Oggetto del Consiglio n. 910 del 11 dicembre 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 910/XIV - Inizio della votazione del disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione autonoma Valle d'Aosta (Legge finanziaria per gli anni 2015/2017). Modificazioni di leggi regionali".
Presidente - Passiamo ora all'esame dell'articolato del DL 43. Ricordo ai colleghi che ci sono pervenuti 100 emendamenti, di cui 31 con pareri di compatibilità finanziaria negativo, la Conferenza dei Capigruppo ha concordato di comunque esaminarli dal punto di vista di dibattito se non fanno parte degli ordini del giorno presentati durante questo pomeriggio e nella mattinata, quindi i colleghi che riterranno di presentarli e avere delle risposte eventualmente lo possono fare...ma chiaramente non saranno votati.
Allora, ricordo che si tratta dell'articolo 1 del DL 43, iscritto al punto 12 all'ordine del giorno. All'articolo 1 c'è l'emendamento dell'ALPE, che inserirebbe il comma 4bis. Chi illustra l'emendamento? La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.
Siamo all'articolo 1, sospensione delle rate dei mutui agevolati previsti dalle leggi regionali. La proposta che facciamo va in questa direzione: in questi ultimi anni, dal 2002-2003 ad oggi diversi imprenditori, diversi artigiani hanno contratto con l'Amministrazione regionale o con la finanziaria Finaosta mutui agevolati, per un discorso di equità, proporremmo per chi ha contratto, come dicevo, in questi ultimi anni, la possibilità eventualmente di prorogare, se c'è una richiesta da parte del mutuatario, fino ad una durata massima di cinque anni rispetto al vecchio contratto messo in essere. Mi spiego meglio: certi mutui sono stati contratti a 15 anni e altri sono stati contratti a 20 anni. La richiesta va in questa direzione: di prorogare, di aumentare per un discorso di equità.
Presidente - Siamo all'emendamento n. 1 dell'ALPE. Per la replica da parte della Giunta, la parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Per quanto riguarda quest'emendamento, è da sottolineare che, siccome si fanno ulteriori prolungamenti del mutuo fino a cinque anni e tenuto conto che nei mutui a valere sulla legge 19...le leggi anticrisi che si sono succedute...del 2009...hanno di fatto già avuto quest'effetto: di cinque anni...tenendo conto di questa proroga, l'emendamento risulta in contrasto con la normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato, l'emendamento è identico a quello proposto dalla finanziaria 2014 e già allora era stato negativo proprio per questo. È in contrasto con la normativa comunitaria, perché di fatto, come i colleghi sanno, c'è già stato un continuo prolungamento e già di oltre cinque anni.
Presidente - La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Ritiriamo l'emendamento che abbiamo proposto se è in contrasto con la normativa comunitaria. Il ragionamento fatto andava nella direzione...i mutui contratti per una durata di 20 anni, precedentemente...comunque, se è in contrasto, ritiriamo la nostra proposta. Come vi dicevo prima, era un discorso soprattutto di equità, sapendo perfettamente che comunque c'è stata la proroga dei cinque anni: dal 2009 al 2014. Grazie.
Presidente - Grazie collega Chatrian. Pongo in votazione l'articolo 1, i colleghi sono pregati di votare. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 35
Favorevoli: 18
Contrari: 17
Il Consiglio approva.
Chiedo ai colleghi di rimanere possibilmente in aula perché ci sono tanti emendamenti. Articolo 2. L'articolo 2 non ha emendamenti, stesso risultato? Stesso risultato. Articolo 3. All'articolo 3 ci sono un paio di emendamenti: il primo emendamento che dobbiamo esaminare è l'emendamento n. 1 dell'Assessore Perron, che si riferisce al comma 2 dell'articolo 3. Assessore Perron, intende illustrarlo? La parola all'Assessore Perron.
Perron (UV) - Grazie Presidente.
Semplicemente inserisce il parere obbligatorio del Consiglio permanente degli Enti locali, oltre a quello della commissione consiliare competente, in quello che è l'iter formativo della deliberazione che la Giunta regionale dovrà andare a comporre, relativa a quelle che sono le condizioni sia soggettive, sia reddituali di accesso al fondo straordinario regionale previsto per l'inclusione sociale dei soggetti meno abbienti. È quindi una modifica che in qualche modo vuole cercare di includere più soggetti possibili, immaginando di chiedere il parere anche al Consiglio permanente degli Enti locali.
Presidente - Grazie Assessore. C'è qualcuno che chiede la parola? Il Consiglio è chiamato a votare l'emendamento. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
Sempre allo stesso articolo, è arrivato alla Presidenza l'emendamento n. 1 del PD al comma 3, che non è stato ritenuto ammissibile per il parere tecnico-finanziario, quindi, se il collega intende comunque illustrarlo, ne ha facoltà. La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - L'emendamento che presentiamo è strettamente collegato all'emendamento n. 2, che segue l'articolo 3...e quindi chiederei la cortesia di poterli presentare insieme...
Presidente - Va bene.
Donzel (PD-SIN.VDA) - ...allora, il principio, peraltro parzialmente già illustrato durante il dibattito, è il seguente: noi non siamo stati messi al corrente dei contenuti di un'eventuale legge sul reddito di inclusione da parte della maggioranza, quello che abbiamo potuto constatare leggendo la legge finanziaria è che si abrogano completamente le disposizioni che riguardano il cosiddetto "riscaldamento domestico", il bon chauffage, il sostegno ai costi dell'energia e il bonus energia per le famiglie meno abbienti. È chiaro che anche noi per altro verso...è già depositato in commissione...abbiamo depositato una legge del reddito minimo garantito, che si riferisce nel nostro caso ad una determinata componente sociale, che riguarda persone in difficoltà, senza lavoro, per la prima volta in Italia ci è stato anche riconosciuto dall'associazione nazionale...il provvedimento firmato dai gruppi di minoranza di questo Consiglio regionale va a toccare degli ammortizzatori che riguardano anche il lavoro autonomo, quindi ci guardano con attenzione anche dal livello nazionale su questa proposta di legge, che sortisce molto interesse.
Il nostro ragionamento è questo...infatti non capisco perché all'ultimo minuto gli uffici qua abbiano detto che siano non accettabili i nostri articoli, perché nulla hanno a che vedere con coperture finanziarie e quant'altro, noi semplicemente diciamo: finché non vediamo qual è la proposta del reddito di inclusione, come possiamo accettare che sia completamente soppresso il bon chauffage, il bonus energia, eccetera. Nella nostra proposta quindi c'è quella di dire: "non sopprimiamoli completamente, li riduciamo al 50 percento in modo che...", non vogliamo dire: "no" alla vostra proposta di legge sul reddito di inclusione, andiamo a vederla, dopodiché se voi ci fate vedere, conti alla mano, che alla persona debole, alla Signora pensionata che ha solo la pensione di vecchiaia arriva comunque una cifra annua pari, o io spero a questo punto superiore a quella erogata fino ad oggi col bon chauffage e il bonus energia, io dico tanto di cappello per il miracolo che avete compiuto: riuscite a promuovere con questo fondo gente che va a lavorare, gente che è caduta in difficoltà e nello stesso tempo non togliete nulla a quelli che non vivrebbero senza queste risorse che abbiamo messo a disposizione. Questo quindi era lo spirito dei nostri emendamenti...prima di dire: "cancello il bon chauffage perché ti faccio il reddito di inclusione", io voglio capire cosa intendete. Sicuramente, detto così, nulla ha a che vedere con la legge che abbiamo discusso come gruppi di minoranza e che abbiamo cercato di sostenere. Dopodiché se quando in commissione arriverà la proposta del reddito di inclusione, verranno garantite le risorse ai più deboli, eccetera, probabilmente anche noi faremo le riflessioni in quel caso, ma non si può pensare di votare una finanziaria che toglie queste risorse così sulla buona fede. Voi capirete che noi non lo possiamo fare ed è per quello che abbiamo insistito sul fare questo tipo di emendamento, fare un percorso che sia più graduale. Nulla vieta, nel caso in cui ci siano le condizioni...che voi dite di poter coprire tutta la fascia anche di povertà, oltre a quella che è, diciamo, in grado di essere reinserita nel mondo del lavoro...di variare successivamente con variazioni di bilancio, perché non è che li erogate a marzo questi provvedimenti, li erogate in autunno, e questo era lo spunto dei nostri emendamenti che non ci è consentito votare, ma che avremmo veramente voluto votare, perché non vanno contro l'attività che sta facendo il Governo, non sono emendamenti contro: sono emendamenti di garanzia per i più deboli.
Presidente - Grazie Donzel. La parola all'Assessore Perron.
Perron (UV) - Non per sostituirsi alla parte tecnica, ma semplicemente per un chiarimento. A noi sembrava ragionevole, recependo anche delle sollecitazioni che ci era parso di capire fossero pervenute dalla commissione, di fare una proposta che razionalizzasse e desse anche della chiarezza ad un mondo che prevede oggi una miriade di interventi, peraltro in modo anche molto complicato, per quella che è la tipologia, sul settore che lei citava. In qualche modo quindi si è immaginato di cancellare una serie di leggi che andavano a disciplinare degli interventi in questa direzione per razionalizzarle in uno unico...questo è il ragionamento. Il ragionamento è un ragionamento di condivisione dei percorsi all'interno della commissione circa le tipologie e i contenuti da inserire, va da sé, collega Donzel - ecco da dove viene il parere negativo -, che, nel momento in cui noi istituiamo una nuova legge che prevede un impegno finanziario di 9 milioni e lasciamo in piedi altre due normative...questo è un doppione, quindi va da sé che, da un punto di vista puramente tecnico, si è dovuto in qualche modo immaginare un parere tecnico negativo.
Presidente - Grazie. Passiamo alla votazione dell'articolo...la parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Brevissimamente, ho capito l'aspetto tecnico che lei introduce, ma infatti non è una questione polemica, quello che noi discutiamo è che noi avevamo chiesto nella discussione che c'era stata l'ipotesi di avere dei fondi per partire con il reddito minimo garantito, che è un'ipotesi di legge che ha bisogno di risorse aggiuntive se vuole essere credibile per quanto riguarda non dare assistenza, ma creare le condizioni per rimettere in gioco le persone che perdono il lavoro, quindi serve formazione, serve seguire queste persone attraverso un iter particolare perché rientrino nel mercato del lavoro.
Altro discorso è dire: io voglio immaginarmi un altro tipo di welfare, dove le risorse interessate potrebbero essere anche altre, da razionalizzare e quant'altro, per cui noi non abbiamo nessun problema ad andare a discutere di questo all'interno di una commissione, ma io le ribadisco, come Consigliere di minoranza, prima di votare che tolgo il bon chauffage, cioè tolgo delle risorse ad una persona con il mio voto, ci penso due volte, perché, siccome la coperta è corta, poi, quando ci troviamo lì, uno vuole le risorse per la formazione, l'altro per rimettersi al lavoro e qualcuno poi alla fine rischia di rimanere senza. Allora, per quanto mi riguarda, prima avrei voluto...noi abbiamo fatto vedere le carte. La nostra legge è lì, ha dei numeri, ha dei costi, è presentata, la vostra no, non c'è e questo spiega perché non c'è il nostro consenso in questo momento.
Presidente - Grazie Donzel. Su quest'emendamento, come abbiamo anticipato, non c'è votazione, quindi pongo in votazione l'articolo 3...la parola al collega Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - Presidente Viérin, almeno un po' di discussione prima della votazione visto che gli emendamenti giustamente sono illustrati anche se hanno il parere negativo e c'è l'illustrazione da parte del proponente. Sull'articolo abbiamo la possibilità anche di esprimerci prima di votare rosso, bianco o verde.
Allora, per spiegare la posizione dell'UVP su questo tema...noi abbiamo aderito alla proposta della collega Fontana sulla questione dell'inclusione sociale, chiamiamola così, perché alla fine è un concetto che più...o meglio spiega l'idea di aiutare soprattutto in un momento di difficoltà i meno abbienti e noi l'abbiamo già detto in commissione e lo ripetiamo qui: intanto ci asterremo sull'articolo, perché in parte recepisce quelle che sono le sensibilità del Consiglio, ma ancora non va, anche se volutamente, a specificare bene, quindi ci riserviamo poi nel dettaglio di approvare o di esprimerci sui contenuti di questa proposta. Diciamo questo perché noi in un momento di difficoltà chiediamo che prima siano aiutati i valdostani - e lo diciamo chiaramente -, perché lo abbiamo visto in tante occasioni, ci sono purtroppo i furbetti anche in questo caso. C'è, come dice spesso la collega Fontana, chi ha bisogno veramente, c'è chi invece riesce, attraverso i cavilli, attraverso le possibilità che poi noi quando facciamo una legge diamo involontariamente, a cumulare redditi anche non avendo magari realmente bisogno, soprattutto in questo momento dove la cittadinanza, la comunità sta soffrendo, in tutti i settori ci sono tagli lineari... Aiutiamo prima i valdostani, aiutiamo chi investe in Valle d'Aosta, aiutiamo chi vive qui, chi ha famiglia qui, chi crede in questa Valle, non chi magari della Valle fa solo un luogo di passaggio o, peggio ancora, un luogo che è appetibile per sfruttare tutti gli aiuti che ci sono! Lo vogliamo dire chiaramente perché effettivamente, quando si parla di inclusione sociale, siamo tutti d'accordo sul concetto, ma ci riserviamo poi nei contenuti tutti assieme di condividere che siano dei contenuti veritieri e soprattutto che vadano nell'ottica che noi stessi ci diamo come priorità e nelle priorità ci permettiamo di dire - lo abbiamo sottolineato nei nostri emendamenti, nei nostri ordini del giorno - ripartiamo da una possibilità che ci sia un effettivo sostegno alle famiglie, che ci sia un effettivo sostegno alla prima infanzia, che ci sia un effettivo sostegno alle fasce più deboli intese anche come gli anziani, ai nostri giovani e soprattutto miriamo questi aiuti in modo funzionale e nel tempo affinché non siano degli spot. Questa è l'indicazione, anche se a grandi linee, che noi ci sentiamo di dire e quindi il voto di astensione non va nel merito di un'idea, che è un'idea che ci vede partecipi nell'aiutare sicuramente chi ha più bisogno in un momento di difficoltà rispetto a chi ha meno bisogno, ma con quest'appunto che ci pareva di aver colto in commissione anche da parte di altri e anche dei proponenti, che vada veramente con un monito di attenzione in questo momento ad aiutare chi ha bisogno e chi vive e crede nella Valle d'Aosta.
Presidente - La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.
L'idea ci trova d'accordo sull'articolo 3, a livello di impostazione abbiamo proposto già lo scorso anno...avevamo già proposto negli anni passati che si doveva comunque armonizzare e soprattutto modificare l'impianto per quanto riguarda una costituzione, a nostro avviso, di un fondo per il sostegno dell'inclusione sociale. A livello di macroproposta quindi ci vede d'accordo, indubbiamente nel merito avremo la possibilità di portare il nostro apporto, speriamo di contribuire a scrivere nero su bianco i criteri per finanziare le persone più in difficoltà in questo momento e soprattutto le fasce cui vorremmo dedicare gli aiuti. Il nostro voto quindi sarà di astensione, perché da diversi anni proprio ci battiamo in questa direzione...per avere comunque un fondo che vada in questa direzione. Nel merito verificheremo poi in commissione criteri, possibilità, indici, fasce, in modo da portare il nostro contributo.
Noi abbiamo sostenuto la proposta della collega Fontana: il reddito di garanzia, che riteniamo utile barra necessario e comunque, come dicevo prima, nel merito andremo a verificare nelle sedi opportune...per noi la sede opportuna è la commissione consiliare, c'è il previo parere, cercheremo di contribuire affinché comunque non si vada ad aiutare il professionista del contributo, magari con cavilli o che cosa, ma si vada ad aiutare veramente chi ha bisogno in questo momento in Valle d'Aosta di essere sostenuto e aiutato dal sistema pubblico. Il nostro voto quindi sarà di astensione sull'articolo 3.
Presidente - Grazie collega Chatrian. La parola al collega Cognetta.
Cognetta (M5S) - Sì, grazie Presidente.
Anche noi ci asterremo su questo punto, ma non perché in linea di principio non siamo d'accordo con quest'articolo 3, ma perché lo vediamo come un semplice inizio. Anche noi in passato abbiamo suggerito più volte di fare un riordino complessivo di tutti gli aiuti, questa è una prima parte, la commissione dovrà lavorare e dovremo trovare il modo di uniformare in un unico canale tutti gli aiuti possibili e per aiutare i cittadini, perché i cittadini che hanno poi difficoltà si trovano a doversi barcamenare tra uno sportello e un altro, e perché noi non abbiamo una contezza precisa di chi viene aiutato e in che misura, e questo va incontro a ciò che dicevano i colleghi Viérin e Chatrian, cioè noi vorremmo essere consapevoli, se possibile, di capire chi stiamo aiutando e in che misura per poi eventualmente fare dei correttivi, sempre a norma di legge, ma per capire meglio dove andiamo, diciamo così, a parare tutte le volte. Questo quindi è sicuramente il primo passo, a noi fa piacere, però ecco non è abbastanza per quanto ci riguarda e quindi il nostro voto è di astensione. Grazie.
Presidente - Abbiamo concluso gli interventi, non vedo altre prenotazioni, quindi passiamo alla votazione dell'articolo 3 nel suo complesso. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
Prima dell'articolo 4 c'è l'emendamento n. 2 del PD, che va ad istituire gli articoli 3bis, ter e quater. Non è stato accolto per il ragionamento che facevamo poc'anzi e cioè l'incompatibilità tecnico-finanziaria. Il collega lo vuole illustrare lo stesso? Prima ci aveva detto l'1 e il 3...anche il 2?
(interruzione del Consigliere Donzel, fuori microfono)
...va bene. All'articolo 4 non ci sono emendamenti. Stesso risultato? Stesso risultato. All'articolo 5 c'è l'emendamento n. 2 dell'Assessore Perron, che istituisce il comma 2bis. Lo vuole illustrare? La parola al collega e Assessore Perron.
Perron (UV) - Sì, semplicemente quest'emendamento viene proposto perché non c'è al momento un accordo chiaro con lo Stato circa il Patto di stabilità, se l'accordo ci fosse stato, questo non sarebbe stato necessario. Proponiamo quindi di inserire, al fine di uniformare anche per il 2014, il calcolo di quella che è la competenza eurocompatibile, escludendo dal computo dell'obiettivo gli importi che sono corrispondenti ai pagamenti in conto residui, in esecuzione di quelli che sono impegni regolarmente assunti in esercizi finanziari precedenti, questo in conformità al limite di spesa che è stato concordato per ciascun esercizio finanziario, com'è stato già previsto per lo stesso articolo per l'anno successivo, cioè il 2015.
Presidente - Ci sono richieste di intervento su quest'emendamento? Non ci sono richieste. Posso dare lo stesso risultato? Stesso risultato (18 favorevoli e 17 astenuti). Stesso risultato per l'articolo 5 nel suo complesso con l'emendamento?
(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...gli altri emendamenti istituiscono gli articoli 5bis, ter, quater. Quest'articolo quindi è completo con il comma 2bis dell'articolo 5. Si deve votare l'articolo 5. Stesso risultato? Stesso risultato. Il Consiglio approva.
Passiamo ora ad analizzare vari emendamenti: il primo è l'emendamento n. 3 dell'Assessore Perron, che istituirebbe l'articolo 5bis. La parola all'Assessore Perron per l'illustrazione.
Perron (UV) - Qui, recependo delle sollecitazioni che erano pervenute anche da parte del CELVA, abbiamo immaginato di permettere il fatto di promuovere quella che possiamo definire "solidarietà orizzontale" tra i Comuni, cioè permettendo agli stessi lo scambio di spazi finanziari nel corso dell'anno e la restituzione quindi degli stessi in quello che è il biennio successivo. Succede quindi che, entro il 30 settembre, i Comuni definiscono i surplus o i deficit programmati, li comunicano alla Regione e al CELVA, che proporranno conseguentemente una deliberazione della Giunta regionale di riformulazione degli obiettivi di patto, questo a condizione che le compensazioni che si immaginano non vadano ad influire sugli obiettivi complessivi di finanza.
Presidente - Grazie Assessore Perron. C'è qualcuno che intende intervenire su quest'emendamento? Ricordo che quest'emendamento prevede un articolo in più, che sarebbe iscritto come articolo 5bis. Se non ho richieste, lo metto in votazione. La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Quest'emendamento, che è un emendamento che consente in qualche modo di superare alcune rigidità del Patto di stabilità...ne abbiamo parlato...proprio per dare un segnale che in quella direzione noi siamo attenti, al di là delle battaglie ideologiche, è un emendamento che di per sé condividiamo. Un'unica perplessità per cui chiedo all'Assessore magari un chiarimento è: è vero che qui si scrive al comma 3 che "i Comuni che non comunicano nei termini previsti dai commi 1 e 2 le richieste di rimodulazione sono esclusi dalla compensazione...", sarebbe però interessante trovare una formula relativamente a quei Comuni che non hanno utilizzato le risorse e che non comunicandolo, tutto sommato, penalizzano questa norma...cioè non so come dire...sarebbero quasi da penalizzare perché non hanno comunicato, perché se uno sfora, vabbè, guai a lui, pagherà le conseguenze, ma se uno non utilizza, non comunica, non svolge...non consente di fare l'operazione di compensazione. Questo lo faccio notare, magari sarà correggibile poi anche successivamente in altra sede, però, secondo me, questo è un limite dell'emendamento che lei propone. Grazie.
Presidente - Qualcuno della Giunta intende intervenire? La parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Il ragionamento del collega ha un suo senso, però voglio specificare che l'autonomia del Comune, pur pensando che un domani e dal 2015 cambierà anche il rapporto del Patto di stabilità, perché ci sarà il discorso del collegamento tra i Comuni che fanno parte della stessa unité, quindi ci sarà un...è per quello che non siamo andati oltre come rimodulazione. Il ragionamento effettuato però è che non c'è la possibilità di obbligare il Comune, perché può anche dirmi: "io faccio all'ultimo momento, perché la...", com'è stato scritto, la presentazione dev'essere fatta entro un certo termine per poter fare queste compensazioni, ci sono Comuni che fanno anche all'ultimo minuto degli impegni di spesa. Non possono dire quindi che hanno un avanzo di amministrazione, tant'è che, quando abbiamo presentato quell'emendamento...di dire: "utilizzate almeno quello che è l'avanzo di amministrazione dell'anno 2013", c'è stato un momento di difficoltà perché è stato inteso come se si volesse...cosa che non c'entrava, però, dico, qual era uno dei ragionamenti? Che il fondo del 2013 lo mettevano a garanzia degli impegni di spesa anche del 2014, quindi non abbiamo saputo, confessiamo, quale strumento mettere per dire: "a quella data ci dev'essere già", perché è impossibile, da un punto di vista contabile, non rientra nelle facoltà della Regione di obbligare il Comune a darmi dei dati prima della...e, se non ce li ho prima, non posso fare la compensazione. Ecco, solo per dire che capiamo qual era l'indirizzo, però non è...almeno non ci siamo riusciti tecnicamente a capire come rendere...come dire? obbligatorio poi questo...non so se sono stato...
Presidente - Grazie. Altri su questo nuovo articolo? Non ci sono richieste? Pongo in votazione l'emendamento che costituirà l'articolo 5bis. I colleghi sono pregati di votare. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 21
Favorevoli: 21
Astenuti: 14 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Fabbri, Ferrero, Gerandin, Grosjean, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
Passiamo ad esaminare l'emendamento n. 1 dell'UVP, che non è stato ritenuto ammissibile dal punto di vista tecnico-finanziario, se i proponenti vogliono illustrarlo, ne hanno facoltà. La parola al collega Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Non siamo intervenuti sull'emendamento sull'articolo 5bis della maggioranza proprio per evitare di sovrapporsi su argomenti che poi alla fine toccano...hanno la stessa sostanza. Ne approfitto per dire che l'astensione dell'UVP è legata al fatto che non è stato accettato quest'emendamento e noi, come per ogni emendamento che non è stato accettato, vogliamo anche che l'opinione pubblica sappia il perché. Noi quest'emendamento lo condividiamo assolutamente, avevamo pensato di apportare proprio delle modifiche che andavano nel senso che lei ha dichiarato, Presidente, cioè provare ad uscire fuori dalla logica del singolo Comune che tratta col singolo Comune, ma nel processo di riorganizzazione che abbiamo condiviso: quello dell'Unité des Communes, provare a dire: proviamo a ragionare all'interno dell'Unité des Communes su qual è la disponibilità eventualmente degli spazi finanziari disponibili ad essere ceduti, sia in positivo che in negativo, è chiaro, questo è ovvio.
Avevamo poi aggiunto un terzo comma che diceva: "entro il 30 settembre 2015, la Regione attesta il rispetto del proprio Patto di stabilità e verifica la possibilità...". Ora, noi forse sicuramente da sprovveduti abbiamo scritto questo termine quando sappiamo che la Regione non ha neanche chiuso il Patto di stabilità 2014; a detta degli uffici, bastava mettere: "verifica la possibilità di...", invece che "attesta", ecco, noi su questi formalismi non ci stiamo, perché se c'è questa volontà di fare una discussione in aula, si fa nei contenuti, non nei formalismi. Non voglio poi andare a cercare i colpevoli, ci abbiamo lavorato e ci abbiamo lavorato tutti, i primi colpevoli siamo noi, perché ci siamo probabilmente illusi che i formalismi fossero finiti con l'apertura di credito che c'è stata. Dico questo perché? Perché il nostro comma, al di là dell'assoluta condivisione dei primi due sul patto orizzontale, introduceva un principio che non obbligava la Regione, ma, tenuto conto che il sistema degli Enti locali è un sistema che contribuisce in maniera pesante al rispetto del Patto di stabilità generale, perché 10 milioni e mezzo, ci ricordiamo, quest'anno sono il contributo, oltre ai 23 milioni del Patto che hanno i singoli Comuni...allora, noi credevamo che un'apertura proprio di possibilità di avere anche un patto verticale...perché la differenza è sostanziale: il patto orizzontale significa che un Comune compensa con l'altro, in positivo e in negativo; in verticale, come hanno fatto in più parti, hanno fatto più Regioni nell'arco d'Italia, anche Regioni a statuto ordinario, dava la possibilità di verificare se magari all'interno delle pieghe di un bilancio era possibile eventualmente contribuire. Non obbligava assolutamente, dava la possibilità di verificare questo discorso di patto verticale. È questo il motivo per cui noi ci siamo astenuti, perché - e lo diremo anche nelle successive elencazioni delle motivazioni - noi non crediamo che la buona politica possa trincerarsi dietro ai cavilli. Grazie.
Presidente - Grazie collega Gerandin. La parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Capisco qual è giustamente la difficoltà ad accettare questo tipo di ragionamento. Io credo che adesso, al di là di quello che succede oggi, ci deve essere la possibilità di cominciare a capire come funzionerà il sistema per il 2015, con le nuove Unités des Communes. Questo discorso quindi, a mio avviso, si potrà provare a recuperarlo, perché l'aspetto che è stato sottolineato, al di là...quello che si fa fatica al di là dello scrivere: "entro il 30 settembre la Regione attesta..." o cosa non è tanto...ecco, io non voglio fermarmi su quello, voglio solo cercare insieme di provare a capire se quella data, cioè il fatto di anticipare ha una consistenza nel senso di possibilità di mettere in rete, per cui verticalmente posso operare in quella situazione.
Se mi è permesso dirlo, quindi credo che si possa lavorare su questa dimensione nell'applicazione della 6 per vedere di recuperare questo in un altro provvedimento, cioè c'è...ho capito qual è il senso, però oggi non possiamo attivarlo con questo meccanismo, perché non ci sta: ecco, solo quello voglio dire. Non è un...non so come spiegarmi meglio, non è un "no" legato al non voler attivare il meccanismo, è un "no" legato all'impossibilità oggi di trovare dei meccanismi che magari possiamo inventare nei confronti di questo schema.
Presidente - Grazie Presidente. Altri? Ricordo che siamo sull'emendamento n. 1 dell'UVP. Quest'emendamento non si vota, quindi passiamo all'emendamento n. 1 del Movimento Cinque Stelle. La parola al collega Ferrero.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Torniamo su un argomento già trattato, che è quello della riduzione dei costi della politica, per capirci, della riduzione dello stipendio dei Consiglieri regionali. Non stiamo a fare cifre, percentuali strane, noi diciamo una cosa secca: chiediamo una riduzione come se fossimo in 25, cosa che era auspicata da tutte le forze politiche, che avevamo condiviso anche la volta scorsa con i colleghi di ALPE e del PD, questa è una cosa che dobbiamo fare assolutamente, che i cittadini si aspettano, in soldoni vuol dire che il Consigliere regionale da 5.600 euro netti in saccoccia passerebbe intorno ai 3.000-3.300 a seconda dei tipi di reddito che ha. A noi pare una cosa che sia tranquillamente accettabile. Non possiamo più aspettare, dobbiamo dare un esempio, perché abbiamo tagliato a tutti e non abbiamo tagliato a noi. Qualcuno dirà che si può rimandare, ma abbiamo già rimandato nello scorso bilancio e un altro rinvio sarebbe percepito malamente, direbbero: "i politici non vogliono ridursi lo stipendio". Qualcuno dirà che bisogna salvaguardare l'onorabilità e la funzione dei Consiglieri regionali, ma, dopo quello che è successo in questi anni e ultimamente, che voto ci darebbero e che stipendio ci darebbero i cittadini? Ve lo siete chiesti? Forse no. Qualcuno dirà: "ma io ho preso degli impegni, perché mi sono fatto i conti su una determinata somma e quindi ho fatto il mutuo, ecco". E pensate ai cittadini normali, quelli che si sono trovati improvvisamente disoccupati, anche loro avevano fatto dei conti e noi che cosa abbiamo, che diritto abbiamo più di loro? Perché siamo qui? Io penso di no. Dobbiamo quindi metterci una mano sulla coscienza e l'altra sul portafoglio questa volta, perché non possiamo rinviare ulteriori provvedimenti.
Qualcuno obietterà ancora: "ma io, quando facevo il lavoro in privato, prendevo più dello stipendio da Consigliere". Perfetto, può ritornare a quello che faceva prima, perché questo non è un modo per far cassa o per farsi i soldi: questo è un servizio che dev'essere prestato alla collettività e quindi non bisogna guadagnarsi...bisogna far guadagnare la Valle d'Aosta. Io lo dico qui: un provvedimento di astensione da parte di qualsiasi forza politica non sarà un'astensione, vorrà dire: "lasciamo le cose così", vorrà dire: "noi riteniamo che quello che prendiamo adesso va bene". È corretto, può essere corretto, ma questo i cittadini lo devono sapere. L'astensione vorrà dire come il voto contrario: "noi continuiamo a prendere quello che prendiamo e non vogliamo toglierci questi benedetti soldi".
Presidente - La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Chiederei una cortesia al Presidente: se nel commentare l'emendamento del collega Ferrero posso presentare l'emendamento n. 6 del PD: è relativo ai costi della politica, così non lo ripeto, se è condiviso...
Presidente - Sì, va bene.
Donzel (PD-SIN.VDA) - ...allora, io credo che nelle premesse della discussione che abbiamo fatto, nei comunicati stampa anche che abbiamo emesso abbiamo fatto un ragionamento: è un momento difficile, è un momento di crisi molto forte, che impegna - e questa mi sembra una cosa molto condivisa in quest'aula - tutti a ridisegnare il sistema Valle d'Aosta, a ridisegnare questo sistema è il Consiglio regionale. È il Consiglio regionale che può decidere un riequilibrio delle risorse all'interno della nostra Regione, può intervenire su scelte importanti, determinanti e strategiche. Noi abbiamo ritenuto anche nella discussione che facemmo l'anno scorso...l'idea era che bisognava dare un segnale che partiva dal Consiglio regionale per rendere credibili tutta una serie di provvedimenti che avremmo attuato sul territorio. È chiaro che, se uno non intende intervenire a ridurre i compensi dei manager e a ridurre il numero dei manager del Casinò, non è intenzionato a modificare strutturalmente il sistema Valle d'Aosta, non ha bisogno di dare dei segnali forti anche alla popolazione, perché si limita a dire: "è colpa dello Stato, cade tutto dall'alto e poveri noi che siamo già stati più bravi degli altri". Io penso che noi, come Consiglio regionale, abbiamo fatto dei passi che altri Consigli regionali non hanno fatto. L'hanno fatto nelle legislature prima che arrivassi io, sono stati fatti nella legislatura scorsa passi molto importanti, quindi voglio essere chiaro su questo con i cittadini valdostani.
A questo però aggiungo un'altra considerazione che collega un po' l'emendamento del PD al ragionamento fatto testé dal collega del Cinque Stelle. Sta girando in questo Consiglio regionale l'idea che si possono abbassare i costi della politica attraverso una riduzione dei Consiglieri regionali. È un'idea forte che merita di essere discussa, noi riteniamo sull'esempio - lo dicevo ieri - anche di altre esperienze democratiche, per esempio, come quelle svizzere...che non c'è nessuna dignità che viene meno a guadagnare un po' di meno nel Consiglio regionale: è la carica istituzionale che rende dignitosa questa nostra presenza qui. Riteniamo quindi che, se proprio si vuol dare un segnale forte, anziché ridurre la democrazia...che poi, con la scusa di ridurre i costi della democrazia, finiamo per ridurre la democrazia...noi non vogliamo ridurre la democrazia, vogliamo ridurre i benefici dei Consiglieri regionali. Ovviamente ognuno ha degli elettorati di riferimento, probabilmente qualcuno qui dentro ha un elettorato che ritiene di non dover...
Presidente - Un po' di silenzio per cortesia.
Donzel (PD-SIN.VDA) - ...intervenire sui costi. Noi abbiamo un elettorato che ritiene che le cariche debbano vedere un ridimensionamento degli emolumenti e credo che questo ci permetterebbe di affrontare più serenamente altri passaggi difficili nella gestione del bilancio.
Sebbene l'emendamento n. 6 del PD, che poi non ridiscuterò successivamente, non sia analogo a quello del Cinque Stelle, il principio è sostanzialmente lo stesso. Nel nostro...scusi l'emendamento n. 5, prima di tutto, che è sostanzialmente analogo, che è quello che tara...fa un ammontare complessivo di spesa del Consiglio regionale tarato sui 25 e redistribuito sui 35.
