Oggetto del Consiglio n. 880 del 18 novembre 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 880/XIV- Interpellanza: "Ricorso al Consiglio di Stato per la riforma della sentenza del TAR di annullamento della DGR 694/2013 nella parte di modifica della variante sostanziale al PRGC del Comune di Ayas".
Presidente - La parola al collega Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Quest'interpellanza nasce dal fatto che in data 2 maggio 2014, con la delibera 597, la Giunta regionale ha deciso di proporre appello al Consiglio di Stato per la riforma della sentenza del TAR Valle d'Aosta n. 17 del 2014 di annullamento della DGR 694 nella parte in cui con questa delibera si è apportata modifica alla variante sostanziale del piano regolatore del Comune di Ayas, perché lo dico con stupore? Perché mi pare che l'orientamento che in Valle si è seguito negli anni da quando si è riconosciuto nel Comune un livello di governo, l'unico livello di governo oltre l'Amministrazione regionale...quando si è riconosciuto questo livello di governo, si sono definiti bene quelli che erano i ruoli: il ruolo legislativo che spettava alla Regione, pertanto la Regione giustamente ha deliberato in merito alle regole, in merito a quello che è l'iter con cui si devono approvare le varianti, le modifiche del piano regolatore... Ora, ci troviamo di fronte ad un atto per noi di assoluta gravità, nel senso che già il fatto di non aver tenuto conto di quelle che erano le valutazioni conclusive della Conferenza di pianificazione ai sensi dell'articolo 11, comma 12, della legge regionale 11 del 1998, perché questo è quanto si tratta, questo è quanto nella sentenza del TAR viene messo in evidenza...dicevo, oltre alla gravità di non aver tenuto fede a quelli che erano i principi della legge che prevedono nella Conferenza di pianificazione il modello su cui si trova una sintesi tra l'esigenza del Comune e le regole, peraltro le regole urbanistiche, dopo questo si va... Il Comune di Ayas impugna la delibera di Giunta e si va a sentenza, il TAR nella sentenza dice qualcosa che, a mio parere, avrebbe dovuto quanto meno far riflettere l'Amministrazione regionale, perché si dice che...sennonché la Giunta regionale, evidentemente esorbitando dalle proprie attribuzioni e comunque in violazione del chiaro disposto legislativo, anziché approvare la variante sostanziale sulla scorta delle valutazioni conclusive operate dalla Conferenza di pianificazione come prevede il citato articolo 11, comma 12, della legge regionale n. 11 del 1998, con deliberazione 16 marzo, ha in realtà proposto delle ulteriori rilevantissime modifiche descritte dalla lettera J e dalle premesse deliberazioni e quindi trasposte negli elaborati dei piani trasmessi al Comune. Non solo, dice anche che la legge prevede un riconoscimento al Comune la cui necessità...è ineludibile condivisione delle proposte di modifica...segna il limite posto al potere regionale nel procedimento disegnato dalla norma in esame, infatti è lo stesso principio di sussidiarietà verticale oggi elevato a rango costituzionale all'articolo 118 della Costituzione a comportare che nelle materie affidate alla copianificazione la funzione della Regione non possa che essere quella della cura dell'interesse affidato al proprio livello di governo, perché parlavo di due livelli di governo, qua fissa che un livello di governo è quello della Regione, ma fissa anche che c'è un ulteriore livello di governo sulla pianificazione territoriale: quello che spetta al Comune, restando circoscritta ai casi residuali ed eccezionali la possibilità di una sua ingerenza - la chiama ingerenza - nelle scelte di dettaglio riservate all'Amministrazione comunale, sicché non è consentito alla Regione stravolgere il piano regolatore comunale con le proprie proposte di modifica, in quanto ciò comprometterebbe il potere di pianificazione primariamente riconosciuto al Comune.
