Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 688 del 24 settembre 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 688/XIV - Interpellanza: "Notizie in merito alla realizzazione di un futuro piano regionale dei trasporti".

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.

Insistiamo ormai con una certa continuità sul tema dei trasporti, in particolare sul tema del trasporto ferroviario. È iniziata la legislatura ricordando i provvedimenti del passato e iniziando, invece, il percorso per comprare i famosi "treni bimodali", che fra l'altro sono oggetto di un'altra interpellanza.

Ora, pur non volendo rimarcare continuamente il discorso su questa scelta, che è una scelta politica e che la maggioranza ha fatto per dare una risposta che, a nostro avviso, non è sufficiente, quello che noi vogliamo sottolineare, Assessore, è che arriveranno, se arriveranno questi treni bimodali tra qualche anno, ma l'infrastruttura continuerà a essere l'infrastruttura che conosciamo e anche se i bimodali potranno dare delle risposte in certe fasce orarie del trasporto, il trasporto continuerà a essere insufficiente e non all'altezza della Regione che vorremmo costruire, per i suoi abitanti e anche per il turismo che vorremmo tutti insieme sviluppare e che ci veda protagonisti. Quindi un'infrastruttura che vede ancora difficoltà di tipo trasportistico, difficoltà anche di qualità di quello che si vede quando si entra con una via di traffico così importante, che porta un flusso interessante di persone in Valle d'Aosta. Abbiamo difficoltà ancora di rapporti, perché è di qualche giorno fa la sua assenza, motivata dall'assenza del collega Assessore Balocco, a un convegno che tra l'altro ho visto ripreso da un giornale locale: "Treni Chivasso-Ivrea-Aosta. Scoppia la polemica: una presa in giro, occupiamo i binari". Questo è il Sindaco di Tavagnasco, questa volta siamo fuori confine, però era previsto un convegno al quale dovevano partecipare l'Assessore Balocco della Regione Piemonte, l'Assessore Marguerettaz, ma il convegno è saltato, ed è stata un'ulteriore occasione per far polemica al riguardo del trasporto ferroviario. È un peccato, perché invece sul trasporto ferroviario ci sarebbe necessità di capire che futuro dare.

Questa interpellanza, lei l'avrà letta, conosce l'argomento e anche i documenti che sono stati citati, vuole stare a significare che cosa? Che da anni si sta procedendo con atti di programmazione che sono molto datati, non si è sviluppata una programmazione differente, siamo ancora fermi alla progettazione preliminare, che è conseguente a tutta una serie di azioni, dell'elettrificazione, senza aver avviato poi la progettazione definitiva e anche magari un pensiero diverso, perché la progettazione preliminare ha indicato delle difficoltà, ma anche delle prospettive, soprattutto ci ha detto quale potrebbe essere la scelta. E noi ci siamo trovati anche in questo periodo, dove il Governo Renzi tende ad annunciare molto, ma prova anche a fare qualche cosa, ha sbloccato tutta una serie di cantieri o sembrerebbe averli sbloccati, ci siamo presentati senza un progetto, per esempio, da presentare di questa dimensione. Sarebbe interessante capire, Assessore, se riusciamo, una volta per tutte, a capire dove vogliamo andare con questo tipo di investimento o, se non ci vogliamo andare, qual è l'alternativa, perché lei sa bene che l'alternativa non sarà, nel tempo, l'acquisto dei treni bimodali; quello sarà un miglioramento del servizio, ma non sarà un investimento sulle infrastrutture, soprattutto non migliorerà nel suo complesso l'infrastruttura.

