Oggetto del Consiglio n. 657 del 29 luglio 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 657/XIV - Interpellanza: "Problematiche relative ai lavori di realizzazione delle Nuove Funivie del Monte Bianco e piano finanziario per la gestione della struttura".
Presidente - La parola al collega Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.
Trattiamo della questione della funivia del Monte Bianco che non è una questione di cui il consiglio non ha mai discusso, anzi ogni tanto è argomento oggetto di dibattito. Intanto la funivia del Monte Bianco è una delle grandi opere della Valle d'Aosta, uno degli investimenti strategici che è avvenuto chiaramente quando la situazione economica e finanziaria era un'altra, ma fiore all'occhiello di quella che dovrebbe essere - l'assessore ieri sugli organi di informazione ha ribadito - fiore all'occhiello tra le grandi opere della Valle d'Aosta. Un'opera di rilancio, di sviluppo non solo economico, ma principalmente turistico per creare in Valle d'Aosta questa attrazione che effettivamente ha un'ambizione particolare. È tra l'altro uno dei temi che la Valle d'Aosta porterà all'expo 2015, quindi, questo progetto è sicuramente collegato allo svolgimento di questo expo universale che sarà un'occasione molto importante anche per la Valle d'Aosta, non solo per l'entità della manifestazione, ma anche per la prossimità della Valle d'Aosta a Milano.
Ecco, le puntualizzazioni e le richieste vanno in considerazione dei costi importanti di un'opera che ha una realizzazione complicata da un punto di vista non tanto dall'iter burocratico amministrativo, ma probabilmente proprio tecnico. È un'opera che ha visto i costi lievitare in modo abbastanza importante e alcuni dubbi e chiarimenti siamo oggi a chiedere in quest'aula. Anche perché - e qui è forse anche per il ruolo di Consigliere regionale che spesso è arginato chiaramente rispetto a informazioni che si apprendono dagli organi di informazione - in merito a un'informazione che è trapelata su errori progettuali principalmente inerenti un pilone che, sempre secondo le dichiarazioni che abbiamo sentito da parte di chi segue tecnicamente l'opera, è stato un errore che comporta al di là dei ritardi anche degli oneri finanziari non indifferenti oltreché tecnicamente un posizionamento che dev'essere rivisto e che ci chiediamo come si rapporta rispetto a tutti gli studi che sono stati fatti.
Noi chiediamo, assessore, intanto in generale, affinché ci sia soprattutto in questo momento di difficoltà economica una certezza, se certezza può esserci sui costi di quest'opera perché sul sito si è alla cifra di centocinque milioni che è una cifra che dimentichiamoci l'inizio ma a un certo punto pareva essere la cifra finale, finale tra virgolette, nel senso che poteva essere una stima del costo. E soprattutto collegato al costo esiste la questione del finanziamento statale perché si parlava all'epoca di circa settanta milioni che dovevano arrivare con trasferimento di risorse dello Stato. Vogliamo, quindi, sapere se questo finanziamento è confermato anche se visti gli ultimi sviluppi sui finanziamenti statali, ecco, un po' di chiarezza crediamo che vada fatta anche qui. Il cronoprogramma dei lavori: l'expo si avvicina e essendo questa l'opera, uno dei punti di promozione inerenti all'expo, vorremmo sapere se questa funivia poi sarà operativa. Ogni tanto passa qualche turista "je veux aller sur le Mont Blanc", si "vous pouvez aller, mais le nouveau téléphérique n'est pas encore fait".
Allora, effettivamente come è collegato l'avanzamento dei lavori con l'expo, tanto per non vendere un qualcosa che non sarà aperto, come spesso avviene in Italia. La questione un po' più delicata è quella dei piloni. Perché i maggiori costi eventuali, le responsabilità e soprattutto, ci chiediamo, vista la normativa sulla costruzione di opere di tale envergure, com'è possibile che la giustificazione sia stata - nelle interviste che abbiamo letto sulla questione del pilone - che non era geologicamente adatto per cui, vabbè, lo si sarebbe spostato in una zona migliore. Noi sappiamo che le procedure, intanto tutti gli studi che abbiamo visto su quella zona, non solo per la funivia, ma anche per la questione della frana, come il famoso studio Cancelli e i più grandi luminari del settore ci chiediamo com'è possibile - non siamo dei tecnici - ma se si devono realizzare tre stazioni e cinque piloni i sondaggi dovranno, anche e soprattutto in fase di progetto, come minimo riguardare i siti delle prestazioni dei cinque piloni. Una volta fatti i sondaggi non si capisce perché adesso ci si rende conto che il luogo non è adatto e soprattutto le chiediamo anche se è vero che il pilone da trenta passa a cento metri perché è un'altra delle preoccupazioni che si sentono. Il progetto, quindi, era esecutivo come era e sviluppato ai sensi della Merloni per cui i sondaggi e le indagini geologiche sono parte fondante e fondamentale e integrante del progetto da portare in appalto. Ci chiediamo cosa sia successo. E poi le chiediamo anche se risponde al vero che ci sono problemi su altri piloni, perché pare non sia l'unico, però ripetiamo, noi sappiamo le cose così, per sentito dire, ma sappiamo che spesso quando si alimenta un dibattito su un certo problema a volte la realtà collima abbastanza con quello che è il sentito dire.
