Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 911 del 12 dicembre 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 911/XIV - Prosecuzione della votazione del disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione autonoma Valle d'Aosta (Legge finanziaria per gli anni 2015/2017). Modificazioni di leggi regionali".

Presidente - Ricordo all'aula che siamo all'articolo 19 e siamo sul comma 15, dove abbiamo un emendamento dell'UVP, il n. 4. Chiedo ai colleghi dell'UVP se qualcuno intende illustrarlo. La parola al collega Fabbri.

Fabbri (UVP) - Sì, buongiorno a tutti. Grazie Presidente.

Ecco, solo una piccola frase che aggiungiamo a questi due commi della legge; è una piccola frase, però, a mio avviso, a nostro avviso, con un grande significato perché riportiamo anche in commissione e in Consiglio due argomenti molto importanti che riguardano questi ticket e che quindi, in qualche modo, riusciamo anche noi a renderci conto di cosa sarà e di come verrà applicato, soprattutto, per quanto riguarda l'articolo 15...pardon, il comma 15, dove ci sarà...come possiamo dire? una specie di elenco di questi esami che saranno sottoposti al ticket, per cui mi sembra giusto che anche il Consiglio partecipi a questa decisione. Grazie.

Presidente - Grazie collega. Non ci sono altri interventi? La parola all'Assessore Fosson.

Fosson (UV) - Sì, grazie Presidente. Buongiorno a tutti.

Sì, sicuramente lo accettiamo, e vi chiederei solo di farlo il più presto possibile. Presidente Restano, se fosse possibile prima di Natale, proprio perché prima entrano in funzione i ticket e prima c'è la sostenibilità del sistema. Okay.

Presidente - La parola al collega Restano.

Restano (UV) - La commissione è già stata convocata per la prossima settimana e vedremo se potremo aggiungere all'ordine del giorno quanto richiesto.

Presidente - La legge entra in vigore il 1° gennaio, quindi prima. Pongo in votazione l'emendamento n. 4 dell'UVP. Siete pregati di votare. Prego, colleghi, la votazione è aperta. Votazione chiusa.

Presenti: 32

Votanti: 32

Favorevoli: 32

Il Consiglio approva all'unanimità.

C'è ancora un emendamento, il n. 27 del PD. Qualcuno intende illustrarlo? La parola al collega Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

È un emendamento molto semplice che si inserisce nell'articolo 19, quello relativo alla sanità, ed è un emendamento che vuole semplicemente precisare i meccanismi di rendicontazione della spesa dell'USL. Oggi capita che, in alcuni casi, la rendicontazione sia fatta...diciamo in maniera forfettaria, cioè la non rendicontazione di alcune spese non presupponga, per esempio, la presentazione o il deposito di fatture o di documenti di acquisto, rendicontazione che non necessariamente presuppone che ci sia una contabilità separata da parte del fornitore o del prestatore d'opera. Non viene chiesto, per esempio, in alcuni casi, anzi non viene chiesto necessariamente che le rendicontazioni siano fatte con bonifico bancario, con ricevute, eccetera. È semplicemente un articolo che tende, in un momento come questo, in cui è auspicabile una maggiore trasparenza ed è auspicabile che tutte le spese siano rendicontate con la maggior precisione possibile...noi abbiamo ritenuto, così, di indicare all'USL la strada, che è una strada molto chiara, e cioè, ogni qualvolta si rendiconta un costo sostenuto da parte di un fornitore, questo costo deve essere documentato attraverso fattura o documento di vendita. Grazie.

Presidente - Grazie collega. La parola all'Assessore Fosson.

Fosson (UV) - Sì, grazie. È una cosa che si deve fare, che è già prevista da legge nazionale, e rinforzarlo dà maggiore trasparenza. Ci trova d'accordo, parere positivo.

Presidente - Grazie Assessore. Lo poniamo in votazione. Prego i colleghi di procedere alla votazione. Votazione chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 34

Favorevoli: 34

Il Consiglio approva all'unanimità.

Votiamo adesso l'articolo 19 nel suo complesso. Possiamo dare stesso risultato? No, lo votiamo. Prego i colleghi di votare l'articolo 19 nel suo complesso. Votazione chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 18

Favorevoli: 18

Astenuti: 16 (Bertin, Bertschy, Certan, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Nogara, Morelli, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Siamo all'articolo 20. All'articolo 20 c'è un emendamento, il n. 5 dell'UVP, che non è stato ritenuto ammissibile per il discorso tecnico finanziario. C'è qualcuno che vuole illustrarlo? Non c'è nessuno? La parola al collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Grazie Presidente.

Il nostro articolo andava nella necessità, nella volontà di reperire delle risorse, perché giustamente è stato detto anche ieri, ed è stato detto anche nelle precedenti giornate, che non possiamo neanche poi alla fine cercare di illudere le persone per poi non avere la concretezza di poter dare attuazione perché mancano le risorse, ecco. Questo emendamento non è stato ritenuto ammissibile perché, al di là dell'applicazione del 5 percento ai sensi della legge 89 dell'agosto 2014, noi avevamo ipotizzato di costituire un fondo per lo sviluppo economico e industriale, per manutenzione e restauro dei beni culturali, edifici scolastici, per politiche del lavoro finalizzate ai giovani, alla ricerca, per i lavoratori disagiati, per promuovere e diversificare la produzione di agricoltori e per il finanziamento dei consorzi delle cooperative...era un fondo molto ampio, che andava a toccare un po' a 360 gradi quelli che erano i settori che in questo momento necessitavano di avere risorse. Ci è stato detto - io penso anche correttamente - che questo fondo, al di là di tutto...sono delle risorse che vanno risparmiate dando applicazione alla legge. Devo dire che la legge dà anche facoltà a quelle che sono le Regioni a Statuto speciale (o le Autonomie speciali) eventualmente di rimodulare, cioè di rivedere anche i criteri di applicazione di questo principio di risparmio fino al 5 percento che vanno a coprire un pezzo del discorso della finanziaria che prevede un risparmio per 700 milioni per quello che riguarda le Autonomie speciali. Non sappiamo ancora quale sarà l'apporto che lo Stato chiederà alla Regione, però di fatto queste sono delle somme che vanno accantonate, perché è lo Stato che usufruirà di queste risorse.

Allora, se dal punto di vista del principio e dell'osservazione per il fatto che non è stato applicato ne prendiamo atto, ecco, noi vorremmo che, tenuto conto che precedentemente abbiamo comunque approvato una risoluzione che noi riteniamo importante, di creare, di cercare di creare sviluppo, noi cercheremo, da qua a fine del Consiglio, di agganciarci a qualche emendamento per vedere di dare corpo a questa possibilità, perché una riduzione del 5 percento, comunque, al di là di tutto, dovrebbe permetterci di liberare delle risorse anche ai fini del rispetto di quello che giustamente è stato presentato, come l'obiettivo eurocompatibile che, di fatto, ci impedisce di spendere, anche se avessimo delle risorse. Per cui ci tenevamo ad illustrarlo, perché da qua a fine Consiglio cercheremo un sub-emendamento per riagganciarci e per dire che pari risorse che saranno risparmiate, cioè non spese, noi vorremmo che venissero recepite per finanziare quella risoluzione di cui noi, tutti assieme, abbiamo condiviso le finalità, cioè la necessità di rilanciare il discorso delle piccole imprese. Grazie.

Presidente - Grazie collega. Ricordo che questo emendamento non è messo in votazione. Pregherei i colleghi di votare, a questo punto, l'articolo 20. Siete pregati di votare. Votazione chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 18

Favorevoli: 18

Astenuti: 16 (Bertin, Bertschy, Certan, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Passiamo all'articolo 21. L'articolo 21 non ha emendamenti. Possiamo dare lo stesso risultato? Stesso risultato.

Articolo 22. L'articolo 22 non ha emendamenti. Possiamo dare stesso risultato? Stesso risultato. Abbiamo poi l'emendamento n. 15 dell'Assessore Perron. Prego, Assessore.

Perron (UV) - Grazie Presidente.

Questo emendamento è rivolto al finanziamento, anche per il 2015, delle domande di contributo per i riordini fondiari ai sensi della legge "32" del 2007; le stesse vengono soddisfatte utilizzando le economie residue che sono rese disponibili nel 2014 sul fondo in gestione speciale presso Finaosta. Questo è nella gestione delle pratiche di contributo agricolo pregresse del settore stesso.

Presidente - Grazie Assessore. C'è qualcuno che chiede la parola? Nessuno chiede la parola? Collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Solo per dire che sul tema dei riordini fondiari il gruppo ALPE si è impegnato e credo che questo dia una prima risposta, si trovano delle risorse per completare i passati riordini fondiari. Certo che, forse anziché utilizzare la formula "solo le economie derivanti" si poteva fare un impegno in più, decidendo, già da subito, di mettere delle risorse...comunque apprezziamo che si faccia uno sforzo in questa direzione. Grazie.

Presidente - Grazie collega. Prego i colleghi di procedere alla votazione. Ricordo che votiamo l'emendamento dell'Assessore Perron. Votazione chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 29

Favorevoli: 29

Astenuti: 5 (Cognetta, Donzel, Ferrero, Fontana e Guichardaz)

Il Consiglio approva.

Abbiamo poi l'emendamento 7 dell'UVP, che non ha il parere tecnico finanziario positivo. Se qualcuno dei colleghi vuole intervenire...è l'emendamento n. 7...passiamo allora all'emendamento n. 6 dell'ALPE. La parola alla collega Certan.

Certan (ALPE) - Sì, grazie Presidente. Buongiorno a tutti.

Questo è un emendamento che vuole essere l'inizio di un'opera, perché ci rendiamo conto che non può essere, così come formulato, niente di più che un impegno politico che chiediamo al Governo di prendere; un'opera, quella ferroviaria, che come movimento riteniamo essere di importanza capitale per l'avvenire della nostra Regione, e quindi chiediamo che venga inserito anche in finanziaria questo primo passaggio per la realizzazione dell'infrastruttura. Entreremo nei dettagli nel Consiglio tematico che noi abbiamo sostenuto, Consiglio tematico richiesto in particolare dal gruppo dell'UVP nel mese di gennaio, quindi non mi dilungo nella presentazione, ma chiediamo che venga inserito questo comma: "per la realizzazione di infrastrutture finalizzate all'ammodernamento della rete ferroviaria"...qui è definito Aosta/Pont-Saint-Martin, ma è chiaro che l'infrastruttura che noi intendiamo è quella di Pré-Saint-Didier, almeno Chivasso, cioè la rete è quella e l'asse è quello, quindi per ora ci accontentiamo di questo, entreremo poi nei dettagli a gennaio. Gli oneri noi li avremmo individuati in quella parte...la copertura finanziaria c'è e l'avremmo individuata nel mutuo, nella misura massima dei risparmi che chiaramente possono esserci. Ripeto: a nostro avviso, è più un impegno politico, è un impegno politico...Presidente, non so, adesso la sento parlare, io ho specificato che è un primo impegno sull'infrastruttura...sono contenta che abbia sentito tutto...non ha condiviso niente, ma noi siamo, a volte, anche quasi...possiamo avere idee diverse, sì? Ecco! Noi riteniamo che un primo passo sulla rete ferroviaria sia necessaria anche in finanziaria, per dimostrare che si ha interesse. Grazie.

Presidente - Grazie collega. La parola all'Assessore Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Se parliamo di impegno politico, l'impegno politico di seguire l'infrastruttura l'abbiamo. Questo emendamento però, come giustamente ha detto lei, non aggiunge nulla di concreto, perché la rete non è di nostra proprietà, i risparmi non sono definiti. Non abbiamo nulla, è tutto sull'incertezza. Allora, rispetto a questo, noi stiamo continuando a dialogare con il Ministero per portare avanti l'applicazione delle norme di attuazione per fare questi lavori, per fare l'ammodernamento. Non è un giudizio, sembra un po' una norma appiccicata, ma che - torno a dire - non aggiunge nulla. Quindi non è un "no" perché siamo contrari, bensì è un "no" dal punto di vista organico, cioè il parere non è stato negativo, ma non porta a nulla.

Presidente - Grazie Assessore. La parola alla collega Certan.

Certan (ALPE) - Sì, certo Assessore, ha proprio ragione, se questo non aggiunge niente non toglie neppure niente; quindi, come le ho già detto prima, è un impegno politico che va un po' al di là, però, del dialogo che sta continuando (credo ormai da sette anni), che per ora è un dialogo interessantissimo...ha interessato solo i vettori o solo il materiale rotabile, ma non l'infrastruttura. Noi volevamo mettere bianco su nero, anzi, nero su bianco...sarà l'ora tarda di ieri, nero su bianco...si vede lo stesso, Presidente, si vede anche il bianco su nero, non so se lei ha fatto gli esperimenti, ma può scrivere con un bianco sul nero e si vede benissimo! Quindi era veramente per andare intanto a mettere un punto fisso su questa rete che, ripeto, è la Pré-Saint-Didier, e sicuramente Chivasso, sulla quale entreremo nei dettagli nel mese di gennaio, ma approvare oggi questo emendamento poteva essere un primo segnale su cui poi discutere e impiantare eventualmente qualcosa di migliore, qualcosa che aggiungesse di più, come ha detto lei, Assessore...però poteva essere intanto un primo segnale che, almeno, in questo momento non cogliamo.

Presidente - Grazie. Procediamo alla votazione di questo emendamento. I colleghi sono pregati di votare. Prego, colleghi. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 18 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin)

Il Consiglio non approva.

Siamo all'emendamento 9 dell'UVP...sì, prima c'è ancora il 7 dell'ALPE. Siamo all'articolo 23, colleghi...emendamento 7 dell'ALPE. Prego, collega Certan.

Certan (ALPE) - Sì, è molto semplice. Noi proponiamo di sopprimere l'articolo 23, che è l'articolo che prevede il finanziamento per gli Archivi regionali, una nuova sede degli Archivi regionali di cui all'articolo 53. Come gruppo non siamo contrari...diciamo all'idea di una sede per gli Archivi, ma riteniamo che in questo momento di grave crisi si possa soprassedere, almeno per questa finanziaria. Proponiamo quindi di sopprimere questo articolo, perché riteniamo che le risorse in questo momento non siano da destinare agli Archivi regionali. Ci sono delle priorità che, a nostro avviso, vanno messe in ordine di priorità e la sede degli Archivi regionali...sulla quale non entro adesso nel merito, né nel luogo, né nel modo in cui si intende fare, però...riteniamo non sia una priorità per il 2015.

Presidente - Grazie collega. Altri su questo emendamento? Se non ci sono interventi lo metto in votazione. Votazione chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 18 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin)

Il Consiglio non approva.

Abbiamo poi, sempre all'articolo 23, un emendamento dell'UVP, il n. 9, che non ha avuto il parere finanziario. Se qualcuno intende illustrarlo, sennò procediamo...

La parola al collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

Era l'emendamento con cui noi intendevamo reperire le risorse necessarie per il famoso "piano di rilancio" da 30 milioni annui. L'idea era quella di attingere alla gestione speciale Finaosta, anche a seguito del fatto che riteniamo importante soprassedere, almeno per il momento, al discorso dell'ospedale. Siamo sicuramente soddisfatti e abbiamo preso atto che c'è questa volontà politica, questa pausa di riflessione per quel che riguarda l'ospedale. Siamo altresì soddisfatti sul fatto che abbiamo condiviso tutti quella risoluzione per recuperare risorse che vadano nel senso dell'investimento. Chiaramente con questi presupposti il nostro emendamento non è stato ritenuto idoneo. Comunque pensiamo sia importante modificare la legge 40 del 2010, prevedendo, all'interno di quelle che sono le possibilità, di finanziare in gestione speciale anche interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del restauro conservativo, messa in sicurezza, interventi di realizzazione, urbanizzazione primaria e secondaria...interventi per quello che riguarda la sicurezza e l'accessibilità. È un'integrazione che non impegna; sappiamo che non è...torno a dire: non può essere votata, però è un invito chiaramente a prevedere in un futuro anche questi tipi di intervento all'interno della gestione speciale. Grazie.

Presidente - Grazie collega. A questo punto mettiamo in votazione l'articolo 23 nel suo complesso. I colleghi sono pregati di votare. Collega Bertin...Grazie collega. Votazione chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 18

Favorevoli: 18

Astenuti: 16 (Bertin, Bertschy, Certan, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Siamo all'articolo 24. All'articolo 24, comma 1, c'è l'emendamento n. 8 dell'ALPE. Chi lo intende illustrare? La parola al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Si è discusso parecchio sulla necessità di cercare di "asciugare" la macchina regionale e l'articolo 24 fa una piccola azione che noi comunque non riteniamo sufficiente, ridurre semplicemente il Revisore dei conti, mentre invece noi facciamo una proposta alternativa. Visto tutto il percorso che è stato fatto anche in III Commissione, da cui sono emerse numerose criticità, e considerato anche il momento, l'idea è quella di...come dire? far rientrare AREA VdA direttamente nelle strutture dell'Assessorato. Questo comporterebbe un risparmio che noi abbiamo valutato di quasi 1 milione di euro, e questo, ovviamente, garantendo i posti di lavoro e chi opera all'interno di AREA VdA. Riteniamo che sia una struttura che noi non possiamo più permetterci e che le stesse funzioni possano essere esercitate direttamente all'interno. Tra l'altro, nella direzione di ottimizzare anche l'organizzazione per avere dei pagamenti dei premi in agricoltura più veloci, più puntuali, migliori, era stato preso anche un impegno in tal senso. Quindi noi crediamo che questa proposta vada in questa direzione. Grazie.

Presidente - Grazie collega Roscio. Aveva chiesto la parola il collega Nogara, ne ha facoltà.

Nogara (UVP) - Merci Président.

Beh, è dall'inizio della legislatura che noi ci siamo dedicati...uno dei problemi a cui ci siamo dedicati è proprio il problema del funzionamento soprattutto di AREA. Tra l'altro, come diceva giustamente il mio collega Roscio in commissione, abbiamo sentito e abbiamo capito tutte le problematiche collegate ad AREA. Soprattutto è venuto alla voce di tutti, ma anche dal Direttore di AREA, che l'ideale sarebbe stato appunto quello che AREA fosse stata, a suo tempo..."a suo tempo", io dico...passata come ente pagatore, ma questo, diciamo, è il passato di quello che è stato fatto.

In linea di principio siamo d'accordo su quanto hanno proposto i colleghi di ALPE. Io direi che, anche per rispetto al lavoro che è stato fatto per almeno un mese in III Commissione consiliare, forse si dovrebbe per il momento un po' soprassedere a una cosa del genere. Mi sono letto l'emendamento di ALPE che parla del 1° gennaio 2015...io penso che sia anche molto difficile riuscire ad organizzare, soprattutto con i problemi del nuovo PSR che sono incombenti. Poi, la cosa che mi fa un po' specie, dopo il lavoro che è stato fatto, il buon lavoro che è stato fatto in III Commissione, è che abbiamo assistito ad una risoluzione rapidissima di tutti quei problemi che erano anni che ci tiravamo dietro e, nel giro di poche settimane, si è risolto tutto...tutto non proprio, però gran parte dei problemi si sono risolti.

