Oggetto del Consiglio n. 836 del 5 novembre 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 836/XIV - Interpellanza: "Interventi per l'accertamento di eventuali comportamenti scorretti di alcuni lavoratori della Casa di riposo J.B. Festaz".
Presidente - La parola al collega Ferrero.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Quest'interpellanza, che ha suscitato così tanto clamore già prima di essere discussa, la potremmo intitolare: le mele marce, ma perché le mele marce? Le mele marce perché, prima ancora di sentire quello che il collega Cognetta e io avevamo da dire, qualcuno si è scagliato contro di noi. Noi capiamo evidentemente la difficoltà dei sindacati in questo momento: una crisi di tessere, non rappresentano quasi più nessuno, se non ci fossero i 730 dei pensionati, potrebbero chiudere; capiamo la difficoltà con il "Governo Renzi" che li sta piano piano cancellando e togliendo da tutti i tavoli di contrattazione; capiamo anche la difficoltà del fatto che siano stati resi pubblici gli stipendi dei loro dirigenti: 336 mila euro l'anno, i difensori dei lavoratori...capiamo tutte queste cose; allora il sindacato ovviamente ha bisogno di visibilità e dove la cerca? In Consiglio regionale contro il Movimento Cinque Stelle...bah? Tutti hanno diritto di fare quello che vogliono, io ho diritto di dire quello che penso di certa parte del sindacato, che ha rappresentato per quarant'anni semplicemente una metastasi del sistema canceroso dei partiti, è stata questa protuberanza e, di conseguenza, è ovvio che poi in certe occasioni venga alla luce in maniera così virulenta quando si parla proprio di mele marce. Spero veramente che non ci sia qui all'interno qualche partito che approfitti poi della situazione per strumentalizzare ulteriormente la questione, perché sappiamo che alle volte i sindacati e il mondo dei partiti si mescolano, ma quello che interessava a noi è dire quello che è successo effettivamente nella Casa di riposo Festaz, che sappiamo - ce l'hanno denunciato anche i parenti dei degenti - ha dei problemi grossi, le rette sono aumentate, la qualità del servizio è diminuita. Allora ad un certo punto bisogna fare un discorso che è un discorso di sistema. Il sistema negli ultimi 25-30 anni in Valle d'Aosta qual è stato? Nel cesto delle mele con le mele marce, invece di togliere le mele marce, si sono aggiunte delle mele sane, quindi dove c'era qualcuno "fancazzista", fannullone o incompetente, gli si è garantito il posto di lavoro e sono state prese altre persone. Questo sistema non può più funzionare adesso, adesso bisogna prendere la mela marcia se c'è, bisogna asportarla e metterla da parte per non far marcire il resto delle mele appunto nel cesto: ecco, quello che noi vogliamo dire è questo, semplicemente.
Allora, si abbia il coraggio di intervenire e di accertare eventuali responsabilità nei confronti di certe persone, perché noi abbiamo semplicemente fatto una richiesta alla Casa di riposo sulle assenze dei dipendenti, correttamente ci è stato dato un tabulato con le assenze dei dipendenti, noi non abbiamo né preteso, né ci è stato dato nessun dato riguardo alla situazione di salute dei dipendenti, perché questo non è il nostro mestiere, non siamo medici e quindi qualcuno ha strumentalizzato la questione. Noi non l'abbiamo fatto assolutamente, quindi è stata detta una cosa scorretta nei nostri confronti, quindi qui lo precisiamo: questo non è il nostro compito, il nostro compito però è di verificare se persone che fanno delle assenze sistematiche a volte in alcuni giorni della settimana, a volte che coincidono con i ponti, se queste persone che poi da alcuni parenti...io non so se sia vero o meno, ma chiedo che sia fatta chiarezza su questa cosa. Se le persone assenti sul posto di lavoro poi effettivamente sono le stesse che sono state viste in quei giorni passeggiare tranquillamente per le vie di Aosta con la borsa sotto...diciamo con la borsa in mano...ecco, questo noi vogliamo sapere. Noi ci chiediamo se queste cose sono vere e se gli accertamenti sono stati fatti in maniera adeguata, perché? Perché in un modo o nell'altro bisognerà intervenire e noi non possiamo pretendere che intervengano i Dirigenti del J.B. Festaz, perché lo sappiamo bene che la Dirigenza non ha gli strumenti in mano per poter intervenire nei confronti dei lavoratori. Sappiamo che il sistema deviato che è stato generato e di cui buona parte del sindacato ha responsabilità...perché il sindacato a volte ha protetto i fannulloni, non sempre, ma a volte li ha protetti, e questo bisogna dirlo ed ecco perché ci sono certe reazioni virulente come quella che c'è stata...bisogna vedere se vogliamo continuare così facendo finta di niente tenendo le mele marce...e poi si viene a dire che noi critichiamo i lavoratori? Ma andatelo a chiedere a quei lavoratori seri che si sono dovuti accollare anche il lavoro dei colleghi che magari, forse, chissà - bisogna accertarlo - non stavano poi così male, che si sono dovuti prendere i turni sulle spalle dei colleghi, che sono dovuti venire a fare i festivi, perché il festivo è un periodo in cui certe persone tendono ad ammalarsi più facilmente: ecco, noi vogliamo tirare su il velo su queste situazioni, basta, bisogna fare chiarezza, bisogna fare pulizia! Se qualcuno ha dei protetti, io sinceramente me ne "impippo"! Basta con le protezioni, basta con il clientelismo! È un periodo storico che è finito e dobbiamo mettere la parola "fine" esattamente in questo momento, non possiamo aspettare ulteriormente.
