Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 693 del 24 settembre 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 693/XIV - Interpellanza: "Adozione di eventuali misure sanitarie supplementari nei confronti dei cittadini trasferiti sul territorio regionale a seguito dell'emergenza sbarchi".

Presidente - Punto 17 all'ordine del giorno. La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Parliamo di una questione che riguarda direttamente i valdostani, in quanto novantacinque profughi sono da alcuni mesi sul territorio regionale e fanno parte di quelle migliaia di persone che sono state sparpagliate in tutt'Italia a seguito degli sbarchi. Si fa presto a dire che gli italiani, magari i valdostani, sono razzisti quando si parla di immigrazione clandestina, però poi bisogna vedere un attimo e fare qualche riflessione un pochino più approfondita. Se da un lato non possiamo che avere un'umana comprensione nei confronti di queste persone che sfuggono e fuggono da situazioni che sono situazioni di guerra, situazioni di tortura e terribili, d'altro canto dobbiamo ricordarci che le guerre - quella dell'Afghanistan, quella dell'Iraq, quella della Libia, che sono costate agli italiani, e quindi anche ai valdostani, centinaia di milioni di euro - derivano da vent'anni e anche oltre di Governi di destra e di sinistra, da Prodi a Berlusconi, da Letta a Bersani, passando da Monti e arrivando anche adesso a Renzi, tutti si sono trovati d'accordo su di una cosa: bisognava fare la guerra, bisognava andare con gli americani, bisognava esportare quella famosa democrazia che ha ridotto a pezzi l'Iraq, ha ridotto a pezzi l'Afghanistan e sta succedendo la stessa cosa con la Libia. Facciamo una guerra senza pensare poi all'emergenza di queste persone che fuggono disperate, e dove arrivano? Arrivano nel primo posto del Mediterraneo, quello più a portata di mano, che è il nostro Paese. I controlli li facciamo un po' così un po' cosà, una parte li rispediamo, una parte li teniamo, una parte si perdono, si disperdono sul territorio nazionale. Non dobbiamo dimenticare che in molte occasioni gli stessi Parlamentari valdostani si sono schierati per questo tipo di politica di guerra e adesso quindi anche noi subiamo in percentuale la nostra quota di profughi che arrivano in Valle d'Aosta.

Un'operazione quella - e poi entriamo nel vivo della questione -, Mare Nostrum, che è un'iniziativa governativa criminale, che ha aumentato il numero di disperati che parte sui barconi, sapendo già che la metà finisce in fondo al Mediterraneo e la metà arriva tramite i traghetti della nostra Marina militare, che sono quasi dei traghetti di linea per questi disperati. Ovviamente i morti rimarranno sulla coscienza di chi ha favorito questo turismo della disperazione. È vero, ce ne siamo accorti tutti, oggi i Comunisti non mangiano più i bambini, ma, come insegna il nostro Premier, mangiano il gelato. Chiedo scusa ovviamente a tutti i compagni e alle compagne che, ascoltandomi e sentendomi dare del Comunista a Renzi, potrebbero querelarmi, vi prego di avere pietà di me...

Tornando alla Valle d'Aosta, chi sono questi immigrati e in che condizioni di salute arrivano qui in Valle d'Aosta? Questo a noi interessa veramente, perché il razzismo, sapete, lo crea la diffidenza, lo crea la paura, oltre che certi trattamenti di favore che in alcune condizioni vedono gli italiani discriminati addirittura a scapito di chi giunge nel nostro Paese pur in condizioni disperate. Il razzismo, cioè è il figlio legittimo della cattiva politica nazionale e quindi noi dobbiamo farci carico per la nostra parte di tamponare le falle, perché ormai abbiamo tante, troppe testimonianze sul fatto che al momento degli sbarchi - e questo ce lo testimoniano le stesse forze dell'ordine - i controlli sanitari sono dei controlli che vengono fatti in maniera veloce, raffazzonata, c'è troppa gente, troppi pochi medici e, di conseguenza, avanti uno, avanti l'altro e analisi poche, test pochi. Qui in Valle noi abbiamo sperimentato sulla pelle dei nostri vigili del fuoco, fortunatamente solo il rischio, ma il rischio di beccarsi la scabbia, dato che dei cinquanta primi profughi della prima mandata una decina circa era appunto affetta da scabbia. Questo è avvenuto tranquillamente, senza che nel trasporto fosse stata consigliata alcuna misura di prevenzione per quanto riguarda le attenzioni che dovevano essere utilizzate da parte dei vigili del fuoco, e lo stesso automezzo dei vigili del fuoco dopo ha dovuto essere disinfettato perché c'era stato questo contatto. Sappiamo anche che dai sindacati di Polizia, della Polizia di Stato, che i test effettuati hanno dato poi origine ad una serie - mi sembra - di circa trenta o quaranta contatti positivi alla tubercolosi, quindi anche i nostri poliziotti sono venuti a contatto con malattie che qui erano quasi state debellate completamente. Ricordo - e non è per fare così dell'allarmismo - che il virus ebola, il terribile virus che è mortale, ha un periodo di incubazione di circa tre settimane e allora vorrei sapere un attimo com'è che la mettiamo.