Quindi le quattro domande vanno un po' nella direzione di chiedere qual è la sua idea per il futuro, qual è la sua idea, qual è il suo progetto e, se i progetti del passato non tengono più, quale nuovo progetto vogliamo avviare, ecco, perché, ripeto, l'elettrificazione è ferma alla fase preliminare. E quindi con senso propositivo, ma estremamente preoccupato per la situazione che ancora viviamo con questa ferrovia, e col fatto che anche in occasione di questo convivio mancato, un Sindaco importante, il Sindaco di Ivrea, a proposito del suo Assessore, evidentemente non del nostro, dice: "Un brutto segnale, spero che non significhi una mancanza di volontà di interloquire sulla questione da parte di chi è pagato per dare risposte e migliorare un collegamento ferroviario che, così com'è, non è degno di un paese civile". Sappiamo bene che entriamo e usciamo dalla Valle d'Aosta, abbiamo tante persone che hanno necessità di recarsi in Piemonte, tanti piemontesi che vengono da noi, e sarebbe bello che riuscissimo fra tutti a cominciare ad avviare un percorso serio, differente, con una programmazione e una scadenza delle cose da fare, ma, evidentemente, senza progetto non sappiamo neanche quando cominciare. Grazie.

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Marguerettaz, ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Grazie Presidente. Credo che il tema della ferrovia sia un tema che ricorre nelle nostre discussioni, è un tema che sta a cuore a tutti.

Vorrei iniziare a rispondere al primo quesito, ricordando anche quello che ovviamente volete considerare: il nostro programma di legislatura. Nell'ambito del programma di legislatura non si parla solo di treni bimodali, nel programma di legislatura si dice, ovviamente, che nell'ambito di questa trattativa è importante ottenere il passaggio delle competenze in materia di trasporto ferroviario; poi c'è migliorare l'infrastruttura ferroviaria, acquisire i treni bimodali e ottimizzare i servizi su gomma. Quindi è ovvio che questo è un insieme di interventi che non possiamo immaginare di affrontare in modo singolo. Un tassello fondamentale per il sistema dei trasporti valdostano è rappresentato dalle condizioni di base alle quali sarà perfezionato il trasferimento delle competenze sulla ferrovia. Ci ricordiamo che nell'ambito della norma di attuazione vi sono proprio tutta una serie di interventi, di accordi di programma, che devono essere fatti a 4 e a 6 mani, Regione, Stato, RFI, che è la proprietaria dell'infrastruttura. Una volta definito questo aspetto, sarà possibile ripensare a una migliore integrazione possibile tra gomma e ferro, definendo quale ruolo assegnare a un sistema e all'altro in modo da ottimizzare le risorse e l'offerta del trasporto per i cittadini.

Ci aspetta quindi un'importante fase di programmazione per iniziare; tuttavia è necessario attendere che siano ben definite le condizioni e le reali potenzialità attuali e future del sistema ferroviario. Oggi, purtroppo, la trattativa è una trattativa che non riesce a proseguire, perché probabilmente ci sono sicuramente dei problemi più importanti, ma da parte del Ministero, da parte dello Stato non riusciamo ad ottenere delle risposte. Il progetto dell'elettrificazione che rientra tante volte, della tratta Aosta-Ivrea, risulta oggi - l'ha ricordato il collega Bertschy - a livello di progettazione preliminare, ma questa progettazione preliminare era quella che avevamo previsto noi, nell'ambito della Regione, con i Ministeri competenti, con RFI, mediante quegli accordi che sono datati, però facevano parte non di un intervento specifico, ma di una serie di interventi.