Un'altra considerazione che abbiamo fatto è stata quella di dire: siccome una delle ipotesi di riduzione dei costi della politica era quella di intervenire sulle Giunte comunali e c'è stata una proposta non nostra, ma che noi abbiamo trovato molto interessante, credo fosse della Stella Alpina, quella di dire: "non mettiamo limiti al numero degli Assessori, perché magari in un Comune c'è bisogno di parecchia gente che dia una mano al Sindaco, ma mettiamo un tetto alle spese della Giunta"...sto illustrando tre emendamenti...
Presidente - Ne ha facoltà.
Donzel (PD-SIN.VDA) - ...allo stesso modo abbiamo detto: perché non mettere...dare l'esempio prima di intervenire sulla legge dei Consigli comunali, facciamo un tetto di spesa alla Giunta regionale. Beh, se noi dobbiamo andare a dire ai 74 Comuni: "voi avete un tetto di spesa", io vorrei andarglielo a dire dicendo: noi ci siamo messi un tetto di spesa in Consiglio regionale, fatelo anche voi", questo è il principio e quindi il tetto di spesa...ovviamente abbiamo discusso in questi giorni di come sono diminuite le risorse, che ci sono degli Assessorati fantasma e quant'altro, ovviamente il calcolo è stato fatto sul numero di sei Assessorati, ma questo non chiede le dimissioni di nessuno di voi, rimanete pure in carica, però il costo per i cittadini è quello di sei Assessori. Se poi volete diventare nove e creare spazi aggiuntivi, non ci sarà più nessuno che dirà: "no, nove Assessori, dieci...", ma fatene anche undici di Assessori, ma quello è il tetto di spesa, al di là di quello non si va! Questo è un po' il principio che anima le nostre iniziative e vi assicuro che negli anni queste risorse potrebbero davvero servire a quel reddito di inclusione che la maggioranza vuole mettere in campo per aiutare i più deboli.
Presidente - Grazie collega Donzel. Altri? La parola al collega Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
Come il collega Donzel, approfitto anch'io per presentare rapidamente anche i nostri emendamenti in questa materia. I costi della politica sono un argomento a cui abbiamo dedicato attenzione fin dall'inizio della passata legislatura, nel 2008, in tempi diciamo non sospetti, perché come allora oggi chiediamo che l'esempio debba venire dal Consiglio, quando si chiedono sacrifici ai cittadini, non ci si può sottrarre dal dare l'esempio noi per primi, a dare un segnale in questo senso. Crediamo che questa finanziaria, che taglia e sforbicia molti capitoli di spesa, debba riguardare anche questo capitolo di spesa, un segnale da questo Consiglio deve venire in quest'ambito di riduzione dei costi della politica. Noi riproporremo...abbiamo riproposto gli emendamenti che avevamo presentato l'anno scorso sottoscritti da tutti i gruppi di opposizione. Come dico, l'intento è dare un segnale subito insieme all'approvazione del bilancio, perché dev'essere simultaneo. Altri approfondimenti poi si possono fare, perché bisogna tener conto che la democrazia comunque ha un costo e questo costo dev'essere sostenuto dai cittadini in modo trasparente e chiaro, altrimenti la politica diventa soltanto un'attività riservata a chi ha delle risorse finanziarie proprie o, peggio, è sottoposta a lobby di interessi estranei che poi condizionano l'attività delle forze politiche e dei singoli Consiglieri. Bisogna pertanto essere anche chiari, però in questi anni certamente bisogna intervenire anche nel sostegno del funzionamento della democrazia, ma che è un capitolo diverso rispetto a risparmi che riguardano direttamente i Consiglieri regionali, anche se, come sappiamo, buona parte o una parte significativa dei nostri stipendi vanno a sostenere l'attività politica dei nostri corrispondenti movimenti a cui aderiamo, almeno nella stragrande maggioranza. Ciò detto e premesso, rimane il fatto che oggi un segnale lo dobbiamo dare, per poi magari affrontare in modo più organico, con una legge ad hoc, che riguardi anche altri settori...ma oggi un segnale va dato.
I nostri emendamenti, non entrerò nel dettaglio, ma riguardano un taglio - ma li conoscete, perché li abbiamo presentati anche l'anno scorso - all'incirca del 10 percento allo stipendio dei Consiglieri; inoltre l'abrogazione della legge che riguarda il finanziamento ai gruppi...anche in questo caso crediamo che l'attività dei gruppi dev'essere sostenuta in modo diverso con attività dirette dell'Amministrazione regionale. Faccio un esempio: come gruppi, non abbiamo più neanche la possibilità di utilizzare il salone regionale. Faccio un esempio e crediamo che al contrario questo tipo di servizi, che non hanno dei costi per l'Amministrazione regionale, debbano essere dati ai gruppi consiliari, in alternativa ad un finanziamento come altro sostegno per la nostra attività. Questi risparmi, tra l'altro, li indicavamo che devono andare nel 2015 a sostenere l'occupazione prioritariamente e l'imprenditoria e lo sviluppo. Sostanzialmente la nostra posizione la conoscete da tempo ed è questa e non è alternativa evidentemente a quelle presentate dal gruppo Cinque Stelle o dal PD. Grazie.
Presidente - Grazie collega Bertin. La parola al collega Follien.
Follien (UV) - Sì, Presidente, per chiedere di illustrare anche la proposta di emendamento dell'Ufficio di Presidenza, visto che stiamo entrando nel tema dei costi della democrazia, con le illustrazioni dei colleghi, se non c'è niente in contrario...
Presidente - L'emendamento n. 1, va bene.
Follien (UV) -...sì, molto brevemente, l'emendamento che è proposto all'aula dai cinque membri dell'Ufficio di Presidenza è il risultato di un confronto che c'è stato tra di noi in questi giorni sul tema dei costi della democrazia e che ci ha portato alla conclusione che spetta anche e soprattutto a noi, a quest'organo istituzionale, che è anche bipartisan per composizione, di fare delle proposte su questo tema. La prima proposta che è esplicitata nei contenuti è questa in quest'emendamento alla legge finanziaria, più tardi nel prosieguo dei lavori analizzeremo anche una risoluzione presentata sempre dall'Ufficio di Presidenza, ci torneremo dopo, una risoluzione che si propone di fare un'analisi completa a 360 gradi sui costi della democrazia, un'analisi che - ce lo siamo già detti - deve passare attraverso un'analisi di quello che è l'apparato pubblico, di quello che è il finanziamento dei gruppi, qualcuno l'ha detto, le indennità, tutta una serie di voci che concorrono a determinare quello che tutti consideriamo giustamente il costo della democrazia e non della politica. Dicevo una risoluzione che avrà l'obiettivo - la illustreremo dopo - di giungere in tempi brevi alla predisposizione di un documento, di un testo di legge, che sarà poi sottoposto all'aula consiliare, nell'obiettivo di definire delle proposte che siano il più possibile condivise, seguendo un po' il percorso che era già stato quello seguito nella passata legislatura, chi era qua prima di me lo sa, c'era già stato un percorso fatto all'interno dell'Ufficio di Presidenza, che aveva già prodotto dei risultati, che ci avevano portato ad essere non gli ultimi in Italia, probabilmente i primi già per i segnali che eravamo stati capaci di dare, non che questo probabilmente sia sufficiente magari visto il nuovo momento di crisi economica...ed è per questo che ci interroghiamo e cercheremo di lavorare ed è per questo che è stata elaborata questa risoluzione.
Tornando all'emendamento, molto semplicemente è un primo tassello, che riprende anche un comma della legge regionale che era già stato presentato e poi credo abrogato nel 2012 e intende semplicemente, al di là delle logiche di maggioranza e di opposizione e del dibattito che c'è all'interno dei gruppi consiliari, che c'è all'interno delle forze politiche, dare la possibilità semplicemente ad ogni singolo eletto autonomamente e da subito di rinunciare ad una parte o a tutta l'indennità di carica e di funzione se lo ritiene giusto.
Presidente - Altri? Non vedo altre richieste di intervento. La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Sì, come gruppo UVP, non abbiamo presentato emendamenti in questo senso, in quanto il Vicepresidente Rosset, che ci rappresenta, stava lavorando all'interno dell'Ufficio di Presidenza e in quanto sosterremo comunque l'emendamento che il gruppo ALPE propone, che ripropone la posizione dell'anno scorso dei gruppi di opposizione. In ogni caso siamo anche contenti che si affronti nuovamente questo tema dei costi della politica, perché tutte le volte che lo si affronta si crea sempre più e sempre maggiore trasparenza su un argomento che viene vissuto come un tabù o come uno spauracchio di nuovo, o come una spada di Damocle su chi oggi si presta in Consiglio regionale a fare della politica. Conosciamo tutti delle persone che vivono dei disagi, conosciamo tutti delle famiglie che hanno della fatica, viviamo nei nostri Paesi, con i nostri amici, ci sono persone che stanno bene, altre che stanno peggio. Parlando con queste persone, non ho mai sentito personalmente qualcuno dirmi: "se starai male anche tu, a me risolverai qualche problema". Nelle funzioni che mi vengono richieste in questo momento e che toccheranno altri piuttosto mi si chiede di far bene il mio lavoro, altrimenti di farmi da parte. Io non so se per far bene il nostro lavoro l'indennità che oggi ci viene data è troppo o troppo poco. Siamo a disposizione per toglierci tutto, lo abbiamo già detto, se il sistema svizzero sarà quello che il Consiglio regionale adotterà, diventeremo svizzeri a partire dal Consiglio regionale, se faremo altre scelte, andrà bene lo stesso, l'emendamento proposto per il 2015 dall'Ufficio di Presidenza ci va bene, di modo che ognuno di noi potrà fare le sue scelte, però evidentemente bisogna chiudere una volta con quest'argomento, perché altrimenti si continua ad essere qui a dover essere giudicati per una cosa che è scritta dappertutto: 5.185 euro di indennità di funzione e 2.600 euro di diaria. Un Consigliere regionale costa oggi sul bilancio del Consiglio, costa oggi 115 mila euro lordi. Ognuno di noi di questi 115 mila euro che costa sul bilancio regionale poi detrae delle cifre. Personalmente abbiamo fatto un po' di raffronti tra di noi, il netto di un Consigliere regionale si aggira, tolte le spese, una cosa e l'altra, tra i 40 e i 45 mila euro all'anno, dipende poi, tra l'altro, da dove si proviene. A noi in questo momento qua non sembrano cifre assurde. È troppo? Bisogna togliere ancora dei soldi? Va bene, però decidiamolo una volta per tutte, di modo che sia deciso, che non sia tutte le volte un'arma che ci viene portata come se fosse da vergognarsi. Io credo che ognuno di noi stia cercando di fare al meglio il suo lavoro. Se è troppo quello che si guadagna, lo decideremo di nuovo, però - ripeto - quello di cui stiamo parlando oggi in termini reali, per un Consigliere regionale va in quella cifra lì, perché? Perché tanti di noi hanno deciso di far politica attraverso dei movimenti che hanno dei costi di struttura e hanno dei costi sui quali abbiamo deciso di investire, delle sedi, delle segretarie, delle persone che lavorano, dei posti dove chi fa politica porta il suo contributo. È un sistema politico vecchio? Bisogna passare a sistemi nuovi? La gente, gli elettori ci porteranno a quei sistemi lì? Lo vedremo, ecco, non è un problema, però - ripeto - parliamo una volta con serenità di questi soldi, perché tanto è di questo...la gente legge le delibere, sa cosa stiamo facendo e, se sarà troppo, sarà troppo. Io spero che a tutti noi venga riconosciuto un domani la capacità di aver reso un buon lavoro ancor prima di quanto possiamo aver guadagnato. Se siamo capaci di fare un buon lavoro, probabilmente avremo guadagnato almeno quello per il quale siamo pagati se non saremo capaci, avremo buttato via veramente i soldi dei cittadini.
Allora noi, come gruppo UVP, vorremmo e siamo contenti che ci sia una data finale dei lavori del gruppo di lavoro del Consiglio regionale, perché lo abbiamo già chiesto nello scorso Consiglio, vorremmo con la massima trasparenza che si tratti quest'argomento una volta per tutte, una volta che si sono definite le cose, che si vada avanti, poi, se la gente non voterà più gli eletti UVP perché non si sono ridotti abbastanza lo stipendio, avremo pagato le conseguenze. Con il nostro movimento...nei prossimi giorni ci confronteremo di nuovo, ci dirà: "guadagnate troppo, abbassatevi lo stipendio, sennò perdiamo degli elettori". Non so...ce lo dovremo dire, ma senza nessuna paura.
Finalmente io sono contento che i Cinque Stelle portano quest'argomento di nuovo e che riprende la discussione sull'argomento perché se ne parli fino in fondo. Voglio solo dire che tutti noi siamo per mantenere la democrazia del Consiglio regionale. Nel nostro programma come UVP abbiamo parlato di 25 eletti, ma perché aveva anche un senso, non abbiamo assolutamente l'idea che tutto questo sia chiuso e sia una proposta non da discutere. Ci rendiamo conto che, riducendo il numero nel Consiglio regionale, si rischia di ridurre la democrazia dei partiti, ma anche la rappresentanza territoriale, quindi quello è un punto di partenza per fare dei ragionamenti e ci mancherebbe ancora! Ma non è su quell'argomento che noi abbiamo messo dei paletti sui quali non vogliamo discutere, è chiaro...e non abbiamo neanche mai troppo elaborato per i costi della politica, l'abbiamo elaborato come documento...come proposta per fare dei ragionamenti tutti insieme.
Invito quindi l'Ufficio di Presidenza a procedere celermente con questo lavoro, che già avevamo anticipato, di modo che una volta per tutte, a partire da noi, si vada a verificare: società partecipate, dirigenti, tutti quanti e si definisca su cosa si conterà per il futuro. Grazie.
Presidente - Grazie collega. La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
In maniera molto pacata, senza per nulla alzare i toni, come sono stati...è stata una discussione su un ragionamento che parte dal programma elettorale, confermato in vari passaggi e che certamente ci obbliga a dare dei segnali chiari e forti in quest'aula. Sinceramente però, come avevo detto, ho sentito la presentazione dell'emendamento del gruppo ALPE, anche quello è condivisibile per noi, se non passerà il nostro emendamento, speriamo che passi quello del gruppo ALPE o quello del gruppo dei Cinque Stelle, ma invece riteniamo assolutamente irricevibile - e vi spiegherò perché - quella che risulta essere una grave provocazione dell'Ufficio di Presidenza: grave perché è un atto...già non ci rappresentava l'Ufficio di Presidenza, adesso proprio...cioè non ci rappresenta più per nulla, perché presentare un documento un Ufficio di Presidenza senza aver contattato i gruppi che non ne fanno parte non è un bel segnale di stile, ma ne prendiamo atto, siete lì a rappresentare i vostri partiti e non la minoranza. Prendiamo atto di questo passaggio, di quest'interpretazione che avete dato all'Ufficio di Presidenza come luogo di rappresentanza dei partiti e non della minoranza.
Dopo aver fatto questa premessa di carattere istituzionale, vengo a dire: presentate una legge e vi invito a vedere cos'ha portato ai cittadini e al bilancio regionale nell'altra legislatura. Quanto è stato depositato? Euro zero. Risparmio zero. Andate a verificare. Per presentare delle cose in aula, bisogna andare a controllare e dici: ho fatto una buona legge? Mandiamola avanti. Portiamola avanti, ma se ho fatto una legge che ha prodotto zero, se c'è una legge che ha prodotto - e l'ho detto in tutte le salse -, è la legge che abbiamo fatto tutti assieme, che ha effettivamente ridotto i costi della politica, quella sì, e ne dobbiamo andare fieri. Ripresentare una cosa fallimentare...ma, collega Lanièce, lei che è abituato a chiedere scusa da tutte le parti poteva metterci anche che lei rinunciava al suo vitalizio qua dentro, poteva metterci tutto quello che voleva: "chi vuole rinuncia al vitalizio", "chi lo prende venga a depositarlo", "i dirigenti della Regione che si sentono di guadagnare troppo sottoscrivano un bonifico e diano i soldi alla Regione", tanto poi, se non si fa nulla, si chiede scusa e buona notte...chi l'ha visto? "Chi c'è?" "Cominci tu? Comincio io?" Questa è la vostra proposta? È una proposta che ha funzionato provocatoriamente in un altro contesto politico, in un'altra situazione, ma oggi bisogna trarre i frutti di quel lavoro lì e il frutto è zero, voi avete prodotto zero con quella proposta di legge e la riproponete? Senza vergogna? Senza consultare nessuno? Questa proposta qui la ritengo irricevibile e annuncio una piccola considerazione: sono disponibile a lavorare con umiltà, ho discusso su molti gruppi di lavoro, ma ci sono anche dei momenti in cui bisogna fare dei passi indietro ed essere umili. Sono disponibile a dare la collaborazione ad un gruppo che possa anche...nel caso in cui avrete così l'ardire di bocciare gli emendamenti sui costi della politica, di dire: "in ogni caso lavoriamoci sopra", però tengo a dire che una risoluzione presentata da chi presenta un emendamento così è un brutto primo passo per avviare un dialogo.
Presidente - La parola al collega Ferrero.
Ferrero (M5S) - Non posso che concordare pienamente col discorso pacato, ma anche chiaro che è stato fatto dal collega Donzel. In campagna elettorale si dicono delle cose: "da 35 passiamo a 25", poi si dice: "ma no, adesso dobbiamo riparlarne, perché ci vuole la riduzione, c'è la legge costituzionale, dobbiamo fare il meccanismo". Facciamolo subito, non prendiamo tempo, non arriviamo a fine legislatura per poi far scadere tutto e riniziare il discorso nuovamente. Qui si trattava di trarre dal risparmio che veniva fuori dalla nostra proposta circa 1.200.000 euro annui, più o meno, non sono cosa di poco conto. A noi pare un sacrificio che si poteva fare. Io, beninteso, rispetto la visione che ognuno ha in questo Consiglio di quello che ritiene giusto prendere, qualcuno ritiene giusto di continuare a prendere 5.600. Per carità, noi abbiamo dato un parametro, per noi 3.000 euro sono quello che il Consigliere dovrebbe prendere al netto in busta paga ogni mese.
Ognuno poi può dare i segnali, non segnali, ma non si tratta di dare dei segnali, non si tratta di fare uno spot pro voto: si tratta anche di ridare una dignità. Quanto vale la dignità del Consigliere? Può essere monetizzata? Deve essere monetizzata? Se non prendo 5.600 euro, valgo meno? E qual è la condivisione che tutti sbandierano ai quattro venti riguardo alle difficoltà della comunità valdostana, quando poi c'è da mettere la mano al portafoglio, ci si gira dall'altra parte. Si rinvia, si propone una legge come quella che c'era già stata una volta, ha detto correttamente il collega Donzel, che dava la possibilità al Consigliere di autoridursi lo stipendio e com'è andata a finire? È andata a finire male, nessuno se lo è autoridotto. Allora io vi sfido...facciamo una cosa, facciamo un elenco, Signori, mettiamo qui adesso lo stipendio che ognuno di voi si autoriduce. Facciamo una lista e, anche se questa la ritengo una schifezza, la voto. Ci metto poi io del mio stipendio, una bella pagina sul quotidiano La Stampa su quanto ognuno di noi ha rinunciato, quanto ognuno di noi ritiene di valere, io ci sto subito. Consigliere Lanièce, quindi io ho apprezzato il suo intervento la volta scorsa, ma apprezzerei a questo punto una bella lista, la facciamo girare: Lanièce si prende al netto tot, Borrello si prende al netto tot, e via così, Ferrero si prende al netto tot, io ci sto subito, ma non prendiamo per il naso i valdostani! Non rimandiamo ad aprile, a maggio, alla primavera, alla stagione dei funghi...non lo so, prendiamo una decisione subito, una volta per tutte come dice il Consigliere Bertschy! Ma, attenzione, non pensate di farla franca, se non passa oggi, ogni due-tre mesi, quello che ci consentirà il Regolamento, noi saremo qui presenti con un progetto di legge per la riduzione, non pensate di finire qui la cosa, non lo pensi nessuno, perché non sarà così!
Presidente - Altri? La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Visto che, quando si parla di soldi, si fanno delle cifre e la gente ascolta, è meglio che le cifre siano chiare, ha ragione il collega Ferrero che i 3.000 euro...cioè la sua posizione...i 3.000 euro fanno 36.000 euro annui. Per quello che ci riguarda, ripeto, per quello che diamo ai nostri movimenti, per come...partecipando in politica, noi non siamo molto più distanti. Tra l'altro, nessuno di noi usa soldi dei gruppi per pagarsi i telefoni, per fare uscite...le note vicende hanno dimostrato quanto sia complicato quindi ognuno di noi si paga tutte le spese personali, del gruppo UVP parlo, quindi non siamo molto distanti dalle cifre che vengono indicate, con posizioni che sono diverse. Ripeto quello che ho detto prima: noi non avremmo paura di scrivere quanto ci autoriduciamo e cosa oggi facciamo, perché è giusto che sia così.
Ha ragione, collega Ferrero, non bisogna più nascondere questi tabù e bisognerà affrontare anche la questione dei vitalizi futuri, soprattutto per noi che siamo nella prima legislatura con massima trasparenza, ma la gente deve sapere tutto e non ci deve eleggere perché ci paga poco, ci deve eleggere perché ci stima e, se ci stima solo perché ci paga poco, sarà un problema della politica maggiore ancora, perché nessuno cerca oggi di sostenere delle persone in qualsiasi campo, in qualsiasi professione perché le paga poco, prima speri che le persone facciano bene il loro lavoro, poi vai a vedere cosa guadagnano. Io quindi credo che il collega Ferrero voglia andare in questa direzione e sono d'accordo di aprire tutti i cassetti, di mettere lì questi soldi e se alla fine qualcuno perderà gli elettori perché ha guadagnato troppo, vorrà dire che ne risponderà del suo. Oggi però stiamo parlando di queste cifre, collega Ferrero, 3.000 euro al mese fanno 36.000 mila euro all'anno, io vi posso...al netto delle spese che abbiamo, oggi un Consigliere regionale al netto fanno 66 o 67 mila euro e non stiamo parlando delle... Togliamo quindi i soldi ai nostri movimenti, togliamo i soldi per vivere, perché il netto io credo che sia togliere il telefono, tutto quello che usiamo praticamente per...noi non siamo distanti, tra una forbice tra i 40 e i 45 mila euro, perché c'è poi chi vive ad Aosta, chi deve muoversi, ma non facciamo differenze, quindi non siamo molto distanti, ecco, solo perché le cifre siano chiare per tutti.
L'autoriduzione invece, a mio avviso, per quest'anno è ancora più importante, perché serve a posizionarci su questo benedetto lavoro che l'Ufficio di Presidenza farà, però che i cittadini sappiano queste cifre, che ci stiamo confrontando su queste cifre qua...
Presidente - La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.
Un contributo su questa tematica, il collega Bertin ha espresso la nostra proposta, una proposta, a mio avviso, ragionevole, una proposta che è stata ponderata anche all'interno del gruppo. Ho apprezzato la franchezza dei colleghi e del collega Ferrero. È giusto che i valdostani sappiano quanto guadagniamo, è giustissimo, è giusto anche che i valdostani sappiano chi fa delle scelte di vita, perché questo non è un lavoro, quindi è giusto che i valdostani sappiano perfettamente chi ha scelto di rimanere e non spostarsi ad Aosta per mille ragioni, ha fatto una scelta di vita, rimanere nelle vallate laterali, nessuno chiede, da parte del gruppo ALPE, rimborsi al movimento o ad altri o che cosa: facciamo pure tutta la lista della spesa, quanto guadagna un Consigliere regionale e quante soluzioni e proposte mette sul tavolo nel quinquennio, nell'anno, nei sei mesi all'interno di quest'aula, quante ore di lavoro ci sono, quanta preparazione c'è, quanta voglia c'è di trovare delle soluzioni per una comunità in difficoltà.
Diciamo anche, io parlo indubbiamente del gruppo ALPE, quanto - magari ai colleghi non interessa - annualmente, mensilmente si versa per mantenere un movimento, ma per che cosa? Per elaborare proposte, per creare sinergie, per provare a trovare delle soluzioni, noi versiamo 1.500 euro al mese, per 12 mesi sono 18.000 euro che versiamo al movimento. È tanto, è poco, sono soldi che versiamo netti. Detto quello, dovremmo pur - penso - elaborare delle proposte, è stato detto che alla fine non andiamo lontanissimo, anzi probabilmente andiamo sotto...le considerazioni che faceva il collega Ferrero.
Ripeto: non è un lavoro questo, siamo i primi a dirlo, facciamo una proposta, che deve, a nostro avviso, essere votata subito, perché il segnale dev'essere dato, siamo d'accordo e l'abbiamo scritto nero su bianco sul nostro programma, quindi noi ci siamo da subito che sia operativa dal 1° gennaio 2015, ma non siamo distanti dalle cifre che il collega Ferrero dice, esprime. Noi quindi concordiamo sulla proposta di Ferrero, prendiamoci pure una pagina de La Stampa e scriviamo perfettamente il saldo finale, mensile o annuale di un Consigliere regionale, cosa fa il Consigliere regionale, che studia, che si prepara, che elabora, fa delle proposte di legge, trova delle soluzioni, magari guarda anche che cosa fanno le altre Regioni, magari guarda anche che cosa si fa oltralpe, magari - perché no? - trova anche delle soluzioni, ma per la comunità tutta e non ad personam nel momento in cui dietro c'è un'elaborazione, dietro c'è una volontà di trovare delle soluzioni, dietro c'è...io dico sempre che è la parte forse più difficile, più interessante...c'è lo studio, c'è la preparazione, c'è la voglia di trovare delle soluzioni per una comunità che è in grossa difficoltà.
Segnali sono stati dati nel 2012, noi, come gruppo, avevamo proposto nel 2008...lo diceva bene il collega Bertin, ma nel 2012 non abbiamo voluto né inserire un discorso di primogenitura, non ci interessava, abbiamo fatto la proposta tutti insieme, abbiamo preso un impegno come gruppo ALPE con gli elettori, con chi ci ha eletto nel maggio 2013, che volevamo ancora ridurre e oggi andiamo in quella direzione, facciamolo pure subito. Elenchiamo però perfettamente, come diceva il collega Ferrero, il saldo, perché non riteniamo di rubare, come gruppo ALPE, un euro del lavoro che cerchiamo di portare in quest'aula, delle elaborazioni che cerchiamo di affrontare...e soprattutto di trovare delle soluzioni eque per un sistema Valle d'Aosta che per noi ad oggi non è ancora equo...e quindi cerchiamo di portare in quest'aula per trovare delle soluzioni alternative.
Presidente - Grazie collega Chatrian. Altri? Vi ricordo che siamo sull'emendamento n. 1 del Movimento Cinque Stelle. Se non ci sono altri, lo porrei in votazione. I colleghi sono pregati di votare. La votazione è chiusa. Chi manca? Volete ripetere la votazione? Si ripete. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 5
Favorevoli: 5
Astenuti: 30 (Baccega, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Fabbri, Farcoz, Follien, Fosson, Gerandin, Grosjean, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Morelli, Nogara, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Roscio, Rosset, Testolin, Laurent Viérin, Marco Viérin)
Il Consiglio non approva.
C'è l'emendamento n. 2 del Movimento Cinque Stelle, che non è stato ritenuto idoneo da un punto di vista tecnico-legislativo. Se lo vuole illustrare, collega Ferrero...la parola al collega Ferrero.
Ferrero (M5S) - Rapidamente, l'emendamento riguardava - purtroppo non è stato accolto - le disposizioni in materia di contenimento della spesa per i dirigenti del comparto unico delle società controllate. In pratica era una cosa molto semplice, si diceva: "dato tot lo stipendio del Consigliere regionale, i dirigenti regionali e i dirigenti delle partecipate non possono prendere uno stipendio maggiore rispetto a quello di un Consigliere regionale", e ci sembrava una cosa di riferimento valida. Avevamo fatto anche un calcolo di quello che si poteva risparmiare, ci siamo tenuti bassi: era circa 2 milioni e 700 mila euro, li avremmo destinati prioritariamente ad asili-nido, nuova imprenditoria, incremento dei fondi per gli assegni di cura e assistenza alternativa all'istituzionalizzazione, cioè badanti e cose varie, per l'erogazione di contributi nel pagamento delle rette nelle strutture socio-assistenziali, riabilitative e con il ripristino dei contributi diretti ai nuclei familiari. Era una cosa che stava in piedi, colgo l'occasione, io ho mandato una mail al Dirigente, al dottor Bieler, perché nel parere...
Presidente - Un po' di silenzio per cortesia!
Ferrero (M5S) - ...che ci è stato inviato all'emendamento si dice: "ai sensi dell'articolo...si esprime parere negativo alla formulazione dell'emendamento". Ecco, nella mia ignoranza però il diritto amministrativo dice che qualsiasi parere dev'essere motivato, questo è un parere, come tutti quelli che ci sono stati dati, immotivato, quindi sarebbe un parere, secondo me, nullo. Ho chiesto comunque tramite una mail...adesso non voglio fare su delle storie, per questa volta... Io quindi esigo dal Dirigente una motivazione al parere, come succede in tutti i Consigli comunali della Repubblica italiana e nei Consigli regionali: questa è una cosa che mi dev'essere data, come dev'essere data a tutti coloro a cui è stato rifiutato l'emendamento. Questa quindi era una cosa che poteva stare in piedi, io quindi sono qui a dire che quest'emendamento non è stato accolto, ma non so il perché...eh, effettivamente - mi rivolgo anche al Presidente del Consiglio - questo riguardo all'attività del Consigliere non è una cosa, diciamo, molto corretta.
Presidente - Grazie Consigliere Ferrero.
Per onestà e correttezza, questo tema è stato sollevato da altri colleghi, quindi lo affronteremo anche in Ufficio di Presidenza per capire cosa si potrà fare anche nel futuro per cercare di superare queste disfunzioni. Ci sono altre richieste in merito a quest'emendamento, che ricordo non va in votazione. Se non ci sono altre richieste, passerei all'altro emendamento del Movimento Cinque Stelle: il n. 3, che invece va votato. Collega Ferrero, se vuole illustrarlo, ne ha la facoltà.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
L'emendamento riguarda l'abolizione tout court, cioè l'abolizione totale dei fondi ai gruppi consiliari. I fondi ai gruppi consiliari hanno generato solo dei pasticci, sappiamo bene che cos'è successo, tuttora ci sono delle difficoltà, perché la Corte dei Conti dice una cosa e non si riesce a capire bene il tipo di documentazione che si deve fornire. Io stesso ho passato quattro giorni a cercare di giustificare una ricevuta di 24 euro per una spesa che è all'interno di un contratto telefonico e quindi quattro giorni per una ricevuta che poi, purtroppo, il gestore telefonico non mi ha fatto avere, quindi, per carità, siamo qui alla ricerca della documentazione perduta. Che cosa chiediamo in cambio? Chiediamo quello che viene dato nelle altre Regioni: semplicemente il distacco di una persona o due persone, a seconda del numero dei componenti del gruppo consiliare, dalla Regione, quindi costo zero; chiediamo di avere un tot di materiale da poter stampare tramite la stamperia regionale, così riduciamo i costi; chiediamo semplicemente un'utenza telefonica per poter svolgere la nostra attività. Sono quindi quattro cosette che sostituiscono semplicemente una spesa che, comunque, è una spesa che ammonta a parecchio, perché ogni Consigliere ogni mese prende circa 430 euro che vengono versati al gruppo consiliare, in base al...quindi è una riduzione che potrebbe essere fatta.
Secondo noi, tra l'altro, la questione va nel senso che è auspicato anche dalle norme nazionali che sono in corso di studio e che dicono che i fondi dovrebbero sparire. Anche in questo caso quindi una spesa di cui si potrebbe fare a meno, potremmo risparmiare. Vediamo se c'è la disponibilità a risparmiare o se ci vogliamo cimentare magari un'altra o due legislature a fornire fatture, fatturine, scontrini ad una Corte dei Conti con una legge, tra l'altro, la nostra, che è una legge completamente inadeguata. Questo l'ho potuto rilevare anche con i colloqui che ho avuto con alcuni responsabili che lavorano in Corte dei Conti, che hanno detto che effettivamente nelle altre Regioni è molto più chiaro, perché qui la Corte dei Conti fornisce una relazione che è una relazione di indirizzo, che è un atto che non può essere impugnato e successivamente poi gli uffici regionali, sulla base della relazione, prendono dei provvedimenti. Siamo quindi in una situazione sostanzialmente che non ci mette poi al riparo della certezza anche sulla rendicontazione che stiamo facendo.
Presidente -Altri su quest'argomento? La parola al collega Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
Praticamente si riprende in parte il nostro emendamento n. 4, che andava a cancellare il finanziamento ai gruppi consiliari. Finanziamenti ai gruppi consiliari, che, come giustamente veniva detto, tanto prima o poi verranno cancellati, anche perché bisogna fare una scelta: o l'Amministrazione si assume questi costi, oppure non ha senso avere questo doppio funzionamento. Bisogna però essere chiari che non possiamo poi utilizzare gli spazi del Consiglio per fare attività partitica, perché rimane questo problema, per cui noi abbiamo proposto l'abrogazione...e il nostro emendamento n. 4, che sono 200 mila euro...andremmo comunque a risparmiare...il Consiglio regionale...oltre agli altri 400 di cui parlavamo in precedenza...rimane, a nostro avviso, una forte perplessità invece sul distaccamento di un dipendente, perché noi crediamo che i dipendenti regionali non debbano diventare dei portaborse dei Consiglieri. In altri Consigli hanno ogni singolo Consigliere dei portaborse, noi crediamo che questo non sia accettabile: primo, perché si va ad etichettare un dipendente pubblico e si crea un rapporto fiduciario tra il Consigliere e il dipendente, e che cambia anche la figura del dipendente...vediamo il rischio per il dipendente e in generale per l'idea che abbiamo di neutralità che deve avere il funzionario pubblico. Vediamo questo rapporto fiduciario negativo e non è più tempo di portaborse e di collaboratori del Consigliere. La nostra attività l'abbiamo svolta sinora e siamo in grado di elaborare le nostre proposte con il supporto anche dei nostri partiti, senza avere bisogno di portaborse o altre situazioni del genere. Grazie.
Presidente - Grazie collega Bertin. Altri? Sull'emendamento sempre n. 3 del Movimento Cinque Stelle. Ancora il collega Ferrero?