Ora, Assessore Bianchi, vedo che...adesso so chi mi risponde, per cui mi è molto più facile rivolgermi a lei, lei che viene dal mondo degli Enti locali, a maggio è complice...anzi presuppongo complice, se non artefice di una delibera che mette in discussione un livello di governo in cui lei ha amministrato, in cui lei si è identificato. Questo è di una gravità inaudita per due ordini di motivi: il primo è che noi in questo momento ci stiamo lamentando, stiamo facendo una campagna in cui noi stiamo sotto attacco dal punto di vista istituzionale e sulle nostre prerogative e noi, Ente Regione, voi come Giunta non siete in grado di difendere un livello di governo? È di una gravità inaudita, perché la nostra credibilità, a fronte di quello che è l'attacco dello Stato verso le Regioni, è pari a zero! È di una seconda gravità inaudita, perché voi con la prima sentenza, oltre ad avere torto, siete stati obbligati pure a pagare quelli che erano i costi, la Regione è stata condannata alla rifusione delle spese legali per 4 mila euro. Non vi è bastato, voi avete acquisito un preventivo da parte dello studio Emanuele Gallo e Alberto Romano in data 23 marzo 2014 in cui loro hanno stimato in altri 16.494 i costi per il ricorso al Consiglio di Stato. In Valle d'Aosta, quando si chiedono sacrifici a tutti, è una vergogna, una doppia vergogna che qualcuno si permetta di mettere in discussione i livelli di governo, le competenze dei Comuni sul piano livello urbanistico che noi abbiamo rivendicato negli anni come competenza primaria nei confronti dello Stato e noi non siamo capaci...anzi facciamo di peggio: noi in questo momento ci attiviamo dal punto di vista legale contro i nostri Comuni, contro i nostri amministratori, facendo spendere risorse importanti alla pubblica amministrazione! Veramente mi dispiace, io vengo da quel mondo come viene lei e dopo quell'atto, già di per sé non comprensibile, in cui viene stravolto il piano regolatore sulla base di decisioni della Giunta senza tener conto della Conferenza di pianificazione, io mi aspettavo un sussulto di orgoglio e che si dicesse: "bene, riconosciamo quello che è il livello di governo, riconosciamo quella che è la difesa delle nostre autonomie". Grazie.
Si dà atto che dalle ore 15,42 assume la presidenza il Vicepresidente Follien.
Follien (Presidente) - Per la risposta da parte del Governo, la parola all'Assessore Bianchi.
Bianchi (UV) - Cercherò di rispondere in maniera puntuale ai quattro punti dell'interpellanza partendo dal punto 1: "per quale motivo la Giunta regionale - come ricordava lei - nella delibera 694 del 2013 non abbia deliberato "sulla scorta delle valutazioni conclusive operate dalla Conferenza di pianificazione"...", la Regione con la deliberazione della Giunta in data 23 aprile 2013, la n. 694, ha espressamente approvato la variante sostanziale generale al piano regolatore comunale adottata dal Consiglio comunale di Ayas integrandola con modificazioni introdotte d'ufficio, come ricordava lei, collega Gerandin. Per alcuni aspetti si discostavano dalle valutazioni della Conferenza di pianificazione, nel rispetto della normativa regionale relativa alle procedure di approvazione delle varianti sostanziali ai piani regolatori comunali, di cui all'articolo 15 della legge regionale n. 11 del 1998. Il non allineamento della deliberazione della Giunta regionale alla valutazione della Conferenza di pianificazione è l'obiezione centrale del ricorso promosso innanzi al TAR VdA dal Comune di Ayas, unitamente alla contestazione alla Regione di aver ecceduto rispetto alle sue competenze, sostituendosi con scelte discrezionali al Comune, come ha evidenziato bene lei. È opinione assolutamente consolidata della giurisprudenza che il procedimento di pianificazione è da considerare un procedimento cogestito tra la Regione e il Comune, in considerazione del fatto che la Regione ha una potestà legislativa in materia urbanistica e ha una funzione di coordinamento complessivo delle pianificazioni dei singoli Comuni; per questa ragione l'approvazione del piano tra Comune e Regione costituisce un atto complesso, cioè un atto in cui le due volontà pari e coordinate si fondono in un'unica valutazione, che è imputabile ad entrambe. Il fatto che la Regione nell'ambito del procedimento di approvazione di un piano