Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 656 del 29 luglio 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 656/XIV - Interpellanza: "Adattamento del piano di studi del corso di laurea in Scienze della formazione primaria all'ordinamento scolastico valdostano".

Presidente - Punto 29 all'ordine del giorno. La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Chers collègues, j'ai beaucoup apprécié le fait que Madame l'Assesseur de l'éducation et de la culture ait relancé avec vigueur l'emploi de la langue française au cours des travaux du Conseil régional. Je me suis permis d'imaginer, d'envisager que le transport qui a poussé madame Rini à lire de longs rapports dactylographiés en réponse aux interrogations et aux interpellations, indique la volonté affichée de prendre en charge la remise en valeur du français, non seulement lors des messages à la télévision, mais également et surtout à l'école et dans la société valdôtaine. Je m'attends à ce que la question de l'école valdôtaine fasse en fin l'objet d'une attention que dans le passé a souvent fait défaut. C'est pourquoi nous souhaitons avec force que les mots prononcés par madame Rini soient réalisés d'effet précis. Il faut donc des actions concrètes et délibérations et des normes qui réorganisent l'enseignement et la diffusion culturelle de la langue française sur laquelle l'Administration a beaucoup investi. Comme dirait le philosophe slovène Slavoj Ziszek, tirant les conclusions du célèbre "et pourtant se bouge, eppur si muove" nous travaillons dans le but d'une réalité qui ne soit pas illusoire, qui ne soit pas un simple bla bla, à fin que l'école valdôtaine ne soit pas un petit rien ou comme il l'a dit dans son texte, "non sia meno di niente".

Per questo l'interpellanza si rivolge a chiedere conto di come è organizzato il piano di studi del corso di laurea in Scienza della Formazione Primaria. Quando nacque questo corso di laurea, tra la grande discussione che c'è stata sui corsi dell'università, personalmente ho sempre guardato con interesse e attenzione a questo corso ritenendolo indispensabile, perché la formazione degli insegnanti della scuola dell'infanzia e primaria della Valle d'Aosta è un punto cardinale del nostro sistema di istruzione e anche della nostra società valdostana e del nostro sistema di autonomia speciale.

Perché organizzavamo un corso di laurea in formazione degli insegnanti in Valle d'Aosta? Perché ritenevamo che fosse opportuno non far fare a Torino o a Milano la formazione degli insegnanti dell'infanzia e primaria valdostana, perché questi insegnanti dovevano insegnare il 50 percento delle loro attività in lingua francese. Ebbene, sono andato, sollecitato da persone più esperte di me, perché non riesco a seguire tutto, a guardarmi il piano di studio del corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria e sono rimasto allibito, non credevo ai miei occhi. Primo anno di corso: pedagogia generale, linguistica italiana, psicologia dello sviluppo, educazione all'immagine, laboratorio di educazione delle arti grafiche e visive, sociologia dell'educazione. Insomma il primo semestre, di francese non c'è traccia.

Secondo semestre: storia della pedagogia e dell'educazione, matematica elementare, laboratorio di lingua inglese. Storia della pedagogia e dell'educazione, noi facciamo Rousseau e Piaget in italiano. Secondo anno di corso: didattica generale, lettura dei testi letterari - ci mancherebbe la letteratura italiana si fa in italiano, questo neanche da mettere - laboratorio, metodi e didattiche delle attività motorie, geografia, laboratorio e strumenti e metodi della geografia, noi che abbiamo testi di geografia della Valle d'Aosta in francese, quelli di Madame Cerutti, ovviamente la studiamo all'università in italiano. E si continua nel secondo semestre. Facciamo noi valdostani storia dell'Europa rigorosamente in lingua italiana, non parliamo poi dei laboratori di fisica e naturalmente laboratorio di lingua inglese.

