. E non vale solo per recepire i fondi, vale anche per la gestione successiva dei fondi, perché è tutto collegato. Perché per quanto riguarda la questione delle leggi sulle partecipate, che dovrebbe essere la chiave di volta che finalmente darà la trasparenza, a noi non soddisfa affatto ciò che sta venendo fuori o che verrà fuori, ma ne parleremo quando sarà il momento. Posso però anticipare che noi non siamo affatto soddisfatti, così come non siamo stati soddisfatti di tante altre cose, mentre su questo punto, cioè quello dei fondi europei, o di altri punti specifici, facciamo ciò che va fatto nelle commissioni, con la massima trasparenza, col massimo "controllo vero" delle cose, non fatto così, tanto per fare! Quindi questo, diciamo così, è un segnale di speranza, se vogliamo cominciare a fare le cose in una maniera corretta.
Infine, dicevo, sarebbe il caso che cominciaste a meditare, secondo me, sulle leggi che state varando come svolte epocali. Non voglio ritornare sul discorso della riforma degli Enti locali, perché noi non l'abbiamo condivisa, non l'abbiamo vista come una svolta, ho già detto, appunto, rispetto alla legge sulle partecipate, spero che la riforma della legge elettorale sia qualcosa di meglio di ciò che state pensando, perché sinceramente anche questa qui non sarà una grossa riforma secondo noi.
Vorrei però soltanto finire con un altro segnale di speranza: rispetto a ciò che accade a Roma, qui tutto sommato non ci possiamo lamentare, perché se dovessimo confrontare questa finanziaria con quelle che vengono fatte a Roma, voglio dire, lì veramente esagerano. E quindi nonostante il nostro voto contrario, voglio dire, c'è di peggio, abbiamo visto di molto peggio in giro. Grazie.
Presidente - Grazie Consigliere Cognetta. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Farcoz, ne ha facoltà.
Farcoz (UV) - Oui, merci Président. Seulement quelques considérations finales à ce budget...
Presidente - Chiederei all'aula un po' di silenzio, per gentilezza, nel rispetto di chi deve intervenire.
Farcoz (UV) - ...oui, je veux le souligner, il a été dit que c'était un bilan ouvert, et avec tous les amendements qu'on a accepté je crois qu'on est allés dans cette direction, c'est-à-dire de prendre en considération toutes les bonnes idées qui ont été remportées soit dans les commissions que dans cette salle, et on a cherché de faire le possible pour porter de l'avant toute une série d'idées que sûrement sont du bon pour le futur de ce budget. Deuxièmement, je crois qu'elle a été une confrontation correcte, une confrontation propositive, et je crois que cela a donné un bon exemple de la politique par rapport à ce qui s'est passé l'année dernière. Enfin je voudrais simplement souligner encore une chose qui est à dénoncer, c'est-à-dire la sûreté des entrées: un ordre du jour qu' a été voté par la plupart de cette salle, c'est-à-dire de définir avec une sûreté le Pacte de stabilité pour cette année et pour les années à venir. Donc je crois que le défi de cette société, de ce Conseil régional, indépendamment des couleurs politiques, sera, d'un côté, l'occupation, l'occupation juvénile, en changeant le rôle du public dans le système valdôtain et, de l'autre côté, l'efficience du système, qui d'un côté passe aussi par la bureaucratie, mais il n'est pas seulement ça, on l'a dit ces jours, l'efficience du système est importante pour relancer toute une série de secteurs qui maintenant sont en difficulté.
Je voulais encore remercier et évidemment donner, en tant que groupe de l'Union Valdôtaine, notre vote positif à ce budget de prévision 2015-2016-2017. Merci.
Presidente - Ci sono altri interventi? Ricordo che siamo in dichiarazioni di voto. Ha chiesto la parola il Presidente del Consiglio, Viérin Marco, ne ha facoltà.
Viérin M. (SA) - Grazie Presidente.
