Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 666 del 30 luglio 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 666/XIV - Dibattito sulla situazione politica.

Presidente - Come dicevo prima, sempre su decisione dei Capigruppo e per ottimizzare i lavori, è stato concordato all'unanimità di procedere per un'oretta, quindi fino alle ore 12, con una discussione politica in merito all'ordine del giorno approvato ieri da quest'aula sull'invito al sottoscritto alle dimissioni. Chiedo quindi solo in merito a questo punto se il collega Rosset può venire a presiedere in modo che io possa intervenire. Avevamo concordato così, allora se viene a presiedere...ah, ho capito, allora, dopo che ha fatto il primo intervento, se viene a sostituirmi, grazie. La parola al collega Rosset.

Rosset (UVP) - Buongiorno a tutti. Grazie Presidente.

Sulla questione ieri io chiesi a lei la massima vigilanza, soprattutto in funzione di una difesa di ogni singolo Consigliere per quanto concerne l'impedire e il limitare il diritto al voto, non ho detto null'altro. Ho citato, tra l'altro, un passaggio della lettera del compianto Presidente Cerise, che prevedeva che ogni eletto non può avere delle discipline di voto. Ora, l'avvenimento di questi giorni, di queste ore...mi vengono in mente le tre scimmiette: "non parlo, non vedo, non sento". Questo per definire una maggioranza che, malgrado tutto quanto avviene in questa sala, in questo Consiglio, tutto avviene come se nulla fosse. Allora quella delle tre scimmiette sagge, rappresentate in un'icona di un santuario giapponese, dovrebbe essere una provocazione contro l'indifferenza, l'omertà e la limitazione alla manifestazione del pensiero. In realtà, le tre scimmie sagge, come le chiamano i giapponesi, hanno un significato più profondo, perché sono una reazione contro il male, dunque hanno un importante aspetto religioso. Ovviamente, per carità, qui noi viaggiamo su un treno politico, penso che nessuno di noi pensi di essere infallibile come un papa o di avere chissà quale ispirazione divina. Le vicende più recenti sono però un male in termine politico, perché accusate la minoranza, l'opposizione di una perdita di tempo, di critiche ripetitive, di bloccare l'azione efficace del Governo Rollandin, peccato che ci pensate da soli: è questo il problema di fondo, ogni Consiglio a mettervi il bastone tra le ruote...questo è il segno di una viva e ricorrente insoddisfazione nella maggioranza, ma voi tendete a fare le tre scimmiette, persino ammaestrate, quando questo limita con il non partecipare al voto la libertà di ciascun Consigliere, qui invece viene messa un'autorevole imposizione.

Ora, il Presidente del Consiglio Viérin ieri avrebbe potuto dire con tutta serenità: "non potete chiedere la mia sfiducia", era lecito, noi non avremmo discusso certo, invece ha detto che potevamo votare, assumendo di fatto il rischio di un voto negativo. Ora, non si può far finta di niente e mettere la retromarcia come se fosse il voto d'aula un incidente di percorso, come l'ammaccatura di un parafango in un urto di una macchina. Lei deve prendere in considerazione l'espressione di quest'Assemblea, spiace umanamente, lo capisco, ma la politica ha le sue regole, che devono essere rispettate e non ci si nasconde dietro norme e regolamenti quando le cose vanno male! Pensi l'inverso, se avesse passato indenne il voto di ieri, la cosa le sarebbe piaciuta, la sanzione negativa invece le spiace e spiace a questa maggioranza. Allora, questa maggioranza è una barca che fa acqua facendo regolarmente finta che nulla sia successo come un antico ed imperturbabile Dio giapponese. Allora è questo che chiedo a quest'Assemblea...e dico a lei, Presidente del Consiglio: non nascondiamoci dietro un dito e prendiamo in considerazione quanto è emerso ieri dall'Assemblea. Grazie.

Presidente - Grazie Vicepresidente Rosset. Altri che chiedono la parola? Collega Rosset se poi viene su a sostituirmi...

Si dà atto che dalle ore 10,53 assume la presidenza il Vicepresidente Rosset.

Rosset (Presidente) - Ci sono richieste di intervento? Considerato anche che ci siamo dati un tempo per chiudere quest'argomento onde poter proseguire con l'ordine del giorno, per gentilezza, Consiglieri, o vi prenotate...altrimenti chiudiamo la discussione. Non ci sono richieste? Ha chiesto la parola la Consigliera Morelli, ne ha la facoltà. Chiederei ai Consiglieri possibilmente di prenotarsi onde evitare una perdita di tempo in un sistema formale.

Morelli (ALPE) - Merci Monsieur le Président.

Come forze di opposizione, abbiamo sollecitato un momento di dibattito politico prima di procedere con lo svolgimento dell'ordine del giorno, perché riteniamo che una riflessione vada fatta e vada fatta subito, oggi. Non si può ignorare, come la maggioranza ha cercato di fare, quanto è successo ieri, qualcosa è successo, i titoli dei giornali mi pare che ne siano il riflesso. Avevamo previsto al termine della crisi politica scorsa che la situazione sarebbe stata comunque problematica e che sarebbe durata poco, non pensavamo così poco. Ancora una volta siete riusciti a stupirci per la fragilità di fondo di questa maggioranza e il voto di sfiducia di ieri credo che ognuno di noi possa valutare quanto sia diretto nei confronti del Presidente e quanto sia invece una bocciatura nei confronti di questa maggioranza, così a "pezzi" come ha definito un giornalista. Di certo abbiamo dovuto constatare che il Presidente Viérin ieri ha abdicato al suo ruolo di Presidente e di conduzione di questa...del Consiglio, e anche un po' ha abdicato al suo ruolo di leader di Stella Alpina, sottomettendosi al disegno del Presidente Rollandin. Quella di ieri è stata una votazione contro l'arroganza del potere, ma è stata una votazione non solo della minoranza, è stata una votazione che proviene dall'interno della maggioranza: è questo il fatto rilevante! Quanta acqua dovrà ancora passare sotto i ponti prima che il Presidente Rollandin ammetta che i suoi metodi, il suo modo di condurre la politica è un ostacolo allo svolgimento di un reale confronto democratico, di un confronto democratico che è necessario a questa regione, perché dobbiamo riuscire a fare dei passi avanti, dobbiamo dare delle risposte alla gente.

Anche oggi ci sarà qualcuno che dirà che abbiamo perso tempo, che dovevamo lavorare e in un certo senso come dargli torto? Eppure la votazione di ieri dimostra che in queste condizioni non si può lavorare e dire che noi, l'opposizione, il nostro gruppo, la sua parte l'ha fatta. Credo che siate tutti buoni testimoni del lavoro che è stato fatto in Consiglio, nelle commissioni dall'opposizione per affrontare temi scottanti, temi importanti, urgenti. Il disegno di legge sulla riforma degli Enti locali ne è un esempio, la gestione dei rifiuti è un esempio, tutte le volte che abbiamo dato il nostro contributo per affrontare il problema del lavoro.

Dopo la conclusione della crisi, la maggioranza, il Presidente Rollandin, ha avuto una seconda chance, che non aveva saputo cogliere all'inizio della legislatura. Beh, riconoscete che l'avete sprecata, l'avete sprecata miseramente perché avete avuto di nuovo la presunzione di avere in pugno la situazione e ancora una volta, ieri, in modo palese, smaccato il Presidente Rollandin non ha resistito e ha voluto imporre il suo disegno. La risposta è chiara, giunge dall'opposizione, ma giunge anche dall'interno della maggioranza con il voto di sfiducia nei confronti del Presidente Viérin, Marco Viérin, che fa le spese di questa situazione e che se l'è in fondo anche un po' cercata ieri.

Maintenant crediamo che voi non possiate ignorare questo voto, noi attendiamo delle risposte, attendiamo degli impegni nel più breve tempo possibile. Noi ci rendiamo ben conto che l'ordine del giorno di questo Consiglio è nutrito e va affrontato, ma ci sono questioni politiche, che sono questioni importanti e direi préalables e quindi aspettiamo risposte da parte vostra.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Donzel, ne ha la facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Certamente i tempi, la situazione economica, la crisi...l'ordine del giorno di questi lavori detterebbe tutto un altro rullino di marcia, ma è importante invece chiarire sin dal mattino che a cambiare l'ordine del giorno dei lavori è il comportamento surreale di una maggioranza, Union Valdôtaine e Stella Alpina, che se non prende atto al più presto della sua inconsistenza politica, del comportamento inqualificabile di alcuni Consiglieri o Assessori, che continuano ad esprimere dissenso senza formalizzarlo politicamente, quindi impedendo anche sbocchi politici a queste crisi...perché, mentre c'è stato un periodo in cui abbiamo lavorato intorno ad un'idea diversa, perché comunque qualcuno aveva provato a formare un documento, un gruppo...e il collega La Torre aveva anche espresso esplicitamente questa cosa. Io ho sempre detto che i dissensi nelle forze politiche ci sono in tutte le forze politiche, quando sono espressi, portano da qualche parte, se non sono espressi, portano a questa situazione.