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Una precisazione al collega Bertin. È chiaro che...intanto portaborse è una brutta parola, ma ogni tanto la si usa in gergo politico. È chiaro che magari il gruppo ALPE non ha bisogno del - tra virgolette - "portaborse", perché, dando già una parte del suo stipendio al partito, ha i portaborse spostati dall'altra parte. Noi non abbiamo nessun tipo di organizzazione partitica, questa è una questione organizzativa vostra, però è logico che una parte comunque delle somme che vengono poi imputate al costo della politica vada a finire a questi portaborse che sono nelle sedi di partito. Non è quindi una questione di portaborse: è semplicemente una questione di avere una persona di fiducia all'interno dell'ufficio, una persona di fiducia, cioè noi possiamo utilizzare personale del Consiglio, che è personale che, comunque, svolge bene la sua attività, ma, per certi tipi di attività, quando ci sono delle questioni delicate che riguardano la privacy, abbiamo bisogno di una persona di fiducia, perché non possiamo mettere nelle mani pur avendo fiducia in queste persone...ma è una questione di rapporto di fiducia tra noi e la persona che viene magari a parlarci...non possiamo mettere dei dati che sono dati sensibili. Era quindi in questo senso e la persona che potrebbe essere distaccata a costo zero da un ufficio della Regione potrebbe andare poi a giustificare la riduzione di altri tipi di costi, della serie: "non abbiamo più bisogno di dare al partito o al movimento qualcosa perché abbiamo all'interno dell'Amministrazione degli strumenti che ci consentono questo", era quindi solo per fare la precisazione. Grazie.
Presidente - Grazie collega. La parola al collega Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
Una rapida precisazione. È proprio quel rapporto fiduciario che trasforma il dipendente pubblico in un portaborse e noi crediamo che questo non possa esistere, piuttosto che si paghi un esterno, se si vuole, ma non si può trasformare un dipendente regionale in un portaborse. Lo si etichetta e poi la neutralità dell'azione dell'Amministrazione è un problema, pertanto rimaniamo contrari a questa cosa. Grazie.
Presidente - La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Intanto questo tema appare appassionare solo i gruppi di opposizione. Potevamo farci una riunione tra noi quattro e voilà. Devo dire in estrema trasparenza, come si dice in questi casi, che nel nostro programma elettorale era prevista l'eliminazione dei fondi dei gruppi. Dopo un anno e mezzo di lavoro, sinceramente, e con le variabili che mi pare siano alle porte, perché le posizioni sono molto estreme: ecco, quella di Cinque Stelle, quella del PD rispetto ai costi della politica e tutto quanto e quello che deve avvenire...io chiederei - e me ne assumo la responsabilità - un momento di calma, nel senso che questo gruppo di lavoro, che spero coinvolga tutti, deve prendere tutto in esame. Intanto, sinceramente, apprezzo veramente poco la parola portaborse, le persone che lavorano anche all'interno della politica hanno una loro dignità, hanno delle loro qualità, cerchiamo di dare dei termini giusti alle persone. Ecco, per quello che ci riguarda, chi collabora con noi fa un lavoro di estrema qualità, di grande qualità e ci aiuta nel nostro operato. Non so se potrebbe essere sostituito da un dipendente pubblico per come abbiamo lavorato in questo periodo e capisco il collega Ferrero che dice: "senza dei collaboratori, soprattutto i gruppi più piccoli come fanno ad elaborare tutta una serie di attività?". Sono veramente diverse quindi le situazioni qui all'interno: i gruppi più grossi hanno bisogno di collaboratori, i gruppi più piccoli hanno bisogno di collaboratori perché sono più piccoli, soprattutto abbiamo bisogno di persone che facciano un buon lavoro per la politica anche loro. Io quindi chiederei, se fosse possibile, su questo tema di affrontarlo in senso generale e di darci una risposta nel 2015, perché domani mattina, comunque, la Presidenza del Consiglio non è in grado di darci una risposta sui collaboratori, abbiamo già affrontato in Capigruppo il problema del distacco comandato, degli orari e di una cosa e dell'altra. Se riusciamo quindi a portare ancora un po' di pazienza e a definire anche quest'argomento nell'ambito dei prossimi due-tre mesi, abbiamo chiuso con tutti gli argomenti. Noi in questo momento qua non ci sentiamo di sostenere questa proposta non sapendo come potremmo organizzarci da domani mattina per poter continuare a fare bene il nostro lavoro.
Presidente - La parola al collega Borrello.
Borrello (SA) - Grazie Presidente.
Il mio intervento sarà molto breve e sarà diviso a metà tra la mozione d'ordine e il contributo alla discussione che è in atto. Per quanto riguarda la mozione d'ordine, è legata al fatto che intorno agli emendamenti ci sono diverse posizioni che sono state manifestate, diverse indicazioni su come andare ad incidere nel bilancio con emendamenti rispetto al costo della democrazia; di conseguenza, mi viene difficile fare un ragionamento organico, perché si fanno sempre delle valutazioni puntuali. Ritengo invece che sia importante in questa sede parlare della questione in generale, perché, come già detto da altri Consiglieri in sedute precedenti, non sono in grado di quantificare qual è il valore del giusto corrispettivo da riconoscere al lavoro di un singolo Consigliere regionale. Io posso mettere a disposizione quelle che sono le mie esperienze, le mie professionalità e il mio impegno nelle attività. Ritengo necessario andare a parlare di costi nella democrazia, così com'è testimoniato dal fatto che diverse forze politiche l'hanno portato all'interno di emendamenti all'interno del bilancio, questa necessità deriva anche dalla percezione di allontanamento dei cittadini rispetto alla politica.
Detto questo, io ritengo che sia positiva la risoluzione che è stata presentata, che discuteremo successivamente, che va a fare un ragionamento organico su tutti quelli che sono i costi della democrazia, andando a toccare tutti quelli che sono i settori che puntualmente voi adesso state andando ad elencare, ma che devono essere visti, secondo la nostra posizione, in una maniera organica. Ci tengo solo a dire una cosa: io, come molti neofiti all'interno di quest'aula, abbiamo appreso di un percorso per quanto riguarda la riduzione dei costi della politica...sì, qui parlo di costi della politica, che è stato messo in atto nell'ultimo decennio dalla Regione autonoma della Valle d'Aosta. Avendo appreso, avendo letto, avendo recepito quelle che sono tutte le modifiche normative che quest'aula ha prodotto, ho capito, ho percepito, ho valutato il fatto che la Regione autonoma Valle d'Aosta non è sicuramente il fanalino di coda rispetto a questo tipo di ragionamenti. È un elemento, è sicuramente una realtà tra le più virtuose nel contesto nazionale. Questo non ci mette nelle condizioni di non dover affrontare la tematica in maniera seria ed è per questo che ritengo più opportuno fare un ragionamento più allargato, più generale per andare a toccare tutti i punti all'interno della tematica che definisco dei costi della democrazia.
Presidente - Altri? La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Brevemente. Probabilmente alcuni passaggi non sono stati affrontati adeguatamente in passato attraverso una condivisione ampia dell'aula. Chiaramente adesso il discorso si fa più difficile, perché abbiamo una pressione, che è quella della crisi economica e quindi meno risorse a disposizione. Dobbiamo partire però da una cosa: visto che parliamo di trasparenza, che ognuno di noi è dotato di un adeguato ufficio, è dotato di un sistema telefonico, è dotato di computer, è dotato di un insieme di segreterie, di personale di segreteria che devo dirvi, per quanto mi riguarda, di altissima qualità...e abbiamo del personale che anche svolge la funzione di interfaccia con l'utenza, quindi non siamo proprio in mezzo ad una strada a far politica come quando agli inizi della mia passione politica, così mi sono messo...ero giovanissimo, 18-19 anni si andava a ciclostilare in uno stanzino, a distribuire volantini, ecco, vorrei dire che adesso faccio politica, in questo breve periodo che lo faccio da Consigliere regionale con ben altro tono e in ben altra condizione.
Quando anni fa si pose già il problema di ridurre i costi della politica, che viene da molto lontano, siccome qualcuno si era "acceso" particolarmente sulla riduzione delle indennità, eccetera, si pensò bene di togliergli la possibilità di stampare e pubblicare il proprio giornale, perché ovviamente qui ci si riempie tutti la bocca di democrazia, però poi, quando si può castigare l'avversario, non lo si risparmia. Demmo un bell'esempio di come ridurre i costi della politica in quel caso tagliando i giornali di quei movimenti che non sedevano in Consiglio regionale. Con una valutazione che il Governo regionale ha legittimamente fatto: "c'era la crisi economica, non c'erano risorse", poi ha pensato bene a metà dell'anno di dire: "non c'è più diritto al rimborso per i giornali di partito", così dal mattino alla sera, ovviamente...pensate a chi aveva una piccola cooperativa che si era organizzato il lavoro annuale, eccetera, è rimasto fregato, coperto di debiti...democrazia? Anche questa è stata una scelta unilaterale del Governo regionale...l'ha fatta. Non credo si siano fatti gruppi di lavoro, non credo esisterà dibattito, anzi quando in quest'aula abbiamo dibattuto per dire: "riesce ad esistere un minimo di democrazia e di comunicazione", non c'è stata data la possibilità... Devo dire che ci seguono...seguono il Consiglio regionale, va dato atto che ci sono molte agenzie on line, oltre a qualche giornale cartaceo, che in qualche modo fa vivere un possibile veicolo democratico della discussione, quindi in qualche modo questo sopprimere questi finanziamenti non ha proprio fatto sparire del tutto una possibilità di informazione e di circolazione delle idee.
Allora il ragionamento che viene posto in questo momento dai colleghi del Movimento Cinque Stelle e di altri di dire: "facciamo un sacrificio sui fondi dei gruppi" è un ragionamento che ci sta, che ci può stare. Se devo dire, è chiaro che questo mette in difficoltà, è chiaro che tutto ciò che togli alla possibilità di fare politica ti mette in difficoltà. Quello che capisco della proposta dei Grillini e dell'ALPE...è dire: "riduciamo i costi dei gruppi, perché già abbiamo un apparato, cioè abbiamo una struttura, uffici - eccetera - riduciamoli" e io sono dell'avviso che è un sacrificio che ci penalizza che si può fare, bisogna andare in quella direzione. L'ho spiegato anche...adesso non c'è il collega Ferrero...glielo ho anche un po' spiegato nelle vie brevi...ecco che rientra il collega Ferrero...ho provato a spiegargli che, se condivido l'approccio del ridurre i costi che ci competono, faccio un po' di fatica in questo momento a capire la riorganizzazione, cioè il personale comandato, non comandato, che è leggermente più delicato per quanto ci riguarda, perché noi abbiamo espresso delle sincere perplessità anche per il personale che è comandato presso gli Assessori...non gli abbiamo mai dato delle denominazioni strane, ma abbiamo qualche riserva sull'utilizzo di queste modalità di utilizzo del personale, siamo tutti intervenuti come gruppi di minoranza anche con emendamenti per correggere questa cosa, quindi...come dire? per una parte condivido l'idea di ridurre i costi, sono un po' in imbarazzo, perché nell'emendamento è stata infilata una sorta di cosa che rischia di diventare un nuovo costo, ecco, per dirla tutta. Se in futuro quindi verrà rimodulato un emendamento che prevede solo la riduzione dei costi e la discussione di come utilizzare personale e quant'altro in altra sede, saremo a disposizione.
Ci asterremo, ma soltanto perché - vorrei essere chiaro - non capisco bene se questa cosa che viene proposta alla fine non genererà un nuovo costo. Allora se l'idea è quella di ridurre i costi, dobbiamo andare nella linea del ridurre i costi, facendo però - e hanno fatto bene altri colleghi a rilevarlo - attenzione che...come successo per la carta stampata, noi qualcosa stiamo deprivando ad una certa democrazia, quindi sono dell'avviso che bisogna ridurre le indennità, bisogna ridurre i compensi, bisogna ridurre le spese eccessive dei gruppi, ma facendo attenzione quando questa cosa può andare a quella soglia che lede il pluralismo, perché alla fine davvero si è ad un passo da quello che poi è...i quattro gatti si gestiscono la cosa pubblica e lì la democrazia se n'è belle che andata!
Presidente - La parola al collega Cognetta.
Cognetta (M5S) - Sì, grazie Presidente.
Siamo d'accordo, sono d'accordo con quanto esposto dal collega Donzel in parte, non completamente. C'è da fare un ragionamento però che ci ha portato a fare questo tipo di emendamento. È da quando siamo entrati a luglio dello scorso anno...se non sbaglio, successe già a settembre quando c'era ancora la Presidente Rini Presidente del Consiglio...si cominciò a parlare di ridefinire la questione dei fondi ai gruppi consiliari, si fecero una serie di riunioni, tre o quattro, in cui si valutarono una serie di proposte, vennero viste e confrontate anche le situazioni di altri Consigli regionali, noi portammo degli esempi, non solo noi, insomma, anche altri gruppi rispetto a quanto accadeva in altri Consigli regionali, rispetto al comando, rispetto all'assunzione temporanea di personale esterno, rispetto a ciò che veniva dato o non veniva dato ai Consiglieri in carica e facemmo tutta una serie di ragionamenti che portavano appunto ad ottimizzare, modificare, come vogliamo dire, sistemare questa cosa, dopodiché la questione è morta lì, da allora non se n'è più parlato, abbiamo sollecitato più volte la Presidenza, ma non se n'è più parlato.
A questo punto quindi arriviamo alla finanziaria di quest'anno e noi mettiamo quest'emendamento, perché sarebbe il caso ad un certo punto di cominciare a parlarne. Voi - "voi" intendo come maggioranza...come Ufficio di Presidenza scusate - ci sottoponete questa risoluzione, che in un certo senso va incontro a quello che vogliamo dire noi, cioè "parliamone, incominciamo a farlo". Il punto è proprio questo: è che noi ne parliamo, ne parliamo, ne parliamo, poi ne parliamo, poi ne parliamo ancora un po' e poi magari facciamo le proposte di legge, ma poi restano in un cassetto e rimangono lì e poi dopo facciamo le uscite sui giornali e non arriviamo al dunque. È un po' questo che ci comincia un pochino...come dire? ad infastidire su quest'argomento come su altri.
Anche quello che ha detto il collega Bertschy quindi noi lo condividiamo, vogliamo fare un ragionamento, ma facciamolo però, cioè questo che ci dà un po' fastidio facciamolo ad un certo punto, ma ragioniamo anche sui dirigenti, facciamolo questo ragionamento, perché non è che quello che ci è stato bocciato da un punto di vista amministrativo non è un ragionamento. Abbiamo parlato tante volte del fatto che noi, come Consiglieri regionali, dovremmo metterci...come dire? alla sommità di una piramide, mentre invece non lo siamo per tanti motivi, soprattutto per colpa nostra o anche perché la maggioranza regionale ritiene che sia più corretto essere gestiti in questo modo.
Allora, anche il taglio dello stipendio può diventare una provocazione, cioè vogliamo diventare Consiglieri o vogliamo continuare a far finta di esserlo? Perché, vedete, ce lo dimentichiamo questo passaggio, siamo sempre allo stesso punto, non riusciamo ad esprimerci per quello che siamo, il Consiglio non ha un grosso peso e lo abbiamo visto in tante occasioni, le decisioni vengono prese, ma poi vengono disattese, perché sono indirizzi. Quando poi si va a parlare di politica, come in questo caso, gli emendamenti sono bocciati o approvati senza una motivazione, allora poi dobbiamo fare le riunioni, allora poi la fa prima un gruppo, poi l'altro, poi noi lo diciamo pubblicamente, poi noi invece...cioè dobbiamo chiarirci su tantissime cose forse, no? Su talmente tante cose che alla fine siamo in una situazione di confusione totale, ci chiediamo ogni tanto: chi siamo e cosa facciamo, e la gente fuori l'ha percepito questo, lo andiamo dicendo in continuazione, ma l'ha percepito questo. Allora forse, se non ci chiariamo un attimino tra di noi...ripeto: non è la prima volta che ve lo dico, è inutile che poi ci lamentiamo che la politica...come dire? fa schifo, passatemi il termine, o che i politici non fanno niente, o che c'è sempre la gestione dell'uomo solo al comando che poi - tra parentesi, anche questo - parliamo di condivisione.
Facciamo un ragionamento su quello che politicamente è successo in quest'ultimo anno. Quando si ragionava a 17 contro 18, avete preso mazzate che la metà bastavano, ma è ovvio: quando 17 cervelli, tanti o pochi cervelli si mettono assieme, sono sicuramente superiori a tanti gruppetti di cervello, a tante persone singole e infatti voi siete persone singole, mentre noi abbiamo lavorato come gruppo e vi abbiamo bastonato finché vi bastava, poi però qui in Valle...come dire? ad un certo punto è arrivata la "sindrome di Sciantal"...per "Sciantal" si intende "Sc" come Stendhal...dove ognuno deve esprimere la sua persona automaticamente. È così, purtroppo è una questione genetica e allora cominciamo ad andare tutti divisi. Abbiamo fatto 50 emendamenti tutti che parlano più o meno la stessa cosa, ma in maniera leggermente diversa, anche questo noi non condividiamo, noi siamo per lavorare in gruppo, ma siamo per lavorare in gruppo non perché ci sentiamo più furbi degli altri, ma perché abbiamo capito che, lavorando in gruppo, si ottengono risultati migliori. Voi ne siete una dimostrazione, voi che non lavorate in gruppo: si vede chiaramente che non lavorate in gruppo, si vede chiaramente che vi sfugge qualsiasi cosa e che da questa parte poi dobbiamo fare interventi per fare correggere; si vede continuamente che, quando noi lavoravamo in gruppo, voi non riuscivate più a gestirci, ma purtroppo poi è subentrata la "sindrome di Sciantal" e questo ci ha distrutto, intendo come gruppi, ma tutti, perché poi non è successo soltanto a noi, si vede anche a voi, l'esempio di ciò che è successo ieri con il collega Lanièce è un esempio lampante di questa cosa.
Allora vogliamo risolverli questi problemi per i valdostani o vogliamo a stare qui a fare queste sedute fiume che alla fine non portano a nulla e finiamo 18 a 17? Vogliamo risolverla la questione dei fondi dei gruppi, dei fondi degli stipendi dei Consiglieri, del ruolo del Consigliere, di tutto quello che dobbiamo fare per la Valle d'Aosta o continuiamo a stare qui a discutere se Roma è cattiva, se l'Europa non ci aiuta? Per farvi un altro esempio - solo brevemente, scusi, Presidente, tra un attimo ho finito, ma sono stato zitto tre giorni... -: fondi europei, e noi ne abbiamo nominati due, no? FSE e FSR, ma ce ne sono 24. Qualcuno poi può essere...come dire? adatto alle nostre esigenze, altri invece no, perché, per esempio, ce n'è uno che parla del miglioramento della giustizia - ovvio che non è rivolto a noi, ce ne sarebbe un grande bisogno in Italia, però non possiamo entrarci noi -, o un altro che riguarda le frontiere marittime, o un altro che parla, per esempio, della gestione satellitare per l'Europa, ma questi è ovvio che non riguardano noi, ma ce ne sono alcuni che invece ci riguardano da vicino e sui quali non abbiamo mai pensato di intervenire. Allora, se volete una collaborazione fattiva e concreta, dovete metterlo in campo, sennò staremo qui a discuterci e a ravanarci le "cose" per i prossimi tre anni e mezzo finché non finirà la legislatura. Grazie.
Presidente - Grazie collega Cognetta. Altri? La votazione è aperta sull'emendamento n. 3 del Movimento Cinque Stelle. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 20
Favorevoli: 2
Contrari: 18
Astenuti: 15 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Donzel, Fabbri, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)
Il Consiglio non approva.
Abbiamo adesso l'emendamento n. 1 proposto da...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...voteremmo solo ancora quest'emendamento che ha fatto parte della discussione, così almeno poi facciamo la sospensione...allora siamo all'emendamento n. 1 dell'Ufficio di Presidenza, che è stato illustrato poc'anzi dal Vicepresidente Follien. C'è qualcuno che vuole ancora intervenire? Si procede alla votazione dell'emendamento. La votazione è aperta, prego colleghi. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 35
Favorevoli: 30
Contrari: 5
Il Consiglio approva.
Dovremmo poi passare all'articolo 6 coi relativi emendamenti. Prima di passare all'articolo 6, mi faceva ricordare il Capogruppo Bertschy che avevamo concordato di fare una sospensione di cinque minuti per organizzare i lavori della fine serata, di questa sera. Il Consiglio è sospeso per cinque minuti.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 18,52 alle ore 18,58.
Viérin M. (Presidente) - In Conferenza Capigruppo abbiamo deciso all'unanimità di proseguire fino verso le ore 20 di questa sera, di sospendere per un'oretta e poi ripartire alle 21 dandoci come orario verso mezzanotte, se poi siamo avanti coi lavori, decideremo un momento prima cosa fare.
Adesso siamo all'articolo 6. All'articolo 6 c'è il secondo emendamento dell'UVP, che non ha avuto il parere di legittimità contabile-finanziaria. Se qualcuno ritiene di illustrarlo, ne ha facoltà. Non c'è nessuno, quindi posso andare avanti? La parola al collega Gerandin.
Gerandin (UVP) - Grazie Presidente.
Il nostro secondo emendamento...anche qua dirò le motivazioni per cui non è stato accettato. Noi in quest'emendamento pensavamo che fosse assolutamente importante dare un segnale prima di tutto di omogeneità per quello che riguarda il discorso del blocco delle assunzioni. Noi in questo momento abbiamo il settore degli Enti locali che da alcuni anni ha già di per sé il blocco delle assunzioni; per quel che riguarda la Regione, abbiamo leggermente diminuito la possibilità...
Presidente - Un po' di silenzio per cortesia!
Gerandin (UVP) - ...per quello che concerne, diciamo, la percentuale di assunzione. Bene, noi chiedevamo se era possibile uniformare il sistema, ma per una serie di motivi, che poi probabilmente avranno anche una logica chiedendo di modificare la legge 22. La logica è quella che, in un momento così particolare, forse, più che andare a mettere delle percentuali, noi ritenevamo importante fissare magari un obiettivo di percentuale sul risparmio di quello che è il discorso del personale, ma allargato, non solo riferito al discorso del comparto. Noi riteniamo...noi ritenevamo importante che questo risparmio fosse esteso anche a quelle che sono le società controllate direttamente o indirettamente tramite Finaosta, applicando un tetto di spesa con la possibilità di derogare per una serie di categorie, di settori strategici, quali quello socio-assistenziale, socio-sanitario, socio-educativo, cantieri forestali...e anche a seguito di una proposta che noi riteniamo assolutamente importante, che, peraltro, mi pare sia stata anche condivisa da parte della maggioranza: quella della sottoscrizione di patti generazionali, delle staffette generazionali. Noi pensavamo che questo fosse un segnale importante, un segnale che permettesse di andare sull'omogeneità e un obiettivo finanziario in modo poi da avere delle risorse disponibili per dare gambe, per dare attuazione a quello che è il discorso di questo sistema. Indubbiamente, se noi andiamo ad intervenire su un sistema dove non tutto il personale di comparto...ma tratta anche contratti di natura privatistica...ci vanno poi delle risorse per incentivare questo tipo di mobilità.
Parimenti col discorso di dare un segnale importante per quello che riguarda i costi della democrazia, chiamiamoli così, noi pensavamo che, in un momento così delicato, fosse importante chiedere, nel rispetto di quelle che sono le relazioni sindacali, di mettere tutti intorno ad un tavolo e vedere se un bilancio che negli ultimi sei anni ha avuto una diminuzione importantissima, nell'ordine del 40 percento, tenuto conto che gran parte della spesa in questo momento è una spesa corrente, tenuto conto che quest'anno l'avete messo in finanziaria, ma l'anno scorso le assegnazioni che avete fatto sono state delle assegnazioni che nel vostro programma di assegnazione Rumba in tanti settori era pari a zero, tenuto conto che il personale dirigente in questo momento beneficia già di un salario di posizione...di un'indennità di posizione, oltre che un salario, tenuto conto che il contratto della dirigenza è anche onnicomprensivo per tutta una serie di...diciamo dagli straordinari in più...pensavamo che in questo momento un segnale importante fosse quello di dire: per un anno proviamo a chiedere magari a chi ha di più se vuol dare un segnale che tutti devono collaborare e contribuire a far ripartire la macchina economica come ci siamo detti. Allora noi chiedevamo questo: di mettersi attorno ad un tavolo per ridurre eventualmente...se non è il caso di sospendere per un anno l'assegnazione di quello che era il salario di risultato, allargato all'USL: ecco perché, Assessore, noi...i dati sono significativi, l'USL solo di salario di risultato eroga quasi 3 milioni di euro, è giusto che si sappiano queste cifre, tanto per essere chiari a fronte di contratti molto importanti...non è stato possibile questo, perché? Perché ci è stato detto che noi, avendo identificato nel 2015 l'anno di competenza in cui intervenire, avremmo dovuto scrivere: "2016", perché l'anno di erogazione è il 2016. Questo è il motivo...a volte qualcuno, tenuto conto che i pareri li danno...magari qualcuno mi diceva...pensando male, si azzecca, ecco, tenuto conto che i sofismi non possono essere una giustificazione attendibile per non confrontarsi...poi potevate votare "no", potevate argomentare di no...ma ci andava, però era un confronto su contenuti e non su impegni com'è stato fino ad oggi per quello che riguarda le risoluzioni, quando sappiamo benissimo che sono impegni che non impegnano. Grazie.
Presidente - Grazie collega Gerandin. La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sarò brevissimo su quest'emendamento che ci trova d'accordo. Noi abbiamo presentato questa mattina un ordine del giorno che andava nella direzione di trovare delle soluzioni per asciugare comunque la macchina regionale, per mettere in campo delle sottoscrizioni, patti generazionali o staffette generazionali, per comunque, com'è stato detto, trovare e reperire delle soluzioni adatte a dare delle risposte e con saldo negativo, con costo all'interno del bilancio negativo, cioè inferiore rispetto a quello del 2014. Anche se non si vota, quindi la direzione è la stessa, comunque ribadita questa mattina: che porteremo il nostro contributo per trovare delle soluzioni.
Presidente - Grazie. Possiamo passare all'emendamento n. 3 del PD? No? Allora la parola al collega Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - Era semplicemente una richiesta, perché, è vero, abbiamo avuto tanti emendamenti che hanno avuto il parere negativo per dei formalismi e dei tecnicismi abbastanza importanti. Qui si tratta di una data che, invece di riportare "2016", riporta "2015". È chiaro che non mettiamo in discussione sicuramente l'operato dal punto di vista tecnico, ma è chiaro che quest'emendamento va ad incidere proprio sui tecnici, nel senso che va a mettere in discussione il salario di risultato, nel senso che lo sospende per un anno. Allora noi poniamo una riflessione su quest'emendamento che va posta un po' su tutti: ma, quando ci sono degli emendamenti che hanno un refuso, non è possibile cambiare un numero, noi che vogliamo togliere la burocrazia, che vogliamo risolvere i problemi della gente, che vogliamo confrontarci...eh no, un emendamento che ha una data sbagliata è bocciato!
Noi allora sugli altri non abbiamo detto niente, ma, ragazzi, cerchiamo di essere realisti, se non possiamo neanche politicamente discutere se per il 2015...poi che si scriva: "2016", perché di competenza...c'è da parte nostra la volontà di sospendere questi salari di risultati e la commissione di valutazione annessa, perché sono 195 mila euro all'anno che noi spendiamo per persone esterne, in parte l'università, i massimi sistemi, per venire a valutare i dirigenti, che poi sappiamo benissimo come va, nel senso che c'è un sistema di valutazione...e non sono disposizioni che vengono da qui, ma, in un momento di difficoltà, due ore sui costi della politica, però di altre cose...il sacrificio tutti lo devono fare, ma assolutamente non andiamo a sospendere il salario di risultato per un anno.
Nessuno poi mette in discussione ciò che viene fatto nell'apparato, ma se l'apparato parzialmente non funziona, in parte sarà la politica, perché ha le sue responsabilità, in parte saranno anche i tecnici! Continuiamo a valutare 100 percento, 99, poi, se uno non arriva a 100, si va in Giunta...bisticciamo: "ma il mio lavorava", "il mio anche", "portiamo a 100"...così è. Allora, se non abbiamo la forza qui di mettere in discussione questi che sono ancora degli sprechi...ma non eliminarli, almeno sospenderli...perché c'è un 2015, invece che un 2016...scusate, ma abbiamo un sistema che è inutile combattere, perché non siamo in grado di sostenerlo, ci dobbiamo andare a confrontare con...
Tra l'altro, noi politicamente andiamo da un tecnico dell'ufficio del piano di sotto e diciamo: "noi vorremmo fare questa cosa, va bene, è scritta bene?", "sì", poi si parla con l'altro tecnico, il quale giustamente dice: "forse non è scritto giusto, devi modificarlo", poi non ci viene detto niente, quindi il 2015 stranamente rimane e stranamente i salari di risultato dei dirigenti che giudicano gli emendamenti non possono essere toccati. Con tutta la buona fede però diciamo: vediamo se siamo in grado di voler discutere politicamente di queste cose, poi abbiamo anche avuto modo di parlare con dei dirigenti: "ma ce l'avete con noi, la casta...", no, "la casta siete voi", siamo noi...qui non c'è: "la casta siamo noi" o "la casta siete voi": o si fa un discorso per tutti uguale... Noi l'abbiamo detto nello scorso Consiglio con l'ordine del giorno dei costi della democrazia: andiamo a ridurre tutti, andiamo anche a ridurre i dirigenti...andiamo a ridurre dei dirigenti, che, tra l'altro, tante volte veramente non solo in ambito regionale, in generale hanno dei costi che sono molto più elevati rispetto ai costi della politica e degli eletti. Allora...benissimo non molliamo, e questi sono i veri argomenti tabù. Noi massacriamoci pure sugli stipendi e riduciamoceli, "l'anno prossimo vedremo", "tu ti metterai meno, tu no, tu hai votato a favore, adesso vediamo se riduci, tu contro anche...", e nulla si muove e l'apparato continuerà ad essere elefantiaco e questa roba del salario di risultato, che poi fa imbestialire tutti, perché tante volte premia anche quelli che effettivamente magari con parametri diversi, con obiettivi che spesso si scrivono da sé...perché così bisogna dire, perché si fa una riunione, il coordinatore raduna i dirigenti e dice: "ma che obiettivi mettiamo per quest'anno? Mettiamo questo, sarà conseguito? Mah, mi fai questa legge...eh beh, la legge vuole dire che entra in vigore...no, basta che me la scrivi, poi, una volta che l'hai scritta, obiettivo 70 percento, 30 percento...30 percento": questa è la realtà! Allora vogliamo una volta per tutti discutere se l'efficacia e l'efficienza della macchina amministrativa la decidiamo noi...è un'autovalutazione, è una valutazione esterna, sono norme che spesso - ripeto - non dipendono solo da noi, però effettivamente qui c'è un risparmio che poteva esserci e tecnicamente non si può perché un numero è sbagliato.
Presidente - Grazie collega. La parola al collega Ferrero.
Ferrero (M5S) - Una brevissima considerazione: tutti gli emendamenti che riguardavano la riduzione degli emolumenti ai dirigenti sono stati bocciati dagli stessi dirigenti. Grazie.
Presidente - La parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Il tema che è stato qui ricordato con quest'emendamento è sicuramente un tema delicato. Quello che credo però di poter dire con onestà è che chi si è espresso su questo tema non l'ha fatto per interesse proprio. Io credo di poter escludere questo, cerchiamo di ragionare in termini seri. Noi siamo disponibili ad affrontare questo tema, che non può però essere risolto con un emendamento dove in otto punti dico tutto quello che viene tolto. Credo che vada analizzato, non è così automatico e immediato impostare un discorso di questo genere con un emendamento. Noi siamo disponibili...e convochiamo una riunione dove analizziamo quali possono essere i percorsi che possono prevedere un certo tipo di ragionamento che va nella direzione di contrarre alcune cose...
Voglio solo ricordare che se nella riduzione ci sta...voglio comunque dire che, nell'ambito della pubblica amministrazione, i contratti sono sei anni che sono fermi. Io poi non è che voglia né difendere qualcuno, né accusare qualcuno, il salario di risultato...una commissione esterna...è già difficile, o diciamo che non vogliamo testare...non vogliamo dare dei premi a chi fa meglio, perché la logica è corretta, la logica di poter dire: "ma, scusa, se tu fai meglio di un altro...", diciamo sempre la meritocrazia, come la faccio la meritocrazia? Ci lamentiamo già perché molto spesso non viene segnalato per tempo...non vengono segnalate quelle che sono delle carenze o delle deficienze di alcuni per cui tutti pagano o tutti passano per...e questo è uno degli elementi di cui sovente ci lamentiamo. Una commissione esterna è indispensabile se vogliamo mantenere...che, tra l'altro, è previsto da tutte le Regioni, è previsto come ordinamento, non è che possiamo...non ci siamo inventati delle cose. È chiaro che deve essere una valutazione neutra, esterna che può dare dei giudizi, poi che nei giudizi ci siano sempre delle remore, delle cose che non vanno io sono il primo ad averlo vissuto e queste...ad aver visto come ci sono alle volte delle ineguaglianze palesi, questo è vero, però non possiamo dire, siccome ci sono alcuni errori, che il sistema va tolto, perché la valutazione... Io credo che, purtroppo, non insistiamo abbastanza sulla meritocrazia, perché, se ci fosse una giusta meritocrazia, sarebbe corretto premiare chi lavora, chi fa e togliere a chi non fa. Se togliamo questo paletto, allora tutti uguali, cioè è un'ipotesi, poi ragioniamoci. Io sono disponibile su questo a ragionare, ma non in questi termini.
Presidente - La parola al Consigliere Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - Forse non ci siamo spiegati bene: quello che contestiamo è che non abbiamo neanche potuto discutere di questa cosa. Allora è inutile che adesso si viene qui e si dice: "ma facciamo un modello, lo rivediamo", perché tecnicamente è stato bocciato per una cifra, prima considerazione. Vogliamo dire quindi che la politica non ha la forza...abbiamo il coraggio di dire che la politica non ha la forza di confrontarsi anche su questo, perché una cifra non è stata inserita correttamente, ma tecnicamente è stato costruito con gli uffici stessi che poi ci hanno bocciato l'emendamento, questo stiamo dicendo, perché, se noi abbiamo inteso sospendere per il 2015, se effettivamente il salario di risultato riferito al 2015 porta ad un risparmio nel 2016, bastava dire: "si inserisce il 2016". Non siamo noi che tecnicamente dobbiamo dire questa cosa, sennò aboliamo gli uffici: o aboliamo i politici, o aboliamo i tecnici.
