Oggetto del Consiglio n. 712 del 25 settembre 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 712/XIV - Interpellanza: "Intendimenti in merito all'opportunità di una revisione della legge regionale n. 7/2007, istitutiva dell'Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura della Regione".
Presidente - La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.
In questi sei anni abbiamo affrontato più volte questo argomento, questo tema, abbiamo tenuto alta l'attenzione, cercando di portare in quest'aula il nostro contributo per migliorare l'efficienza, soprattutto, di questa agenzia creata ad hoc nel 2007. Oggi, con questa nostra iniziativa vorremmo portare il nostro contributo e puntualmente fare delle domande all'Assessore Testolin, per cercare, a nostro avviso, di eliminare evidenti sprechi. Sprechi, a nostro avviso, su due versanti: il primo di natura economica, quindi per risparmiare soldi; il secondo spreco, migliorando l'organizzazione. Cosa vuol dire? Vuol dire dare delle risposte puntuali, veloci, semplici all'utente finale, in questo caso l'agricoltore.
Assessore Testolin, al momento della stesura della nostra interpellanza non avevamo ancora avuto modo di leggere la relazione su AREA fornitaci dal coordinatore del dipartimento. Leggendo questa relazione, ci siamo resi conto di quanto avevamo messo in campo in questi anni e visto lungo, nel momento in cui ci siamo posti interrogativi sull'utilità e la sostenibilità di un ulteriore anello nell'infinita catena di cui è composta l'interfaccia tra l'agricoltore e la pubblica amministrazione, perché il tutto è nato per semplificare e velocizzare i pagamenti all'agricoltore. Un'interfaccia, quella di AREA, che è stata purtroppo snaturata - come lei ben sa - dalla scelta di non portare a termine l'iter per ottenere l'autorizzazione dal Ministero, per diventare organismo pagatore.
Lo sappiamo tutti, qua dentro, inutile forse raccontarci delle fandonie: l'intento, anzi le finalità intorno alle quali è stata scritta la legge del 2007 è stato completamente eluso. Di fatto la nostra Regione è riuscita ancora una volta - purtroppo, noi diciamo - a legiferare in un modo, annunciando grandi cambiamenti per gli utenti (semplificazioni, velocizzazione dei pagamenti, efficacia nel risolvere le anomalie), ma poi facendo peggio di prima. Gli agricoltori si sono trovati in questi anni a dover fare i conti con un livello burocratico in più, senza avere in cambio benefici di alcun genere: si è passati da un unico ufficio regionale che riceveva le domande da inoltrare ad AGEA, ad una esplosione degli sportelli, che lei ben conosce: i Centri Assistenza Agricola, cosiddetti CAA, per le domande di aiuto, AREA VdA per le iscrizioni all'anagrafe delle aziende o per problemi di istruttoria e infine AGEA per i pagamenti e i controlli. Alla faccia, a nostro avviso, della semplificazione, Assessore! C'è poi, come dicevo prima, l'aspetto non da sottovalutare in questo momento: ieri e oggi sentiamo da parte del Governo regionale che le risorse non ci sono più, sicuramente il costo di questa ennesima scatola voluta.
Nella sua relazione il coordinatore, citando un parere della Corte dei Conti, mette in evidenza, (io non so se forse inconsciamente) proprio questo aspetto: la Corte aveva sottolineato la notevole gravosità che l'istituzione di un organismo pagatore avrebbe comportato per il bilancio della Regione; parliamo del 2010, quattro anni fa. Ebbene la Regione, il Governo è riuscito nell'impresa di istituire un organismo gravoso, a nostro avviso, per il suo bilancio e di non farlo mai diventare organismo pagatore. Siamo quindi, come Regione, cornuti da una parte e mazziati dall'altra o a pensar male la scelta è stata fatta apposta, Assessore Testolin?
Mi spiego: scegliendo di non far diventare pagatore l'organismo, non si sono assunte le responsabilità della rendicontazione dei fondi comunitari, ma allo stesso tempo abbiamo un giocattolino in più da utilizzare a piacimento: una poltrona da dirigente - poi ci torneremo, perché è uno dei quesiti che abbiamo posto - su cui far sedere qualcuno, e pazienza se gli agricoltori dovranno continuare a giocare a rimpiattino tra un ufficio e l'altro - lei lo sa -, se riceveranno i soldi in ritardo - penso che lei lo sappia -, se non saranno messi in condizione di capire effettivamente quanto spetta loro; e pazienza se questa scelta è costosa - mi fermo sempre su questo passaggio -, pazienza se questa scelta è costosa per il bilancio della Regione.