Questa situazione non la crea la minoranza, ma la crea l'inconsistenza della maggioranza. Se non si va avanti nei lavori - quindi speriamo poi magari di riuscire a fare qualcosa in giornata -, la responsabilità è tutta in capo all'Union Valdôtaine e Stella Alpina. Un'incapacità gravissima perché se questi movimenti non riescono, i partiti...che, quando c'è da spartirsi una poltrona, vedi questi segretari di partito che girano per le vie della città, rilasciano interviste da tutte le parti, non riescono a mettere insieme gli organismi dirigenti, i movimenti, a passare tutta la notte, come si faceva una volta fino alle due del mattino a parlare di politica, a litigare e poi...ma dov'è finita la politica in Valle d'Aosta? E poi ci vengono a dire che concentriamo tutta l'attività in Consiglio regionale...è l'ultimo presidio, è l'ultimo luogo in cui si dicono ancora due cose politiche, non so se poi vanno nella direzione giusta, ma altri luoghi mi sa che non ce ne sono più.

Veniamo al fatto in questione, un fatto grave, un invito alle dimissioni ad un Presidente del Consiglio, neoeletto, un invito che porta la firma di due esponenti della maggioranza. Un invito quindi che non può passare in sordina, se la minoranza critica o contesta il Presidente del Consiglio...nel mio caso l'ho riconosciuto, ho avuto rapporti difficili con i Presidenti dei Consigli, tutti, e quindi non farebbe eccezione questa volta, ma qui è un caso diverso: è un caso in cui la maggioranza, che già non riesce ad eleggere il Vicepresidente del Consiglio, si riconferma in un invito alle dimissioni, quindi un problema politico gravissimo. Qualche responsabilità ce l'ha il Presidente del Consiglio, perché la buccia di banana dell'insindacabilità è una buccia di banana che, insomma, proprio per aver vissuto personalmente quell'esperienza, ho avuto modo di segnalare all'ex Presidente del Consiglio Rini, che per una parte ascoltò e per l'altra decise di affondare anche lei, prendendosi gli schiaffi dell'aula. Naturalmente, imperterrito, anche questo Presidente del Consiglio è andato avanti su una buccia di banana, quindi, come opposizione, non gliela abbiamo messa lì la buccia di banana, gli abbiamo detto: "guardi che è una buccia di banana, guardi che lì scivolerà, fermi questa cosa, fermatela!".

Questa mattina poi coup de théâtre, si ferma tutto, però noi abbiamo perso un mese di lavoro, di riunioni, Capigruppo, parlare..."insindacabilità", "sì", "no", quando queste cose sono fatte poi dalle partecipate, come toccò a me tre anni fa, non ebbe...allora la minoranza la si poteva schiacciare in un angolino, quindi la cosa non ebbe notizia, eh, "vanno evitate, vanno...non si può mettere in mezzo avvocati" e quant'altro. Tra l'altro, ricordo che nel mio caso fu la Regione poi a sborsare denari, due volte, ma è possibile una cosa di questo genere? Sprechiamo quindi anche denaro pubblico nella nostra incapacità di fare politica, ma la buccia di banana è una buccia di banana, invece l'atto grave è la non consapevolezza che si consumava un atto gravissimo di controllo del voto segreto. Un Presidente del Consiglio non può rendersi complice di un tentativo di controllo del voto segreto. Si ferma tutto, si fanno le riunioni di maggioranza, si fanno le riunioni nei movimenti, nei partiti, ma non si diventa complice del controllo del voto segreto! Il Presidente del Consiglio è lì per tutelare l'aula, quindi, se c'è un problema politico, non lo si risolve con il controllo del voto, lo si risolve con la politica, perché altrimenti il Consiglio regionale finisce di fare il Consiglio regionale.

Adesso arriviamo al punto importantissimo: il rispetto del voto dell'aula. Quante volte mozioni, risoluzioni di quest'aula vengono disattese. Noi pretendiamo che il voto espresso da quest'aula abbia una dignità politica. Si trovino le formule, si trovino i metodi, si trovi quello che si vuole, ma qui c'è un voto, non si può disattendere il voto! Non veniteci a raccontare che è la marachella di due birbantelli che per tutta una giornata si sono divertiti a sbagliare le palline nere e bianche...cioè, quando il collega Cognetta dice: "proviamo a votare con le palline", neanche...ho detto: sono sicuro che il personaggio in questione sbaglierà e metterà la pallina...l'ho detto ai colleghi qua, era già sicuro che sarebbe avvenuto quello, perché c'è un disgraziato tra di noi che vuole distruggere il Consiglio regionale, sta attaccando anche la minoranza, non sta attaccando soltanto la maggioranza, sta attaccando, io mi ribello a questo vostro comportamento! Qui state distruggendo il Consiglio regionale, l'avete trasformato in un clan, "voto sì", "voto no", questi controlli del voto sono inammissibili! Non ci stiamo a questi comportamenti, quindi il fatto è gravissimo!

Quando poi c'è un voto regolare, e il voto regolare è quello sulla mozione, noi ci aspettiamo che come per tutte le altre volte che abbiamo chiesto dimissioni dell'Amministratore unico del Casinò e quant'altro...questi voti dell'aula devono essere applicati.

La conclusione quindi è che c'è una crisi gravissima di questa maggioranza, non solo di queste persone, l'ho scritto da tempo, quindi non è una cosa che vengo ad improvvisare qui. Io ritengo che il progetto politico Union Valdôtaine-Stella Alpina sia morto, non ha la forza, non ha le energie, non ha la creatività, non ha...non riesce a far fare uno scatto a nessuno in giro per la Valle d'Aosta che gli viene voglia di metter su un'impresa, di rimettersi a lavorare, cioè crea depressione questo vostro progetto politico, è un dramma per la nostra comunità! Se prima, una volta...dici: "questa è la garanzia del sistema Valle d'Aosta", oggi questa garanzia di status quo è un incubo da cui dobbiamo liberarci; per liberarci di questo, però ci vuole più serietà nella politica.

Io davvero invito chi ha dei malesseri, che sono legittimi, dissente dai comportamenti autoritari o non ha spazio politico ad organizzarsi per farlo in maniera pubblica, in maniera aperta. Lo dico perché lo posso riconoscere nel mio percorso politico, certe scelte difficili le ho fatte pagando anche dei prezzi altissimi. Mi ricordo che nei DS costituii un'area, fondando addirittura un giornalino di poche pagine, perché ritenevo che la Dirigenza dei DS non ci desse spazio politico per esprimerci. L'ho fatto apertamente, pubblicamente, l'ho espresso nei congressi, sono stato ultra minoranza, non è che sono stato sempre segretario di partito o qualcosa...sono stato ultra minoranza dovunque sono andato. Nella CGIL scuola feci parte della minoranza, ero nella minoranza della CGIL, gruppo minoritario, non ho mai avuto paura di essere anche dentro delle maggioranze...persona che dissentiva, ma l'ho fatto sempre a viso aperto, non in questo modo che non consente di quagliare nulla e crea solo caos!

Dal mio punto di vista, quindi rispetto del voto segreto, rispetto del voto delle mozioni in aula e riuscire a ridare, attraverso anche un comportamento trasparente dei Consiglieri regionali, credibilità a questo Consiglio regionale. Francamente, se non ci sarà rispetto del voto segreto, rispetto del voto in aula e non ci sarà un passo durante adesso la pausa estiva di riflessione per capire dove si va, io credo che poi saremo davvero condannati al voto anticipato e, come dicono i cittadini, è giusto che chi non è in grado di andare da nessuna parte, compreso chi nella minoranza non è riuscito a far ragionare qualcuno in quest'aula è anche giusto che se ne torni a far altro, perché capace non è e quindi via questi, avanti altri!

Presidente - Grazie Consigliere Donzel. Ci sono altri colleghi che intendono prendere la parola? Per cortesia prenotatevi. Non ci sono altri interventi? Il collega La Torre ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

La Torre (UV) - Grazie Presidente.