Seconda considerazione: nessuno dice che chi lavora di più deve essere pagato di più. Il problema è che con questo sistema si paga di più tutti e men che meno tante volte chi lavora di più...cioè è un principio spesso discriminatorio, perché? Perché il sistema di porre degli obiettivi...spesso - ripeto - c'è una valutazione esterna, ma gli obiettivi conseguiti o gli obiettivi posti non sono uguali per tutti, giustamente variano da settore a settore. Allora è inutile che adesso facciamo...cioè se facciamo un ragionamento serio, non è che ce l'abbiamo con i dirigenti, ce l'abbiamo con gli agricoltori, cerchiamo di fare un ragionamento uguale per tutti. Se 3 milioni nell'USL vengono spesi, scusate, per i risultati, ma se tagliamo gli asili-nido, se tagliamo agli anziani, ma perché non tagliamo anche lì? Ma è sempre lo stesso discorso: prima di partire dal basso, partiamo dall'alto. Non siete d'accordo? Ma almeno dateci la possibilità di venire qui e di votare, voi voterete contro, noi voteremo a favore, ma così è sottrarsi con un pretesto, secondo noi, su quest'emendamento tecnico per non poter discutere una questione che è meramente politica. Seconda considerazione.
Terza considerazione: 137 dirigenti per la Regione sono tanti o sono pochi? Voi dite che sono pochi, noi diciamo magari che sono tanti. Voi dite...sì, ma qui si continua a dire: "ne parleremo", "ma faremo", "ma facciamo una riunione", "facciamo una discussione" e non si fa nulla perché l'apparato...c'è l'emendamento, poi vedremo di discuterne ed entreremo anche nel merito qui, ma il vostro parere è positivo, allora possiamo discuterne, perché chiaramente lo costruite con i vostri uffici, noi lo dobbiamo costruire con i nostri uffici, che poi però non si capiscono con i vostri, ma anche questo, secondo voi, sarà un sistema logico? Se questo è logico, benissimo, avete ragione voi...ma continuate così, se siete tutti convinti, anche voi della maggioranza, continuate.
Quello che noi vogliamo dire è un'altra cosa, e arrivo all'altra considerazione: vogliamo dire che o si trova un sistema che valorizza veramente chi opera in modo funzionale con degli obiettivi seri e concreti, allora magari ha un senso premiare chi lavora di più, chi toglie la burocrazia, ma abbiamo tantissima gente che complica invece che risolvere...e gli diamo anche il premio? E qui non facciamo nomi, ma, se volete, ci mettiamo di là, li sappiamo benissimo, facciamo la lista, andiamo a vedere chi ha conseguito il 100 percento e andiamo a vedere dove si annida la burocrazia, andiamo a vedere...allora questo non è un sistema premiante.
Ultima considerazione. Abbiamo la forza di dire che forse in un momento di crisi, anche se non si premia al di là del lavoro che già si fa...cioè ci sono dei posti dove la tredicesima, la quattordicesima vengono tolte perché c'è la crisi. Sospendere per un anno il salario di risultato significa semplicemente che anche i dirigenti, in attesa della riduzione del numero, facevano...concordandolo con tutto il crisma della concertazione sindacale, l'ARSS e tutta quella che è una procedura, giustamente...era scritto bene, non è che noi ci svegliavamo al mattino...cioè si apriva un tavolo di confronto per anche sentire se i dirigenti erano disponibili, come la politica sta facendo, come riflessione, a dire: "benissimo, visto che c'è la crisi, visto che siamo in tanti e visto che per adesso non siamo ancora ridotti in termini numerici, forse anche noi mettiamo la mano al portafoglio come si suol dire, come ha detto qualcuno", non vogliamo affrontare questo discorso? Non affrontiamolo, però almeno abbiamo il pudore di dire che non vogliamo parlarne, ma farsi bocciare un emendamento per un numero quando con un sub-emendamento - noi pensiamo e poi chiediamo lumi - si poteva modificare e si discuteva, si votava, veniva bocciato? Punto. Questo è il problema della politica: che, quando non si vuole agire, non si vuole fare, bisogna sempre trovare qualcosa per dire: "ma poi vediamo, poi facciamo". Altro discorso poi: se volete fare come volete voi, fate come volete voi, ma fate qualcosa!
Presidente - Ricordo che siamo sempre sull'emendamento n. 2 dell'UVP che non va messo in votazione. Se ci sono altri interventi, altrimenti passerei all'emendamento n. 3 del PD. La parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Anch'io mi unisco a margine delle considerazioni del collega Laurent, perché quest'anno ho provato la navetta tra un ufficio e l'altro, dirigenti che mi mandavano dall'altro dirigente, che mi rimandava dall'altro dirigente, che mi rimandava dall'altro dirigente, alla fine mi sono dovuto scrivere io gli emendamenti, comprese le virgole, e tre li ho "ciccati", li ho sbagliati clamorosamente, perché qualcuno mi aveva dato delle rassicurazioni. Mi unisco quindi alla frustrazione del collega Viérin e così adesso siamo qua: siamo a discutere di emendamenti a volte anche bocciati per...credo per problemi di tipo formale e discuteremo poi più avanti anche della questione della Dirigenza dell'USL, i problemi sono uguali. Comunque, tolto questo, io non so se chiederle, Presidente, di discutere insieme gli emendamenti n. 3 e n. 4, o espongo semplicemente il n. 3, perché si collegano un po' l'uno con l'altro...
Presidente - Veda lei, se riesce a presentarli insieme, recuperiamo un po' di tempo.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - ...posso provare a presentarli insieme allora...
Presidente - Grazie.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - ...allora, nell'emendamento n. 3 noi...tra l'altro, due emendamenti che hanno ricevuto parere favorevole, quindi possono essere tranquillamente discussi. Noi abbassiamo la percentuale dell'autorizzazione a ricoprire a tempo indeterminato gli organici dell'Amministrazione regionale: dal 10 al 5 percento, perché abbassiamo dal 10 al 5 percento? Beh, intanto, sempre in una logica di socializzazione...un po' del disagio...crediamo sia opportuno in un momento in cui ci sono delle risorse veramente contenute e che si devono fare tagli da tutte le parti e tutti devono fare sacrifici...noi crediamo che debbano fare sacrifici non solo i politici, ma anche...e non solo i dirigenti, ma anche, diciamo, le strutture amministrative che con le loro risorse devono poi riuscire a barcamenarsi e a cercare, diciamo così, delle soluzioni. Ciò non significa però che si annulla completamente la possibilità di assumere e di sostituire, perché un'eccessiva rigidità poi crea in talune situazioni, in taluni uffici poi delle problematiche davvero di sostenibilità del lavoro, di sostenibilità delle attività ed è per questo che passiamo dal 10 al 5 percento, ma lo facciamo anche perché accogliamo in qualche modo le considerazioni del CPEL, il quale CPEL chiede nella sua nota che ha inviato alla commissione competente di evitare...cioè di ampliare la possibilità di assunzione anche agli Enti locali.
Noi quindi riduciamo al 5 percento la possibilità di assumere dipendenti nell'Amministrazione regionale, ma al contempo con il nostro emendamento, quindi con l'emendamento successivo, l'emendamento n. 4, diamo la possibilità anche agli Enti locali, quindi, diciamo, agli altri enti del comparto unico, di procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nei limiti dell'articolo 6, comma 1, cioè anche lì nei limiti del 6 percento. In più noi quale principio cerchiamo, diciamo, di inserire con il nostro emendamento il principio secondo il quale gli enti possono avvalersi di personale a tempo determinato nel limite della spesa massima sostenuta nell'anno 2010, ma, prima di assumere personale a tempo determinato, consulenti, persone che in qualche maniera possono dare una mano o collaborare con l'Amministrazione e gli Enti locali, diciamo che è opportuno prima verificare, così com'è indicazione delle leggi nazionali sulla riforma della pubblica amministrazione...ed è lì il significato dell'integrazione al comma 3 dell'articolo 7...se vi sono all'interno dell'amministrazione interessata delle professionalità che possono essere recuperate e possono essere cioè utilizzate per queste funzioni. È il principio che, qualora ci siano delle professionalità spendibili all'interno di una pubblica amministrazione, si devono usare quelle, magari con delle politiche anche di tipo premiale, o altri sistemi che sono previsti dai contratti, ma, prima di assumere consulenti di fuori, se esistono all'interno delle professionalità - principio della riforma della pubblica amministrazione -, si usano prima di tutto queste professionalità.
L'emendamento appunto va in questa direzione, un suggerimento che viene anche dal nostro emendamento...se l'emendamento passa, anche se non viene votato, è importante che chi di dovere si metta attorno ad un tavolo con le organizzazioni sindacali, eventualmente con l'ARRS, perché i processi di mobilità all'interno degli enti del comparto unico sono processi di mobilità piuttosto complessi e piuttosto difficili poi da esigere. Occorre quindi comunque che all'interno dei contratti collettivi nazionali, in questo caso regionali, ci siano delle ipotesi che favoriscano questo processo di mobilità, tra l'altro, nella direzione anche dell'emendamento che abbiamo presentato l'anno scorso alla legge regionale 22 del 2010, che avevamo presentato e che è stato accettato e che allargava e ampliava l'ambito addirittura all'USL.
Presidente - Grazie collega. Altri sugli emendamenti n. 3 e n. 4 del PD? La parola all'Assessore Perron.
Perron (UV) - Grazie Presidente.
Brevemente sull'emendamento che è stato testé proposto, che propone una riduzione del turnover già previsto dal 10 percento al 5. Noi avevamo immaginato una misura di contenimento della spesa pubblica che ci pareva ragionevole, cioè eravamo passati da un limite delle assunzioni dal 15 percento esistente sinora al 10 percento. Qui si prevederebbe un rapporto tra personale assumibile e posti vacanti che passerebbe da 1 a 10, cioè ho 10 posti disponibili, ne prendo 1, a 1 a 20. Mi pare che quest'ulteriore riduzione al 5 percento sia francamente eccessiva. Su quest'emendamento proposto quindi ci asteniamo.
Presidente - Sì, gli emendamenti n. 3 e n. 4 sono collegati. Se facciamo una discussione unica, così poi quando andiamo all'articolo successivo abbiamo già... La parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Assessore, non guardi i due emendamenti separati l'uno dall'altro. Siccome parliamo in un'ottica generale...quindi siccome la coperta e Pantalone è sempre lo stesso, cioè chi sborsa il denaro è sempre comunque il pubblico, è sempre l'Amministrazione pubblica, allora noi abbiamo voluto ridurre non per penalizzare l'Amministrazione regionale, ma accogliendo le legittime indicazioni degli Enti locali, i quali da anni ormai hanno gli organici bloccati, per dare anche la possibilità agli Enti locali di effettuare delle piccole sostituzioni e dei piccoli ampliamenti di organici lì dove occorre, lì dove necessario. È solo quello il motivo per cui questi due emendamenti sono in collegamento l'uno con l'altro, tant'è che nell'emendamento successivo noi diciamo: "è fatto divieto agli Enti locali di procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato oltre i limiti di cui all'articolo 6, comma 1...", cioè l'articolo 6, comma 1, ovviamente quello emendato, che parla del limite del 5 percento. Credo che il parere favorevole sia dovuto anche al fatto che c'è di fatto una compensazione, cioè si apre e si amplia sugli Enti locali e si abbassa sull'Amministrazione regionale, poi voglio dire...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...è a saldo invariato...il motivo per cui abbiamo fatto questo...allora, diciamo che non è a saldo invariato, perché qua le considerazioni di carattere finanziario le hanno fatte gli uffici, quindi avranno fatto le loro valutazioni sulla ricaduta. Quando si parla di ampliare da una parte e di abbassare dall'altra, ovviamente si va in compensazione, poi i calcoli...siccome il parere è favorevole, io presumo che i nostri uffici che hanno dato il parere favorevole abbiano fatto una valutazione di sostenibilità, altrimenti davvero non serve più a niente il passaggio di là, la prossima volta inventiamoci noi dei pareri, magari inter nos, eh, magari ci facciamo la nostra bella autodichia anche per i pareri e non servono a niente quelli che ci danno gli uffici...sennò cosa stiamo a fare qua?
Presidente - Grazie collega Guichardaz. La parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Il problema della riduzione del 5 percento è giustamente collegato con l'articolo successivo. Dov'è il punto debole del comma successivo? È che la mobilità voi la fate con personale a tempo determinato...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...sì, mobilità: "prima di impiegare il personale di cui...le amministrazioni devono verificare se le professionalità siano già presenti...e comunque devono attivare processi di mobilità tra gli enti di cui all'articolo 1, comma 1...". Allora, la mobilità che può essere fatta è solo tra...è quello, l'emendamento su...scusami, l'emendamento...
(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...il 4, sì. Eh, io ho letto quello che è scritto nell'ultimo capoverso dell'articolo...no, ma, perché sopra c'è scritto...
(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...sì, ma è lì il punto, che se tu mi abbassi...cioè il discorso della disponibilità nell'amministrazione, già dell'ulteriore...oggi siamo al 15, tu me lo abbassi del 10 percento, praticamente io non posso sostituire... In più mi dici qui le compensazioni di cui tu...lo vai a vedere con questa mobilità che è prevista solo, ripeto, per il tempo indeterminato, non per quelli a tempo determinato di cui parli sopra, perché tu dici: "la collaborazione coordinata e continuativa...". Tu tieni conto di tutti quelli che ci sono: "per l'anno 2015...possono avvalersi di personale a tempo determinato - su cui c'è tutta la polemica - o utilizzato mediante convenzione, contratti di collaborazione...o somministrazione...nel limite della spesa massima... - 2 mila...e questo l'abbiamo messo - fatta salva la possibilità di superare...per le assunzioni strettamente necessarie...", come abbiamo detto, quindi...rimane, parliamo di quello. Si dice poi: "...e per quelle afferenti al settore... In ogni caso, prima di impiegare il personale di cui al presente comma...", quindi parliamo di personale o convenzionato, o a tempo determinato e quello non può essere in mobilità...
(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...in ogni caso il comma di cui sto parlando..."in ogni caso, prima di impiegare il personale di cui al presente comma...", il personale di cui al presente comma è il personale a tempo determinato o convenzionato, che non può entrare in mobilità. C'è scritto, si dice: "verificare se le professionalità siano già presenti negli organici e comunque devono attivare processi di mobilità...", che con il personale a tempo determinato non si può, scusami, ma qui c'è scritto così.
Presidente - Grazie Presidente. La parola al Consigliere Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - No, scusate, allora forse non ci siamo..."per l'anno 2015...possono avvalersi di personale a tempo determinato...", come avete scritto voi. Okay? Voi cioè avete detto: "nel limite della spesa massima sostenuta nell'anno 2010", cioè avete fatto la fotografia della spesa di consulenti Co.co.co e tempo determinato al 2010. L'unica cosa che noi aggiungiamo - ed è il principio della legge sulla pubblica amministrazione - è: prima di assumere un consulente - com'è successo, per esempio, in USL quando è stato fatto il servizio di assistenza giuridica alle famiglie -, si attinge all'interno del...per vedere se la professionalità...se non c'è...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...cavoli...prima le amministrazioni dovranno verificare "se le professionalità siano già presenti negli organici e comunque devono attivare processi di mobilità..."
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
...sì, è per evitare di utilizzare personale quando all'interno magari abbiamo due avvocati che sono in grado di fare quelle funzioni. È evidente poi che se queste persone che hanno queste competenze sono a tempo pieno, non ce la possono fare e si dimostra attraverso quei processi che non sono in grado di essere impiegate...ma l'USL l'ha fatto tranquillamente: ha messo due dirigenti addirittura al posto di un avvocato a fare un servizio di patrocinio alle famiglie, di patrocinio diciamo legale per queste cose qua. È un principio che è fissato dalle norme sulla pubblica amministrazione, non dico...
(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
...va bene. La fate per Vallée d'Aoste Structure e per INVA, perché non la potete fare qua...
Presidente - Chiedo scusa, non possiamo fare delle chiacchierate a due. Altri su quest'emendamento n. 3, che va in votazione subito, e il n. 4, che vi andrà successivamente? Apriamo la votazione sull'emendamento n. 3 del PD. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 17
Favorevoli: 17
Astenuti: 18 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin Bertolin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin)
Il Consiglio non approva.
Ancora sull'articolo 6 abbiamo due emendamenti dell'Assessore Perron: il n. 4 e il n. 5, se li può illustrare insieme...la parola all'Assessore Perron.
Perron (UV) - Sì, grazie Presidente.
Gli emendamenti n. 4 e n. 5 vanno sempre nella direzione di cercare di immaginare delle novità che vadano verso una razionalizzazione e un contenimento della spesa dell'apparato amministrativo. Qui quindi sono stati fatti due ragionamenti: da una parte, per il 2015 - ed è l'emendamento n. 4 -, la Giunta regionale e l'Ufficio di Presidenza - quindi si dà mandato a questi due organismi - adottano delle misure di razionalizzazione e di contenimento della spesa immaginando di andare a ridurre le strutture organizzative in misura non inferiore a 10 posti dirigenziali esistenti. Forse in modo un po' timido, ma nella direzione della discussione che si è fatta poc'anzi, con quest'emendamento noi immaginiamo per il prossimo anno una riduzione non inferiore a dieci posti dirigenziali, cercando di favorire una concentrazione di strutture, di funzioni che sono ripartite in questo momento tra diverse strutture organizzative, immaginando anche di sopprimere quelle che hanno un carattere temporaneo o di progetto e anche quelle preposte allo svolgimento di incarichi di studio, di ricerca e di collaborazione.
Dall'altro canto si dà sempre mandato alla Giunta regionale, cioè alla Regione, dopo che è stata fatta la ricognizione annuale per il 2015 del fabbisogno di personale, qualora si verifichi una sussistenza di eccedenze di personale, nel rispetto delle disposizioni che concernono le relazioni sindacali e secondo quanto previsto dalla spending review per lavoratori e lavoratrici che sono in possesso dei requisiti anagrafici e dei requisiti retributivi previsti...si immagina quindi di favorire le persone che possono andare in pensione, senza andare nella direzione in questo caso di immaginare una sostituzione. Allo stesso modo dovranno provvedere, sempre rispettando i rispettivi ordinamenti interni, gli Enti locali, gli Enti pubblici non economici che dipendono dalla Regione, ivi comprendendo in questo caso l'ASL regionale della Valle d'Aosta.
Presidente - Grazie Assessore. La parola al collega Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - Sì, per prendere atto con soddisfazione, anche se questa è una parte parziale di quelle che erano certe proposte che venivano non solo dal nostro gruppo, ma anche da parte di altri gruppi e per annunciare, Assessore, che proprio su questo vostro emendamento noi presentiamo un sub-emendamento. Chiediamo, se è il caso, anche un minuto di sospensione affinché il nostro emendamento sia tecnicamente valutato dai vostri uffici, così evitiamo di bypassare e di passare soprattutto attraverso nostri uffici, che poi non fanno le cose come dovrebbero essere fatte. Noi quindi abbiamo il sub-emendamento, che è pronto e che è quello che propone la sospensione del salario di risultato per l'anno prossimo, scritto chiaramente con i crismi giusti. Chiederemmo appunto un attimino di sospensione affinché si formalizzi quest'emendamento e si possa procedere alla votazione contestuale, nel senso che in questo senso siamo ad esprimere...ad ieri la versione era che i sub-emendamenti potevano essere fatti, così vi anticipiamo già, visti gli sguardi e...ecco, ci auguriamo che la versione di ieri sia ancora attuale. Grazie.
Presidente - Scusi, collega, solo per capire, lei vuole presentare un sub-emendamento a...
Viérin L. (UVP) - No, è già presentato...un sub-emendamento che adesso sottoscriveranno i gruppi di opposizione, ma tecnicamente vorremmo solo visto che la volontà espressa...mi sembra che noi l'abbiamo manifestata...che sia scritta tecnicamente come piace a voi, cioè che vada bene, che si possa discutere e votare in modo che non ci siano problemi. Grazie.
Presidente - Concediamo tre minuti di sospensione.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 19,44 alle ore 19,53.
Viérin M. (Presidente) - Riprendiamo i lavori, è pervenuto un sub-emendamento all'emendamento n. 4 dell'Assessore Perron. La parola al collega Laurent Viérin per l'illustrazione.
Viérin L. (UVP) - No, nessuna illustrazione, volevamo chiedere come si procede. Si vota l'articolo emendato già o si vota prima...
Presidente - Si vota l'emendamento emendato...
Viérin L. (UVP) - ...no, l'emendamento emendato, se si vota l'emendamento emendato, scusate, Presidente...
Presidente - ...si vota l'emendamento comprensivo del sub-emendamento...
Viérin L. (UVP) - ...si vota l'articolo emendato, domanda?
Presidente - ...sto parlando dell'emendamento, non dell'articolo in questo momento. Voi avete emendato l'emendamento n. 4...
Viérin L. (UVP) - ...okay, e poi si vota l'articolo...
Presidente - ...si vota l'articolo. Allora leggo a tutti...l'emendamento n. 4 dell'Assessore Perron si trasforma in questa maniera: "la Regione, nel rispetto delle disposizioni concernenti le relazioni sindacali, indice un tavolo di concertazione con la finalità di sospendere, per il 2016, l'erogazione del salario di risultato dei dirigenti del comparto unico e dell'Azienda USL, al fine di ridurre la spesa complessiva del personale e creare un fondo da utilizzare per incentivare la mobilità e il distacco del personale di comparto verso l'Azienda USL e le società partecipate e controllate". C'è l'espressione favorevole del dirigente e quindi noi...allora per chiarezza, perché il sub-emendamento è lungo, votiamo il sub-emendamento prima, poi votiamo l'emendamento n. 4 e poi votiamo l'emendamento n. 5. Consigliere Laurent Viérin, vuol chiedere la parola o passiamo alla votazione del sub-emendamento n. 4? La parola al collega Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - No, non avessimo chiesto forse sarebbe stato magari un po' più...allora, si vota il nostro sub-emendamento subito?
Presidente - Esatto.
Viérin L. (UVP) - ...in questo caso noi chiediamo il voto segreto su questo sub-emendamento.
Presidente - Sì, siamo d'accordo. La parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Scusatemi, ma se abbiamo detto di presentare che siamo d'accordo...indipendentemente dalla volontà del collega, volevo solo dire che il sub-emendamento che ha avuto il parere da noi sarà votato.
Presidente - La parola al collega Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - Sì, se nessuno ce lo dice, diventa difficile. Non confondiamo il parere tecnico con quello politico, avuto un parere tecnico, e va benissimo...allora, se siete d'accordo, prendiamo atto che la nostra discussione di prima vi ha convinti e quindi non abbiamo bisogno della votazione segreta e prendiamo atto che la volontà si è tradotta...
Presidente - Colleghi, un po' di silenzio per cortesia! Allora votiamo il sub-emendamento all'emendamento n. 4 dell'Assessore Perron. Colleghi, siete pregati di votare. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 35
Favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità.
Passiamo quindi alla votazione dell'emendamento n. 4 dell'Assessore Perron sub-emendato. La votazione è aperta, prego colleghi. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 35
Favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità.
Posso dare lo stesso risultato per l'emendamento n. 5? Stesso risultato? Stesso risultato. L'emendamento n. 5 era quello collegato al 4. Passiamo adesso alla votazione dell'articolo 6 nel suo complesso. Posso dare lo stesso risultato o passiamo alla votazione dell'articolo 6 nel suo complesso? Prego votate. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 29
Favorevoli: 29
Astenuti: 6 (Cognetta, Donzel, Ferrero, Fontana, Guichardaz, Roscio)
Il Consiglio approva.
Passiamo adesso agli emendamenti dell'Assessore...allora, sono le 8, riprendiamo alle 9 con l'emendamento n. 6 dell'Assessore Perron e l'emendamento n. 3 dell'UVP.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 20 alle ore 21,02.
Viérin M. (Presidente) - Riprendiamo i lavori...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...no, non c'è l'appello. Riprendiamo l'esame del disegno di legge. La parola al collega Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - No, solo per mozione d'ordine, per sapere dov'è il resto della squadra. Senza contare lei, Presidente Viérin, perché non la consideriamo di maggioranza essendo super partes. Siete in 13, quindi auspichiamo almeno...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...che l'Assessore al bilancio arrivi e il relatore anche.
Presidente - Allora, siamo all'articolo 7. È arrivato il collega La Torre, è arrivato l'Assessore possiamo iniziare. Allora, emendamento n. 6 dell'Assessore Perron, che inserisce l'articolo 6bis. La parola all'Assessore Perron.
Perron (UV) - Grazie. Chiedo scusa Presidente...
Presidente - Possiamo discutere l'emendamento n. 6 dell'Assessore Perron insieme all'emendamento n. 3 dell'UVP, perché riguardano la stessa questione?
(interruzione del Consigliere Chatrian, fuori microfono)
...no, ma è dopo Chatrian, perché è l'ingresso...
(nuova interruzione del Consigliere Chatrian, fuori microfono)
...sì, se lei me lo precisa nel suo intervento in discussione generale, lo inseriamo, questi due sono uno vicino all'altro, quindi sono sullo stesso argomento. Possiamo discutere lo stesso emendamento? Va bene. Allora si discute l'emendamento n. 6 dell'Assessore Perron e l'emendamento n. 3 dell'UVP e poi Chatrian nel suo intervento ci dirà quale dei suoi emendamenti rientra...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...no, non è lì, è dopo, un articolo o due dopo...
(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...eh, dobbiamo andare secondo un ordine cronologico. Prego Assessore Perron.
Perron (UV) - Presidente grazie.
Troppo buono, i lavori d'aula li dirige lei, quindi non è che io la autorizzo a discutere le vecchie discipline. All'emendamento n. 6 noi immaginiamo di introdurre...ed è un ragionamento non dissimile da quanto previsto da altri emendamenti...una disciplina ancora di contenimento dei costi, relativi a quelli che sono i compensi degli organi di amministrazione e di controllo delle società controllate direttamente o indirettamente dalla Regione e anche ai fringe benefit riconosciuti agli amministratori di queste società.
Si introduce anche un ragionamento per quello che riguarda il riconoscimento delle indennità di risultato in capo agli organi di amministrazione, soltanto nel momento in cui vi è la presenza di un equilibrio economico-finanziario, cioè di un miglioramento della situazione economico-finanziaria che sia comprovato rispetto alla media degli ultimi due esercizi precedenti, comunque in ogni caso in misura non superiore al 40 percento del rispettivo trattamento economico annuo lordo onnicomprensivo.
Abbiamo previsto inoltre una limitazione al cumulo di incarichi, noi abbiamo previsto non superiore a due incarichi negli organi di amministrazione e di controllo delle società partecipate. Abbiamo presentato quest'emendamento perché avevamo colto in qualche modo nei ragionamenti che si erano fatti all'interno di quest'aula, all'interno anche della commissione consiliare competente una certa sollecitudine a fare un ragionamento in tal senso. È un ragionamento quindi che si era fatto a proposito della legge sulle partecipate, noi abbiamo voluto fare una proposta che lasciamo alla valutazione dell'aula e delle forze politiche se inserirlo in questo ragionamento, cioè all'occasione di questo dibattito, se vi era una certa sollecitudine a voler affrontare questa materia. Questo quindi è un ragionamento che nei contenuti mi pare condiviso anche da altre riflessioni, che con una logica...Presidente La Torre, mi corregga, ma è un po' bipartisan...era stato portato all'attenzione della commissione consiliare competente. Grazie.
Presidente - Grazie Assessore. Qualcun altro chiede la parola sull'emendamento n. 3 dell'UVP? Collega Chatrian, se vuole illustrare l'emendamento n. 2 che era all'articolo 8...c'è qualcuno dell'UVP che vuole illustrare l'emendamento n. 3? La parola al Consigliere Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Beh, il nostro emendamento ripercorre quello che è nei contenuti il vostro emendamento e con alcune differenze legate alla percentuale. Tenuto conto che noi riteniamo che comunque la figura del Presidente sia per quelle che sono le responsabilità a livello regionale...debba essere anche una figura di riferimento per quello che può essere il tetto massimo...a noi pareva del tutto condivisibile far riferimento a quella che è l'indennità del Presidente, però noi avremmo voluto che il totale di quelle che possono essere le indennità percepite o eventualmente il salario di risultato non fosse superiore a quello del Presidente. Se noi facciamo quattro conti, con la proposta fatta dalla maggioranza abbiamo il 70 percento per quello che riguarda il trattamento dell'indennità, il 10 per quello che riguarda il discorso, diciamo, del trattamento economico per quel che riguarda il benefit, abbiamo un altro 40 percento per quello che riguarda il limite...per quello che riguarda il trattamento economico lordo onnicomprensivo per le indennità di risultato, allora, se sommiamo tutte queste percentuali, alla fine arriviamo al 120 percento. Ora, a noi ci pareva sostenibile e un compenso equo fissare nel 60 percento il limite massimo, nel 10 percento nessun...e nel 30 percento per quello che riguarda il discorso del risultato. Nessun incarico e nessun benefit per quello che riguarda il discorso rimborsi spesa per essere chiari e con un limite: noi pensavamo accettabile dire che di incarichi, quando se ne ha uno, per noi è sufficiente, ecco, non è che dobbiamo avere incarichi cumulabili all'interno di queste società partecipate. La differenza è esclusivamente questa legata al termine delle percentuali, a noi pare valorizzare anche quella che è la figura e la responsabilità del Presidente mettendo il tetto limite del 100 percento, perché, se sommiamo queste indennità, arriviamo ad un 100 percento, che per noi significa un trattamento economicamente equo. Grazie.
Presidente - Grazie collega. La parola al collega La Torre.
La Torre (UV) - Grazie Presidente.
Io credo sia un problema che si risolve con una piccola spiegazione, anche solo per onestà intellettuale con riferimento ai lavori della commissione. La legge, la cui bozza è già lì e dovrà essere discussa come d'accordo tra tutti prossimamente, si è solo...come dire? accantonato in funzione del bilancio, la Commissione aveva già raggiunto un accordo in merito a queste percentuali, dove il piccolo...come dire? la piccola spiegazione dev'essere data e mi spiace per il collega Gerandin, tratto in inganno. Quando parliamo del 70, e poi parliamo del 40 e del 10, il 70 è la cifra di riferimento sulla Presidenza della Giunta, il 40 è il 40 del 70. Non è più quindi il 40 del 100 percento, quindi il 40 del 70 e il 28 percento e fa 98. Il 10 è il 10 del 70 e fa 105, quindi la semplificazione in questo caso sta nel fatto che è vero che arrivi a 105, ma non è detto che le tre cose si cumulano, perché il 70 è la cifra corretta, della Presidenza, il 40 è del 70, e quindi è un 28 percento, quindi arrivano a 98, i benefit sono un altro discorso, che esula dallo stipendio.
Noi li abbiamo voluti mettere all'interno della legge...della bozza di legge che dovremmo poi discutere e approvare semplicemente perché i benefit, comunque, sono previsti specialmente tenendo conto di società che lavorano sotto un profilo privatistico, perché altrimenti sarebbe anche una cosa delicata, comunque, sommando, nell'eventualità che avessero diritto a tutti i benefici, arriveremmo ad un 105 percento. In realtà la parte, che è quella che viene...come dire? cumulata e che fa riferimento quindi all'ipotesi di stipendio massimo, è il 98 percento. Fermo restando che rimane un 7 percento di possibili benefit, io credo che non ci sia nessuna differenza tra quello che dite voi e quello che diciamo noi, perché testualmente è ripreso e quindi credo anche solo per rispetto del lavoro della commissione potremmo approvarlo così come abbiamo scritto nella commissione. Solo quello, perché ne abbiamo discusso a lungo e non credo che adesso sia questa differenza legata a questo 4-5 percento, che è dato dai benefit, che cambia la sostanza. Per rispetto della commissione, poi non cambia neanche a me, non cambia a voi, solo perché abbiamo fatto un lavoro in commissione. Tutto lì e comunque è il 98, non si arriva neanche al 100 percento dello stipendio del Presidente, si arriva al 98. Penso semplicemente che non ce lo siamo spiegati bene, non credo ci siano differenze sostanziali.
Presidente -La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.
L'emendamento n. 2 - proposto dal gruppo ALPE, non solo dal sottoscritto - va comunque in questa direzione, nel senso che ci siamo confrontati in commissione diverse volte, ma riteniamo però che...come punto di riferimento penso che il ragionamento che avevamo fatto in commissione sia stato proprio quello della figura istituzionale, la carica istituzionale a 360 gradi del Presidente della Regione. Riteniamo che in questo momento, comunque, per tutti i ragionamenti che sono stati fatti in questi anche due giorni di lavori all'interno di questo Consiglio, sia sufficiente e molto dignitosa comunque una copertura del 60 percento, poi se troviamo una sintesi, noi siamo a favore comunque di reperire un criterio che sia dignitoso, ma che sia inferiore comunque alla carica istituzionale del Presidente della Regione.
Io direi che i benefit possiamo tranquillamente cancellarli, è una proposta, mi sembra che sia stato detto che il bilancio è aperto, quindi questa è una proposta che va nella direzione...come diceva prima il collega Gerandin.
Anche sul discorso dei cumuli mi sembra che la proposta di avere un incarico sia più che sufficiente, quindi la mettiamo...noi l'abbiamo eliminato, nel senso che riteniamo che un incarico sia più che sufficiente all'interno del nostro piccolo sistema Valle d'Aosta. Se poi il riferimento è la carica istituzionale più importante del sistema pubblico Valle d'Aosta, che è la carica del Presidente della Regione, a questo punto, per quanto riguarda i compensi degli organi societari, sommando tutto, devono, a nostro avviso, stare sotto rispetto alla soglia. Anche dei benefit, collega La Torre, se si può, non ci strappiamo le vesti, se troviamo una sintesi...ripeto: la nostra proposta va in questa direzione, noi avevamo proposto il 60 percento, per quanto riguarda...non può essere superiore al 60 percento del trattamento indennitario e il 25 percento per quanto riguarda il premio di risultato tangibile, concreto, nero su bianco, siglato su un contratto. A mio avviso, dal punto di vista politico, secondo...per noi, come gruppo ALPE, stare sotto il compenso massimo del Presidente della Regione ci trova favorevoli.
Presidente - Grazie collega Chatrian. La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Quando qualche anno fa, sulla scorta di un esempio che avevamo visto essere applicato in Umbria, introducemmo il concetto del tetto che doveva fare riferimento al Presidente della Regione, forse fummo guardati un po' come marziani, ma, a forza di insistere, si possono raggiungere dei traguardi che allora sembravano veramente insperati, perché ricordo sempre che nell'altra legislatura venne condotta ad insabbiarsi e ad inabissarsi una commissione che aveva appunto l'obiettivo di ridurre i compensi ai manager, invece questa volta, oltre al lavoro della commissione, già arrivano dei segnali precisi in bilancio in questa direzione, che noi giudichiamo estremamente importanti.
