Oggetto del Consiglio n. 869 del 18 novembre 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 869/XIV - Interpellanza: "Proposta della Regione per la definizione del patto di stabilità relativo agli anni 2014 e 2015".
Presidente - Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin, ne ha la facoltà.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
A cadenza ormai quasi regolare ci troviamo a toccare un aspetto assolutamente delicato dell'allegato al Patto di Stabilità 2014 e in questo caso l'interpellanza è mirata anche a capire quali saranno le prospettive, le conseguenze per quello che riguarda il futuro della Valle d'Aosta. Dicevo, a cadenza ormai, di ogni due-tre mesi se ne parla anche perché ho fatto una interpellanza a luglio, più o meno dello stesso tenore, mi era stato detto che si era in fase di definizione, che i tempi fissati peraltro dallo Stato non erano stati mantenuti, mi pare che fissassero a giugno la scadenza per la definizione. E questo perché? Perché c'è preoccupazione, c'è veramente tanta preoccupazione, perché se da un lato noi ci sentiamo ripetere ormai quotidianamente delle difficoltà legate alle risorse di bilancio, risorse che ci vengono messe in discussione, quella prerogativa dell'Autonomia che esce fortemente penalizzata dalle manovre finanziarie statali, nello stesso tempo non vediamo quella possibilità di tranquillizzare i cittadini, soprattutto per quello che riguarda le effettive disponibilità finanziarie in un futuro relativamente prossimo.
A breve ci troveremo ad analizzare quello che è il bilancio di previsione triennale 2015-2017 e non lo può negare il Presidente che questa definizione del Patto di Stabilità avrà un'incidenza molto importante per quel che riguarda sia il bilancio 2015 sia le prospettive. Dico questo, proprio perché a noi piacerebbe che un giorno avessimo anche noi la lieta novella, come è successo nelle altre autonomie speciali. Nel mese di luglio le citai il fatto che la Sardegna era a buon punto, adesso non solo la Sardegna, ma anche le altre autonomie speciali hanno già siglato l'accordo, Trento e Bolzano lo hanno siglato a ottobre. É un accordo, per la carità, che richiede dei sacrifici, ma dà anche delle prospettive, soprattutto chiude una partita, nella quale il contesto di economia di finanza pubblica è profondamente diverso rispetto a quando le autonomie speciali hanno siglato questo accordo. Successivamente all'accordo da lei siglato, lo Stato ha varato manovre di finanza pubblica di straordinario rilievo e in queste manovre ci sono state evidenti lesioni per quello che riguarda le prerogative legislative e finanziarie della Regione. Su questo le diamo atto, non vogliamo tornare sulla bontà dell'accordo da lei sottoscritto, vorremmo veramente provare a condividere un percorso di prospettiva. E, dicevo, l'hanno siglato Trento e Bolzano in cui comunque fissano per il 2016, 2017 e 2018 il concorso al miglioramento del Patto di Stabilità interno, alle riserve dell'erario, ma fissano anche che a partire dal 2016 il Patto di Stabilità delle Regioni e delle Province...le Province non sono più assoggettate al Patto di Stabilità. Questo sarebbe comunque un bel segnale, comunque un segnale di prospettiva per quel che riguarda il futuro dell'economia valdostana. L'ha fatto anche il Friuli, è un accordo, per la carità, ottimo, direi se riuscissimo a portare a casa in termini di accordo, un accordo simile sarebbe un grande successo.
Un accordo nel quale addirittura sono riusciti ad avere una diminuzione per quello che riguarda il contributo alla sostenibilità del debito pubblico. In Friuli fino al 2014 il contributo dell'accordo era di 370 milioni, sarà di 270 milioni nel 2015, di 250 milioni nel 2016-2017, per cui qualcuno fa passi avanti, noi siamo nell'incertezza assoluta, non sappiamo qual è lo stato delle cose, non abbiamo idea di quali siano i contatti, qual è la documentazione che avete presentato a Roma. E dico questo, perché se non altro l'altra volta abbiamo avuto una copia di quella nota che avete fatto pervenire nel giugno 2013, in cui andavate a contestare quello che era l'obiettivo euro compatibile, e l'avevate contestato a mio parere, mio modesto parere, con elementi validi, sostenibili. A tutt'oggi non sappiamo quali siano gli accordi, non sappiamo se c'è un documento e se c'è quel documento a chi lo avete presentato, con chi state trattando, non si sa nulla di nulla. Ora noi capiamo - perché se leggiamo degli accordi di Trento e Bolzano e del Friuli che mettono in discussione...Trento e Bolzano l'accordo 2009, il Friuli l'accordo del 2010 - magari la sua difficoltà personale a dire che l'accordo da lei sottoscritto è di fatto fallito, superato, ma è superato dai fatti. Glielo ho detto, probabilmente lei quando l'ha siglato, anzi senz'altro era in buona fede o comunque ha siglato un accordo che lei riteneva di prospettiva per la Valle d'Aosta: in questo momento non è più così, non è più così.