Un altro problema serissimo è che c'è la possibilità effettivamente che tra i profughi si nascondano dei delinquenti: pensiamo ai tagliagola del regime di Gheddafi - alcuni sono stati anche identificati - che si sono infilati nei barconi e sono sbarcati da noi o pensiamo ancora...e non lo dice il Movimento Cinque Stelle, ma lo dice il Ministro Alfano, che ha affermato che non si possono escludere delle infiltrazioni di matrice terroristica islamica tra i migranti. Come facciamo allora noi del Consiglio Valle a dire ai valdostani: "state tranquilli", come facciamo ad essere sicuri che questi poveracci non possano essere veicolo di malattie, dato che li troviamo nei nostri giardini pubblici, dove ci sono anche i nostri figli, li troviamo nelle nostre biblioteche, spesso poveretti anche in situazioni un po' al limite, borderline, per quanto riguarda la fruizione di questi servizi...li troviamo nei nostri supermercati. Come facciamo veramente ad essere certi che la nostra sicurezza sia garantita e che ci sia una sorveglianza adeguata in un periodo in cui si svaligiano negozi, case dappertutto, si torna anche ai furti con scasso delle autovetture? Ecco, penso che bisogna dare una garanzia, anche perché, ad esempio, dagli ultimi dati che mi sono stati gentilmente forniti, tre di queste persone risultano essersi allontanate da quelli che erano i luoghi di accoglienza, dove siano andate nessuno lo sa.

A nostro avviso, quindi, si tratta di guardare semplicemente in faccia la realtà, che è una cruda realtà e di fare qualcosa per salvaguardare subito l'incolumità dei valdostani, soprattutto perché poi ci sono delle garanzie che noi diamo a questi immigrati, certamente capiamo che sono delle garanzie che sono stabilite dal Governo nazionale, però dobbiamo anche porci qualche domanda, perché questi Signori hanno comunque la gestione amministrativa degli ospiti, quindi la loro gestione gratuita, l'assistenza generica alla persona compresa la mediazione linguistica, l'informazione e il primo orientamento, il servizio di pulizia compreso, la fornitura di biancheria e abbigliamento adeguato alla stagione, i prodotti per l'igiene personale, un piccolo argent de poche di 2 euro e 50 al giorno e una tessera telefonica di 15 euro una tantum. In più per sei mesi, cioè per il tempo che intercorre per il riconoscimento della pratica di asilo per decidere se sono profughi oppure no, non possono lavorare, sono quindi comunque a carico della collettività. Questo, certo, da un punto di vista dell'accoglienza, ci sta, ma, vedete, io, come voi, ricevo spesso delle lettere da parte di valdostani che sono in situazioni veramente tragiche; io vorrei solamente che si potesse assicurare ai valdostani lo stesso trattamento di vitto, alloggio e servizi che viene dato agli immigrati.

Presidente - La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Sì, grazie Presidente.