Non spetta a noi valutare se fra i proponenti degli emendamenti si possono trovare delle sintesi, noi siamo qui per dire che condividiamo lo spirito di questi emendamenti e che siano scritti ovviamente nel modo il più chiaro possibile. L'unico suggerimento che mi permetto di fare a questa riflessione è che, fissato un tetto, noi dobbiamo fare attenzione che però non ci sia la corsa di tutti verso il tetto, cioè dev'essere introdotto un concetto che intanto si stabilizzano le realtà come sono e il tetto serve da punto di riferimento. Io non vorrei che, fatta una bellissima norma, tutti quelli che stanno sotto vanno verso l'alto. Per noi queste norme sono bellissime, ripeto: il gruppo le voterà, però valutiamo attentamente cosa significa, perché non tutti...alcuni sono sopra e devono riallinearsi verso il basso, ma non vorrei che nascesse quel meccanismo che porta verso l'alto, perché, fissato un tetto, tutti tendono verso l'alto. Andrebbe quindi valutata una norma che almeno fissasse la situazione attuale quand'è al di sotto di questa soglia e non consentisse quindi, salvo ovviamente...come il ragionamento che fu fatto laddove esistono le condizioni premianti, che sono previste in tutti gli emendamenti...si crei la condizione di dover effettivamente premiare qualcuno, stando sempre sotto la soglia del compenso del Presidente della Regione.
Presidente - Grazie collega. La parola al collega La Torre.
La Torre (UV) - Grazie Presidente.
Io non credo che ci stracceremo le vesti qui adesso per discutere, faccio solo una riflessione mia personale a questo punto. A parte che dipende dal lavoro della commissione di cui fate parte anche voi e quindi, siccome avevamo scritto quello, io difendo anche le cose che ci eravamo detti, premesso.
Ciò detto, faccio solo una riflessione mia personale. Noi parliamo di società partecipate, in questo caso sappiamo benissimo quali sono e non ci dobbiamo fare condizionare dalla realtà che abbiamo. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che noi ragioniamo a mente libera e dobbiamo pensare che quelle di cui parliamo sono società che gestiscono centinaia di milioni di euro. Io non vorrei che noi, condizionati invece da situazioni pesanti che abbiamo, cercassimo dei dirigenti. Noi non cerchiamo dei dirigenti in queste società, cerchiamo dei manager. Trovare dei manager disposti a gestire delle società di quel livello e con i requisiti che noi vorremmo che loro avessero...io vi dico, vengo dal settore privato, facciamo attenzione che se andiamo troppo a schiacciare, troveremo sicuramente dei dirigenti, ma non troveremo dei manager. Allora, poi tra qualche anno, quando saremo lì, e magari non saremo di nuovo soddisfatti di chi c'è...io vi dico: non spingiamo troppo certe cose, perché poi il rischio è di non avere delle persone qualificate, perché responsabilità di quel genere in società di quel tipo...attenzione, che poi parliamo di cifre che cominciano a diventare veramente discutibili, poi magari troviamo gli avanzi dei manager. Io lo dico poi... mi sono tolto la responsabilità, poi per me possiamo dargli anche 50 eh, io mi sono tolta la responsabilità, lo dico così resta a verbale.
Presidente - Altri colleghi? La parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Credo che l'emendamento che è stato presentato un po' da tutte le forze vada nella logica che ci siamo detti quando abbiamo parlato dei costi della democrazia e abbiamo cercato di tener conto che c'era comunque l'esigenza di anticipare la conclusione di un dibattito portato avanti dal Presidente Leo La Torre nella commissione, che è in qualche modo...con la commissione in grado di aver elaborato questa legge, che è quasi alla fine... Noi, ad onor del vero, abbiamo semplicemente estrapolato dalla legge, che è il risultato del lavoro della commissione e che portava ai dati che noi abbiamo messo.
Io quindi vorrei solo sottolineare questo: che alla commissione noi non abbiamo partecipato, abbiamo preso paro paro quelli che erano i risultati del lavoro della commissione, solo per dire che non è che abbiamo voluto alzare, diminuire, l'unica cosa che avevamo detto di diverso dalla commissione è un incarico...noi abbiamo messo due, perché abbiamo messo due? Perché a certi livelli il discorso dell'esperienza o...comunque poi non è obbligatorio, è una possibilità, se non si vuole...ma comunque sia, io non vorrei sbagliarmi, ma non è così banale avere gente che ha esperienza, che può servire, può essere magari in alcune occasioni anche possibile dare una mano per far crescere qualcuno, non so com'è, poi non sono innamorato di formule, non è che su questo ci moriamo, però voglio solo spiegare che quello che è stato proposto era ed è il risultato del lavoro della commissione, poi se oggi qui si vuole cambiare, noi non stiamo...non moriamo sulla...
Voglio solo anche sottolineare che è sempre il massimo quella percentuale, se invece di arrivare al 70, ci fermiamo al 60, è possibile. Qui diciamo solo: "si può arrivare al 70 percento". Vogliamo fermarci al 50? Nel momento in cui si fissa per...possiamo anche prendere in considerazione questi dati, però lasciamo questa possibilità, che mi sembrava fosse in linea con il ragionamento fatto dalla commissione, e mi fermo. Ora, se c'è l'accordo di tutti, va bene, sennò io non ho nessun...noi non credo che, interpretando...non abbiamo fatto una discussione che ci portasse a dire: "passiamo dal 70 se proprio...", non c'è stato questo, quindi ci rimettiamo in questo discorso ad una considerazione, che è un po' il lavoro della commissione. Si è arrivati al 70 percento, a quelle percentuali, teniamo almeno quelle che sono le percentuali della commissione, poi, come dico, se si vuole arrivare al 40 percento in certe commissioni, non è che diciamo a tutti che devono arrivare al 70 eh?
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...no, ma lo voglio dire per me più che per altri, però per spiegare anche qual è la logica, che non è che ci obbliga, ci dice: "guardate, quello è il tetto massimo", poi con la società di un certo tipo arriviamo al 30, la società è...arriviamo al 50, l'altra al 60. È una condizione che è giustamente correggibile, difatti già si verifica in alcune società, questo c'è già. Ecco, in questo senso quindi noi siamo disponibili a qualsiasi ragionamento.
L'unica cosa che avevamo messo è quella dei due incarichi, com'è stato fatto per i collegi sindacali, perché, a nostro avviso, poi il discorso non è così ampio come si pensa ad un certo livello, a livello di manager eh, io penso. Il resto poi è più facile, ma guardate che non è così banale la cosa, siamo quindi a disposizione per quelle che sono le scelte condivise.
Presidente - La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Sì, a nome del gruppo UVP, al di là della discussione che credo nel merito abbia fatto capire che non c'era la volontà di creare degli strappi, però raccolgo...raccogliamo le sollecitazioni e soprattutto le giuste considerazioni anche di chi si è occupato di gestire il gruppo di lavoro. Credo sia corretto a questo punto partire, come primo impianto, da quello che è il risultato della legge, che è stata condivisa essendo proprio il frutto di una concertazione tra tutti. In relazione a questo però vi chiederemmo di mantenere l'unico incarico, proprio perché se seguiamo un criterio, lo seguiamo fino alla fine...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...il problema è usiamo il testo che esce dalla commissione o elaboriamo il testo della commissione, perché, se lavoriamo seguendo un criterio, è chiaro che poi ci dobbiamo andare dietro. Io mi fermerei a questa considerazione in questo momento, cioè noi siamo disponibili a rimanere al testo della commissione. Se dobbiamo fare un ragionamento differente tra organi del collegio sindacale e del consiglio di amministrazione, bisogna che ci si fermi un attimo, secondo me, perché...
Presidente - La parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Senza perdere troppo tempo, mi sembra che le considerazioni siano di tener conto dell'elaborazione della commissione, con il suggerimento di ritornare ad un solo incarico, anziché due, per quello che c'è nei collegi di amministrazione. Chiederei se invece per il collegio sindacale è possibile mantenere a due incarichi...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...appunto, sennò...credo che quello è forse più sostenibile, ecco.
Presidente - La parola al collega Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - Allora, ho fatto parte del gruppo di lavoro e forse facciamo anche chiarezza se si esprimono coloro che fanno parte del gruppo di lavoro, magari trasferiamo anche a tutti le informazioni, perché il problema qui è che avete preso un emendamento portando il risultato del gruppo di lavoro prima ancora che ci fosse la risultanza definitiva di questo testo di legge e quindi oggi siamo qui a dire: "benissimo, anche noi, com'è stato detto, siamo disponibili a mantenere quell'impianto, però esplicitiamo effettivamente quello che era l'impianto originale".
Allora, la sintesi delle diverse posizioni che andavano nell'ottica di avere delle percentuali diverse sui compensi, e va benissimo...la sintesi effettivamente è quella che è stata espressa: eravamo a due sui collegi sindacali e a non cumulabilità sugli organi...questa era un'ultima bozza, che però non era stata effettivamente ancora oggetto di espressione da parte di tutti i gruppi. Giustamente quindi il collega Bertschy dice: "noi siamo disponibili, diamoci solo una regola, che poi sia quella di trovare una sintesi, effettivamente, che vada nell'ottica di recepire anche le nostre di istanze, che erano quelle in partenza della non cumulabilità anche per gli organi del collegio sindacale, che però è mediata con le vostre posizioni, che può arrivare ad una sintesi con due e uno, cioè due per i collegi sindacali, uno per gli organi di amministrazione e la percentuale...però questo, ecco, deve essere oggetto di discussione di tutti i gruppi, perché era una sintesi intesa come un gruppo di lavoro che non aveva ancora trasferito però ai diversi gruppi quelle che erano le posizioni.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie.
Il collega Viérin ha ben ripercorso i lavori, io faccio parte, come membro del gruppo ALPE, del gruppo di lavoro che si occupa di tale proposta che abbiamo confezionato, ma che non abbiamo comunque chiuso il cerchio, nel senso che abbiamo cercato di fare sintesi discutendo parecchio e siamo rimasti che dopo questo bilancio avremmo affrontato, probabilmente affinato ancora certi articoli. L'obiettivo della nostra proposta va nella direzione di comunque inserire, dico oggi, domani, comunque un tetto per quanto riguarda gli organi...il compenso massimo degli organi societari. Non ci strappiamo le vesti se 60, 65 o 70, il principio però dibattuto - ripeto: non affinato fino in fondo -, per quanto riguarda il discorso del cumulo, noi ci vede d'accordo sia per quanto riguarda gli organi societari, sia per quanto riguarda gli organi comunque dei revisori.
Gradiremmo...ripeto: non ci strappiamo le vesti sulla percentuale, il tetto massimo come figura quella del Presidente della Regione ci va molto bene, quindi possiamo anche ritirare il nostro emendamento del 60 percento e 25, ma chiederemmo proprio come sintesi di inserire comunque il divieto di cumulo sia per gli organi societari, sia anche per il revisore dei conti. Ci sembra una sintesi del confronto, del dialogo che è venuto fuori anche questa sera. Questa è la nostra proposta, ma proprio in virtù del fatto di creare delle condizioni comunque a tutti di poter giocare la propria partita, chi ha delle competenze, è iscritto a certi organi o che cosa può giocarsi la sua partita tranquillamente, ma che ci sia il divieto del cumulo. La mettiamo come proposta, ripeto: ritiriamo tranquillamente il nostro emendamento del 60 e 25, il ragionamento ci sta, abbiamo portato il nostro contributo in sede di elaborazione, gradiremmo, se possibile - questa è la nostra proposta -, di mantenere il divieto del cumulo, punto.
Presidente - La parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Per quanto ci riguarda, mi sembrava di aver capito che si toglieva il cumulo nel consiglio di amministrazione, mentre, per quanto riguarda gli organi del collegio sindacale, si manteneva questa possibilità, anche perché l'ordine non è infinito, cioè anche avendo questo nelle varie società, non sono poi tanti quelli che hanno una certa esperienza, che sono iscritti nell'albo e che...poi c'è l'obbligo di averne tre anche...con i supplenti sono cinque, di cui sempre due donne, cioè non è che poi...io ve lo dico sinceramente: guardate la situazione. Mi sembrava che la mediazione di dire due nel collegio sindacale e uno nell'organo di amministrazione...noi saremmo per questa linea, ecco, senza nulla togliere, perché ci sembra corretto mantenere questo.
Presidente - Il Consigliere Chatrian chiede la parola di nuovo.
Chatrian (ALPE) - Ripeto: da parte del nostro gruppo mi sembra che sia evidente il contributo che abbiamo portato. Ritiriamo il nostro emendamento, andiamo nella direzione dell'emendamento discusso in sede di elaborazione...ma vista proprio la situazione, chiediamo la possibilità che ci sia il divieto del cumulo, poi se non ci sono le condizioni...a mio avviso, numericamente le condizioni ci stanno. Non c'è la volontà? Pazienza, lo portiamo come discussione. Ripeto: noi ritiriamo il nostro emendamento, quindi sosteniamo l'impianto. Facciamo un passo avanti, se possibile, anche per quanto riguarda la parte del revisore contabile, non penso che numericamente ci siano delle difficoltà a...questa è la nostra proposta, Presidente, poi non è che ci strappiamo le vesti. È stato aperto un dibattito, portiamo solo il nostro piccolo contributo. In sede di commissione mai abbiamo discusso fino in fondo sui due incarichi per quanto riguarda i revisori contabili, ma io ho sempre partecipato. Ci sono state delle proposte, ma mai abbiamo chiuso il cerchio su questo...poi nessun problema.
Presidente - La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Per noi, come ripeto, vista la battaglia iniziata anni fa, rappresenterebbe un grosso risultato se mai l'aula dovesse approvare questo tetto per i manager allineato al Presidente, quindi...come dire? non riteniamo il percorso di mediazione un percorso interessante; come ho detto prima, se altri gruppi hanno delle esigenze più forti, è giusto che le manifestino, ma per noi è già un grosso traguardo. Indicherei però al Presidente di commissione un obiettivo, cioè avere la valutazione dei costi dei consigli di amministrazione ad oggi e poi andare a monitorare l'effetto dell'applicazione di una legge. Per capire - questo con uno spirito che penso possa essere condiviso - che effetti ha applicare queste leggi, perché oggi qui, secondo me, il principio è bellissimo, e ribadisco lo voteremo convintamente, ma vorremmo poi avere un raffronto per capire che cos'è successo dopo la legge per non avere sorprese, ecco, o magari essere tutti convinti di dover reintervenire con delle correzioni, non è detto al ribasso, ma magari al rialzo. Teniamo quindi presente la necessità di monitorare gli effetti di una legge di questo tipo.
Presidente - Se viene condivisa la proposta, bisogna preparare un sub-emendamento all'emendamento dell'Assessore Perron. La parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Sì, solo per chiarezza, credo che ci siamo spiegati sull'insieme. L'unico punto che, per le ragioni che abbiamo detto, noi riteniamo di chiedere di mantenere è la possibilità di fare due incarichi per il collegio sindacale. Va bene per il consiglio di amministrazione uno, correggiamo con un sub-emendamento: su quello che è il consiglio di amministrazione un solo incarico, vi chiediamo di tener conto di quello che si è detto.
Presidente - La parola al Consigliere Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - Sì, come dichiarazione di voto, per esprimere soddisfazione per quest'emendamento, per quest'articolo, che comunque traduce nei fatti quello che era stato un impegno che negli ultimi mesi era stato oggetto di discussione in Consiglio. Capiamo anche che la sintesi delle diverse posizioni politiche dei diversi gruppi deve tener conto delle sensibilità di ognuno. Noi quindi tra il non fare niente e il fare qualcosa come sempre...anzi siamo consapevoli che è stato fatto un grande passo avanti, perché tante volte in quest'aula abbiamo detto:" beh, poi ci riflettiamo", non era semplice la materia, ma questo è un segnale concreto che arriva, tra l'altro, nel momento in cui si approva l'atto di bilancio. Da un punto di vista delle poste, quindi si dice: "benissimo, andiamo a ridurre, andiamo a dare un segnale che finalmente arriva anche per un mondo che fino ad oggi è stato un mondo parallelo", che, tra l'altro, diciamocela tutta, è in linea con tutto ciò che si sta facendo a livello nazionale, dove effettivamente il segnale è arrivato ed è improrogabile, quindi anche tutte le cose che sono state dette finalmente vengono applicate. È chiaro poi che magari ognuno di noi voleva di più, qualcuno voleva di meno, però questo fa parte del buon senso e di dire che gli amministratori...in questo caso la classe politica ha deciso di dare un segnale. Per noi quindi, al di là della soddisfazione, è motivo oggi per riformulare il nostro apprezzamento per il lavoro che è stato fatto nella commissione da parte di tutti coloro che ne hanno fatto parte, perché anche lì non è stato facile trovare una posizione di sintesi e, tra l'altro, il dibattito qui in Consiglio va a codificare quella sintesi che ancora non era esplicita nella legge, quindi anticipiamo addirittura ciò che è un lavoro di sintesi che è stato fatto nella commissione. Per noi quindi questo è un altro e ulteriore messaggio del cambiamento a cui siamo felici di aver partecipato.
Presidente - La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.
È epocale questa scelta comunque di approvare quest'emendamento, quindi come possiamo noi tirarci indietro, che da anni facciamo battaglie sugli organi societari, da anni chiediamo comunque...in questo momento dirigenti e manager comunque hanno compensi sproporzionati alla situazione, sproporzionati ad un mondo che è cambiato, è mutato e quindi noi siamo molto a favore di quest'emendamento e lo voteremo convintamente.
Un rammarico piccolino: avremmo fatto un passo in più e chiederemo al Presidente Rollandin che fra un anno ci faccia un attimo anche un report per quanto riguarda i revisori e i doppi incarichi nelle società partecipate e controllate e verificheremo la rotazione, che tutti abbiano le opportunità di poter fare i revisori di queste nostre società, le competenze, la saggezza e l'esperienza di poter giocare le proprie carte. Noi fra un anno saremo a discutere la prossima finanziaria 2016 e faremo il punto della situazione. Se ci saranno delle incongruenze, andremo a modificare la legge, se non ci saranno incongruenze, avremo fatto un buon lavoro. Oggi è un ottimo passaggio, epocale, è da tanti anni che discutiamo per quanto riguarda la riduzione dei compensi agli organi delle società partecipate, è cambiato un mondo e il gruppo di ALPE voterà a favore di quest'emendamento. Grazie.
Presidente - Assessore, può leggerci il nuovo testo? Grazie.
Perron (UV) - Sì, seguendo un minimo di logica in ciò che è stato presentato, quindi verrebbe scritto così: "al comma 4 dell'emendamento n. 6 le parole "di amministrazione" sono soppresse", poi verrebbe inserito un secondo comma, cioè il 4bis: "gli incarichi negli organi di amministrazione delle società partecipate dalla Regione, esclusi quelli di supplenza, non sono tra loro cumulabili...", poi continua con...il primo comma rimane così com'è, cioè il comma 4 rimane previsto soltanto per le società di controllo...per gli organi di controllo, quindi il secondo comma lo emendiamo prevedendo la modifica soltanto per gli incarichi dei consigli di amministrazione.
Presidente - Prego, Assessore, se vuol darlo alla Presidenza, poi lo distribuiremo, comunque il testo è ben conosciuto. A questo punto dovremmo votare l'emendamento n. 6 dell'Assessore Perron sub-emendato com'è stato letto in aula; l'emendamento n. 3 dell'UVP e il n. 2 dell'ALPE, che era iscritto all'articolo 8, decadrebbero. D'accordo? Votiamo quindi l'emendamento n. 6 dell'Assessore Perron sub-emendato. La votazione è aperta. Avete tutti votato? La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 35
Favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità.
Passiamo adesso all'articolo 7. All'articolo 7 c'è un emendamento del PD che è già stato illustrato insieme all'emendamento n. 3 del PD. C'è qualche altra richiesta di intervento? Se non ce n'è, passiamo alla votazione dell'emendamento n. 4 del PD. Siete pregati di votare. Avete votato tutti? La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 17
Favorevoli: 17
Astenuti: 18 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin Bertolin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin)
Il Consiglio non approva.
Adesso passiamo alla votazione dell'articolo 7 nel suo complesso. Posso dare lo stesso risultato? No, chiedo scusa, dobbiamo votare l'articolo 7, prego i colleghi di votare. Posso chiudere la votazione? La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 16 (Bertin, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
Adesso vi sono due emendamenti: l'emendamento n. 5 del PD, che era stato già illustrato insieme all'emendamento n. 1 del Movimento Cinque Stelle, se qualcuno intende...c'è anche l'emendamento n. 6 del PD. Allora mettiamo in votazione l'emendamento n. 5. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 5
Favorevoli: 5
Astenuti: 30 (Baccega, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Fabbri, Farcoz, Follien, Fosson, Gerandin, Grosjean, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Morelli, Nogara, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Roscio, Rosset, Testolin, Laurent Viérin, Marco Viérin)
Il Consiglio non approva.
All'emendamento n. 6 del PD possiamo dare lo stesso risultato? Stesso risultato.
Passiamo all'articolo 8. All'articolo 8 c'è l'emendamento n. 7 del PD. La parola al collega Guichardaz per l'illustrazione.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Lo ritiriamo.
Presidente - Grazie collega. L'emendamento n. 7 è ritirato. Si vota l'articolo 8. I colleghi sono pregati di votare. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
Abbiamo adesso...avevamo l'emendamento n. 2 dell'ALPE che è decaduto per il fatto che abbiamo fatto quel sub-emendamento...è ritirato. Abbiamo poi gli emendamenti n. 3 e n. 4 di ALPE, se li può illustrare insieme...mi sembra che il n. 4 l'abbia già illustrato il Consigliere Bertin. La parola al collega Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
Sì, sarò molto sintetico, anche perché la discussione è stata lunga, non so quanto comprensibile, ma è stata lunga, questo sì. L'emendamento che abbiamo presentato riprende quello già presentato l'anno scorso dalla minoranza al suo completo e comporta un risparmio complessivo di un po' più del 10 percento di 400 mila euro, è un segnale, come detto in precedenza, in questo Consiglio che approva un bilancio di tagli. La politica deve dare...poi in seguito potremo affrontare e approfondire meglio questa discussione, questi interventi sui costi della democrazia... Questo per quanto riguarda l'emendamento n. 3, con l'emendamento n. 4 - ripeto - si abroga il finanziamento ai gruppi tout court, e finita così. Grazie.
Presidente - Grazie collega Bertin, anche per la celerità. Allora, proporrei la votazione dell'emendamento n. 3 di ALPE, prego i colleghi di votare...la parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Brevemente solo per spiegare magari a chi si segue perché noi votiamo anche a favore di quest'emendamento di ALPE, che non è l'obiettivo che ci eravamo dati con l'emendamento del Movimento Cinque Stelle, con il nostro del PD-Sinistra VdA, ma riteniamo comunque che vada nella linea di indirizzo che è il contenimento dei costi della politica...quindi sia comunque la strada che speriamo percorra da subito questo Consiglio regionale in attesa che si riunisca un gruppo di lavoro e che serva quindi da traccia al gruppo di lavoro per la riflessione complessiva.
Presidente - Grazie collega Donzel. Altri che chiedono la parola? Se non c'è nessun altro che chiede la parola, metto in votazione l'emendamento n. 3 di ALPE; prego i colleghi di votare. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 17
Favorevoli: 17
Astenuti: 18 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin)
Il Consiglio non approva.
Possiamo dare lo stesso risultato all'emendamento n. 4 di ALPE? No? Allora lo mettiamo in votazione, prego i colleghi di votare. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 10
Favorevoli: 10
Astenuti: 25 (Baccega, Bertschy, Bianchi, Borrello, Fabbri, Farcoz, Follien, Fosson, Gerandin, Grosjean, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Nogara, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Rosset, Testolin, Laurent Viérin e Marco Viérin)
Il Consiglio non approva.
Passiamo all'articolo 9. All'articolo 9, comma 5, abbiamo l'emendamento n. 8 del PD, che non ha avuto la conformità tecnico-finanziaria, però se i Consiglieri del PD vogliono intervenire, possono farlo, come concordato. La parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Chiederò poi a chi ha dato il parere negativo il motivo, perché non mi è per nulla chiaro. Perché abbiamo fatto quest'emendamento che in sintesi sopprime il comma 5 dell'articolo 9? Quel comma cioè che prevede la possibilità che i Comuni valdostani e la Regione possano procedere al distacco, per un periodo non superiore ai due anni, più un rinnovo eventuale di due anni, di personale ad INVA nelle sue funzioni di CUC, la Centrale Unica di Committenza, qua stiamo parlando della CUC...perché abbiamo dei dubbi? Perché qua è un problema proprio di dubbi relativi allo strumento anche del distacco, perché il distacco, è vero, che è previsto dall'articolo 45 della legge regionale 22 del 2010, ma solo tra enti pubblici, cioè tra enti appartenenti o alla Regione, o ad altri enti pubblici.
L'ipotesi quindi di un distacco di personale da un Ente pubblico, quindi da un Ente locale o dal comparto ad una partecipata...che, tra l'altro, applica pure un contratto diverso, perché mi risulta che INVA applichi, mi sembra, il contratto dei metalmeccanici, se non erro, è una cosa che non è prevista dalla legge, non è stata recepita in alcun modo dal contratto collettivo regionale, quindi dal contratto regionale, tant'è che la materia non è stata in alcun modo regolamentata e quindi, a nostro parere, questa tipologia di prestito di personale è un prestito che non è possibile fare fintanto che non si trova un inquadramento giuridico, tra l'altro, che abbia una sua ragione di esistere. Questo è il primo problema.
Il secondo problema...questo è un comma che lascia un po' adito anche a delle strane interpretazioni, perché qui è il personale che su previo proprio consenso può essere dato in prestito ad INVA. È vero, questa è, diciamo, la definizione generale del distacco, anche la 276 prevede che è possibile distaccare, ma in unità produttive dello stesso datore di lavoro, sostanzialmente, previo consenso. Allora, va bene il consenso, però poi cosa facciamo? Cioè il personale prende e se ne va via per due anni più due anni. Intanto c'è il problema della mobilità di cui prima parlavamo, difatti questa è una mobilità, cioè prende...e c'è uno spostamento. Il personale cosa fa? Viene sostituito? Voi non avete scritto che è personale che è normalmente impiegato in quelle funzioni. Un piccolo Comune quindi, per esempio, può cedere un proprio dipendente, il proprio dipendente può acconsentire, dopodiché quel Comune rimane sguarnito del dipendente, perché voi avete impedito quella operazione che avevamo proposto dell'assunzione del 5 più 5 percento e quindi a quel punto non lo dà. Non è detto che non lo dia, può darsi che ci siano anche dei dipendenti che qualche Comune o qualche Comunità montana non ha molto...diciamo non gradisce tanto tenere nei propri organici, perché magari danno fastidio o sono troppo bravi, o sono magari meno bravi, sono dei nulli. Questa è un'altra questione che voi non avete chiarito.
L'altra questione che voi non avete chiarito e che a noi crea anche qualche dubbio è come mai la compartecipazione da parte di INVA viene eventualmente...no, perché qua funziona così: il Comune, che può essere Aosta come può essere Oyace, cede il proprio dipendente ad INVA, dopodiché si fa una convenzione, ma non con il Comune, con il CPEL, con INVA e con la Giunta regionale su un'eventuale compartecipazione dei costi da parte di INVA. Quindi non che il Comune dà il proprio dipendente magari per liberarsi anche di un costo, perché non gli serve più, perché magari quel dipendente faceva le funzioni che poi sono assimilate, sono attribuite ad INVA...e si stabilisce attraverso una convenzione dove il Comune, tra l'altro, è vero che è rappresentato dal CPEL, ma il Comune è fuori dalla convenzione, cioè decide il CPEL per il Comune di Oyace magari. Ci sono quindi delle situazioni...l'aspetto giuridico che, secondo me, è l'aspetto più problematico...io mi sono un po' documentato e mi hanno detto che effettivamente è un problema fare il passaggio, un distacco che non è stabilito per legge ad un ente - tra virgolette - "privato", pur essendo partecipato, con l'applicazione di un contratto completamente diverso.
Ci sono poi questi dubbi, che, secondo me, sono dubbi che potevano essere chiariti formulando magari quest'emendamento in maniera un po' più compatibile. In ogni caso hanno dato parere negativo, quindi è un emendamento che non si vota, per cui magari è interessante se lei ci dice...il Presidente voleva forse dire qualcosa.
Presidente - Grazie. La parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - No, per correttezza, anche se non si vota, mi sembrava giusto dare una spiegazione del perché qui nella formulazione che abbiamo messo...rispetto a quello che era l'emendamento che lei aveva fatto, dove prevedeva la mobilità nel distacco...qui è un periodo di tempo fisso di due anni e questa precisazione dei due anni permette di dare certezza alla rimodulazione, quindi la tempistica con cui questo viene dato con quel tempo. Primo.
Secondo: il CUC è un organo che di fatto è fatto con INVA, però è il mandato dei Comuni per gestire un'attività che è fatta da tutti i Comuni assieme. Non sto quindi a dire se prendo la persona del Comune tale, è evidente che la logica porterebbe a dire: lo lascio andare, prendo quella persona che dovrebbe essere - tra virgolette - "nella logica della 6" che abbiamo appena approvato, siccome ci sarà del personale in più, perché sennò non capiamo perché abbiamo messo insieme i Comuni: questa è la logica. In questa logica quindi il discorso del Comune è relativo, è il CPEL che fa da filtro e cerca di coordinare quella che può essere una prospettiva di utilizzo ottimale del personale che può avanzare, perché, se io unifico queste funzioni, dove sta il risparmio? Nel senso che ho del personale che posso utilizzare, questo è un costo suppletivo, che sennò dovrei pagare ad INVA, metto il personale che con i Comuni in accordo posso in qualche modo distaccare o comunque dare...e quindi ho questo vantaggio con il collegamento a tre: CPEL, INVA e Regione.
Presidente - La parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Presidente, grazie delle precisazioni.
Solo per dire che il nostro gruppo non è contrario alla mobilità, l'anno scorso, tra l'altro, è stato fatto anche un emendamento, che poi è stato, diciamo, accolto nella scorsa finanziaria, che prevedeva un distacco, mi sembra VdA Structure, addirittura, poi non so se è mai avvenuto questo distacco, se si è realizzata questa formalità. Noi siamo per l'impiego più razionale possibile delle risorse, cioè per non assumere necessariamente una barca di persone e, siccome probabilmente ci sono già persone formate per poter fare questo tipo di compiti all'interno dei Comuni, è chiaro che i nostri dubbi sono dubbi che sono allo stesso modo dubbi anche delle organizzazioni sindacali e di altri soggetti che noi abbiamo sentito. L'invito quindi è: cercate davvero di creare delle condizioni giuridiche assolutamente inattaccabili, ecco, solo questo grazie.
Presidente - Grazie collega. Metterei quindi in votazione l'articolo 9, prego colleghi. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 16 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset)
Il Consiglio approva.
Siamo all'articolo 10. All'articolo 10 al comma 4 c'è l'emendamento n. 7 dell'Assessore Perron. Prego Assessore.
Perron (UV) - Grazie Presidente.
Ci sembrava opportuno e necessario chiarire che nello svolgimento delle proprie attività la stazione unica appaltante collabora con l'ente aderente in due casi, "alla definizione del criterio di aggiudicazione e nel caso del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa..." alla definizione dei criteri di valutazione delle offerte e delle loro specificazioni: ecco il perché di quest'emendamento.
Presidente - Qualcuno chiede la parola? Nessuno chiede la parola? Mettiamo in votazione l'emendamento n. 7 dell'Assessore Perron. Siete pregati di votare. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)
Il Consiglio approva l'emendamento.
C'è ancora l'emendamento n. 9 del PD al comma 7 dell'articolato. La parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Allora, parliamo del comma 7 dell'articolo 10, cioè le modalità per l'individuazione delle risorse umane necessarie allo svolgimento delle attività attribuite alla SUA VdA. Qua voi avete stabilito che queste modalità vengano effettuate attraverso una mobilità all'interno degli enti facenti parte, diciamo, del comparto unico, quindi "...dei Comuni e delle loro forme associative e degli altri enti aderenti alla SUA VdA appartenenti al comparto unico regionale, secondo le modalità stabilite dalla legge e dal contratto collettivo regionale di lavoro...". Avete poi aggiunto inspiegabilmente...e diciamo che l'emendamento è solo perché...a nostro parere, è superfluo, anzi è fuorviante...avete aggiunto: "anche in deroga ai limiti assunzionali di cui all'articolo 6". Non si capisce cioè in questa vostra formulazione se voi attivate la mobilità dei dipendenti, perché dev'essere in deroga con le modalità assunzionali di cui all'articolo 6, cioè non c'è una coerenza e non c'è un raccordo tra queste due indicazioni, perché i rapporti SUA VdA ed enti aderenti sono regolati da convenzione approvata, nel...nel caso dei Comuni la convenzione prevede: "l'ambito di operatività da determinarsi...e la modalità di determinazione...l'obbligo per l'ente aderente...", aspettate, no, scusate, allora, per il 6..."anche in deroga al 6", disposizioni in materia di contenimento...scusate, no, qua ho fatto confusione, "ai limiti assunzionali di cui...". Se voi attivate la mobilità per evitare di assumere, perché scrivete: "anche in deroga all'articolo 6"? Che è quello che prevede la possibilità di assumere fino al 10 percento, per quanto riguarda il comparto unico, mentre invece blocca l'articolo 7, perché fa riferimento...rimane bloccata la possibilità di assunzione da parte degli Enti locali. Non riesco a capire qual è la ragione: è per quello che abbiamo semplicemente stornato quella voce lì, perché ci sembra più chiaro non far riferimento a quello. Grazie.
Presidente - La parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Grazie Presidente.
Nel calcolo delle unità operative vengono in qualche modo considerate anche quelle in mobilità, cioè, se io non posso assumere, non è che posso bypassarlo con la mobilità. Io l'ho scritto, perché sennò non lo potrei fare. Io ho diritto ad avere...abbiamo un limite dei dipendenti...abbiamo messo. Se io non blocco anche la mobilità, che è prevista, io posso fare la mobilità e quindi ho del personale in più di quello a cui avrei diritto. Allora qui diciamo: siccome è un servizio nuovo che viene fatto, in deroga a quello che è previsto dall'articolo 6, che mi dice che non posso andare...posso utilizzare in mobilità quel personale senza conteggiarlo come persone in più. Questa è la spiegazione.