Nella richiesta siamo stati abbastanza puntuali, vorremmo anche sapere, limitatamente a ciò che è successo, di chi sono le responsabilità. Qui si parla spesso di responsabilità ma sia chi ha autorizzato dal punto di vista geologico e geotecnico questa parte e chi ha rilevato poi l'errore, chi siano i responsabili di quest'errore sia per i ritardi sia per i costi aggiuntivi. Perché effettivamente in un periodo in cui la Valle d'Aosta, come tante altre realtà, soffre di una crisi economica parlare di cinque, sei, dieci milioni - cifre che poi le ci confermerà, nel senso che ci dirà quanti sono - sono cifre importanti che vanno a gravare sulla comunità e quindi sull'intera Valle d'Aosta. Volevamo, inoltre, sapere se ci sono delle misure cautelative cioè se l'amministrazione si è tutelata su eventuali danni progettuali e chi pagherà questi danni. L'ultima domanda è più sulla gestione: non sappiamo se ci sono già degli studi approfonditi, questa è più una preoccupazione, che ricadute avrà e quali saranno i costi di gestione perché la grande opera è un qualcosa che al di là del costo di costruzione poi bisogna mantenere e quella è un'altra preoccupazione, cioè chi pagherà e come è stato impostato il business plan.
E poi, assessore, una domanda che non c'è qui perché ci è giunta dopo la presentazione dell'iniziativa: si parla di qualche problema inerente la fune. Pare che questa fune sia sparita, che ci sia stato un furto. Allora lei la prenda come beneficio, però si informi perché pare ci siano stati dei furti sia in cantiere che non solo, inerenti alla sparizione di una parte importante. Solo per sapere se effettivamente corrisponde al vero. Concludendo Per riuscire a capire come si colloca quest'opera nei vari dossier di cui discutiamo, concludendo perché effettivamente adesso è parecchio tempo che quest'opera non solo incuriosisce e preoccupa e fa parlare, ma è un'opera che è in mezzo al guado, nel senso che più tempo si perde nell'apertura, al di là dei costi che lievitano, meno introito ci sarà rispetto al business plan, di una risorsa che potrà rappresentare, anche a livello di incassi, di introiti questa opera che lei assessore e la Valle d'Aosta in generale presenterà all'Expo come una grande opera di rivoluzione di ingegneria e che come tante altre opere noi speriamo che non faccia la fine di altri esempi valdostani, ma non solo che presentano dei problemi, che si sono venduti prima del tempo e che poi ci metterebbero in difficoltà. Grazie.
Presidente - La parola all'Assessore Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Grazie Presidente.
Devo ringraziarla per questa interpellanza perché ci consente di dare evidenza al consiglio piuttosto che agli organi di stampa sullo stato di avanzamento di un'opera che è veramente strategica. Parlerei proprio di opera strategica, di un investimento strategico per l'offerta turistica della Valle d'Aosta e per la centralità del turismo di alta gamma. Ora lei ha ricordato molto bene il fatto che questo investimento viene portato come eccellenza all'Expo di Milano e, come tutte le opere importanti, è già un fattore di successo, di richiamo. Il cantiere stesso è stato oggetto di visite innumerevoli da tutto il mondo sia per l'attività che è stata fatta dalle società, sia da parte dei media. Ricordo che sono stati fatti già servizi sul TG1, sulla Rai, e c'è proprio un'opzione promozionale che precede l'apertura. Ora, sulle domande ovviamente abbiamo chiesto la collaborazione della società funivie del Monte Bianco che gestisce e quindi le leggerò una serie di dati che spero siano decisamente puntuali.