Ecco, allora la nostra proposta sarebbe questa: di fissare una data, di fissare una data che è quella del 1° gennaio 2016, per vedere se effettivamente quest'agenzia, appunto l'AREA, ci dà le aspettative che abbiamo sempre richiesto. Allora, abbiamo visto che adesso si è forse riorganizzata, sappiamo che hanno incominciato ad avere degli incontri, sappiamo che per esempio - e non è mai successo - adesso ci sono tante pratiche che vengono pagate al 100 percento invece di essere pagate al 75 entro fine dicembre, cose abbastanza rare negli ultimi anni...ecco, la nostra proposta sarebbe quella di mettere come limite il 1° gennaio 2016 e se vediamo che non funziona...

Ecco, poi sul risparmio forse si è un po' esagerato sulle cifre, perché il risparmio probabilmente non è quello, ma è quello di risparmiare su un Direttore e su un Revisore dei conti (perché adesso c'è un Revisore solo). Penso che siano circa 200.000 euro che si risparmiano e diciamo che non è poca roba. Però, se questa struttura funzionerà, anche se spendiamo qualcosa di più...però è un servizio che diamo all'agricoltura, ecco. Questa è la nostra proposta.

Presidente - La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Sto al merito dell'emendamento, poi sarà valutazione di chi l'ha fatto e del Governo di trovare magari il giusto compromesso. A me interessa esprimere l'idea che un soggetto, che è stato realizzato e costruito con un preciso obiettivo, è assolutamente mancato, è fallito, e poi è rimasto lì, a vivere, e ha creato non pochi problemi. Adesso, per fortuna, dopo anni di battaglie, almeno c'è un impegno a chiudere una stagione di pagamenti che non c'erano. Ecco, questo tipo di servizio può tranquillamente essere reinternalizzato, cioè siamo in una fase in cui il risparmio può avvenire anche reinternalizzando dei servizi, perché abbiamo dei dipendenti che sono in grado di svolgere questa attività, naturalmente con tutte le garanzie per il personale di non essere in qualche modo messi nelle condizioni di non avere lavoro. Quindi non è un attacco al personale, non è un attacco al lavoro, ma è l'idea che possiamo assolutamente risparmiare e riqualificare dei servizi valorizzando quegli uffici dell'amministrazione pubblica che sono privi di carta, perché sono dei deserti, evitando il rischio che appunto qualche burocrate si tenga lì le cartelline e usi il triplo del tempo per svolgere una pratica perché ha paura che il suo ufficio venga chiuso. È un rischio che nell'agricoltura c'è, ed è forte, e lo vediamo nell'accanimento dei controlli che si stanno facendo, nella pignoleria con cui si vanno ad applicare norme a una realtà di montagna; andando a scavare nel più profondo delle normative europee per riuscire a dire: "questa cosa non va bene, bisogna rinviare la pratica, bisogna allungare i tempi" e quant'altro.

Il percorso suggerito dai colleghi di ALPE, quindi, secondo me è un percorso interessante. Condivido con il collega Nogara che riuscire a fare un'operazione così dal 1° gennaio è un po' improbabile e rischierebbe poi di essere alibi per non fare gli impegni di pagamento che abbiamo fatto, ma le date si possono modificare...almeno vedere se condividiamo l'idea di ripensare a quest'ufficio in termini di riprenderci determinate competenze all'interno di un Assessorato, che altrimenti brancola un po' nel vuoto...è una cosa che dal nostro punto di vista è sostenibile e siamo assolutamente dell'avviso che va portata avanti questa idea.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Roscio; ne ha facoltà.

Roscio (ALPE) - Sì, grazie.

Solo per precisare: la data del 2016 può essere tranquillamente accettata, nel senso che quello che a noi importa non è tanto eliminare una struttura in maniera fine a sé stessa, cioè quello che ci interessa è che...anche per tutto quello che abbiamo seguito nel percorso in III Commissione e nell'incontro che è stato fatto tra gli attori che si occupano dei premi in agricoltura...è appunto che questi premi vengano erogati a chi ne ha diritto e che si risolvano le innumerevoli criticità che c'erano state negli anni, che sono state molteplici, era già stato ricordato. Quindi, se si riesce a trovare un sistema, al di là delle date, per noi il 2016 può andar bene se serve per organizzare meglio la cosa e si riesce a mantenere un'efficienza e, perché no? se nel frattempo a quell'impegno politico che aveva preso l'Assessore, di cercare di...come dire? dialogare con l'ente pagatore romano AGEA per adattare il sistema alla realtà della Valle d'Aosta, cosa che fino ad adesso non è avvenuta, noi diciamo che è una cosa che ci interessa e che va bene.

Accogliamo quindi la proposta dell'UVP e recepiamo anche l'espressione favorevole del PD. Grazie.

Presidente - Grazie collega. La parola all'Assessore Testolin.

Testolin (UV) - Grazie Presidente.

Solo per esprimere alcune valutazioni, alcune sono già emerse dagli interventi che mi hanno preceduto. Penso che di AREA si sia già dibattuto lungamente in quest'aula e alcune riflessioni vanno comunque riprese, a mio avviso. Partendo sicuramente da un 2007, che è stato un momento...diciamo un po' di attivazione di questo servizio, che ha passato degli anni di difficoltà, è stato inserito del personale nuovo che nel tempo ha acquisito una competenza sempre maggiore. Nel tempo si sono migliorate le performance nella velocità dei pagamenti, con delle criticità che in alcuni casi si stanno risolvendo; non si stanno risolvendo a caso o perché c'è stata la commissione che si è riunita 3 volte, ma arriva anche da un lavoro che nel tempo si è cercato di portare avanti, di migliorare, anche con un colloquio - così com'è stato sempre auspicato - con AGEA romana che è deputata poi ai pagamenti, un discorso che non deve essere assolutamente interrotto, ma come non dovrebbe essere interrotto neanche se questo tipo di attività potesse essere internalizzato.

Due riflessioni su quelli che sono i risparmi possibili. Credo che la grandissima parte del costo di funzionamento di AREA è composta comunque da un personale, da un personale che non verrebbe in ogni caso...diciamo abbandonato a sé stesso, e la figura dirigenziale probabilmente sarebbe sempre in capo a quel tipo di servizio. Quindi non penso che da quel punto di vista ci possano essere dei grossi risparmi, anche considerato il fatto che AREA ha una certa flessibilità anche nella gestione, che permette comunque di economizzare su certi passaggi che magari all'interno dell'Amministrazione potrebbero essere, se non economicamente, burocraticamente magari più onerosi (questo sarebbe da verificare).

Concordo con il collega Nogara in merito a due riflessioni, che sono sicuramente quella che non si può eliminare un ente come questo, in una fase dove siamo ancora in attesa di poter chiudere il Piano di sviluppo rurale 2014/2020, una fase molto delicata. Siamo in attesa delle osservazioni da parte di Bruxelles e dobbiamo assolutamente riuscire a chiudere questo piano di sviluppo entro il prossimo maggio-giugno, o comunque appena ne avremo la possibilità e l'opportunità, proprio per andare a sopperire a quelle che sono le necessità del settore agricolo.

Mi permetto solo di fare ancora un paio di considerazioni che riguardano il fatto che AREA nel tempo abbia, oltre ad affinare quelle che sono state le tecniche di istruttoria che si sono sempre più complicate, insomma, anche in funzione delle richieste della Commissione europea...ma ha aumentato anche i suoi compiti istituzionali, andando a coprire anche quel ruolo di autorità di gestione che serve per la certificazione all'interno anche di altri fondi europei e quindi è un supporto importante - se non indispensabile - all'interno di quella che è la macchina di erogazione dei contributi comunitari. A questo si aggiunge anche una professionalità che è cresciuta nel tempo relativamente all'organizzazione dei corsi per i giovani agricoltori, per il loro insediamento e anche in questa veste, nella prossima programmazione, potrà avere un ruolo importante all'interno di quello che è il discorso congiunto AREA e strutture regionali.

Penso che la cosa interessante da portarci a casa è sicuramente quella...non di porre una scadenza, a mio avviso, ma di monitorare costantemente, durante tutto l'arco dell'anno, così come peraltro si è già fatto in questo ultimo esercizio, per verificare che la struttura possa continuare a migliorare o ad andare ad intervenire nel momento in cui ci siano delle criticità. Ribadisco qua quello che è stato l'impegno assunto durante la commissione, di interloquire, così come peraltro si è già fatto, non è che non si è fatto, anche perché la soluzione di qualche problema poi deriva anche dal fatto che, e da un punto di vista tecnico, e da un punto di vista politico, ci siano...diciamo dei contatti che potranno sicuramente essere intensificati, ma che devono portare un po' a monitorare, a cercare di migliorare il servizio.

Per il resto, credo che il lavoro svolto da AREA stia dando i suoi frutti, per cui penso di poter esprimere il parere della maggioranza nel sottolineare che noi ci asterremo in merito a questo tipo di proposta.

Presidente - Grazie Assessore. Non vedo altre richieste di intervento. Mettiamo in votazione l'emendamento. Prego, colleghi. Votazione chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 18 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin e Marco Viérin)

Il Consiglio non approva.

Metterei in votazione l'articolo 24 nel suo complesso. Nogara ha chiesto la parola sull'articolo? Allora, ribadisco: mettiamo in votazione l'articolo 24 nel suo complesso. Siete pregati di votare. Votazione chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 18

Favorevoli: 18

Astenuti: 16 (Bertin, Bertschy, Certan, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Abbiamo adesso l'articolo 25 senza emendamenti. Posso dare lo stesso risultato? Stesso risultato.

Siamo all'articolo 26. All'articolo 26, comma 4, c'è l'emendamento n. 9 dell'ALPE. Chi intende illustrarlo? La parola alla Consigliera Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci Président.

Sì, l'articolo 26 va a finanziare per un importo di 100 milioni presso il fondo in gestione speciale di Finaosta gli investimenti a valere sui fondi di rotazione regionali. L'emendamento che presentiamo è una riproposizione di un emendamento che abbiamo già presentato anche sulle scorse finanziarie e chiede che almeno il 30 percento dell'importo debba essere prioritariamente destinato agli interventi di importo inferiore a 300.000 euro. Questo per andare a garantire che anche gli investimenti meno consistenti possano essere riconosciuti e per far sì che non vi siano dei grandi investimenti che vadano a drenare prioritariamente il fondo. Inoltre l'emendamento chiede che la Giunta regionale verifichi semestralmente, attraverso un monitoraggio continuo, l'utilizzo di queste risorse e ne renda conto, lo illustri, alla commissione consiliare competente.

Presidente - Grazie collega. Ci sono altri? La parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Solo una considerazione su quest'emendamento, collega. Noi crediamo che la regola che lei già evidenziava e che vale per i fondi di rotazione non sia necessaria inserirla a monte, anche qui, in questo concetto, che prevede unicamente il finanziamento ai fondi di rotazione. Quindi con i 100 milioni si cerca di reperire le risorse per finanziare i fondi e nella gestione dei fondi varrà il criterio che lei ha enunciato, che è in vigore. Quindi semplicemente noi non riteniamo opportuno andare a inserire questa norma anche a monte nella richiesta di denaro. Riteniamo che con i 100 milioni si darà una risposta, capendo la sollecitazione, se non interpreto male, sia per le pratiche di importo grandi come per quelle di importo inferiore ai 300.000 euro che lei evidenziava.

Presidente - Grazie Assessore. La parola alla Consigliera Morelli.

Morelli (ALPE) - Grazie Presidente.

Sì, Assessore, apprezzo la puntualizzazione. A noi sembrava corretto andare a fissare questo principio anche nella legge finanziaria, e poi vi è comunque la richiesta alla Giunta regionale di riportare alla commissione competente il monitoraggio e il controllo continuo della ricaduta di questa norma.

Presidente - Grazie Consigliera. Siamo invitati a votare l'emendamento n. 9 dell'ALPE. Prego, colleghi. Votazione chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 18 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin)

Il Consiglio non approva.

Mettiamo adesso in votazione l'articolo 26 nel suo complesso. Siete pregati di votare. Votazione chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 18

Favorevoli: 18

Astenuti: 16 (Bertin, Bertschy, Certan, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Adesso, prima di passare all'articolo 27, c'è l'emendamento n. 16 dell'Assessore Perron che, se approvato, verrà inserito all'articolo 26bis. La parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Grazie Presidente.

Questo emendamento, che riteniamo interessante, introduce una nuova agevolazione diretta a cercare di incentivare la realizzazione di interventi di recupero edilizio, quindi vuole essere una risposta in tal senso e, allo stesso tempo, per interventi di risanamento energetico riferite alle prime case per i quali la normativa fiscale nazionale prevede la detraibilità dalle imposte, ovviamente entro certi limiti, con una rateizzazione decennale di quello che è il costo sostenuto. In questo caso si immagina di mettere in piedi i mutui ad un tasso di interesse dell'1 percento della stessa durata della rateizzazione fiscale e per un importo che coincide, con il massimo, al teorico vantaggio fiscale.

Presidente - Grazie Assessore. La parola al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente e grazie Assessore, bisogna anche dire.

Questo tema è un tema che è molto caro ad ALPE, e vorrei fare alcune considerazioni su questo emendamento. Beh, ci sono diversi punti positivi sul fatto di mettere risorse per cercare di fare dei risanamenti energetici. Una prima considerazione è quella che si può rimettere in moto, parzialmente, dare una mano a un settore che è quello delle costruzioni che è in fortissima crisi in Valle d'Aosta, e non solo rimettere in piedi, o meglio dare un contributo per questo, ma spingere, dare un indirizzo verso interventi di una certa qualità, nel senso che con ogni probabilità l'evoluzione del mercato sarà sempre più in questa direzione. Quindi noi vediamo con favore il fatto di promuovere imprese che facciano interventi qualificati e che vanno a dare comunque dei benefici ai residenti. In secondo ordine, il fatto di avere dei mutui a tasso agevolato, proprio per il risparmio energetico, a un interesse basso, fa sì che...vedo che approva, Assessore...fa sì che comunque i benefici dovuti ai risparmi siano in grado di ripagare anche gli interessi di questo mutuo, quindi noi riteniamo che anche questa finalmente sia una cosa corretta.

Non possiamo che accogliere con favore questo emendamento, che tra l'altro recepisce anche in parte quello che è già stato fatto nelle Province autonome di Trento e di Bolzano. Poi probabilmente nel futuro si potrebbe, magari, cercare addirittura di andare anche oltre. Una cosa importante su questa cosa è che il mutuo consente di fare un passo in più rispetto a quello che le detrazioni nazionali permettevano, nel senso che consente di partire, e questo è importante; penso alle giovani famiglie che si trovano senza disponibilità economiche che, avendo la disponibilità di un mutuo...tra l'altro si ripaga con i risparmi che conseguono dal risanamento, e non può che agevolare la collettività, in questo caso, perché comunque è sui giovani che si basa il nostro futuro. Quindi noi...io vedo che il Presidente e l'Assessore Marguerettaz sono molto contenti di questo, infatti sghignazzano tranquillamente...comunque accogliamo con favore questo. Grazie.

Presidente - Grazie collega Roscio. La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Sì, quando, anche se con un emendamento dell'ultima ora, arrivano risorse per sostenere una ripresa economica e produttiva che va però nell'indirizzo di un'attualità ambientale, sicuramente è da apprezzare. Sicuramente voteremo questo emendamento.

Volevo solo fare una riflessione di questo tipo: è molto importante che questo genere di scelte però non abbiano un carattere annuale, è molto importante che si crei un percorso di prospettiva. Adesso lo capisco, le risorse sono queste, le mettiamo a valere...no, ho capito, fate un fondo di rotazione, quindi tutti gli anni avremo 6 milioni di euro. Questo è molto importante perché abbiamo già visto in altre occasioni che quando si fanno dei provvedimenti non è che immediatamente la gente dice: "è uscita la legge, vado a farmi questo lavoro". Alcune imprese...alcune sono già sul mercato e sono in grado di fare tutta una serie di interventi, ma gli altri devono costruirsi, formarsi, migliorarsi, riqualificarsi per dare degli interventi, perché quello che diceva il collega Roscio è che c'è un'evoluzione anche nella qualità di questi interventi, e quindi bisogna che questi interventi non siano di breve periodo perché le imprese possano attrezzarsi, qualificarsi, andare in quella direzione e ci sia anche il tempo perché nella collettività si manifesti quello che è un interesse positivo. Quindi l'impegno deve essere un impegno a non svegliarsi un giorno e dire: "ma lo Stato ha modificato la norma, e allora...", cioè se questa è la linea che si dà la Regione autonoma Valle d'Aosta, regione di montagna dove, ahimè, di freddo ne vorremmo di più, ma quando ce n'è fa freddo e ci crea dei problemi non indifferenti di costi, è chiaro che scelgo una linea che deve essere mantenuta sul lungo periodo, di modo che tutti gli interventi vadano in quella direzione e possano, in qualche modo, portare poi a un risparmio complessivo del nostro sistema e a una qualità migliore dell'ambiente.

Presidente - La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Grazie.

Senza ripetere le cose già dette, anche noi accogliamo con soddisfazione l'emendamento aggiungendo, se possibile, un elemento anche un po' di provocazione nel rispetto anche della comunità. Continuando a seguire il filone che abbiamo bisogno di investire sulle nostre risorse per creare finanza derivata, se si potesse in qualche maniera premiare l'impresa locale che fa lavoro locale, sarebbe, nel senso del finanziamento e della possibilità...ma è difficile, però bisogna far passare questo messaggio, perché noi abbiamo l'abitudine di andarci a cercare la nostra economia fuori perché magari qua non si vuol creare...no, no, il senso è: cerchiamo di dare una scossa perché le imprese valdostane si adoperino per fare questi lavori e dove non abbiamo questa professionalità si crei, altrimenti il circuito pubblico che stiamo cercando di fare nel privato non si trasferisce, quindi è un'approvazione in senso positivo di quello che fate. La seconda provocazione: mi raccomando, burocrazia e semplificazione! Cerchiamo cioè di fare in modo che questi soldi arrivino velocemente nelle tasche di chi vuole fare investimenti e non creiamo un sistema che magari tra un anno siamo ancora qua a dire: "questi soldi come vanno?"...ma, ripeto, nella positività di questo emendamento che sosteniamo assai volentieri; però, visto che è una cosa nuova, partiamo bene su tutto il settore. Grazie.

Presidente - Grazie collega. Quindi procediamo alla votazione dell'emendamento n. 16 dell'Assessore Perron. Prego, colleghi. Votazione chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 34

Favorevoli: 34

Il Consiglio approva all'unanimità.