regolatore eserciti un potere che non è limitato al semplice controllo di legittimità è dimostrato dal fatto che la Giunta regionale, ai sensi dell'articolo 15, comma 12, della legge regionale 11 del 1998, può scegliere di approvare il piano, di non approvarlo o di proporre modifiche d'ufficio. Se il controllo fosse soltanto un controllo di legittimità, non si giustificherebbe quest'ultima possibilità: se rammento bene, quella legge ai tempi è stata approvata e immagino che lei ricoprisse la carica di Presidente del CELVA. Le valutazioni conclusive della Conferenza di pianificazione sono uno degli atti del procedimento sicuramente importante che la Giunta regionale deve considerare senza però essere esserne vincolata in modo assoluto. In tal senso la Giunta regionale, sulla scorta delle valutazioni conclusive operate dalla Conferenza di pianificazione, ossia utilizzando le conclusioni della stessa come ausilio tecnico, ha deliberato proponendo modificazioni motivate da indirizzi politici di livello sovracomunale relativi a principi di tutela ambientale e di sviluppo socio-economico, esercitando il proprio compito amministrativo di rilievo politico nell'iter di approvazione del piano regolatore e delle sue varianti. Nella stessa deliberazione di approvazione del piano regolatore, la 694 del 2013, la Giunta peraltro ha fatto proprie alcune controdeduzioni presentate dal Comune, discostandosi dalle proprie precedenti determinazioni e dando atto delle ragioni per le quali ha ritenuto di discostarsi dalle conclusioni della Conferenza di pianificazione e quindi ha anche accettato delle considerazioni fatte dal Comune, ma non accettate dalla Conferenza di pianificazione.
In merito invece al punto 2: "perché a seguito della sentenza del TAR Valle d'Aosta, in cui si parla espressamente di "ingerenza della Regione nella scelta di dettaglio riservata all'Amministrazione comunale", si sia ritenuto opportuno ricorrere al Consiglio di Stato", in parte le ho già risposto. Il TAR con propria sentenza ha accolto il ricorso del Comune di Ayas, asserendo che la competenza dell'approvazione del piano regolatore sarebbe sostanzialmente comunale e non regionale e che la valutazione della Conferenza di pianificazione avrebbe un ruolo determinante sulle scelte della Giunta regionale. Come ho detto, non possiamo condividere che alla Regione possa essere attribuita una mera funzione di controllo di legittimità, trascurando la natura copianificatoria del processo di approvazione del piano regolatore comunale, stabilita dalla normativa regionale, in considerazione del fatto che la Regione cura gli interessi di una più ampia comunità di cui il Comune è parte ed è chiamata pertanto a valutare una scala più vasta per le prospettive dell'uso e dello sviluppo territoriale.
Relativamente invece al punto 3: "se ritiene giustificabile spendere 16.494 euro di risorse pubbliche come Regione, oltre alle spese che sosterrà inevitabilmente il Comune per questo ricorso", si tratta dell'onorario complessivo stimato al lordo degli oneri di legge, di IVA e cassa avvocati valutato congruo dall'Avvocatura regionale sulla base delle tariffe professionali stabilite dal decreto ministeriale 55 del 2014 per la liquidazione giudiziale dei compensi in relazione alla complessità della controversia pendente davanti ad un organo di giurisdizione superiore.
Al punto 4: "se sia un messaggio opportuno da dare come Amministrazione regionale in un momento in cui si parla di inaccettabili ingerenze dello Stato verso le autonomie speciali", la complessità del procedimento che ben risulta anche da quanto ho evidenziato nei punti precedenti, che vede la cogestione dei Comuni e della Regione nel processo di approvazione del piano regolatore, dimostra come la Regione non abbia alcuna intenzione di comprimere l'autonomia locale, ma intenda invece responsabilmente esercitare le funzioni che la normativa vigente le attribuisce, al fine di coordinare la pianificazione comunale con gli interessi generali in tema di tutela dell'ambiente e di valorizzazione del territorio per armonizzare le singole scelte di pianificazione dell'Amministrazione comunale con le esigenze sovraordinate della comunità regionale: è questo il messaggio corretto, il ragionamento che sta alla base della decisione assunta dalla Regione.
Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Caro Assessore Bianchi, le posso dire che lei oggi forse ha scritto o quanto meno ha avallato una delle più brutte pagine in merito alla competenza degli Enti locali? La mia richiesta, la mia interpellanza non voleva essere rivolta a capire se i 16.494 euro erano compatibili con la tabella delle parcelle dei vostri consulenti. La mia era una richiesta politica, lei doveva darmi una risposta politica! Adesso le aggiungo qualcosa che...io non ero Presidente del CELVA, ma probabilmente la legge 11 del 1998 la conosco meglio di lei, allora le dico alcune cose: che la competenza in materia urbanistica fosse dell'Amministrazione regionale, malgrado il vostro comportamento, pensiamo ancora che sia un vanto e che sia comunque un principio da difendere, ma la competenza in materia urbanistica dice che la Regione deve legiferare in materia urbanistica, non dice che la Regione Valle d'Aosta deve portare sull'intero territorio valdostano, nei 74 comuni il pensiero unico, perché la verità gliela dico io qual è: quando lei mi dice di indirizzi politici e di interesse ambientale, lei doveva fermarsi agli indirizzi politici, di interesse ambientale non c'è niente! Qua sappiamo l'ingerenza dei politici a livello regionale, che hanno voluto incidere su queste decisioni, non c'è niente da difendere in materia di urbanistica con questi principi, assolutamente nulla!
Mi piace una cosa, Assessore: che lei abbia confermato in toto l'analisi e l'illustrazione del mio documento dicendo che il TAR vi ha detto che avete fatto un'indebita ingerenza, che poi voi avete cercato di aggiungere la parola "sostanzialmente". Avete fatto un'indebita ingerenza su due livelli di governo, dove la realtà della Valle d'Aosta, rispetto al campo nazionale, ha ancora una valenza diversa, perché altrove ci sono quattro livelli di governo, qua ce ne sono due...voi siete riusciti a delegittimare quello più vicino ai cittadini. Allora, vi dicevo prima che mi dispiace veramente, perché io pensavo che con quest'interpellanza si riuscisse a mettere in risalto quella che è l'importanza di mantenere in capo ai Comuni le scelte in campo urbanistico, fatte su regole a livello regionale di cui le diamo atto. Non è vero che non hanno rispettato, non è vero...io le do atto che la Regione con la delibera di Giunta può eventualmente non recepire quelle che sono le osservazioni, lo può fare, ma un'Amministrazione regionale responsabile - lei era seduto al tavolo della Giunta - avrebbe convocato la parte politica del Comune e avreste trovato un accordo politico, è quello che non avete fatto! Voi il Comune non avete nemmeno cercato di interessarlo politicamente! Allora questo succede, ma questo...
Presidente - Silenzio per cortesia!
Gerandin (UVP) - ...è chiaro che è così. Capisco che lei sia in difficoltà perché non può difendere delle posizioni del genere! Non può difenderle, perché sono indifendibili, perché, quando si attacca il potere più vicino ai cittadini e soprattutto si fa passare dei principi che la politica regionale solo perché è regionale può fare e disfare come meglio gli pare, senza rispettare le regole, è la fine del sistema, è la fine di quelle che sono le competenze, di quelli che sono i livelli. Allora, è chiaro che non siamo neanche in grado di poterci difendere con lo Stato, ma è ovvio, perché noi siamo i primi che non rispettiamo quelle che sono le famose "amministrazioni di prossimità", quelle che sono le scelte che lei ed io in altri ambiti prima assieme abbiamo difeso. Forse ci dimentichiamo...e come lei qualcun altro in altri tavoli ha difeso queste competenze, però se ne dimentica, perché poi alla fine ci sono gli amici che vengono su, vengono magari...bisogna comunque accontentare qualcuno e far passare qualche scelta che di politico-ambientale non ha niente, ma è solo politica di Palazzo.
Presidente - Prima di procedere con il punto 23 all'ordine del giorno, pregherei di distribuire l'ordine del giorno depositato al tavolo della Presidenza dal gruppo UVP.
Point 23 à l'ordre du jour.