Terzo anno, vediamo se ci va meglio nel terzo anno. Niente da fare: pedagogia dell'ambiente, pedagogia dell'integrazione, laboratorio di teatro integrato a scuola - il teatro, anche questo tutto in italiano - programmazione, valutazione didattica, biologia dei sistemi e didattica della chimica, laboratorio di pedagogia interculturale, laboratorio gioco infanzia. Tutto in italiano, primo semestre e secondo semestre tutto in italiano. E c'è addirittura, per non annoiare troppo i presenti, nel secondo semestre del quarto anno di corso, storia moderna, modulo due, storia e istituzioni della Valle d'Aosta in italiano, in italiano anche storia e istituzioni della Valle d'Aosta. C'è, finalmente, uno stage all'estero nel quarto anno di corso, dopo quattro anni è prevista una vacanza, forse, speriamo in un paese francofono, ma non è specificato, per cui potrebbe anche essere che uno va all'estero, in un paese anglofono.

Quinto anno di corso e finalmente compare, con una dizione che mi ha fatto rabbrividire, vabbè, letteratura per l'infanzia modulo uno, letteratura comparata per l'infanzia in italiano - anche quella comparata perché voglia mai che ci fosse là dove c'è comparata ci sarà per forza il francese, in italiano -. Poi c'è letteratura per l'infanzia, modulo due "texte francophone pour l'enfance", spuntano almeno qui i testi in francese, poi nel secondo semestre c'è un "linguaggi musicali", nel modulo due "languages sonores", almeno qualcosa c'è e poi si chiude il quinto anno di corso con l'esame di idoneità di lingua francese, livello C 1 senza corso preparatorio. Allora siamo, come dire contenti, soddisfatti che ci sia questa attenzione dell'Assessore all'istruzione e cultura, lo dico con sincerità, per la lingua francese, perché è un aspetto assolutamente, assolutamente indispensabile per il nostro sistema di istruzione, per la società valdostana, per l'autonomia valdostana. Però il momento dei giochi, degli spettacoli, dell'apparire non è più sufficiente. È arrivato il momento che a certe azioni, a certe dichiarazioni corrispondano dei fatti concreti.

Spendiamo una quantità enorme di denaro per tenere in piedi un corso di formazione, cioè un corso di laurea per insegnanti e questi insegnanti non fanno neanche il 50 percento della formazione in lingua francese. Come potranno diventare domani degli insegnanti che fanno il 50 percento di francese nelle loro attività? E infatti è quello che non avviene nella scuola valdostana, quello che purtroppo non si riesce a fare e come ho già avuto modo di dire è semplicemente grazie a un meccanismo che possiamo ancora adottare. Ci siamo salvati dalle riforme dell'insegnante unico che molti spingevano anche in Valle d'Aosta, consentendoci di avere tre insegnanti su due classi - una nostra praticamente scoperta pedagogica, prima che diventasse un modello nazionale - quando la scuola valdostana era apripista, davvero un modello anche per la scuola italiana, oggi non è più così.

Ecco, se non avessimo quel modello rischieremmo di avere addirittura in alcune classi insegnanti non in grado di fare con efficienza la lingua francese. Allora, siamo in una situazione di emergenza e bisogna, quindi, dare delle risposte concrete e immediate. Non è possibile che dei singoli docenti, di loro spontanea iniziativa, facciano l'insegnamento in francese all'università. Questa è una cosa che non è giustificata dal bilancio regionale, perché allora tanto vale chiudere quel corso di laurea per mandare i nostri ragazzi a Torino e poi obbligarli a fare due anni di full immersion di francese per poter insegnare nelle nostre scuole. Sarebbe sicuramente più proficuo che questa cosa, che è inguardabile...inguardabile.

Presidente - La parola all'Assessore Rini.

Rini (UV) - Merci Monsieur le Président.