Articolo 27. Non ci sono emendamenti. Prego il Consiglio di procedere alla votazione dell'articolo 27. Votazione chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 18

Favorevoli: 18

Astenuti: 16 (Bertin, Bertschy, Certan, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Articolo 28. Anche questo articolo non ha emendamenti. Posso dare lo stesso risultato? Stesso risultato.

Articolo 29. Non ci sono emendamenti. Posso dare lo stesso risultato? Stesso risultato.

Articolo 30. Non ci sono emendamenti. Posso dare lo stesso risultato? Stesso risultato.

Articolo 31. Non ci sono emendamenti. Possiamo dare lo stesso risultato? Stesso risultato.

Adesso colleghi, un po' di attenzione perché dopo l'articolo 31 che abbiamo approvato ci sono parecchi emendamenti che costituiranno tutti articoli nuovi, se approvati. Partiamo con l'emendamento n. 17 dell'Assessore Perron. La parola all'Assessore.

Perron (UV) - Grazie Presidente.

Noi qui chiediamo di attribuire alla Giunta il compito di adottare delle linee di indirizzo per fare un monitoraggio di quelle che sono le attuali condizioni di sicurezza da una parte, ma anche di funzionalità e agibilità degli edifici e dei locali adibiti ad uso scolastico, immaginando di recepire in questo emendamento una sensibilità che era un po' emersa anche nelle commissioni su questa materia. Ovviamente immaginiamo di farlo compatibilmente con le risorse finanziarie che saranno disponibili, di dare delle priorità, sottolineo "delle priorità", agli interventi di riqualificazione e di messa in sicurezza da porre in essere su edifici destinati a questa funzione e a quest'uso.

Presidente - La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Questo emendamento in linea di principio è un emendamento molto interessante, però quello che mi interessa capire è il fatto che la Giunta regionale...sarebbe stato interessante se, rimanendo in tempi strettissimi, anche febbraio, le linee di indirizzo in qualche modo le presentasse in commissione per capire che cosa si intende per "linee di indirizzo"; quindi, piccola precisazione: un passaggio in commissione non sarebbe non opportuno. So che i commissari, in particolare della V Commissione, si riuniscono anche al venerdì pomeriggio, a qualsiasi ora del giorno e della notte, quindi non me ne vogliano i colleghi per un'ulteriore incombenza che potrebbe arrivare loro. Ma l'unico dubbio che mi sorge è compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili se questo si riferisce al fatto dei tempi del monitoraggio. Allora...no, vabbè, è scritto, è scritto un po' come sono scritti questi articoli della finanziaria che molti sono da riscrivere, ma il concetto è questo: noi abbiamo già delle segnalazioni importanti di edifici che andrebbero messi a norma. Allora noi partiamo con il monitoraggio e se ci mettiamo un anno a monitorare, un anno...no, vabbè, sto chiedendo ragione, qui non ci sono date dei lavori...faccio un anno di monitoraggio, vado a girare le scuole della Valle d'Aosta, qui non va questo, qui non va quello, dopo incominciano i lavori. Io avrei un'altra idea: nelle linee di indirizzo metterei che vado a fare il monitoraggio, ma laddove ho già...diciamo dei codici...rosso, per capirci, i lavori partono a gennaio. I lavori partono...no, Assessore, lo so che lei fa così, però siccome è da anni che abbiamo dei codici rosso - uso questo termine da Pronto Soccorso perché ho un collega che si occupa molto di sanità, mi sta trasmettendo un lessico di questo genere - noi non possiamo immaginare che passa un anno di monitoraggio prima che partano i lavori.

Noi saremmo quindi per votare questo emendamento perché ci interessa molto e ci piace, però non vogliamo andare a votare una cosa che diventa la scusante per non fare i lavori perché stiamo studiando, siamo lì che stiamo andando bene a vedere quali sono le scuole, poi facciamo la graduatoria, prima questa, prima quell'altra, dobbiamo vincere le elezioni in quel comune, quindi andiamo a fare l'intervento là...assolutamente mi piacerebbe un'altra procedura, cioè quella che dice: "Ho già 3 interventi pronti che vanno subito e poi, con il monitoraggio, riesco a fare la programmazione e a correggere quelle che sono le situazioni più gravi in generale". Grazie.

Presidente - Grazie collega. La parola alla collega Morelli.

Morelli (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Per condividere quanto ha sollevato il collega Donzel, anche in considerazione dell'ultima frase di questo emendamento: "tenuto conto della dislocazione dell'offerta formativa sul territorio regionale". È interessante che queste linee di indirizzo, che terranno anche conto, immaginiamo, di un disegno generale della dislocazione delle scuole sul territorio regionale, e quindi, in funzione anche di questo disegno generale, si andrà a fare gli interventi...ecco, sarebbe importante che queste linee venissero effettivamente condivise con la commissione competente.

Presidente - Grazie. Altri interventi? La parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Semplicemente per ribadire che recepisco la corretta sollecitazione che ha fatto il collega Donzel e per dire che laddove scriviamo: "compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili" è una norma prudenziale, nel senso che va a immaginare di fare gli interventi qualora ci saranno le risorse finanziarie disponibili per effettuarli. È ovvio che stiamo monitorando con attenzione e con oculatezza quello che succede in quest'ambito. Esiste un tavolo di lavoro coordinato, credo dai Lavori pubblici in accordo con la Sovrintendenza, che sta valutando nel dettaglio quelle situazioni di criticità che anche lei evidenziava, sulle quali si immagina di intervenire al più presto. Dal mio punto di vista nessuna difficoltà, qualora la Giunta immagini delle linee di indirizzo (e sono tracciate), di fare un passaggio in commissione e a riferire.

Presidente - La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Allora, la parola "al più presto", in politica, non vuol dire nulla...solo perché siamo chiari tra di noi. Noi condividiamo l'impostazione. Si danno delle linee di indirizzo della Giunta...la Giunta dà delle linee di indirizzo a un gruppo che già sta lavorando, quindi già delle criticità sono individuate. Se lei va a vedere in quella opera monumentale che è il piano dei lavori pubblici che l'Assessore Marco Viérin ai primi tempi sbandierava, e poi andò gradualmente a pensare che andava ridimensionato quell'immenso...lì dentro ci sono fior fior di interventi nell'edilizia scolastica già preventivati, già pronti a essere messi in atto.

Allora la mia domanda è: questo tipo di studio e di monitoraggio è...come dire? un'ulteriore approfondimento per accelerare dei lavori o è invece lo strumento per dire: "Beh, prima dobbiamo vedere quali sono le priorità"? Perché se la politica fa così questa è la strada per dire: "Le risorse compatibili sono poche, dobbiamo pensarci bene". Problema che prima segnalavo: siccome non ci abbiamo ancora pensato bene su come riorganizzare le scuole della Bassa Valle, io non vorrei che...cioè, nelle more che aspettiamo che si ridisegni la scuola secondaria di secondo grado da Châtillon a Pont-Saint-Martin, nelle more non interveniamo. Ma allora piuttosto interveniamo in una piccola scuola di montagna, che quella sappiamo dovrà esserci, perché le scuole elementari di Valtournenche, di Gressoney, quelle non vengono soppresse, quindi lì, magari, c'è già un codice rosso che io non ho su cui bisogna immediatamente intervenire. In questo senso, con questo atteggiamento, noi votiamo quest'emendamento, ma con questo atteggiamento, perché se poi scopriamo a gennaio che non c'è nessun lavoro che parte nell'edilizia scolastica perché bisogna aspettare la fine del monitoraggio, allora non ci siamo capiti!

Presidente - Grazie collega Donzel. Possiamo procedere alla votazione dell'emendamento n. 17. La votazione è aperta. Votazione chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 34

Favorevoli: 34

Il Consiglio approva all'unanimità.

Vi è poi l'emendamento 28 del PD più il sub-emendamento. L'emendamento 28 non è stato ritenuto ammissibile e quindi, se qualcuno vuole illustrarlo, altrimenti procediamo. La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

L'emendamento 28 è uno di quei misteriosi emendamenti che, a costo zero, non vengono accolti. Allora, il ragionamento che stiamo facendo certamente può anche essere preso come una sorta di provocazione, una provocazione che dev'essere assolutamente giustificata, non tanto dalle notizie di cronaca che non vanno sottovalutate e vanno sempre prese con attenzione, ma l'emendamento ha la presunzione di nascere molto da lontano, di non essere indotto da recenti avvenimenti di cronaca che pur ci tengono tutti con le orecchie dritte e molto attenti a quello che accade. L'emendamento nasce da un'esperienza maturata nell'altra legislatura, di una commissione, in quel caso speciale, con determinati specifici compiti, che aveva il compito di verificare la situazione in Valle d'Aosta, la situazione per quanto riguarda le infiltrazioni mafiose nella nostra regione. Questa commissione ha svolto un compito, ha fatto delle relazioni anche significative, ha portato dei contributi importanti, però una delle cose che è emersa è quella che servirebbe un osservatorio costante su questo fenomeno. Questo non lo dico alla luce dei fatti recentemente avvenuti, lo dico alla luce dei fatti dell'elaborazione politica che fece la commissione nell'altra legislatura.

Noi chiediamo quindi che sia istituita una commissione regionale antimafia, quella che da un anno, presso la I Commissione dell'Assessore Farcoz, si è praticamente impaludata, tant'è che io, negli ultimi tempi, avevo chiesto al Presidente Farcoz di fornirci una serie di elenchi di esempi presi da altre realtà, da altre città, da altre Regioni, e dire: "Visto che nessuno ha un'idea di come fare questa commissione, andiamo a copiare", perché se la Valle d'Aosta non è in grado di produrre, di avere la creatività di mettere in piedi una commissione antimafia...quando uno, come a scuola, non riesce a fare il compito...ebbè, lo copia! Però siamo ancora in attesa di raccogliere le copie degli altri, quindi dopo un anno siamo ancora fermi. Allora il tema ha bisogno di un'accelerazione.

Io penso che la Giunta possa deliberare la costituzione di una commissione composta da 5 membri che prevede la rappresentanza di entrambi i generi. Il Consiglio regionale individua 4 nominativi, di cui 1 Consigliere esponente della maggioranza, 1 della minoranza (tanto non si va lì per fare a gara a chi è più bravo, l'importante è che siano rappresentati i gruppi consiliari), 2 esponenti della società civile, 1 esponente indicato al Consiglio regionale dall'Associazione Libera Valle d'Aosta che, da anni, segue con vera attenzione questo tema. Nella seduta di insediamento la commissione elegge il Presidente e il Vicepresidente; per la loro attività i membri non percepiscono compensi e si avvalgono dell'ausilio del personale del Consiglio regionale che segue le commissioni consiliari permanenti. Questa cosa dovrebbe immediatamente partire, dovrebbe immediatamente essere attivata, e lo ripeto: sulla base di un lavoro fatto nell'altra legislatura, sulla base di impegni che ci siamo presi tutti in I Commissione, ci siamo presi tutti in I Commissione! Ad ogni riunione della I Commissione: "Ah già, dobbiamo ancora fare la nomina della commissione antimafia...ah già, c'è anche quella cosa da fare...ah, ma oggi..." (abbiamo avuto anche la sfortuna che il collega Bertin è stato qualche seduta ammalato, era un po' il faro di questa attività, era assente Bertin) "...allora rinviamo, allora rinviamo" (assente, ripeto, per gravi motivi di salute, perché è sempre zelante e presente e il suo contributo è indispensabile). Però, io dico, non si può continuare con questa melina, c'è una legge finanziaria che può tranquillamente accogliere questa norma, bocciata dagli uffici, ma, come tutte le cose bocciate dagli uffici, si può fare un sub-emendamento collettivo e far partire la commissione antimafia.

Presidente - Grazie collega. Ricordo che questo emendamento non è messo in votazione. Passerei, collega Donzel, all'emendamento n. 29 del PD. La parola al collega Farcoz.

Farcoz (UV) - Sì, grazie Presidente.

Solo per precisare. Noi, nell'ultima seduta della commissione, abbiamo in qualche modo inoltrato quella che poteva essere una richiesta di audizione com'è stato chiesto dalla commissione all'Associazione Libera, e di conseguenza siamo in attesa di quest'incontro. Per tutta una serie di motivazioni e di riunioni che ci hanno portato su altri temi, ovvero quello della legge elettorale (che non è ancora stata fatta), siamo in attesa di quest'audizione, ed è evidente che stiamo raccogliendo tutto il materiale necessario per costituire questa commissione com'era stato votato nella mozione dell'anno scorso; di conseguenza non è stata abbandonata, ma siamo in attesa di questa audizione. Volevo solo chiarire per correttezza. Grazie.

Presidente - La parola al collega Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

Ho già più volte sollecitato di prendere in considerazione rapidamente questa questione dell'osservatorio. Ci deve essere una volontà politica, e l'ho sollecitato più volte perché è un anno e mezzo che abbiamo preso questo impegno di realizzare l'osservatorio e non l'abbiamo ancora fatto. Tra l'altro, ci tengo anche a sottolineare il fatto che la mia assenza è stata corrispondente alla grave crisi regionale; pertanto, se è stato utilizzato come modo per perdere tempo, è stato fatto per una o due volte, anche perché la commissione, nel periodo della mia assenza, non era mai stata convocata perché eravamo nel periodo della crisi regionale che ha condizionato pesantemente questa legislatura. Il problema è di volontà politica, come più volte detto. Bisogna rapidamente raggiungere un obiettivo, non si può continuare a sottovalutare questo fenomeno, ed è grave che si sia perso tutto questo tempo. Crisi politica a parte, questa deve essere una delle priorità di questa Regione, e da questo punto di vista la sollecitazione fatta dal PD è utile perché bisogna chiudere, l'ho fatto anch'io, in questi mesi. Bisogna finalmente mettere un punto definitivo a questo organismo che deve iniziare a operare innanzitutto per prevenire questi fenomeni. Grazie.

Presidente - Grazie collega Bertin. La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Ringrazio naturalmente il collega Farcoz che ha voluto confermare qual è lo stato dell'arte della situazione in commissione, e mi fa piacere che, insomma, il provvedimento non si sia del tutto arenato, nonostante siamo finiti in un mare in cui regna sovrana la bonaccia e aspettiamo questo soffio di vento. Ecco, io spero che questo dibattito in aula possa essere quel soffio di vento che fa riaprire le vele di questa navicella che è abbandonata in mezzo all'oceano e non riesce a partire.

Sono naturalmente dell'avviso che è importantissima l'audizione con Libera, che è fondamentale per avere un parere, però è anche vero che l'elaborazione che noi abbiamo chiesto di avere un panorama per avere anche l'opinione nostra da mettere sul tavolo e confrontare e discutere insieme ai colleghi di Libera, non può arrivare chissà quando! Sono tempi...abbiamo degli uffici che in passato hanno realizzato dei lavori di approfondimento di altissima qualità in pochissimi giorni...non riesco a capire perché su questo tema gli uffici prendano mesi, cioè serva l'input politico.

Condivido quindi tutto quello che ha detto il collega Farcoz, lo apprezzo, però ribadisco quello che dicevo prima anche all'Assessore Perron: in politica la parola "faremo" non vuol dire niente se non si dà delle date. Quindi io ritengo che sarebbe opportuno, in quest'aula, oggi, prendersi l'impegno che la commissione viene istituita entro il mese di gennaio, entro il mese di gennaio, perché altrimenti diventa quella cosa: "Dobbiamo fare una commissione"...entro il mese di gennaio va fatta una commissione, un osservatorio che abbia il compito di monitorare questo aspetto delicato della nostra comunità e contribuire a rasserenare tutti, i cittadini in primis, ma anche noi che svolgiamo l'attività politica.

Presidente - Grazie Donzel. Passerei ora all'emendamento 29 del PD, che invece andrà messo in votazione. I colleghi del PD che vogliono illustrarlo? La parola al collega Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Sempre sul solco della razionalizzazione delle spese e del risparmio, dell'ottimizzazione delle attività, proponiamo questo emendamento, che si intitola: "Scioglimento società". Allora noi, con questo emendamento, proponiamo ai colleghi in aula di inserire un articolo, il 31ter, che prevede entro il 30 giugno del 2015 la liquidazione di due società facenti riferimento a Finaosta, cioè la società COUP S.r.l. e la NUV S.r.l.. Ne abbiamo già abbondantemente parlato: la COUP S.r.l. è la società che si occuperebbe o che si dovrebbe occupare della ristrutturazione, dell'ampliamento dell'ospedale "Umberto Parini", mentre la NUV, la Nuova Università Valdostana, è la società che si dovrebbe occupare del rifacimento...diciamo della costruzione del nuovo Polo universitario. Sono società, colleghi, che hanno un costo annuale che si aggira intorno ai 700 mila euro; sono società che hanno, già solo come costo dei due amministratori unici, 85 mila euro l'anno di costo degli amministratori; sono società che all'atto della costituzione nel 2010...quindi fatevi il calcolo, proiettate 800 mila euro per ciascuna società fino ad ora...all'atto della costituzione si sono addirittura acquistati i locali ad uso ufficio per un costo complessivo di ben 800 mila euro. Allora, siccome noi abbiamo delle società...abbiamo delle commissioni facenti diretto riferimento alla Regione che affittano le sedi da privati, faccio l'esempio della Film Commission, che è un'organizzazione prevista con legge regionale e dipende dalla Regione, che paga oltre 20 mila euro di affitto all'anno...allora, noi pensiamo che queste società possano tranquillamente essere reinternalizzate presso la Regione, possono essere sciolte. Il patrimonio, siccome tra l'altro abbiamo ricevuto anche parere favorevole, può essere liquidato e quindi rimesso in capo al patrimonio regionale, con un risparmio, colleghi, di oltre 1 milione e mezzo all'anno, un risparmio di oltre 1 milione e mezzo all'anno, e con la possibilità, tra l'altro, di evitare, per i compiti per i quali sono state investite queste due società, di evitare poi dei passaggi che, spesso e volentieri, invece di accelerare le pratiche, tendono a rallentarle e a impaludarle.

La COUP S.r.l. sappiamo tutti tra l'altro che è dal 2010 che è davvero ad attività ridotta, pur avendo comunque i ranghi assolutamente a pieno regime, perché la COUP S.r.l., così come la NUV, oltre ad essersi comprate degli uffici mastodontici, hanno pure assunto del personale non attraverso procedure pubbliche, quindi si sono scelte anche fior di amministrativi, hanno i responsabili unici della sicurezza e dei procedimenti che, anche questi, costano circa 90 mila euro l'anno cadauno...beh, noi crediamo che queste spese, 1 milione e mezzo all'anno...immaginate colleghi che cosa si può fare con 1 milione e mezzo di euro all'anno! Possono essere tranquillamente recuperate a bilancio e usate in tutti i capitoli: capitolo sanità, capitolo delle politiche sociali, possiamo rimetterli nella cultura, cioè possiamo finalmente con questo emendamento avere la possibilità di recuperare del denaro fresco per poterlo reinvestire all'interno del nostro bilancio e in capitoli che sono molto più utili che non i capitoli di spesa, magari concessi a "pensionati eccellenti". Noi parliamo qui dei signori Paolo Giunti e del signor Bruno Milanesio, che non pensiamo abbiano la necessità di continuare a lavorare fino a 90 anni, possono tranquillamente godersi le loro pensioni, reinternalizziamo, incarichiamo dei dirigenti che già abbiamo in abbondanza all'interno dell'Amministrazione regionale (come sappiamo sono oltre 100), e li mettiamo a fare i lavori che attualmente fanno delle società di fatto private che non hanno la capacità di essere controllate direttamente dall'Amministrazione regionale. Grazie.