Approfitto già di questo momento per ringraziare innanzitutto i colleghi per quello che è stato il dibattito, un dibattito che è avvenuto in un clima sereno, corretto, che ha portato credo a dei buoni risultati per quello che possono essere le azioni che direttamente nasceranno, soprattutto da quelle intese un po' con tutti i gruppi che la maggioranza ha voluto in queste tre-quattro giornate.
Io credo che, innanzitutto, vadano ricordati due aspetti: il momento in cui viviamo, che necessita sempre più di un lavoro di questo genere e, soprattutto, per quella che è stata la mia esperienza in questi mesi, un credere fortemente al proprio territorio e a dove si vive. Io credo che sia fondamentale per fare un percorso, non solo per noi, ma anche per chi verrà dopo di noi, estremamente importante per cercare di dare il meglio che questo Consiglio può dare alla nostra comunità. È quindi un ragionamento molto attento alla prossimità, un ragionamento che è nato anche nei giorni della "Scuola della democrazia" che abbiamo fatto con i ragazzi di tante Regioni d'Italia, che hanno potuto apprezzare anche delle cose che la Valle ha mostrato loro, anche delle cose che la Valle ha potuto essere da esempio, e quindi io credo che la Valle possa essere ancora un esempio che altri copiano, come noi probabilmente, anzi sicuramente, dovremmo copiare qualcos'altro da altri. Questo sta a significare, nel mio concetto, che non si è mai finito di imparare e bisogna guardarsi intorno per imparare ancora, anche quando magari uno ha già più di 70-80-90 anni. Piccolo aneddoto: ricordo perfettamente una persona anziana del mio Comune, che quand'ero bambino mi disse...stavamo lì, in patois si dice: "a dibouaté" , cioè a togliere dalle pannocchie quelle che sono le foglie protettrici del frutto...ebbene, questo signore che si chiamava "Guste" - non perché mi rivolgo al Presidente della Giunta, ma perché si chiamava così - forse Donzel lo ricorda, perché era lì al Dregier di Pollein - quella sera mi disse in patois: "n'i aprèi caétsouza co mé" (traduzione letterale dal patois: "ho imparato anch'io qualcosa")...ho imparato anch'io qualcosa...e aveva quasi 90 anni! Quindi non si finisce mai, e questo deve restare impresso nelle nostre memorie.
Io credo in questi due giorni di aver assistito a un Consiglio molto proficuo, che da tempo non vedevo, perché, onestamente, se crediamo in quello che è il nostro ruolo, quello che dobbiamo fare su alcuni temi come quello dell'Autonomia, che è un patrimonio di tutti, su quello, anche se dobbiamo parlare di cose che scottano (costi della democrazia e della politica), abbiamo avuto la capacità, con emendamenti tutti diversificati...ma poi, con un sentire comune, ci ha portato a discutere ieri su un tema così difficile, in maniera pacata, serena, e anche, su molti aspetti, già condivisa. È chiaro che - l'abbiamo presentato in una risoluzione come Ufficio di Presidenza - spetterà all'Ufficio di Presidenza lavorare in sinergia, certamente anche coi Capigruppo, perché più teste sbagliano di meno, o ascoltare tutti è sempre importante, credo che avremo la capacità di fare questo sforzo e anche perché, credetemi, sempre in questi mesi, io ho avuto dei grossissimi complimenti non al sottoscritto, ma a quella che è stata l'azione della Valle d'Aosta in questi anni su questo capitolo, o su questo tema. Noi siamo i più virtuosi, avremo occasione nell'Ufficio di Presidenza e in altri incontri di mostrare i dati, ho già provveduto a fare delle ricerche in questi mesi; ebbene, dai dati, da quando è uscito anche il decreto legge 174 del 2012, la Valle d'Aosta aveva già adempiuto a tutto, mancava solo il ragionamento del numero dei Consiglieri e di poche altre cose che spettano a una legge costituzionale e quindi non potevamo fare diversamente. Ecco, io credo che comunque su questi due temi molto importanti e sul terzo che ho detto subito sin dall'inizio, che è il cappello anche di questi due temi, cioè la prossimità al nostro territorio, credo che noi è lì che dobbiamo lavorare, perché è lì che la gente potrà di nuovo guardare a noi e soprattutto avere della speranza, perché io credo che siamo tutti nati nel nostro territorio e siamo tutti - quando io parlo con voi lo percepisco perfettamente - inseriti, anche con la nostra mentalità e il nostro fare, nel territorio valdostano. Io mi auspico, veramente, col cuore, che la giornata di oggi, di ieri e di avantieri siano tre giornate che ci aiuteranno a lavorare meglio. Grazie ancora.
