Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 697 del 24 settembre 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 697/XIV - Interpellanza: "Qualificazione e rilancio del settore idraulico-forestale".

Presidente - La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Non è un caso che in questo periodo dell'anno portiamo di nuovo all'attenzione un tema che sicuramente non è nuovo, ma che ha - e purtroppo mantiene - una sua attualità, che è quello della situazione che interessa i cantieri idraulico-forestali, la situazione quindi della gestione del nostro patrimonio forestale, del nostro territorio, dei nostri sentieri e naturalmente collegata ad essa la questione del lavoro sia sotto forma di impresa, sia sotto forma appunto di operatori che operano nel settore. In questo periodo dell'anno giungeva a scadenza la maggior parte dei lavori dati in appalto, ho visto che molti lavori che dovevano essere consegnati entro appunto il mese di settembre, quindi in questo mese l'Assessorato è già stato sicuramente in grado di tracciare un bilancio e di valutare quali di questi appalti sono arrivati a conclusione, se i lavori sono stati svolti correttamente. Per me è anche l'occasione per ribadire che, avendo attraverso i social network segnalato la positività di alcuni lavori, ecco, io non è che svolgo una funzione ispettiva su tutti i cantieri, ne ho visti alcuni, erano dei lavori eseguiti sicuramente con perizia, li ho segnalati, altri lavoratori si sono premurati di segnalare - e questo lo giudico positivo - che molti di questi cantieri hanno anche dato esito positivo.

La domanda però che a me interessa in modo particolare è capire se, con le difficoltà economiche che noi incontriamo, continua quella che io chiamo una "progressiva ritirata" della gestione pubblica dal sistema della cantieristica, cioè se in qualche modo ci si profila un futuro nel quale sempre meno risorse saranno gestite direttamente dal pubblico. Su questo qualche perplessità ce l'avrei, perché, come avevamo già in passato indicato, ci sono magari tipologie di appalti di lavoro che si prestano ad essere appaltate all'esterno e altre forse un po' meno. Altri lavori sicuramente sono stati gestiti in modo un po' strano e quindi di questo credo che l'Assessore sia stato informato, insomma, ci sono stati degli appalti a cooperative e ditte esterne che poi hanno visto lavorarci sopra lavoratori...poi affidati...su cui poi hanno lavorato anche lavoratori che erano stati utilizzati in quei cantieri per over cinquanta, over cinquantacinque. Faccio degli esempi concreti: per esempio, la gestione del vivaio, che doveva essere affidata ad una ditta esterna, è stata poi integrata da lavori socialmente utili, così non si capisce qual è il lavoro che doveva fare la ditta esterna e qual è il lavoro, diciamo, di queste donne over quarantacinque, in particolare uomini over cinquantacinque, che si sono trovati ad intervenire su quello che doveva essere fatto prima da altri. Anche su queste cose qui forse allora una maggior attenzione...perché si tratta di gestione di denaro pubblico, sia che sia appaltato all'esterno o che sia gestito attraverso le forme più tradizionali e questo è molto importante. Un esempio ce l'abbiamo anche solo guardando qua sotto, le aiuole qua sotto, che sono state oggetto di particolare attenzione tempo fa proprio dei lavoratori over quarantacinque e over cinquantacinque, proprio la scorsa settimana, e io pensavo che invece dovessero essere gestite da un appalto esterno, quindi è difficile anche capire come si intrecciano un po' questi lavori.

Sicuramente quindi bisogna capire un po' che scelta politica, sulla base dei dati che avete, state costruendo, perché fra un po' andremo a discutere di bilancio e io voglio anticipare volutamente la discussione che ci sarà sul bilancio, perché lì troveremo delle cifre nude e crude e invece ci vuole una risposta politica. La parte pubblica è, diciamolo, progressivamente lasciata indietro per dare spazio all'impresa privata o addirittura, con sorpresa generale di tutti, in questo momento di difficoltà occupazionale ci sarà un arretramento collettivo in tutti i settori.