Presidente - Grazie. La parola al collega Roscio...volevo chiedere al collega Roscio, visto che l'emendamento n. 18 dell'ALPE riguarda, diciamo, lo stesso argomento, se può già illustrarlo, così almeno ci portiamo avanti. Grazie.

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.

È proprio quello il motivo per cui ho chiesto la parola, e tra l'altro non comprendiamo come mai non è stato collegato con l'emendamento del collega del PD, perché ha lo stesso titolo e riguarda lo stesso argomento, quindi l'illustrazione la diamo già per fatta in maniera eccellente da parte del collega Guichardaz. Non possiamo che sostenere questo emendamento, che va nella stessa direzione, per cui queste due società possono essere messe in liquidazione e quello che viene risparmiato essere destinato ad altri utilizzi. Grazie.

Presidente - Grazie collega Roscio. La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Abbiamo già avuto modo di parlare delle due società in varie occasioni nel corso delle altre sedute del Consiglio regionale. A conferma di quanto è stato detto dai colleghi...beh, abbiamo sostanzialmente due Enti inutili, ma io non direi inutili, addirittura dannosi, perché se andiamo a vedere l'attività della COUP S.r.l., quella che si occupa dell'ospedale...è stata caratterizzata da una bella inchiesta giudiziaria che adesso è arrivata ad un punto, ma non è il punto finale, e quindi noi abbiamo un punto interrogativo sulle persone, in particolare il responsabile del procedimento e l'amministratore, che sono state coinvolte in questa vicenda giudiziaria e che continuano a svolgere la loro attività. Poi abbiamo dall'altra parte, invece, un appalto bloccato, un appalto bloccato...poi su questo appalto particolare dell'Università apriremo...diciamo le "casseforti segrete" con quel sistema strano della "miglioria", andremo a vedere che razza di sistema è, perché qui tutti gli appalti di una certa entità si svolgono con i "sistemi straordinari eccezionali". Così si è svolto l'appalto per...che non è poi un appalto, ma è l'acquisto di cosa futura del parcheggio dell'ospedale, così si svolge l'appalto per il 1° lotto dei lavori dell'Università, con questa questione della miglioria, che permette un margine di discrezionalità nella scelta che poi è tutta da verificare.

Riguardo ai locali, stesso discorso: diciamo che io ho potuto prendere visione di uno dei locali delle due società e sono locali molto esagerati rispetto alle esigenze. Non andiamo a parlare del metodo di selezione del personale...ne abbiamo parlato già anche qui, in Consiglio regionale, non si riesce a capire che curriculum abbia il personale che è stato assunto; sono assolutamente dei curricula che non sono pertinenti per molti soggetti alle mansioni che devono essere svolte! Quindi qui si tratta solo di mettere una pezza ad una vergogna che ancora è in atto. Se poi, invece, si vogliono tenere due polmoni per occupare il signor Milanesio e il signor Giunti e alcuni personaggi che a noi non risulta siano stati selezionati con criteri che sono criteri che dovrebbero essere quelli degli Enti pubblici, allora lo si può fare, ma ovviamente vi assumete la responsabilità...un costo, un costo che è stato anche sostenuto per dei locali che difficilmente in quella zona, in quel periodo, sarebbero stati venduti ad un soggetto che non fosse stata la Regione.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Fabbri.

Fabbri (UVP) - Grazie Presidente.

Anche noi, come UVP, ci stiamo chiedendo qual è il motivo che può continuare a far sì che queste due società possano essere mantenute, perché la logica vorrebbe dire che queste due società non hanno più ragione di essere, a meno che non ci siano dei motivi particolari per cui alcune spese possono essere fatte solo attraverso la costituzione di società esterne, di società che possono impiegare i capitali prelevati da quei famosi 371 milioni sulla gestione speciale; allora avrebbero un senso, un senso proprio di impiego di questo capitale (spero di essermi spiegato). Il problema allora si trasforma in un altro: nei costi di questa società, perché queste società debbono avere dei costi così esigenti, così imponenti, perché abbiano dovuto acquistare le sedi, e perché debbano avere dei consigli di amministrazione che ci costano un capitale! Noi la porremmo su questo livello la discussione: allora ci venga detto, una volta per tutte, se sono utili all'impiego di questi capitali e, se sì, allora che vengano ridimensionate le spese; se, invece, non sono utili in questo senso, allora che vengano eliminate.

Presidente - Grazie collega. Qualcun altro? Poniamo in votazione l'emendamento 29 del PD? Qualcuno vuole replicare? Altrimenti passiamo alla votazione...siamo all'emendamento 29 del PD in merito alle società. La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Immagino che non è stato capito l'ultimo passaggio. Noi, al di là delle posizioni che già abbiamo espresso in questo Consiglio con più emendamenti, oggi, anche alla luce delle discussioni che abbiamo fatto sul bilancio come UVP, ma credo interessi tutti, vorremmo capire se queste società hanno un'utilità anche in termini di gestione e soldi, perché ci è parso di capire che certi finanziamenti non li potremmo gestire all'interno del nostro bilancio per il Patto di stabilità per una cosa. Allora, se questo è il merito - bisognerebbe avere anche questo tipo di conoscenza della cosa - noi poniamo una questione, al di là dei nomi di chi rappresenta le società, dei costi di queste società e delle cose che stanno facendo, però un conto è dire "non le vogliamo", un conto è dire "possono essere utili all'Amministrazione regionale perché altrimenti questi soldi non possono essere spesi per il nostro Patto di stabilità"...ci sono delle cose che non sono così chiare intorno agli argomenti delle società.

Presidente - La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Sì, credo che le valutazioni sulle due società di scopo avevano come punto di riferimento la possibilità di utilizzare queste società per avere la possibilità di effettuare, con quella che è la giusta celerità...allora era vista come un punto di riferimento, ed è ancora un punto importante nell'atto della valorizzazione di passaggi e di procedure che come società possono essere svolte, cioè è quello che non potrebbe essere fatto se fosse all'interno dell'Amministrazione. In più tutto questo viene fatto, come abbiamo detto, in modo tale che i finanziamenti che vengono fatti attraverso queste società vengano in capo alle società stesse e non ricadano sul conteggio definitivo che noi sappiamo essere soggetto al Patto di stabilità. Quello succede con l'organizzazione che viene svolta e che sappiamo essere in qualche modo condivisa dalle partecipate che hanno questo ragionamento di fondo di essere in qualche modo collegate, ma non direttamente...chiaramente non compaiono nel bilancio della Regione con questo spirito, quindi quella è la valenza oltre che l'organizzazione in cui crediamo. Che adesso ci sia un momento di riflessione, come abbiamo detto in particolare per quanto riguarda l'ospedale e come abbiamo riconosciuto...quindi abbiamo dato questo tipo di indirizzo: di avere tutti i raffronti necessari, di avere la possibilità di capire fino e dove questo progetto è stato preparato, se potrà e non potrà essere utilizzato appieno, o in parte, o quello che sarà, comunque questo è il passaggio che deve essere visto con i tempi necessari, quindi abbiamo detto, che non ci sono questi...questa è la ragione per cui le due società comunque servono in questo momento, poi si vedrà nel tempo. Chiaramente queste società sono di scopo e hanno un termine, durano il tempo necessario per...

Presidente - Grazie Presidente. Procediamo. La parola al collega Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Allora, se abbiamo ben capito, non vi è l'intenzione di scioglierle e di metterle in liquidazione. Io ribadisco che queste due società costano 1 milione e mezzo di euro l'anno solo ed esclusivamente per sedi e funzionamento. Questo costo, 1 milione e mezzo di euro l'anno, è un costo che voi non valutate nemmeno di ridurre. Allora io avrei capito se fosse...non è che non l'avete detto...se voi riconfermate con i finanziamenti che avete appena stabilito, siamo ad 1 milione e mezzo di euro l'anno!

Se vogliamo ridurre i costi è un ragionamento, ma siccome abbiamo presentato credo due interpellanze noi, i colleghi del Movimento Cinque Stelle ne hanno presentate, le hanno presentate credo tutti i colleghi, e c'è sempre stata una totale...diciamo incapacità di dialogare su questo argomento, allora qua...no, Presidente, sull'argomento COUP e NUV non mi può dire che ci sia stata un'apertura nei termini di razionalizzare...allora avevamo contestato che si erano comprati per 800 mila euro gli uffici...le ricordo che ci sono delle società regionali che pagano fior di affitto, mentre invece abbiamo questi signori che si sono comprati gli uffici all'atto della costituzione. Allora, recuperare a patrimonio non vuol dire necessariamente - se proprio non è possibile farlo - di metterle in liquidazione e smantellarle, ma siccome noi chiediamo risparmio a tutti e abbiamo tagliato da tutte le parti, allora io credo che una razionalizzazione, un contenimento, anche se sono società di scopo...a parte che, essendo società di scopo, potevano evitare di fare degli investimenti che non fanno neanche quelle società che hanno delle prospettive lunghe, queste che sono di scopo, potevano evitare di comprarsi gli uffici o di fare grandi investimenti. Va bene, abbiamo bisogno della scatola giuridica per poter velocizzare le pratiche? Ciò non toglie che il personale può essere personale inserito attraverso i meccanismi che stiamo oliando, cioè i meccanismi di mobilità, di distacco e di trasferimento, visto che sono anche stati approvati degli emendamenti...spiace per il personale, ma siccome qua stiamo parlando di razionalizzazione, non parliamo di personale tra l'altro assunto attraverso concorsi pubblici, ma personale che è benissimo consapevole della temporaneità di questo ruolo, noi dobbiamo trovare il sistema per risparmiare, per razionalizzare e 1 milione e mezzo di euro l'anno, secondo noi, possono essere investiti in maniera molto più appropriata in ambiti diversi. Poi, se volete mantenere il contenitore perché è necessario per velocizzare le pratiche, questo è un altro discorso, lo si può fare, ma a costi ridotti.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Fabbri.

Fabbri (UVP) - Sì, finalmente si è fatta chiarezza su queste due società. Sono società utili a spendere questi soldi, sennò non avremmo potuto spenderli. Finalmente è stato detto che forse sono un po' troppo costose però a questo scopo, e quindi ci siamo chiariti, mi sembra. Finalmente ci siamo arrivati.

Presidente - La parola al collega Ferrero. Prego collega.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Sì, effettivamente quello che noi volevamo mettere anche in evidenza è il fatto che, attualmente, nella sostanza, le due società sono lì a fare niente, sono persone che vengono pagate profumatamente (si parla di 90 mila euro lordi, due amministratori), cioè si taglia dappertutto e noi abbiamo una situazione che è cristallizzata per alcuni. Quindi io mi rivolgo ai colleghi della maggioranza...non si tratta adesso di pigiare, fino alla fine, tutti quelli che sono da una parte, il bottone verde, e gli altri il bottone bianco e il bottone rosso, cioè bisogna anche prendersi la responsabilità, perché a questo punto dire che per voi va bene che ci siano delle realtà in cui persone superpagate per tutta una serie di situazioni che non sono certo imputabili alla minoranza, sono lì, sostanzialmente a fare nulla, e continuano ad essere pagate...e una di queste è il signor Milanesio, che prende anche un bel assegno vitalizio da parte del Consiglio regionale, oltre ad avere la sua pensione...se per voi questo va bene...se poi da una parte, invece, tagliare sulle spese sociali, ridurre i contributi alle badanti, quello sta in piedi...ma assumetevi pure la vostra responsabilità, però guardate che non si tratta solo di schiacciare un bottone, perché questa non è la logica del "io bianco e tu rosso" o "io bianco e tu verde", ci asteniamo e così va tutto bene! Astenersi qui vuol dire essere complici di un sistema che dà sempre ai soliti privilegiati e toglie ai cittadini, questo dev'essere chiaro! Perché sennò andiamo avanti così due, tre, quattro, cinque ore come degli zombi, ognuno schiaccia il suo pulsante, ma ci dimentichiamo che cosa ci sta dietro al pulsante che schiacciamo!

Presidente - Grazie collega. Altri? Poniamo in votazione l'emendamento. Ricordo che è il 29 del PD. Votazione chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 34

Favorevoli: 16

Contrari: 18

Il Consiglio non approva.

Siamo poi all'emendamento 30 del PD, che non è stato ritenuto...l'emendamento 18 dell'ALPE, collega Roscio, a questo punto decade; se vuole lo possiamo votare, ma è decaduto. Okay? Quindi passiamo, come dicevo, all'emendamento 30 del PD che non è stato ritenuto ammissibile. Se qualche collega vuole intervenire...la parola alla collega Fontana.

Fontana (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Sì, volevo esprimere la mia amarezza, perché ho presentato due emendamenti mirati; uno, tra l'altro, ha la copertura finanziaria (e spiegherò dopo) e non è stato accolto, e un altro che non ho avuto nemmeno la possibilità di capire perché mi è stato bocciato. Chiedevo sostanzialmente con una delibera di Giunta di adottare, entro 90 giorni dalla data dell'entrata in vigore della legge, l'estensione delle provvidenze di cui alla legge ai soggetti affetti da gravi patologie agli organi. Vi spiego meglio. C'è una legge dove vengono date queste provvidenze ai dializzati e invece in questa legge erano stati inseriti anche coloro in attesa di trapianto, sia di cuore, di fegato, pancreas, polmone e midollo osseo. A questi soggetti si dà questo contributo solo al momento del trapianto per 12 mesi, prima no. Ritengo che c'è una disparità, perché anche questi soggetti hanno diritto. Sfido chiunque di voi che ha un malato a casa che ha bisogno di cure anche fuori Aosta, magari c'è chi deve andare a Candiolo, chi deve andare a Torino, ritengo che anche questi devono avere parità di diritto. Mi spiace che non c'è stato un confronto prima con gli uffici e che mi è stato bocciato l'emendamento per la copertura finanziaria...i soggetti non sono moltissimi. Penso che se c'è la volontà politica...e me lo auguro, visto come sta andando questo Consiglio c'è la volontà di un confronto...che almeno si capisca se si può fare un sub-emendamento per ridare la stessa dignità dei trapiantati di rene, non è vero che sono meno disagiati, poiché le famiglie che devono seguire queste persone, credetemi, sono tutte persone che non hanno la possibilità economica. Pensate, un giorno sì e un giorno no andare a Candiolo, spese d'autostrada, benzina, e tutti i costi che ci sono! Secondo me bisogna fare il possibile e dare la stessa dignità che hanno gli altri, perché davvero queste disparità...prima del trapianto, perché dopo sono... Mi affido a voi, alla vostra sensibilità, veramente ci tengo tantissimo. È vero che dimostriamo a queste persone che ci sono stati tantissimi tagli, ma in tanti posti sono state confermate una marea di risorse che si potevano ridurre! Andiamo a recuperare un po' di fondi dagli emendamenti che sono stati accolti, e cerchiamo di dare dignità a queste persone.

Presidente - Grazie collega. Chi chiede la parola? La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Con l'Assessore abbiamo esaminato la problematica e questo suo emendamento che è stato "tecnicamente non ammesso" perché prevede un aumento. Adesso fare il subemendamento, siccome va a inserirsi in discorsi che sono nella finanza locale, diventa difficile. Noi ci impegniamo - lo diciamo qui - a presentare una modifica che vada nella direzione di estendere questo provvedimento anche alle categorie che lei ha detto. Adesso non possiamo farlo, perché...ha cercato di verificare se era possibile...capiamo, lei l'ha detto, per questioni di risparmio, ma non è possibile far l'abbinamento di quei risparmi in questo settore. Allora dobbiamo trovare la formulazione che permetta di inserire questa disponibilità nell'ambito dei trattamenti anche per i trapiantati...per quelli che lei ha ricordato. Abbiamo quindi ufficializzato questa posizione, che porteremo in uno dei prossimi provvedimenti. D'accordo?

Presidente - Grazie Presidente. La parola alla collega Fontana.

Fontana (PD-SIN.VDA) - Vi ringrazio veramente per aver accolto questo emendamento, per la sensibilità che avete avuto, veramente era una disparità per questi ammalati. L'unica cosa che vi chiedo che sia abbastanza in fretta, cioè che non passi moltissimo tempo. Sono soddisfatta che avete accolto questa mia richiesta. Grazie.

Presidente - Per precisazione, non è accolto l'emendamento, ma è accolto il concetto, c'è l'impegno da parte del Governo di apprestare un provvedimento. Siamo adesso all'emendamento 31 del PD. Chi lo intende illustrare? Collega Donzel? Ne ha la facoltà. Un po' di silenzio per cortesia.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Siamo in un'ottica di responsabilità nel presentare questi emendamenti...che poi alcuni vediamo essere oggetto di discussione, approfondimento, e altri di accoglimento, quindi vuol dire che il lavoro che abbiamo fatto in quest'aula, come gruppo, è stato un lavoro svolto non come poteva passare a prima vista, quando son stati presentati gli emendamenti, che dici: "40 emendamenti, qui c'è ostruzionismo"...no, sono stati oggetto di dibattito, alcuni sono stati accolti, quindi hanno migliorato il testo della finanziaria, e anche quelli che sono stati respinti lo sono stati sempre dopo una riflessione che dava loro qualità, e quindi non era...come dire? volto a perdere tempo. In questa logica, che non è stata fatta per dire "aggiungiamo risorse, puntiamo solo ad aggiungere", c'è stata anche una logica di contribuire a quella che potrebbe essere una spending review vista con il nostro modo di ragionare, e quindi chiudere alcune società o ridurne i costi, come abbiamo visto prima e, in altri casi, abbiamo parlato di reinternalizzazione.

Come nel caso dell'AREA VdA, anche nel caso dell'Office régional du tourisme noi siamo convinti che sarebbe opportuna una reinternalizzazione, proprio alla luce, noi abbiamo usato questa espressione, "un servizio di programmazione strategica e sviluppo dell'offerta e promozione turistica dell'Assessorato del turismo". Combinazione siamo stati preveggenti, è stato fatto un ordine del giorno che parla proprio di questa unica strategia dell'Assessorato del turismo, quindi la parola "strategico" in qualche modo l'abbiamo intercettata per tempo e questa è un po' la nostra linea. Qui bisogna...come dire? coordinarsi meglio, non avere troppi soggetti che si muovono...poi adesso abbiamo già questo soggetto mobilissimo che è l'EXPO, per cui è diventato il contenitore dove si butta dentro tutto quello che passa, e quindi possiamo tranquillamente riportare l'Office all'interno delle dipendenze dell'Amministrazione regionale. Naturalmente, noi, quando facciamo questi ragionamenti guardiamo sempre a cosa succede al personale, e per quanto riguarda il personale nulla...diciamo che non ci sono problemi, nel senso che possono essere tutti reincorporati all'interno dell'Amministrazione regionale, fatta eccezione per l'incarico fiduciario del dirigente che, trattandosi appunto di incarico fiduciario, è un incarico che viene e va, si sa, è una scelta di vita quella di lavorare su incarico fiduciario. Da questo punto di vista, quindi, noi siamo convinti che questo tipo di percorso risponde soprattutto a quello di razionalizzare il nostro modo di gestire e programmare il turismo in Valle d'Aosta, essere più ordinati nel modo di gestire anche quelle che sono le risorse più ridotte, quindi questa visione strategica unitaria.

