Oggetto del Consiglio n. 849 del 5 novembre 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 849/XIV - Interpellanza: "Costituzione di un gruppo di lavoro per garantire un'efficiente gestione dei servizi socio-assistenziali della Comunità montana Grand Paradis".
Président - Pour l'illustration, la parole au Conseiller Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Quest'interpellanza, che si occupa della gestione dei servizi socio-assistenziali, praticamente l'ho già scritta tre volte in questi ultimi anni. Io ho l'impressione che...anziché vedere la soluzione del problema, purtroppo io assisto ad un aggravarsi della situazione, perché probabilmente, quando discutemmo la prima volta questo tipo di interpellanza con l'allora Assessore Lanièce...oggi Senatore, vi siete cambiati di posto...la sensazione che avemmo allora era che effettivamente...forse perché l'Assessore Lanièce sapeva già che sarebbe stato probabilmente candidato e quindi aveva bisogno di dare garanzia agli elettori...disse: "ma non vi preoccupate, garantiremo il servizio pubblico, faremo un intervento risolutivo". Oltre alla questione generale, negli anni sono stati fatti anche dei rilievi che apparentemente possono sembrare...io lo dico chiaramente: abbiamo segnalato alle volte quelle che io pensavo fossero piccole disfunzioni, faccio un esempio per tutti: quello del cartellino, oppure della divisa che deve indossare quest'assistente domiciliare. Sembra una cosa abbastanza marginale, però poi arrivano le interpellanze della mia collega Fontana, che lamentano furti, problemi continui di persone che entrano negli appartamenti degli anziani e quant'altro e il Presidente risponde: "chiudetevi a casa, non aprite a sconosciuti" e quant'altro. La Regione poi manda degli sconosciuti a casa degli anziani e toc, toc: "io sono...", non ho il cartellino, non ho una divisa...uno dice: "beh, Donzel, ma prima o poi la conosceranno l'assistente domiciliare", e qui arriviamo al nocciolo del problema: no, che non la conoscono quell'assistente domiciliare, perché non si sa mai cosa succede, qui i contratti sono una cosa incredibile: si può avere un contratto di tre mesi, poi un contratto di quattro mesi, poi ce n'è uno che ce l'ha di sei, poi un rinnovo di un mese, cioè tutto senza una logica, con una certezza però: che quasi sempre non ti rimandano dall'utente che conosci. Allora, io posso capire che..."dopo tre o quattro anni che mandiamo una persona da un certo utente, proviamo anche un cambio, un rinnovamento, è giusto anche per l'utente stesso avere anche relazioni plurali", posso immaginare una cosa di questo tipo, ma quando questo cambio avviene ogni tre mesi, questa cosa mi preoccupa dal punto di vista lavorativo, e poi vado ad incontrare le persone che usufruiscono di questo servizio e che cosa scopro? Beh, che sono persone e scopro, per esempio, leggendo una cosa che succede in un'altra regione d'Italia, che le persone, gli anziani e i diversamente abili, per esempio, in altri posti d'Italia una cosa che apprezzano molto è il fatto che le assistenti sociali indossino sempre la divisa di lavoro e il cartellino di riconoscimento e non siamo in una regione a Statuto speciale, non sto citando Trento e Bolzano, regioni normali. Qui nella famosissima Regione a statuto speciale, eccellenza nei servizi, eccellenza, eccetera, questo livello manco è raggiunto.