Ci chiediamo, colleghi, se la scelta più naturale non sarebbe di sciogliere questo organismo ibrido e riportare il personale e le tutte competenze nelle strutture regionali da cui provengono, punto di domanda? Se ne ricaverebbe da subito un buon risparmio innanzitutto - subito! - in termini economici, logistici e di funzionamento, con contestuale riduzione del livello di confusione amministrativa con cui attualmente si fanno i conti ogni giorno. La Regione potrebbe rinforzare i suoi uffici con personale già pratico, sia dal punto di vista tecnico, che amministrativo e si interfaccerebbe direttamente con AGEA, anziché per interposta persona, come avviene ora. In questo momento praticamente l'interfaccia, la nostra agenzia così come è strutturata è un passaggio in più. Gli agricoltori avrebbero un unico punto di riferimento per le loro domande di aiuto, oltre i CAA, laddove sia necessario per far gestire il proprio fascicolo aziendale.
Non capisco proprio - poi probabilmente voi ci darete delle risposte puntualissime! - non capiamo proprio perché lo stesso direttore, il dirigente di secondo grado, pur essendo in scadenza a fine anno, cioè il 31 dicembre 2014, viene confermato nel suo incarico dalla Giunta regionale il 5 settembre 2014, quattro mesi prima. Io ho provato a leggere attentamente, ben due volte, la delibera e non ho trovato nessuna motivazione che giustifichi la fretta che avete messo in campo nel rinnovare tale incarico. Chiederemmo sinceramente all'Assessore se è stata fatta una riflessione sulla durata di tale incarico: era opportuno rinnovarlo per tre anni o forse non era meglio rinnovarlo alla sua naturale scadenza per un periodo ridotto, in modo tale da prendersi un po' di tempo per decidere il futuro di AREA? Mi sembra che nel mese di giugno di quest'anno, proprio in quest'aula, con i colleghi abbiamo affrontato tale tema, abbiamo chiesto delle informazioni in Commissione, che puntualmente non ci sono state fornite, se non ieri. Noi abbiamo ricevuto la relazione del coordinatore Pasquettaz ieri, come consiglieri, dopo tre mesi, dopo che voi il 5 settembre avevate comunque deciso di approvare la nomina per il prossimo triennio, quattro mesi prima: capite che ci mancano delle informazioni puntuali, Assessore Testolin.
Terzo quesito, chiederemmo sinceramente come intendete porre mano alla legge, dare un oggetto sociale probabilmente nuovo a questa agenzia: se avete deciso di mantenerla, che non sia solo quello che svolge attualmente, perché sarebbe veramente poca cosa se rapportato all'oltre milione di euro che ci costa ogni tanto.
I quesiti principali sono questi, Assessore Testolin. Nessuna polemica, nessun interesse; vorremmo solo sapere: non abbiamo tutte le informazioni che avete voi. Avete deciso di incaricare per un triennio un direttore quattro mesi prima della sua scadenza, quando in quest'aula si era detto: fermiamoci tutti un momento e analizziamo insieme se ha ancora senso mantenere questa scatola costosa, che alla fine non ha dato i risultati previsti dalla legge e da chi ha legiferato nel maggio 2007, di semplificare, velocizzare ed essere organismo pagatore. Si possono trovare delle soluzioni alternative, come avevamo detto in quest'aula nel mese di giugno? Noi vi avevamo detto come gruppi che avremmo portato il nostro piccolo e umile contributo nelle sedi opportune. Non capiamo nel merito questa fretta di nominare subito la direzione per il prossimo triennio, a quattro mesi dalla scadenza. Non capiamo comunque questa fretta di tacere e di non farci avere le informazioni richieste nei primi giorni del mese di giugno. Gradiremmo, poi, conoscere nel merito, per quanto di competenza, se a questo punto l'intenzione è di modificare la legge, perché non ha più senso che questa agenzia esista. Come dicevo prima, probabilmente ci sono le possibilità di riorganizzare in maniera diversa con un obiettivo unico: da una parte risparmiare delle risorse e dall'altra velocizzare e dare delle risposte più puntuali al settore, al comparto agricolo. Grazie.
Presidente - Grazie collega, la parola all'Assessore Testolin.
Testolin (UV) - Grazie Presidente.
La tematica affrontata è stata illustrata in maniera più ampia rispetto ai tre temi, le tre domande puntuali. Cercherò in conclusione di dare qualche risposta in più rispetto a quella che riprenderà puntualmente i tre quesiti, in modo da cercare di dare una visione complessiva delle osservazioni avanzate.