Presidente - Grazie Presidente. Ci sono altri interventi? Direi per gentilezza di prenotarsi, se ci sono altri interventi. Ha chiesto la parola il Consigliere Viérin Laurent, ne ha facoltà.
Viérin L. (UVP) - Abbiamo iniziato questa lunga discussione del bilancio 2015 e di previsione sul triennio parlando di politica e vorremmo terminarlo, per quanto ci riguarda, parlando di politica. Una lunga e articolata discussione che si era aperta, con una disponibilità arrivata dalle relazioni del relatore e del Presidente, su temi che, malgrado una non condivisione nella costruzione del bilancio, potevano essere effettivamente segnali di un bilancio aperto. Noi avevamo accolto con positività questo fattore, dicendo però che volevamo vedere i contenuti, e soprattutto volevamo vedere se questa disponibilità era effettiva e se sui temi che un po' tutti avevano portato all'interno di quest'aula c'era effettivamente una voglia di cambiamento. Una discussione che si era aperta, quindi, con la discontinuità e, dobbiamo dire, malgrado un bilancio che non è il nostro bilancio, che non è il bilancio che noi condividiamo, che non è il bilancio per il quale noi ci riconosciamo (affinché non ci siano dubbi), che non è il bilancio della ripresa e della crescita, peraltro era stato anche enunciato che era un bilancio costruito per una fase di transizione e, soprattutto, per vedere se effettivamente c'era una volontà di costruire qualcosa almeno su certi temi.
Dobbiamo dire che effettivamente certi aspetti non ci convincevano, e dobbiamo dire che, invece, tutta una serie di proposte sono state accettate (altri colleghi lo hanno ricordato), secondo noi, tra l'altro, migliorative, perché si possono anche accettare delle cose che poi rimangono lettera morta. Sono proposte migliorative che, però, rimangono su un paradigma vecchio. Non condividiamo sicuramente l'impostazione (l'abbiamo detto), ma prendiamo atto che effettivamente sulle battaglie che sono state fatte in questo anno, per quanto ci riguarda e assieme ad altre forze, c'è stato effettivamente un cambiamento concreto, attraverso disposizioni normative effettive, attraverso ordini del giorno, impegni, comunque attraverso un'organicità su temi che possono essere quelli della condivisione, pur invece rimanendo distantissimi, molto distanti, su certi temi (questo lo ribadiamo). Allora, attraverso queste iniziative...perché abbiamo lavorato in queste settimane, in questi mesi, per questo bilancio e abbiamo anche speso energie, tempo, per cercare di apportare delle idee, non per noi, ma per il territorio, per il cambiamento necessario sul territorio, il cambiamento per noi rimane una priorità.
Ma quali sono i modi per portare il cambiamento? Qual è il modo per portare il cambiamento? Che poi questo arrivi perché la maggioranza non ha più i numeri, o questo cambiamento arrivi per una disponibilità effettiva di una presa di coscienza che certe cose vanno riviste, o c'è effettivamente una disponibilità a costruire una fase, che sia poi di transizione o meno, diversa...ma secondo noi il cambiamento arriva se si può incidere! Se non si incide, si grida, si dice che questo non va bene, si dicono tante cose, effettivamente magari anche giuste per dire ciò che non va, ma non si incide e, soprattutto, non si riesce a fare il bene della comunità inteso come noi lo vogliamo. Perché se la collega Fontana ha una buona idea sul reddito minimo di cittadinanza o comunque sull'inclusione sociale, e la propone, e nessuno la considera, rimane una buona idea alla quale noi tutti, opposizione, aderiamo, e se nessuno oggi prende l'iniziativa, quella rimane lettera morta e l'abbiamo vissuto per un anno, per quanto ci riguarda!