Penso che sia noto che io sono una persona che dice sempre quello che pensa e che affronta le cose mettendoci la faccia, per questo credo che la crisi non sia della maggioranza: è la crisi della politica. Oggi noi viviamo quella che è una situazione generale in questo Paese, che non fa poi tante differenze vista dall'esterno da parte dei cittadini, non fa differenze di maggioranze e minoranze, ma identifica tutti noi in una classe politica che non è più adeguata, che non è più all'altezza...come dire? di essere in sintonia con quelli che sono i problemi del Paese. Noi, in realtà, molto modestamente non siamo che lo specchio di questa realtà, non credo che noi siamo nulla di più se non lo specchio della realtà. Questa è una crisi politica che parte anche da una confusione - e non sto facendo adesso un discorso per diluire, sto dicendo quello che penso - dei messaggi politici che non riescono più ad arrivare alla gente, trasmettendo quelli che sono i reali valori dei movimenti e dei partiti.

La nostra crisi della politica parte dal momento elettorale, dove gli stessi messaggi che noi abbiamo mandato, ognuno con le proprie ragioni, sono arrivati in maniera tale che hanno prodotto un risultato frantumato, perché quello che noi vediamo all'interno di quest'aula, al di là della volontà di tutti, è il risultato elettorale. Il risultato elettorale ha dichiarato un diciotto/diciassette che in qualche modo da subito ha...come dire? innescato quello che è il problema politico; un problema politico che poi si riverbera in quella che non è una fase di semplicità di una gestione amministrativa, ma è al contrario una fase di grande difficoltà per tutta l'Italia e, in particolare, per questa Regione, un momento amministrativo che vede la mancanza delle risorse, l'impossibilità di dare quelle risposte che la gente si aspetta e soprattutto, come ho detto prima, la nostra inadeguatezza, di cui dobbiamo farci carico, di una classe politica che non riesce a rinnovarsi. Se questo è vero - e credo che sia difficile dire che non è vero - la crisi è della politica. Oggi quindi noi non abbiamo attaccato Marco Viérin, non è un problema personale, non credo proprio che il problema sia di Marco Viérin, anzi io credo che Marco Viérin lo conosciamo da tanti anni e quindi in qualche modo non possiamo che stimarlo per la sua linearità, anche per i suoi difetti, ma anche per la sua linearità e per la sua trasparenza e in questo senso gli rivolgo anche la mia stima così come con altri colleghi della...

Ciò detto, la crisi c'è, il problema c'è ed è un problema reale, nessuno quindi lo vuole sottovalutare. Io credo che già nelle fasi precedenti, circa di un mese fa, c'era stato...come dire? questo momento di riflessione complessiva e generale, dove si era capito che, come dicevo prima, la frantumazione di diciotto a diciassette rendeva veramente difficile governare, però bisogna anche dire che io l'avevo detto in quest'aula che era un'occasione che io fornivo a tutti. I partiti politici si sono incontrati e il risultato è stato solo quello di saper fare emergere le differenze? Allora, qui, Signori, non è che il ragionamento è un ragionamento sempre a carico di qualcuno, è un ragionamento complessivo che vale per tutti. Noi siamo una regione di 120.000 abitanti, la radice politica è una radice indubbiamente autonomista. Quello che le elezioni, al di là delle differenze dei diciotto/diciassette, hanno detto è che qui la gente ha un animo autonomista e vuole la difesa dell'autonomia e non sono parole vuote, perché ci dimentichiamo tante volte di quella che è la realtà. Oggi noi siamo arrivati all'interno di questo Consiglio anche con un processo amministrativo che stava segnando un passaggio importante, perché la legge sugli Enti locali, su cui tutti per la prima volta all'interno di questo Consiglio abbiamo fatto un passo indietro...tutti abbiamo rinunciato a qualcosa, ma in realtà, nel momento in cui abbiamo rinunciato a qualcosa, abbiamo vinto, perché la legge elettorale, la legge sugli Enti locali, è stata la prima legge condivisa da questo Consiglio, importante, che poteva e può ancora tracciare in prospettiva un futuro di cambiamento per questa Regione, dare una certezza agli Enti locali in una fase di cambiamento, rimettere in gioco il discorso della legge elettorale e aprire un ragionamento diverso e nuovo che andremo a fare alle comunali del prossimo anno.

Io allora mi chiedo se devono prevalere all'interno di questo Consiglio le faide personali, se devono prevalere all'interno di questo Consiglio gli scontri di posizione rigidi o se invece proprio memori di quello che è successo 40 giorni fa...dove io ho messo la faccia perché ho voluto denunciare quello che era un problema politico, serissimo, che non è stato risolto e che deve essere risolto, ma che non si risolverebbe neanche cambiando la fazione, è questo quello che vorrei dirvi, perché forse voi non l'avete ben capito, perché, se noi invertissimo i posti, scendessimo di qua e ci spostassimo di là, non cambierebbe niente, perché il problema non è risolto, perché il problema siamo noi! I cittadini l'hanno visto ed è per quello che i cittadini schifano, un termine...tutta la classe politica, tutta in generale, poi con alcune eccezioni e sicuramente salvando qualcuno, perché il problema siamo noi che non riusciamo a capire che oggi la soluzione politica passa anche nel riparlare delle nostre radici, nel riparlare di un modo di fare politica, che non è solo amministrazione, ma che parte dai partiti e dai movimenti che devono tornare a svolgere un ruolo di proposta e di guida di una collettività, perché manca il ruolo di guida della collettività, non può essere solo l'amministrazione, perché l'amministrazione si svolge per atti, ma non porta in sé un sogno e un progetto, sono i partiti politici che si devono riappropriare del progetto, del sogno, di condurre questa collettività tutta insieme, senza lasciare indietro nessuno, attraverso le difficoltà che stiamo affrontando in questo momento in Italia! Fare un progetto così richiede un grande impegno che va al di là degli interessi personali, va al di là di quelle che possono essere le posizioni personali, non lo risolviamo qua oggi.

Quello che io vi sto dicendo oggi quindi è che qui dobbiamo trovare solo una tregua dignitosa e una tregua corretta, non ci devono essere né vinti, né vincitori, né vittime, che non sarebbe neanche giusto, ma veramente avere il coraggio portando nei partiti delle discussioni di tipo politico approfondite su quelle che sono...quello che vogliamo per questa Regione, per i progetti, che cosa ci divide e che cosa ci lega, e lo capiremo, ci sarà qualcuno che sarà destinato all'opposizione e ci sarà qualcuno che si prenderà la responsabilità della maggioranza, come sempre è stato e come deve essere.

È certo poi che non dobbiamo piegare le regole del Consiglio ai nostri interessi: questo è giusto, io ieri l'ho detto, infatti non a caso sono scattato, perché ho colto subito che quella comunque era una situazione di imbarazzo complessiva, poi ci può essere un parere, poi i pareri possono essere tanti, non è quello il problema: è il reciproco rispetto, è chiaro che se viene meno il reciproco rispetto e la sfiducia anche in quelli che sono gli atti di una gestione...ma questo non è che sia accaduto perché in qualche modo lo si vuole: è perché ormai stiamo scivolando, declinando lentamente all'interno di un sistema e di un "modo" in cui anche noi ci guardiamo e ci sembra che non ne facciamo parte, ma, in realtà, ne siamo dentro. Noi stessi diciamo: che squallore, che schifo, ma siamo noi...cioè dice: "che disgusto!", ma chi? Noi lo diciamo: "che disgusto"? Siamo noi. Ecco che allora, sto parlando per me stesso, non sto mica facendo...perché poi qualcuno mi dirà: "ma parli per lei!". Sto parlando per me, non sto parlando...leggo anche nel pensiero, ha visto che presunzione? Ecco, quindi sto parlando per me.

In questo senso io credo che oggi noi dobbiamo arrivare a fare due cose: la prima, coronare quello che è un lavoro importantissimo, che è quello della legge sugli Enti locali, e questo qualifica, qualificherà almeno per oggi, una volta tanto, un senso dell'amministrazione, prendere atto che c'è un problema politico e questo problema politico consegnarlo una volta tanto nelle mani dei partiti con un compito preciso, che è quello di risolverlo e di risolverlo veramente sulla base di quelli che sono i valori di questa Regione. Io ho parlato onestamente, ho detto quello che credo, e l'ho detto anche...lo so che poi posso suscitare ilarità, "non è il momento", "arriva tardi" e banalizziamo...ma sì, il gioco del banalizzare tutto vale sempre, quello lo so, ma infatti non è che ho il problema che sarò banalizzato, che qualcuno mi dirà: "proprio lei, che è vent'anni...", no, guardi, io sono proprio tranquillo perché ho l'abitudine di dire quello che penso e ve lo sto dicendo. Chiaramente poi ognuno di voi ha una responsabilità, però questo vale per tutti, quindi vale anche per me, fuori, ormai lo sapete, perché ve lo dicono dappertutto, in ogni sede, vedono tutto e io credo che la gente abbia un solo diritto rispetto a quello che noi facciamo qua dentro: il diritto che facciamo bene il nostro lavoro e oggi non lo stiamo facendo e dobbiamo avere il coraggio di fare autocritica, non lo stiamo facendo bene tutti, quindi la crisi non è della maggioranza, la crisi è della politica, prendiamocene la responsabilità! Grazie.