Collègues, le plan d'étude du cours de licence en Science de la Formation Primaire, la licence magistrale de l'Université de la Vallée d'Aoste est établie, comme vous l'avez rappelé vous-même, par le Ministère. Dans le cas de la Vallée d'Aoste, lors de la mise en place du cours même, les adaptations prévues en raison de la spécificité linguistique de notre région ont été appliquées. La décision d'établir que les étudiants doivent acquérir compétence en français de niveau C1, prévue par le cadre européen de référence des langues, adoptée en 1996 par le Conseil de l'Europe, a été prise par le Conseil de la faculté de Science de la Formation en 2010-2011. Cette décision est basée sur l'exigence de souligner les spécificités linguistiques de la Vallée d'Aoste et notamment de ses étudiants en ce secteur, étant donné que la formation et les compétences de ces derniers auront un impact direct sur l'école valdôtaine des prochaines années. Il s'agit d'un choix qui a pris en compte des connaissances et des compétences linguistiques déjà acquises par les étudiants au moment de leur inscription à l'université. Conscients de l'exigence d'assurer la formation linguistique des étudiants conformément aux orientations de l'Union Européenne et à l'organisation du système éducatif régional, l'Assessorat de l'Education et de la culture et l'Université de la Vallée d'Aoste ont mis en œuvre les synergies interinstitutionnelles suivantes, aussi parce que on doit avouer, collègues, on avoue nous même qu'il y a eu quelques difficultés, problèmes d'application concrète de ce que je viens de dire. On s'est pris en charge le problème et les problèmes que vous avez bien soulignés. Je disais, les actions qu'on a mises en œuvre.

Avant tout le cours linguistique intégré, organisé pour la première fois au cours de la prochaine année universitaire comportera un module en langue française d'une dizaine d'heures dans le cadre d'une formation destinée aux enseignants en service de la Vallée d'Aoste et relative aux approches plurielles, c'est à dire à l'une des perspectives les plus innovantes de la didactique linguistique intégrée. Il s'agira d'une formation conjointe, initiale et même au cours du service, réservée aux enseignants de l'école maternelle et de l'école élémentaire.

Deuxièmement, diverses initiatives de formation, prévues par les enseignants de notre région, pourront être ouvertes également aux étudiants des cours en Science de la Formation Primaire, et encore dans le cadre de l'accord entre la Région Autonome Vallée d'Aoste et la Communauté française du Belgique. Une période 2014-2018, la collaboration entre l'Université, la Surintendance des écoles pour la valorisation de l'assistance linguistique assurée par le conseiller pédagogique de la langue française, se poursuivra et concernant également les activités de soutien aux étudiants des cours magistrales en Science de la Formation Primaire. Collègues, d'autres initiatives ont été mises en œuvre de manière autonome par l'Université de la Vallée d'Aoste elle-même, avant tout l'encouragement des enseignants titulaires ou non, à insérer dans la bibliographie pour la préparation des examens un texte de référence en langue française et, lui aussi, un texte en langue anglaise.

La participation à des initiatives spécifiques de vulgarisation avec des intervenants provenant de l'aire francophone qui prévoit la reconnaissance des crédits de formation, la mise en place d'une utile note d'évaluation des compétences linguistiques, fournissant des résultats sur la base desquelles, à la demande de l'étudiant, les enseignants de langue peuvent donner des indications précises et personnalisées sur les lacunes à combler et sur les stratégies à adopter à cette fin. L'organisation d'activités de formation autonome au centre linguistique de l'université avec le soutien d'un enseignant de langue, la requête de la création de deux cours facultatifs de langue aussi ici le français et l'anglais de soixante heures chacun destinés en priorité aux étudiants des cursus en Science de la Formation Primaire, la délibération relative a été approuvée par le Sénat de l'Université, la procédure y afférente est toujours en cours.

Encore, la mise en place d'activités didactiques complémentaires, à savoir la possibilité d'accueillir dans le cadre des cours les interventions thématiques d'enseignants prestigieux d'autres Universités et en particulier naturellement francophones et ça même pendant la courte période.

Enfin l'activation dans le cadre du programme Erasmus d'accords bilatéraux avec les Universités francophones et vous connaissez notamment avec l'Université de Liège et encore de Grenoble et indépendamment du programme Erasmus, aussi avec les Universités suisses, vous connaissez sûrement la situation de Neuchâtel.

In conclusione, collega, oltre a questo excursus di quelle che saranno le azioni che verranno messe in campo per il prossimo anno scolastico, consci comunque delle difficoltà che lei ha sottolineato, ma che abbiamo riscontrato e di cui ci siamo prontamente...abbiamo cercato di farci carico e soprattutto di risolvere questa situazione all'interno dell'Università. Ricordiamo come sarà nostra chiara intenzione rafforzare l'intero sistema bilingue, non solo a livello universitario, ma a tutti i livelli, a tutti i gradi di formazione sul nostro territorio, giustamente come diceva lei, e questo lo condividiamo in maniera forte e chiara, non devono essere slogan, ma azioni concrete e chiare che portino degli effettivi risultati. Credo che quello che le ho elencato prima possa essere una buona base di inizio per andare in questa direzione.

