Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 833 del 5 novembre 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 833/XIV - Interrogazione: "Sospensione dell'attività di prevenzione per le scuole secondarie di secondo grado del Consultorio Il Pangolo di Aosta".

Président - Pour la réponse, la parole à l'Assesseur Fosson.

Fosson (UV) - Sì, buongiorno a tutti.

L'istituzione del Consultorio Il Pangolo è avvenuta in via sperimentale e poi definitiva nel 2001 presso una sede distaccata di Corso Lancieri, che era in affitto. Lo scopo era proprio per un accoglimento degli adolescenti in una sede distaccata, ora si direbbe per uno spazio giovani, che era libera, lontana dalle istituzioni, in cui il giovane andava gratuitamente, anche senza dover informare i genitori; erano ad esempio i tempi dell'utilizzo della pillola, in cui ci si basava sulla legge sperimentale nazionale. All'inizio proprio c'era una équipe unita, che lavorava insieme con uno psicologo, un infermiere, un'ostetrica, un ginecologo, ma nel tempo, dopo un accesso dei primi anni di un certo tipo, si è molto diversificata, soprattutto chi voleva solo delle prestazioni ginecologiche o chi dell'ostetrica e quindi si è frammentata. Nell'aprile del 2013 Il Pangolo ha un po' cambiato faccia, nel senso che è stato inserito da un'unità distrettuale all'Unità di Psicologia e trasferito nel consultorio dell'ex Maternità. Gli psicologi che si occupavano di questo dall'aprile 2013 sono entrati in una équipe, che si avvale di una segreteria centrale, mentre nella sede di Corso Lancieri non c'era e nel passato era stato addirittura cambiato il nome, perché la domanda nel tempo è mutata rispetto ai primi anni dell'istituzione. Infatti il Consultorio ha assunto il nome di "Consultorio degli adolescenti e delle famiglie". Nel 2013-2014 Il Pangolo, con questo nuovo nome, si è rivolto ancora nella sua attività di prevenzione alle scuole, pur con un'intenzione di una maggior efficienza dell'azione, di una maggior rispondenza e l'unica sfera che non era stata trattata era quella dell'affettività dei disabili, perché le osservazioni fatte erano che il disabile è in carico ad un'unità di cura, per cui si è preferito che questa attenzione continuasse in modo specifico.

Nel 2013-2014 sono stati introdotti nuovi progetti come quello appunto della Peer Education, si è cercato di avere dei rapporti anche con gli insegnanti, di coinvolgerli, ma anche gli psicologi del Pangolo hanno affrontato dei problemi nuovi di dipendenza, soprattutto quello dell'appartenenza alla famiglia piuttosto che al gruppo. Purtroppo nel 2013 - questi sono i dati che mi danno - la risposta degli insegnanti alla Peer Education, è stata praticamente nulla e in quest'anno 2013-2014 sono state svolte 110 ore in otto scuole, praticamente 2 ore per ogni classe. Le strutture aziendali della Sovrintendenza riunite nel GIS (Gruppo Interistituzionale della Salute) hanno convenuto che tali progetti di educazione alla sessualità e all'affettività debbano meglio rivolgersi direttamente ai singoli giovani. È per questo che i responsabili della Struttura complessa di Psicologia hanno pensato ad un'attività di prevenzione dislocata in questi settori e dal 1° gennaio verrà aperto un consultorio tipo Il Pangolo a Verrès per affrontare il disagio della popolazione giovanile lì presente, perché Il Pangolo qui rispondeva soprattutto alle esigenze di Aosta. Questo quindi non solo per una carenza di organico, gli psicologi in questo momento in Valle d'Aosta sono ventiquattro, due sono in malattia, è la regione che ha il più alto tasso di psicologi per abitante, quindi non è una questione di contenimento delle spese. Lo psicologo bisogna vedere che cosa deve fare, perché se ha molte attività, da quella del tribunale ed altre incombenze, può dedicarsi meno alla prevenzione, ma non è assolutamente una questione di assenza di organico.

Pensiamo - e questo per rispondere al senso dell'interpellanza - comunque che la prevenzione sia fondamentale, soprattutto nelle scuole e soprattutto per gli adolescenti, ma deve essere sempre più mirata e rispondente a quelle che sono le esigenze delle scuole e soprattutto degli adolescenti. In quest'orizzonte proprio i settori che gli specialisti indicano come più necessari di prevenzione sono la prevenzione delle dipendenze, già potenziando ancora quella sull'alcol, ma soprattutto quelle informatiche su cui per ora non facciamo niente: la cosiddetta "sindrome di Hikikomori". Le richieste delle scuole sono anche quelle di fare una prevenzione sulla dipendenza di gruppo rispetto alla famiglia e alla multiculturalità. Stiamo pertanto cercando di rivedere la prevenzione nella sua globalità nelle scuole, pensando che questa sia fondamentale; per esempio, sono sempre stati istituiti quest'anno dei corsi di prevenzione sull'alimentazione, sugli stili di vita a cui gli studenti accedono con molta attenzione. Noi accettiamo una critica che sicuramente tutte queste iniziative di prevenzione, che sono gestite dalle singole unità dipartimentali o strutture complesse, noi dobbiamo sicuramente integrarle maggiormente e valutare con la Sovrintendenza quali siano le più necessarie, le più specifiche, ripeto, ampliando gli altri servizi per gli adolescenti, come il Centro giovani a Verrès.