Ringrazio il collega per aver voluto mettere l'accento su una tematica sicuramente di grande rilievo. Non entrerò nel merito delle considerazioni che sono state fatte all'inizio, che vanno nella logica di fare un'analisi delle motivazioni che oggi ci sono, mi atterrò alle domande cercando di dare delle risposte puntuali a quello che lei ha chiesto. Innanzitutto vorrei chiarire, relativamente alle premesse dell'interpellanza, che la materia di cui si tratta non rientra tra le competenze regionali, ma tra quelle di natura prefettizia attribuite alla Regione nel nostro particolare ordinamento, questo lo dico perché le materie che lei ha in qualche modo toccato si riferiscono a diversi ambiti...però viene ripreso e unificato nell'ambito di quelle che sono le competenze prefettizie.

In secondo luogo l'accordo concluso nella Conferenza unificata a cui lei fa cenno nell'interpellanza non è l'atto da cui deriva l'assegnazione dei migranti alle Regioni, ma semplicemente l'atto che ha stabilito un criterio teorico di ripartizione su base regionale dei migranti, tenendo conto chiaramente del rapporto popolazione residente e popolazione possibile in rapporto alla quota di accesso delle Regioni al Fondo nazionale per le politiche sociali e i fondi conseguenti alla presenza, come lei sa, sono rapportati a questo. Questo criterio è utilizzato dal Ministero dell'interno nell'ambito del programma nazionale di intervento predisposto per far fronte al continuo afflusso di cittadini stranieri sulle coste italiane attraverso il reperimento di nuove strutture di accoglienza su tutto il territorio italiano e di nuove strutture, quindi riferite a queste persone.

Per quanto riguarda la criticità relativa alle disposizioni di protezione, il problema si è verificato in occasione del primo arrivo, e esattamente il 9 luglio scorso, dovuto essenzialmente al fatto che il trasferimento è stato comunicato al mattino per il pomeriggio del giorno stesso. In ogni caso mascherine e guanti monouso per il personale coinvolto sono state acquistate direttamente a Torino Caselle, mentre in seguito, a partire dal secondo trasferimento del 25 luglio, questi dispositivi di protezione individuale sono stati forniti prima della partenza da Torino. Come ho detto, al mattino per il pomeriggio c'è stato un po' di improvvisazione, nel senso che successivamente c'è stata un'organizzazione, che è quella che tuttora persiste.

Per quanto riguarda i casi di scabbia, proprio per evitare, come indicato da lei, che si generino fenomeni di diffidenza o ostilità nei confronti dei migranti pervenuti in Valle, è opportuno chiarire che si tratta di una malattia causata da un parassita facilmente guaribile: è sufficiente un singolo trattamento con un comune farmaco per eradicare la malattia ed è sufficiente non utilizzare il mezzo interessato per quarantotto ore perché il parassita muoia; le dico questo...come lei ha fatto...per evitare allarmismi. Chiaramente questo non significa che non si debba fare di tutto per non contrarre la malattia, però dico, per fortuna, non è ebola, tanto per intenderci, di cui lei ha parlato subito dopo.

Venendo ora alle domande più puntuali: "se si intendono adottare nei confronti degli immigranti giunti in Valle delle precise verifiche supplementari...", oggi c'è un tavolo di coordinamento regionale per il superamento dell'emergenza sbarchi, pur in assenza di indicazioni da parte dei Ministeri competenti, che ha disposto sin da subito l'effettuazione di uno screening sanitario preliminare a qualsiasi altro adempimento di carattere amministrativo, nell'immediatezza dell'arrivo dei migranti in Valle; questo quindi al di là di quello, perché se aspettavamo...ad oggi non ci sono ancora indicazioni. Pertanto, nonostante i migranti stessi siano già in possesso di un certificato medico - però con tutte quelle carenze che lei ha ricordato e che sono anche documentate - rilasciato dall'autorità sanitaria competente nei luoghi di partenza, l'Azienda USL della Valle d'Aosta garantisce, con oneri a carico del servizio sanitario, uno screening sanitario consistente in una visita medica generale effettuata al momento dell'arrivo in Valle, atta ad escludere evidenti patologie in atto. Superato questo passaggio, quindi fatto quest'ulteriore screening, sono poi effettuati prelievi di base volti alla rilevazione in particolare dell'HIV, dei marker antiepatici virali e della Tbc, quindi vengono fatte queste cose. In relazione ai risultati di detti esami, sono poi previsti ulteriori eventuali protocolli per il necessario approfondimento di queste patologie, ovvero visite infettivologiche o pneumologiche qualora i test dovessero risultare positivi, ecco veramente non si fa generale, si fa mirato nel caso in cui ci sia la casistica evidente. Inoltre è evidente che, qualora ci fosse anche il minimo dubbio di positività per qualsiasi malattia, verrebbero immediatamente attivati gli urgenti e necessari provvedimenti conseguenti. Tutti i migranti sono infatti tenuti in osservazione per circa venti giorni dal personale delle strutture di accoglienza, che hanno il compito di riferire al Servizio di igiene sanità pubblica dell'USL ogni variazione dello stato di salute dei soggetti ospitati, è importante prevedere anche questo, perché ci potrebbe essere, come lei diceva, una fase di incubazione, che può in qualche modo non essere ancora verificata e che potrebbe dare delle conseguenze.