Le dirò di più: essendo delle persone, degli esseri umani...non so magari lei, Assessore, è abituato a frequentare campi nudisti quando va al mare e quant'altro e quindi non ha vergogna del suo corpo, queste persone un po' di senso di vergogna ce l'hanno, persino i diversamente abili ce l'hanno, quindi non è così ovvio che si mandi da loro una persona che li deve lavare, che li deve pulire senza che loro sappiano o abbiano un contato umano con questa persona, non sono degli oggetti, non è che dobbiamo lavare un piazzale o dobbiamo falciare l'erba del giardino, non è che dobbiamo lavare le pentole: questo è un servizio che si fa a delle persone. Allora, quei Dirigenti della Comunità Grand Paradis lo sanno che hanno a che fare con delle persone e non con delle automobili da lavaggio per cui posso cambiare tutti i giorni quelli che le lavano oppure no? Perché dopo un po', dopo tre o quattro anni che uno fa interpellanze così si stufa del fatto che gli diciate: "eh sì, siamo d'accordo con voi, faremo il possibile", poi questo "possibile" non è fatto, perché qui è semplicemente volontà di non fare le cose bene, perché che cosa ci vuole a riconfermare la stessa persona su quel posto, a cercare di capire quali siano le persone più sensibili da questo punto di vista. Riduciamo il servizio, ma mai l'apparato dirigente che guida questo servizio, quello rimane lì, quello è sempre lo stesso, è sempre più numeroso, sempre più costoso e il servizio diminuisce nella qualità. Quando ti trovi un anziano che dice: "ma io non mangio più la "cosa" che mi portano dalla Comunità montana, è una brodaglia inguardabile"...allora noi abbiamo rifatto una mensa per concentrare tutto il servizio a Sarre e poi adesso stiamo facendo una mensa a Villeneuve, perché poi spostiamo...ma che roba è questa roba qua? Non sta né in cielo, né in terra quello che stanno facendo lì! Non sta né in cielo, né in terra e porterà alla distruzione del servizio e che cosa faremo? La risposta: "esternalizziamo", no? Infatti avete esternalizzato due microcomunità, me lo dice quanto ha risparmiato la Dirigenza esternalizzando? Lei sicuramente è informato del grande risparmio che hanno ottenuto esternalizzando...non hanno risparmiato nulla glielo dico io, non hanno risparmiato nulla! Un'inezia che è costata più il tempo di fare i contratti e i "pinco pallini" e trasmettere questa cosa qua! Allora, non è detto che l'esternalizzazione possa determinare del risparmio, io posso essere contrario all'esternalizzazione dei cantieri forestali, ma ha un senso esternalizzare un cantiere forestale, ma per certi servizi bisogna pensare dieci volte cosa vuol dire esternalizzare. Bisogna pensarci dieci volte cosa vuol dire, non è detto che determinino dei risparmi.
Allora, quello che io non riesco a capire, perché probabilmente sono limitato...mi chiedo: ma come funzionano queste assistenti domiciliari in Bassa Valle, dove pure ci sono dei problemi, perché nessuno è perfetto, ma funzionano, come funziona la Monte Emilius, che addirittura dice: "aiuto, non portatemi altri Comuni, perché io funziono bene così e voglio andare avanti". Abbiamo dei geni in queste altre Comunità montane ad organizzare questo servizio o semplicemente si cerca di far funzionare un servizio con dei criteri normali? Allora, io quello che sto cercando in questi anni di chiedere...poi a lei le riconosco una disponibilità che ha dimostrato cercando di far ragionare delle persone attorno ad un tavolo, c'era un grosso impegno con il CELVA per lavorare su questi standard e quant'altro, un progetto di riorganizzazione, non le nego mica che non si sia impegnato, io rispetto sempre il lavoro degli altri e lo guardo con attenzione, non voglio dire che voglio semplificare le cose che si possono risolvere dall'oggi al domani, però così non ci siamo. Così l'Assessore Lanièce ha preso tempo, poi è scappato sull'aereo romano, lasciandoci la disorganizzazione della Grand Paradis, adesso è toccata a lei questa cosa qua, si è preso un primo tempo per dire: "ci provo, metto in piedi, riunisco delle persone per far funzionare questo servizio", così non va. Quest'utilizzo di questo personale con queste modalità, con questi contratti di breve periodo, con questi scambi, con questa continua movimentazione delle persone sul territorio, in più aggravato da un servizio mensa decisamente squalificato e scadente, è inaccettabile. La chiusura è: "però abbiamo garantito i servizi degli anni passati", eh no, l'abbiamo aumentato eccome dal punto di vista delle rette e aumentato a sorpresa, per cui l'anziano si trova l'aumento della retta senza essere preavvisato, cioè io dico: ma com'è possibile che avete aumentato a qualcuno del 60 percento la retta, portandogli brodaglia a casa con degli assistenti che cambiano, che non hanno neanche un cartellino identificativo, cioè è una gestione fallimentare e ad un certo punto bisogna prenderne atto, si deve mettere lì qualcuno che ci lavora sopra...
