Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 851 del 5 novembre 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 851/XIV - Interpellanza: "Situazione occupazionale delle aziende GPS Standard di Arnad e Feletti di Pont-Saint-Martin".

Président - Pour l'illustration la parole au Conseiller Bertschy.

Bertschy (UVP) - Merci Monsieur Président.

Siamo in questo Consiglio regionale, e all'inizio abbiamo ottenuto la risposta scritta riguardo la richiesta che abbiamo fatto all'Assessore Marquis, per capire come e con quali progetti di Governo si sta cercando di dare una risposta o quantomeno di essere vicini alla situazione di crisi che tutto il nostro comparto economico vive. In particolare per quanto riguarda l'attività delle nostre industrie, delle nostre imprese, e ringrazio per la risposta avuta che ci permette di avere un quadro generale della situazione e anche delle specifiche e dettagliate linee di azione. Dentro questa politica, però, e questa attenzione che l'Assessorato, insieme a noi, dà a tutta l'attività, l'impresa economica, ci sono situazioni di crisi purtroppo conclamate, altre che si stanno sviluppando, altre ancora che non sono così evidenti, ma sono forti sulla comunità. Nell'analisi del documento che ci ha fornito si legge come, per quanto riguarda il comparto industriale, c'è una leggera tenuta rispetto ai dati nazionali, quanto, invece, il comparto edile che qui è meno, non è questo l'oggetto dell'interpellanza, però soffre ancora in misura maggiore, proprio perché anche per le cose che sono state dette poc'anzi, tutto il nostro piano dei lavori pubblici è stato fortemente ridimensionato e l'organizzazione economica ed edilizia che c'era intorno oggi ne risente in maniera pesante. Anche questo è un dato da valutare, quindi, con attenzione, nei nostri programmi futuri, soprattutto nella discussione del prossimo bilancio. Per quanto ci riguarda abbiamo voluto portare all'attenzione del Consiglio due situazioni particolari che vivono due aziende della bassa Valle: una ormai dall'anno 2013 che è la GPS Standard di Arnad, e una da pochi giorni, la Feletti di Pont-Saint-Martin.

Rispetto a questi problemi si può portare un'attenzione, valutare quali misure possono essere utili da mettere in campo, ma soprattutto credo che la prima attenzione che si possa portare, oltre che agli imprenditori, che non credo che vivano con serenità questi momenti, è verso le persone che vedono nel breve e nell'immediato futuro, un problema di occupazione.

Allora, per quanto riguarda la GPS si è passati da un periodo di cassa integrazione ordinaria a un periodo di cassa integrazione straordinaria, l'azienda occupa ancora circa 62 dipendenti, dai numeri e dalle informazioni che abbiamo noi una quindicina di questi sono ormai in cassa integrazione a zero ore e l'impegno era un po' quello della firma della cassa integrazione straordinaria, di verifiche trimestrali, per capire se l'azienda riuscirà a recuperare delle commesse necessarie a fare ripartire la propria produzione. Evidentemente il quadro economico nel quale lavora e può sviluppare la sua potenzialità industriale l'azienda ha una rilevanza che per fortuna non è solo locale, ma la crisi che investe questo settore ha avuto delle forti ripercussioni sulla sua attività.

Per la Feletti si tratta di una crisi un po' improvvisa, diciamo, perché dopo che era stata oggetto di una...la Sorini era riuscita a recuperare il marchio e aveva dato una sua solidità a una azienda, è un po' la storia della bassa Valle, in questo momento, questa stessa azienda vive oggi una grossa crisi finanziaria, che mette in discussione non tanto...non c'è tanto una mancanza di produzione, purtroppo non è questo il problema, ma c'è proprio una grande difficoltà di tipo finanziario, che mette in crisi la multinazionale che comprende holding Dolciaria, che comprende Feletti, Sorini e Voglia d'Italia.

Ecco, non è un problema di produzione, è un problema di finanza. Quello che noi le chiediamo oggi è, quindi, cosa si sta facendo, quali sono le valutazioni, quali le possibilità eventuali dell'Assessorato di sostenere queste difficoltà, e soprattutto le valutazioni e le idee politiche che si possono mettere in atto, per non trovare per tutte e due, in particolare per la Feletti che ha un anno davanti, di cassa integrazione, poi alla fine del prossimo anno dire che scatta purtroppo la cassa integrazione straordinaria definitiva a zero ore e si chiude. Ripeto, quello che interessa a noi conoscere è se ci sono iniziative al riguardo e cosa si può fare per sostenere queste due realtà.

Presidente - Per la risposta la parola all'Assessore Marquis.

Marquis (SA) - Grazie Presidente.