Presidente - Grazie Consigliere La Torre. Ha chiesto la parola il Consigliere Fabbri, ne ha la facoltà.

Fabbri (UVP) - Grazie Presidente. Buongiorno a tutti i colleghi.

Nella giornata di ieri, dopo aver assistito al tentativo del controllo dei voti e al conseguente de profundis della democrazia in quest'aula, è avvenuto un secondo miracolo: la resurrezione della democrazia. Infatti, grazie ad un sussulto di autonomia e di indipendenza politica di alcuni Consiglieri della maggioranza...hanno affossato questo sistema autoritario, che aveva tolto loro la libertà di esprimersi, anche se, purtroppo, in modo un po' nascosto, quello del voto segreto, che però abbiamo visto ha una grossa funzione nella gestione della democrazia in quest'aula. Augurare che ciò che è successo sia il sole dell'avvenire forse è un po' troppo ottimistico, ma il tempo, che è galantuomo, porterà i suoi frutti, che speriamo siano quelli di una leale e costruttiva collaborazione per il bene comune. Questo della collaborazione è un refrain che ci ripetiamo a lungo, io è un anno che sento questo refrain, ripetere: "collaborazione, collaborazione", poi però, nel momento della reale attuazione di questa cosa, purtroppo, prevale invece la logica dei numeri e la logica della prevaricazione.

A lei, Presidente Viérin, che ha avallato questa situazione di voto surreale, a lei che spesso rimprovera la minoranza di abusare dei giochetti della politica spiccia, quante volte l'ha detto quando sedeva sul più alto scranno di quest'Assemblea...a lei ora non rimane che prendere atto della situazione e dignitosamente abbandonare l'amata poltrona, non umili ulteriormente questo Consiglio nel voler pervicacemente rimanere al suo posto.

Alla maggioranza il compito di trarre le conseguenze di ciò che è avvenuto e di dare una risposta che sia una speranza per i nostri cittadini. L'urgenza dei provvedimenti per incidere sulla vita sociale ci è ben chiara e l'ha dimostrato, come ha detto la collega Morelli, la nostra collaborazione, la nostra fattiva collaborazione nei lavori delle commissioni, anche se ciò di cui si discute in questi giorni sembrano dei bizantinismi, come ha detto il collega La Torre, al di fuori di questo consesso, in realtà non sono bizantinismi, ma sono delle necessarie azioni per chiarire quella che è la situazione politica, per poi poter affrontare a spron battuto quelle che sono le urgenze, che ci sono ben chiare e che, collega La Torre, avevamo ben evidenziato con il nostro progetto della Renaissance. La politica non è morta, collega La Torre, e lo abbiamo dimostrato con la nostra azione, siamo riusciti a portare avanti un discorso davanti alla gente, coram populo, che poteva essere effettivamente il modo per la rinascita, come abbiamo detto, della nostra azione politica.

Mi auguro dunque che la situazione si evolva positivamente, per affrontare con una situazione politica solida e durevole questa crisi, è ciò che ci auguriamo tutti, è ciò che anche il collega La Torre prima ci ha detto, è ciò che tutti assieme dobbiamo cercare di perseguire per uscire da questo stallo e per far intravedere a noi e ai nostri elettori quella che può essere una via di uscita per la nostra crisi. Grazie.

Presidente - Grazie Consigliere Fabbri. Ha chiesto la parola il Consigliere Cognetta.

Cognetta (M5S) - Sì, grazie Presidente.

Vorrei fare delle brevi considerazioni divise però in due: una parte riguarda l'argomento che stiamo trattando, un'altra vorrei dare un paio di risposte al collega La Torre.

Cominciamo a parlare della questione relativa al Presidente del Consiglio. Da quello che abbiamo notato in quest'anno passato assieme...ritengo che il ruolo di Presidente del Consiglio sia un ruolo estremamente difficile, è un ruolo nel quale credo ci voglia un pugno di ferro in un guanto di velluto e non è facile, perché devi avere delle caratteristiche tue personali che vanno al di là poi di quella che è esclusivamente una questione di regole, anche perché le regole abbiamo capito che non sono né chiare, né certe, su questo ormai mi sembra siamo tutti d'accordo: le leggi non sono chiare, il Regolamento fa acqua da tutte le parti e quindi le interpretazioni diventano poi via via sempre più...come dire? contrastanti, bisogna chiederle, bisogna valutarle di volta in volta e chi siede lì a quel punto si trova in difficoltà, che cosa fa: segue le regole o decide di testa sua? E se decide di testa sua, è in contrasto o è a favore di quelle regole? Le regole, quando non sono chiare ovviamente applicarle diventa difficilissimo e questo quindi è il problema di chi siede lì; d'altro canto, poi però c'è la forza personale di imporre determinate cose, ecco, forse è in questo che è mancato. Alla luce di quella esperienza che è stata fatta da chi prima di lei sedeva in quel posto e che anch'essa si è scontrata con problemi di regole, mi riferisco alla collega Assessore Rini, magari andavano presi dei provvedimenti urgentissimi per sistemare le falle che c'erano. Diciamo che ci si è basati sul fatto che si è sempre andati avanti così per tutti questi anni, siamo arrivati noi...poi devo dire che in qualche caso io sono bravino a metterci una zeppa nel meccanismo e quindi le regole saltano più facilmente, però dipende dal fatto che le regole non sono state fatte con chiarezza.

Vorrei soltanto poi ricordarle a livello personale che le avevo detto che, assumendo un certo tipo di ruolo avrebbe, diciamo, corso certi rischi, glielo avevo detto in confidenza, ma soprattutto glielo avevo detto rispetto diciamo così al fatto che poi sarebbe accaduto e mi sarebbe dispiaciuto a livello personale, infatti è accaduto e me ne dispiace, ma d'altro canto io sono da questa parte della barricata e faccio il mio lavoro, cerco di farlo al meglio che posso...beh, dall'altra parte lei fa il suo e cerca anche lei di farlo al meglio che può. Però, diciamo così, se, come ha ricordato il Consigliere La Torre, avessimo gestito la faccenda che ci ha portato fino qua in maniera differente, adesso non saremmo in questa situazione. Noi l'abbiamo detto già quando c'è stata la sua elezione che forse era il caso di cambiare registro, di valutare le cose in un altro modo, ma le cose sono andate avanti senza problemi. Credo quindi che il suo passo indietro serva a questo punto se vogliamo fare veramente le cose in un altro modo, altrimenti rimarrà tutto come prima, la tregua sarà una tregua di quelle che fanno Hamas e gli Israeliani, cioè durerà giusto il tempo per portare via i cadaveri e poi ricominceremo da capo senza problemi.

A questo punto passerei a dare un paio di risposte al collega La Torre: la prima è che mi spiace dissentire riguardo al fatto che siamo tutti quanti uguali, io non sono proprio d'accordo su quest'affermazione, io non mi ritengo...

(interruzione del Consigliere La Torre, fuori microfono)

...no, lo so, è chiaro lei non può dire...questo sicuramente no...è un discorso...però io ci tengo a dire che noi non siamo proprio la stessa cosa. Lei è un socialista autonomista, che fa fatica un po' a stare insieme, che sono due cose diverse, no?

