Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 866 del 18 novembre 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 866/XIV - Interpellanza: "Ricorso ad esperti per la prosecuzione dei lavori della nuova ala dell'ospedale regionale a seguito del ritrovamento di reperti archeologici".

Presidente - Per l'illustrazione ha chiesto la parola il Consigliere Ferrero, ne ha la facoltà.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Questo cantiere dell'ospedale continua a riservarci delle sorprese, che non sono troppo gradite, nel senso che ci troviamo di fronte a un ritrovamento, che potrebbe avere un valore addirittura europeo di reperti, e ci troviamo anche di fronte a 2 milioni di euro quasi, che sono stati spesi per indagini archeologiche dalla COUP S.r.l. per verificare appunto se c'era qualcosa nel sottosuolo del parcheggio.

Adesso, per carità, non vogliamo dire che si possa immaginare in qualsiasi area che è stata sondata, che cosa ci sta sotto, però 2 milioni di euro qualcosa vorranno ben dire, anche perché, non è che hanno ritrovato delle piccole anfore o delle monete, ma dei reperti che in alcuni casi, dalle prime indicazioni, sembra che siano alti due metri e che abbiano anche una certa consistenza. E, allora, non riusciamo a capire che razza di indagine è stata fatta da queste ditte, che strumentazione hanno utilizzato, perché senza essere degli esperti sappiamo che adesso con tecnologie molto avanzate, di tipo geoelettrico, elettromagnetico, geomagnetico, si parla di tomografie elettriche, si riesce a individuare la presenza di reperti archeologici anche nel sottosuolo a certe profondità, senza bisogno di scavare.

Allora, la prima domanda è: come sono stati spesi i nostri soldi, i nostri 2 milioni di euro per questi sondaggi, per poi ritrovarci di colpo un sito archeologico che potrebbe avere un'importanza europea. Questa è la prima domanda che dobbiamo farci.

La seconda domanda è: quando effettivamente, e ce lo chiediamo, è stato fatto questo ritrovamento, quando si sono avuti i primi sospetti che c'era qualcosa, perché a noi risulterebbe, uso il condizionale, che già nel mese di giugno ci fosse più di un sospetto. Ma diciamo che in quel periodo era meglio non parlare della presenza di questi reperti nell'area, perché? Perché c'erano già delle voci sul ridimensionamento dei lavori dell'ospedale, Quindi questo non avrebbe giovato. Dobbiamo chiederci anche, senza mettere in dubbio la professionalità di alcuno, abbiamo attualmente, a livello regionale, il sovrintendente, dei tecnici che a livello archeologico siano specializzati nel settore preistorico e che quindi abbiano potuto seguire e possano seguire attualmente la questione con sufficiente, diciamo efficacia, con cognizione di causa. Perché uno può essere un esperto di archeologia nel campo romano, ma se lo metti nel campo preistorico, niente, non ci siamo. É come mettere un chirurgo e mettere magari un medico che fa radiografie. Allora, vogliamo semplicemente che sia fatta chiarezza su queste cose, perché ci pare che ancora una volta i conti non tornino. Aspettiamo i chiarimenti, quindi, per poi fare le nostre considerazioni.

Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'Assessore Rini. Ne ha la facoltà.

Rini (UV) - Grazie Presidente.

Per quanto riguarda il primo quesito, gli archeologi dell'Ufficio Beni Archeologici della Soprintendenza per i Beni e Attività culturali regionali sono impegnati nel cantiere di cui si tratta, con compiti istituzionali e di tutela del patrimonio archeologico, di direzione scientifica dell'indagine archeologica in atto e pertanto, essendo presenti pressoché giornalmente, sono informati in tempo reale delle testimonianze delle sequenze stratigrafiche, messe in luce nel sito. Gli archeologi della ditta esecutrice dei lavori, sotto la supervisione dei tecnici competenti della Soprintendenza per i Beni e le Attività culturali regionali stanno completando la messa in luce, la documentazione e la valutazione di strutture e di piani di frequentazione per comprenderne l'estensione, la funzione, la durata in termini cronologici.

Operazioni per cui sono state richieste tempestivamente modalità di indagine adeguate del tipo estensivo, al fine di raccogliere i dati in modo ottimale, di documentarli per consentirne una corretta interpretazione. Lo studio di dettaglio costituirà la base per la valutazione del significato di queste emergenze nell'ambito della ricerca in corso, nel contesto più in generale dei ritrovamenti nel territorio regionale intero, arricchiti dalle risultanze dello scavo in questione. Anche per quanto riguarda problematiche inerenti diversi periodi storici intercettati dalle indagini, quali il preistorico, il protostorico, il romano, il medioevale e naturalmente il moderno, in tal senso, l'incremento delle conoscenze nel merito archeologico dimostra il positivo andamento del progetto messo in campo per la realizzazione dell'ampliamento dell'ospedale.

Per tali motivazioni, risulta improprio parlare genericamente di ritrovamenti e in che data sono stati effettuati, in quanto si tratta di una sequenza stratigrafica molto complessa che viene alla luce progressivamente a seguito dello scavo archeologico, strato per strato. Tale sequenza può essere interpretata solo dopo una serie di analisi, indagini scientifiche e confronti con situazioni simili, valutando le relazioni fisiche tra le strutture affiorate, considerate nel loro insieme. A esempio, i cippi messi in luce non potevano essere riconosciuti al momento stesso dell'affioramento, a quote diverse delle loro tessere, nel mese di giugno di quest'anno, in quanto essendo quasi completamente interrate e non visibili apparivano agli occhi degli operatori archeologici delle semplici pietre leganti. Solo con un attento e progressivo scavo stratigrafico è stato possibile scoprire la vera morfologia di tali elementi lapidei e l'ipotesi della loro funzione potrà essere valutata con una visione d'insieme, solo quando si arriverà sul piano dispiccato di tutti gli elementi presenti nel sito.