Non possiamo più continuare ad andare avanti a tentoni, senza sapere quali siano le reali disponibilità economiche che abbiamo. Dico in tutta sincerità, Presidente, lei in Commissione ieri ci ha detto, a domanda precisa fatta dal collega Cognetta se avevamo sforato il Patto di stabilità del 2014, lei ha detto lo sapremo a fine anno, si cercherà di rispettarlo il Patto di Stabilità 2014. Non è una risposta accettabile, dico: siamo a novembre, non possiamo arrivare a novembre e sentirci dire da lei, Presidente della Giunta, che lo sapremo a fine anno. Non è accettabile, perché vorremmo capire se l'obiettivo della Regione è quello dell'obiettivo euro compatibile dello Stato o se è l'obiettivo euro compatibile che pensate di portare a casa. Non è accettabile, perché qualora il Patto di Stabilità non venga chiuso e non venga chiuso senza sanzioni, avremo nel futuro la...mi dispiace che se la prenda, Presidente, è così guardi, non so cosa dirle, lei se invece di dirci delle comunicazioni del tutto personali, invece di trattare l'argomento come fosse l'argomento di casa sua, lo trattasse come un argomento dei cittadini valdostani, probabilmente certe domande non gliele faremmo di continuo.
Mi dispiace, le dicevo, che lei venga trattato con questa sufficienza, venga trattato soprattutto come un problema che ha una marginalità rispetto alla situazione economica disastrosa della Valle d'Aosta. La situazione della Valle d'Aosta è una situazione disastrosa, vogliamo che le prospettive siano, seppur di sacrifici, ma siano prospettive di medio e lungo termine, che diano garanzie di ordine economico.
Concludo l'illustrazione, citando un passaggio che, a mio parere, è importante, perché assieme a quelle che riteniamo siano le sue gestioni del tutto personalistiche di un elemento, che ha una validità fondamentale per la Valle d'Aosta, ci teniamo a sottolineare anche il fatto che di certo è mancato a lei l'apporto dei Parlamentari valdostani. L'apporto dei Parlamentari valdostani è stato praticamente limitato, non lo diciamo noi, ma viene anche riconosciuto da una associazione indipendente e soprattutto è interessante riprendere il passaggio che dice che non è produttivo il Parlamentare primo firmatario ma quello che porta a casa una legge, quello che riesce a ottenere una risposta da parte del Ministro competente. Allora sarebbe interessante capire qual è l'azione di sinergia portata avanti in questi anni, in questo periodo, da quando si è attivato questo tavolo con il Governo. Grazie.
Presidente - Per la risposta ha chiesto la parola il Presidente della Regione Rollandin, ne ha la facoltà.
Rollandin (UV) - Sì, grazie Presidente.
La questione del Patto di Stabilità credo che non si possa ridurre semplicemente con quelle che sono le risposte e credo che sia evidente. Il Patto di Stabilità è stato portato avanti quest'anno, tenendo conto che si è chiuso sempre quest'anno quello del 2013, nei mesi di marzo-aprile del 2014 abbiamo chiuso il Patto del 2013, vorrei ricordarlo, e subito abbiamo trattato per il Patto 2014 e seguenti.
Per quanto riguarda gli altri, le altre situazioni, che lei ha voluto illustrare, non entrerò nel merito dei singoli, perché non c'è il tempo per fare questo tipo di analisi. Posso assicurare che siamo in contatto con tutte le Regioni e che il cambiamento radicale è stato quello che la legge 42 del federalismo di fatto è lettera morta, perché se valeva quel principio, uno dei principi fondamentali di quella legge è che non dovevano più esserci sovraccosti per le Regioni a Statuto speciale al di fuori e al di là del contributo previsto, cosa che è stata ribadita da una sentenza della Corte Costituzionale. Malgrado questo, ci sono stati degli impegni, che sono stati ancora chiesti e assunti dalle Regioni a Statuto speciale. Noi abbiamo impugnato, come lei sa, tutte le leggi che hanno in qualche modo violato il Patto e vorrei dire che anche gli ultimi accordi, che sono stati siglati dalle Regioni, prevedono che comunque ci sia un delta del 10 per cento rispetto a questo possibile...e in più lo Stato si riserva in qualsiasi momento, in quegli accordi, di proporre in caso eccezionale ulteriori aggravi. Questo scritto è come dire che può fare tutto quello che vuole, perché se ci sono le emergenze, come è sempre stato in questi anni, può di fatto agire nel modo che crede più opportuno.