Noi quindi chiediamo che vengano accertate eventuali responsabilità, poi vedremo le modalità con cui intervenire, vedrò la replica, sentirò cosa mi dirà l'Assessore, però basta! Sinceramente non possiamo più chiudere gli occhi, lo sa bene l'Assessore Fosson cosa vuol dire per un malato di Alzheimer - l'avevamo già visto - vedere in continuazione cambiare la persona di riferimento. Alle volte il malato di Alzheimer - c'è un'unità di Alzheimer all'interno della Casa di riposo Festaz (io non la chiamerò correttamente, io la chiamo "unità"...un gruppo comunque) -, lo dico per esperienza diretta, ha difficoltà a riconoscere il parente. Sapete che cosa comporta per il malato di Alzheimer vedersi l'infermiere o l'ausiliario che cambia in continuazione? Vuol dire veramente disorientarlo in maniera completa, vuol dire che facciamo una cattiva assistenza. Chiediamo l'aumento delle rette e poi cosa diamo? Un'assistenza che è peggiore, perché? Forse - dico forse -, noi abbiamo posto una domanda, ma ho capito che in questo Consiglio porsi le domande diventa un reato, perché non si può più fare le richieste di fatture e documenti che non te li danno; se fai il nome di una persona che è condannata e dici che è condannata, ti querelano; se chiedi informazioni su fatti che sono...non si sa...che devono essere accertati...non puoi chiederlo, ma allora il sindacato di controllo dei Consiglieri regionali dove si ferma, fin dove arriva? Io sinceramente non riesco più a capirlo. Attendo la replica dell'Assessore per fare ancora qualche considerazione. Grazie.
Presidente - Grazie. La parola all'Assessore Fosson.
Fosson (UV) - Grazie.
Lei mi tira dentro una discussione di una complessità enorme in cui non è facile muoversi. Vogliamo individuare le mele marce, ma noi vogliamo anche difendere le mele buone quando si ammalano, perché purtroppo la malattia è una realtà terribile, che prende tutti, quindi sarà una risposta molto pragmatica su un argomento da lei rilevato. Siamo al corrente che la Casa di riposo Festaz sta vivendo un periodo di riorganizzazione e quindi di difficoltà per trascorsi recenti non positivi, stiamo cercando di agire, ma siamo anche consci dell'importanza di questa Casa di riposo, come diceva lei, che ha una struttura RSA sanitaria, che è adatta ad ospitare anziani classificati N3 e che ha anche un nucleo Alzheimer. È quindi una struttura di grande importanza sanitaria, che sta vivendo una grande riorganizzazione e, come tutte le grandi riorganizzazioni, a volte hanno delle difficoltà ed è difficile creare un equilibrio. In questo momento il consiglio di amministrazione prevede sette membri: due eletti dalla Regione, due eletti dal Comune di Aosta e due eletti dalla Curia e sono dei volontari, cioè non percepiscono alcuna indennità, anzi hanno un rischio di fronte a ricorsi, e non hanno neppure una protezione e quindi sono in una situazione particolare. Anche la V Commissione, si è parlato prima, conosce questi problemi, come ha detto lei, perché i parenti spesso sono ascoltati e questo è un dato di fatto.
L'altro dato di fatto è che sicuramente il problema da lei sollevato si ripete anche nelle altre case per anziani in cui qualche volta le assenze sono numerose; però la durezza del lavoro è un dato effettivo, nel senso che magari uno viene assunto quando ha 25-30 anni e poi dopo 20 o 30 anni che alza malati, emerge che è un lavoro usurante: ecco perché anche con i sindacati, sembrandomi una cosa giusta e con il Presidente della Casa di riposo abbiamo cercato di trovare delle forme di spostamento di questi lavoratori, che nel tempo hanno accumulato delle patologie anche legate al lavoro. La cosa che dovevo dire è però un dato di fatto e cioè che l'assenza per malattia è un diritto del lavoratore, è un diritto del dipendente, e qui la dignità, l'onestà di una persona entrano in gioco. Lei parlava di colleghi e tutti abbiamo lavorato; ad esempio quando uno sta per partire per le vacanze e l'altro collega si mette in malattia. Dipende dalla persona e dalle motivazioni che ha, però l'assenza della malattia è un diritto del lavoratore, un diritto che comunque è certificato da un medico di famiglia. Il medico di famiglia scrive e descrive la patologia e su questo anche il nostro dipartimento legale ci conferma la questione sulle patologie di non particolare gravità. Lei ha detto che non era partito da lei e lo accetto, ma teniamo conto che a tutela della riservatezza assoluta dei dati sullo stato di salute, la patologia è nota soltanto all'interessato, quindi la Direzione non può sapere ciò. La stessa ha un certificato di malattia che dichiara la prognosi, eccetera, e quindi io direi che la malattia, comunque, è un diritto del lavoratore.