La decisione di procedere con ulteriori fasi progettuali non può prescindere da un'analoga intesa con i soggetti proprietari e concessionari dell'infrastruttura, né da un progetto d'insieme di ammodernamento della linea. È sulla base di queste considerazioni che la Regione sta promuovendo, congiuntamente alla Regione Piemonte, alcuni approfondimenti con RFI, che tuttavia oggi sembra orientata a rinviare le decisioni inerenti gli interventi infrastrutturali al medio-lungo termine. Quindi, rispetto a questo tema, RFI, nel momento in cui ci sta facendo le proposte - abbiamo un tavolo continuo - introduce degli interventi che sono minimali e non sembra affatto intenzionata a procedere con l'elettrificazione. Ricordo anche che con il Piemonte e con l'Assessore Balocco ci siamo incontrati più di una volta e adesso ci sono delle fasi molto importanti, lei le ha ricordate anche nella sua interpellanza: parliamo dell'intesa generale quadro che ogni Regione deve fare col Ministero per le attività e le opere strategiche e, ovviamente, l'allegato infrastrutture. Quindi questi sono due momenti di grande programmazione. Ad oggi è ovvio che l'unico studio sistematico è quello del professor Caposio, che è del 2006, e convengo, ribadisco che è datato, anche perché in allora non avevamo questo grosso problema che per noi è rappresentato dalla rottura di carico, perché in allora non c'era questo tema, quindi rispetto ad allora la situazione, se possibile, è ulteriormente peggiorata, con tra l'altro delle soluzioni che sono contestate e contrastate, qualcuno dice che è meglio fare la rottura di carico ad Ivrea, qualcuno dice che è meglio farla a Chivasso, tutte le tesi sono corrette, sono da analizzare, ma non è un tema...è chiaro che l'obiettivo è quello di evitare la rottura di carico.

Sulla terza domanda: "su quali altri interventi strutturali attinenti l'infrastruttura...", per la Regione, ovviamente, al di là dell'intenzione generale che vogliamo migliorare il sistema ferroviario, non abbiamo una preferenza ideologica; il fatto di aver intercettato delle risorse per risolvere il problema della rottura di carico con i treni bimodali non esaurisce il tema, è sicuramente una prima risposta rispetto a questo grosso problema, e oggi, nell'ambito del trasferimento delle competenze, stiamo lavorando per avere un insieme sistematico di interventi, che la proprietà, che è RFI, deve proporci. Nessuno è contrario all'elettrificazione, ma non vorremmo fare un'elettrificazione su un'infrastruttura obsoleta, perché voi capite benissimo che il problema non è l'elettrificazione, il problema vero è il binario unico, questo binario unico con tantissimi passaggi a livello che intralciano il buon funzionamento. E abbiamo appreso con grande favore la proposta della Regione Piemonte di intervenire sul territorio piemontese per andare a sopprimere quasi 40 passaggi a livello; è chiaro che è nell'ambito dell'intesa generale, quindi il Piemonte non ha indicato le risorse proprie, sono delle risorse che vengono richieste allo Stato, però vuol dire che c'è un'attenzione. Quindi, anche rispetto alla discussione che è avvenuta nel Canavese, non credo che ci sia un brutto segnale, anzi, da quello che io ho potuto percepire, c'è sicuramente una grande attenzione da parte della Giunta piemontese, del Governo piemontese, del Governo Chiamparino, di intervenire e di fare il possibile.

Quali "linee di finanziamento (europee, nazionali, regionali)..." ad oggi, nonostante le richieste della Regione nell'undicesimo "Allegato Infrastrutture", già approvato dal CIPE, non prevede iniziative per l'infrastruttura, ma soltanto un finanziamento per i bimodali e le altre fonti di finanziamento sono il PARFAS. Quindi è sicuramente interessante capire quale potrà essere la possibilità di intercettare fondi europei, ma verosimilmente l'interlocutore che noi riteniamo sia più adeguato, più opportuno, è lo Stato, perché è una linea statale, quindi da questo punto di vista il nostro interlocutore è sicuramente lo Stato; poi, se dovessero emergere delle possibilità per intercettare delle risorse europee, lo faremo senz'altro, ma ad oggi questa ferrovia è al di fuori della rete TEN-T, quindi sembrerebbe di competenza statale.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il Consigliere Bertschy; ne ha facoltà.