Presidente - Collega, la invito a concludere...
Donzel (PD-SIN.VDA) - ...scusi.
Presidente - Diamo la parola all'Assessore Fosson.
Fosson (UV) - Oggi sicuramente non è una grande giornata per me, comunque, ben volentieri...
(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...e comunque mi fa piacere, condividere queste cose, quindi ben volentieri mettiamo la V Commissione dal mattino alla sera. Io volevo premettere una cosa: e cioè che c'è attenzione alle persone, e che gli anziani sono persone super, nel senso che hanno sicuramente sempre tanto da dare e da insegnare e la cosa più brutta è quando sono messi da parte, senza una rete familiare e dunque meritano una grande attenzione. Le dico anche che ho un'attenzione a quello che lei dice, con rispetto e, come per altre cose che ho detto oggi nell'interpellanza precedente, sono anche dispiaciuto, perché le assicuro che l'impegno qua c'è stato e non per questioni politiche, perché in questo sistema, nonostante le rette...che, mi permetta, nel 70 percento dei casi sono aumentate di 2 o 3 euro, le Comunità montane hanno funzionato e con loro ho fatto degli incontri un mese prima. Sono dispiaciuto perché oggettivamente, nonostante un grande lavoro, questa Comunità montana va per una sua strada, con delle soluzioni amministrative, soprattutto, perché, secondo me, il problema è proprio amministrativo, e lei l'ha detto, per conto suo, su cui io, ma le assicuro anche il Governo, il Presidente in prima persona, abbiamo affrontato diverse volte questo problema e non ne siamo contenti neanche adesso. Io le darò anche dei riferimenti, e poi le dirò quando il gruppo di lavoro si è riunito, diverse volte, anche l'ultima volta quando nel mese di giugno-luglio è apparsa la notizia della probabile esternalizzazione. In quel frangente abbiamo riunito la Comunità montana. Il mio Dirigente ha avuto modo di essere più specifico su questo tema: abbiamo spiegato quello che stava dicendo lei, che non c'è un guadagno, che ci vuole una fidelizzazione. Io le dico anche che questo forse non è risaputo, ma è una cosa per me molto importante. Quando noi abbiamo portato la nuova delibera sulle direttive di carattere generale degli enti gestori al maggio di quest'anno, abbiamo inserito, dopo un confronto con i sindacati, che ci hanno segnalato diverse volte questo tra gli altri aspetti generali, il punto uno due: "la Regione Valle d'Aosta riconosce valore alla gestione diretta delle risorse umane e professionali, il ruolo da parte degli enti", cioè noi l'abbiamo messo in questa che è una legge e che avrà sicuramente una ripercussione quando da gennaio andiamo ad applicare il costo standard. Lo abbiamo scritto in legge per significare quanto noi crediamo sulla fidelizzazione, sul discorso di una continuità assistenziale, per cui noi siamo contrari ad un'esternalizzazione, che in questi casi probabilmente non fa neanche guadagnare dei soldi, però nonostante tutti questi avvertimenti e questi rilievi ne rimangono alcuni di cui abbiamo già discusso, ma su cui forse stiamo arrivando e ci dobbiamo purtroppo arrivare piano piano, quando uno non riesce in un tavolo a convincere e a creare un dialogo. Questa Comunità ha un'alta percentuale di visite domiciliari.