Voglio specificare questo, perché il modo con cui noi abbiamo approcciato il Patto di stabilità 2014 è in linea con quello che è stato fatto nel 2013, cioè primo sostenere quello che è stato riconosciuto per una parte quest'anno nell'indicare già nella legge di Stabilità per il 2015, c'è scritto quanto le Regioni a Statuto speciale devono contribuire, e nella divisione dei 584 milioni delle Regioni a Statuto speciale, il contributo della Regione Valle d'Aosta è di 10 milioni che noi abbiamo messo e che lei troverà, come abbiamo detto, regolarmente nel prossimo bilancio 2015, nella legge finanziaria.
Credo, quindi, che a giusto titolo abbiamo sostenuto che quel riparto che portava al 9,6 per cento a carico della Regione Valle d'Aosta era un riparto insostenibile, in quanto lo stesso Ministero dell'Economia successivamente ha dato come riparto per la Regione Valle d'Aosta il 2,1 per cento trattando la parte del PIL. Questo solo per chiarire alcuni aspetti, poi come mi permetterà, avremo modo durante il Bilancio di ritornare su questo tema, in quanto è evidente che ci saranno occasioni, perché non posso rispondere a tutto quello che lei ha detto, perché non c'erano e non ci sono punti - anche quello che ho detto adesso - che lei ha chiesto nell'interpellanza.
Venendo al primo punto, la proposta avanzata è il superamento della problematica legata al riparto del contenimento della spesa a noi richiesto, trova origine nell'incidenza dei consumi intermedi desunti dal sistema Siope, che assegna alla Valle d'Aosta il 9,16 per cento del contributo complessivo stabilito per le Regioni a Statuto speciale, anziché il criterio del Pil che è del 2,31 per cento. Questa è la ragione principale, questo è quello che fa la differenza rispetto al Patto di Stabilità, come è stato previsto.
Quale termine ultimo si è posto il Governo regionale per risolvere il Patto di Stabilità 2014? Ovviamente il tempo più breve possibile. Stiamo trattando da mesi e voglio ricordare che ha influito ultimamente...come lei ha ricordato, il Trentino e Bolzano hanno appena chiuso, noi abbiamo avuto purtroppo il discorso che c'è oggi una grande discussione sulla legge di Stabilità dello Stato, che ha in qualche modo impegnato i vari Ministeri e quindi c'è stato un ritardo per la nostra soluzione. Non le sarà sfuggito, oggi, lo stallo sulla legge di Stabilità a livello regionale, rinviata la conferenza delle Regioni, che prevede di dare un parere sulla legge di Stabilità in cui c'è, come giustamente ricordava, tutta una serie di tagli e c'è anche naturalmente il coinvolgimento delle Regioni a Statuto speciale.
Per quanto riguarda il terzo punto, c'è l'intenzione sicuramente di addivenire ad un accordo pluriennale e su questo c'è stata la disponibilità da parte dello Stato. Per gli anni successivi al 2015, vorrei ricordare che dal 2016 con l'armonizzazione dei bilanci pubblici, il superamento del Patto di Stabilità è automatico, perché si andrà verso un sistema che è diverso da quello attuale. Il massimo, quindi, è il 2015, perché poi dal 2016 cambiano le regole, non si tratta più del Patto di Stabilità come è interpretato oggi. L'accordo con lo Stato prevederà l'impegno da parte della Regione di attivare l'armonizzazione del bilancio dall'1/1/2016 e quindi si costituirà un tavolo di lavoro per la valutazione di come transitare nel nuovo sistema. Se la non definizione del Patto di Stabilità 2014 e 2015 ha condizionato la stesura del bilancio, abbiamo già avuto modo di rispondere che questo non ha influito sulla predisposizione del bilancio, in quanto per il 2015 abbiamo inserito già quello che è previsto a oggi nella legge di Stabilità e per il resto le abbiamo detto che non sappiamo qual è lo sforamento, perché stiamo tendendo a non sforare, naturalmente tranne le situazioni eccezionali che possono venirsi a creare come avrà visto, anche per i Comuni situazioni eccezionali come quelle del disastro che ha colpito diverse Regioni in questo momento, ha portato a chiedere lo sforamento del Patto di Stabilità anche per i Comuni oltre che per le Regioni interessate. Grazie.
Presidente - Per la replica chiede la parola il Consigliere Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Grazie Presidente per aver risposto e fatto un quadro che non tranquillizza, su questo è indubbio che non tranquillizza, lei me lo consentirà, Presidente, che non...non tranquillizza noi, ma non tranquillizza sicuramente i valdostani, in previsione futura, in prospettiva.