Presidente - Grazie Presidente. La parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Solo per dire che l'articolo 6 prevede solo ed esclusivamente una possibilità di assunzione al 10 percento all'interno del comparto dell'Amministrazione regionale, non di quegli altri...dei Comuni e delle loro forme associative e degli enti aderenti. Voi cioè avete con l'articolo 7 posto un divieto di assunzione, senza deroghe, è per quello che noi avevamo fatto anche quella sorta di emendamento, di proposta che ampliava, così come chiesto dal CPEL, la possibilità di assunzione nel limite del 5 percento. Scritto così è come dire: "anche in deroga, ma solo ed esclusivamente per il personale dell'Amministrazione regionale", che mi sembra una cosa...siccome questa è un'entità che riguarda comunque anche gli Enti locali e les Unités, se voi mettete una formulazione del genere, secondo me, è un paciocco, poi va bene...insomma, se avete deciso così.
Presidente - Allora, siamo alla votazione dell'emendamento n. 9 del PD. Posso dare lo stesso risultato di prima? Avevamo votato l'emendamento dell'Assessore Perron, adesso votiamo l'emendamento del PD...
(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...colleghi, va bene...siete pregati di votare. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 17
Favorevoli: 17
Astenuti: 18 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin)
Il Consiglio non approva.
Mettiamo in votazione l'articolo 10 nel suo complesso. Siete pregati di votare. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 11, che ha ben nove emendamenti; partiamo col primo emendamento al comma 7: l'emendamento n. 10 del PD. Per l'illustrazione, la parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Beh, qui non è una novità, la nostra è una posizione che si ripete rispetto all'anno scorso. In un'ottica di risparmio e di razionalizzazione delle risorse, di contenimento degli organici, in un momento in cui tutti devono fare un passo avanti e a tutti si chiede un sacrificio, riteniamo che anche questo personale di supporto...collaboratori di supporto del Consiglio regionale di cui francamente non abbiamo mai capito le funzioni, cioè le funzioni concrete di questo personale di supporto se non accompagnare magari il Presidente del Consiglio altrove, visto che l'organico della Presidenza del Consiglio è un organico piuttosto consistente...noi crediamo che, a fronte di un organico già sufficientemente completo, un ulteriore collaboratore o ulteriori collaboratori di supporto non abbiano necessità di esistere. Con l'abrogazione di questo comma, tra l'altro, si recupererebbero 55 mila euro, che potrebbero essere utilmente impiegati poi per altre funzioni. Noi avevamo indicato e li avevamo direzionati su...adesso non mi ricordo esattamente...mi sembra sul capitolo dello sport, o altri capitoli, poi ci sono stati dei problemi di compatibilità, diciamo di trasferimenti e di trasfusioni, in ogni caso rimane valida...tra l'altro, ha pure parere favorevole, quindi pare che non dia fastidio l'eliminazione di questo personale di supporto. Vi proponiamo quindi di votare quest'emendamento che potrebbe essere un buon segnale. Grazie.
Presidente - La parola al collega Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - Merci Président.
Noi sosteniamo convintamente quest'emendamento, crediamo che l'organico del Consiglio sia un organico sufficiente, rapportato anche al momento e all'attività istituzionale, che è ridotta anche a causa della riduzione delle risorse. Crediamo che nel tempo anche tutta la questione degli incarichi esterni già per l'Amministrazione sia andata scemando in una certa direzione, soprattutto la ristrettezza economica, al di là della funzione che viene parzialmente ridotta, va nella direzione che illustravano i colleghi di un segnale alla comunità. Facciamo quindi lavorare bene quelli che ci sono e evitiamo di dare fuori cose che potrebbero essere fatte internamente.
Presidente - La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie.
Solo per portare il nostro contributo sulla proposta dei colleghi del PD. Ci trova a favore questa soppressione, mai come in questo momento probabilmente dobbiamo fare delle scelte, quindi c'è la possibilità...se ci fosse la condivisione anche da parte vostra...a nostro avviso, va nella direzione da noi auspicata...e soprattutto, viste le riflessioni fatte questa mattina, mi sembra che vada proprio in questa direzione.
Presidente - Il discorso è solo uno, nel senso che noi abbiamo già parlato all'Ufficio di Presidenza, ci sono i colleghi qui presenti, che erano sempre state previste le due coperture e siamo scesi ad una copertura, dopodiché nella discussione del bilancio del Consiglio quest'aula ha già approvato la riduzione dei 150 mila euro...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...sì, ce n'è una, nel senso che all'interno di quello che era l'organico sono previste due e poi era stata coperta una e quindi si è mantenuta quella...
(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...sì, ma...io vi dico quello che è, poi... La parola al collega Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - Solo per dire che, al di là di quello che c'era, che c'è, o c'è la volontà, o non c'è la volontà e se c'è la volontà...oggi non ci sono posizioni, tra l'altro, da quanto ci risulta che vengono sacrificate...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...esatto. È già quindi una posizione che era stata di fatto eliminata, viene solo ratificato il fatto che non si potrà aumentare rispetto a ciò che oggi c'è da un punto di vista dell'organico che esiste, cioè rimane la pianta organica del Consiglio, che non viene toccata, ma non si dà la possibilità esternamente di avere per questa parte...si valorizzano magari anche maggiormente delle professionalità e delle persone che sono all'interno della pianta organica del Consiglio.
Presidente - Onestamente io non ho parlato con l'Ufficio di Presidenza di questa cosa, se mi date un minuto di sospensione, ne parlo con l'Ufficio di Presidenza...
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
...sì, ma sono tutti qui, scusa eh, Presidente, come lei parla con la sua Giunta... La parola al collega Rosset.
Rosset (UVP) - Grazie Presidente.
Io credo che in tempi non sospetti avevo espresso all'interno dell'Ufficio di Presidenza la non necessità di un incarico di questo livello per tutta una serie di motivi, che non sto qui a rielencare e che già abbiamo avuto modo anche di discutere con lei, Presidente, e con l'Ufficio di Presidenza nell'ultimo cambio di presidenza. Io quindi credo che ci sia l'opportunità, non abbiamo l'onere di dover togliere qualcuno e quindi ci agevola da questo punto di vista, quindi non avrei questo problema di prendere una decisione in tal senso. Se c'è bisogno, si utilizza il personale che abbiamo a disposizione.
Presidente -La parola al collega Roscio.
Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.
Giusto per ricollegarmi a quanto ha detto il Vicepresidente Rosset. È un argomento di cui abbiamo discusso già da tempo e non è questione dell'Ufficio di Presidenza: è una questione politica, l'avevamo già rilevato, per cui questa figura era ritenuta superflua, un carico inutile, addirittura il Presidente della Regione non se ne avvale, quindi a questo punto ritenevamo che si potesse fare diversamente...
Chatrian (fuori microfono) - ...quindi a maggior ragione...
Roscio (ALPE) - ...quindi si può fare tranquillamente.
(voce fuori microfono) - Ubi maior minor cessat...
(ilarità dell'Assemblea)
Presidente - Allora, su questo ragionamento, tanto per essere chiari, non c'è niente da scherzare e niente da ridere. Noi abbiamo - e lo dico soprattutto ai colleghi che hanno parlato adesso per avere contezza anche di quello che sta succedendo...succederà nei prossimi mesi come organico del Consiglio della Valle d'Aosta, Conseil de la Vallée - un dirigente che andrà in pensione, dovremo fare anche noi un ragionamento: se passerà poi l'emendamento dopo del...di un altro dirigente e avremo poi i problemi che avremo...chi sarà al posto mio avrà i problemi che avrà. Non c'è quindi nessun problema...perché non c'è niente da ridere, anzi c'è da fare le cose in maniera seria...va bene, ognuno si porterà le sue scelte senza nessun problema.
Allora, si passa alla votazione dell'emendamento n. 10 del PD. La votazione è chiusa. Ah, chiedo scusa, rivotiamo... La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 35
Favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità.
Vi è l'emendamento n. 11 del PD al comma 8. La parola al Consigliere Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Possiamo dare, se volete, lo stesso risultato del precedente...allora, il comma 8 dell'articolo 11 è la Commissione ARRS, non è la commissione di valutazione, qua parliamo dell'ARRS. Allora, quest'Agenzia regionale per le relazioni sindacali da qualche tempo è un po' disoccupata, perché, siccome qualcuno ha ricordato, prima lo ricordava anche il Presidente Rollandin...è da sei anni sono bloccati questi benedetti contratti collettivi, pure il contratto regionale si è dovuto adeguare alle indicazioni nazionali, tra l'altro, vi siete trovati nella condizione di dover applicare anche la normativa nazionale riducendo del 50 percento secco i distacchi sindacali. Io quindi credo che, proprio anche in ossequio a questa manovra che avete attivato nei confronti dei distacchi sindacali, sia opportuno che anche l'ARRS venga ridimensionato. Tra l'altro, ricordo che i componenti dell'ARRS...sono di svariati componenti dell'ARRS...compresi svariati consulenti, con la possibilità, tra l'altro, mi pare, di distaccare addirittura fino a otto dipendenti provenienti dal comparto, cioè veramente, soprattutto in un momento come questo di sotto attività, di sostanziale sotto attività, è un organico assolutamente pletorico che quanto meno per quest'anno - perché qua parliamo di una posta che si concentra sull'anno 2015 - può tranquillamente essere ridimensionata. Recuperiamo anche qua su 180 mila euro 90 mila, che potrebbero essere destinati...siccome, tra l'altro, rientra nell'UPB 10.1.1.12 (le istituzioni diverse), può essere comunque reimpiegata a buon uso...anche questi finanziamenti noi li avevamo destinati a cultura e ad altre poste di bilancio, però poi ci sono stati bocciati per la solita questione di incompatibilità, tra l'altro, di fondi.
Io quindi penso che non sia assolutamente un problema, mi sono un po' guardato l'attività dell'ARRS in questi ultimi anni e devo dire francamente, avendo fatto il sindacalista, che un'ARRS che ha prodotto forse gli ultimi accordi concreti nel 2012 è un'ARRS che ha una funzione assolutamente azzoppata, dimezzata, è pressoché...oggi come oggi, il personale...voi considerate che il Presidente dell'ARRS...io vorrei capire quante sedute fa e quante volte si reca all'ARRS...un sacco di volte, io ho chiesto quante volte...replica le convocazioni sempre sullo stesso argomento. Tra l'altro, tenete conto che queste persone dell'ARRS prendono 220 euro - mi sembra - a gettone ogni volta che vanno...in più dello stipendio. Sarebbe anche da fare un bel discorso, fra l'altro, su quando...non è che per ogni seduta noi facciamo scattare il gettone e magari sono sedute per definire sempre lo stesso argomento, forse anche lì va data una regolata. Coi 90 mila euro che rimangono in ogni caso è possibile mantenere la struttura in essere, è possibile mantenere anche quel personale in essere, che mi risulta essere, se non vado errando, un dirigente e forse due dipendenti amministrativi, che in questo momento francamente non ho capito tanto cosa facciano, potrebbero magari rientrare nei ruoli regionali ed essere utilizzati quando sono necessari. Grazie.
Presidente - Emendamento n. 11 del PD...la parola all'Assessore Perron.
Perron (UV) - Grazie Presidente.
Pur capendo dove va a finire il ragionamento che fa il collega Guichardaz, la riduzione del finanziamento all'ARRS che viene proposta è - mi permetta di usare questo termine - violenta, nel senso che prevede la riduzione del 50 percento dell'assegnazione. Questa norma mette a rischio il funzionamento stesso dell'ARRS. È vero che adesso ha un po' le funzioni ridotte, però con un dirigente e due funzionari e con il taglio del 50 percento dell'assegnazione, la norma non sarebbe capiente per il pagamento degli stipendi al personale dipendente, quindi, da questo punto di vista, non possiamo ritrovarci sulla proposta che lei formula.
Presidente - La parola al Consigliere Ferrero.
Ferrero (M5S) - Direi che non si può essere contro un emendamento del genere, che va nella direzione di quella spending review che non c'è stata, cioè va proprio nella direzione di eliminare quegli sprechi dai quali si potevano ricavare dei soldi da investire altrove, tanto più che il responsabile dell'ARRS, se non vado errato, se non ci sono casi di omonimia, è un certo Ezio Donzel, se non sbaglio, che è anche il responsabile di un'altra partecipata regionale, no? Forse mi sbaglio, Projet formation, tanto per non fare quei cumuli di incarichi, per non lasciare i vostri disoccupati...quindi sarebbe un segnale, no?, anche di inversione di tendenza, vediamo un attimo di risparmiare in alcuni punti dove...non lasciate in mezzo alla strada le persone, perché comunque hanno una poltrona tiepida da una parte, un'altra calda in un altro ente. Direi quindi che, secondo noi, questo è un atto dovuto, perché l'illustrazione è stata chiara, qui sono veramente soldi che vengono buttati dalla finestra.
Presidente - La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Non sarei intervenuto se non fosse stato per il termine usato dall'Assessore Perron: "qui si tratta di un taglio violento". Le spiego il perché, ma non in fatto personale, Assessore, ma le spiego la ragione, perché, quando si discusse del taglio del 50 percento dei distacchi sindacali, fu la stessa espressione che usai io: "qui si tratta di un taglio violento". Capito? Vorrei che lei si mettesse un po' nei panni della situazione. Il ragionamento che si faceva è che qui c'erano delle ragioni distinte dal livello nazionale, c'era un comparto unico, c'era una contrattazione di primo livello, c'erano dei problemi da affrontare. Non mi pare ci siano state grosse esitazioni, faceva cassa alla Regione togliere dei distacchi e metterli lì. Se quindi il ragionamento è: "dobbiamo dare la corretta copertura e sono in ballo 10-20 mila euro per coprire il costo del personale", si può ragionare, la scelta del 50 percento è simbolica, è per ricordare che questo fu il prezzo che pagò la parte sindacale. Allora noi non vogliamo mettere sullo stesso piano le due cose, si trattava di spending review allora, si tratta di spending review adesso. Se qualcuno mi dimostra che l'ARRS non è più in grado di funzionare, allora ovviamente noi possiamo anche fare un ragionamento, ma noi siamo convinti che l'ARRS può funzionare lo stesso, può assolvere al suo compito. Ci dica lei qual è la cifra esatta della copertura del personale e sub-emendiamo, altrimenti l'emendamento tale rimane e perché è proprio nell'ottica di quel lavoro che stiamo facendo, dove riusciamo a farlo in tutti i settori.
Presidente - La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.
Per sostenere l'emendamento proposto dai colleghi. Penso che il segnale debba essere dato, poi se non è nella formula in cui è stato redatto, eventualmente aspettiamo da parte del Governo una proposta che sia...però il segnale, a nostro avviso, su quest'articolo va dato. Aspettiamo quindi anche una proposta da parte del Governo regionale, da parte del Presidente della Regione.
Presidente - La parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Le valutazioni che sono state fatte, le considerazioni vanno nella logica di immaginare che c'è una riduzione del lavoro svolto da quest'organo, che aveva e ha avuto una funzione importante, non dimentichiamolo, sicuramente, doveva essere la... Allora credo che una riduzione si possa immaginare, una riduzione che tenga conto dei possibili sviluppi...ecco, può essere del 25 percento. Credo possa starci, tenendo conto della situazione. Mi sembra che questo si possa tenere nella dovuta considerazione, quello che è...il segnale c'è, non credo che...poi vediamo quali sono le considerazioni che possono essere fatte tenendo conto di quella che è la situazione ad oggi e nello sviluppo. Credo che, se si fa un sub-emendamento in questa direzione, si può accettare.
Presidente - Chiedo solo che venga proposto un sub-emendamento, eventualmente...la parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Credo che il segnale sia stato dato...l'abbiamo dato nel comma precedente: noi avevamo indicato il 90 percento, lo ripetiamo...il 50 percento, perché il taglio che è stato operato sul contraltare dell'ARRS è stato un taglio di quelle dimensioni. È quindi evidente che noi avevamo ragionato in quei termini, anche le organizzazioni sindacali per funzionare devono aver bisogno dei dirigenti sindacali, di chi contratta, di chi si occupa diciamo dell'aspetto anche della tutela. Personalmente a me interessa il segnale, sinceramente. Se il taglio significa arrivare a 135 mila euro, è vero che comunque recuperiamo 45 mila euro, si recuperano diciamo...e il segnale viene dato e si può produrre un sub-emendamento, insomma, valutate voi, ecco. Lo vuole leggere lei, Assessore?
Presidente - La parola all'Assessore Perron.
Perron (UV) - Se posso proporre, interpretando le parole del Presidente dell'aula...ci sarebbe un sub-emendamento che reciterebbe: "al comma 8 dell'articolo 11 le parole "euro 180.000" sono sostituite dalle seguenti: "euro 135.000"". Va bene?
Presidente - Va bene. Allora mettiamo in votazione questo sub-emendamento? Grazie Assessore. Prego i Consiglieri di votare. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 35
Favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità il sub-emendamento n. 11 del PD.
Al comma 9 ci sono due emendamenti: il n. 12 del PD e il n. 11 dell'UVP, che non sono stati ritenuti conformi per il discorso tecnico-finanziario. I colleghi vogliono comunque illustrare le motivazioni di questi due emendamenti? La parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Allora, qui siamo nella situazione direi analoga, anche qua poi magari ci facciamo una riunione con chi ha dato i pareri negativi, perché davvero sono...siccome ce li siamo scritti di sana pianta, sono pure curioso di capire dove ho sbagliato e qual è il motivo per cui... Allora, qui parliamo della commissione indipendente di valutazione della performance, che, come noto, è una commissione che esiste per tutte le pubbliche amministrazioni, che è necessaria per tutte le pubbliche amministrazioni ed è quella famosa commissione che valuta il livello di performance, il livello, diciamo, di raggiungimento dei risultati, oltre che delle valutazioni in merito alla trasparenza, alla pubblicazione degli atti e via dicendo. Lo trovate nell'articolo 36 della legge regionale 22 del 2010. L'anno scorso ci fu un abbassamento di questa quota, che fu poi mi sembra rialzata in fase di assestamento di bilancio, adesso non ricordo bene i passaggi; quest'anno noi chiediamo che venga di nuovo riproposta e venga di nuovo riabbassata, anche perché io mi sono documentato, ho girato come un matto su tutti i siti delle varie...Comuni, ASL, Regioni e via dicendo, e devo dire che da nessuna parte ho trovato dei personaggi pagati con queste cifre. Noi parliamo qua del Presidente pagato con 50 mila euro l'anno e gli altri commissari che sono pagati con 40 mila euro l'anno, se non erro. Queste sono le cifre della commissione che si occupa della performance. Beh, io credo che...ripeto sempre il solito refrain...siccome finora probabilmente il pagamento è stato equo e sufficientemente soddisfacente per queste persone che si occupano di fare queste valutazioni, cioè monitorare il funzionamento complessivo del sistema di misurazione, la convalida della relazione sulla performance...non è gente che abita qua, eh, cioè non sono persone che stabilmente, tutti i giorni, timbrano un cartellino e fanno questo tipo di mestiere...anche perché sono persone alle quali viene richiesto un certo curriculum e che hanno molti altri compiti e molte altre necessità fuori di qua...beh, io credo che si possa tranquillamente adeguare, poi, se volete, vi dico anche cosa vengono pagati nelle altre entità...quali sono i limiti, diciamo, che noi non abbiamo stabilito... Nel momento in cui si mettono in piedi questi comitati o queste commissioni sarebbe interessante che si stabilisse un limite oltre il quale non si va, cioè si dice: "oltre i 6 mila", "oltre i 10 mila", "oltre i 15", perché sono un po' le cifre a seconda della grandezza e del numero di operatori, di lavoratori.
Noi quindi crediamo che non sia assolutamente un problema ridimensionare, quindi socializzare anche con queste persone il disagio che oggi la nostra Valle d'Aosta sta patendo attraverso i tagli di cui abbiamo parlato, è tre giorni che parliamo della nostra situazione finanziaria. Il ridimensionamento quindi sarebbe da 195 mila a 100 mila, poi io ho solo aggiunto: "e deve essere ripartita, proporzionalmente, tra gli enti di cui...comma 1", perché questa è la dicitura di legge, non perché io mi sia inventato assolutamente nulla. Ripeto: qui c'è il parere negativo, quindi va da sé.
Presidente - La parola al collega Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - Sì, la nostra proposta era leggermente diversa, nel senso che da 195 mila portiamo a zero, perché? Perché quest'emendamento è collegato all'altro emendamento: se per logica è sospesa la questione del salario di risultato per un anno, in quell'anno lì noi riteniamo che non ci sia la necessità di avere nessuna commissione di valutazione. Rimane al di là del tecnicismo...nel senso che l'emendamento non ha il parere...noi crediamo che se c'è l'impegno politico di adeguare la questione della retribuzione di questa commissione parametrata al fatto che sono sospesi i salari di risultato...sarà una diminuzione automatica, perché crediamo ci siano degli incarichi che sono stati affidati a questa commissione e saranno riproporzionati compatibilmente ai contratti che sono in essere, saranno riproporzionati in base al fatto...e alla considerazione che è sospesa questa questione della valutazione...viene quindi un po' meno quella che è la funzione. Per il futuro invece l'invito è, al di là della commissione di valutazione e della revisione che sarà fatta - probabilmente intesa anche nella disponibilità sulla possibilità di motivare in modo diverso la parte dirigenziale dell'Amministrazione -, di cercare anche qui di ridurre proporzionalmente e soprattutto parametrare al momento in cui viviamo, quindi nettamente inferiore ai 195 mila che oggi sono sproporzionati.
Presidente - C'è qualche altro intervento? Passiamo allora all'emendamento n. 12 dell'UVP al comma 9 sempre dell'articolo 11. Chi intende illustrarlo? La parola al collega Fabbri.
Fabbri (UVP) - Chiedo scusa. Allora, questo tipo di emendamento è stato presentato per poter aumentare quella che è la cifra a disposizione dell'Osservatorio di Saint-Barthélemy, della Fondazione Clément Filliétroz di Saint-Barthélemy, perché noi pensiamo che questo tipo di fondazione abbia tre pilastri su cui si fonda: il primo pilastro è la ricerca scientifica, che è ad altissimo livello, è una ricerca scientifica che è riconosciuta non solo in Europa, ma in tutto il mondo; il secondo pilastro è quello dell'incremento turistico e, diciamo, dell'attrattività turistica di quella che è la...per tutta la Regione Valle d'Aosta, perché i passaggi turistici su all'osservatorio sono in continua e costante crescita; l'ultimo pilastro è quello dell'attività didattica che svolge, attività didattica che ha anche poi portato all'avvio degli studi astronomici, astrofisici e quindi degli studi estremamente complessi da parte di giovani valdostani, per cui chiediamo di incrementare la dotazione di questa fondazione e di incrementare di 95 mila euro prendendolo appunto da questo tipo di capitolo.
Presidente - La replica della Giunta...chi chiede la parola? La parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Credo che l'emendamento proposto tolga i 95 mila, che poi si vogliono dare all'osservatorio dall'UPB che prevede questi fondi per pagare le commissioni che devono svolgere alcuni ruoli, quindi, se togliamo questi soldi, non abbiamo più la possibilità di pagare le commissioni che sono collegate con questo tipo di attività. Non potendo quindi togliere quei soldi, praticamente non possiamo mettere da un'altra parte, perché quei soldi lì li abbiamo messi nell'UPB, perché servono per pagare quelle commissioni. Oggi, per quanto riguarda l'osservatorio, si diceva: "abbiamo appena dato i nuovi finanziamenti, tutto quello che era previsto è già stato dato" ed è previsto anche per l'anno prossimo...non è che possiamo tutti gli anni aumentare onestamente e questo...cioè noi non ce la sentiamo di togliere via questi fondi, perché sono funzionali al pagamento di queste commissioni, se togliamo questi fondi, non possiamo più pagarli, quindi questo è il problema. Come sempre, poi si chiede di aumentare per l'uno e per l'altro, allora dobbiamo togliere da qualche parte, ma qui, mentre sugli altri si diceva: "boh, è un discorso di...", insomma, di funzioni, qui sono funzioni che devono essere svolte e pagate, quindi non possiamo toglierlo da quel capitolo.
Presidente - La parola al collega Fabbri.
Fabbri (UVP) - Sì, volevo solo semplicemente dire che però il finanziamento dello scorso anno è stato diminuito di ben 75 mila euro: sono passati da 225 a 150 mila euro. Ripeto: è un'istituzione molto importante, perché si fa della ricerca ad altissimo livello, quindi...ed è anche un fiore all'occhiello per la Valle d'Aosta, non solo un fiore all'occhiello, ma, come le ripeto, è anche un polo di attrazione turistica, è anche un polo di attrazione per le scuole, se poi non è possibile reperire questa cifra...
Presidente - Passiamo alla votazione dell'emendamento n. 12 dell'UVP. La parola ancora al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Scusate, non mi ero accorto che era in votazione...niente, brevemente però per sostenere le ragioni portate dal collega Fabbri. Capisco che vanno fatti degli interventi, però quest'osservatorio ha una valenza che dev'essere potenziata, cioè non è sfruttato in tutta la sua potenzialità. Non è soltanto, diciamo, un luogo dove qualche volta partecipano dei ragazzi, ma ha un potenziale enorme che non può essere valorizzato perché non ha le risorse economiche per andare avanti. Si è trovato per mesi nella condizione di non sapere se si riusciva a pagare o no gli stipendi dei dipendenti, cioè siamo in una situazione che abbiamo, come diceva il collega Fabbri, una straordinaria struttura, un centro di ricerca importante, che può essere attrattivo, che può essere valorizzato, ma non ha neanche le risorse per sopravvivere e quindi andrebbe...
Presidente, capisco le sue ragioni, però rispetto ad alcuni...e poi vedremo perché...abbiamo ancora qualche emendamento qui che farà vedere come ci sono delle realtà che assolutamente non hanno le funzioni dell'osservatorio e che, combinazione, quattro soldi in più si trovano per tenere delle persone che non costituiscono nessun reddito, non fanno crescere...lo vedremo. Questo è un peccato perché questo qui potrebbe essere un volano anche per un certo tipo di turismo...turismo culturale, che abbiamo detto più volte in quest'aula non va sottovalutato.
Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento n. 12 dell'UVP. I colleghi sono pregati di votare. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 17
Favorevoli: 17
Astenuti: 18 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin)
Il Consiglio non approva.
Siamo all'emendamento n. 1 della II Commissione. Chi lo vuole illustrare? Presidente della II Commissione, è dato per illustrato? Allora si vota? Prego i Consiglieri di votare. È l'emendamento della commissione, ci sono tre emendamenti della commissione, questo è il primo. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
Emendamento n. 10 dell'UVP. C'è qualcuno che vuole illustrarlo? La parola al collega Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Il nostro emendamento è...veramente posso anche fare a meno di illustrarlo nel senso che è di una chiarezza direi elementare, nel senso che noi abbiamo passato degli interi pomeriggi all'interno delle commissioni in cui le organizzazioni sindacali, tutti i rappresentanti di categoria e quant'altro ci dicevano: "attenzione che il processo di riorganizzazione che è stato messo in piedi con il discorso della legge 6 sulla gestione associata di fatto, se non modifichiamo la legge 22, non è applicabile". Io non sono intervenuto prima sulla proposta, anche perché non si votava l'emendamento del collega Guichardaz, ma lo stesso emendamento che non è stato ritenuto ammissibile...quando parla che al SUEL gestiranno con personale messo a disposizione...è un termine che non è previsto da nessuna parte in quello che è il nostro ordinamento, per cui il problema è molto semplice, nel senso che non può essere utilizzato il comando, non può essere utilizzato il distacco, per cui bisogna fare una nuova norma sulla mobilità. Questo è il senso.
L'altro senso è legato al fatto che noi crediamo che uscire fuori da questa impasse sul fatto che continuiamo a ripeterci che a risorse quasi dimezzate abbiamo lo stesso numero di personale o comunque una ridondanza di personale...bisogna introdurre in questa legge nella modifica 22, previa concertazione sindacale, tutto quello che volete, la trafila sindacale, il fatto che si possa fare una mobilità dal comparto verso partecipate e società esterne. Noi vogliamo che politicamente ci sia quest'indirizzo, che lei, Presidente, sicuramente recepirà quando darà le direttive all'ASL per questa trattativa molto semplice e di una limpidità chiara.
Presidente - La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.
L'argomento che avevamo affrontato la scorsa finanziaria, ma che non aveva trovato ancora una soluzione, o comunque un suo inserimento, noi lo sosteniamo, crediamo che in questo momento comunque tutte le soluzioni che portino a valorizzare al meglio il comparto unico per creare delle condizioni anche nelle società partecipate e controllate all'Azienda USL devono trovare contezza. Siamo quindi a favore di quest'emendamento che crea una possibilità, a nostro avviso, necessaria in questo momento, proprio che va anche nella direzione discussa questa mattina.
Presidente - La parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Credo sia da apprezzare lo spirito con cui è stato presentato, cioè di fare chiarezza su quali sono le modalità con cui si opera nei confronti di organi che oggi non fanno parte del comparto, se non ho capito male. Sotto quest'aspetto l'unica questione...qui si dice...la modifica della..."nel rispetto delle disposizioni concernenti...", cioè si dice: troviamo il modo di stabilire come sono queste regole...se non ho capito male, è giusto?
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...credo che questo possa essere accolto con questa logica di perfezionare una procedura che permetta di non avere dubbi sulle modalità con cui le persone provvedono a questa mobilità. È giusto? Sotto quest'aspetto quindi siamo...
(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...sì, noi concordiamo su quest'emendamento.
Presidente - Grazie Presidente. La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Sì, per segnalare...sembra una banalità questa, ma c'è soddisfazione. L'anno scorso avevamo trattato quest'argomento con qualche difficoltà in più, quindi c'è soddisfazione politica nel senso che va nella direzione di impiegare sempre di più e sempre meglio le risorse che sono all'interno del comparto e chiaramente sono...quindi ci faceva piacere sottolineare come si stia andando anche qui verso quello che desideriamo un po' tutti: una migliore razionalizzazione delle risorse e un cambiamento nel modo di operare. Grazie.
Presidente - La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, per confermare la soddisfazione anche da parte nostra per i temi affrontati nelle scorse finanziarie, vista la situazione, si trovano delle soluzioni per utilizzare e valorizzare al meglio le risorse interne e quindi c'è soddisfazione soprattutto dal punto di vista politico, perché, dopo le discussioni di questi giorni e di questi ultimi mesi, si possono modificare comunque degli impianti legislativi e si va nella direzione da noi auspicata e c'è soddisfazione proprio dal punto di vista politico. Sembra una banalità forse quest'emendamento, ma non lo è, perché si creano delle nuove condizioni.
Presidente - La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Brevissimamente per auspicare, visto l'ottimo risultato che è stato raggiunto grazie a quest'emendamento dei colleghi dell'UVP, che la trattativa, l'incontro con i sindacati sia gestito nella maniera più saggia possibile per addivenire al più presto all'applicabilità di questa norma e quindi in qualche modo...nel momento in cui ci sarà quest'accordo, se verranno trasmessi al più presto gli estremi per conoscere...le modalità con cui si opererà alle commissioni competenti in modo da poter avere chiarezza sul funzionamento di quest'importante possibilità che viene data al personale, che va vista anche come una grande possibilità anche di crescita professionale. Noi lo vediamo solo in termini adesso nella logica di risparmi-esubero, ma può essere anche...dobbiamo guardarlo in termini di una prospettiva che viene data ad un personale che è schiacciato dal rischio di stare quaranta anni in una posizione...invece gli si dà la possibilità di fare un'esperienza professionale arricchente, ruotando, cambiando anche nell'arco della propria attività professionale.
Presidente - Passiamo alla votazione dell'emendamento n. 10 dell'UVP, prego colleghi... La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 35
Favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità.
Siamo adesso all'emendamento n. 8 dell'Assessore Perron. La parola all'Assessore Perron.
Perron (UV) - Grazie Presidente.
Quest'emendamento inserisce un comma - parliamo ancora di personale - relativo all'istituto del comando e del distacco di personale. Qui si prevede per le esigenze che derivano dall'esercizio in forma associata di funzioni e servizi comunali e con le modalità di cui al comma 6 dell'articolo 45, la possibilità di disporre, ovviamente d'intesa tra enti interessati, senza nuovi o maggiori oneri, il distacco, anche a tempo parziale di tipo verticale in questo caso, di personale da e verso gli Enti locali, per un periodo di tempo non inferiore alla durata delle convenzioni. Quest'emendamento quindi vuole recepire una richiesta e una sollecitazione che aveva avanzato il CPEL di implementare in questa fase, per quanto era possibile fare, la mobilità dei propri dipendenti al fine di favorire il processo di associazionismo che è avviato con la recente normativa che abbiamo approvato in questo Consiglio.
Presidente - Grazie Assessore. La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, per ribadire il nostro voto favorevole a quest'emendamento che va a dare delle risposte puntuali alla legge approvata nel mese di luglio, quindi sosterremo quest'emendamento, che crea comunque delle condizioni anche per i piccoli Comuni in un momento in cui si stanno associando a livello di funzioni e servizi, proprio per dare delle risposte puntuali.
Presidente - La parola al collega Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Anche noi voteremo certamente quest'emendamento, perché va nel senso di fare chiarezza. Dopo il percorso condiviso per la gestione associata noi eravamo con un articolato, quello della 22, che non prevedeva tutta una serie di possibilità di utilizzo del personale mediante distacco o, diciamo, altri tipi di collocazione del personale, per cui anche noi voteremo in maniera favorevole.
Presidente - La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Anche per noi il fatto di muoversi nel solco della legge appena approvata degli Enti locali e di dare appunto la possibilità di realizzarla è un fatto positivo, quindi voteremo a favore di quest'emendamento.
Presidente - Cari colleghi, passiamo alla votazione dell'emendamento n. 8 dell'Assessore Perron. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 35
Favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità.
Rimane ancora, sempre per l'articolo 11, il sub-emendamento degli Assessori Rini e Perron all'emendamento n. 9 dell'Assessore Perron. La parola all'Assessore Perron.
Perron (UV) - Grazie Presidente.