Sulla prima domanda, l'importo di cento e cinque milioni, e più precisamente 105 milioni 380.625,86, corrisponde a quello del contratto di appalto stipulato con l'appaltatore comprensivo di lavori, oneri e sicurezza. L'importo complessivo del quadro tecnico-economico dell'opera comprensivo di tutte le voci previste dalla legislazione tecnica inflattiva, imprevisti fiscali, approvato con delibera della Giunta regionale del sedici luglio 2010, è invece pari a 138 milioni 111.949. Gli stati d'avanzamento dei lavori finora liquidati sono complessivamente pari al 54,9 per cento del totale e abbiamo pagato otto s.a.l. , quindi qui c'è il dettaglio s.a.l. per s.a.l. e credo, quindi, facendo la somma, poco più di 155-156 milioni di euro. Al 30 giugno 2014 è stato certificato un ulteriore stato di avanzamento dei lavori pari al 67,6 per cento che andrà in liquidazione a termini di contratto il giorno 11 settembre 2014. Alla stessa data le perizie di variante approvate ai sensi della vigente legislazione hanno comportato un incremento netto dell'importo contrattuale di 67.922 euro. Le parcelle professionali complessivamente liquidate a fronte dell'attuale stato di avanzamento dei lavori per progettazione, direzione, lavori coordinamento della sicurezza, responsabile unico del procedimento, collaudo tecnico amministrativo sono complessivamente pari a 5 milioni 267.889. Gli altri oneri finora sostenuti ammontano a 80.353.
Per quanto riguarda la somma relativa al trasferimento dello Stato, questa è regolarmente iscritta nell'undicesimo allegato infrastrutture e risulta altresì indicata nelle prime bozze del dodicesimo allegato infrastrutture come ha avuto modo di vedere molto bene il collega Bertschy. Sulla seconda domanda, il dettaglio del cronoprogramma, credo questo sia importante. L'attuale cronoprogramma dei lavori, il cui appalto è a corpo e quindi omnicomprensivo del relativo fabbisogno finanziario, prevede attualmente le seguenti scadenze: 30 settembre 2014 ultimazione primo tronco funiviario; 30 dicembre 2014 ultimazione stazione di valle; 26 febbraio 2015 ultimazione stazione intermedia; 13 febbraio 2015 ultimazione stazione di monte; 23 aprile 2015 ultimazione del secondo tronco funiviario; 25 dicembre 2015 completamento finale del cantiere. Come avrà modo di capire, il 23 aprile 2015 l'ultimazione del secondo tronco funiviario e poi quella data che a noi interessa soprattutto per l'Expo, quindi diciamo attualmente le previsioni sono in linea.
Allo stato attuale, quindi, si può ritenere attendibile che i costi realizzativi complessivi delle opere trovino capienza nell'importo del quadro tecnico economico. Tenuto conto dei tempi di collaudo delle opere funiviarie da parte dell'autorità regionale di sorveglianza, (SIF), si ritiene quindi che possa essere a oggi confermato l'obiettivo di apertura al pubblico entro la fine del mese di maggio 2015.
Sulla terza domanda, relativa al nuovo pilone, va chiarito che la realizzazione del sostegno di linea della nuova configurazione a un'altezza di cento metri, comporta un maggior onere economico di circa 2,5 milioni di euro che trova copertura nella voce imprevisti del quadro tecnico-economico approvato. Dopo la valutazione positiva condizionata sulla compatibilità ambientale del progetto preliminare espressa con deliberazione della Giunta regionale in data 29 luglio 2005 e previa indizione di gara europea, la progettazione definitiva dell'intero complesso e la progettazione esecutiva delle opere civili sono state aggiudicate nell'aprile 2006, al Raggruppamento temporaneo di progettisti con a capo la Società Dimensione ingegnerie srl. Il progetto definitivo dell'opera elaborato dal suddetto raggruppamento è stato approvato con la delibera della Giunta regionale del 16 maggio 2008 a cui è seguita la procedura d'intesa con il Comune di Courmayeur. Il progetto esecutivo è stato elaborato dal medesimo raggruppamento e al termine dell'istruttoria tecnica esperita dal SIF, la Giunta, l'11 settembre 2009, ha provveduto al rilascio della concessione funiviaria. Tutte le fasi di approvazione del progetto dell'opera sono supportate dai pareri tecnici espressi per legge dai competenti servizi regionali. La Regione, inoltre, aveva affidato nel 2008 anche un incarico specifico per verificare l'eseguibilità tecnica delle opere di