(nuova interruzione del Consigliere La Torre, fuori microfono)

...no, lo so, si vede, lei è socialista autonomista ed è vero. Il fatto che in Valle d'Aosta ci siano tanti movimenti autonomisti così grandi, importanti e precisi io credo che sia molto frutto delle tre preferenze, quindi non tanto di un'ideologia, ma quanto del fatto che ci sia un controllo del voto. Non solo, penso anche che le persone siano state abituate negli anni ad avere un certo tipo di scambio, no? "Io ti do una cosa a te, tu mi dai il tuo voto" e quindi anche questo ha fatto sì che proliferasse in maniera, diciamo così, incontrollata, o comunque molto evidente la questione dell'autonomia... Non che io sia contrario ai partiti autonomisti, per carità, questi ci devono essere...o se ci vogliono...però, ecco, per dire se voi vi foste chiamati Lega Nord, non cambiava nulla, cioè, dal punto di vista esclusivamente autonomista rispetto al risultato elettorale, non sarebbe cambiato nulla, perché voi avete un sistema di potere che va al di là di quella che è, diciamo così, esclusivamente la questione ideologica. Forse su l'ideologia, da un certo punto di vista, siamo più forti noi, se vogliamo chiamare "ideologia" il fatto che questo sistema è finito, fa acqua da tutte le parti e bisognerebbe ripensarlo completamente, cosa che lei ha detto bene...dovremmo fare un'analisi, beh, ma, se si ricorda, più volte anche con altri colleghi in sala e anche con i diversi Assessori abbiamo parlato di questo: che dovremmo fare un salto in avanti, perché noi siamo i primi che vorremmo buttare all'aria tutto, vorremmo essere i primi diciamo così a... Il Consigliere Donzel ha detto che c'è qualcuno che tende a distruggere queste istituzioni, è vero, ma la cosa divertente è che non siamo noi, fa quasi ridere la cosa, dovremmo essere i primi a volerlo, mentre in realtà sono soprattutto all'interno della maggioranza. Questo quindi è tutto un limite politico, ma è un limite politico dovuto al fatto che chi siede soprattutto e non esclusivamente tra i vostri banchi siede per questioni che non sono politiche, cioè non lo fa perché vuole fare politica, lo fa per tutta una serie di altri interessi, che non sono politici, che non sono per il bene delle persone, chiaramente questa è una mia opinione, ognuno può valutarla giustamente o no, però è questo.

Lei quindi dice giustamente che dovremmo cercare di risolvere i problemi, anche oggi, magari parlare di cose importanti e qui, ecco, diventa socialista e dice: "dovremmo sistemare la questione degli Enti locali", va beh, adesso se volessimo ascoltare le persone fuori, potremmo fare una breve intervista durante la pausa pranzo, fermare dieci persone e domandare: "ma la cosa più importante di cui dovevi discutere...", "secondo voi, la cosa più importante alla quale dovremmo porre l'attenzione come Consiglio qual è?". Sicuramente ci risponderebbero: "i Comuni"...beh, è ovvio mica direbbero: "il lavoro", "la casa", "i problemi economici", ma "i Comuni", perché, guarda caso, questo discorso rientra esclusivamente dentro il discorso del potere di cui facevo poc'anzi l'analisi, perché non è che ci sono cose più importanti! Noi oggi dovremmo anche discutere di rifiuti, che, secondo me, mi sembra molto più importante degli Enti locali, dovremmo discutere della casa, giusto, che mi sembra ancora più importante dei rifiuti. Sugli Enti locali, mi scusi, lei ha accennato solo a quelli, quindi io a quelli faccio riferimento, mi spiace...come dire? li metterei un po' più in là, ma questa è una mia opinione personale, me lo consenta. Infine quindi...

(nuova interruzione del Consigliere La Torre, fuori microfono)

...guardi poi ne parliamo...infine, dicevo, per quanto riguarda quindi il discorso su cui dovremo trovare una soluzione al di là della politica, è un discorso relativo all'economia, perché qui facciamo acqua da tutte le parti, ma nessuno pone...come dire? una soluzione, né una speranza e l'abbiamo sollecitata noi nel nostro documento, poi l'abbiamo sollecitata nelle discussioni, noi non vediamo soluzioni né da una parte, né dall'altra, né da movimenti che sono lì da 50 anni, né da altri movimenti che magari hanno meno età. Noi qualche idea ce l'avremmo, ve l'abbiamo anche sottoposta, ma, ahimè, non se ne può parlare, per carità! Va bene, quindi, giusto per concludere, io credo al di là di tutto...per quanto riguarda me e il mio collega Ferrero, non mi esprimo per gli altri, perché non voglio giudicarli...noi facciamo un lavoro da Dio qui dentro, perché il nostro mandato lo stiamo facendo ben oltre quello che era il nostro mandato, che era solo, diciamo così, di controllo e, se vogliamo - tra virgolette -, di "distruzione". Noi quindi siamo andati molto oltre, dimostrando in questo, non per incensarmi o per incensare il mio collega, magari...come dire? un livello politico leggermente più alto di quello che vediamo ogni tanto qua dentro. Tutto questo per chiarire, diciamo così, la nostra posizione rispetto al collega Presidente Viérin e rispetto a... Grazie.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Farcoz, ne ha la facoltà. Chiederei ai Consiglieri che intendono prendere la parola di prenotarsi. Grazie.

Farcoz (UV) - Merci Président.

Credo che su due aspetti siamo d'accordo, nel senso che sul voto segreto è il fatto evidente e, di conseguenza, una forte riflessione politica va fatta, ci permettiamo però di dissentire su come vada risolta questa questione politica. Sinceramente non crediamo che si possa risolvere in un giorno come voi auspicate e, di conseguenza, con una semplice sostituzione, ma crediamo che questa riflessione politica prenda un po' più di tempo e, di conseguenza, è proprio per questo motivo che, come maggioranza, abbiamo recapitato alla Presidenza del Consiglio la nostra fiducia e la nostra volontà di mantenere e invitare il Presidente del Consiglio a non dimettersi, proprio per portare a termine gli atti che prima sono stati citati: giustamente si diceva la legge casa, gli Enti locali, la legge europea, piuttosto che il PRAE e ovviamente ringraziamo la disponibilità della minoranza che questa mattina nella Capigruppo ci ha accordato la possibilità di discutere questi atti nel pomeriggio. Grazie.

Presidente - Grazie Consigliere Farcoz. Ci sono altri colleghi che intendono prendere la parola? Ha chiesto la parola il Consigliere Laurent Viérin, ne ha la facoltà.

Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.

Merci pour cette opportunité de discuter de la situation politique, question, requête que nous avions avancée déjà hier, au-delà des querelles et au-delà des tensions qui ont animé la séance du Conseil, pour pouvoir parler de politique, car ici nous sommes élus par le peuple valdôtain pour parler de politique et non pour venir, comme cela s'est passé dans ces dernières semaines, après la crise, et faire semblant de rien, car - quelqu'un l'a dit - aujourd'hui la solution à la crise qu'on pensait être résolue avec quelque changement n'est pas encore arrivée.

Allora, dopo la lunga giornata di ieri, che, secondo noi, è una giornata da dimenticare: da dimenticare intanto per la politica, che non ha fatto una figura degna dell'aula che noi dovremmo rappresentare a causa di provocazioni che sono partite dalla maggioranza e soprattutto che hanno riguardato temi che dovrebbero essere temi trasversali... Una maggioranza che - così è ripreso dai titoli dei giornali - è una maggioranza a pezzi, non siamo noi a dirlo, quando ci sono persone terze che lo scrivono...e parliamo di giornalisti che si occupano di giornalismo in modo serio, non quelli che scrivono su sollecitazione o per altri motivi, e li conosciamo... La cronaca di ieri è di una maggioranza che è a pezzi e che sicuramente è a pezzi per problemi interni alla maggioranza stessa e non per l'atteggiamento delle opposizioni, perché, cari colleghi, dopo la crisi noi avevamo inteso dalle vostre parole che questo scorcio di legislatura che, dopo 10 mesi, aveva visto una crisi di 70 giorni e che era ripreso con un Governo bis e qualche cambiamento...era un Governo...soprattutto nelle parole del Presidente del Consiglio incaricato, ieri eletto e oggi sfiduciato, era un prosieguo di legislatura all'insegna delle convergenze, delle convergenze intese come condivisioni sui temi, almeno quei temi trasversali che riguardano l'intera comunità valdostana. Dialogo, condivisioni e nuovi metodi anche...abbiamo sentito nel discorso di insediamento sia del Presidente Rollandin, che soprattutto del Presidente Marco Viérin, le parole "nuove modalità", spesso anche mettendo, diciamo, in discussione le modalità del passato recente. Anche se non abbiamo condiviso quel passaggio quindi...perché ancora una volta vi abbiamo fatto sottolineare che con una maggioranza di 18 a 17...il collega La Torre ha fatto una disamina sugli equilibri precari di questa legislatura.