L'altra questione è che comunque questo settore rimane strategico, i dati nazionali ribadiscono il crescere delle foreste, l'aumento della superficie forestale, ogni anno si ripropone il problema della sentieristica, sempre meno agricoltori curano direttamente il territorio, perché non esistono, cioè non è che...gli agricoltori fanno il triplo del lavoro che magari si faceva anni fa, ma sono ridotti ad un lumicino...non ce ne sono più di agricoltori in Valle d'Aosta quasi. Enormi parti del territorio quindi sono abbandonate, i sentieri sono abbandonati...che crescono e nello stesso tempo noi diciamo che vogliamo fare turismo e, per fare turismo, bisogna avere anche una qualità del nostro territorio, quindi la qualità dei sentieri è fondamentale, lo vediamo quando si corrono queste bellissime e stupende competizioni come il Tor des Géants e quant'altro, e chiaramente se il sentiero è in condizioni di essere percorso correttamente... Pur essendo un sentiero di montagna, non deve essere naturalmente un sentiero che non ha delle asperità, ma deve avere delle caratteristiche di sicurezza e non deve essere invaso da rovi, cespugli, erbacce e quant'altro e, per fare questo, ci vogliono energie economiche. Anche da questo punto di vista, bisogna immaginare un percorso che tenga conto di quelle che sono le risorse europee. Si sta immaginando qualcosa rispetto ad una formazione specifica, ad una qualificazione specifica di questi lavoratori, oppure, di fronte all'enorme massa di lavoro che abbiamo, noi diremo: bisogna improvvisare dei cantieri in cui sostanzialmente facciamo fare delle cose su cui qualche dubbio, qualche riserva ce l'abbiamo? Abbiamo visto quest'anno che sono partiti troppo tardi i lavori, per esempio, degli orti, io glielo dico, poi magari voi avete un'altra cultura, magari voi state facendo degli esperimenti di coltivare l'orto in Valle d'Aosta nel mese di agosto, ma nel mese di agosto piantare l'insalata...non sono un esperto di orto, ma forse è meglio piantarla a maggio, piuttosto che trovarsi a fine di agosto a piantare insalate. È un'attività che capisco è fatta in emergenza, se dobbiamo dare questi lavori a queste persone, diamoglieli, ma diamo piuttosto in quel periodo dell'anno...facciamo pulire un sentiero, facciamo tenere in ordine la pista ciclabile, qualcosa di quel tipo lì, ma evitiamo di andare a fare dei lavori di questo tipo. Io comunque quello che chiedo è una cura maggiore nella gestione di alcune di queste attività, perché non è possibile con il personale a disposizione dell'Assessore che non si curino bene queste attività, che durante l'attività stessa si creino anche dei problemi. Recentemente una problematica che non ho capito è perché una produzione di tipo pubblico non potesse essere in qualche modo...cioè alcuni prodotti di questi orti non potessero essere conferiti ad alcune mense comunali, ci sono anche queste cose che dico...queste burocrazie interne regionali che non riesco a capire come non si possano sbloccare per riuscire a dare delle risposte più corrette.

Infine, ultimo punto molto delicato è la riqualificazione e la riorganizzazione dell'apparato burocratico, cioè noi non possiamo far finta di non sapere, di non vedere che abbiamo un apparato burocratico che ha una sua consistenza e questo è positivo se riesco a farlo fruttare, se questo mi diventa energia positiva per far funzionare i lavori, quindi, dal nostro punto di vista, la critica non è che abbiamo l'apparato, ma è come utilizziamo quest'apparato. Proprio alla luce del fatto che nella seconda questione io ponevo la questione anche dei fondi europei, ribadisco: proviamo per tempo ad organizzare in qualche modo, in modo nuovo gli uffici, oppure scopriremo che poi abbiamo degli esuberi e drammaticamente, come sempre, gli esuberi colpiranno i cosiddetti "precari" (che non sono dei precari, ma sono persone che normativamente non siamo riusciti a stabilizzare)? Questa è la questione, con responsabilità di norme nazionali, regionali, cioè non è che qui si fa una critica, c'è un po' una cosa...a tutti anche forse è stato bene per un certo periodo vivere di questo precariato di lusso, oggi però c'è il rischio di una condanna se la politica non trova la capacità di organizzare e dare delle risposte a queste persone.