cantierizzazione sulla base del progetto esecutivo e gli elaborati di progetto erano stati revisionati a seguito degli approfondimenti effettuati e delle considerazioni emerse. A seguito dell'avvenuto esperimento della gara di appalto per l'aggiudicazione dei lavori, il progetto definitivo esecutivo funiviario della linea delle opere civili, dei tronchi redatto dal 2011 dal consorzio appaltatore Cordée Mont-Blanc per il tramite del suo consorziato Doppelmayr confermava, a seguito di specifiche indagini e caratterizzazioni geomeccaniche, le previsioni contenute nel progetto definitivo a base di gara e veniva approvato al servizio infrastrutture nel mese di giugno 2012. È solo dopo la messa in funzione a luglio 2013 della teleferica di cantiere dedicata alla costruzione della linea funiviaria del secondo tronco che, iniziando i lavori di preparazione delle aree di imposta di sostegno di cui trattasi, e contestualmente effettuando, con i mezzi idonei solo da quel momento trasportabili in sito, specifici approfondimenti geologico-tecnici, ha iniziato a rilevarsi una situazione geologica in profondità tale da non garantire la stabilità dell'opera nel lungo termine (la vita tecnica di un impianto funiviario è convenzionalmente stabilita in sessant'anni), anche qualora si fosse optato per onerose e complesse soluzioni sulle opere di fondazioni che tra l'altro non avrebbero permesso di mantenere le previsioni di cronoprogramma. Si sono, quindi, tempestivamente ricercate nuove soluzioni in ambiti geologicamente migliori e si è infine deciso di collocare il sostegno in un'altra zona caratterizzata dalla presenza di roccia stabile emergente con una soluzione che, come già indicato, comporta un maggior onere economico di circa 2,5milioni di euro.
È ovvio che qualora il progetto dell'opera avesse all'origine previste queste soluzioni finali, il computo metrico estimativo dei lavori e la base d'asta della gara d'appalto avrebbe tenuto conto del differente onere. Per tutto quanto sopra non si sono a oggi ravvisati in ordine all'oggetto responsabilità in capo ai progettisti in ordine alle varie fasi di progettazione, ricorrendo i presupposti dell'imprevisto geologico. Per quanto riguarda gli altri elementi strutturali dell'opera, quali i sostegni, stazioni funiviarie, tunnel e pozzo concernente l'ascensore di collegamento con il rifugio Torino, si precisa che la loro realizzazione si è svolta secondo le previsioni progettuali senza inconvenienti di sorta, salvo limitati consolidamenti resisi necessari per modesti fenomeni di instabilità nei pressi dell'altro sostegno del secondo tronco.
Per quanto riguarda la quarta domanda, tenuto conto della limitazione di presenze giornaliere (tremila) individuata d'intesa con l'Amministrazione regionale nel corso del triennio 2000-2002 e recepita nello studio di impatto ambientale, viene confermata la stima di presenze progressive allora indicata in centocinquantamila nel breve termine, tre anni, e trecentomila nel lungo termine. I conti economici previsionali redatti su tali presupposti prospettano una struttura costi-ricavi tale da consentire alla società di gestione il sostenimento di tutti gli oneri dell'accordo di programma del 2004. In effetti, in data 19 febbraio 2014, e previa sua approvazione con delibera della Giunta regionale, è stata sottoscritta con le funivie del Monte Bianco la concessione dei beni immobili e mobili costituenti il complesso funiviario, la quale prevede che siano a carico del concessionario, oltre la gestione, tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dell'opera. Per quanto concerne la domanda che mi ha fatto in calce, il furto di rame avvenuto nella notte, è stato prontamente denunciato.
Presidente - Grazie Assessore. La parola al collega Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - Grazie Assessore per le risposte.
Sull'ultimo punto, sul furto del rame, ecco...magari se riuscite a essere in contatto con chi sta seguendo i lavori: perché pare siano entrati...cioè un furto di tale entità, ossia di più di 7/8 mila litri di gasolio e di rame...sono entrati con un bilico in cantiere per rubare... Magari sono i soliti furti però se con un po' di attenzione su un'opera che già costa tanto evitiamo che ci siano degli imprevisti ancora ulteriori...questo è più che altro un invito da trasmettere.