In merito ai tre quesiti: "quali sono le ragioni della sollecitudine con cui la Giunta regionale ha deliberato il rinnovo dell'incarico all'attuale direttore di AREA, con un anticipo di ben tre mesi rispetto alla scadenza naturale dell'incarico in essere". Si sottolinea come la decisione vada nel solco di garantire la necessaria continuità all'azione intrapresa dall'agenzia, sia nel varo delle misure di propria competenza previste nella programmazione, andando poi a confermare una fiducia al direttore che dal 2011 ha rilevato l'incarico dell'agenzia, sia ancora perché questa figura di direttore risulta essere in forza all'Institut Agricole Régional, come ricercatore e insegnante, e in vista del nuovo anno scolastico era necessario comunicare e definire l'intenzione dell'Amministrazione regionale riguardo alla conferma dell'incarico, al fine di permettere all'istituto di pianificare le attività e le delibere riguardo alle problematiche amministrative conseguenti.
Per quanto concerne il secondo punto: "in base a quali ponderazioni è stata assunta la decisione di rinnovare tale incarico per un triennio anziché per un periodo più limitato, considerata la necessità dichiarata di ridurre la spesa pubblica e di rivedere l'intero sistema degli organismi partecipati e tenuto conto che i costi di funzionamento gravano interamente sul bilancio della Regione". Si segnala che la legge istitutiva di AREA VdA stabilisce che la durata dell'incarico non possa essere superiore ai cinque anni. Quindi da quel punto di vista non siamo andati ad inserire il termine massimo previsto dalla legge e contestualmente l'entità pari a tre anni è coerente con il precedente incarico, appunto di tre anni, e con quanto stabilito dall'articolo 22 della legge regionale 22/2010. Pare opportuno, comunque, ricordare che l'agenzia è un ente strumentale della Regione e che ha necessità di una propria autonomia per garantire le sue funzioni di terzietà nel settore dei premi del PSR, per le misure superficie e anche come autorità di certificazione di programmi afferenti ai fondi FSE e FESR.
Da questo punto di vista, mi permetterei anche di sottolineare come una continuità dell'agenzia, al di là delle valutazioni che verranno espresse per dare una risposta al punto tre e delle sue sottolineature in merito all'opportunità di mantenere questa agenzia così com'è. Credo che l'agenzia in questi anni abbia comunque acquisito una capacità di azione e di confronto sia con le istituzioni esterne, quindi con gli utenti, sia all'interno del percorso con AGEA che, riportato all'interno dell'Assessorato, non subirebbe sostanzialmente delle variazioni dal punto di vista organizzativo rispetto alle mansioni già svolte attualmente. Al di là di questa valutazione estemporanea, sono sicuramente dei momenti di riflessione che possono essere condivisi anche all'interno della Commissione consiliare competente, al fine di verificare anche con il direttore stesso quali possono essere i punti da migliorare, all'interno di questo processo lavorativo.
In merito al terzo punto: "se non si ritiene obbligatorio porre mano alla legge regionale 7 del 2007, istitutiva di un Organismo Pagatore Regionale che non ha mai visto la luce come tale, che ha avuto come unico effetto la creazione di una ennesima poltrona da dirigente, senza che il settore agricolo ricevesse alcun beneficio dal punto di vista dell'efficienza e dell'accelerazione delle procedure, rispetto al periodo di programmazione precedente". Si segnala come, fermo restando quanto da me affermato in questa sede a proposito dell'intenzione di confermare le attuali funzioni di AREA VdA, l'argomento sia comunque in fase di approfondimento ed è aperto a valutazioni, per verificare ulteriori o diverse possibilità e mansioni da assegnare all'agenzia stessa, rispetto a quelle attualmente svolte, proprio per confermare quello che dicevo poc'anzi in merito alla possibilità di esprimere delle valutazioni e delle opportune segnalazioni per migliorare ed efficientare l'agenzia.
L'attuale direttore di AREA VdA, nonostante alcune criticità che sono state evidenziate oggi, come ieri nella precedente segnalazione e che in certi casi si trascinano per varie cause dall'inizio della programmazione, quindi addirittura dal 2007-2008, è comunque riuscito a garantire negli ultimi anni una stabilità nei flussi dei pagamenti, attestandoli al 97-98 percento. Non bisogna peraltro dimenticare il notevole sforzo di adeguamento delle strutture alle nuove procedure imposte, dal sistema di gestione e controllo, sempre più vincolanti e stringenti. Nel tempo sono cambiate anche le procedure istruttorie che, rispetto ai primi anni di programmazione, si sono notevolmente complicate da un punto di vista burocratico, così come molte volte le normative europee impongono, nella possibilità di accedere a questo tipo di finanziamenti, che non è peraltro solamente proprio di AGEA, ma anche di tutti gli altri organismi pagatori.
