Oggetto del Consiglio n. 885 del 18 novembre 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 885/XIV - Interpellanza: "Sottoscrizione da parte della società partecipata VALECO S.p.A. del ricorso al TAR proposto dall'ATI, aggiudicataria dell'appalto per il pirogassificatore".
Presidente - La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Oggi è un giorno con una ricorrenza particolare, mi sembra che la società civile, rappresentata in particolare da Valle Virtuosa e da altre associazioni ambientaliste, l'abbia manifestato anche in Consiglio regionale con una sorta di flash mob, che ha portato i loro rappresentanti ad affiggere la scritta "rifiuti zero" nell'aula del Consiglio regionale e a quest'iniziativa ha poi fatto anche seguito un'iniziativa di conferenza stampa, per quale motivo? Beh, perché oggi siamo a due anni esatti da quel 18 novembre dove migliaia di valdostani parteciparono ad una straordinaria esperienza democratica, che fu il referendum con il quale si chiedeva una gestione dei rifiuti a freddo in Valle d'Aosta e quindi contro il pirogassificatore. In modo abbastanza devo dire non premeditato, ma capita in quest'aula...a due anni di distanza torna l'incubo del pirogassificatore sotto forma di un ricorso, che, va beh, è normale che venga depositato dalle aziende che hanno degli interessi economici in campo, un'associazione temporanea di imprese, che, come avevamo già illustrato nello scorso Consiglio regionale, contempla varie aziende: la NOY Ambiente S.p.A., la Rea Dalmine S.p.A., la GEA S.r.l., la COGEIS S.p.A., la IVIES S.p.A., ma tra queste associazioni spunta anche un'impresa che ha, diciamo, una componente valdostana - ci fa soltanto piacere da questo punto di vista che ci sia un'impresa valdostana -: la VALECO S.p.A., la quale però ha una caratteristica particolare: è una partecipata della Regione al 20 percento, se non vado errato, naturalmente poi l'Assessore eventualmente replicherà. Mi trovo allora in una situazione un po' paradossale, cioè mi immagino il cittadino valdostano che dice: "due anni fa abbiamo vinto un referendum, adesso delle imprese interessate a questa cosa ricorrono, ne hanno il diritto, ma il Consiglio regionale, tutto il Consiglio regionale, il Governo regionale hanno ribadito l'intenzione di rispettare quel voto referendario e scopro però che il Governo regionale per il tramite di una partecipata ricorre insieme alle altre società private contro sé stesso" a questo punto, facciamoci pure del male, tanto i costi di questi ricorsi li pagano i cittadini valdostani... Ricorre contro sé stesso e naturalmente con un ricorso che, guardate, è molto pesante dal punto di vista dei contenuti, perché si chiede di fatto l'aggiudicazione dell'appalto e si dice: "noi imprese private ce ne infischiamo bellamente del referendum, ce ne infischiamo che in questo territorio la grande maggioranza dei valdostani abbia detto: "no" a questo tipo di impianto, noi sulla base di un'aggiudicazione provvisoria...". Ricordo che il PD e l'ALPE richiesero in tutti i modi di non fare quest'aggiudicazione provvisoria, però l'allora Assessore, tutto il Governo regionale si buttarono a pesce nell'aggiudicazione e dissero: "ma tanto è provvisoria, la potremo revocare". Adesso un po' di storia va anche fatta, noi vi chiedemmo: "non fate l'aggiudicazione provvisoria, perché altrimenti le imprese vi ricorreranno contro". Regolarmente adesso le imprese vi ricorrono contro quando noi vi avevamo chiesto di non fare l'aggiudicazione provvisoria, ma tant'è così andarono i fatti, poi, grazie a Dio, avete avuto un ripensamento, non è mai troppo tardi visto che di mezzo c'è veramente la qualità dell'ambiente e della salute dei cittadini valdostani e quindi eccoci a questo punto.
A questo punto le mie domande sono...ma se noi partecipiamo in questa VALECO, avremo avuto dei contatti con la società che diceva: "voglio ricorrere", avremo invitato i nostri rappresentanti a battere i pugni sul tavolo e dire: "ricorrano le altre, ma noi, come VALECO, ci tiriamo indietro, ci tiriamo fuori da quest'affare che, per quanto ci riguarda, puzza di bruciato, non vogliamo avere nulla a che fare con questo tipo di ricorso, perché noi abbiamo deciso di fare un altro percorso". Ciò detto e chiedendo chiarimento su questa prima parte, "quale ruolo ha giocato lei, Assessore, quale ruolo ha giocato il Governo regionale, quale ruolo hanno giocato i nostri rappresentanti in VALECO", naturalmente su questo chiedo i documenti certificati, le verbalizzazioni, atti concreti.