Presidente - La parola all'Assessore Testolin.

Testolin (UV) - Merci Président.

La tematica sulla quale abbiamo già avuto modo di confrontarci in precedenti sedute del Consiglio è una tematica che è molto complessa e delicata per il coinvolgimento di tante persone. Quello che si va a sottolineare con queste risposte, che darò poi in modo puntuale seguendo l'ordine che lei ha citato...mi permetta comunque di fare alcuni ragionamenti rispetto ad alcune riflessioni che sono state espresse nella presentazione dell'interpellanza stessa. Ecco, per quanto riguarda i vivai, sicuramente sono state utilizzate magari anche delle risorse appartenenti a questi impieghi over quarantacinque, over cinquantacinque, di persone che probabilmente non avevano la possibilità di andare ad intervenire, o a lavorare all'interno della sentieristica, o magari in alta montagna, quindi si è cercato di agevolarli nel permettergli comunque un'attività interessante all'interno di quelli che sono gli orti sperimentali regionali, e sarà comunque, così come al vivaio, mia premura verificare se sono andati a ricoprire delle mansioni fuori da quello che è il discorso di eventuali appalti o meno.

Per quanto riguarda invece il discorso della sentieristica, penso che ci sia stata un'attività puntuale nel merito, anche dettata dal fatto che i sentieri sono di più fortunatamente utilizzati grazie anche alle iniziative, come dicevamo questa mattina, quali il Tor des Géants che ha alimentato quello che è l'utilizzo della nostra rete sentieristica, una rete sentieristica che a detta di gran parte...è comunque una rete sentieristica di tutto rilievo, in sicurezza, con un'attenzione particolare. È chiaro poi che la natura in certi casi può giocarci degli scherzi, ci possono essere dei tratti ancora e sempre da sistemare, però credo che l'attenzione nei confronti di questo tipo di attività sia massima e lungo tutta la stagione estiva.

Per quello che è della programmazione, proprio in questi giorni è stata spedita una lettera a tutte le amministrazioni perché vadano ad indicare quelli che sono gli interventi sul proprio territorio che ritengono più pressanti, così com'è stato inviato alle stazioni forestali, in modo che ci segnalino tempestivamente quelle che saranno le attività da programmare, così com'è stato fatto sino ad oggi sul loro territorio, per poter organizzare quelle che saranno le risorse a disposizione da mettere in gioco nel prossimo anno.

Per quanto riguarda gli orti, ci tenevo solo a sottolineare come evidentemente siamo partiti in ritardo quest'anno anche per tutta una serie di conseguenze della politica, che ci ha visti ritardare, per certi versi, certe decisioni e quindi ci hanno portato a partire effettivamente in ritardo rispetto a quelli che sarebbero i tempi che la natura richiede per determinati tipi di attività, confidiamo nel fatto che nel futuro prossimo si possa iniziare più tempestivamente in merito a queste attività stesse.

Per rispondere in maniera puntuale invece a quelli che sono i quesiti, cioè "se si intende continuare la progressiva "ritirata" della gestione pubblica dal patrimonio idraulico-forestale e dal settore della sentieristica", ci tengo a sottolineare come, pur nella difficoltà di capire cosa si intenda in realtà per "ritirata" dalla gestione, se sia da intendersi come un disimpegno dell'Amministrazione nel settore o piuttosto come un tentativo di riorganizzazione dello stesso, veramente compatibilmente con le risorse finanziarie a disposizione, che sono notevolmente diminuite, come si è già verificato in questi ultimi bilanci e come pertanto avviene per tutti i settori relegati così alle spese di investimento, si evidenzia che la gestione idraulico-forestale, com'è già stato sottolineato dal Consigliere collega Donzel, rimane comunque sempre di competenza regionale, anche se l'esecuzione degli interventi ormai da alcuni anni è stata esternalizzata, cioè affidata a delle imprese mediante gara. In capo alla Regione è rimasta ed è stata mantenuta la realizzazione in amministrazione diretta di piani straordinari che coinvolgono quelle maestranze che per età o problemi di salute hanno poche possibilità di essere assunte con la clausola sociale dalle ditte aggiudicatarie di appalti. Questo sistema, che è stato confermato anche per il corrente anno, così come abbiamo detto, si ripete ormai dal 2012 e verrà verosimilmente riproposto, compatibilmente alle risorse disponibili, anche nel prossimo anno.