Per quanto riguarda il riferimento alla mancata accelerazione delle pratiche, bisogna considerare non solo i dati del passato, ma sicuramente anche quelli attuali. Questi dati ci dicono che la Valle d'Aosta è comunque ai vertici dell'avanzamento dei pagamenti su scala nazionale, nonostante un PSR caratterizzato da una notevole complessità e varietà di interventi, soprattutto sotto il profilo agroambientale. Questo è un aspetto non marginale: rispetto ad altri PSR, la Valle d'Aosta ha sempre messo sul piatto una forte presenza di contributi legati all'indennità compensativa e al cosiddetto verde agricolo, che in altre realtà sono decisamente più marginali, mentre il PSR va ad allocarsi più che altro su misure strutturali, e questo ha portato anche nel tempo alla creazione di una agenzia che si specializzasse essenzialmente in questo settore. Peraltro, paragonare le modalità dei pagamenti delle misure a superficie tra programmazioni differenti, significa non tenere nella dovuta considerazione il mutato scenario amministrativo di riferimento, che nel tempo ha notevolmente appesantito l'attività istruttoria dell'agenzia. A margine, si sottolinea che AREA VdA è in grado oggi, come allora, di calcolare gli importi erogabili nelle medesime tempistiche, nonostante il mutato panorama e la complessità dell'istruttoria; una difficoltà dell'istruttoria che impone sicuramente degli sforzi da un punto di vista operativo molto maggiori rispetto al passato.
Si ritiene dunque corretto riscontrare la bontà del lavoro svolto al momento dall'agenzia, che consiste anche nell'aver saputo adeguarsi alle mutate impostazioni amministrative mantenendo il medesimo personale ed efficientando nel tempo anche le proprie spese complessive di funzionamento, che nel tempo si sono ridotte di circa un 25-30 percento. Per quanto concerne la prossima programmazione, la direzione di AREA VdA ha avuto un ruolo di rilievo nel varo del PSR, relativamente all'esecuzione di analisi e giustificazioni economiche finalizzate alla stesura delle misure, lavoro che nel prossimo futuro dovrà poter contare su una adeguata continuità di azione, perché solo così potrà essere messo pienamente a frutto nella gestione del prossimo PSR 2014-2020, che è attualmente al vaglio della Commissione di AGEA per quanto concerne la verificabilità e la controllabilità delle misure, che abbiamo presentato. Sul fronte della messa a punto degli applicativi di pagamento, sarà necessario, sin dai prossimi mesi, coordinare attentamente le procedure di implementazione dei nuovi aspetti tecnici, al fine di consentire la massima accelerazione e adeguamento delle stesse procedure alle istruttorie, essendo cambiati anche dei parametri di valutazione all'interno del calcolo delle misure a superficie.
In conclusione, i passi intrapresi da questa Amministrazione non vanno certo a creare nuove poltrone, come sottolineato all'interno dell'interpellanza, ma piuttosto guardano alla necessità di concretizzare...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...dicevo che l'Amministrazione non ha sicuramente guardato al creare nuove poltrone, così come è stato sottolineato all'interno dell'interpellanza, ma si è piuttosto guardato alla necessità di concretizzare un lavoro intrapreso da tempo e che deve essere seguito con continua competenza ed attenzione per migliorarsi ulteriormente, al fine di poter garantire risposte più puntuali all'utenza. Soprattutto, infine, si crede che bisogna evitare di perdere tutte queste conoscenze e competenze che si sono acquisite con l'esperienza passata e nel tempo, che se adeguatamente utilizzate e valorizzate potranno effettivamente portare dei benefici a tutto il sistema e soprattutto dare delle risposte sempre più puntuali alla nostra agricoltura.
Si dà atto che dalle ore 10,22 assume la presidenza il Vicepresidente Rosset.
Rosset (Presidente) - Grazie Assessore. Per la replica ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian, ne ha la facoltà.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.