Con questa interpellanza, colleghi, avete portato all'attenzione la situazione di due importanti aziende valdostane che operano nel fondo Valle, una è la GPS Standard, l'altra è la Feletti. Entrambe recentemente sono state coinvolte in procedure di cassa integrazione che riguardano diversi lavoratori. Va precisato, comunque, che sebbene le due aziende abbiano in comune il fatto di aver attivato l'accesso agli ammortizzatori sociali, abbiamo una situazione delle stesse diversa, sia in relazione all'ambito settoriale delle produzioni, che al mercato di sbocco della produzione, sia nel merito delle dinamiche e peculiarità che contraddistinguono ciascuna azienda sotto il profilo tecnico e finanziario. Detto questo, per quanto concerne la situazione della GPS, va evidenziato che i primi segnali di difficoltà per questa azienda che lavora nel settore delle tecnologie della sicurezza, quindi della video-sorveglianza, sono arrivati nello scorso anno, quando per la prima volta è stata richiesta la procedura di cassa integrazione.

A pesare sono state non solo la crisi finanziaria globale, ma anche l'incertezza su una serie di grandi ordini in aree che ormai sono divenute instabili. Va sottolineato che la GPS Standard è un global player ovvero un'azienda che opera su scala mondiale. A questo si sono aggiunti i problemi legati ai committenti pubblici e alla revisione della spesa pubblica italiana, una situazione che si è di fatto tradotta in perdite di quote di mercato e di conseguenza anche di fatturato aziendale. Già nel 2013 la GPS Standard aveva registrato un calo del fatturato di circa il 40 percento rispetto all'anno precedente, e la previsione per il 2014 non prevede a oggi un'inversione di tendenza.

Il settore delle tecnologie per la sicurezza, in cui opera la società, rappresenta un ambito che negli ultimi due anni ha avuto un importante sviluppo. Le tecnologie si muovono molto velocemente, con diverse aziende che sono entrate nella produzione di analoga attrezzatura e con un importante decremento del prezzo del prodotto finito, che è avvenuto nel corso di quest'anno. Per fronteggiare questo momento di crisi, GPS Standard ha messo in atto una serie di iniziative che per ora, purtroppo, non si sono ancora tradotte in nuovi prodotti e quindi in nuovo fatturato. Mi risulta che stiano lavorando alacremente e stiano operando nell'ingegnerizzazione della produzione, quindi per predisporre nuovi ambiti di intervento, soprattutto concentrando l'attenzione sull'erogazione di servizi, che prevede anche la fornitura di componenti. Una situazione in cui si può, nel mercato attuale, essere più competitivi rispetto alla produzione di componentistica, dove ci sono altre situazioni in aree geografiche diverse, rispetto alla nostra, che possono avere una maggiore competitività.

Con riferimento alla situazione occupazionale, si evidenzia che la GPS Standard fa parte di un assetto composto anche da GPS Engeenering e GPS Service, con attualmente un numero totale di 72 dipendenti, di cui 60 fanno capo alla GPS Standard, 9 alla GPS Engeenering, 3 alla GPS Service. Il ricorso agli ammortizzatori sociali, cassa integrazione a zero ore, riguarda 13 dipendenti della GPS Standard, alla quale va aggiunto un ricorso a cassa integrazione a rotazione per 20 dipendenti. Sono, quindi, 49 su 62 i dipendenti ancora in servizio a tempo pieno. La Regione ha sostenuto l'azienda, lungo il percorso in questi anni, sia con finanziamenti di progetti, di cui alla legge 84/93, quindi ha sostenuto la ricerca e lo sviluppo per arrivare alla produzione di nuove iniziative, sia con interventi tramite la finanziaria regionale Finaosta, anche in corso di quest'anno.

In ultimo, per ciò che concerne proprio l'aspetto che sta anche a cuore, che è stato evidenziato dal collega, che è quello dell'occupazione, è stata attivata la procedura di anticipo della cassa integrazione straordinaria da parte della Regione, anche se a oggi la società non l'ha ancora utilizzata come misura.

Per quanto concerne la situazione della Feletti, è una situazione un po' diversa. É una azienda che ha rappresentato e rappresenta un marchio autorevole nel panorama dolciario, sia nazionale che locale, dal punto di vista societario dall'anno 2012 è stata inserita nella Holding Dolciaria Italiana, che comprende oltre la Feletti anche la Sorini e l'altra società Voglia d'Italia. Purtroppo quest'anno il gruppo è stato colpito da una pesante crisi economico-finanziaria, manifestatasi in particolare nei centri produttivi dove opera Sorini a Cremona. Nel corso dell'estate ci sono state difficoltà di liquidità con chiusura della produzione per mancanza di commesse. Le difficoltà interessano purtroppo anche la Feletti, che fa parte del medesimo gruppo, tant'è che il 23 ottobre ultimo scorso, la Holding Dolciaria Italiana che controlla la Feletti ha presentato ricorso di concordato in continuità con riserva presso il tribunale di Cremona. Allo stato attuale la società sta ipotizzando vari scenari, resta pertanto ancora incerto il futuro industriale e occupazionale per entrambe le ditte che fanno parte del raggruppamento ovvero la Feletti e la Sorini.