L'altra questione che vi pongo è la seguente: ma forse non è il caso di ripensare questa partecipazione? Non è il caso di rivedere questo nostro ruolo all'interno di questa società e andare o ad una gestione che...come vedremo in altre leggi che discuteremo poi più avanti in questo Consiglio regionale, non mi stupirei se una gestione anche pubblica della discarica...del fatto che dobbiamo in qualche modo condurre questa discarica ad una sua inertizzazione, che ci costerà trent'anni di lavoro, lavoro importante, impegnativo, che non sarà facile inertizzarla visto che l'altro giorno tutti i teloni si gonfiavano forse di gas e quant'altro, d'estate si è incendiata e quindi non è un percorso così facile, ma per dare la massima garanzia che la vicenda conferimento di rifiuto indifferenziato in discarica è finita. Doveva essere finita due anni fa, ma a distanza di due anni dobbiamo dire che è finita. Non dobbiamo più conferire l'indifferenziato nella discarica: questo è un punto fermo a cui dobbiamo arrivare, quindi assolutamente questa nostra partecipazione...discorso che peraltro le faccio notare che è stato fatto anche per le società autostradali e non soltanto dagli esponenti, diciamo, della sinistra che magari vogliono avere il controllo delle società. È la stessa Stella Alpina che più volte ha proposto il controllo...di avere la maggioranza nelle società autostradali, cioè di acquisire la quota per essere noi a determinare le scelte nelle società autostradali. Io dico che quindi l'indirizzo dovrebbe essere perlomeno questo, cioè di essere noi che siamo in grado di controllare queste società che hanno davvero delle situazioni delicatissime da gestire e io dico: è meglio che sia gestione pubblica e che i vantaggi di una qualità della gestione pubblica ricadano poi sui cittadini che poi inevitabilmente devono pagare le tasse e se in questo periodo ne pagano un po' di meno anche sui rifiuti, non è proprio male, anzi è l'obiettivo che ci dobbiamo dare con una gestione migliore dei rifiuti.
Presidente - Grazie. La parola all'Assessore Bianchi.
Bianchi (UV) - Sì, Presidente.
Innanzitutto, a mio avviso, anche per chi ci ascolta da casa, è necessario fare una sintetica premessa circa il quadro di riferimento proprio in funzione al punto 1 dell'interpellanza, come l'ha chiaramente spiegato bene lei, collega Donzel, nel senso di chiarire il ruolo e il significato della partecipazione della Regione nella società VALECO. Qui dobbiamo tornare indietro al 1986. La Regione, successivamente alla costruzione del centro regionale di trattamento dei rifiuti urbani, realizzato ai sensi della legge regionale 37 del 1982, individuava il sistema della compattazione dei rifiuti urbani quale tecnologia per il trattamento da adottare, costituito dall'impianto di compattazione in blocchi dei rifiuti e dell'annessa discarica... Ha deciso di individuare una società mista a prevalente capitale privato quale migliore forma per la gestione del centro stesso; tale modalità consentiva di individuare con una gara a livello europeo imprese specializzate nella realizzazione e nella conduzione di impianti di discarica. La Regione, nella sua funzione di Provincia titolare della gestione delle fasi finali di recupero e smaltimento, decise di entrare nella società con una quota azionaria minoritaria come ricordava lei, collega Donzel, del 20 percento, che le consentisse comunque la supervisione delle attività tecnico-operative ed amministrative del centro regionale e la vigilanza sulla corretta attuazione degli obiettivi gestionali che la Regione nel corso degli anni ha posto in essere in materia di gestione dei rifiuti. La costituzione della società mista con le due imprese selezionate avveniva con la legge regionale n. 63 del 10 agosto 1987. La legge prevedeva che le imprese private sottoscrivessero l'80 percento del capitale sociale e indicava come finalità della società la gestione del sistema dell'impianto di Brissogne, il collocamento in discarica dei rifiuti e le attività di recupero dei rifiuti; chiaramente, come specificavo prima, socio minoritario, quindi in minoranza all'interno del consiglio di amministrazione. L'attività tecnico-operativa di VALECO è disciplinata, oltre che dalle disposizioni normative, da convenzioni - e questo lo riporto proprio per inquadrare la questione -, l'ultima delle quali è stata sottoscritta il 3 aprile del 2003, con scadenza il 31 dicembre del 2017. In futuro - e penso che qui mi collego un po' a quello che ha detto il collega Donzel - nell'ambito del nuovo piano regionale sarà necessario fare tutte le valutazioni e gli approfondimenti utili per giungere ad una decisione ottimale per la Valle d'Aosta. A tale proposito, sottolineerei che la normativa comunitaria e statale classifica le attività connesse con la gestione dei rifiuti come servizi di interesse economico generale e attività di pubblico interesse, nonché le aziende che svolgono un servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani quali organismi di diritto pubblico assoggettate pertanto alle stesse norme vigenti per gli enti pubblici. Questo lo dico perché si tratterà dunque di approfondire se l'attuale modello è ancora valido, oppure se scegliere altre modalità di partecipazione pubblica della Regione, magari anche con dei Comuni in un sistema integrato, tali da garantire un'equa applicazione della tariffa ai cittadini.