Lei parlava di alcuni fenomeni: in altre Comunità montane, dove il numero degli utenti è uguale, hanno la metà delle visite domiciliari, che poi, mi permetta, uno non vada con il cartellino glielo abbiamo già significato diverse volte, e cioè non è proprio possibile. Non è una spesa, è una questione solo di organizzazione, non può presentarsi lì con una sigaretta...e dire: "sono il nuovo assistente domiciliare", questo non è possibile. Lei riferisce che ci sono molte assistenti domiciliari più che negli altri posti; stiamo adesso verificando a livello del prossimo bilancio e dell'entrata in vigore del costo standard, finalmente, dei criteri con cui dare l'assistenza domiciliare, perché, mi permetta, può essere un buon servizio, sicuramente è un buon servizio, ma forse in qualche caso non è un servizio necessario o, meglio, altre Comunità montane, per esempio, hanno identificato e organizzato un servizio in cui io credo molto: i punti di incontro, invece di un pasto all'anziano per poi lasciarlo lì tutto il giorno, con le sedi e gli spazi che abbiamo, l'anziano può essere preso dal pulmino dello scuolabus e può essere portato per tutto il giorno, e non solo avrà il pasto, ma avrà anche una compagnia. Ci sono anche delle altre soluzioni, e comunque dico che sicuramente l'assistenza domiciliare in questa Comunità montana è utilizzata, mentre le microcomunità hanno un costo per la Comunità montana, il servizio domiciliare non ce lo ha, perché viene totalmente rimborsato dalla Regione in questo momento e, quindi, anche dal punto di vista amministrativo, c'è un errore. Dobbiamo fare di tutto, però anche lì mettiamo i criteri per vedere quanti ne rientrano.
In merito a quello che ho già detto, sulla mancanza in questa zona di una struttura più capiente, le dico che questo venerdì va finalmente in Giunta il progetto esecutivo della struttura di Morgex, su cui abbiamo litigato, ci siamo confrontati, ma finalmente siamo arrivati dopo due o tre anni di stallo alla presentazione di un progetto esecutivo che vedrà la partenza dei lavori, perché alcune di queste micro sono talmente piccole che vanno chiuse, però non lo posso dire io. Certo che i costi standard che abbiamo studiato quest'anno imporranno a certe strutture e alla Comunità montana di riorganizzarsi, ma i numeri veramente denotano un problema strutturale in quella zona lì. Sul gruppo di lavoro di cui lei mi aveva fatto cenno, io le potrei dare le date, ma creda ci siamo riuniti sei volte da quando lei ha fatto l'interpellanza e tutte le volte è stato un dialogare: "sì, sì, sì, va bene". Le dicevo: gli operatori sono venuti a parlare anche a noi, sono venuti a parlare anche a me, mi parlano di un disagio di essere spostati un giorno da una parte un giorno dall'altra e di quando confrontano i cartellini, i turni, le emergenze, eccetera, però il nostro ruolo è sicuramente quello di intervenire in queste difficoltà; in questo momento c'è anche un ricorso al Presidente della Repubblica, quindi non è che non ci sia un'attività in tal senso.
Le ricordo solo che quest'anno, oltre a questo, abbiamo introdotto il costo standard con dei criteri di assistenza che non c'erano prima, cioè i cosiddetti "LEP", con requisiti e livelli assistenziali che devono essere tenuti. C'è adesso la classificazione delle micro, che classifica le microcomunità di Cogne e di Arvier come comunità alberghiere, e quindi anche su questo bisognerà fare una riflessione. Noi sicuramente abbiamo un compito di monitoraggio, che faremo, le assicuro, anche personalmente in modo molto attivo. Il limite e il dispiacere mio è di non essere riusciti, come le dico non da solo ma con il Presidente in primo luogo nel riuscire a cambiare una situazione che ci rendiamo conto che non è sicuramente soddisfacente rispetto a tante altre Comunità montane della Valle d'Aosta, che applicano questi criteri in modo completamente diverso e che possono essere confrontati tranquillamente, come hanno fatto tra di loro più volte.
Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Intanto, Assessore, le riconosco l'onestà intellettuale di non aver negato l'esistenza di quest'enorme difficoltà che c'è nell'organizzazione del servizio della Comunità Grand Paradis. Lei mi dice: "c'è il gruppo di lavoro, si riunisce", io avevo segnalato nell'interpellanza che c'è magari la possibilità di allargare questo gruppo di lavoro portando delle persone che magari sul loro territorio sono riuscite a far funzionare il servizio e a fare in modo che quel gruppo di lavoro che per adesso ha lavorato, ma non ha dato le risposte sia in qualche modo rafforzato.
Alcune considerazioni semplici. Io mi aspetto comunque che l'Assessore non abbia, non esprima qui in quest'aula questo senso quasi di impotenza del Governo regionale. Io mi aspetto che l'Assessore cominci a prendere carta e penna e scriva ai sindaci e scriva che il cartellino è una cosa talmente banale da fare che va fatta, perché se una Comunità montana dota del Tablet le assistenti domiciliari, di una zuppa che è inguardabile gli anziani, ma di Tablet le assistenti domiciliari vuol dire che denaro ne circola. Denaro ne circola, ma il Tablet non è una cosa identificativa, non c'è sopra la fotografia, non c'è nome e cognome, non è quella cosa lì...il Tablet è un'altra cosa: è quella cosa che permette all'assistente domiciliare di vedere addirittura un punto dov'è una casa: lì c'è quell'anziano, lì devi andare, a quell'ora devi essere lì, puoi addirittura controllare il personale, visto che c'era questo problema di vigilare se la gente lavora lì. Il controllo di dove vai e quanto stai...il personale con il Tablet lo puoi seguire dove vuoi... Certo che se uno ti dà un Tablet in mano e ti dice: "vai a consegnare dove ti dice il Tablet" e tu neanche sai il nome, il soprannome della persona, non sai se questa persona parla il dialetto oppure no, se questa è una persona che ha dei problemi o non li ha..."vai". Quello non è il servizio di assistenza domiciliare, come dice lei, si è dato a tantissimi il servizio di assistenza domiciliare, quello non è dare a tantissimi...bisogna dare con la consapevolezza di dare un servizio che è dato...di qualità, soprattutto perché c'è anche, sorpresa, perché anni fa era un servizio di qualità, visto che le operatrici sono quelle che anni fa davano un servizio di qualità, adesso siamo al disorientamento e non vorrei che si creassero quelle condizioni per cui personale che poi viene stressato dal lavoro e quant'altro poi ad un certo punto ha una sua etica del lavoro perché, insomma, ne ho conosciute parecchie di persone che ci mettono l'anima, ad un certo punto però poi crollano psicologicamente e abbiamo quegli effetti che sono non augurabili, insomma, perché non può esserci un così pessimo rapporto di lavoro tra chi gestisce una cosa importante come un servizio. Anch'io ho avuto delle esperienze e posso garantirle che chi ha il compito di gestire fa delle assemblee con le lavoratrici, spiega come deve funzionare il servizio, segnala tutti i cambiamenti, cioè qui non siamo in una situazione in cui una persona seduta dietro una scrivania dà degli ordini, non siamo un esercito, è un gruppo di lavoro, nel sociale si lavora in squadra. C'è certamente la leadership, ma la leadership nel sociale è costruita con le persone che collaborano con te. Non so se le rappresento delle cose che lei sente. Allora la leadership di un'attività che è nel sociale è una leadership che viene costruita e non una leadership che dice: "a te quattro ore, a te tre minuti in meno...così non funziona. Io prendo atto che anche il Governo regionale è convinto che non funzioni e mi aspetto però questa volta che lei prenda carta e penna e scriva a...
Presidente - Punto 23 all'ordine del giorno.