Per quanto riguarda la seconda questione, le problematiche inerenti la progettazione, l'appalto, la gestione dei lavori in corso sono a carico dei tecnici incaricati dal Centro Ospedaliero Umberto Parini. Il progredire delle attività di cantiere e le relative risultanze sono puntualmente registrate in specifici giornali dei lavori di scavo e sono documentati in apposite relazioni, opportunamente controllate per le risultanze archeologiche dalla direzione scientifica, che la ditta esecutrice dei lavori produce e fornisce periodicamente alla direzione dei lavori. Tale documentazione è oggetto di confronto nelle diverse riunioni calendarizzate da parte del responsabile unico del procedimento della direzione dei lavori e della commissione di collaudo in corso d'opera.

Infine, per il terzo quesito che ha posto, la Soprintendenza per i Beni e le Attività Culturali regionali in realtà ha da sempre attivato forme di collaborazione e di confronto con il mondo scientifico, al fine di verificare e valutare le proprie strategie inerenti le attività istituzionali di ricerca, restauro e, ovviamente, valorizzazione. Tali collaborazioni, molte delle quali sono ancora in essere, hanno visto il coinvolgimento di eminenti studiosi, riconosciuti a livello europeo, come ad esempio Charles Bonnet, già archeologo cantonale di Ginevra, accademico di Francia, Raffaella Poggiani Keller già funzionaria della Soprintendenza archeologica della Lombardia, Philippe Courdit conservatore del Museo di Sion, e altri. Sempre nell'ambito delle collaborazioni e confronti scientifici, si segnala l'accordo approvato con delibera n. 388 del 25 febbraio 2011 tra la Regione Valle d'Aosta e la Société Valdôtaine de Préhistoire et Archéologie di Aosta, che annovera tra i propri soci funzionari di Soprintendenze e studiosi che periodicamente si riuniscono in Valle d'Aosta e visitano per un confronto scientifico i cantieri organizzati e o condotti dai tecnici della Soprintendenza valdostana ed alcuni di questi si stanno peraltro confrontando proprio su questo cantiere dell'ospedale, con il personale interno, pertanto non si ritiene, al momento, di effettuare nuove e diverse forme di collaborazione. Grazie.

Presidente - Grazie. Per la replica ha chiesto la parola il consigliere Ferrero, ne ha la facoltà.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Vedo che sulle date non ho avuto alcuna indicazione dei ritrovamenti e questo mi fa sorridere, per non dire altro. Ovviamente nessuno vuole prendersi la responsabilità di dire quando effettivamente sono venute alla luce queste cose. Sul fatto che c'erano dei parziali affioramenti e di conseguenza c'era ancora qualcosa da indagare, beh, questo mi fa ridere veramente perché con le tecnologie che abbiamo adesso, nel momento in cui si ha evidenza che ci può essere qualche reperto archeologico, immediatamente senza dover scavare si riesce a vedere cosa c'è nel sottosuolo. Sul fatto che sia la COUP che fa da tramite con l'Amministrazione regionale, in parte con la Soprintendenza a comunicare quello che succede nel cantiere, dico la verità, pur essendo un garantista, un giustizialista, con il fatto che l'amministratore della COUP e il responsabile del procedimento sono adesso in attesa di un procedimento penale che potrebbe portare a un rinvio a giudizio, questo non mi tranquillizza assolutamente.

Il fatto che si facciano delle riunioni di associazioni che trattano i reperti preistorici, beh direi che, lasciamo perdere le riunioni, perché se non riusciamo a individuare dei reperti di due metri che magari pesano, non so, centinaia di chili e magari anche qualche tonnellata, lasciamo perdere le riunioni o cambiamo gli esperti. Secondo me, qui, è inutile andare a incensarsi con le riunioni che sono state fatte, gli esperti che sono stati invitati. Qui c'è una questione di cantiere, c'è una questione di 2 milioni di euro che sono stati sostanzialmente spesi come se nessuno si è accorto di queste cose sottoterra e non parliamo di decine e decine di metri eh. Perché quando a giugno si riusciva già a vedere qualcosa, non è che avevamo scavato come per l'altro parcheggio dell'ospedale decine e decine di metri. Qui c'erano degli scavi che erano di diversi metri, ma non eravamo a fare il buco nel centro della Terra. Sostanzialmente, quindi, rimangono i dubbi su queste questioni. Chiederò i documenti relativi alle date in cui sono avvenuti i ritrovamenti, perché effettivamente a questo punto sorge il dubbio che i lavori di ricerca non siano stati fatti con tutta la diligenza che richiedevano e di conseguenza abbiamo pagato, ma ci siamo trovati dopo il sito archeologico nella zona in cui dobbiamo costruire l'ospedale. Su questo aspetto, quindi, andremo fino in fondo, se ci sono delle responsabilità ovviamente nelle sedi opportune saranno fatte presenti.

Presidente - Grazie collega Ferrero. Punto 9 all'ordine del giorno.