Sul discorso in generale, ho ricordato in premessa l'importanza strategica di quest'opera, che credo sia riconosciuta in modo abbastanza trasversale. Quello che preoccupa spesso l'Amministrazione, ma non è...diciamo riferito solo a questo caso, è che veramente spesso non si vede la fine di un cantiere e soprattutto professionisti, che hanno parcelle che sono di circa 5 milioni di euro, abbiano effettivamente almeno una responsabilità sia sui tempi che sugli errori progettuali. Perché è vero, loro giustificheranno sul fatto che...e chiaramente, poi se chiediamo addirittura a loro di dirci se ci sono delle responsabilità sicuramente loro non se le attribuiranno...ma dovremmo scindere quelli che sono gli interessi dell'Amministrazione da chi invece effettivamente - magari anche non con dolo - ha fatto valutazioni errate. Sbagliare la collocazione di un pilone che è strategico per la realizzazione dell'opera, su una zona che è stata studiata in lungo e in largo da anni...perché è una questione che va avanti da 15/20 anni lo studio di quella zona...ci pare strano. Tra l'altro i professionisti che vedono aumentare e lievitare i costi dell'opera...sono 2 milioni e mezzo più 2 milioni e mezzo, adesso tralasciamo il resto dei maggiori oneri perché effettivamente sono residuali rispetto a un'entità del genere...hanno una maggiorazione anche sul loro compenso. Tra non appurare le responsabilità e invece vedere ancora maggiori oneri che vanno a beneficio di chi doveva verificare che non ci fossero errate valutazioni...invito, per tutelare l'Amministrazione, a vigilare anche e soprattutto perché sono cifre ingenti. È chiaro che il cronoprogramma che le hanno stilato...lo sappiamo benissimo, gliel'hanno fatto dire a lei...ma è un cronoprogramma molto tirato, nel senso che noi speriamo che sia rispettato, però sappiamo benissimo che...almeno, al 99 percento dei casi quando si viene in Consiglio con un cronoprogramma...e vale per tutti eh!...non per lei, Assessore, siamo smentiti ogni volta.
Questo è un problema, quindi, che dobbiamo affrontare. Non è solo di rilievo dell'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta, però non è possibile che effettivamente ci siano ritardi troppo dilatati. La considerazione è che ci sia un'attenzione sempre più stringente in vista della fine di questi lavori, al di là poi dei costi di gestione su cui torneremo; ma che ci sia un'attenzione, perché queste sono opere che sfuggono spesso al controllo dell'Amministrazione regionale. Sono gestite per conto terzi, abbiamo fior di professionisti, tecnici, che in un momento di difficoltà chiaramente vedono in quest'opera una prospettiva che duri nel tempo; mentre l'Amministrazione ha l'esigenza che quest'opera sia finita, proprio per uscire dal guado di cui le parlavo. Ci sono poi anche dei problemi riferiti ai rifugi e alla zona. Ci risulta, per esempio, che al Rifugio Torino si pompi l'acqua da Courmayeur addirittura, con tutta una serie di problemi. Allora, collegare anche quest'opera con tutto ciò che è l'indotto e ciò che vive attorno a questa funivia; che non sarà solo un indotto per Courmayeur, ma per l'intera Valle d'Aosta. Assessore, avremo modo di tornare su questa discussione e anche sugli errori che ci sono stati e che probabilmente ci sono. L'invito è che ci sia un'attenzione massima, un'altissima attenzione su quest'opera affinché non diventi come la Sagrada Famìlia..che non si conclude mai e che diventi un'attrazione il cantiere-evento. Perché ci fa...diciamo...siamo lieti, ecco, il cantiere-evento. Tra l'altro mi trova perfettamente d'accordo nel far visitare i cantieri per evitare disagio. È appena stato inaugurato il Pont d'Aël, bellissimo, anche in fase di cantiere è stato un'attrazione turistica. E sulla funivia, da attrazione...anche se siamo andati su tutti i tg, vediamo di non finire di nuovo su Striscia la Notizia! Perché anche quello è un tg importante, satirico, però dopo il trenino, l'aeroporto...che non diventi...da grande ambizione che è...come spesso purtroppo succede, un esempio di ritardo o di falsa speranza per la nostra comunità...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...quindi che da cantiere-evento diventi subito, anzi, al più presto, secondo il cronoprogramma che lei ci ha annunciato e sul quale torneremo, una reale attrattiva e che all'Expo di Milano si venda qualcosa che esiste e non qualcosa che non si aprirà mai. Grazie.
Si dà atto che dalle ore 9,54 assume la presidenza il Vicepresidente Rosset.
Rosset (Presidente) - Grazie Consigliere Viérin. Passiamo al Punto 31.