I tempi per queste nuove iniziative sono sicuramente dei tempi che partiranno nel prossimo trimestre. Noi in questa riorganizzazione aziendale stiamo riorganizzando quella che è la Struttura di Prevenzione, dando alla stessa questo compito di regia che finora non era stato svolto. Non saranno più le singole unità complesse a doversi occupare...ma il Dipartimento di Prevenzione dovrà occuparsi della prevenzione in toto nelle scuole, rinviando i singoli specialisti in queste, anche perché in questo momento, come sanno gli interpellanti, si svolgono delle lezioni di prevenzione sull'alimentazione, sulla postura della schiena, rispetto alle dipendenze, eccetera.

La lettera inviata dal Direttore della struttura complessa sicuramente va integrata e lo stiamo facendo in questi giorni anche con la Sovrintendenza proprio per dare nuovo impulso e nuova organicità a tutto un settore che per noi è estremamente importante.

Président - Pour la réplique, la parole au Conseiller Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président,

Assessore, siamo molto delusi dalla sua risposta, delusi perché, assieme all'Assessore istruzione e cultura e all'Assessorato in generale, questo dovrebbe essere uno dei progetti che fa parte dell'eccellenza della prevenzione nelle scuole e negli anni sempre così è stato presentato questo progetto...Assessore, lo abbiamo anche presentato assieme in certi momenti, quando ero Assessore all'istruzione, lei alla sanità, e abbiamo sempre speso delle belle parole per questo progetto...perché, come questo succede in tutt'Italia, c'è un luogo, un luogo fisico che dialoga con le scuole e che non si occupa di singoli casi, ma a tappeto va in modo organico a lavorare su certe tematiche che lei ha citato. Allora, il primo rammarico è che, quando una cosa funziona, come nelle migliori democrazie moderne, bisogna toglierla, perché le dico: "quando una cosa funziona"? Perché lei, Assessore, ha detto che Il Pangolo, il progetto organicamente costruito si occupa di prevenzione e siccome non ci sono più...non c'è più ricorso da parte delle scuole in numero così esoso e esagerato, allora si deve rimodulare, ma se qualcuno fa prevenzione, se non ci sono casi e se le scuole non ricorrono, significa che la prevenzione ha funzionato. Primo punto. Noi quindi ci affidiamo a degli esperti affinché la prevenzione non porti allo sfociare di casi che poi appunto la società in generale, oltre che la scuola, deve poi guardare.

Prendiamo atto anche che dalla lettera che l'USL ha comunicato alla Sovrintendenza agli Studi e dove si diceva che il servizio veniva soppresso perché c'era una carenza di risorse umane...lei ci dice che non è così, quindi almeno tra il suo Assessorato e l'USL, l'Azienda, mettetevi d'accordo perché la comunicazione forse tante volte stride. Non sappiamo poi, chiederemo magari anche a chi ha firmato questa lettera come mai...se lei ci smentisce quello che questo dirigente ha scritto, c'è qualcosa che non funziona. Sempre quindi in uno spirito migliorativo le chiediamo, ecco, di due cose, l'una: o la lettera è da rifare, e magari anche con l'Assessore Rini mettetevi d'accordo - e, tra l'altro, un'altra questione su cui noi vorremmo porre l'accento è che su Web École, Assessore Rini, esistono i progetti del Pangolo, allora se i progetti sono stati cancellati, almeno toglieteli anche da lì -, cioè parlatevi, dialogate tra le strutture, tra Assessori, tra colleghi, cercate di vedere in che modo procedere su certi settori... È chiaro che - e arrivo alla conclusione più politica e alla considerazione in merito - ancora una volta vengono sacrificati dei settori scolastici e dei settori che funzionavano con delle cifre annuali che non sto neanche a citare, ma che non sono grandi cifre e che davano dei piccoli esempi di dialogo tra gli Assessorati competenti, tra la Sovrintendenza agli studi e l'Azienda, tra tutti gli operatori del settore per andare anche attraverso il sistema scolastico ad agire sui giovani. Questo quindi è il grande rammarico, perché tante volte sono i piccoli progetti che fanno crescere un sistema, in questo caso il sistema scolastico e il grande dialogo che c'è sempre stato tra gli Assessorati e anche con l'azienda è stato anche la radice di un certo épanouissement del sistema scolastico sulla sfaccettatura sociale, più che sanitaria.

Ci dispiace quindi che sulle problematiche giovanili ci sia un abbassamento della guardia e ci sia un disinvestire, perché questo è un disinvestire, ricordando sempre che, quando si parla di giovani, quando si parla di cultura, quando si parla di sociale, non si parla di spesa, ma si parla di investimenti, perché si investe su un giovane che cresce nella società di domani. Allora, questa è veramente una piccola cosa magari rispetto a tanti problemi che noi abbiamo quotidianamente in Valle d'Aosta, però, come gruppo UVP, ci è parso giusto sottolineare questa cosa...concludo Presidente...intanto per ricalibrare e remettre la pendule à l'heure sulla volontà politica, perché se la volontà politica è quella di riorganizzare, si può anche sedersi attorno ad un tavolo e riorganizzare. Io chiederei solo magari alla V Commissione competente di discutere di questo, in generale non solo della questione del Pangolo, ma della questione della riorganizzazione, perché se lei ha deciso di riorganizzare o per il tramite del suo Assessorato, o dell'USL un servizio, anche qui magari a monte fate una condivisione con i colleghi Consiglieri, in V Commissione parliamo di questo e magari tutti assieme troviamo delle soluzioni. Non crediamo che questa sia la soluzione giusta, e concludo, su quest'argomento noi torneremo ma riteniamo che non si debba abbassare la guardia anche in un momento di difficoltà economica sulla prevenzione e soprattutto sui nostri ragazzi.

Président - Point 7 à l'ordre du jour.