Auspichiamo che questo emendamento, che ha il parere favorevole degli uffici e che quindi non comporta ulteriori oneri per l'Amministrazione, ma anzi comporta un sensibile risparmio, possa essere accolto.

Presidente - Grazie collega. Ci sono interventi su questo emendamento? Non vedo nessuna richiesta d'intervento...intervento dell'Assessore Marguerettaz, ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Collega Donzel, fa una proposta che riteniamo non sia accoglibile. C'è un tavolo dove si parla della governance in generale, dove ci sono sul tavolo una serie di argomenti, tra cui anche quello dell'Office, quindi io credo che sia indispensabile terminare questo tipo di ragionamento, anche perché noi introduciamo una norma spot all'interno di una legge che è molto più articolata, dove ci sono attività, funzioni... Io non vorrei che si sottostimasse anche l'attività, ci sono 50 dipendenti, ma non si parla solo del loro posto di lavoro, ma di come sono integrati, di come sono inseriti all'interno di una struttura, per cui riteniamo che l'argomento è un argomento sicuramente che può essere analizzato e può rappresentare una delle varie opzioni, però riteniamo che vada fatto in un modo più organico nell'ambito di questa analisi che stiamo facendo.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Ribadito, per evitare equivoci, che la nostra proposta nulla tange dei 50 dipendenti, ma parliamo sempre di quell'unico dirigente fiduciario, quindi scelto a capocchia qua e là...premesso questo, personalmente ritengo che noi possiamo ritirarlo questo emendamento, non sottoporlo neanche al voto, però io vorrei capire se quel tavolo imbandito in cui si metterà a discutere anche di questa cosa qui avrà dei tempi. Sì, sì, questa è la logica, mercoledì, ma quando finiranno i lavori del tavolo? Quand'è che immaginiamo di avere pronta questa discussione? Dopodiché noi vedremo come riportare anche in quelle sedi l'idea che ci sia una programmazione unica e strategica, non devono esserci tutti i soggetti, diecimila dirigenti che ognuno va per conto suo, ecco! Questo non è quello che a me sembra stia avvenendo in Valle d'Aosta, anzi, mi sembra che ci siano delle derive, per cui almeno recuperare un pezzo e metterlo in capo al suo Assessorato...poi magari lei, come alle volte dice a mo' di battuta: "io ho fatto tre legislature, sto chiudendo il mio percorso"...ecco, ma lo chiuda in gloria, lo chiuda in gloria, Assessore, non smantellando l'Assessorato del turismo, non lasciando gli oneri a chi verrà dopo di lei di ricostruire tutta una struttura, lo chiuda in gloria, rafforzandolo, riportandolo ai fasti di un tempo! Quindi questo è un po' l'atteggiamento che abbiamo. Su questo gradiremmo però avere delle certezze, sui tempi che avrà questo tavolo, perché se diventa come quelle tavolate lunghe e imbandite che non finiscono più, che sono il modo con cui, ripeto, la politica sfugge ai doveri di fare le scelte...ecco, non saremmo d'accordo.

Pertanto, visto che l'argomento è oggetto di un tavolo di discussione, ritiriamo l'emendamento.

Presidente - L'emendamento è ritirato. Passiamo all'emendamento 32 del PD, che non era stato ritenuto conforme da un punto di vista tecnico-finanziario. Se qualcuno vuole comunque illustrarlo...la parola alla collega Fontana.

Fontana (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Anche su questo emendamento non riesco a capire come si fa a dire che non c'è la copertura finanziaria. Chiedevo solo che venga inserito nella legge finanziaria, all'articolo 15, dove ci sono interventi di materie di politiche sociali. Mi spiego meglio: prima, con questa legge finanziaria si dava un assegno di cura a tutti i familiari che guardano gli anziani a casa. Si era detto che era un motivo anche d'orgoglio da parte del Governo, perché si andava ad aiutare sia il familiare che guardava la persona, ma facevamo anche stare meglio l'ammalato a casa, e in più si andava a risparmiare, perché voi tutti sapete che, per chi porta l'anziano nelle microcomunità, i costi sono altissimi. C'è stato un momento che erano fatti questi tagli ai familiari. Addirittura la legge era anche più ampia, parlava anche dei vicini che guardavano l'anziano. Io non ho obiezioni su questo, se viene tolto ai vicini o a persone che magari dicevano che si prendono l'impegno e poi non li guardano, non voglio dare servizi a chi non hanno diritto. Però, là dove il familiare dimostra che si guarda l'anziano questo assegno di cura c'è, le risorse ci sono, perché l'anno scorso il PD con un emendamento aveva chiesto che venissero inseriti...devo dare merito all'Assessore Fosson che aveva accolto questo emendamento...i fondi ci sono! Quello che chiedo è che venga messo in questa legge finanziaria. Invece l'Assessore l'ha inserito nella legge del microcredito, all'articolo 21 e dice: "se io, figlio, guardo il genitore, posso chiedere il microcredito, devo dimostrare che faccio quelle ore per avere quest'assegno". Penso sia assurdo e sia una mortificazione per un familiare, chi ha un familiare a casa non lo guarda solo per due-tre ore, lo guarda da quando si sveglia per tutto il giorno e tutta la notte. E tante persone hanno anche rinunciato al lavoro per guardarsi i propri genitori a casa! Chiedo solo un passaggio, perché la copertura finanziaria c'è, non è che non c'è, ed è per quello che sono amareggiata del lavoro che è stato fatto quest'anno dagli uffici. Non si può arrivare il giorno del Consiglio e dire che questi emendamenti non vengono accolti e non avere la possibilità di poter dire la nostra, perché questo veramente non richiede copertura finanziaria!

Allora, veramente, Assessore, le chiedo: tolga quell'articolo 21 sulla legge del microcredito e lo inserisca come assegno di cura com'era precedentemente, perché questa è una cosa normale, poiché veramente stiamo penalizzando le famiglie! Ne andavamo fieri, era un fiore all'occhiello quando abbiamo fatto questa scelta, proprio per dare quella dignità agli anziani di stare fra le proprie mura, perché sappiamo quando vanno nelle microcomunità come diventano! Oggi tocca a loro, un indomani tocca anche a noi...sono genitori, diamo loro quella dignità che meritano e aiutiamo le famiglie che guardano gli anziani. Grazie.

Presidente - Grazie Carmela Fontana. Altri che chiedono la parola? La parola all'Assessore Fosson.

Fosson (UV) - Vuole parlare prima lei, Morelli? Sì, Consigliera Fontana, ne avevamo già parlato. Io sul principio sono d'accordo. Avevamo tolto questo l'anno scorso nella finanziaria, perché non era solo per le famiglie che tenevano gli anziani, ma c'erano i vicini, per cui erano in un altro capitolo. Secondo noi, secondo me - ne abbiamo già parlato - inserirli nel microcredito, mi sembrava anche che fosse una cosa richiesta dal Consigliere Gerandin, l'anno scorso, e mi sembrava che fossero d'accordo, perché la filosofia del microcredito è riconoscere un quantum economico a chi fa del lavoro per qualcuno e avevamo messo 100 mila euro.

Io confermo l'investimento per quest'anno, che lei non trova, giustamente, ma che sarà in quel fondo sociale nazionale che abbiamo, con una cifra pari a 100 mila, e questo è l'impegno. Se poi la norma la vogliamo mettere sul microcredito, come a me sembra logico, e ne abbiamo già parlato, vedete voi, comunque il fondo è previsto.

Presidente - La parola alla collega Morelli.

Morelli (ALPE) - Sì, condividiamo quanto ha esposto la collega Fontana, perché la legge sul microcredito va ad approntare, a dare risposte per quelle che sono esigenze, momenti di emergenza...no, questo è un provvedimento che deve dare risposte in modo strutturale, perché...no, deve soddisfare delle esigenze che non sono di emergenza, ma sono risposte che vanno inserite in quello che è il discorso più ampio dell'assistenza agli anziani e alle persone inabili. Quindi concordiamo con quanto ha sollevato la collega Fontana.

Presidente - La parola alla collega Fontana.

Fontana (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Penso di essere stata corretta, Assessore, perché ho detto le cose come stavano, però adesso volevo solo chiederle una cosa. Lei mi diceva che c'è questo fondo su cui avete messo 100 mila euro; nel 2014, da luglio a dicembre, ne avevamo messi 200 mila per sei mesi. Ritengo che 100 mila euro non sono sufficienti per affrontare questo assegno di cura. Allora, le chiedo veramente un impegno per vedere se riusciamo a reperire un pochino più di fondi...sì, va bene, lo vedremo poi dopo, però se c'è la volontà di aggiungere più di fondi, perché se per sei mesi ne abbiamo messi 200 mila, per tutto il 2015 con 100 mila euro non bastano per dare risposte certe. Grazie.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Fabbri.

Fabbri (UVP) - Sì, molto brevemente. Per quanto riguarda il problema che ha sollevato la collega Fontana, io direi: certo, meglio di niente, questo famoso articolo 21 inserito nella legge del microcredito è meglio di niente. Però, chiaramente, come si fa a sostenere quello che era ed è tutt'ora una cosa che le famiglie vivono sulla loro pelle, con una cifra che è abbastanza irrisoria? Io spero che nel futuro...capiamo i momenti, le difficoltà, tutto quello che si vuole, però speriamo che nel futuro tutto il lavoro che è stato fatto con la legge del microcredito, che è un lavoro eccellente...però l'aver inserito all'articolo 21 questo tipo di sovvenzione, secondo me è un po' riduttivo. Nel futuro spero che magari riusciremo a reperire dei fondi per estrapolare questo tipo di sovvenzione e rimpinguarla come richiesto dalla collega Fontana, tutto lì.

Presidente - Grazie collega Fabbri. La parola al collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

Vede Assessore, io ho provato ad ascoltare attentamente quanto lei ha risposto alla collega Fontana. La collega Fontana ha sollevato un problema reale, c'è un'assoluta differenza tra quello che lei le ha risposto e ha garantito! Allora, lei ha confermato che non è un problema di copertura finanziaria perché comunque viene finanziato con l'utilizzo di quello che è il fondo sociale; se non è un problema di copertura finanziaria, è tanto semplice: accettate l'emendamento della collega Fontana, ripristinate le modalità di erogazione precedenti, e non vi impegna perché non è un emendamento che vi dice: "mettete un euro, 10 euro, 100 mila euro, quello che sarà la disponibilità del fondo sociale"...lo ripristinate e lo togliete dal microcredito, è semplicissima la cosa! Allora noi le chiediamo questo: toglietelo dal microcredito e lo rifinanziate com'era finanziato precedentemente. Aggiungo ancora: siamo d'accordo che il sistema di assistenza tra vicinato ha fallito, quello non lo chiediamo, ma chiediamo il discorso del sostegno ai familiari! Allora toglietelo dal microcredito e a pari risorse lo inserite, ma dovete modificarla adesso la legge, se volete renderla applicativa, sennò non c'è margine...l'avete sospesa? Ripristinatela! È semplicissimo, non chiediamo un euro in più, non impegna per un euro che non avete, ripristiniamo un sistema che, per quello che riguarda i familiari, comunque è un sistema che ha dato delle risposte importanti. Magari è un sofisma, eh, ma il momento di fare chiarezza su questo. Grazie.

Presidente -Assessore, voleva intervenire? Allora passiamo all'emendamento successivo, perché il 32 non poteva essere votato...mi sembra che la Consigliera Fontana chieda, c'è un sub-emendamento, c'è un impegno, quindi mi sembra che sia un impegno che la Giunta si prende. Allora, il collega Donzel chiede un impegno formale e sostanziale in questo dibattito. Prenda la parola Assessore Fosson...prego, Assessore Fosson.

Fosson (UV) - Sì, l'impegno economico non è che sia illimitato. Io pensavo che andasse bene la norma nella nuova legge del microcredito che andiamo a fare. Se ritenete che questo non possa essere accettato, e ne abbiamo già parlato in questa, attueremo e rimetteremo in funzione tale sostegno economico e mi impegno in commissione di verificarlo con voi, volentieri.

Presidente - Grazie Assessore. Procediamo adesso all'emendamento successivo, che è l'emendamento n. 13 dell'UVP. Chi lo illustra? Collega Bertschy, prego.

Bertschy (UVP) - Sì, in relazione a uno dei problemi interpretativi che è conseguito all'approvazione della riforma della gestione associata degli Enti locali, l'articolo 19 ha creato qualche dubbio a riguardo delle sedi di segreteria; soprattutto, così com'è scritto, rischia di generare sedi di segreteria molto ampie che potrebbero mettere a rischio anche un po' la qualità del servizio, soprattutto il servizio della dirigenza rispetto ai propri Comuni. Il dubbio interpretativo è dato dal fatto che al comma dell'articolo 19, quando si parla di servizi di segreteria comunale, lo si riferisce, come ambito, al comma 2, e questo ambito crea appunto, come prima applicazione, la possibilità che le dirigenze vadano a rivolgersi a quattro-cinque e più sedi. Quindi noi proporremmo di aggiungere al comma 2 la dizione: "o di almeno tre Comuni", oppure, visto che all'articolo 20 poi si dice che attraverso una delibera di Giunta da adottare d'intesa col CPEL si dà compimento a quelli che possono essere dei dubbi a riguardo delle convenzioni, la sollecitazione potrebbe anche essere quella di cercare di chiarire questo equivoco, perché la riforma della gestione associata va nella direzione di mettere insieme le cose, ridurre, fare risparmi. Tutto questo, però, non si deve tradurre in confusione e magari anche in una riduzione della qualità dei servizi che vengono erogati, quindi lo spirito di questo emendamento è duplice.

Presidente - La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Sì, grazie collega.

Condividiamo le preoccupazioni che sono state espresse. L'interpretazione che si cercava di dare su questo tema, dove, come lei ha ricordato, si parla di organizzazione del servizio di segreteria comunale...ecco, si intendeva la necessità di avere come segreteria un numero adeguato di segretari, non necessariamente un segretario unico, nel senso che, laddove per arrivare a 1.000 abitanti bisogna mettere insieme quattro Comuni o cinque, è evidente che può starci il discorso di avere...con delle funzioni diverse, perché diciamo l'Unité porterà anche ad aggregare una serie di funzioni...può starci che ci siano due segretari. Se il fatto di dire "di almeno tre Comuni" tranquillizza, non abbiamo difficoltà ad accettare l'emendamento. Però vorrei chiarire con voi che quello su cui si lavorerà è di andare in questa direzione, e nel momento in cui prevederemo la modifica della legge sui segretari potremmo inserirlo lì, a maggior chiarimento, ma qui è giusto che si faccia anche questo ulteriore emendamento, in modo che non ci siano dubbi sulla possibilità di...

Noi accettiamo l'emendamento, però ho voluto specificare che ci siamo capiti sulla preoccupazione. Vediamo di utilizzare l'elemento migliore a chiarimento delle specifiche che devono essere date per la costituzione delle segreterie. Grazie.

Presidente - Va bene? Allora si vota l'emendamento. Ricordo che è l'emendamento n. 13 dell'UVP. Colleghi, siete pregati di votare. Votazione chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Il Consiglio approva all'unanimità.

Siamo all'emendamento n. 10 dell'ALPE. Chi lo vuole illustrare? Collega Bertin, ha la parola.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente...mi scusi, ero distratto.

Questo emendamento riprende già un emendamento identico presentato l'anno scorso, che va nella direzione di quello di cui abbiamo anche parlato in questi giorni rispetto all'apparato burocratico regionale, degli interventi che vanno nella direzione di renderlo più solido e di ridurre i costi complessivi dell'apparato. Come detto, l'avevamo già presentato l'anno scorso, insieme a tutte le forze di maggioranza, e crediamo che gli obiettivi presentati che ci eravamo dati negli anni scorsi sono gli stessi di quest'anno.

Nello specifico, per quanto riguarda la figura dei segretari particolari, che oggi sono previsti con un contratto equivalente a quello della fascia dirigenziale, proponiamo che i segretari particolari vengano equiparati al livello della funzione pubblica nella fascia con la retribuzione più alta. Questo in ragione delle responsabilità degli stessi, che crediamo possano benissimo adeguarsi a questo livello, il che comporterebbe un risparmio nella legislatura piuttosto significativo. Stesso discorso per quanto vale per la figura del Vice Capo Ufficio Stampa, che anche l'anno scorso avevamo presentato e che riteniamo superflua, da un certo punto di vista, soprattutto perché noi avevamo inserito il discorso generale della dotazione del Consiglio regionale. In quest'ambito crediamo che si debba avere un ripensamento rispetto a molte figure, anche questa.

Il terzo aspetto riguarda il rapporto fiduciario dei dirigenti nominati dalla Regione. Non riprendiamo la discussione fatta nel 2010 sulla "22" rispetto allo spoil system alla valdostana, ma sinteticamente proponiamo di ridurre dal 15 al 10 percento le figure esterne all'Amministrazione. Complessivamente questo emendamento avrebbe comunque un impatto significativo in una legislatura intera. Teniamo presente, comunque, che i contratti in essere non verrebbero toccati, questo varrebbe dalla prossima legislatura. Grazie.

Presidente - Grazie collega Bertin. Non c'è nessuno che chiede la parola. Passerei alla votazione dell'emendamento 10 di ALPE. Colleghi, siete pregati di votare. Prego, colleghi. Votazione chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 9

Favorevoli: 9

Astenuti: 24 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin, Bertschy, Fabbri, Gerandin, Grosjean, Nogara, Laurent Viérin)

Il Consiglio non approva.

Siamo adesso a tre emendamenti, che sono già stati inseriti in un ordine del giorno dell'ALPE, l'11, il 12 e 13, e direi anche il 16, quindi quattro emendamenti che abbiamo già discusso con l'ordine del giorno. Chiederei ai colleghi dell'ALPE se possiamo andare avanti...possiamo andare avanti, quindi questi quattro emendamenti vengono superati. L'11, il 12, il 13 e il 16 per gli uffici.

Emendamento 14 dell'ALPE. Ah, chiedo scusa, collega Roscio, ha la facoltà di parlare.