Presidente - La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Madame l'Assesseur je suis très déçu de votre réponse, j'ai vraiment le sentiment qu'il s'agit bien d'un cas évident, qui relève comment dans un secteur fort stratégique nous avons mal dépensé notre argent, nous continuions à le faire, en oubliant le véritable objectif à atteindre et en se bornant au simple travail bureaucratique.

Nella sostanza, lei ha adornato come si usa fare in Valle d'Aosta da anni un progetto che sostanzialmente è fallimentare nella sua concezione. O noi siamo in grado, e io ci metterei tutta la mia disponibilità anche di Consigliere regionale, a rivedere la strutturazione di un corso di laurea costosissimo per le finanze regionali, che produce insegnanti che sono esattamente come quelli prodotti a Milano, Torino, Genova e che non ci costerebbe nulla e poi andiamo a fare delle formazioni specifiche a questi insegnanti, come lei ha proposto. Di fatto si tratta di qualche ora aggiuntiva, leggersi un testo in francese dentro un'interrogazione in italiano. Io le sto parlando di insegnare a fare didattica nella lingua francese, che è una cosa diversa che seguire un corso in italiano, rispondere a delle domande in italiano e poi dire: quando andrai a scuola lo dovrai fare in francese. Qui non c'è matematica in francese, non c'è fisica in francese, non c'è geografia fatta in francese, non c'è la storia della Valle d'Aosta fatta in francese all'Università della Valle d'Aosta. Da anni lo state facendo e lei mi dice: rimane tutto così. Lei mi ha detto che rimane tutto cosi "poi faremo qualche ora di formazione, faremo qualche corso" e quant'altro. Questo corso di laurea va riformato col Ministero, altrimenti giocate a parlare il francese alla tv, fate l'intervistina, fate vedere come siamo bravi a fare immagine e la nostra scuola continuerà a perdere colpi nella didattica della lingua francese, che in tutto il mondo è fatta in modo sempre più diverso, con l'insegnante di lingua madre che fa l'intera materia in lingua. Noi siamo tagliati fuori dallo sviluppo didattico delle lingue, questo è un fatto grave, se non apriamo gli occhi avremo una scuola che negli anni '70 era all'avanguardia, negli anni '80 con la scuola dell'infanzia era riuscita ad avere delle eccellenze, mentre oggi, rispetto all'obiettivo di formare degli alunni bi-plurilingue, è in ritardo rispetto ad altre regioni italiane. Questo concetto voglio che passi a lei, che si è presa in questo momento la responsabilità dell'Assessorato. Come ho detto, non è una cosa che deriva da due mesi di attività e non è rivolta a lei come persona, ma vi è stato segnalato questo problema e sono rimasto personalmente...ignoravo questa cosa, sono rimasto scandalizzato, perché avendo fatto per anni attività nella scuola ignoravo che si potesse organizzare così male, dopo tutte le ricerche che sono a disposizione del nostro sistema, lo SREV. Parli con qualcuno di quei funzionari, parli con loro, abbiamo costruito per anni dei modelli che andavano in una direzione diversa, mentre oggi affidiamo a una scuola italiana la formazione dei nostri insegnanti di scuola dell'infanzia e primaria? Qual è lo scopo di questo? Non abbiamo più soldi, l'abbiamo visto ieri, non abbiamo più soldi per gli anziani, per il lavoro e paghiamo degli insegnanti che non ci formano i nostri insegnanti come dovrebbero. Ripeto, tanto vale mandarli a studiare a Torino o a Milano, tanto vale. Se tutto si risolve in un esame di francese alla fine, che tutti i nostri sono già in grado di superarlo perché fanno la maturità in francese, dove sta la formazione dell'insegnante? Dove sta? Questo corso è fallimentare e deve essere cambiato.

Presidente - Punto 30 all'ordine del giorno.