Allora, dopo un anno in cui abbiamo visto bocciate tutte le iniziative, effettivamente bisogna ammettere che in questo bilancio la disponibilità c'è stata. Alcuni colleghi ci hanno fatto delle battute, colleghi di maggioranza..."mah, siamo indecisi se astenerci o votare a favore del vostro bilancio"...per dire che tutti assieme abbiamo costruito dei cambiamenti. Allora oggi, per quanto ci riguarda, gli emendamenti e le proposte del cambiamento si sono divise su due volani: uno quelle del cambiamento, che in questo anno erano state codificate sui costi della democrazia, sulla burocrazia, sui manager, sulle partecipate, anche sui segnali all'interno delle istituzioni...quel messaggio è arrivato, è un messaggio di cambiamento! Pochi mesi fa, questo messaggio sarebbe stato improponibile, e altri lo hanno ricordato. E sui temi, secondo volano, sui temi a noi cari, sui settori cruciali, altri messaggi sono arrivati: lo sviluppo economico... qualcuno parlava delle grandi opere, ma noi abbiamo interpretato che comunque l'ultima grande opera che è rimasta viene per adesso rimandata e attraverso altre soluzioni si crea uno sviluppo economico sui piccoli cantieri...questo, secondo noi, è un cambiamento! Il sociale, con gli asili nido, l'inclusione già ricordata, l'agricoltura, il territorio con gli Enti locali, per arrivare ai castelli, ai beni culturali, alla Film Commission...magari temi più piccoli.
Questo per dire che noi non siamo a favore di questo bilancio, ma ci sono tanti modi per manifestare una sfumatura su un'effettiva disponibilità a cambiare. Se poi vogliamo già annunciare tre giorni prima che siamo a priori contrari, liberi di farlo, ma secondo noi le discussioni anche politiche servono, non solo politiche, anche amministrative, servono, ed è per questo che noi non ci sentiamo sicuramente di appoggiare un documento di questo genere, per tutti i motivi che sono stati espressi: perché non è il nostro bilancio, perché noi l'avremmo fatto in modo diverso, perché abbiamo idee di sviluppo diverse, ma non ci sentiamo neanche di votare contro questo documento, perché crediamo o, meglio, speriamo che questa sia un'effettiva disponibilità...è un buon inizio.
Allora, quali sono i limiti, oggi, di trovarsi in una situazione in cui uno cerca di incidere? È che poi lo schema è comunque da rivedere, al di là delle intese che si possono trovare sui temi, siamo tutti d'accordo che oggi il paradigma è da rivedere. Ed è per questo che è necessario rifondare un sistema (noi l'abbiamo detto nei giorni precedenti alla discussione), rifondare un sistema che probabilmente non regge più le sfide del futuro, che è da rifondare settore per settore, con delle priorità che ci dobbiamo dare tutti assieme; se vogliamo delegare agli altri, a chi tra l'altro non ha neanche più i numeri per governare, lasciamoglielo, ma sicuramente non saranno le nostre priorità o parte delle nostre priorità. E quindi il cambiamento o si assume in termini di disponibilità almeno per le proprie idee o si delega, e noi non abbiamo voglia di delegare il cambiamento se invece riusciamo a portarlo e a farlo sentire anche a chi ha la responsabilità di governo, e anche da qui, dove siamo, cioè all'opposizione. Se veramente l'atteggiamento effettivamente è un atteggiamento che cambia e che cambierà...beh, noi crediamo che almeno si potranno rivedere le regole assieme. Ecco i due volet: le regole verso l'esterno, l'Autonomia intesa come concetto ampio, e le regole all'interno, ma noi vogliamo partecipare alla revisione delle regole, perché anche questo è cambiamento! Se non si rivedono le regole portando le proprie sensibilità il cambiamento sarà più lontano. Allora, noi non vogliamo e vogliamo dimostrare proprio che non siamo semplicemente capaci a fare critiche sterili, ma attraverso proposte, se accettate, vi diamo comunque una possibilità di collaborazione...e questa la diamo da mesi!