Roscio (ALPE) - Due parole, sapete che non sarò lungo, come mia consuetudine, ma è solo per ricordare...è vero che ne abbiamo già discusso nell'ordine del giorno, ma siccome soprattutto il punto 11 per noi era una cosa molto importante, quella per cui si destinavano delle risorse per un fondo straordinario per l'occupazione e lo sviluppo...in parte sulla parte del recupero del patrimonio energetico è stato fatto, ma è solo per dire che il nostro andava un po' oltre, c'era anche tutta la parte per l'occupazione giovanile, lo sviluppo, era un po' ulteriore. L'altra cosa era sulle celebrazioni del Cervino, che è vero che è stato discusso, ma sapete la nostra posizione è un po' diversa rispetto a quella che è stata espressa ieri, di lasciare tutto in capo a EXPO... E poi c'era la questione della stabilizzazione degli impiegati forestali, su cui effettivamente non abbiamo capito come si intende muovere il Governo per il futuro prossimo. Abbiamo capito che non c'è intenzione di stabilizzazione, ma per il futuro prossimo non si è capito...lascio alla collega Certan due parole sui libri.

Presidente - Prego, collega Certan.

Certan (ALPE) - Grazie.

Abbiamo ampiamente discusso ieri su questo argomento, ma è solo per dire che nel comma 1 c'erano due abrogazioni; in realtà era sufficiente abrogare il comma 2bis, solo per precisare, e per precisare che gli oneri che noi avevamo valutato necessari erano 50 mila euro. Ieri non avevamo fatto questa precisazione e quindi la facciamo oggi. Non c'è, non è stato ammesso, quindi noi confidiamo nella presa in carico da parte della maggioranza di questa problematica e di questo argomento.

Presidente - Grazie collega Certan. Arriviamo adesso all'emendamento 14 che dev'essere messo in votazione dell'ALPE. I colleghi dell'ALPE chiedono la parola? La parola al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Si parla qui della legge del 2006, la n. 7 sulla gestione speciale di Finaosta. Nell'articolo 6, in particolare, a un certo punto si dice che c'è solo l'illustrazione degli interventi previa illustrazione in commissione. Il nostro emendamento, invece, chiede che ci sia il parere della commissione. Quindi noi riteniamo che sia opportuno, comunque, che la commissione si esprima e non che sia messa solo ed esclusivamente a conoscenza.

Presidente - Grazie collega. Non ci sono altre richieste di intervento. Passerei alla votazione dell'emendamento dell'ALPE che, ricordo, è il 14. I colleghi sono pregati di votare. Votazione chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 15

Favorevoli: 15

Astenuti: 18 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin)

Il Consiglio non approva.

Siamo all'emendamento n. 15, sempre di ALPE. Chi chiede di intervenire? Collega Roscio? Prego, ne ha facoltà.

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.

Ritorniamo ancora una volta sul patrimonio immobiliare, ma questa volta parliamo del patrimonio immobiliare dedicato alle attività produttive. L'anno scorso questo patrimonio è stato conferito nella società Vallée d'Aoste Structure. Oggi noi chiediamo una cosa, nel senso che, siccome il problema era quello di questa sostenibilità degli affitti, riteniamo che sia arrivato il momento in cui bisogna prendere una decisione su questi beni. La nostra proposta è quella che la Giunta è autorizzata ad alienare questi beni, proprio per andare incontro alle società che vogliono a un certo punto fare un investimento e non continuare a pagare affitti che magari potrebbero essere troppo onerosi. Quindi noi chiediamo che per questi beni sia in qualche modo fatto, anche qui, un piano di dismissioni, affinché la Giunta sia libera di decidere in tal senso. Grazie.

Presidente - Grazie collega Roscio. Richiesta di interventi? Non ci sono richieste di interventi? Passerei alla votazione dell'emendamento 15 di ALPE. Prego i colleghi di votare. Votazione chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 18 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin)

Il Consiglio non approva.

Siamo ora all'emendamento 17, sempre dei colleghi dell'ALPE. Qualcuno vuole intervenire? Nessuna richiesta di intervento? La parola al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Non su questo punto, ma su quello precedente. Avremmo gradito, prima della votazione, una qualche risposta da parte del Governo sulla questione, nel senso: che cosa intendete fare su questo punto? Eh, magari se ce lo ripetete, non abbiamo capito bene...grazie.

Presidente - Adesso c'è l'emendamento che abbiamo iniziato a discutere, il 17. Dopodiché credo che qualche componente della Giunta o il Presidente vi dirà qualcosa su quello che avete chiesto. Roscio, finiamo il 17 adesso, perché abbiamo chiuso la votazione di prima. Siamo quindi sul 17, colleghi dell'ALPE. La parola a Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

Sarò rapido, vedo che avete una fretta pazzesca, cercherò di essere rapido. Questo emendamento riguarda l'accessibilità degli uffici pubblici in generale. Per quanto riguarda gli uffici pubblici di proprietà dell'Amministrazione regionale, le normative in materia dovrebbero già esserci. Questo riguarda principalmente i locali affittati dall'Amministrazione pubblica e dagli Enti sostenuti, come le fondazioni e altri Enti e gli Enti non economici, le agenzie della Regione, che, per quanto riguarda gli uffici affittati da terzi, da privati, debbano essere accessibili a tutti. Nel caso in cui non lo siano, si prevede che entro un periodo di circa un anno questi contratti di locazione decadano, questo per permettere...anche perché, a mio avviso, i soldi pubblici devono essere spesi con buonsenso e questo va nella direzione di rendere accessibili a tutti gli uffici nel scegliere i locali adatti a questa funzione. Grazie.

Presidente - Grazie collega Bertin. Ricordo che siamo sull'emendamento 17. Qualcuno chiede la parola? La parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Grazie Presidente.

Solo per dirle, collega Bertin, che certamente siamo sensibili su questo argomento, e per quanto possibile l'impegno del Governo c'è affinché situazioni di criticità vengano eliminate. Solo per dare una risposta puntuale e telegrafica, sintetizzando sugli edifici pubblici di nostra proprietà, cioè in locazione dove abbiamo degli uffici: la Torre delle Comunicazioni è accessibile, il Condominio La Flèche è accessibile, il Centro Croix-Noire è accessibile, la Palazzina Sanità è accessibile, la Palazzina Sapia è accessibile, il Condominio dove c'è l'Ambiente è accessibile. Esiste una criticità che riguarda la sede del BREL. Tutte le altre locazioni si riferiscono a magazzini e archivi che non sono aperti al pubblico e per le partecipate non abbiamo potuto fare un lavoro dettagliato, perché non c'è stato tempo.

Presidente - Grazie Assessore. C'è qualcuno che chiede la parola? Sennò passiamo alla votazione. La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Grazie. Il collega Roscio aveva chiesto una precisazione per quanto riguarda la richiesta precedente. Sul fatto di permettere la cessione, siccome la fase di trapasso sarà breve perché poi sarà Vallée d'Aoste Structure ad essere autorizzata, di fatto si supera questo problema, perché nel momento in cui il passaggio è completato non c'è più bisogno che sia la Giunta ad autorizzare, in quanto c'è Vallée d'Aoste Structure che è autorizzata nel momento in cui è nei piani eseguire quanto previsto.

Presidente - Grazie Presidente. Ritorniamo sull'emendamento 17. La parola al collega Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

Soltanto per capire, poi, cosa vuol dire questa risposta dell'Assessore...lo votate o no l'emendamento? Sì, all'interno dell'Amministrazione...ma lo votate o no? Ma questo...certo, dov'è possibile, anche perché sono normative generali che vanno in questo senso. Il problema è appunto affittare dei locali che siano anch'essi a norma, come nel caso del Difensore civico, ad esempio, l'abbiamo evidenziato l'altra volta, ma ce ne sono anche altri...insomma, come dire? nel caso che si spendano dei soldi, che vengano spesi in quella direzione. L'emendamento andava in questo senso e non c'entra un monitoraggio della cosa. Grazie.

Presidente - Grazie collega Bertin. La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Credo che il problema sia assolutamente delicato e bisogna farsene carico. Nella mia piccola esperienza ho visto che ci sono voluti due anni di battaglia per ottenere l'accessibilità al CRAL Cogne...parziale, neanche totale, per avere...e questa è arrivata soltanto perché arrivarono delle elezioni e come al solito, allora, si crea un certo numero di firmatari, di persone che... Io penso che un'Amministrazione non debba ragionare in questa logica, non debba aspettare le elezioni, anche se adesso sono vicine quelle di Aosta, quindi qualche intervento ce lo possiamo aspettare, ma debba davvero dire: "mi faccio carico che ci sia l'assoluta accessibilità degli uffici". Capisco che, avendo fatto in passato delle scelte scellerate di disperdere sul territorio qua e là l'Amministrazione, di avere un'infinità di uffici, renda difficilissima questa operazione e molto, molto onerosa. Però, Presidente, l'Amministrazione "non può", secondo me, non votare questo emendamento! Poi potrà dirci: "lì non ho ancora potuto intervenire perché non ho i fondi", ma deve dire: "io vado in quella direzione in tutti i luoghi che ho per rendere possibile l'accessibilità".

Presidente - Grazie collega Donzel. La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Président.

Visto che si parla di accessibilità e che il tema introdotto ha toccato, sia negli interventi dell'Assessore che dei colleghi, la questione degli uffici dislocati, noi vorremmo lasciare traccia all'interno del dibattito. Non abbiamo codificato nessun emendamento perché sarebbe stato troppo vincolante per l'Amministrazione poiché, anche e soprattutto in un momento di crisi, la dislocazione degli uffici sul territorio è qualcosa di molto importante. Un tempo si era lavorato tanto per decentrare i servizi sul territorio, pensiamo all'Alta Valle in particolare, e alla Bassa Valle, per creare dei punti dove gli utenti non hanno bisogno di venire ad Aosta, visto che abbiamo anche tra l'altro dei problemi di trasporto, dei problemi di costi di trasporto. Al di là dell'accessibilità, il messaggio che noi vorremmo - ma ci basta un impegno formale, politico - è che si ritorni a decentrare i servizi sul territorio, nella periferia, utilizzando il personale esistente, magari anche facendo collimare le esigenze di chi è dipendente regionale che viene dalle zone di riferimento, quindi Bassa, Media e Alta Valle, per utilizzare al meglio queste risorse umane e dare un servizio sul territorio. Questo sarebbe un bel messaggio da parte della politica, dell'Amministrazione, per dire: "benissimo, non è il cittadino che viene ad Aosta, ma nello spirito federalista valdostano è il servizio che va sul territorio, ottimizzando tempo, denaro, servizio efficace ed efficiente", e soprattutto magari, com'è stato fatto nel tempo, andando con la questione del telelavoro, per dare la possibilità...abbiamo visto che anche negli ultimi mesi qualcuno è tornato, diciamo, nei luoghi di origine per poter svolgere il proprio lavoro in loco...ecco, questo potrebbe essere un messaggio che va nella direzione auspicata. Quindi a margine, scusate se ci siamo inseriti su questo, ma era effettivamente il luogo ideale da un punto di vista normativo per esternare quello che è un nostro pensiero, una nostra sensibilità.

Presidente - Grazie collega Viérin. La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente. Ho avuto un lutto in famiglia, quindi questa mattina non ho potuto partecipare ai lavori.

Una considerazione sull'emendamento 17. Noi siamo disposti, se c'è la disponibilità da parte del Governo regionale di modificare le date inserite in questo emendamento...noi vorremmo inserire in finanziaria il principio. Sappiamo perfettamente che alcuni contratti per certi locali sono stati, dal punto di vista contrattuale, siglati e firmati da diversi anni. Allora, se ci sono le condizioni per poter rendere accessibili i locali affittati, locazioni passive dall'Amministrazione regionale, si deve trovare una soluzione, si modifica il contratto si integra in qualche modo...quindi proporremmo, come gruppo ALPE, che eventualmente entro un anno si possa modificare, mentre entro due anni, entro tre anni, il principio dev'essere a nostro avviso inserito in finanziaria, perché non possiamo, come Amministrazione regionale, far sì che i nostri uffici non siano accessibili. Quindi chiedo da parte del Governo se c'è la volontà di modificare eventualmente il comma 2.

Poi, scusatemi, farei solo una riflessione invece sull'emendamento 15, emendamento 15 per quanto riguarda il patrimonio immobiliare destinato alle attività produttive. L'emendamento da noi proposto va in questa direzione: lo scorso anno abbiamo discusso in finanziaria il conferimento dei produttivi agricoli, caseifici e cantine vitivinicole a Vallée d'Aoste Structure e questo emendamento va oltre un principio a nostro avviso che pensavamo potesse essere interessante, quello di alienare eventualmente il bene, cioè a terzi, alle cooperative direttamente. Non so, ci sembrava, in questo momento, visto e considerato le difficoltà di affitti, considerato che dovranno probabilmente andare a intaccare il de minimis nel triennio per poter pagare l'affitto a Vallée d'Aoste Structure...ci sembrava interessante inserire una modifica dal punto di vista legislativo per alienare a terzi il bene, e nulla c'entra il conferimento a Vallée d'Aoste Structure, con l'emendamento n. 15. Grazie.

Presidente - Ricordo che siamo sull'emendamento 17. C'è qualcuno che chiede la parola rispetto alla proposta fatta dal collega Chatrian? La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Credo che le riflessioni che i colleghi hanno fatto sul tema delle barriere architettoniche e del superamento è un tema che assolutamente non può essere sottovalutato. Diciamo che è stato trascurato per molto tempo, sia dal pubblico che dal privato, anche se per il privato ci sono una serie di interventi a favore...qui stiamo appunto parlando degli edifici dell'Amministrazione regionale che, come il collega sa...tra l'altro c'è una norma di legge che prevede che ci sia il superamento delle barriere architettoniche. Quello più impegnativo era il 2° comma, dove il collega Chatrian, come dico, si è reso conto che se noi andiamo immediatamente...a parte il fatto che ne abbiamo di tutti i colori di stabilimenti, ne abbiamo di vecchi, abbiamo quelli dove gli uffici sono al 1° piano perché era così, e quindi se ci sono le scale, se devo fare il superamento delle barriere architettoniche, devo mettere un ascensore, cominciano mille problemi, ci sono situazioni non facili da gestire, ecco, lo dico perché...e poi bisognerebbe anche veramente vedere l'accesso al pubblico, perché se io faccio qualcosa che utilizzo solo io, insomma, è diverso dal fatto di...nei vari stabilimenti, la condizione del superamento della barriera architettonica è giustamente da verificare, dove c'è l'accesso al pubblico, perché quello è il senso. Non è che questo vuol dire che non lo faccio anche per me che gestisco, però per alcuni è diversa la norma, quindi dove si dice: "nei confronti dei soggetti privati che non adempiono all'obbligo di cui al comma 1°, entro un anno"...ecco, minimo mettere tre anni, sapendo che poi monitoriamo e vediamo se ci sono oggettivamente...fra un po' vediamo quali sono le situazioni per poter anche avere contezza, così lo possiamo accogliere.

Presidente - Collega Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

No, la questione è di principio generale, conosciamo le problematiche che esistono. Tra l'altro questo emendamento non avrebbe, in linea di principio, dei costi per l'Amministrazione o perlomeno non ne avrebbe nel senso che se non si adeguano si cambia il posto d'affitto, non il locatario, insomma...certo, non avrebbe dei costi diretti. Comunque in ogni caso i costi sarebbero minimi. Tre anni sono più che sufficienti per adeguarsi, mi sembra una proposta di buonsenso. È accettabile e siamo contenti dell'accettazione dell'emendamento. Grazie.

Presidente - Quindi si accoglie la proposta del Presidente della Regione di fare quel subemendamento? Entro tre anni? Quindi si inserisce "entro tre anni". Con questo subemendamento inserito nell'emendamento 17 di ALPE poniamo la votazione. I colleghi sono pregati di votare. La votazione è aperta. Votazione chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 35

Il Consiglio approva all'unanimità.

Dobbiamo votare l'articolo 32 che non ha nessun emendamento. Prego i Consiglieri di procedere alla votazione. Votazione chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 18

Favorevoli: 18

Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Adesso, dopo l'articolo 32, c'è l'emendamento 19 di ALPE, che è collegato anche alla discussione di ieri su quelli che sono i costi della democrazia. La parola al collega Roscio di ALPE.

Roscio (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

È vero che già nella giornata di ieri si è discusso abbondantemente dei costi della politica, ma riteniamo che sia comunque utile cercare di fare ancora un passaggio, poiché è vero che delle volte ci si ripete, ma su temi che riteniamo importanti si sa che repetita iuvant. La nostra proposta è questa: l'articolazione degli Assessorati dovrebbe essere non superiore a 6, quindi non andiamo a parlare di costi o di altre cose, ma gli Assessorati possono anche essere...come dire? non superiori al numero di 6. Quindi i risparmi noi volevamo utilizzarli per quel famoso "fondo" di cui si è già discusso, credo che la questione sia molto chiara, la questione è tutta politica. Noi riteniamo che in questo momento, con il bilancio che c'è a disposizione, forse una riarticolazione sarebbe opportuna, proprio per dare un segnale e per risparmiare delle risorse non trascurabili. Grazie.

Presidente - C'è qualche richiesta di intervento? Nessuna richiesta di intervento? La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Sì, l'emendamento dell'ALPE arriva da una battaglia che da anni anche noi conduciamo, ma, in linea con l'emendamento che abbiamo presentato e non è stato accolto ieri, noi dobbiamo astenerci su questo emendamento per coerenza di comportamento in aula, perché noi abbiamo chiesto, sulla base anche del lavoro che si era fatto, per quanto ci riguarda...nel gruppo di lavoro per la riforma della legge elettorale dei Comuni, si andava nell'idea di dire "mettiamo un tetto di spesa alla Giunta comunale, lasciando che ciascuna Giunta si articoli secondo quelle che sono le esigenze autonome del Comune". Noi, in quella sede, e poi con l'emendamento che non è stato accolto ieri ed è stato bocciato, ragioniamo in termini di un tetto di spesa della Giunta, che, in effetti - questo ci allinea all'idea dei colleghi dell'ALPE - è ipotizzato sul numero di 6 Assessorati, alla luce di quello che è attualmente il bilancio regionale e gli impegni che ci sono. Chiaro che, se ieri abbiamo detto una cosa, oggi non è che possiamo votarne un'altra, quindi ci atteniamo alla linea sostenuta ieri. Lavoriamo sull'idea del tetto di spesa della Giunta, c'è una commissione che si è presa l'incarico di affrontare i costi della politica, l'abbiamo detto ieri. Noi, in quella sede, in quella commissione, diremo che il tetto...scusi? Ieri si è detto: "facciamo un gruppo di lavoro che faccia seriamente un percorso di riduzione sui costi della politica", e noi ribadiremo che, per noi, il tetto, il costo complessivo della Giunta dovrà essere del costo di 6 Assessorati e in quella sede, appunto, ribadiremo questo concetto. Se poi per necessità un Governo riterrà opportuno ampliare la partecipazione ad altri soggetti, lo farà ovviamente non a carico dei cittadini, ma redistribuendo gli oneri tra i vari Assessori, come io spero si debba fare.