Nel momento in cui si è ridata la fiducia però si è dimenticato un passaggio da parte di chi rappresenta la maggioranza: la Presidenza del Consiglio è un luogo istituzionale, è un luogo di garanzia, è un luogo dove si fanno le riforme che sono state citate, poi qualcuno può anche non essere d'accordo, ma se c'è una larga condivisione sulle riforme, è il luogo di interlocuzione, al di là della parte operativa del Governo, che è garanzia di tutti noi eletti, di tutti noi, quindi della comunità valdostana. Ebbene, voi vi siete spartiti in questo rimpasto anche l'ultima delle commissioni, cioè la I Commissione, delle riforme, al di là della Presidenza del Consiglio, come una torta che avete suddiviso tra di voi, col manuale Cencelli di democristiana memoria...perché era l'unico modo per sperare di mantenere un equilibrio, che poi invece si è rivelato essere un equilibrio precario, perché nel giro di tre Consigli siete andati sotto tre volte. Noi non abbiamo infierito, nel senso che ieri la nostra discussione è stata una discussione sul metodo, perché noi abbiamo rifiutato ad un certo punto, al di là della questione del collega Ferrero...e sono intervenuto, siamo intervenuti ieri su questa questione dell'insindacabilità, ma voi avete fatto sì che la discussione si trasformasse in una questione di principio sul controllo delle persone, della dignità delle persone, ma al vostro interno non al nostro interno, noi non abbiamo bisogno di controllarci, ognuno risponde per sé stesso al proprio elettorato, al proprio movimento, ai propri ideali, ai propri principi e a ciò in cui crede, soprattutto alla Valle d'Aosta.

Voi allora avete fatto sì ieri con il vostro atteggiamento di rompere quell'equilibrio che noi avevamo soprattutto sulla riforma degli Enti locali in termini di disponibilità fatto nei vostri confronti in termini di apertura di credito e si è creata questa situazione che è stata veramente imbarazzante nei confronti della comunità, che effettivamente ha altri problemi. Era però una questione di principio, perché se ieri passava il principio del controllo del voto, in quest'aula era finita la democrazia, ma non per noi che siamo all'opposizione, per voi che siete in maggioranza, ma per le legislature future e per i futuri eletti di questo Consiglio Valle...che oggi sono seduti qui sotto la frase di Emile Chanoux: è questo che è successo ieri! Era una battaglia per noi troppo importante, non potevamo rinunciare ad una battaglia di questo genere, perché, se passava il principio che ognuno di voi - e ognuno di noi indirettamente - veniva controllato nell'espressione del voto, che esiste nelle modalità di voto segreto, ma era mortificante, è quello che noi abbiamo rifiutato nei suoi confronti, Presidente Marco Viérin...non abbiamo nulla di personale, ma lei doveva essere garante e oggi, nel senso della votazione di ieri, è lei a farne le spese, perché lei, invece di vestire i panni del garante che doveva essere, si è schierato con la maggioranza, che doveva per forza difendere, perché frutto di un accordo politico, che ha portato alla sua elezione. Ecco l'ossimoro della sua elezione, perché se anche la persona di Marco Viérin veniva eletta Presidente del Consiglio, ma con la condivisione dell'aula, beh, ma sicuramente lei era più forte, perché lei era garante di tutti noi, invece il gioco delle parti l'ha fatta schierare dalla parte tra l'altro sbagliata, cioè intesa come non di buon senso. Ecco perché qualcuno si è ribellato nell'urna, ecco perché qualcuno ha detto: "no", perché ieri è stato un bruttissimo passaggio, che dalle parole del collega Farcoz forse abbiamo capito essere la parte che condividiamo, cioè sul voto segreto non abbiamo capito bene, ma, insomma, ci è parso di carpire che forse su quella parte ci date quasi ragione. Ecco, però è stato detto in fretta, perché assolutamente la ragione...e ammettere che si è sbagliato è troppo difficile da fare, anche per chi e soprattutto per chi fa politica.

Allora noi alla fine di questa crisi di 70 giorni, la crisi passata...anche perché durante la crisi voi avete avuto l'opportunità di chiarirvi, di parlarvi, anche ad un certo punto di scaricare sull'opposizione la responsabilità della crisi, quello poi è stato un altro passaggio che ha fatto abbastanza sorridere per non dire altro. Voi avete avuto il tempo per darvi una soluzione e nei confronti della comunità vi siete assunti qui una responsabilità di rigovernare, non ce la siamo assunti noi! Noi che cosa abbiamo fatto? Abbiamo detto: anche dal ruolo di opposizione noi crediamo di poter cambiare la Valle d'Aosta per il poco che possiamo contare e sui grandi temi collaborare, chiaramente portando la nostra sensibilità com'è stato fatto sugli Enti locali, sui rifiuti, senza ostacolare e vi ricordiamo la questione dell'assestamento di bilancio, abbiamo garantito che i tempi fossero i più rapidi possibili per dare soluzioni alla comunità, risposte su tutti i temi, in commissione noi siamo stati presenti per garantire che tutti gli atti venissero qui in Consiglio e dare risposte alla gente, che cosa abbiamo ricevuto? Abbiamo ricevuto ieri quest'atteggiamento. Allora almeno che quest'atteggiamento arrogante che avete promesso sarebbe finito dopo la crisi, che è durata un anno, e che era scemato semplicemente perché non avevate più i numeri, cercando di farci credere che eravate cambiati, che il metodo era cambiato, che c'era una nuova disponibilità...ma la nuova disponibilità non basta nei corridoi, è qui che si traduce in atti concreti! È qui col rispetto delle persone, delle idee altrui, del senso di responsabilità e della dignità di ognuno di noi, che vale tanto quanto uno che è seduto in un posto magari più importante rispetto al nostro.

Allora l'appello oggi, al di là di quello che ci comunicherà il Presidente sfiduciato, e che noi crediamo possa essere almeno conseguente rispetto ad atti approvati dall'aula che lui rappresenta, nel senso che abbiamo passato 10 mesi, un anno a fregarcene...voi degli atti approvati da questo Consiglio, sulle dimissioni della Dirigenza del Casinò e su tante altre questioni, addirittura su questioni banali...oggi siamo arrivati veramente ad un intoppo, ma l'avete cercato voi, e l'intoppo qual è? Di un Presidente che dalla sua stessa aula è stato sfiduciato. Non abbiamo capito bene il passaggio del collega Farcoz su un documento trasmesso alla Presidenza, magari se ci vorrà dare qualche lume in merito, di rifiducia, di riconferma, non abbiamo capito che...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...questo è l'atteggiamento del Capogruppo dell'Union Valdôtaine, che è l'esempio di come questa maggioranza si pone nei nostri confronti. Collega Farcoz, forse a lei brucia ancora la poltrona che le hanno tolto, ma questi sono problemi vostri, se al vostro interno non avete risolto questi equilibri, non deve venire qui in aula con quest'atteggiamento arrogante, perché noi l'opposizione l'abbiamo scelta, non ci hanno messi qui, noi quelle poltrone le abbiamo abbandonate per venire a sederci qui e per cambiare realmente le cose. Se qualcuno diventa guerriero quando gli tolgono qualcosa, a noi viene qualche dubbio, come qualcuno magari smette di essere guerriero quando acquista una poltrona, collega Perron...

Noi allora oggi iniziamo veramente ad essere stufi di questa vostra melina politica, questa è melina, è il teatrino della politica. Crediamo che la Valle d'Aosta oggi chieda altro e non crediamo neanche di meritare di vederci addossate certe responsabilità che non abbiamo. Siete tornati qui a pezzi, noi non abbiamo infierito, come ricordavo, ma sono emersi tutti i limiti e i problemi di questa vostra coalizione, allora noi non vogliamo che le spese le faccia la Valle d'Aosta e noi siamo qui a rifarvi un appello sulla questione dei temi urgenti per la Valle d'Aosta. Credo che anche altri colleghi ne parleranno - e nella Capigruppo questo è stato discusso -, noi l'abbiamo sempre manifestata questa disponibilità a mandare avanti i dossier, ma oggi i problemi ce li dovete garantire voi che non ci saranno più, perché noi non staremo qui a giustificare le vostre liti, i vostri problemi e i vostri voti mancanti, perché quelli sono problemi vostri e, finché voi non ve li risolvete tra di voi, internamente ai movimenti, tra i movimenti, noi non avremo la possibilità di fare ciò che la politica dovrebbe fare, ciò che la gente ci chiede.

Noi abbiamo provato a cambiare il sistema dall'interno e rispettiamo anche chi ha cercato di farlo e continua a cercare di farlo, ma, quando abbiamo capito che dall'interno questo sistema, come voi state dimostrando, non si può cambiare, abbiamo deciso di cambiarlo dall'esterno, è in quel momento che abbiamo deciso di porci qui volontariamente. A noi non interessa chi è partito prima e, anche se qualcuno oggi deciderà di ribellarsi al sistema, noi non saremo lì a dire: "mah, siamo partiti prima, noi c'eravamo prima, noi...", no, noi rispettiamo anche chi si ribella in questo momento, però crediamo...chiediamo che almeno quest'ipocrisia finisca, perché in quest'aula siamo stati eletti per dire le cose e, se ci sono effettivamente dei problemi, delle cose che non vanno, diciamocele, diciamocele nelle riunioni, diciamocele nelle sedi opportune, troviamo una sintesi sui problemi che riguardano la gente, però evitiamo il teatrino della politica.