Allora, la questione di fondo oggi è capire se si ha voglia di partecipare a una nuova fase politica, ottenere le battaglie di principio - qualcuno ha citato i metodi, i contenuti, il cambiamento - o se, tout court, ci limitiamo a dire ciò che non funziona e, un po' come diceva Chanoux: "saule pleureur" e continuare a dire che nulla va bene...noi lo diciamo, noi lo diciamo con forza e siamo capaci di dire quali sono le cose che non vanno bene, però vogliamo anche che ci sia una fase propositiva e siamo ancora più soddisfatti se questa viene accolta.
Alors nous croyons qu'aujourd'hui nous nous sommes posés cette question: quelle sera notre attitude sur ce budget et sur cette phase politique qui nous attend et quelles sont nos priorités, voter pour un changement, c'est-à-dire partager un changement pour lequel, entre autres, nous avons été élus, car notre projet politique est né sur le changement. Ce n'est pas seulement un changement que nous théorisons, mais nous le voulons concrètement, et si on n'arrive pas à changer le système par nos idées, il y a une prise de conscience que quelque chose ne marche pas, que nous n'avons pas la force de changer, que ce soit tous seuls ou que ce soit tous ensemble. Donc, au-delà de tout, nous le devons aux valdôtains qui nous demandent une solution aux problèmes, qui nous demandent de trouver une solution sur les thèmes concrets. Autre chose ce sont les solutions politiques, mais sur les thèmes concrets les valdotains nous demandent de faire quelque chose. Nous le devons bien évidemment à la communauté, car aujourd'hui la politique ne peut pas arrêter une Région, et si les numéros sont ceux qui sont, ou nous avons envie de résoudre au moins certains thèmes ensemble ou il n'y a pas d'autres solutions.
Donc nous croyons que cette phase qui s'ouvre est une phase très délicate, où il y a de la part de tout le monde une disponibilité à se confronter, nous l'avons perçu même parmi non seulement les collègues qui sont présents ici, dans cette salle, c'est aussi la politique en général qui s'interroge, mais nous devons quand même prendre acte que le changement devra arriver pour de bon. En conclusion, nous croyons que ce changement est un changement que nous avons relevé de votre attitude, et c'est comme le collègue Bertschy l'a rappelé, une "ouverture de crédit", surtout c'est quelque chose que nous sentons de devoir à notre communauté, à la Vallée d'Aoste, car c'est seulement à elle que nous répondons et cela toujours pour garantir son épanouissement à travers surtout le rôle que les citoyens nous ont confié ici, dans cette salle.
Presidente - Grazie Consigliere Viérin. Altri interventi? Non ci sono altre richieste, possiamo chiudere? Non ci sono altri interventi. Chiede la parola il Presidente della Regione Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - Oui, merci Président.
Credo di potermi associare a quello che tutti hanno in qualche modo sottolineato come atteggiamento di base; ora, se biblicamente hanno messo una settimana per fare il mondo, è un po' difficile in quattro giorni cambiare una situazione piuttosto complicata... Noi ci rendiamo conto quindi dei limiti di un dibattito sicuramente importante, che ha delle sfumature, che ha delle ripercussioni, che ha dei cambiamenti che sono da leggere e sono da declinare con degli atti concreti.