Presidente - Grazie. La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Sì, brevemente, solo per dire che condividiamo le riflessioni del collega Donzel, visto che questo è il metodo di lavoro che ci siamo dati anche per la riforma degli Enti locali, al di là di fissare il numero oggi, sulla base delle diverse sensibilità, il tetto massimo di spesa potrebbe adattare la questione, comunque a limitare il costo totale del Governo e, diciamo, con la stessa ratio con cui stiamo procedendo per i Consigli comunali, procedere anche qui per l'Amministrazione regionale. Quindi ci allineiamo alla posizione che è stata espressa dal collega Donzel.

Presidente - Grazie collega Viérin. Altri? Collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, solo una considerazione, ma a livello di metodo di lavoro. Ieri è stato detto diverse volte, anche da altri colleghi, al di là delle sensibilità di ogni singolo gruppo e al di là dei gruppi di lavoro, che si sta comunque lavorando su leggi che vanno a riorganizzare e a regolamentare quello che è l'impianto generale, e in questo caso, per esempio, per quanto riguarda il numero di Assessorati o che cosa. La cosa che comunque non ha funzionato nel dibattito di questi tre giorni è anche come sono stati - passatemi il termine - "confezionati" gli emendamenti, perché non sono stati confezionati in modo da poter discutere sull'argomento. Prima il Presidente Viérin diceva non costi della politica o costi della democrazia, ma riorganizzazione generale, insieme, mettendo insieme i vari tasselli, le varie proposte dei singoli gruppi o della maggioranza. Chiederemmo che per la prossima finanziaria ci sia comunque un modus operandi, in modo da affrontare in modo coerente i vari temi. Faccio l'esempio: noi discutevamo ieri i costi della politica, le nostre proposte erano inserite all'articolo 15, le proposte di altri colleghi erano inserite all'articolo 3...ma non si può, non possiamo! Noi non siamo dei giuristi, ma non possiamo confezionare così gli emendamenti che sono stati proposti dai singoli gruppi e dalla singola maggioranza! Faccio un altro esempio, fondi di rotazione: c'è l'emendamento n. 17 o 18 della maggioranza, mentre la nostra proposta è all'emendamento n. 3. Io chiederei all'Ufficio di Presidenza, al Presidente del Consiglio, ai dirigenti che sono presenti in quest'aula, se fosse possibile per la prossima finanziaria, mettere sul tavolo le proposte, e magari si trovano anche delle sintesi comuni. Oltretutto, anche chi ci ascolta dall'interno capisce di cosa stiamo parlando e dove vogliamo comunque modificare l'impianto legislativo. Perché non è che siamo arrivati adesso a discutere l'emendamento 19, al di là che siano d'accordo o meno o i vari gruppi, però...non so, si parla adesso della riduzione o dell'articolazione degli Assessorato il cui numero non può essere superiore a 6... Lo metto come auspicio per la prossima finanziaria: per chi dovrà affrontare la prossima finanziaria, che quantomeno ci siano le condizioni per affrontarle serenamente, e anche forse con un po' di armonizzazione.

Presidente - Collega Chatrian, di questo abbiamo già parlato anche ieri, e abbiamo anche condiviso alcune questioni, bisogna raccordare gli uffici del bilancio con gli uffici del Consiglio, anche per dare un miglior servizio sia interno che esterno, come lei ha detto. Dopodiché, un'altra questione che volevo dire è che questo tema l'ha ben sintetizzato il collega Laurent Viérin, praticamente è un tema sul quale abbiamo già discusso ieri, l'ha ben specificato il collega Bertschy, e quindi certamente si discuterà anche di quello. Volevo anche dire che questo emendamento ha anche una rilevanza costituzionale, quindi c'è anche qualche difficoltà, onestamente, che sia inserito in questa finanziaria. È una legge statutaria, non ordinaria. Quindi con l'impegno che discuteremo anche di questo (ne abbiamo parlato ieri) chiedo al gruppo dell'ALPE se lo può ritirare, perché altrimenti non potremo votarlo. Va bene? La parola al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Solo per dire che manteniamo l'emendamento e vogliamo che sia votato. Grazie. È un impegno politico.

Presidente - Va bene, si mette in votazione. Prego colleghi. Votazione chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 5

Favorevoli: 5

Astenuti: 30 (Baccega, Bertschy, Bianchi, Borrello, Cognetta, Donzel, Fabbri, Farcoz, Ferrero, Follien, Fontana, Fosson, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Nogara, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Rosset, Testolin, Laurent Viérin, Marco Viérin)

Il Consiglio non approva.

Siamo adesso all'esame dell'articolo 33. All'articolo 33 non vi sono emendamenti. Prego i Consiglieri di procedere alla votazione. Votazione chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 18

Favorevoli: 18

Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Articolo 34. Posso confermare lo stesso risultato? Stesso risultato.

Colleghi, prima delle dichiarazioni di voto, adesso abbiamo ancora da votare gli emendamenti ai due allegati. All'allegato A, c'è l'emendamento n. 3 della II Commissione. Lo mettiamo in votazione? Si può votare l'emendamento 3 della II Commissione. Votazione aperta. Votazione chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 18

Favorevoli: 18

Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Adesso abbiamo gli emendamenti del PD. Gli emendamenti 33 e 34 sono decaduti perché non è stato approvato l'emendamento n. 13. Rimangono quindi gli emendamenti 35, 36, 37 e 38 del PD. Qualcuno li vuole illustrare? La parola al collega Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Allora, rispetto al 33 e 34 ricordo solo che, sì, è decaduto perché non è stato approvato il nostro emendamento n. 13, quello che in qualche maniera riassemblava il finanziamento individuato per l'Istituto Don Bosco al fondo complessivo che era il fondo relativo alla gestione comunità minori e adolescenti e convenzione Istituto Don Bosco. Ieri sera abbiamo spiegato che a noi pareva una blindatura inutile individuare 2 milioni e 7 - che poi sono diventati adesso 3 milioni - esclusivamente sul Don Bosco, e il restante milione e 350 sul resto degli istituti di gestione comunità minori e adolescenti. Auspichiamo che in un'ottica anche futura si cerchi di accorpare capitoli simili all'interno del medesimo capitolo di bilancio, perché altrimenti poi ci si vincola eccessivamente e diventa anche anti-funzionale.

Rispetto all'emendamento 34, anche lì, noi non si capisce l'esigenza di individuare 275 mila euro su un fondo tra l'altro di 325 mila ad esclusiva pertinenza della Cittadella dei giovani di Aosta. Qua si tratta di un contributo che la Regione dà al Comune di Aosta per la gestione della Cittadella. Non capiamo la motivazione di fare dei provvedimenti ad personam. Avete sprecato un articolo della finanziaria per dire: "diamo alla Cittadella dei giovani 275 mila euro su un fondo complessivo di 325"! Cioè per il resto, per i giovani, rimangono 50 mila euro...come se la Cittadella dei giovani, oggi, in Valle d'Aosta, fosse solo ed esclusivamente l'unico soggetto abilitato a fare politiche per i giovani, quando io personalmente sono pure andato a fare le riunioni condominiali alla Cittadella dei Giovani e altre questioni che mi pare non abbiano particolare attinenza con la gestione; anzi, a quella riunione condominiale eravamo tutti anzianotti e devo dire che di giovani proprio non se ne vedono. Quindi noi ieri chiedevamo...va bene la Cittadella dei giovani, ma di costituire il fondo per i giovani, per le politiche giovanili in maniera complessiva e, magari, essere anche un po' più contenuti quando si individuano dei contributi a carico di un'associazione, di un'entità, perché a noi non pare assolutamente il caso. In ogni caso l'emendamento presentato ieri non è passato, pazienza, la prossima volta lo riproporremo.

Veniamo all'emendamento 35. Allora, intanto questi sono una serie di emendamenti che io discuterò uno per volta, io e il collega Donzel li discuteremo uno per volta e li metteremo al voto uno per volta, perché vale la pena...sono degli emendamenti specifici, forse una novità, perché anche lì ci hanno fatto impazzire con le navette tra l'Assessorato al bilancio e, diciamo, i nostri uffici legislativi, che non sapevano come scriverli. Sono degli emendamenti che, di fatto, modificano le poste di bilancio degli allegati e li spostano in altre poste di bilancio. Una roba di una semplicità incredibile! L'emendamento 35 che cosa dice sostanzialmente? Che si incrementa il finanziamento per interventi a favore della famiglia, che mi risulta essere quest'anno di 10 mila euro, cioè si fanno tanti grandi proclami sulla famiglia, sulle aggregazioni...famiglia comunque sia, eh, ovviamente noi non vogliamo etichettare famiglie come l'entità precisa, la famiglia in termini di aggregazione familiare di più persone, o anche del singolo, in alcuni casi. Siccome facciamo delle grandi politiche sulla famiglia, facciamo i convegni sulla famiglia invitando gente da fuori, ci pavoneggiamo di essere quelli che hanno un'attenzione per la famiglia...beh, abbiamo messo 10 mila euro! Allora, noi crediamo che l'incremento di 40 mila euro in questo capitolo sia un segnale forte da dare nella direzione della sussidiarietà, cioè l'idea che il pubblico veda soggetti della società civile, persone che hanno intenzione di aggregarsi, persone che hanno intenzione di fare dei ragionamenti, li veda come soggetti, non come...diciamo persone esterne, ma come soggetti importanti per fare delle politiche.

Chiediamo quindi lo spostamento di 40 mila euro su interventi a favore della famiglia, contributi e realizzazione progetti di imprenditorialità familiare per servizi di natura assistenziale ed educativa, prelevando il corrispondente dallo stanziamento previsto per il finanziamento finanziario al Consorzio degli Enti locali della VdA che, vi ricordo, questo Consorzio, il CPEL, prende per il suo funzionamento 1.605.000 euro l'anno. Quindi pensiamo che sia opportuno effettuare questo trasferimento. Grazie.

Presidente - Grazie. Qualcuno prende la parola? Mettiamo in votazione questo emendamento. L'emendamento 35 all'allegato A del PD. Prego colleghi. Votazione chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 10

Favorevoli: 10

Astenuti: 24 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin, Fabbri, Gerandin, Grosjean, Nogara, Rosset, Laurent Viérin)

Il Consiglio non approva.

Colleghi, prima di passare all'emendamento 36, chiederei due minuti di sospensione come concordato nella Conferenza dei Capigruppo, ieri, per organizzare i lavori. Visto che siamo praticamente in chiusura, è bene che vediamo come procedere. Grazie.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 12,21 alle ore 12,31.

Viérin M. (Presidente) - Prego colleghi, riprendiamo i lavori. La Conferenza dei Capigruppo, dopo l'esame della situazione, ha mantenuto l'orario prefissato, quindi si fermano i lavori alle 13 e riprenderanno alle 15,30.

Siamo all'emendamento 36 del PD. Chi chiede la parola del PD? La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente. Presento questo emendamento che ha un tema che riguarda...

Presidente - Un po' di silenzio per cortesia!

Donzel (PD-SIN.VDA) - ...il finanziamento agli istituti di patronato e di assistenza sociale operanti in Valle d'Aosta, i CAF dei sindacati, cioè le associazioni dei sindacati. Questo è un aspetto molto delicato e importante, non soltanto oggi, che è una giornata importante di sciopero generale...e qui mi permetto di dire che guardo con attenzione e anche con favore ad alcuni temi che sono portati in piazza oggi dai lavoratori e dai cittadini italiani, che appunto lamentano le difficoltà del lavoro e la crisi che colpisce soprattutto i più deboli... Spero che quello spirito che ha animato per esempio una parte del dibattito, cioè il rivolgersi allo Stato per difendere l'autonomia, sia anche uno spirito che vuole intendere rivolgersi allo Stato anche per difendere il lavoro e i diritti del lavoro, cioè che questa Assemblea sia anche unita nello spirito di rivendicare diritti fondamentali del lavoro come stanno facendo i nostri cittadini con una bella manifestazione, oggi.

Allora, noi che cosa diciamo? Che questi servizi sono fondamentali e sono dei veri e propri servizi alla persona, aiutano in molti casi dei cittadini a trovare la strada giusta per compilare correttamente una domanda e magari riuscire a ottenere una pensione, che altrimenti senza un supporto, senza l'aiuto di persone specializzate e preparate in questo campo, alle volte si perdono. Ci sono stati casi concreti, in Valle d'Aosta, di lavoratori che soltanto a causa della loro disinformazione hanno perso la possibilità di andare in pensione, oppure non l'hanno sfruttata nei tempi dovuti. Sembra una cosa impossibile, perché tutti ci diciamo: "quando andremo mai in pensione?", ma per esempio ci sono dei casi in cui delle persone sono andate in pensione con un anno di ritardo perché non avevano compilato la domanda nel giorno giusto, altre addirittura che sono state ancora più penalizzate. Quindi il servizio offerto da queste associazioni sindacali attraverso i loro patronati è un servizio fondamentale, proprio in un momento difficilissimo di crisi economica, proprio in questo momento di grandissima sofferenza, dove tantissime persone devono ricorrere per esempio all'istituto dell'ASPI, cioè di quella che una volta era l'indennità di disoccupazione.

È quindi con una particolare attenzione che rivolgiamo questo appello al Governo regionale di riflettere sul fatto che l'anno scorso erano previsti 70 mila euro a sostegno di questi patronati e che quest'anno si vorrebbe ridurli di 20 mila euro. Ovviamente noi, al momento in cui abbiamo scritto questo emendamento, abbiamo fatto riferimento a un certo capitolo da dove andare a prelevare questo finanziamento. Ricordo che, soltanto oggi, l'approvazione di emendamenti presentati dal PD da parte del Governo regionale comporta un risparmio di spesa per le casse regionali che si aggirano intorno ai 200 mila euro. Quindi in qualche modo diciamo: "non siamo qui a incrementare la spesa"; siamo qui a dire: "garantiamo che i servizi fondamentali alla persona attraverso gli Enti di patronato non penalizziamo le persone più deboli e in qualche modo abbiamo dimostrato di aver avuto la capacità di recuperare le risorse", quindi auspichiamo che questo emendamento sia accolto nell'interesse della nostra comunità.

Presidente - Altri che chiedono la parola? Siamo sull'emendamento 36 del PD, in merito all'allegato A. Non c'è nessuno che chiede la parola? Poniamo in votazione l'emendamento 36. Votazione chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 18 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin)

Il Consiglio non approva.

Emendamento n. 37 del PD. La parola al collega Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Piuttosto frustrante parlare con nessuno...avete fretta, vedo il Presidente che continua a dire "dài, dài, dài, votiamo, dài, dài, dài"...quando siamo qua, invece, a discutere di questioni che secondo noi, invece, meriterebbero quantomeno un minimo di risposta. Avete votato sui contributi per le persone disagiate, per i progetti di familiarità, anche per i nuclei monofamiliari senza uno straccio di replica, manco a dire "siete dei fessi"; adesso avete votato e vi siete astenuti sul contributo dei patronati che fra l'altro adempiono a un sacco di compiti in capo agli Enti locali senza dire "siete dei fessi" e senza dire una parola...devo dire che è veramente frustrante! Sembra di parlare con i muri, ma si vede che avete fretta di arrivare all'una per farvi il vostro pranzetto o per andare a riposarvi...beh, invece noi siamo ancora qua e, emendamento per emendamento, lo vogliamo discutere! Poi se non volete dirci che siamo degli incompetenti, che facciamo delle scemenze, va bene, non ci sono problemi!

Allora, torniamo a noi, emendamento n. 37. C'è un gran parlare di volontariato, di sussidiarietà, ci riempiamo tutti la bocca dell'utilità di queste persone che danno il loro tempo a titolo gratuito, che si associano insieme, che fanno le cose per aiutare la comunità, per aiutare i soggetti più deboli, magari per portare i nostri ragazzi la domenica fuori a fare delle attività, gli scout ad esempio, o altre associazioni, ci riempiamo tanto la bocca, e...cosa abbiamo fatto? Siamo passati da 116 mila euro dell'anno scorso di finanziamento al volontariato a...quanto? A 36 mila euro, quest'anno! Non avete "ranzato" in nessun capitolo delle cifre così consistenti! Da 116 mila euro a 36 mila euro! Avete ridotto di tre volte il volontariato! Qua dentro ci sono delle forze politiche che hanno fatto campagna elettorale mettendosi la medaglietta dei paladini del volontariato...beh, il bel risultato è che avete "trimezzato" i finanziamenti al volontariato! Guardo voi della Stella Alpina, che fate la campagna elettorale e non vi perdete una manifestazione né degli scout, né una di quelle delle torte, né una manifestazione, siete sempre lì, tranne poi accettare di tagliare il capitolo relativo al volontariato, all'associazionismo di promozione sociale, contributi organizzazioni al volontariato. Beh, i soldi ve li abbiamo trovati, vi abbiamo trovato 84 mila euro dal trasferimento finanziario al Consorzio degli Enti locali della Valle d'Aosta...siccome si aiutano gli Enti locali, siccome il volontariato non è solo sussidiario - l'avete detto voi quando si parlava dei volontari del soccorso - ma è addirittura sostitutivo, in moltissimi territori, dell'incapacità magari del pubblico di sostenere questi costi. Beh, allora noi pensiamo che sia opportuno, in questo caso, cercare di rimpolpare. Tra l'altro, ieri vi abbiamo fatto risparmiare più di 100 mila euro tirandoli via alle commissioni performance e altro, se non ritenete di togliere il milione e 605 mila euro dato per il funzionamento del CPEL, non è per il funzionamento degli Enti locali o per i servizi, funzionamento dell'entità CPEL!

Presidente - Grazie collega. Altre richieste di intervento? Non ci sono richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. 37. La votazione è aperta. Votazione chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 17

Favorevoli: 17

Astenuti: 18 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin)

Il Consiglio non approva.

Abbiamo adesso l'emendamento n. 38 del PD. C'è qualcuno che lo vuole illustrare? La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - È possibile coniugare l'esigenza di lavoro, la fame di lavoro che c'è in Valle d'Aosta con lo sviluppo economico di questa Regione? Noi ci proviamo con il piccolo emendamento 38, che si aggiunge ai tanti presentati dalle forze di opposizione in questa direzione, che mira a finanziare il capitolo "mostre e castelli". Abbiamo avuto modo di vedere come i nostri castelli sono chiusi in orari che sono appetibili al turismo che viene in Valle d'Aosta. Speriamo che arrivi presto la neve, si viene in Valle d'Aosta per sciare, quindi si sta sulle piste di sci, spero...ecco, una cosa che segnalo al Presidente: spero che questa cosa antipatica che ho letto della Monterosa Ski, che ha sfruttato la giornata di sciopero per promuovere gli impianti, sia una cosa che abbia a sparire nella storia degli impianti di sci della Valle d'Aosta. Oggi, sulla pagina Facebook della Monterosa Ski, anzi, ieri, hanno scritto: "Domani è sciopero, ragazzi tutti sulle piste a sciare". Allora, non mi sembra questo il modo di interpretare uno sciopero, perché uno sciopero ha diritto al rispetto per le motivazioni che ha; dall'altra parte io vorrei capire che idea hanno questi signori dello sciopero, cioè, se dici "sì" allo sciopero è perché la gente va in piazza a manifestare, non va sulle piste di sci a sciare, ecco, quindi trovo che forse quel lavoro di promozione turistica che bisogna fare...bisogna stare anche attenti a chi si mette a fare il promoter, che non strumentalizzi in questa maniera becera un'importante manifestazione come lo sciopero generale. Scusate la parentesi, ma mi è venuto questo flash sulla gente che viene a sciare in Valle d'Aosta.