Noi oggi, Presidente Marco Viérin - e abbiamo apprezzato il suo gesto di garbo di non andare a sedersi, al di là dell'apertura dei lavori, al posto del Presidente del Consiglio, perché lei oggi a tutti gli effetti da quest'aula è sfiduciato -, a voi chiediamo una via d'uscita, a voi chiediamo una soluzione, noi non abbiamo la possibilità oggi di darvi una soluzione alla vostra crisi politica se non una disponibilità al dialogo sui grandi temi, noi abbiamo solo questa possibilità e credo che la crisi dei 70 giorni lo abbia anche dimostrato e ci sia servita un po' a tutti per misurare questa... Noi la disponibilità ve la diamo, però vi chiediamo effettivamente che ci sia una nuova stagione da poter aprire, perché così siamo tutti consapevoli - e lo diciamo a voi - che non si può più andare avanti.

Alors cette disponibilité qu'aujourd'hui on ne fait que vous reconfirmer, car c'est une disponibilité non seulement annoncée au moment où vous avez voté le Gouvernement bis de cette législature, mais nous avons démontré dans les faits, dans une façon concrète de vouloir ?uvrer pour le bien de la Vallée d'Aoste...nous vous reconfirmons cette disponibilité, mais nous vous demandons aujourd'hui une prise de conscience de ce qui s'est passé hier, car on ne peut pas, Président Marco Viérin, faire semblant que hier rien ne se soit passé et, comme la vieille politique, venir dans cette salle et dire: "bon, celui de hier a été un accident", on recueille un document et rien ne s'est passé. Alors un engagement de respecter ce que la salle du Conseil de la Vallée a décidé nous vous le demandons et nous vous demandons aussi, en tant que majorité, au-delà du rôle du Président du Conseil, qu'il y ait aujourd'hui la fin d'un système qui ne peut plus durer et que cette salle redevienne le lieu des institutions valdôtaines, qui fasse le bien de notre communauté et surtout au début d'une législature - car on est au début d'une législature - il n'y ait plus les épisodes qu'on a vécus hier à l'intérieur de cette salle et qui ne sont pas dignes de nos aïeux, de ceux qui nous ont précédé et qui ont lutté pour l'autonomie de la Vallée d'Aoste.

Nous savons très bien que beaucoup de mots sont dépensés dans cette salle, après la politique oublie ce qu'on se dit, mais le changement que nous demandons - et nous le demandons indépendamment du rôle qu'on revêt et du rôle qu'aujourd'hui on est appelés par le peuple valdôtain à tenir - c'est un changement que les gens nous demandent et c'est un changement qui doit partir des personnes et à travers des messages différents. Vous avez une opportunité aujourd'hui de donner un message différent, car vous avez eu une méconfiance de la part de cette salle et à cette salle vous répondez et à votre conscience. Pour ce qui nous concerne, nous continuerons à lutter pour le changement et surtout pour le bien de la Vallée d'Aoste.

Presidente - Grazie Consigliere Viérin. La parola al Consigliere Borrello, ne ha la facoltà.

Borrello (SA) - Sì, grazie Presidente.

Sarà un intervento breve, anche per dare la possibilità nel rispetto del limite temporale che ci eravamo posti...per dare spazio ad altri colleghi che si sono prenotati. Al di là dell'ammissibilità o meno del documento, dell'iscrizione dell'ordine del giorno, c'è un dato politico importante, che è quello del risultato della votazione. Non possiamo non prendere atto di quello che è stato l'esito della votazione di quest'aula, dove c'è stato un invito al Presidente del Consiglio a dimettersi.

Ovviamente mi permetterete di fare un minimo di analisi rispetto a questi ultimi passaggi che si sono verificati all'interno di quest'aula consiliare, partendo dalla legge elettorale e dal risultato della tornata elettorale che ha prodotto questi numeri, degli equilibri precari, una precarietà che si è manifestata sin dal primo giorno e che ancora oggi continua a manifestarsi. È ovvio che, a seguito del primo momento di crisi, c'è stata un'effervescenza della politica con tutti i movimenti politici rappresentati all'interno di questo Consiglio che si sono confrontati per cercare di trovare una soluzione a questa crisi politica. Come ha già detto il collega La Torre, forse questo confronto ha portato a fare emergere più le divergenze che le convergenze tra i vari partiti politici, ma una considerazione che dobbiamo fare, alla luce dei risultati che ultimamente si sono verificati all'interno di quest'aula, è che le divergenze sono anche interne, perché i risultati sono chiari: tre votazioni, diciamo, negative all'interno dell'aula consiliare in poco più di due Consigli è un dato inequivocabile di cui noi dobbiamo prendere atto.

Non è una questione partitica o di solidarietà all'amico Marco Viérin, che è del mio stesso partito politico, perché la solidarietà io la voglio manifestare anche al collega Follien, alla collega Péaquin, perché sono le risultanze di un qualcosa che non funziona. È innegabile, colleghi, che la responsabilità di condurre gli aspetti politici ed amministrativi è incardinata alla maggioranza, siamo noi che dobbiamo gestire le danze e siamo noi che siamo stati deputati ad interpretare questo ruolo. Ovviamente, quando vengono meno i numeri, viene meno anche la garanzia di poter assolvere a questo ruolo. Andiamo allora ad analizzare quelli che sono gli aspetti importanti, le responsabilità che ognuno di noi...e ringrazio i colleghi che in maniera trasversale hanno detto e hanno dato ulteriormente disponibilità ad affrontare le tematiche con responsabilità. Noi dobbiamo portare avanti delle tematiche importanti, è un caso o non è un caso, non lo so, ma proprio nella seduta odierna abbiamo dei punti che, secondo il sottoscritto, sono molto importanti, parto...non voglio fare una scaletta in ordine di importanza, ma prendendo i temi che ho seguito maggiormente: il tema dei rifiuti, il progetto di legge sugli Enti locali, il tema dell'adeguamento della legge sulle politiche abitative per dare risposte sul territorio...sono tematiche che noi dobbiamo condurre e portare a termine.

Allora abbiamo fatto un confronto di maggioranza, che ha portato alla definizione di un...il collega La Torre l'ha chiamata una "tregua", io la chiamo una "fiducia supplementare", e così vengo a spiegare anche il discorso della lettera. Abbiamo ritenuto opportuno sottoscrivere una lettera - i 17 Consiglieri di maggioranza, ovviamente non ne fa parte il collega Viérin, in quanto, diciamo, destinatario di questa lettera -, dove noi andiamo a riconfermare la fiducia al Presidente del Consiglio, affinché si possano portare avanti quelle leggi e quei provvedimenti importanti proprio in virtù della necessità di condurre quest'aula: questo è il messaggio che noi vogliamo dare. Non ci sottraiamo - e lo ripeto - all'analisi politica, un'analisi politica che è chiara e netta, il dato inequivocabile: tre votazioni negative nell'arco di due sedute consiliari vuol dire che un'analisi politica dev'essere fatta e dev'essere fatta all'interno dei gruppi che compongono questa maggioranza, all'interno delle forze politiche e all'interno dei movimenti. Noi abbiamo già avuto modo di iniziare questo percorso di approfondimento all'interno del movimento, perché una situazione del genere non può andare avanti, ce lo chiede la gente, lo chiediamo anche noi, perché essere seduti qui ed affrontare continuamente queste situazioni...qualcuno ieri l'ha definito "una brutta giornata", è stata una brutta giornata per tutti, per tutta la politica e quindi credo che un'analisi approfondita debba essere fatta.

Presidente - Grazie Consigliere Borrello. Ha chiesto la parola la Consigliera Certan. Chi deve prenotarsi lo faccia...

Certan (ALPE) - Grazie Presidente.

Interverrò molto brevemente perché vorrei essere di parola, avevamo detto che a mezzogiorno avremmo chiuso, quindi mi sembra che sia giusto così! Ho ascoltato attentamente le lezioni di politica che sono avvenute questa mattina in quest'aula. Io personalmente...ma come gruppo abbiamo un grado di umiltà che non ci permette di far dire che il lavoro che il nostro gruppo ha fatto è di un livello politico e concreto più alto o più basso degli altri. Sappiamo quale lavoro abbiamo svolto in questi anni: un lavoro concreto, chiaro, esplicito, trasparente e onesto, alla luce del sole, che è stato riconosciuto da altri movimenti e anche dai cittadini valdostani. Credo che questo sia molto importante, perché ritengo che abbia responsabilità sia chi fa e magari sbaglia, ma anche chi non fa o fa di nascosto, senza il coraggio di dirlo apertamente, oppure distrugge solamente e poi ci fanno una risata sopra. Devo dire che il problema politico in quest'aula, ma credo in Valle d'Aosta, c'era, c'è ed è rimasto, chiarissimo, grave, a quanto pare, a parte un piccolo esame di coscienza, null'altro si è riusciti a concludere questa mattina.