Secondo quesito: "se si intenda qualificare e rilanciare e qualificare questo settore, rivalutando anche la formazione, anche attraverso il corretto utilizzo dei fondi europei", evidentemente si fa questa riflessione che la riqualificazione e il rilancio di un settore non possono prescindere da almeno due fattori: in primis ci deve essere la certezza di una costanza delle fonti finanziarie a supporto degli stessi; in secondo luogo, è fondamentale la formazione dei lavoratori che deve essere continua e specifica, in quanto gli stessi devono essere in grado di fronteggiare le sfide che le nuove tecnologie richiedono e che la stessa burocrazia sovente impone. Si parla sempre peraltro di snellimento di procedimenti burocratici, nella realtà poi tali supposte semplificazioni, che richiedono il perfetto funzionamento dei sistemi informatici a livello nazionale, stentano a decollare. Negli appalti, ad esempio, alcune pratiche, controlli e autocertificazioni rallentano sovente i lavori. Questa è una problematica che abbiamo verificato a maggior ragione quest'anno, dove siamo partiti in ritardo e la necessità così di iniziare tempestivamente le attività sul territorio è stata comunque rallentata dalla burocrazia anche a livello nazionale, che ci impone determinati passaggi, anche per visite mediche e quant'altro, che hanno effettivamente anche rallentato in molti casi le assunzioni. Si è cercato comunque di reagire in maniera positiva e dinamica per dare corso al più presto alle assunzioni stesse.

Per quanto riguarda invece il corretto utilizzo dei fondi europei, si informa che nelle nuove misure del piano di sviluppo rurale 2014-2020, recentemente inviato a Bruxelles per l'approvazione, così come in altri strumenti finanziari europei della prossima programmazione, è contemplata la possibilità di accedere a finanziamenti per l'esecuzione di interventi selvicolturali e di manutenzione o promozione del territorio, così come di specifici piani formativi che potranno eventualmente rispondere anche alle tematiche in oggetto.

"Come si procede alla riqualificazione e alla riorganizzazione dell'apparato burocratico", la riqualificazione e la riorganizzazione dell'apparato burocratico del settore sarà certamente una questione all'ordine del giorno in un futuro prossimo e dovrà tener conto sia dei cambiamenti organizzativi più complessi che coinvolgono l'intera amministrazione, come, ad esempio, la centralizzazione o l'idea di centralizzazione, per esempio, degli appalti, sia per quanto riguarda l'efficace impiego delle altre risorse umane disponibili. Grazie.

Presidente - La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Assessore.