Noi abbiamo illustrato questo atto di bilancio e volutamente non abbiamo insistito sul programma per il fatto che potesse essere di lunga gittata, perché ci sembrava opportuno sottolineare la prospettiva che è a medio termine, cioè di un anno, per capire che cosa si può ipotizzare con le disponibilità finanziarie incerte, quello che noi riusciamo a mantenere nell'ambito di una condotta che ci possa premiare sotto il profilo della possibilità di investire il più possibile e di spendere il meno possibile per quanto riguarda le azioni normali della macchina, che deve funzionare in modo diverso.
Ora, siamo anche in qualche modo lieti che la sfida che era partita in quest'aula tra tutti per dire se questo è un bilancio aperto, giustamente, immediatamente, si è detto: "mah, se è aperto, vediamo se effettivamente lo è o no"...ebbene, credo che oggettivamente questa sfida è stata vinta verbalmente, nel senso che tutti hanno trovato una modalità corretta per inserirsi in un dibattito che ha portato dei frutti, che ha portato dei risultati, di cui onestamente e correttamente vi ringrazio, tutti l'hanno evidenziato e credo che questa sia una soddisfazione per tutti. Io non credo che alla fine di quattro, cinque giorni di dibattito, il fatto di andare più o meno a dire "bene, ho insultato un po' di più quello, sono andato giù un po' più pesante, vedi come sono stato bravo", sia una soddisfazione. Io credo che, molto più realisticamente...e non solo per chi è interessato a quello che succede in quest'aula, e non per quello che ci diciamo, ma per gli effetti che questa discussione porta all'esterno, ecco, io su questo credo sia importante sottolineare il risultato di un dibattito molto franco, un dibattito che sicuramente ha un'importanza sull'atto in sé del bilancio, ma anche un'importanza sulla parte politica, che è alla base di queste scelte, ma ne crea anche le premesse per una sfida: quella di capire se ci sono le condizioni per creare degli accordi che permettano di allargare la situazione di oggi, che noi abbiamo detto all'inizio difficile, che abbiamo sottoposto all'attenzione con questo spirito di apertura e quindi di dibattito, e che vogliamo fino in fondo capire, fino a dove si può, insieme, costruire qualcosa che sia veramente diverso da quello che abbiamo lasciato ieri. Anche perché la diversità e il cambiamento non solo non è voluto, ma ce l'hanno imposto, perché sicuramente era più facile andare secondo dei cliché che davano dei risultati molto più facili e con impegni di forze che erano molto più consistenti. Oggi non è più così, e anche gli emendamenti che sono stati presentati risentono di questa difficoltà, di trovare comunque fondi nuovi, capacità, con quell'asta insuperabile purtroppo del Patto di stabilità.
Tutti hanno ragionato...quello che è stato fatto in quest'aula è un ragionamento molto corretto...si sono resi conto che alcune regole non le possiamo cambiare noi; possiamo dire che non le apprezziamo, possiamo dire che non ci convincono, possiamo insistere sul fatto che queste regole europee e, di riflesso, nazionali, non sono a nostro avviso, come per tanti, la base per il rilancio, però oggi queste regole ci sono, vanno rispettate come le rispettano i Comuni, le rispettano le altre Regioni, le rispettano anche le Regioni a Statuto speciale. Noi abbiamo insistito con quel documento, si è provato a dire che sarebbe stato molto più facile fare questa discussione se avevamo delle premesse certe, se avevamo la garanzia che i fondi che derivavano da quello che è un accordo, discutibile, che può essere rivisto...ma quei fondi venivano mantenuti. Questa è l'unica linea, che non dice a nessuno "sei qualcosa", diciamo solo che purtroppo questi patti non sono mantenuti e questa è l'evidenza, ma non lo diciamo solo noi! Non è che la Valle d'Aosta si pone in una situazione diversa. Leggete i documenti di tutte le Regioni che in questo momento stanno cercando di portare a casa il bilancio e tutti sono: uno, nell'incertezza e, due, nella difficoltà di capire cos'è il domani e che cosa può ancora succedere e cambiare il documento che oggi stiamo approvando. Queste sono le difficoltà che anche noi abbiamo riscontrato in un dibattito molto aperto.