In termini occupazionali attualmente alla Feletti tutti i 15 dipendenti sono in cassa integrazione a zero ore, così come quelli della Sorini e, quindi, tutto il personale della Holding è stato sottoposto a questa misura, la cassa integrazione è stata attivata e avrà validità per 12 mesi, a decorrere dal 29 settembre 2014.

Allo stato attuale delle cose non possono essere poste in essere altre misure da parte nostra, da parte dell'Amministrazione regionale, continueremo comunque a seguire l'evolvere di queste situazioni e confidiamo che possano emergere, pur in un contesto di difficoltà, sviluppi positivi per le rispettive vicende. Credo che queste siano purtroppo le evidenze di un processo di deindustrializzazione che non solo tocca la Valle d'Aosta, ma tutta la parte rimanente dell'Italia e dell'Europa, sul quale bisogna lavorare per dare delle risposte di tipo strutturale. Risposte che, come avete avuto modo di verificare nella risposta scritta che è stata data nell'interrogazione, ci siamo attrezzati a dare a partire dall'anno prossimo, attraverso un percorso di crescita strutturale per la nostra economia che dev'essere fondata sui valori del nostro territorio per acquisire nuova competitività in un contesto globale.

Bisogna, quindi, rimuovere le situazioni di difficoltà che hanno condizionato l'evolvere della situazione, anche in Valle d'Aosta, limitare le situazioni di fragilità e puntare sulle opportunità e le condizioni anche di forza che rappresentano l'essere in Valle d'Aosta e la nostra posizione geografica.

Allo stato delle cose, quindi, non ci sono delle possibilità di intervento specifiche, per sanare, soprattutto per dare delle prospettive e in questo caso la situazione più delicata è quella della Feletti, perché l'iniziativa ha preso una determinata piega, adesso bisognerà vedere assieme alla società con la quale abbiamo i contatti, quali sono gli scenari che si prospetteranno per salvaguardare i marchi aziendali e per verificare le possibilità di loro valorizzazione, per mantenere in essere queste attività che rappresentano, come è stato detto, un'opportunità per la nostra Valle, sia in termini di sviluppo sia in termini di occupazione. Grazie.

Presidente - Per la replica la parola al Consigliere Bertschy.

Bertschy (UVP) - Grazie Assessore.

La replica...chiaro che in un momento come questo non ci può essere soddisfazione per i contenuti della sua replica, ma la soddisfazione per l'attenzione e soprattutto per la conoscenza dei problemi che nella sua risposta non si può che notare e sottolineare. Allo stesso tempo credo che in un momento come questo - al di là delle misure delle leggi di quello che possiamo pensare di fare attraverso le norme che ci aiutano in casi di difficoltà come questi - dobbiamo provare a capire e a studiare quanto meno un percorso di attenzione e di sostegno sia verso l'imprenditoria sia verso l'occupazione. Ci sono alcune ditte che paiono avere delle possibilità di sviluppo nel prossimo anno, quantomeno programmi di leggera crescita, occorre fare attenzione rispetto alle professionalità che ci sono che andranno a ricercare perché, come sappiano bene - come ci viene fatto notare molte volte nelle imprese della Bassa Valle - le professionalità, quelle più ricercate, quelle dove bisogna comunque avere da un lato una manodopera che oggi non si vuole più fare attraverso i corsi professionalizzanti della scuola oppure lavori che per un certo momento la comunità ha forse immaginato di poter lasciare ad altri, fare attenzione che queste professionalità, se ci sono all'interno di queste imprese che sono in crisi, possano essere oggetto di valutazioni. Da un lato, quindi, questo, e dall'altro verificare che un nome importante, come quello della Feletti, possa avere ancora un appeal verso possibili e futuri acquirenti. Da un lato, quindi, accompagnare l'azienda...visto che la produzione non è attualmente un limite, attraverso le verifiche che si stanno facendo, quello che è già stato annunciato il lavoro, sperando che qualcosa possa succedere per una ripresa e dall'altro provare appunto a utilizzare nuovi strumenti o comunque immaginare percorsi differenti per continuare in questo anno a studiare qualsiasi possibilità per far sì che le 15 persone che attualmente soffrono e hanno iniziato a soffrire dal mese di settembre alla Feletti e le 22 persone che sono una parte delle 72 impegnate, possano immaginare di avere un futuro occupazionale. Seguiremo, quindi, con attenzione, come ha visto, in questo Consiglio, i problemi della nostra economia e cercheremo di portare se possibile anche idee costruttive per dare risposte al riguardo. Grazie.

Presidente - Punto 25 all'ordine del giorno.