Siamo sempre nel ragionamento di razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse di questi due istituti con il sub-emendamento che citava lei, Presidente, prevediamo che il personale non docente dell'Istituto musicale pareggiato della Valle d'Aosta, cioè il Conservatoire, che è inquadrato in quest'Istituto, ritransiti nella Fondazione per la cultura musicale Maria Ida Viglino, facendo domanda da presentare entro il 28 febbraio 2015. Ecco il senso del sub-emendamento: garantire lo svolgimento delle attività amministrative anche a supporto di quest'istituto. Il personale non docente transitato nell'Istituto musicale pareggiato dopo il 1° gennaio 2013 quindi resta inquadrato in quest'istituto e conserva il diritto a passare nei ruoli dell'Amministrazione regionale prioritariamente rispetto alle procedure concorsuali o ad altre procedure di reclutamento per la copertura di posti vacanti che si rendessero eventualmente disponibili nell'organico delle istituzioni scolastiche educative dipendenti... Grazie.
Presidente - Grazie Assessore. Qualcuno intende intervenire? Nessuno intende intervenire? Lo mettiamo in votazione...la parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Chiedo scusa per l'interruzione, perché stiamo valutando la delicatezza di quest'emendamento alla luce del fatto che anche il Presidente questa mattina...o questo pomeriggio perché sto perdendo il senso del tempo...ha fatto una precisazione molto corretta sul fatto che si entra nell'amministrazione pubblica soltanto tramite concorso. Allora qui non è chiaro da quest'emendamento se la persona in essere ha superato un concorso pubblico, perché, se non ha superato un concorso pubblico, quello che vale per il dipendente precario che lavora all'Assessorato dell'agricoltura vale anche per questo personale qui, quindi se non si può entrare nei ruoli dell'Amministrazione regionale senza pubblico concorso, non può valere per i poveri diavoli e poi si fa l'eccezione ad personam con l'emendamento. Se poi ce lo spiegate...siamo noi che abbiamo letto male, ce lo dite, però così com'è scritto francamente non riusciamo a cogliere questo tipo di emendamento.
Presidente - La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Solo perché conosco il passaggio che c'è stato allora. Da com'è scritta la norma, qui si tratta di personale che è transitato all'Istituto, quindi nella parte pubblica, personale che allora era stato riconosciuto nella possibilità di transitare avendo superato un concorso. Oggi si dice - credo nell'ottica di razionalizzare, se ho capito bene lo spirito di questo, perché si va in quella direzione - che quel personale che non ritransita in Fondazione rimane nella parte pubblica e ha priorità nel caso che venga esaurita la sua funzione di istituto di rientrare nei ruoli dell'Amministrazione regionale, nella scuola, ma si tratta di quel personale che è già nel pubblico, non è personale della Fondazione che può transitare nel pubblico: è personale che è già nel pubblico attualmente.
Presidente - La parola al collega Ferrero.
Ferrero (M5S) - Chiedo scusa, ma io continuo a non capire, nonostante le spiegazioni, la posizione di questo personale, cioè com'è entrato, che tipo di caratteristiche ha l'ente in cui attualmente presta servizio, che tipo di caratteristiche ha l'altro ente in cui dovrebbe transitare, in base a che cosa si dà la priorità ad entrare ex novo nei ruoli dell'Amministrazione regionale. Chiedo scusa, ma è un po' sibillino il testo di quest'emendamento, se potete darci qualche delucidazione... Grazie.
Presidente - La parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Se non ho capito male, l'operazione che si sta cercando di fare è di unificare le due Segreterie che oggi sono separate: una al Conservatorio, l'altra...per quello che è del personale, che non è il personale di riserva, è personale impiegatizio pubblico che è già personale che ha fatto concorso. Unificando, se c'è, certo, personale in più, questo ha diritto di ritransitare nei ruoli della scuola. Personale amministrativo e quindi si dice solo se unifichiamo, se abbiamo questo eccedente, può transitare, spieghiamo solo quella norma, tutto lì, è solo per evitare che ci sia il problema del ripassaggio alla parte pubblica da cui deriva, quindi non è una...
Presidente - La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Fingo di aver capito il pezzo del personale. Avevamo un ente che è diventato due soggetti: uno privatistico, l'altro pubblico. Si è deciso adesso di fare un'unica segreteria che è in capo a quella privatistica Fondazione che dovrà gestire anche l'attività del pubblico, siamo alla valdostana...del personale assunto con contratto pubblico che ha superato un concorso, qualora dovesse determinarsi in "esubero" - tra virgolette - mantiene il diritto di dire: "no, io in questo andare e venire, a questo punto decido di transitare"...
(Voce fuori microfono) - ...ma che sia a tempo indeterminato...una stabilizzazione, sennò è totalmente...
Donzel (PD-SIN.VDA) - ...se è così, rientra nelle possibilità. Certo è che va detto però Fondazione, Istituto, Segreteria...su questo ci riserviamo di avere dei dubbi.
Presidente - Allora mettiamo in votazione il sub-emendamento all'emendamento n. 9 dell'Assessore Perron. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 25
Favorevoli: 25
Astenuti: 10 (Bertin, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Ferrero, Fontana, Guichardaz, Morelli, Roscio)
Il Consiglio approva.
Mettiamo in votazione l'articolo 11 nel suo complesso. Siete pregati di votare. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
Articolo 12. Al comma 1 dell'articolo 12 c'è l'emendamento n. 6 dell'UVP, che non è stato ritenuto ammissibile dal punto di vista tecnico-finanziario. I colleghi vogliono precisare le motivazioni? Andiamo avanti? La parola al collega Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Quest'emendamento, che riguarda la finanza locale, non è stato ammesso perché...è difficile spiegare...ecco, pare che non siano state seguite quelle che sono state le indicazioni ricevute da parte del dirigente per quel che riguarda l'attestazione della copertura finanziaria, nel senso che l'articolo...è stato scritto: "l'articolo 12 è sostituito dal seguente", per essere ammesso, avrebbe dovuto essere: "l'articolo 12 è aggiunto al seguente". Per il resto pare non ci siano...non so, così ci è stato detto poi...salvo il discorso legato a valutazioni più di carattere...legato ad impegni, ecco, questo è quanto ci è stato detto, nel senso che su alcune voci ci è stato detto: "beh, sono voci già impegnate". Più che illustrare l'emendamento, mi interessa capire quello che è il valore degli impegni, quanto impegna l'Amministrazione, anche quando sono impegni fatti nel triennio: ecco perché...poi noi le riduzioni che siamo andati ad individuare sono state in parte legate all'applicazione di una legge dello Stato che riduceva del 5 percento quelli che erano i contratti in essere e noi avevamo detto in finanza locale riteniamo che ridurre di un 5 percento quelli che sono i contratti, ai sensi della legge 89 del 2014, poteva portare al risparmio di alcune risorse. Il resto sul discorso degli impegni è assolutamente interessante: ecco perché poi noi andavamo a ridurre dove? Andavamo a ridurre quegli affidamenti che derivavano da leggi molto datate, affidamenti diretti che vengono regolarmente fatti annualmente dalla Regione per gestire il cartografico e quant'altro, affidamenti diretti alla società in house, affidamenti diretti che il più delle volte, diciamo, vengono valutati dal punto di vista della congruità economica esclusivamente sulla base ritengo equa...non ne viene fatta un'analisi di mercato e soprattutto affidamenti e risorse che sono rimaste intoccate quasi...praticamente intonse negli ultimi anni.
Allora, noi pensiamo che in un momento così difficile, giustamente qualcuno ha ricordato che...e poi dirò dove mettevamo queste risorse, dove andiamo a rischiare di toccare quello che è il discorso delle famiglie, del sociale, asili-nido, l'abbiamo detto prima, a noi pareva che tutti dovessero partecipare a questo processo di riorganizzazione, magari facendo alcune scelte peraltro assolutamente in linea con la comunicazione che è stata mandata dal Consiglio permanente, che è molto più realista dell'UVP, in questo caso chiedeva addirittura l'azzeramento di questo. Noi avevamo proposto una riduzione in modo da...giustamente, noi crediamo che queste siano comunque delle eccellenze che vanno fatte crescere, non vanno fatte crescere abituandole a non confrontarsi con la concorrenza, non confrontarsi con quello che è il discorso del privato. Noi allora pensavamo che un segnale in questo senso potesse liberare delle risorse; le risorse che andavamo ad individuare pensavamo di utilizzarle per quanto riguarda il discorso della prima infanzia, pensavamo di mettere una parte per il post natale. Tenuto conto che noi fino all'anno scorso abbiamo dato tre anni, che dal 2015 in avanti ci saranno altri tre anni e chi ha la sfortuna di nascere nel 2014, se avrà fortuna, prenderà dodici mesi, magari anche meno. Noi allora pensavamo di non fare questo tipo di differenza, provare ad accontentare o quanto meno toccare questi punti un po' delicati.
Pensavamo anche che un segnale andasse dato, nel senso che il grido di allarme che è stato lanciato anche dai patronati, da quelli che sono gli oratori in questo momento fosse da accogliere seppur...è un disagio, Presidente, le posso assicurare, poi non so se è stato fatto a titolo di provocazione, ma il fatto di disdire gli accordi che hanno fatto con gli Enti locali sulla predisposizione dei modelli ISEE e quant'altro creerà non pochi problemi. Io poi mi auguro che sia solo una provocazione, ma è un sintomo, è un segnale per dire: "noi ci siamo seppur penalizzati dalla normativa dello Stato...", perché bisogna dire che prima di tutto sono penalizzati dalla normativa dello Stato...beh, potevamo dare un segnale diverso per quello che riguarda l'attenzione della Valle d'Aosta.
Per il resto, per quanto riguarda la parte degli investimenti...le dico sinceramente che pensavamo che non fosse credibile, ecco, che una legge 5, quella che gli Enti locali usano per gli interventi di prevenzione, eventi calamitosi avesse 85.000 euro di disponibilità. È vero che ci sono fondi in gestione speciale, ma noi sappiamo che addivenire a mutui non è così semplice come avere delle risorse immediatamente disponibili. Le manutenzioni sugli edifici scolastici hanno portato dei grossi vantaggi, ricordiamo il caso di Saint-Pierre, per fortuna che avevamo quel fondo, sennò non so come avremmo chiuso la partita di Saint-Pierre, per fare un esempio. Altro era il discorso sulle manutenzioni straordinarie, l'adeguamento delle microcomunità. Questo era per fare una sintesi, poi non sono entrato nel dettaglio, ma a noi quello che interessava era capire fin dove questi impegni possono impedire un dibattito in aula su delle scelte che noi riteniamo siano anche di natura politica. Grazie.
Presidente - Grazie collega Gerandin. Altri? Allora, ricordo che quest'emendamento non si vota. Passerei all'emendamento n. 8 dell'UVP, che si inserisce tra il comma 10 e il comma 11 dell'articolo 12. Chi intende illustrarlo? La parola al collega Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Illustro il nostro emendamento n. 8. Tenuto conto del fatto che comunque le risorse per quel che riguarda il trasferimento alle Comunità montane, ex Comunità montane, Unités des Communes chiamiamole come vogliamo, sono praticamente azzerate o quasi, noi chiedevamo...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...ecco, stavo solo dicendo che noi abbiamo ritenuto opportuno proporre, per quello che riguarda il discorso dell'utilizzo dell'avanzo di amministrazione di quelle che erano le ex Comunità montane, Unités des Communes chiamiamole come vogliamo...che fossero utilizzate in parte corrente senza vincolo legato al socio-assistenziale, perché? Perché il rischio è che, tenuto conto che i finanziamenti non ci saranno e tenuto conto che poi vedremo c'è un emendamento che proroga addirittura l'approvazione dei bilanci comunali al 31 di marzo. Noi riteniamo che questo mancato trasferimento immediato comporterà dei grossi problemi per quel che riguarda il discorso delle disponibilità finanziarie immediate. Il rischio concreto allora sarebbe quello di dire se utilizzo l'avanzo di amministrazione solo per il socio-assistenziale, vuol dire che pago gli assistenti, non pago il resto del personale. Allora ci pareva opportuno, tenuto conto di questo momento di ristrettezza, di dare la possibilità di utilizzare l'avanzo per pagare quello che poi...non pagheranno molto: chi ne avrà pagherà un po' di più, ma gli altri andranno in anticipazione di cassa, tenuto conto che i Comuni che approveranno comunque il bilancio magari entro il 31 marzo, massimo al 31 marzo...significa che comunque, fino all'approvazione del bilancio, possono trasferire solo in dodicesimi e, tenuto conto che gli anni precedenti c'erano 3 milioni di trasferimento alle Comunità montane, questi dodicesimi non sono nelle casse dei Comuni, per cui potrebbero avere delle oggettive difficoltà, anche volendo, a trasferire queste risorse per il minimo funzionamento. Tenete conto che in questo momento gran parte delle risorse vengono utilizzate per pagare il personale: ecco perché non ci sono investimenti in genere.
Presidente - La parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Sì, credo che le sottolineature del collega siano corrette. Volevo solo specificare che, quando avevamo presentato la bozza del bilancio per gli Enti locali, noi avevamo messo un milione e cento e il CELVA ha chiesto di toglierli. Voglio solo specificare, perché l'avevamo fatto pensando a quelle stesse preoccupazioni, quindi, senza farla più lunga, tenendo conto che, insomma, l'ora è quella che ci permette di fare anche qualche astensione su questo...siamo d'accordo sull'emendamento.
Presidente - C'è quindi la condivisione sull'emendamento. Possiamo procedere alla votazione. Votiamo l'emendamento n. 8 dell'UVP. La votazione è aperta. Grazie colleghi. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 35
Favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità.
Sempre all'articolo 12, al comma 11, c'è l'emendamento n. 10 dell'Assessore Perron.
Perron (UV) - Grazie Presidente.
È molto semplice: prevede un'ulteriore posticipazione del termine per l'approvazione da parte degli Enti locali del bilancio di previsione pluriennale 2015-2017 a fronte delle novità normative in materia tributaria riferite agli Enti locali, che sono inserite nel disegno di legge di stabilità per l'anno 2015 che al momento è in esame al Senato.
Presidente - Se ci illustra anche l'emendamento n. 11...prego.
Perron (UV) - Grazie Presidente.
Ne approfitto anche per l'emendamento n. 11, che prevede, invece, un anticipo al 30 aprile del termine ultimo per l'approvazione da parte degli Enti locali del rendiconto relativo all'esercizio finanziario 2014, tenuto conto dello svolgimento delle elezioni comunali proprio nel mese di maggio 2015 e quindi del relativo e conseguente rinnovo dei Consigli comunali.
Presidente - Chi chiede la parola? Nessuno chiede la parola? Possiamo mettere in votazione l'emendamento n. 10 dell'Assessore Perron, prego colleghi. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 34
Favorevoli: 34
Il Consiglio approva all'unanimità.
Posso dare lo stesso risultato per l'emendamento n. 11 dell'Assessore Perron, che ha altresì illustrato l'Assessore Perron? Stesso risultato. Pongo in votazione l'articolo 12 nel suo complesso. Siete pregati di votare. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
Siamo all'articolo 13. Prima di iniziare l'articolo 13, come avevamo concordato con la Conferenza dei Capigruppo, se ci possiamo vedere per decidere a che ora chiudere, per organizzare i lavori...quindi sospendiamo per due minuti. So che è già stata fatta una chiacchiera un po' tra tutti, ma dobbiamo vedere un attimino come vogliamo procedere anche per la giornata di domani. Il Consiglio è sospeso per due minuti.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 23,40 alle ore 23,45.
Viérin M. (Presidente) - Colleghi, allora si è deciso all'unanimità di proseguire i lavori fino alle ore una. Siamo all'articolo 13. L'articolo 13 non ha emendamenti, posso dare lo stesso risultato? Stesso risultato dell'articolo 12. Articolo 14. All'articolo 14 abbiamo al comma 2 l'emendamento n. 13 del Partito Democratico Sinistra VdA. La parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Allora quest'articolo 14 è intitolato: "Interventi in materia di politiche sociali" ed è l'articolo che praticamente dispone alcune spese, alcuni stanziamenti...ecco, non mi veniva il nome...all'interno di UPB e di capitoli specifici. La cosa che ci ha fatto un po' così...
Presidente - Emendamento n. 13...solo per chiarire che è l'emendamento n. 13 che lei sta illustrando...
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - ...venire l'esigenza di produrre quest'emendamento è un po' un'anomalia, cioè un'anomalia...anche lì uno spostamento di risorse che a noi non è per nulla chiaro, nel senso che all'articolo 3 praticamente si autorizza la stipula di convenzioni rinnovabili periodicamente con l'Istituto salesiano Don Bosco di Châtillon per l'accoglienza in regime residenziale, semi-residenziale e diurno di minori in stato di disagio accertato e con difficoltà di apprendimento. Presumo quindi che questi 2 milioni e 7 siano solo ed esclusivamente limitati alla parte relativa all'accoglienza dei minori in stato di disagio, quindi non complessivamente, diciamo, nel più ampio novero delle attività scolastiche dell'Istituto Don Bosco. Il comma 4 poi determina uno stanziamento di 2 milioni e 7, che voi avete poi corretto con un ulteriore emendamento della II Commissione portandolo a 3 milioni. Ci è assolutamente inspiegabile il motivo per cui avete ritenuto di dover blindare 3 milioni, quando l'anno scorso era accorpato questo stanziamento della convenzione del Don Bosco all'interno di un unico capitolo di spesa, che era quello relativo agli interventi sui minori e convenzione Don Bosco: minori adolescenti e convenzione Don Bosco. L'anno scorso cioè il fatto che ci fosse la convenzione del Don Bosco più tutto...diciamo il restante capitolo relativo ai minori e agli adolescenti, gestione comunità minori e adolescenti, dava la possibilità di gestire...l'anno scorso il fondo era di 4.850.000, quest'anno l'abbiamo ridotto a 4.350.000, c'era la possibilità di gestire in maniera anche flessibile all'interno di questo fondo sia il Don Bosco senza nulla togliere alle esigenze e alle necessità di finanziamento, quanto le altre comunità minori e adolescenti. Non era quindi una blindatura dei 3 milioni o dei 3 milioni e mezzo quella che era indirizzato al Don Bosco, ma all'interno di questo contenitore diciamo uniforme venivano così depositate le risorse complessive.
Non riusciamo a capire nella maniera più assoluta perché si sia sentita l'esigenza di stornare 3 milioni di euro e di blindarli solo ed esclusivamente per il Don Bosco, rinunciando, tra l'altro, a quella flessibilità che io credo potesse essere così anche utile ai fini dell'utilizzo di questo denaro. Significa che 3 milioni noi li usiamo solo ed esclusivamente per questo, a meno che non si facciano delle manovre poi successive di trasferimento. Noi quindi riteniamo che sia opportuno ripristinare la dicitura dell'anno scorso, quindi "Gestione comunità adolescenti e minori e convenzione con il Don Bosco", cioè è superfluo tutto questo ambaradan di articoli ed è il motivo per cui noi chiediamo di sopprimere i commi 3 e 4.
Il comma 5 invece che cosa fa? Il comma 5 praticamente blinda 275 mila euro a favore della Cittadella dei giovani della città di Aosta, cioè prevede che all'interno di un fondo che l'anno scorso era complessivo, perché era un fondo all'interno del quale, oltre alla Cittadella, c'erano delle altre voci, quest'anno - ed era "Promozione iniziative formative a favore dei giovani", quindi era un contenitore anche più ampio - avete fatto lo stesso lavoro del Don Bosco, cioè vi siete riservati 275 mila euro di contributo al Comune di Aosta per la Cittadella, blindando quei 275 mila e 50 mila per le attività complessive per i giovani. Beh, noi pensiamo che, anche in un'ottica di maggior flessibilità di utilizzo, non sia necessario che si blindino e quindi che si estrapolino 275 mila euro da destinare solo ed esclusivamente alla Cittadella.
È sostanzialmente un provvedimento che non ha una funzione pratica a nostro dire, ovviamente poi in contemporanea abbiamo modificato anche l'allegato, perché accorpando sia i primi due...il capitolo, diciamo, giovani, adolescenti, gli altri...la Cittadella dei giovani all'interno della più ampia UPB, ovviamente andrà poi a modificare l'allegato B...no, A mi sembra. Grazie.
Presidente - Grazie Guichardaz. Per la risposta, la parola al collega Fosson.
Fosson (UV) - Sì, grazie Presidente.
Intervengo solo per una necessità di trasparenza e di precisione rispetto a un bilancio che prima prevedeva tutto sotto uno stesso capitolo dell'infanzia. Per quanto riguarda il Don Bosco si deve rifare una convenzione, quindi si è voluto prevedere una norma di legge precisa, e non all'interno di un altro capitolo, che destinasse nell'ambito della nuova convenzione pluriennale, degli altri fondi. Per il Don Bosco l'anno scorso c'erano 3 milioni e mezzo di euro, quest'anno, proprio perché tutti devono partecipare ad una riorganizzazione, erano inizialmente 2 milioni e 700, e poi, dopo incontri con il personale e con la direzione, per la sostenibilità dell'Istituto stesso, si è portato questo fondo a 3 milioni. La norma è nuova, lo ripeto, ma è stata fatta proprio per una trasparenza, legata alla convenzione e slegata da un altro capitolo. Una convenzione deve avere sempre un suo finanziamento, così lo stesso per la Cittadella dei giovani, in quanto la Cittadella dei giovani va in appalto nei prossimi mesi, e per indire un appalto ci deve essere un fondo preciso, questo fondo è stato individuato con una norma precisa. Sono quindi due norme amministrative per dare più trasparenza e chiarezza a tutto un capitolo dell'infanzia.
Presidente - Grazie Assessore. Altri? Se non ci sono altri...la parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - È solo per dire che non capisco la differenza rispetto all'anno scorso e non capisco perché rinunciate, continuo a dirlo, ad individuare all'interno di un fondo, siccome anche l'anno scorso era scritto: "convenzione Don Bosco", non capisco perché vi dovete imbrigliare a mettere 3 milioni nello specifico di là quando dall'altra parte rimane 1.350, cioè anche in un'ottica anche di flessibilità nell'utilizzo di queste risorse mi sembra una cosa francamente...ma, scusate, l'anno scorso la voce era: "Gestione comunità per adolescenti e minori e convenzione della Cittadella". Mi chiedo che cosa sia cambiato rispetto all'anno scorso, tra l'altro, avete pure cambiato i riferimenti di legge, quindi è una cosa che ha dell'inspiegabile da un punto di vista proprio di capacità anche poi di gestire successivamente questi fondi, perché poi se mi dite che l'anno scorso erano 3 milioni e mezzo, vuol dire che 3 milioni e mezzo più 1 milione 350 che mettete nella gestione, arriviamo ai 4 milioni 850 dell'anno scorso, quindi, di fatto, è solo il Don Bosco che patisce...lei ha detto l'anno scorso 3 milioni e mezzo è il costo del Don Bosco. Il fondo l'anno scorso era 4 850 se quest'anno il fondo è 4350, a me viene da pensare che 1 milione 350 viene confermato sulla gestione dei consultori...ma fate come volete! Se ritenete cioè di mettervi voi dei limiti poi all'utilizzo di queste risorse...noi ritenevamo che fosse opportuno continuare ad accorpare sia per il Don Bosco quanto per la Cittadella, perché poi la Cittadella sono 275 mila e per tutto il resto degli interventi ne tenete 50 mila. Come se la Cittadella - adesso apriamo una parentesi - fosse davvero l'unica entità che si occupa di politiche giovanili e che ha come mission quello, lasciando poi 50 mila euro per la promozione e il coordinamento delle politiche a favore dei giovani, quando esiste una legge che dice un sacco di cose...allora vuol dire che voi blindate 275 mila euro come contributo alla Cittadella comunque vada l'appalto e per il resto vi limitate a tenere 50 mila euro. Vi private quindi della possibilità di gestire quel fondo di 325 mila euro in maniera un po' più flessibile...contenti voi!
Presidente - Grazie collega Guichardaz. Allora si vota l'emendamento n. 13 del PD, prego votate. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 10
Favorevoli: 10
Astenuti: 25 (Baccega, Bertschy, Bianchi, Borrello, Fabbri, Farcoz, Follien, Fosson, Gerandin, Grosjean, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Nogara, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Rosset, Testolin, Laurent Viérin, Marco Viérin)
Il Consiglio non approva.
Adesso abbiamo il comma 4 dell'articolo 14 l'emendamento n. 2 della II Commissione. Lo possiamo votare? Prego colleghi. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 17 (Bertin, Berstchy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
Sempre all'articolo 14, abbiamo due emendamenti al comma 8: gli emendamenti n. 12 e n. 13 dell'Assessore Perron, può illustrarli insieme? Prego, Assessore, ha la parola.
Perron (UV) - Grazie.
Con l'emendamento n. 12 si inserisce il comma 8bis, sempre a quest'articolo, per estendere le coperture infortuni a favore di minori, che sono inseriti in progetti di affidamento o di accoglienza volontari presso terzi: questo per tutelare i volontari che partecipano alle attività informali promosse dall'Amministrazione regionale in alternativa all'istituzionalizzazione di minori in difficoltà.
Mentre all'emendamento n. 13 inseriamo un comma 8ter per permettere di utilizzare le risorse sia regionali, sia statali, sia comunitarie che si renderanno disponibili sul bilancio per finanziare i contributi che sono previsti dalla legge 80 del 1990, che, in quanto legge di settore di finanza locale, trae i suoi finanziamenti soltanto da risorse che sono destinate alla legge di finanza locale, cioè dalla 48 del 1995.
Presidente - Grazie Assessore. Ci sono richieste di interventi su questi due emendamenti? Non ci sono richieste di intervento, passiamo alla votazione dell'emendamento n. 12...un attimo solo, ha chiesto la parola il collega Guichardaz, ne ha la facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Solo una curiosità. Siccome abbiamo qua gli esperti di finanza, mi spiegate quest'onere determinato in 21 mila euro nell'UPB 1.3.2.10 va ad incrementare o va all'interno...di solito a noi ci insegnano che metti da una parte e togli dall'altra, allora questo è un fondo che ha già una sua capienza? Una capienza in più rispetto...quindi si può fare, insomma? Siamo legittimati un domani anche noi...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...aveva già un'autorizzazione e quindi...
(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...era già un po' largo, giusto per capire...
(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...ah, per un refuso...va bene. Grazie.
Presidente - Prego, colleghi, votiamo l'emendamento n. 12 dell'Assessore Perron. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 23
Favorevoli: 23
Astenuti: 12 (Bertschy, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Nogara, Rosset, Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
Posso dare lo stesso risultato per l'emendamento n. 13 sempre dell'Assessore Perron? Pongo in votazione l'emendamento n. 13. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 35
Favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità.
Metto in votazione l'articolo 14 nel suo complesso. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 17 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
Siamo adesso all'articolo 15, al quale non ci sono emendamenti. Posso dare lo stesso risultato? Stesso risultato. All'articolo 16 non ci sono emendamenti. Posso dare lo stesso risultato? Stesso risultato. All'articolo 17 c'è l'emendamento n. 14 del PD, che non ha potuto essere accolto per le norme tecnico-finanziarie. Posso dare lo stesso risultato o il PD vuole intervenire su quest'emendamento? Stesso risultato. All'articolo 18 non ci sono emendamenti. Stesso risultato. Abbiamo poi l'emendamento n. 15 del PD, che istituirebbe l'articolo 18bis, ma non è stato accolto dal punto tecnico-finanziario, quindi proseguiamo o vuole spiegarlo? La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Lo presentiamo perché è insondabile per noi la ragione del respingimento di quest'articolo di natura evidentemente tecnica, al limite si può non condividere la nostra idea che in un momento in cui si intende in qualche modo riorganizzare il percorso degli investimenti nel settore della forestazione... Noi, sin da quando partì questa discussione nel 2010, abbiamo sempre cercato di dire...anzi anche prima dell'esternalizzazione dei cantieri avevamo visto che c'erano dei problemi nella costituzione delle squadre, cioè era chiaro che dovevano essere fatte delle squadre che dessero una mano ai più deboli nelle attività socialmente utili, ma non capivamo perché alcune squadre che intervenivano in zone molto delicate, pericolose, eccetera, non avessero quella specializzazione e quella qualificazione che invece molti degli operai forestali avevano e che dovevano in qualche modo essere valorizzate.
Allora, che cosa chiediamo con quest'articolo? Che, nel momento in cui si vanno a ricostruire delle squadre, devono essere previste delle squadre di lavoratori stagionali specializzati, distinte dalle squadre per attività lavorative assimilabili ai lavori socialmente utili per interventi qualificati nel settore della forestazione, a cominciare con una, due...non spetta a noi dirlo, però è importante che si riqualifichi bene quel settore. Altra cosa è la pulizia di un sentiero, altra cosa è fare un muretto, che può essere un'attività esternalizzata ad imprese edili e quant'altro, ma affidare ad imprese edili il taglio del bosco, come più volte ha sottolineato il collega Nogara - e gliene do atto -, è una cosa assurda quando abbiamo degli operai qualificati e specializzati nel fare queste operazioni, anzi il sogno è quello di migliorare queste squadre, di arrivare al punto in cui...per gli interventi più delicati non dobbiamo più ricorrere, come abbiamo fatto, a personale che viene dal Trentino. Ma come? Qui facciamo i 150 anni della conquista del Cervino, abbiamo delle guide, dobbiamo formare del personale specializzato ad intervenire con le corde e a calarsi nei luoghi di difficoltà...dobbiamo avere noi queste squadre e semmai, eventualmente, alcune delle nostre squadre possono essere chiamate fuori ad intervenire laddove si creano dei problemi e non che noi valdostani delle montagne dobbiamo chiamare altri per risolvere i nostri problemi di intervento! Questo è lo spirito...naturalmente non dall'oggi al domani, ma l'idea è di andare in quella strada. Chiaramente non so per quale incaponimento tecnico questo non può essere realizzato.
Presidente - Grazie collega Donzel. Se c'è qualcuno che intende replicare, altrimenti passerei all'articolo 19, dove abbiamo l'emendamento n. 14 dell'Assessore Perron al comma 2. Prego Assessore.
Perron (UV) - Grazie Presidente.
Quest'emendamento incrementa, ovviamente per il triennio, la quota dei livelli essenziali di assistenza per un importo di 1 milione: questo permette all'ASL di stipulare degli accordi con delle case di cura private che sono accreditate con l'intento di incrementare l'attività di mobilità attiva per prestazioni di ricovero ospedaliero a cittadini extraregionali e quindi, di conseguenza, ridurre il saldo negativo della mobilità sanitaria.
Presidente - Grazie Assessore. Qualcuno su quest'emendamento? Non vedo richieste in merito, lo poniamo in votazione...prego colleghi. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 27
Favorevoli: 18
Contrari: 9
Astenuti: 8 (Bertin, Certan, Chatrian, Donzel, Fontana, Guichardaz, Morelli, Roscio)
Il Consiglio approva.
Al comma 4 dell'articolo 19 c'è l'emendamento n. 16 del PD, che non è stato accolto sotto l'aspetto tecnico-finanziario, come non è stato accolto l'emendamento n. 17, sempre del PD, al comma 7. Il collega Guichardaz intende illustrarli? Prego.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Allora, cominciamo a parlare di sanità, così facciamo notte... Qua parliamo della possibilità...allora intanto partiamo dal presupposto...se volete, li discuto tutti e due insieme...
Presidente - Sì, grazie il 16 e il 17.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - ...così almeno ho un po' più di tempo. Allora partiamo dalla constatazione che avete aumentato di 1 milione di euro il finanziamento alla sanità, il che significa che, rispetto alle previsioni iniziali, vi siete accorti che mancavano dei soldi per il finanziamento dei LEA, parentesi, mobilità verso presumo la clinica di Saint-Pierre, perché non vedo altre possibilità...diciamo che non vedo altre strutture che potrebbero assorbire questo tipo di mobilità. Significa quindi che, se avete dovuto incrementarlo di un ulteriore milione di euro, avevate già fatto un errore di sottovalutazione della necessità di finanziamento; poi però cosa fate? Fate una norma che può essere di buon senso in qualche modo, però è di buon senso se la valutazione che voi indicate a giugno del 2014, per capire...come si può dire? il trend di spesa che...potrebbe essere di buon senso, ma è di buon senso se la valutazione viene fatta per valutare, com'è sempre stato nella storia, se vi sono delle necessità di incrementare ulteriormente le risorse. Allora, io faccio una valutazione a metà dell'anno, tra l'altro, una valutazione che mi pare la stessa Dirigenza dell'USL abbia giudicato come positiva, perché è bene avere uno step intermedio per fare delle valutazioni, ma voi scrivete: "facciamo la valutazione a metà dell'anno per capire se ci sono da togliere dei soldi o se ci sono da mettere dei soldi". Ma le valutazioni a metà dell'anno devono essere fatte per riuscire a capire se la previsione di spesa - che voi, tra l'altro, avete aumentato un minuto fa - è sufficiente a coprire i costi complessivi della sanità, non per arrivare a metà dell'anno a togliere degli ulteriori soldi, a deprivare dei soldi con una prassi che non esiste da nessuna parte! Fate cioè la pianificazione all'inizio dell'anno, poi non è che mi arrivate al 30 di giugno e mi date la mazzata alla sanità e mi prelevate ulteriore denaro dal finanziamento visto che avete tagliato quasi 20 milioni di euro rispetto all'anno scorso, cioè è una cosa che non sta né in cielo, né in terra! ...diciotto milioni rispetto a quello che è.
Allora, che cosa abbiamo detto? Convinti che voi abbiate fatto un refuso...però poi il giudizio negativo, il parere sfavorevole evidentemente non era un refuso, abbiamo tolto la parte...cioè la valutazione entro il 30 giugno... Voi avevate scritto: "al fine di mettere in atto ulteriori azioni di contenimento della spesa...", come se non bastassero quelle che avete già messo in atto e il taglieggiamento che obbligherete la Direzione dell'USL a fare con quasi 20 milioni di risorse in meno...no, il 30 di giugno voi vi ritrovate al fine magari di operare un ulteriore contenimento. Noi quella parte lì l'avevamo cancellata e dicevamo di valutare "entro il 30 giugno la situazione finanziaria al fine di proporre al Consiglio regionale l'eventuale rideterminazione in aumento del finanziamento". Rideterminazione in aumento che consegua a che cosa? Alla presa d'atto magari della stabilizzazione della situazione economica visto che abbiamo dei soldi fermi in attesa di capire come finirà il Patto di stabilità, come finiranno certe situazioni, ma non si può...è una cosa inedita pensare di mettere dei soldi, tra l'altro, defalcati di una marea di milioni e poi di mettere uno stop intermedio per andare magari a togliere ulteriori soldi...no, per capire se è il caso di finanziare, così con i soldi che nel frattempo si riescono a smobilizzare riusciamo ad alimentare magari il fondo extra LEA o chissà che cosa, cioè ad aprire e a concedere ulteriori possibilità di spesa e quindi di servizi a favore dei cittadini, comunque ce l'avete bocciata, quindi...