La Direzione del Festaz - ecco il dato in più che le do - è che, a sua discrezione, come tutti i datori di lavoro, può mettere in atto delle modalità di accertamento della malattia attraverso un medico fiduciario dell'ASL: volevo ancora darle questo dato per completezza. La Direzione del Festaz in queste visite, ha visto che il 100 percento delle diagnosi è stato confermato, cioè il medico fiduciario ha sempre confermato la diagnosi del medico curante, quindi penso che la malattia esistesse sicuramente. Noi, di fronte a questo problema - e parlo più in generale -, perseguiamo sicuramente la politica di motivare il lavoratore, di ascoltarlo e intendiamo potenziare quella forma di trasferimento che le ho detto quando uno oggettivamente dopo vent'anni non può più fare questo stesso lavoro. Per quanto riguarda il Festaz, l'abbiamo detto anche in commissione, lo ripetiamo qui, venerdì passerà in Giunta una proposta, una legge di modifica dello statuto del Festaz, che va verso una maggiore professionalizzazione. Rispetto ai sette membri del Consiglio di Amministrazione, stiamo lavorando anche sulla parte sanitaria e con un Direttore sanitario. Su questo, sulla malattia però confermo la mia idea, la mia posizione, che è sicuramente un diritto del lavoratore e, quando il medico di famiglia lo conferma, è un dato che noi vogliamo accettare, tanto più, come le dico, se il 100 percento dei controlli ha confermato la diagnosi del medico curante. Grazie.
Presidente - La parola al collega Ferrero.
Ferrero (M5S) - Non sono particolarmente soddisfatto della risposta dell'Assessore, va ovviamente nel senso di dire cosa possiamo fare noi...i medici, diciamo, fiscali, confermano la diagnosi e quindi va bene così. Io penso che negli ultimi vent'anni nessun medico fiscale abbia non confermato una diagnosi di un collega, questo per un sistema tutto italiano che difficilmente vede un medico che si mette contro l'altro. Non è vero peraltro che non ci sono strumenti, perché io leggo un articolo che è recente, del settembre 2014, che dice: "i giudici...si può licenziare per assenteismo tattico", quindi, indipendentemente dai certificati, non certificati, se le assenze hanno una certa ripetizione e sono messe in concomitanza di alcuni momenti, viene configurato lo scarso rendimento. Qui cioè bisogna iniziare a parlare veramente in maniera aperta di sanzioni disciplinari nei confronti delle famose "mele marce", perché sennò, se rimaniamo sempre al fatto che ci basiamo sul certificato medico: "il certificato medico mi ha detto così"...beh, scusate, mi sembra un po' un paravento per la politica, perché il medico mi ha detto che è così e va tutto bene, eh no, attenzione, perché poi c'è tutta una serie di patologie che non possono essere ben diagnosticate: "ho mal di testa", "ho mal di pancia", "ho mal di stomaco", "e mi viene tutte le settimane", "e mi prende sempre il venerdì, accidenti", e devo tutelare il lavoratore perché ha mal di pancia sempre il venerdì. Secondo me, dovremmo dare un segnale che va in un'altra direzione. Un altro segnale importante sarebbe quello di una penalizzazione a livello di retribuzione per quei casi in cui venga accertato che effettivamente la persona aveva abusato.
Ovviamente manca un sistema di controlli, ma manca anche una questione di serietà, di voler intervenire, perché? Per un motivo molto semplice: sappiamo che nelle "infornate" dei vari J.B. Festaz e delle altre partecipate sono entrate persone che, dal punto di vista spesso personale o della competenza, avevano poche competenze, sono entrate per via di conoscenze, conoscenze dell'uno, conoscenze dell'altro, quindi c'era una logica clientelare e di solito quelli che sono più fannulloni, quelli che sono più protetti dal sindacato e da certa politica sono quelli che fanno più danni ed è quelli che noi vorremmo colpire, non certo i poveracci colleghi che si devono accollare il lavoro degli altri, non certo i poveracci colleghi che magari hanno veramente delle patologie gravi e che, quando lavorano, si devono beccare in più anche il lavoro degli altri, che invece stanno più o meno bene o hanno il mal di pancia da week-end: questo noi volevamo sottolineare e, secondo noi, purtroppo, non c'è ancora il coraggio di andare in questa direzione. Troveremo, studieremo gli strumenti, ve li proporremo, a quel punto vedremo se anche qui all'interno del Consiglio prevarrà una logica di protezione e clientelare, oppure una logica della serie: "premiamo chi se lo merita e mettiamo fuori o comunque sanzioniamo invece chi non fa il proprio lavoro con serietà e responsabilità".
Presidente - Grazie collega. Punto 10 all'ordine del giorno.