Perché dico questo? Ma è chiaro che, almeno, se non avevate cambiato idea rispetto ai contenuti della vostra nota del giugno 2013, era chiaro che l'obiettivo era di superare il sistema Siope del 9,6 e arrivare alla quota del 2,31...9,16 chiedo scusa...no no, ma è 9,16 è corretto. No, dicevo, superare l'obiettivo della percentuale Siope del 9,16 e arrivare a quella che, peraltro riconosciuta, ecco, quel 2,31, questo non ho alcun timore di dirlo. Il vero problema è...qual è poi il famoso tavolo sulle autonomie, quello che doveva trattare questi contenuti, perché mi pare che sulla legge c'era scritto che determinato quello che era l'ammontare, sarebbe stato questo tavolo che andava a determinare quant'era l'incidenza. Però nell'accordo di Trento e Bolzano se andiamo a vedere è stato definito qual è la percentuale per Trento e Bolzano. Allora è questo che è importante definire in questo accordo, cioè definire quale sarà a oggi, ma soprattutto in prospettiva futura questo tipo di percentuale, e chiaro che i contenuti dovevano essere questi, però vorremmo anche capire quali sono le effettive disponibilità che sono state date almeno a livello verbale, perché queste osservazioni corrette, lo ripeto, corrette fatte, perché le condivido, ho il documento del 2013, è un documento scritto bene, che ha una valenza vera, perché è inaccettabile quello che viene proposto, su questo non c'è ombra di dubbio.
Vorremmo capire, però, qual è l'attitudine del Governo in questo momento. Perché che lei ci venga a dire che avete previsto i 10 milioni in prospettiva 2015, non ci tranquillizza per niente, perché se non si chiude il 2014, sappiamo che...e no e no, tra le cose, tra i criteri sanzionatori dello Stato, c'è la compensazione, è quello che...e no e no, ma c'è scritto. Abbia pazienza Presidente, c'è scritto in legge questo, eh...non è che lo dico io, possiamo anche rileggere il passaggio. É prevista la compensazione, tra le alte cose - non vado a leggere tutti gli elementi sanzionatori - è prevista la possibilità, anzi, non la possibilità, l'obbligo dello Stato di procedere a compensazione. Se procede a compensazione perché non ci viene accettato quello che per noi era un Patto di Stabilità equo, onesto, rischiamo di entrare a piedi uniti sul bilancio 2015, a piedi uniti, perché se queste risorse non ci vengono tagliate, ci vengono compensate, avremo meno risorse per il 2015...ma Presidente, è scritto in legge, non lo decidiamo né io né lei questo, eh, abbia pazienza, è scritto in legge, se non modificano la normativa il criterio della compensazione è uno dei passaggi che a mio parere preoccupa di più. É per quello che le dicevo se c'è conseguenza.
Ho capito che i 10 milioni che avete messo equivalgono alla manovra e alla percentuale, ma non è sufficiente, perché dobbiamo chiudere la partita vecchia. La chiudiamo in che termini, eh, non lo so, nei termini che abbiam detto lo vedremo, perché vorremmo veramente che non ci siano brutte sorprese, perché abbiamo già assistito peraltro, quando abbiamo approvato un bilancio, e poi all'atto pratico quando abbiamo fatto una delibera in cui venivano assegnate le quote, abbiamo assistito a una serie di assegnazioni di risorse pari a zero. E questo è stato la diretta conseguenza di voler cercare di rispettare il patto 2014, perché non lo metto in dubbio che avevate fatto tutto lo sforzo possibile, ma detto questo non siamo assolutamente tranquilli, mentre non viene definito.
Sul discorso della Corte Costituzionale, attenzione, perché non penso che i nostri colleghi di Trento e Bolzano siano proprio degli sprovveduti, se leggete il passaggio relativo al famoso 10 percento che lei citava, come possibilità dello Stato di intervenire e a seguito di manovre europee ulteriore 10 percento, c'è anche scritto che per quello che riguarda questo non viene letto in termini negativi, perché loro i ricorsi alla Corte Costituzionale ritenevano che - tenuto conto che c'erano una serie di sentenze che in questo momento non erano così favorevoli alle Regioni - il parametro della flessibilità fisso...dell'intervento statale precostituisce elemento oggettivo di eventuali giudizi avanti alla Corte Costituzionale, oggi non revenibili, per cui l'hanno fatto anche in prospettiva dei ricorsi alla Corte. Grazie.
Presidente - Grazie. Punto 12 all'ordine del giorno.