Passiamo all'emendamento successivo al comma 7: "il contenimento della spesa per il personale di cui all'articolo 46, comma 5, legge regionale 30, è incrementato di euro 2.000.000 per il 2015", cioè voi aumentate di ulteriori 2 milioni già i 3 milioni che voi avevate tagliato con il riferimento mi sembra al 2009...avevate tagliato 3 milioni di euro per l'assunzione di personale interinale, a tempo determinato, arrivando così a 5 milioni di euro di taglio sul personale interinale e a tempo determinato.
Oggi abbiamo parlato di stabilizzazione dei precari, abbiamo parlato del problema del precariato e voi che cosa fate? Date 1 milione di euro alla clinica di Saint-Pierre o chissà che cosa, ma tagliamo ulteriori 2 milioni per il personale precario, che, com'è noto, sostiene spesso e volentieri, visto che parliamo di 400-450 persone, tre e rotti sono degli interinali, poi abbiamo dei tempi determinati e dei convenzionati, che tengono in piedi degli interi reparti e degli interi settori già "impiccati" perché gli avete abbassato le ore a 1.005, quindi devono barcamenarsi a saltellare di qua e di là per cercare di rimanere dentro quel cancello, dentro quel range, spesso e volentieri non ci rimangono, quindi continuano magari a fare delle ore gratis. Allora qua è il problema: cosa facciamo? Tagliamo di ulteriori 2 milioni, dopodiché che cosa scrivete? "A tal fine, l'azienda, ad eccezione delle deroghe autorizzate con la deliberazione - bla-bla - non può procedere ad assunzione di personale a qualsiasi titolo con qualsiasi tipologia contrattuale, ivi compresa la somministrazione di lavoro...". Scusate, ma allora c'è qualcosa che non funziona nella formulazione. Allora, voi tagliate ulteriori 2 milioni sulla spesa complessiva degli interinali, dopodiché mi scrivete che non si possono più fare assunzioni di nessun tipo, salvo le graduatorie eventualmente già in essere al 15 novembre del 2014. La formulazione è un po' paradossale, vuol dire con questa formulazione che voi bloccate l'assunzione del personale somministrato, perché se scrivete: "...non può procedere all'assunzione di personale a qualsiasi titolo con qualsivoglia tipologia contrattuale...", a parte le deroghe... Le organizzazioni sindacali hanno mandato una lettera questa mattina che dice che le deroghe sono praticamente irrilevanti, perché esternano la propria preoccupazione a fronte delle rigidità connesse alla sostituzione del personale temporaneamente assente: maternità, aspettativa, malattie lunghe. Le citate possibili deroghe si sono rivelate essere nel corso del 2014 ampiamente insufficienti nei numeri e nelle tempistiche di attuazione. Le deroghe sono quelle per le situazioni disperate: copertura di maternità, aspettative lunghe, magari 104 e via dicendo.
Così com'è formulato quest'articolo, voi vi impedite la possibilità non di assumere con ulteriori tagli di 2 milioni di euro, quindi con un taglio di 5 milioni rispetto al 2009, ma proprio la possibilità di assumere, per che cosa? Il mio sospetto è per mantenere in essere, chissà con quale elucubrazione mentale, la possibilità di assumere dalla graduatoria...ma chi se ne frega delle graduatorie! Ci sono quattro gatti nelle graduatorie ancora in essere, a noi interessa avere la possibilità di continuare ad assicurare il servizio di base, cioè che questi 300-400 dipendenti possano essere assunti! Così com'è strutturata questa roba, voi non autorizzate l'USL a disporre del personale interinale, quando avete appena fatto, tra l'altro, una gara per scegliere la nuova, o non so se rinnovata, agenzia di somministrazione: questa è la realtà di questa cosa qua! Quest'articolo, a parte che è scritto complessivamente malissimo...però se andiamo a guardare la formulazione di questa roba, a meno che poi non ci inventiamo delle interpretazioni come hanno fatto l'anno scorso in occasione del famoso "Braghetto", che si sono inventati poi delle interpretazioni a seconda dell'interlocutore...noi con questa roba qua blocchiamo completamente la possibilità di assunzione degli interinali!
Presidente - Grazie collega Guichardaz. Se non ci sono richieste di intervento, la parola all'Assessore Fosson.
Fosson (UV) - Per correttezza, mi sembra giusto rispondere. Primo, sulla variazione della somma è successo un fatto positivo, nel senso che nell'ultimo mese di novembre è arrivato il ricalcolo della mobilità, attiva dall'estero, che ci ha portato una cifra superiore a quella che pensavamo. Il milione in più dato ai LEA e tolto alla mobilità, in quanto questo milione in più non era assolutamente pensato per Saint-Pierre, e ci permette di diminuire quanto dovevamo dare di mobilità e quindi aumentare di 1 milione la quota prevista nei LEA. Mi permetta poi di dire che non sono 18 milioni, perché, se lei va all'articolo 17, sono previsti 4 milioni di fondi strutturali, che, sommati ai 243 e 810, diventano 11 milioni, qualcosa in meno dell'anno scorso, e questo lo avevamo già precisato.
Sul fatto del personale io accetto quello che lei ha detto, però, se lei va alla pagina 120 della relazione della Corte dei Conti, vedrà che le tipologie di costo nelle quali la spesa pro capite sanitaria riferita alla Valle d'Aosta supera il valore nazionale sono riferite al fatto che a noi il personale costa 885 euro...a persona, rispetto al rapporto utente/abitante, rispetto ai 595-596 euro nazionali. La grande differenza quindi noi ce l'abbiamo nei numeri del personale: i medici che sono 284 ogni centomila abitanti a fronte dei 115 per centomila abitanti della Lombardia e via di seguito, le potrei dare i dati, glieli ho già dati. Sul rapporto infermieristico noi siamo uno a dieci, mentre il Piemonte, che chiude ospedali, che chiude strutture, ha un rapporto di un infermiere a diciotto. Allora, che cosa succede? Succede che noi abbiamo molto personale che probabilmente non è utilizzato, usato in modo flessibile, non è dimensionato nel modo corretto e l'organizzazione dell'Ufficio infermieristico, che verrà rivista anche su sollecitazione dei sindacati, con la revisione del SITRA, certo migliorerà la situazione. Quest'articolo forse non è scritto bene, però il suo utilizzo è stato corretto, e quest'anno abbiamo derogato all'assunzione per tutti quei casi gravi che ci sono stati: dalle gravidanze delle ostetriche alla mancanza delle infermiere in rianimazione. Io quindi penso che oltre il grande piano dei pensionamenti che c'è, l'articolo in questione contribuirà a raggiungere questa cifra, sapendo che abbiamo molto personale, che forse non è distribuito bene, su questo fatto ne ho parlato con i sindacati a lungo - ed è necessario sempre di più coordinarci per una maggior flessibilità all'interno dell'ospedale. È finito il tempo che l'infermiera è di un primario e che non può spostarsi in un reparto, perché abbiamo uniformato i dipartimenti proprio per quello: perché ci fosse una mobilità maggiore.
Presidente - Grazie Assessore Fosson. La parola al collega Guichardaz, prego.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Io capisco tutto, ma allora intanto sul finanziamento i dati sono questi, poi lei mi dice che sono stati ulteriormente incrementati: 244 contro i 262 del 2014, poi, se lei mi dice che i dati sono altri...io faccio la differenza a me mi viene meno 18 milioni...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...244 a 262, va beh, a lei viene 12, va bene.
Riguardo alla questione del personale, io torno lì...intanto mi fa piacere perché mi aiuta poi ad introdurre la questione poi dei fondi aggiuntivi regionali, mi fa piacere che lei ammetta che i medici sono troppi, i dirigenti sono tantissimi, gli infermieri sono quelli che fanno assistenza, sono quelli che si fanno i turni di notte, magari anche i medici, io sono d'accordo, però noi abbiamo deciso di avere un sistema assistenziale all'avanguardia. Abbiamo deciso...lei non ha mai detto in commissione che gli infermieri sono troppi: ha detto che noi abbiamo un alto livello di assistenza e un alto livello, diciamo, di cura dei pazienti, ha sempre detto che i medici sono troppi, sempre. Allora, partiamo già da questa base e così magari poi la prossima volta, quando deve decidere a chi dare le risorse aggiuntive, magari non si fa poi prendere...che ne so? non si fa poi magari troppo convincere dai medici a farsi dare cinque volte le risorse...che prende il personale del comparto...cinque volte, poi ne parliamo dopo.
Riguardo poi alla questione, l'articolo 7 dice che voi non potete assumere nessuno, tranne le deroghe. Allora avete scritto una roba che non vi permette di assumere, abbiamo 330 dipendenti interinali, avete appena fatto...allora mi viene da capire come mai avete appena fatto una gara per 1 milione di euro contro i 12-13 milioni che costa effettivamente il personale interinale. Allora comincio davvero a preoccuparmi sulla sostenibilità del sistema, ma lei mi dice uno a diciotto, o quello che è, ma se impediamo l'assunzione di interinali...ci sono dei reparti dove ci sono tre dipendenti a tempo indeterminato e altri venti-ventuno a tempo determinato o interinali, cioè dei reparti che voi non siete stati in grado negli anni di distribuire in termini di disagio o in termini di distribuzione del personale precario flessibile. Come fate a scrivere una roba del genere, cioè come fate a scrivere che non è possibile assumere personale, Assessore? Vi mettete cioè nella condizione con una legge del genere o di modificarla - e io vi invito a modificarla, perché è scritta veramente malino -, o sennò vi mettete nella condizione di non poter più assumere personale, perché io leggo: a parte le deroghe "autorizzate con deliberazione della Giunta regionale...non può procedere ad assunzione di personale a qualsiasi titolo con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compresa la somministrazione di lavoro, fatte salve le procedure già avviate alla data del 15 novembre 2014 mediante pubblicazione del bando o del relativo avviso pubblico", e non penso che siano le procedure di scelta dell'agenzia interinale, perché sennò non lo scrivevate così, questo vuol dire: fatte salve le procedure relative a bandi e concorsi pubblici già avviati a novembre. Va bene la stabilizzazione, Assessore, ma voi qua avete quasi 400 e passa dipendenti interinali, tra interinali e tempi determinati...ma come lo devo spiegare che scrivendo così non li potete assumere? Boh!
Presidente - La parola al collega Fabbri. Chiedo scusa Consigliere Fabbri per prima. Grazie.
Fabbri (UVP) - Grazie Presidente.
Al comma 17 dell'articolo 19 si fa riferimento ai finanziamenti di 4 milioni, eccetera, e lì c'è una cosa che, secondo me, non quadra, in quanto, andando anche poi sulla legge del bilancio, come lei può vedere, nell'anno 2015-2016 quei 4 milioni non ci sono, perché semplicemente...io non sono un tecnico, però mi sembra di capire che i fondi cui si riferisce la legge 67 del 1988, articolo 20, sono quelli che sono stati impiegati in realtà per il parcheggio dell'ospedale. Allora "il contributo statale pari ad euro 12.290.481 di cui all'accordo di programma sottoscritto in data 12 marzo 2013, ai sensi dell'articolo 20 della legge 11 marzo 1988...", a cui si fa riferimento per finanziare quei 4 milioni...sono stati impiegati per il parcheggio dell'ospedale a quanto mi risulta e quindi quei 4 milioni che ci sono per il 2015-2016 in realtà non ci sono, tant'è che, se lei va a vedere qui sopra sulla legge di bilancio, non se li ritrova...almeno a me pare di aver capito così. È forse quella è poi la discordanza di cifre che c'è tra le due cose. Grazie.
Presidente - La parola all'Assessore Fosson.
Fosson (UV) - No, non è un meccanismo semplice, ha ragione, l'ho già spiegato. Questi sono dei trasferimenti che lo Stato ci ha fatto per il parcheggio, però noi avevamo anticipato questi 12 milioni, per cui sono stati messi nel bilancio regionale: sono stati dati 4 milioni nel 2014, 4 nel 2015 e 4 nel 2016 per fondi strutturali.
Presidente - Altri? Abbiamo finito quindi i due emendamenti n. 16 e n. 17 del PD, che non si mettono in votazione. Al comma 8 dell'articolo 19 abbiamo l'emendamento n. 18 del PD, non so se il PD vuole illustrare anche gli altri emendamenti allo stesso articolo: gli emendamenti n. 19, n. 20 e n. 21...la parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Allora, questa è una vecchia storia, perché? Mi prendo un'oretta, dobbiamo finire all'una... Allora cosa facciamo? Riproponiamo qui un tema che fu già oggetto di discussione l'anno scorso: è il tema delle risorse aggiuntive regionali. Allora, tanto per rinfrescarvi un po' la memoria, voi sapete già tutto, ma magari le migliaia di persone che ci ascoltano a quest'ora...
(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...allora qui la questione è questa: l'anno scorso, dopo una serie di negoziati di vario genere, passammo da 1 milione 500 e rotti di risorse aggiuntive regionali, che voi avevate defalcato di quasi...
(nuova interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...no, inizialmente erano di 1 milione e 565 o qualcosa del genere nella prima versione, dopodiché siete passati a 1 e 8 e poi siete passati a 2 e 65, quindi quelle cifre lì me le ricordo abbastanza bene. Avevate tagliato queste risorse aggiuntive regionali, dopodiché le avevamo ridefinite in 2 milioni e 65 mila euro e avevamo concordato con lei, Assessore, e con la Giunta uno specifico emendamento che diceva ciò, cioè diceva: questi 2 milioni e 65 mila euro vengono ripartiti tra l'area del comparto e l'area della dirigenza medico-sanitaria SPTA, insomma, le varie dirigenze, cioè il rapporto è circa 400-1.600 e rotti, 1.700...vengono ripartite secondo un criterio...che tiene conto di quale criterio? L'unica base oggettiva è la paga base media del personale del comparto e media del personale della dirigenza, che è di circa uno a due, cioè il personale del comparto guadagna di media 100 lire, la media è così calcolata...il personale della dirigenza guadagna in media 210 lire, un rapporto di uno a due virgola uno. Allora, l'anno scorso avevamo fatto un emendamento che diceva...siccome per decenni quei soldi lì li avete riversati tutti sulla dirigenza medica, perché? Perché avevate fatto delle scelte politiche elettoralistiche, funzionali...non so che tipo di scelte, ma avevate riversato la stragrande maggioranza delle risorse sulla dirigenza medica...dicemmo l'anno scorso: mettiamo un punto d'inizio e un punto di fine e ripartiamo queste risorse secondo il criterio di uno a due. Dopodiché lei, Assessore, aveva circa tre mesi per definire con le organizzazioni, consultando le organizzazioni, delle linee di indirizzo da dare all'USL per impiegare questi 2 milioni e 65 mila euro, cioè per stabilire se...non lo so, utilizzarli per fare delle attività aggiuntive, per utilizzarli per migliorare i servizi, eccetera. Succede che cosa? Succede che le organizzazioni, mediche in particolare, si mettono di traverso e bloccano questa roba qua, questo processo che noi avevamo concordato l'anno scorso fino praticamente ad un mese fa, cioè hanno completamente impedito l'utilizzo di questo denaro, tant'è che voi in questa legge finanziaria ad un certo punto fate una sanatoria e dite: facciamo una sanatoria 60-40, ma non 60 il personale del comparto, ma ci sogneremmo mica, no?, 60 i soliti medici. Noi avevamo stabilito un rapporto di 73 a 28 (73 per il comparto e 28 per i medici), che corrispondeva a uno a due, no?, cosa facciamo? Ci facciamo intortare da qualche sindacato potente dei medici e arriviamo con una barzelletta che stabilisce 60-40 sempre a favore dei medici...questa è la realtà dei fatti! Voi l'anno scorso 2 milioni e 65 mila euro ve li siete tenuti accantonati da qualche parte e l'obiettivo, che era di usarli per migliorare - parliamo di 2 milioni di euro - l'attività sanitaria...ve li siete bruciati, tant'è che quest'anno li saniamo, ve li siete proprio bruciati e ve li siete fumati questi soldi qua! Allora, quest'anno c'era la possibilità di ristabilire con un'interpretazione autentica, postuma di un anno, perché vi siete rifiutati di fare l'interpretazione autentica, diciamo, nei termini utili...postuma di un anno, che cosa ci presentate? No, ci presentate...no, io ho quattro emendamenti...
Presidente - Li fa tutti insieme? Bene, grazie.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - ...che cosa ci presentate? Ci presentate una roba che stabilisce che cosa? Che intanto abbassiamo a 1 milione e 8, e ci sta perché tutti devono collaborare ai risparmi, bla-bla, però poi saniamo quella roba che non siete riusciti a concordare con le organizzazioni sindacali, dando il 60 percento alla dirigenza medica, che è quella che manco si presentava alle contrattazioni, che vi prendeva pure per i fondelli, che vi portava i fogliettini e voi ve li dovevate leggere, vi arrabbiavate tanto e il personale del comparto sempre lì come dei deficienti a partecipare alle vostre riunioni e noi che cosa facciamo? Li premiamo con il 60 percento. Allora, primo emendamento, ristabiliamo un po' di giustizia, cioè capovolgiamo questa vergogna e facciamo che il 60 percento vada al personale del comparto, cioè ai 1.700 dipendenti, tra cui moltissimi laureati, medici, tecnici di laboratorio, persone che tengono in piedi gli uffici del personale e via dicendo, e il 40 percento, ma giusto per fare una sanatoria, al personale dirigenziale; quindi capovolgiamo...questo è il primo emendamento. Infatti cosa facciamo? Un milione 170 per il comparto e 630 per il personale dirigente, primo emendamento.
Poi che cos'è che facciamo in seconda istanza con il comma n. 9? Con il comma n. 9 diamo delle regole anche alle organizzazioni sindacali, perché...io sono stato sindacalista, l'anno scorso pensavo che i sindacalisti si sarebbero messi intorno ad un tavolo e avrebbero accettato le condizioni del legislatore...cioè noi avevamo fissato quello...no, invece alcuni sindacalisti si sono messi...anzi non sono neanche venuti intorno al tavolo e hanno bloccato tutto. Quest'anno ci riproviamo e allora presentiamo un emendamento che dice che intanto i fondi sono separati in due, quindi i medici possono fare tutto il baccano che vogliono, ma eventualmente se lo fanno sul loro, dopodiché il comparto avrà il suo fondo e si gestirà il suo fondo e quindi separiamo i fondi in due, ma non li separiamo come vuole l'Assessore: cinquanta e cinquanta. Cinquanta e cinquanta su 1.700 dipendenti del comparto e 370-380 dirigenti vuol dire uno per il comparto e cinque per la dirigenza: uno a cinque, il valore del comparto vale uno e il valore della solita dirigenza, che si incamera i salari di risultati, che ha la possibilità di fare la libera professione, che ha pure il 25 percento di libera professione, che deve essere supportato dal personale del comparto, che non prende una lira...no, allora il personale della dirigenza che cosa si fa? Si prende cinque e il personale del comparto uno. Questa roba qua è una roba che deve finire, che si deve proprio smettere di avere...quindi noi che cosa facciamo? Diciamo: ristabiliamo un rapporto dignitoso e decente, diamo un valore reale al lavoro e il valore che diamo al lavoro è quello che è parametrabile attraverso la retribuzione di base, ci rimettiamo...
Dopodiché con un altro comma che cosa diciamo? Che se i sindacati non raggiungono il loro accordo entro due mesi, l'Assessore e l'azienda si metteranno poi loro a fare le linee e decideranno loro...
(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...ma due anni perché erano insieme, noi li separiamo e li facciamo divorziare, dopodiché li mettiamo lì ognuno a farsi le sue questioni...
Praticamente quindi questo è l'insieme degli emendamenti, ovviamente noi ristabiliamo un rapporto di 60 a 40 capovolto per la famosa sanatoria...poi è vero, Assessore, che lei ha fatto un accordo con le organizzazioni sindacali mediche e con quelle del comparto, ma il comparto se ha firmato un accordo con l'Assessore...e lei non doveva essere l'interlocutore...non doveva essere lei l'interlocutore! Lei è il legislatore, Assessore, lei, entro tre mesi, doveva fare le linee di indirizzo, dopodiché o l'azienda si sbatte per cercare una quadra, ma non è che deve intervenire lei ad ottobre o a novembre per stipulare un accordo con le organizzazioni, perché ci sono due prepotenti che non vogliono sedersi ad un tavolo e si mettono di traverso e che minacciamo magari pure di bloccare certi tipi di attività, e noi li premiamo pure! Non è compito suo fare l'accordo, lei deve fare le linee di indirizzo, l'accordo lo fa l'azienda con il sindacato, non si è mai visto che gli accordi sulla redistribuzione...sennò che cosa scriviamo gli articoli a fare? Abbiamo scritto un articolo individuando chiaramente due step, linee di indirizzo e accordo sindacale, e lei arriva ad ottobre a fare un accordo al "ribassissimo" per le organizzazioni...del comparto, esasperate perché il denaro era tutto bloccato, ma l'hanno fatto, se l'hanno fatto, perché era tutto bloccato. In ogni caso quell'accordo lì non ha nessun valore, perché non è l'Assessore legittimato a fare un accordo quando c'è una norma di legge. La norma di legge è chiara e diceva: "rapporto sul tabellare". Allora l'Assessore, se avesse voluto davvero fare l'arbitro imparziale, diceva: "ristabiliamo i rapporti stabiliti dalla legge", invece no, ha fatto un accordo a sé stante, l'Assessore medico evidentemente ha più simpatia per i medici. Grazie.
Presidente - Grazie Guichardaz. La parola al collega Viérin Laurent.
Viérin L. (UVP) - Sì, scusate se ci intromettiamo nella discussione, volevamo semplicemente comunicare al Consiglio, ma soprattutto al collega Guichardaz che ci ha convinto e che quindi voteremo a favore di quest'emendamento, ma siamo convinti anche sui prossimi emendamenti. Grazie.
Presidente - Grazie collega. Possiamo procedere alla votazione? La parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Per chiedere il voto segreto. Grazie.
Presidente - Si vota sull'emendamento 18 del PD. Il voto è segreto. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 17
Favorevoli: 15
Contrari: 2
Astenuti: 17
Il Consiglio non approva.
Possiamo votare l'emendamento n. 19 del PD? La parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Per chiedere il voto segreto.
Presidente - Prego i colleghi di votare l'emendamento n. 19 del PD. Il voto è segreto. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 20
Favorevoli: 17
Contrari: 3
Astenuti: 14
Il Consiglio non approva.
(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...diciassette pari, non passa...è così il Regolamento...non è approvato... Siamo all'emendamento n. 20...
(nuova interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...non si è raggiunta la maggioranza, perché ci sono 17 favorevoli, 14 astenuti e 3 contrari.
Viérin L. (UVP) - Scusi, Presidente, solo visto che noi qui magari sappiamo le cose, tanto per capire: 17 voti che ha ottenuto l'emendamento non fanno comunque passare l'emendamento perché c'è un'assenza, com'è che funziona, ce lo spiega per favore?
Presidente - Si computa su 34, quindi non è arrivato a 18 e quindi 17 pari, il Consiglio non approva. Siamo all'emendamento n. 20 del PD...la parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Scusi, Presidente, se un emendamento ha 17 voti, soltanto al Senato della Repubblica che il voto di astensione vale come voto contrario, non so se ho reso l'idea. Soltanto al Senato della Repubblica si contano così i voti, io non so se noi abbiamo adottato il Regolamento del Senato della Repubblica, dove l'astensione vale voto contrario. Qui in questo caso ci sono 17 voti favorevoli e l'emendamento è valido...
(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...ma non ha raggiunto i 18...ha raggiunto i 17...
(nuova interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...ma non è così, l'astensione non vale come voto contrario...
Presidente - Passiamo alla votazione dell'emendamento n. 20 del PD. La votazione è completata.
Presenti: 34
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Contrari: nessuno
Astenuti: 18 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin)
Il Consiglio non approva.
Siamo all'emendamento n. 21 del PD. Posso dichiarare lo stesso risultato? Stesso risultato.
Abbiamo adesso al comma 14 l'emendamento n. 22 del PD, che non è stato ammesso per un aspetto tecnico e finanziario, lo vuole illustrare? La parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Qualcuno mi dovrebbe spiegare per quale motivo il nostro emendamento, quello sul ticket, contemporaneamente riceve parere negativo e parere favorevole, se magari qualcuno me lo spiega, così io so come muovermi...
Presidente - La parola all'Assessore...
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - ...il parere sull'emendamento n. 22: "si esprime parere favorevole alla formulazione dell'emendamento a condizione che lo stesso espliciti che la modulazione del ticket ivi prevista giunga ad invarianza del gettito"...
(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...sì, bravi, allora mi dite che è sbagliato, non mi dite che è un parere negativo, per piacere. Siccome qua è stato detto tanto dall'Assessore, che si è premurato di dire che era sbagliato, che era un parere negativo...quanto dal Presidente...
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
...no, ma non lei, dal Presidente del Consiglio...
Presidente - Noi riceviamo i pareri dall'Ufficio del bilancio, non è che ci mettiamo a fare anche quei pareri...prego Consigliere Guichardaz continui...
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - ...quindi noi qui abbiamo alcuni emendamenti...
(nuova interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...è un parere favorevole condizionato... Intanto è importante, me lo sono scritto, così almeno...partire con la discussione consapevoli che l'emendamento ha ricevuto parere favorevole..."a condizione che si espliciti che la modulazione del ticket ivi prevista venga ad invarianza del gettito previsto per l'Azienda USL per l'anno 2015". Giusto? È utile saperlo per approcciare la questione in modo corretto e nell'ottica della sostenibilità del provvedimento. Abbiamo sentito l'esigenza di correggere l'articolato del disegno di legge n. 43, in quanto l'argomento ticket aggiuntivo nel testo di Giunta è regolato secondo criteri che non tengono in alcun modo in considerazione la situazione reddituale dell'utente. È bene fare una precisazione, cioè che già oggi esiste una forma di compartecipazione che si aggiunge al ticket ordinario, per capirci, quello pagato dall'utente fino alla misura massima di 36 euro, che allo stato attuale è il tetto di costo a carico dell'utente, oltre il quale interviene la compensazione del servizio sanitario regionale. Per capirci: se una prestazione ha un costo di 200 euro, comporta un pagamento nella misura di 36 euro a carico dell'utente, per il resto interviene il servizio sanitario regionale. Dicevo che già oggi esiste un ticket di 10 euro fissi uguale per tutti, ad esclusione degli esenti, che si aggiunge al ticket ordinario quando questo è uguale o superiore a 36 euro, cioè se una prestazione costa 50 euro, 36 l'utente li paga sotto forma di ticket ordinario, sempre che non sia esente, 10 euro li paga sempre l'utente sotto forma di ticket aggiuntivo e in questo caso 4 euro il servizio sanitario regionale, il tutto senza tenere in alcun conto la situazione reddituale dell'usufruitore. In sostanza che uno sia un poveraccio o un milionario il ticket di 10 euro se lo paga uguale, con quelle condizioni che avete fissato adesso. Adesso con la nuova proposta della Giunta questo ticket aggiuntivo di 10 euro lo pagherebbe tanto il poveraccio quanto il milionario, ma addirittura per prestazioni per le quali è dovuto un ticket dai 20 euro in su, prima era dai 36, adesso dai 20 euro. Facciamo il solito esempio, se una prestazione costa 23 euro, com'è la maggior parte delle visite di controllo, l'utente paga il ticket di 23 euro più un ticket aggiuntivo di 10, con questa condizione, tra l'altro, determinando un sovraccosto della prestazione, cioè se la prestazione costa 23 e noi la facciamo pagare 33, abbiamo pure un indebito guadagno a favore dell'USL.
Per quanto riguarda poi le generiche prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, ivi compresa la diagnostica strumentale di laboratorio a più alto costo: le risonanze magnetiche, le TAC e via dicendo, o a più elevato impatto tecnologico e organizzativo, che hanno un maggior rischio di inappropriatezza rispetto ai protocolli terapeutici o all'evidenza scientifica, con il comma 15 del disegno di legge n. 43 si demanda alla Giunta la definizione di una quota fissa uguale per tutti di 15 euro, quindi che si aggiunge ai 10 euro oltre i 23. Anche questo indipendente dal reddito, ma anche dal tipo di prestazione, quindi 15 euro che sia una risonanza da 400 euro, una TAC o un qualsiasi altro tipo di prestazione. Noi che cosa vogliamo introdurre con quest'emendamento? Intanto un principio: chi più ha, più paga e poi una forma di compartecipazione variabile a seconda del tipo e del costo della prestazione, quindi una risonanza avrà evidentemente, rispetto ad un altro tipo di prestazione, un maggior costo. Non facciamo nulla di particolarmente originale, in quanto il sistema basato sul reddito fiscale o in alternativa sull'ISEE è già in uso in altre Regioni virtuose, una per tutte la Toscana, poi, se volete, vi do tutta la documentazione... In più il dibattito sul cosiddetto "COPEI", che è la compartecipazione, è già stato aperto dal Patto della salute 2014-2016, che indica chiaramente la strada, lo dice chiaramente l'articolo 8, e cioè che la partecipazione alla spesa sanitaria in un'ottica di sostenibilità del sistema deve tener conto della condizione reddituale della composizione del nucleo familiare: lo dice il Patto per la salute.
Inoltre nel disegno di legge n. 43 è indicata, ma, a nostro parere, in maniera piuttosto vaga, non definita e neanche delimitata una qualche forma di compartecipazione alle prestazioni di pronto soccorso. Il comma 16 dell'articolo 19, in ossequio ad una generica volontà di razionalizzare l'attività svolta e di ridurre gli accessi inappropriati, demanda alla Giunta la definizione di modalità di compartecipazione degli assistiti per quanto riguarda le prestazioni erogate in regime di pronto soccorso ospedaliero, senza dire nulla in merito ai criteri, senza fissare termini temporali o alcunché. La nostra proposta accoglie l'idea del disegno di legge n. 43 di razionalizzare l'attività svolta e di ridurre così gli accessi inappropriati al pronto soccorso, ma la precisa e la delimita. Noi prevediamo con il nostro emendamento di affiancare un ticket uguale per tutti all'eventuale ticket ordinario e aggiuntivo qualora previsti per le prestazioni di pronto soccorso con codice di gravità basso, cioè con i codici bianchi e verdi, così riprendendo modalità già in uso in altre Regioni, la Toscana fa così. Uguali per tutti in quanto il pronto soccorso a volte diventa il luogo per bypassare i normali iter delle prestazioni e i tempi di attesa, il pronto soccorso registra infatti un numero piuttosto consistente di accessi a codice bianco e verde, cioè di accessi che nella maggior parte dei casi potrebbero essere evitati e eventualmente trattati dai medici di medicina generale o dal farmacista, ad esempio. Questi accessi in alcuni casi impropri, oltre a costare alla collettività in termini di accertamenti diagnostici e di visite che vanno ad ingolfare il pronto soccorso distraendo energie e risorse che sarebbero più utilmente impiegate per i codici di gravità più elevate, giallo e rosso, in più portano disagio e scombinano il calendario delle prestazioni specialistiche, cioè delle prenotazioni, in quanto vanno ad inserirsi all'interno delle liste di attesa ordinarie, ad esempio, delle prestazioni radiologiche. Diciamo che non si fa mai mancare una radiografia a chi va per una questione anche di medicina difensiva e questo provoca ritardi e trascinamenti delle prestazioni, con disagi non indifferenti su un'utenza prenotante. Serve quindi per ridurre gli accessi inappropriati al pronto soccorso...ma anche la prestazione diagnostica a beneficio di chi ha effettivamente necessità. Grazie.
Presidente - Ha illustrato gli emendamenti n. 22, n. 23, n. 24 e n. 25, giusto? Farei quindi votare questi quattro emendamenti del PD che sono stati illustrati dal Consigliere Guichardaz. Prego Consigliere Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Lei dunque ha inserito...manca l'emendamento n. 25. L'emendamento 25 cosa dice? Dice sostanzialmente che l'eventuale maggiore entrata conseguente a questo tipo di provvedimento va ad incrementare la parte LEA fino alla cifra che voi avete immaginato debba coprire, che mi sembra sia 900 mila euro o 2 milioni di euro...adesso è stata moltiplicata...e quello che avanza da questa copertura economica va ad incrementare i famosi extra LEA, le prestazioni aggiuntive, che l'Assessore ha tagliato qualche tempo fa, cioè i pannoloni per i paraplegici, le mascherine, tutta una serie di presidi di cui abbiamo già parlato abbondantemente nel corso di una nostra interpellanza.
L'emendamento n. 26 poi sopprime i commi 15 e 16, perché sono sostituiti poi dai commi aggiunti e integrati. Anche quindi l'emendamento n. 26, possiamo votarli tutti insieme.
Presidente - Grazie Guichardaz. Passerei a far votare all'aula l'emendamento n. 22 del PD, che è stato definito votabile. Prego colleghi, la votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 18 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin)
Il Consiglio non approva.
Posso dare lo stesso risultato all'emendamento n. 23 del PD? Stesso risultato. Emendamento n. 24 del PD? Stesso risultato. Emendamento n. 25 del PD? Stesso risultato. L'emendamento n. 26 del PD non è votabile, perché non è stato definito tecnicamente...dal punto di vista finanziario. Domani, riprenderemo dall'emendamento n. 5 dell'ALPE al comma 15 dell'articolo 19.
Buonasera a tutti, a domani mattina...chi ha chiesto la parola? La parola alla collega Morelli.
Morelli (ALPE) - Per dire che il nostro emendamento, il n. 5, va ad introdurre i criteri che ha già ben illustrato il collega Guichardaz nella determinazione dei ticket e cioè dei criteri su una base di maggior egualitarismo che andassero a tenere in conto il reddito, il costo e la tipologia delle prestazioni prescritte. Noi ritiriamo quest'emendamento, anche perché riconosciamo al collega Guichardaz di aver fatto un lavoro organico e molto ben strutturato. In ogni caso gli emendamenti del collega Guichardaz non sono stati accolti...ma noi ritiriamo il nostro proprio perché comunque ritroviamo in quelli che aveva proposto lui gli stessi criteri.
Presidente - Domani quindi rimangono due emendamenti su quest'articolo e poi si voterà l'articolo. Arrivederci a domani.
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La seduta termina alle ore 01,09.