Lei mi risponde che sostanzialmente le questioni poste sono sensate, però rimane sostanzialmente abbottonato e rinvia il tutto ad una questione che è quella del quantum, cioè quante risorse avremo a disposizione nel bilancio e che da lì dipenderà sostanzialmente anche un po' il nostro modello. Io mi sento di dire che questo suo ragionamento ha un fondamento, perché certamente si possono disegnare scenari molto diversi a seconda delle risorse, però, secondo me, un Assessorato non dovrebbe partire col presupposto: "comincio a ragionare dopo che so quanti soldi ho", ma dovrebbe in qualche modo cominciare a dire qual è lo zoccolo duro, diciamo, di un certo tipo di sistema che vuol mantenere e far funzionare e quali sono le cose su cui veramente vuole aprire, sperimentare e fare in caso abbia delle risorse aggiuntive. In questo senso allora vorrei spingerla a ragionare prima che arrivi quel fatidico giorno del bilancio in cui diremo che abbiamo queste risorse...ed è stato quello di dire se noi non decidiamo che comunque una certa parte del bilancio deve essere finalizzata ad un certo tipo di lavoro che riguarda persone anche che magari hanno delle difficoltà, i famosi over quarantacinque, over cinquantacinque...posto che le donne over quarantacinque che non siano invalide sono delle persone assolutamente atte al lavoro, che possono fare tantissime cose e quindi hanno bisogno magari di essere anche messe nelle condizioni di fare queste cose, qui in questo senso la possibilità di essere riconosciute nelle proprie competenze e nelle proprie qualità...cioè non diamo per scontato che siano tutti lavoratori invalidi, perché così non è. Bisogna quindi tener conto di questo, bisogna immaginare nello schema che è andato avanti sino a questi ultimi anni...c'è stato privilegio nell'esternalizzazione...che cerco di far partire come cantieristica il prima possibile, compatibilmente con gli appalti, dopo verranno i cosiddetti "lavori per gli over quarantacinque, over cinquanta"...secondo me, questo schema è fallito, va cambiato, cioè se noi decidiamo che comunque vogliamo dare una risposta a quei lavoratori, dobbiamo immaginare che certi cantieri partano comunque in primavera. Poi che non siano tutti che possano partire in primavera...problemi di bilancio, lo sappiamo, questo non lo metto in dubbio, ma alle volte può avere un senso anche rinviare un'attività esternalizzata se quest'attività esternalizzata...cioè fare un muro ad agosto è esattamente come fare un muro al mese di maggio, anzi in quota forse è meglio quasi farlo ad agosto, ripeto: fare un orto ha senso se lo faccio a maggio, non ha senso se lo faccio a fine agosto.

Da questo punto di vista, quindi io chiederei che non si arrivi a dire: "vediamo quanti soldi abbiamo e poi pensiamo al modello". No, prima pensiamo ad un modello, poi, in base alle risorse che abbiamo, questo modello lo potenziamo oppure no. Questo deve essere, secondo me, un approccio che va cominciato ad essere preso in considerazione, soprattutto bisogna creare anche nella cosiddetta "parte pubblica", che è rimasta...ecco perché io ho detto: siamo in una ritirata del pubblico? Lei ha fatto finta di non capire tanto, invece ha capito benissimo, una cosa è l'esternalizzazione che comunque è pubblico...e poi c'è una parte che è più propriamente pubblica, che quest'anno, per fare un esempio magari ai colleghi che non seguono il settore, si è trovata a metà dell'anno senza benzina per le motoseghe, per esempio, per le attrezzature. Cosa facciamo di questi dipendenti pubblici che vanno a lavorare e non possono lavorare? Questo cioè vuol dire ritirata dal pubblico, altro che formazione, migliorare le persone, eccetera, se neanche ho gli elementi base! Una cosa che, tra l'altro, quando era Assessore l'attuale Presidente del Consiglio Marco Viérin, avevo fatto notare anche nel settore dei lavori pubblici, non è che è una questione personale riferita all'Assessore all'agricoltura. Questo vuol dire ritirata dal pubblico: non essere più neanche in grado di far funzionare le cose minime.

Allora su questa cosa qui non aspettiamo di dire: "non ci sono le risorse, quindi cosa faccio?". Ho del personale, devo organizzarmi in modo tale che questo personale possa essere operativo, altrimenti succedono le cose che sono successe quest'anno, che siamo quasi nella condizione di dire a dei lavoratori: "oggi non so cosa farti fare" e questa è una cosa che non qualifica il settore, non lo rende migliore. Concludo: tutto il personale, per esempio, che svolge l'attività - tra virgolette - "precaria", che non è precaria nel settore, diciamo, dell'apparato burocratico, è un personale che ha bisogno di risposte certe, perché crede nella sua professione perché continui ad investire nella sua professione e non viva tutti i giorni come l'ultimo giorno della sua vita del suo lavoro, in condizioni come siamo oggi questo non motiva le persone a lavorare negli uffici: ecco perché l'Assessorato deve dare una risposta anche politica prima che arrivino, diciamo, i conti. Grazie.

Presidente - Punto 22 all'ordine del giorno.