Ora, credo che la sostanza del raccordo che ha visto impegnati tutti è proprio quello dello sviluppo, quello del rilancio, il rilancio dell'economia che passa attraverso il sostegno delle piccole e medie imprese, com'è stato detto molto correttamente e credo che si è fatto il possibile per aderire a questo impegno, ad iniziare un percorso che dall'altra parte porti anche a dire che, sicuramente come Amministrazioni, tutte, devono fare qualche sacrificio nel momento in cui non ci sono più le disponibilità di prima. Questo è, nella sostanza, un messaggio politico. Noi apprezziamo il fatto che con sincerità le forze abbiano fatto una valutazione alla fine di questo dibattito, questo è importante, perché giustamente non si è detto all'inizio: "sì, io comunque sono contro e quindi fate quello che volete", né è stato l'atteggiamento nostro di dire: "ma comunque tanto c'è un tavolo separato e su questo ognuno dica la sua", non si è viaggiato su questa linea! Si è cercato di capire le buone ragioni che uno aveva, e se non si è condiviso si è cercato di dire perché in questo momento non si può su alcuni temi o non si è nella situazione di...altri, invece, sono suggerimenti, e molti degli emendamenti - da parte nostra, come da parte delle altre forze, e l'abbiamo sottolineato - sono di prospettiva, daranno sicuramente dei frutti a medio e lungo termine e non solo a breve (quindi questo è un vantaggio), abbiamo cercato di renderci conto anche di situazioni che sono legittimamente state rappresentate e che abbiamo raccolto, abbiamo cercato di sottolineare nell'insieme che il fatto di avere detto "bilancio aperto" o "bilancio ponte" non erano delle frasi ad effetto, ma la sostanza di un atteggiamento che si è concretizzato nel dibattito in quest'aula.
J'estime que le débat sur ce budget a été un moment de dialogue important, qui a mis en évidence la disponibilité des forces qui ont repris ce passage, qui ont donné une ouverture de confiance dans le débat avec toutes les différences qui encore existent. Personne n'a voulu soutenir qu'ici on devait, avec le débat sur le budget, créer de nouvelles majorités. Il y a des plans de débat différents, il y a un plan ouvert, on l'a dit, il y a des rapports entre les forces politiques qui sont ouverts, sur lesquels on a toujours discuté sur les programmes et non pas sur les places à distribuer et, comme telles, je crois que c'est l'attitude juste pour arriver, si on le croit, à un passage qui puisse nous rappeler que le système doit permettre des accords. Et pour faire des accords il faut aller de l'avant avec un programme partagé et faire de façon que sur ce programme partagé il y ait un engagement nécessaire pour utiliser au mieux les forces que nous avons. Voilà le message que je crois on peut tirer des quatre jours qui ont été, je me permets de dire, très utiles pour tous. Pour nous tous que nous avons partagé, ce débat a été un moment important et je crois un rare moment où on a finalement eu la possibilité d'avoir une échange d'idées et une confrontation qui a porté à des résultats objectivement positifs. Voilà le sens de ce débat.
Je remercie tous les collègues et j'estime que sans aucun doute il y aura la possibilité de vérifier davantage les disponibilités, on remercie toutes les forces politiques qui en ce sens se sont engagées. Merci encore pour votre attention.
Si dà atto che dalle ore 17,29 riassume la presidenza il Presidente Marco Viérin.
Viérin M. (Président) - Merci Président.
Ricordo adesso ai colleghi che procediamo alla votazione del DL 43 nel suo complesso, legge finanziaria, e poi passeremo alla votazione dell'articolato e al voto finale del DL 44, che è il bilancio di previsione. Prego colleghi, la votazione è aperta sul DL 43. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 28
Favorevoli: 18
Contrari: 10
Astenuti: 7 (Bertschy, Fabbri, Gerandin, Grosjean, Nogara, Rosset e Viérin Laurent)
Il Consiglio approva.