Seconda domanda: "quali sono le misure di sorveglianza e monitoraggio nei confronti degli immigrati che sono state adottate, al fine di garantire la sicurezza e l'ordine pubblico", la Questura di Aosta, interpellata sulla questione, ha comunicato di aver provveduto ad elevare l'attenzione dello standard di sicurezza sia per quanto riguarda le ordinarie misure di controllo sul territorio nei confronti delle sedi di residenza dei migranti e delle comunità limitrofe, sia per quanto riguarda l'attività più squisitamente preventiva ed informativa di polizia. Al momento, ad oggi, non vi sono evenienze negative per l'ordine e la sicurezza.

"Quanti sono i soggetti giunti in Valle ed accolti che si sono allontanati dai centri di accoglienza senza farvi ritorno", per quanto riguarda questa domanda, oggi sono arrivati in Valle sessantacinque migranti, tutti provenienti dall'Africa sub-sahariana. Di questi sessantacinque, sessantuno cittadini stranieri che si sono...pardon, su sessantacinque sei sono i cittadini stranieri che si sono allontanati dalla struttura di accoglienza senza fare ritorno e senza dare ulteriori notizie. Ecco, spero di aver risposto e poi se ha bisogno... Grazie.

Presidente - La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Ringrazio il Presidente, che ci ha confortato soprattutto riguardo soprattutto alla questione sanitaria, che, secondo me, è la questione che veramente più preoccupa e può preoccupare i valdostani. Ovviamente, certamente la Regione subisce indirettamente una situazione che è derivata da scelte sbagliate che sono state fatte da Governi romani, però sempre nell'ottica di cercare di evitare il nascere di forme di razzismo...che poi alla fine non si chiama neanche più razzismo, perché io, quando mi vedo una lettera di una valdostana che con settecento euro al mese, lo stipendio già in parte pignorato e una figlia a carico che deve fare rimanere dai nonni...non può più neanche usufruire dell'emergenza abitativa e quindi non ha a questo punto neanche il trattamento minimo che viene riservato al cittadino extracomunitario che arriva e che alla fine è ovvio...dice: "vi scrivo mentre attendo l'ufficiale giudiziario per lo sgombero, non so cosa sarà di me e di mia figlia minorenne, dettaglio che sembra non interessare nessuno". Capite che noi dobbiamo anche accollarci una responsabilità per quanto riguarda gli aiuti sociali - mi rivolgo quindi anche direttamente all'Assessore Fosson -, ci deve essere una responsabilità forte e i fondi, nel bene o nel male di questo bilancio, in qualche piega dobbiamo farli venir fuori, perché non possiamo e non dobbiamo mettere chi ha la cittadinanza italiana in una condizione inferiore rispetto ad una persona che, pur con tutti i problemi, arriva e, pur con tutti i problemi, è - bisogna ricordarlo - sempre un ospite nel nostro Paese, un ospite a cui noi diamo l'assistenza, ma, attenzione, non creiamo un razzismo al contrario, perché, purtroppo, le scelte scellerate di questo Governo e dei precedenti ci stanno portando in quella direzione. Noi qui, secondo me, possiamo metterci una pezza trovando qualche fondo a disposizione per riuscire a trovare una soluzione.

Presidente - Grazie collega. Punto 18 all'ordine del giorno.