Probabilmente non vogliamo capirci o non c'è l'intenzione di affrontare nel merito tale argomento e tale situazione. Noi conosciamo e abbiamo seguito in questi sei anni l'evoluzione di AREA VdA: a nostro avviso ci sono due criticità che avevamo posto in questa nostra interpellanza, Assessore Testolin. Riusciamo, abbiamo voglia di eliminare i doppioni che ci possono essere? C'è eventualmente la possibilità di risparmiare e quindi eliminare degli sprechi? C'è la possibilità di trovare delle soluzioni alternative? Punto di domanda! Avevo cercato di fare una premessa un po' più aggiornata, ma soprattutto cercando di guardare l'argomento a 360 gradi. Le dico: probabilmente, non c'è la volontà e stiamo parlando di due piani completamente diversi.
Le due criticità che noi abbiamo sollevato sono molto semplici. Riusciamo a eliminare i costi superflui? In questi sei, sette anni il personale è stato valorizzato, come diceva Lei, il personale è cresciuto: è cresciuto dal punto di vista delle competenze ed è cresciuto dal punto di vista, come diceva, organizzativo. C'è la possibilità di eliminare certi costi veri? Punto di domanda. Ha ancora senso mantenere l'agenzia? Riusciamo a fare le stesse cose meglio all'interno dell'Assessorato all'agricoltura? Risparmieremmo qualcosa? Punto di domanda. Questi erano i quesiti che noi abbiamo posto su questa nostra iniziativa, per quanto riguarda l'aspetto economico. Seconda criticità, a nostro avviso sempre importante: l'aspetto organizzativo. Quello, in questo caso, di non essere un doppione, dato che non è stato riconosciuto come organismo pagatore, e sovente è un passaggio in più. Questo era il nostro contributo che volevamo portare con questa nostra iniziativa.
E poi sui due primi quesiti! Lei ci ha parlato del fatto che avete dato l'incaricato il 5 di settembre, perché è in carica all'Institut agricole. Ma sul secondo quesito! Perché per tre anni, Assessore Testolin? Sappiamo perfettamente che ci sarebbe la possibilità di risparmiare centinaia di migliaia di euro, perché il costo dell'agenzia è di circa un milione di euro, mi sembra. Io penso che confluendo tutte le professionalità all'interno dell'Assessorato all'agricoltura, e mi sembra che l'Assessorato sia stato svuotato anche di mole di lavoro, si potrebbe tranquillamente riorganizzare, rivalutare e ridare un attimo di riorganizzazione a tutto il comparto, per dare delle risposte più puntuali. Quindi, da una parte risparmio i soldi annuali e dall'altra ho comunque delle risposte efficienti. L'efficienza di questa agenzia! Il quesito di questa nostra iniziativa era l'efficienza, Assessore Testolin!
Conosciamo bene il passaggio di questi sei anni: diverse volte abbiamo affrontato con il Presidente Rollandin e l'allora Assessore Isabellon questo tema, conosciamo le criticità, abbiamo cercato di portarle anche in quest'aula per migliorarle, per dare delle risposte. Ma Lei non può risponderci così! Senza nessuna voglia di provare a mettere in discussione tale spreco! Si può tornare indietro! Si è legiferato in una certa maniera? Non siamo riusciti, non siete riusciti a dare gambe e corso a quello che la legge delineava? Forse era il momento di affrontare il problema, prendendo l'agenzia per le corna e dare delle risposte puntuali. È di dominio pubblico! È di dominio pubblico che è un doppione! L'AREA VdA così com'è confezionata, Presidente Rollandin, è un doppione! Da una parte ci sono i CA che fanno la loro parte, dall'altra c'è l'Assessorato all'agricoltura e l'interfaccia è l'AREA. Allora, poniamoci la domanda: possiamo chiudere questa AREA VdA e valorizzare le competenze che ci sono all'interno, quindi da una parte risparmiare e dall'altra dare delle risposte? Non si può! Probabilmente siamo fuori strada noi.
Io dico ancora che, a nostro avviso, le sue risposte non solo non ci hanno soddisfatto, ma ci sembra che, sapendo perfettamente che le risorse diminuiranno sempre di più, il fatto che questa agenzia, che non è stata riconosciuta come organismo pagatore, che non è efficiente ed efficace, costa un milione di euro al comparto pubblico. Il quesito nostro era: possiamo trovare - dobbiamo trovare! - delle soluzioni alternative, Assessore Testolin? E la questione della poltrona era riferita al fatto che forse non avremmo bisogno di un'altra dirigenza: abbiamo diverse dirigenze all'interno dell'Assessorato all'agricoltura, con una mole di lavoro inferiore, cercando di riorganizzare tutto il comparto. Grazie.
Presidente - Grazie Consigliere Chatrian. Proseguiamo con il punto 36 all'ordine del giorno.