Allora, dicevamo che in alcuni castelli - ne abbiamo parlato con l'Assessore - si era valutato che c'era la necessità di valorizzare il più possibile le aperture. È chiaro che la coperta è cortissima, ma allora noi ci siamo chiesti in particolare che senso ha aumentare i finanziamenti all'IVAT...non agli artigiani, eh, stiamo bene attenti, perché una cosa è dare soldi...anche qui, non cadiamo nelle trappole che disseminate su questo percorso, perché una cosa sono le leggi per sviluppare l'artigianato in Valle d'Aosta, un'altra cosa sono le leggi che vanno a finanziare i vostri sodali che distaccate qua e là con incarichi di dirigenza e quant'altro.

Allora, noi vogliamo che ci sia lavoro per i giovani e per i precari attraverso forme come quelle di implementare le mostre e i castelli che danno quella qualità all'offerta turistica valdostana, per cui uno viene, si fa la sua giornata di sci in Valle d'Aosta, può trovare qualcosa di aperto dopo le 5, perché probabilmente questa esigenza può emergere, e quindi bisogna rafforzare questa cosa. Lo stesso ragionamento vale naturalmente anche per i periodi primaverili, autunnali ed estivi, dove sicuramente aumentare la possibilità di fruire di mostre e castelli è un'esigenza della nostra offerta turistica. Tra l'altro, come avevo già detto, questa cosa va anche ad aiutare quelli che, esercitando liberamente la professione di guida turistica, hanno spesso lamentato che orari troppo ridotti impediscono a loro anche di esercitare la loro attività: hai un gruppo, vai a vedere dove vuoi portarlo e, ahimè, non c'è l'apertura, o è chiuso, o c'è un altro gruppo impegnato! Quindi questo è lo spirito dell'emendamento 38.

Presidente - Grazie collega Donzel. Colleghi che chiedono la parola? Nessuno chiede la parola? Pongo in votazione l'emendamento 38...chiedo scusa, collega Laurent Viérin. La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Mi scuso, Presidente, pensavo che ci fosse una risposta a questa sollecitazione.

Noi condividiamo il discorso della questione dell'apertura dei castelli e bisogna che si faccia chiarezza, cioè bisogna capire - lo chiediamo all'Assessore al turismo e all'Assessore alla cultura - se i castelli sono ancora una priorità, perché per tenere aperti così i castelli non ha nessun senso! Parlate con le guide, parlate con gli utenti, parlate con qualsiasi operatore del settore...abbiamo investito per anni su un concetto e sulla questione che dai castelli come enclos di bellezza si passava a un utilizzo più fruibile, litigando con gli esperti, cercando di andare anche in controtendenza rispetto a una filosofia che vede i monumenti come qualcosa che non si deve toccare. Allora, abbiamo un progetto nel castello di Aymavilles con un ascensore nella torre, abbiamo discusso con la Commissione beni culturali per ottenere questa cosa, stiamo facendo ingenti investimenti, sono stati fatti ingenti investimenti su tutti i castelli della Valle, anche attraverso l'utilizzo di fondi europei...l'ultimo, collega Péaquin, è il castello di Arnad, lì abbiamo preso le nostre professionalità, siamo andati direttamente in Francia a cercare i partner, ci siamo fatto un mazzo tanto per cercare di valorizzare quello che è un gioiello del nostro territorio, eventualmente per valorizzare i prodotti tipici e, diciamo, le eccellenze del nostro territorio. Abbiamo aperto il castello Gamba...li colleghiamo e sarebbero da collegare maggiormente col forte di Bard, affinché non si faccia poi tutto lì, chiaramente facendo morire tutto il resto, creiamo questa rete dei beni culturali differenziando l'offerta da un punto di vista territoriale e da un punto di vista dei contenuti, ma diciamoci oggi se crediamo nei monumenti e in particolare nei castelli! Ci abbiamo messo tre-quattro anni per capire che il mercatino di Natale andava fatto al Teatro Romano...adesso tutti "eh, è bellissimo", all'inaugurazione grandi parole sul Teatro Romano, ma quando era stato proposto in origine nessuno aveva considerato...non lo dico qui, ma nei confronti di chi lo organizza...nessuno, quel luogo lì non andava valorizzato perché probabilmente l'idea era venuta da qualcun altro. Questo era il clima che c'era nel sistema, ecco, questo era il clima, che mi risulta tra l'altro ci sia ancora un po' e che serpeggi tra gli uni e gli altri. Allora diciamo questo per dire: "benissimo, abbiamo fatto la Film Commission istituita attraverso legge, un Ente che attrae qui produzioni per promuovere i nostri castelli, e quando arrivano poi tutti a far la foto con l'attore, tutti a dire: "benissimo, è arrivato un film nelle nostre location"...e poi chiudiamo i castelli!

Allora, questo emendamento è un emendamento che è importante, perché al di là del tecnicismo, solca un varco per il futuro: volete o non volete promuovere la Valle d'Aosta anche attraverso i suoi castelli? Sennò torniamo al discorso dei colleghi dell'ALPE l'altro giorno. Noi ci siamo agganciati a una loro sollecitazione, dicendo: "ma qual è il prodotto Valle d'Aosta che veicoliamo fuori? Qual è? Cos'è che vendiamo noi, oggi? Qual è il prodotto? I castelli fanno parte di questo prodotto o no?". Oggi ci risulta di no, perché si è disinvestito sulla questione delle manutenzioni, si è disinvestito sulla questione del personale, si è disinvestito adesso automaticamente e indirettamente sugli orari...ma chiudiamoli! Chiudeteli! Se credete che chiudere i castelli sia la politica turistica della Valle d'Aosta, chiudeteli! Ma ditecelo, ditecelo! Perché noi non ci siamo...poi possiamo anche valorizzare tutto il resto, anzi, sicuramente va valorizzato tutto il resto, ma abbiamo cento fra castelli, caseforti e, diciamo, parte medievale da valorizzare, avevamo elaborato tutto un concetto da rilanciare anche attraverso eventi collaterali come il Festival del Medioevo, perché volevamo connotarci...pochi hanno gli atout che noi abbiamo. Allora, è una piccola...è un messaggio che arriva attraverso una norma tecnica, però diteci se questo è il futuro!

Presidente - Grazie collega. La parola all'Assessore Rini.

Rini (UV) - Grazie Presidente. Grazie anche al collega.

Sicuramente questo è un tema molto importante, ci sta a cuore, e condividiamo tutto quello che lei ha ben detto e ben sviluppato in quest'aula. Siamo assolutamente consci della criticità che è presente su questa tematica, lei ha parlato soprattutto di manutenzioni, ma anche per quanto riguarda l'orario di apertura. Vi è un tavolo di confronto aperto e continuo anche con l'Assessorato del turismo, stiamo cercando di mettere in rete le varie sinergie, lo abbiamo detto più volte, anche contattando...giustamente lei ha parlato per esempio delle guide, le guide turistiche, le abbiamo ricevute, e con loro siamo in contatto per cercare soluzioni che possano anche trovare sinergie tra il pubblico e il privato, insomma, che poi è un po' anche quella che è l'ottica che già era stata intrapresa nel passato e che stiamo cercando di portare avanti, così anche come il mettere in rete quelli che sono i beni sul territorio. Ha citato il forte di Bard, con il quale si sta avviando una forte collaborazione, penso per esempio all'ultima iniziativa che è appena stata approvata, "Un Forte...in Gamba", che ha messo in rete i due monumenti; è un primo passo, ovviamente, e dobbiamo continuare su questa linea. Oggi abbiamo approvato in Giunta una delibera sulle card dei castelli, il problema degli orari va risolto, saremo sicuramente attenti su questo, per cercare proprio, intanto con le nostre risorse, di modulare meglio quelli che sono gli orari, su questo avevamo anche discusso con il collega Donzel, che aveva portato credo degli ottimi suggerimenti, ma anche per trovare dei partenariati, delle collaborazioni e delle sinergie con privati, Enti e associazioni.

Presidente - Grazie Assessore. La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Io credo che non siamo sulla stessa linea, nel senso che, per quanto ci riguarda, bisogna assolutamente reperire risorse in un'attività che è produttiva. Prima il collega Viérin, con l'esperienza e la conoscenza di questa cosa, ha fatto un ampio quadro della situazione. C'è un progetto o c'è semplicemente quella cosa del "ti taccono l'orario con..., chiudo mezz'ora prima al mattino, apro mezz'ora al pomeriggio"...non è questo! È che bisogna implementare il personale, l'ho detto in modo chiaro, andando dove? A prelevare magari del denaro dove ci sono quei fatidici personaggi che si aggirano in consigli di amministrazione, luoghi strani tipo l'IVAT, che non c'entra con l'artigianato, quello da finanziare, quello che produce ricchezza, valore aggiunto della Valle d'Aosta.

Allora, il messaggio è chiarissimo: si vuole andare a potenziare il personale che lavora offrendo un servizio alla collettività, che sta facendo turismo, quindi è un servizio che diamo agli operatori turistici oppure no? Noi, ovviamente, abbiamo cercato di reperire le risorse qua e là, ma, ripeto, gli emendamenti votati prima hanno portato a un risparmio di circa 200 mila euro, non è che...cioè, che ne fate di quelli, scusi? Ve li tenete? Questo è il ragionamento che sto facendo.

Presidente - La parola alla collega Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci Président.

Qualche considerazione, a margine di questo emendamento, sollecitata anche un po' dagli interventi dei colleghi: siamo il 12 dicembre, gli impianti sciistici aperti della nostra Regione credo non arrivino alla metà del totale, non sappiamo se si riuscirà ad aprirli e quando. Questa è una tendenza, comunque, che gli esperti di climatologia ci segnalano ormai da tanto tempo. Lo scorso fine settimana, nonostante la mancanza di neve, erano aperti alcuni impianti che hanno visto in effetti una grande affluenza, ma il resto della Regione, nonostante la mancanza di neve, è stato oggetto di un'affluenza grossa da parte dei turisti. Questo vuol dire che la nostra Regione ha delle attrattività che vanno al di là dello sci, anche in inverno: sicuramente i castelli, sicuramente il Marché Vert Noël, sicuramente l'enogastronomia, sicuramente la natura e la voglia che la gente ha oggi di usufruirne, di camminare, sicuramente il benessere, le terme...ma tutto questo non è promosso! La gente viene in Valle d'Aosta e non lo sa, ed è stupita dal fatto che abbiamo la densità di castelli più alta d'Europa! Vengono qui e lo scoprono qui, perché nessuno glielo comunica all'esterno che abbiamo una città romana che è una Roma in miniatura! Quindi, in questo senso, veramente se ci si crede, non è solo questione di andare ad ampliare l'orario dei castelli, che è sicuramente deficitario, ma non solo dei castelli gestiti direttamente dalla Regione, bensì anche quelli gestiti dalle fondazioni.

Io ve lo dico per esperienza: ho cercato nei giorni scorsi di dare delle informazioni ad ospiti nostri sull'orario di apertura dei castelli. Allora, riuscire attraverso il sito della Regione, i siti del turismo, a capire quali sono gli orari dei singoli castelli...ma sapete quant'è laborioso? E poi, castello di Introd, gestito dalla Fondation Grand-Paradis...alla fine, disperata, ho telefonato all'Office du tourisme e mi hanno detto: "il castello di Introd era aperto sabato 6, per domenica 7 e lunedì 8 bisogna prenotare". Mi danno un numero di telefono, telefono a questo numero, c'è una segreteria telefonica che mi dice: "gli uffici della Fondation sono aperti dal lunedì al venerdì dalle...alle...". Beh, se questa è la risposta che noi diamo ai turisti che vengono in Valle d'Aosta, nonostante la nostra politica turistica, credo che rimaniamo tutti basiti! Veramente, è un impegno che dobbiamo prenderci con una convinzione enorme, e quanto detto dall'Assessore al turismo sulla riorganizzazione delle strutture va fatto in tempi brevissimi. Prendiamoci a cuore questo settore, perché è l'unico settore che può dare risposte economiche nell'immediato, in tempi brevi.

Presidente - Grazie collega. Altri? Non vedo altri che chiedono la parola. Passiamo alla votazione? La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Ha messo in evidenza alcuni aspetti che credo non possano essere in qualche modo sottaciuti, che ci siano queste problematiche. Adesso, nello specifico dell'emendamento, credo che il discorso del togliere all'IVAT per mettere qui non è funzionale, non risolve. Credo che sia più giusto impegnarci, come abbiamo fatto su altre tematiche, su questo tema la riflessione generale è già stata anticipata...però questo, con quello che ha detto la collega Morelli prima...credo che sia nella logica di una evidente volontà di tutti non banalizzare gli investimenti che sono stati fatti. Non dimentichiamo che su tutti questi castelli sono stati fatti investimenti importanti: alcuni sono stati comprati, su quelli che non erano di proprietà si è intervenuti con milionate, non è che possiamo banalizzare questo! Allora, ci prendiamo l'impegno quanto prima, tenuto conto di questa iniziativa (gli Assessori comunque hanno risposto), di fare, non in tempi da vedere, ma nel più breve tempo, una riunione che permetta di dire quali sono le criticità che possono essere risolte anche con interventi immediati, legati sia a orari (che quindi possono avere un intervento), sia alla presenza di personale (che possa garantire una fruibilità maggiore). Ecco, su questo credo che dobbiamo ammettere che ci sono sicuramente dei punti deboli, l'abbiamo detto, non lo risolviamo con questo.

Prendiamo atto che questo emendamento è stato lo spunto per arrivare a determinare alcune cose, di questo ce ne facciamo carico, ecco, però teniamo conto che il non-voto di questo emendamento non deve essere interpretato come se abbandonassimo la questione o non venisse trattata, anzi, esattamente il contrario, perché non possiamo togliere oggi questi soldi all'IVAT, che, mi permetto di dire, come funzionamento in sé è già ridotto all'osso, anche l'IVAT; rispetto ai finanziamenti di alcuni tempi addietro, l'IVAT oggi ha un finanziamento per lo stretto indispensabile. Grazie.

Presidente - Grazie Presidente. La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Una finanziaria serve anche per mettere dei numeri, perché sennò ci si perde. Allora, ovviamente si scrivono degli articoli, e voi stessi avete emendato più volte il testo attraverso emendamenti di maggioranza. Il ragionamento è che qui si prevedevano 280 mila euro. Io ho fatto un preciso riferimento a quasi 200 mila euro circa che si sono andati a risparmiare con gli emendamenti che abbiamo votato prima. Non entro nel merito del perché abbiate aumentato di 100 mila euro l'IVAT, cioè mentre tutti vanno in calo l'IVAT ha più 100 mila euro...no, vabbè, una valutazione che avrete fatto voi di...allora io dico: "mettete 100 mila euro in più all'IVAT"...è una questione vostra, noi dovevamo cercare dove metterli, siamo andati a prenderli da chi ne aveva di più per metterli a chi ha bisogno. Ma se noi abbiamo ottenuto 55 mila euro di risparmio dal posto...diciamo dell'aiutante del Presidente del Consiglio, 45 mila euro dalla questione dell'ARRS, altri 100 mila euro circa da un altro emendamento che è stato approvato, ma è possibile dire che ci si impegna a mettere su quel capitolo per il personale 200 mila euro? No, circa, perché se è solo la chiacchierata con l'Assessore Marguerettaz, che è una persona di una simpatia estrema, andiamo in giro in tondo e non arriva un euro su quel capitolo! Non so se ho reso l'idea... Se invece lei, Presidente, dice: "beh, alla luce di quei risparmi che abbiamo ottenuto di là possiamo impegnarci a mettere qualcosa in più di 100 mila euro su quel capitolo lì", certo che questa cosa...io lo ritiro anche l'emendamento, eh, non è che devo essere qui ad insistere per fare un sub-emendamento qui, ma ci dev'essere un impegno di cifre, perché sennò è la chiacchierata sul "abbiamo ridotto di 5 minuti al mattino, spostato di 5 minuti al pomeriggio"...non è quella roba lì, non funziona!

Presidente - Altri? La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Credo che sia difficile oggi quantificare una cifra che sia adeguata a far risolvere il problema che è stato posto. L'impegno che ci prendiamo, non nei 200 mila, non abbiamo quantificato né i 100 mila, né i 200 mila, quello che è necessario per dare al settore, in particolare quello dei castelli che abbiamo riferito, la possibilità di avere il personale adeguato a risolvere la problematica che ha detto. Questo è l'impegno che prendiamo. Non possiamo quantificare, nel senso che mi sembra corretto fare un'analisi di questo che ci dica: "Bene, sono corrette così? Benissimo! Quanto comporta questo come finanziamento? Son 60 mila, son 70 mila?"...si mettono quelli che sono necessari.

Presidente - Grazie Presidente. Quindi mi sembra che l'emendamento è ritirato, collega Donzel. C'è però ancora la richiesta di intervento del collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Solo per ringraziare e prendere atto con soddisfazione della disponibilità, perché questo è un tema che durante quest'anno è stato tante volte sollecitato, anche in commissione, su due temi: uno, effettivamente gli investimenti per mantenere questo patrimonio, affinché - lo diciamo anche e soprattutto all'Assessore alla cultura - la Valle d'Aosta non faccia la fine di Pompei, perché effettivamente la manutenzione con non grosse cifre annuali può essere quello che mantiene gli investimenti fatti nel passato; dopodiché, appunto, la questione della promozione. Noi, come abbiamo già dato la disponibilità in commissione, la ridiamo, ecco, diamo disponibilità a lavorare in condivisione, in commissione, sulla valorizzazione di questo settore. Concludo dicendo che basti pensare che ancora oggi sulle brochure dell'Assessorato del turismo c'è il castello Sarriod de la Tour, che è uno dei pochi castelli chiusi.

Presidente - Grazie Laurent Viérin. Allora, l'emendamento è ritirato. Direi solo di votare l'allegato A, a chiusura di tutti gli emendamenti, proprio perché almeno così nel pomeriggio partiamo con l'analisi dell'allegato B. Quindi si mette in votazione nel suo complesso l'allegato A. I Consiglieri sono pregati di votare. Votazione chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 18

Favorevoli: 18

Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Viérin Laurent)

Il Consiglio approva.

Ci vediamo alle 15,30. Grazie.

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La seduta termina alle ore 13,08.