Bertschy (UVP) - La risposta all'interpellanza forse è anche troppo precisa, nel senso che l'articolazione dell'interpellanza portava a sviscerare completamente anche un po' l'organizzazione che ci stava dietro; però è sempre l'aspetto politico che, secondo me, viene a mancare un po' nell'affrontare da parte sua l'argomento ferrovia o, meglio, io ho fatto apposta a ricordare che gli atti sono datati, ma non per sottolineare...però da quanto tempo, politicamente, la Regione non prova a riorganizzare una sua politica? Perché può anche darsi che la direzione che stiamo cercando non è quella giusta, per carità, però non si può spiegare al cittadino che abbiamo degli atti del 2006 e nel 2014 non ne abbiamo ancora messo in funzione quasi uno! C'è stata la capacità di riconvertire, con una scelta che noi riteniamo sbagliata, perché i soldi li avremmo ottenuti nell'infrastruttura, dei soldi per l'acquisto dei bimodali, ma la situazione della ferrovia è quella, in termini di programmazione, di tempo fa, e la norma di attuazione tarda ad arrivare.

Certo, lo Stato è un interlocutore difficile, però a un certo punto definiamo qual è la nostra strada, forse prendiamo anche delle azioni simbolicamente più forti in questo Consiglio, cerchiamo di denunciare una situazione che sta veramente penalizzando i nostri cittadini, la nostra economia, facciamolo in maniera congiunta politicamente con la Regione Piemonte. A me è parso, e ho sottolineato un articolo...invece mi è parso di capire che la nuova Giunta della Regione Piemonte ha voglia di occuparsi di questa linea. Ma firmiamo un documento, i due Consigli regionali, dove denunciamo che la situazione è di un'arretratezza che ci mette tutti in condizione di non poter più utilizzare un trasporto in maniera adeguata! Invece continuiamo a dire: "ma questo non arriva, quest'altro non siamo riusciti a farlo, quest'altro è colpa di quello", e così...intanto le biglietterie a Pont-Saint-Martin mi pare fossero chiuse i giorni dell'inizio della scuola, ecco. Ci sono delle cose che poi noi paghiamo, controlliamo quando possiamo, i treni sono belli sporchi, entra in Valle d'Aosta un sistema che sarebbe bello vedere...e lei lo sa, lo conosce, è chiaro che qui ci sono riusciti, avranno avuto altre possibilità, ma questa ferrovia del '99 era una brutta ferrovia, la ferrovia Merano-Malles, in Val Pusteria, e oggi hanno una bella ferrovia, hanno delle stazioni pulite...sarebbe bello far vedere entrare questi treni rossoneri che facciamo vedere che arriviamo in Valle d'Aosta e diamo un'immagine di vivacità. Invece subiamo le inefficienze degli altri, non riusciamo a programmare niente di nuovo, e forse sarebbe anche il caso di dire: "se non ci venite dietro, facciamo un'altra scelta", perché tra un po' pagheremo 23, 24, 25 milioni di contratto di servizio...quest'anno la metà, nel prossimo bilancio tutto intero!

Allora, pagare per non essere contenti, avere uno Stato che non ci dà risposte...ma politicamente diciamogli qualche cosa! Ma siamo noi che dobbiamo sempre pagare l'ultimo ramo secco della ferrovia? Non ci volete dare una mano? Ma facciamo qualcos'altro! Ma se ci presenta un atto dove denunciamo questa situazione, glielo votiamo! Smettiamola di fare bassa amministrazione e ordinaria amministrazione! La ferrovia è uno scandalo, non dà risposte! Diamo un'immagine che politicamente non siamo contenti di quello che ci dice lo Stato. Facciamoci aiutare dal Senatore e dal Deputato, però la gente non deve continuare a soffrire di un servizio che non funziona, tra l'altro pagandolo, e lo pagheremo sempre di più nel nostro bilancio in Regione. Allora, sono troppi i soldi che pagheremo per quel servizio che ci viene dato. Provochiamo, piuttosto, e diciamo che faremo qualcos'altro, però le chiedo di uscire da quella "melina burocratica" nella quale si è infilato da qualche anno. Ci dica: "io voglio fare questa roba qui", la discutiamo, ci andiamo insieme, e sosteniamo magari un progetto nuovo, che magari interrompe anche le linee del passato, ma diamo un futuro al trasporto pubblico...così non lo stiamo dando! Grazie Assessore.

Presidente - Grazie Consigliere Bertschy. Proseguiamo con l'ordine del giorno. Punto 13.