Punto 2 dell'interpellanza: "esplicitare con quali atti la Regione Valle d'Aosta sia stata informata dell'intenzione di Valeco S.p.A. di sottoscrivere il ricorso dell'ATI di cui sopra". Come sottolineava lei, la Regione sicuramente all'interno del consiglio di amministrazione ha un suo rappresentante. Posso dirle che VALECO ha agito in modo autonomo, come prevede peraltro lo statuto della società, nel perseguire le azioni poste in atto dell'ATI, dopo la revoca degli atti di gara da parte della Giunta regionale conseguenti agli indirizzi espressi dal Consiglio regionale. La Regione non è stata preventivamente avvisata di tale decisione con nessun atto, non ci hanno detto niente. Grazie.
Presidente - Grazie Assessore. La parola al collega Donzel per la replica.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
La risposta lapidaria dell'Assessore per quanto riguarda l'ultima questione mi lascia quanto mai perplesso e scioccato. Siamo sempre di fronte a società in cui noi abbiamo dei rappresentanti e a meno che scelte così delicate come un ricorso di questo tipo...io immagino che in un consiglio di amministrazione ci siano degli ordini del giorno. Allora, ci sono degli ordini del giorno che quando un rappresentante della Regione in un consiglio di amministrazione riceve...adesso, Assessore, le racconto la versione dei fatti come la immagino io, che non conosco, ma è come mi aspetto che venga in qualche modo ricostruito. Allora, un rappresentante della Regione nel consiglio di amministrazione riceve un ordine del giorno in merito ad un eventuale ricorso, un ricorso che, ripeto, chiede l'aggiudicazione di un appalto che è stato revocato dall'intero Consiglio regionale. Chiede i danni per un ammontare di 20 milioni di euro di danni, cioè una cifra incredibile, più grande...il doppio del bilancio dell'Assessorato dell'agricoltura, quindi, di fronte ad un atto così, io mi aspetto che lei mi consegni poi i verbali in cui il nostro rappresentante in quel consiglio di amministrazione si è buttato per terra, si è stracciato le vesti, ha votato contro. Mi darà il verbale, perché io voglio leggere che cosa ha dichiarato di fronte a questa decisione del Consiglio di amministrazione di VALECO il nostro rappresentante. Voglio una cosa scritta, la voglio leggere e la voglio pubblicare, che i cittadini sappiano come la Regione si è battuta nella sua partecipata per evitare questa tragedia, dopodiché la decisione di un consiglio di amministrazione non viene preventivamente annunciata né a lei, né al Presidente della Regione, ma voi lo apprendete suppongo dai giornali e dico che ce n'è quanto basta per dire: "qui ragazzi miei non ci sono le condizioni per stare in questa società".
Lei rinvia il tutto ad uno studio del piano generale dei rifiuti, "valutiamo se ci serve o non ci serve". No, ma l'ho capito, è un ragionamento anche di buon senso, cioè così in generale dovremo capire che tipo di società ci serve per gestire il nuovo sistema di gestione dei rifiuti. Francamente però l'abbiamo già vissuto in altre esperienze, le imprese che ci fanno dei ricorsi contro in questa maniera stante gli atti a disposizione...cioè vorrei ricordare che c'è non solo un referendum di cui loro potrebbero dire: "il referendum a noi...", non so dove vivono, perché io ho un'idea dell'imprenditore, che è una persona che vive in una società, ha delle relazioni in quella società, lavora all'interno di quella società, non è che dice: "io piazzo la mia impresa qui e me ne infischio di tutti gli altri e penso a far profitto". Forse questa era l'idea degli anni '80 in cui avemmo quella scellerata idea di partire con queste gestioni a maggioranza privata, perché o fa il privato in rapporto con il pubblico, o fa il pubblico, ma questa cosa che il pubblico compartecipa minoritariamente io francamente non la capisco, perché io sono o perché sia privato, o perché sia pubblico, perché altrimenti non si capisce che ruolo abbiamo noi. Noi ci mettiamo che cosa? I soldi, la benevolenza, questa vigilanza e controllo il pubblico li può esercitare anche se il soggetto è privato, perché ha tutti gli strumenti ispettivi per poterlo fare. Da questo punto di vista, quindi mi aspetto che ci sia anche un atteggiamento...una presa di coscienza riguardo a quello che è il comportamento di questa società nei confronti di un'Amministrazione regionale, perché la società, che non vive su Marte, è al corrente di delibere della Giunta regionale e di una delibera dell'intero Consiglio regionale. Questa società quindi dovrebbe in qualche modo pensare che agisce in un contesto regionale di un certo tipo.
Addirittura in un certo momento lei ha portato questa società in commissione da noi a spiegarci l'evoluzione che potrebbe avere la gestione dei rifiuti, allora io dico: ma a che gioco stiamo giocando? È credibile VALECO quando viene in commissione a parlarci di una gestione dei rifiuti a freddo mentre sta facendo un ricorso al TAR per avere la gestione a caldo? Beh, scusate, io francamente il ruolo di VALECO non lo capisco e capisco ancora meno che la Regione prenda atto nel silenzio che VALECO manco la informa dei ricorsi che fa. Io però candidamente attendo il verbale con il resoconto scritto della dura presa di posizione del nostro rappresentante contro la strategia di VALECO di ricorrere contro la Regione che compartecipa con lei nella gestione di quella che è la discarica. Grazie.
Presidente - Grazie collega. Punto 28 all'ordine del giorno.