Mi permetto di dire che è anche uscita, oltre al problema politico grave, anche la debolezza sempre più marcata di questa maggioranza, che abbocca alle provocazioni (forse) e continua ad usare dei metodi che chiaramente sono stati esplicitamente dichiarati non graditi. Avevamo dato tutta la disponibilità ad una condivisione, ma i metodi all'ultimo momento riguardo a dei piccoli passaggi sui segnali sono sempre i soliti. Devo dire che se alla prima occasione che capita e che la minoranza chiaramente spesso mette anche in atto...alla prima occasione di verifica si cade è perché, in effetti, 18 a 17...è impossibile o poco probabile da governare con questi metodi, bisogna utilizzarne altri e sicuramente gli ammiccamenti, gli sguardi incrociati, i sorrisini, gli sguardi complici che noi vediamo a volte, non funzionano e che abbiamo visto anche in questo mese di nuovo élan del Governo...beh, è stato confermato immediatamente ieri, quando la maggioranza - ed è un problema della maggioranza, collega La Torre - è caduta immediatamente.

Intervengo poi solo più su questo passaggio, anzi su due. Beh, "sull'inadeguatezza di una classe politica che non riesce a rinnovarsi", collega La Torre, ha tutta la mia approvazione per questa sua frase e, in effetti, vede io non ho l'esperienza che ha lei, che mi pare si sia saputo invece in questi anni rinnovare in modo molto chiaro e trasparente! tant'è che è riuscito in questi anni veramente a portare avanti una politica nuova. Le chiedo quindi di darci una mano anche a lavorare su una legge elettorale nuova, perché ci rendiamo conto - l'ha detto lei - che con questa legge elettorale non si riesce a governare. Bene, allora credo che per poter rinnovare una classe politica...lei sarà d'accordo con noi, dovremo quindi affrontare sicuramente anche il problema della legge elettorale e, ad esempio, della preferenza unica, lo sappiamo, il perché siamo arrivati a questo punto e perché la politica non riesce a rinnovarsi, è chiaro, i cittadini lo hanno capito.

Sull'altro passaggio, beh, c'è tutta la nostra disponibilità anche a lavorare su temi che invece riteniamo importanti. Io credo, a differenza del collega che mi ha preceduta, il collega Cognetta, che diceva che gli Enti locali sono l'ultimo problema...beh, chi ha lavorato ed è stato amministratore nei Comuni sa benissimo che probabilmente l'argomento dei rifiuti, il problema dei rifiuti, il problema della casa, del lavoro si affrontano anche prendendo in considerazione un argomento più vasto, che è quello degli Enti locali. Si parla spesso anche di economizzare, di evitare gli sprechi, di costi della politica, ecco, penso che quest'argomento e questa legge sugli Enti locali vada anche in questa direzione. Credo quindi che sia importante saper scegliere in questo momento, mettendo da parte sicuramente i personalismi, senza però nascondersi dietro ad un fatto politico, che è successo ieri e che è stato molto grave. Dopo di oggi c'è una pausa estiva, che però inizia con una nuova e gravissima crisi politica.

Presidente - Grazie Consigliera. Ha chiesto la parola il Consigliere Ferrero, ne ha la facoltà.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Due brevi considerazioni che penso dobbiamo a chi ci ascolta, dobbiamo ai cittadini valdostani che dall'esterno faticano a capire che cosa sta succedendo e, come cittadino valdostano, anch'io, nonostante le delucidazioni fornite dai colleghi Farcoz e Borrello, non riesco a capire cosa sia successo questa notte e che abbia fatto cambiare idea alle persone che ieri avevano dato un voto e che oggi firmano un altro documento. Tra l'altro, è da precisare che la risoluzione di ieri è passata certo con i voti dell'opposizione, ma gli altri erano voti di astensione, quindi non erano voti - tra virgolette - di "sostegno" al Presidente del Consiglio in carica. Su questa questione quindi noi avremmo gradito una spiegazione e ve lo dico al di là di qualsiasi interesse di bottega, perché l'interesse di bottega dell'opposizione sarebbe quello di arrivare alle prossime elezioni comunali con voi a brandelli, cioè se veramente facessimo un calcolo, che è un calcolo politico, per noi i sei mesi che ci separano dalle comunali sarebbero una pacchia, un banchetto, ma non andiamo a fare gli avvoltoi dei cadaveri o dei feriti sul campo di battaglia, vogliamo riuscire a capire se avete veramente una strategia per uscire da questo momento o se invece navigate a vista. Questa specie di fiducia supplementare, così definita dal collega Borrello, che è stata data al Presidente Viérin quindi mi sembra un po' una cosa estemporanea, sì, è una cosa di fantasia, i mondiali sono finiti e i supplementari anche, qui non ci sono più neanche i rigori, ormai la partita si capisce che è una partita che avete perso e allora perché continuarla o comunque perché continuarla con la stessa squadra? Questo bisognerebbe chiedersi e questo noi ci chiediamo, perché allora non tentare - questa è una proposta - un percorso che sia alternativo? Quello di sederci attorno ad un tavolo e individuare un nuovo Presidente del Consiglio che sia condiviso, magari scrivendo anche che cosa deve fare questo Presidente del Consiglio nei primi 100 giorni? Per chiarirci le idee, perché tante sono le questioni che sono rimaste, le questioni interpretative alla fine bloccano la macchina amministrativa, bloccano le decisioni che prendiamo in Consiglio, rischiano di costituire un ostacolo e di fare una serie di scatoloni vuoti che sono belli da guardare, ma all'interno non hanno nulla. È su questo che noi vorremmo avere da voi una risposta, ma è la risposta che ci chiedono anche i valdostani, anche perché per i prossimi 8-9 mesi che ci separano dalle comunali, insomma, non potrete raccontare la storiella che quelli dell'opposizione sono cattivi e non vi lasciano fare il loro lavoro! Qui è andata avanti già per due, tre, quattro, cinque mesi, insomma, ormai anche questa non è più utilizzabile, e allora fate una riflessione, che oggi ci sia questo documento dei supplementari...ma vi renderete conto anche voi che è ridicola la cosa? Vi mettete voi stessi in una situazione che è ridicola! Usciamo dall'impasse, si è capito...dall'impasse si esce tutti assieme con un progetto di emergenza, con un qualcosa però che sia concreto, non con le solite parole, non con la fiducia supplementare. Grazie.

Presidente - Grazie Consigliere Ferrero. Ha chiesto la parola il Consigliere Guichardaz. Se ci sono altri che vogliono iscriversi... Grazie.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Intervengo perché mi sembra di essere davvero...non lo so, in quei film un po' surreali in cui i copioni hanno dei cambiamenti improvvisi giusto così per far ritornare l'attenzione sul canovaccio. Cosa sta succedendo colleghi? Scusate, cioè io sento un intervento del collega La Torre dall'alto evidentemente della sua esperienza politica, il collega mi sembra abbia cominciato a far politica quando io ho cominciato a lavorare: 25 anni fa, nel 1989, se non addirittura prima...e oggi, da grande statista qual è, il collega La Torre viene a parlarci di rinnovamento della classe politica; poi fa su tutta una disquisizione sullo squallore e lo schifo della politica, mettendo ovviamente tutti dentro con quella sua tecnica che tende ad annacquare le responsabilità. Collega La Torre, faccia la cortesia di parlar per sé, per il suo movimento e magari per i suoi amici, non tenda sempre ad allargare il campo cercando di confondere le idee e dire che tutto fa schifo e che tutto è squallido! Per quello che mi riguarda, io non sento né di far schifo e non mi sembra di essere nemmeno squallido, quindi quest'eventuale considerazione sulla politica valdostana se la tenga per sé! Tra le altre cose, voi sono 13 mesi che date uno spettacolo di voi della maggioranza, di coloro che dovrebbero governare questa regione...perché forse non è ancora molto chiaro che noi siamo opposizione e che voi siete maggioranza, cioè coloro che dovrebbero governare questa regione. Siete quelli che avete la pretesa, in 18, di governare questa regione. Siete quelli che avete invocato il dialogo e la condivisione sui temi e poi cosa avete fatto? Abbiamo fatto un bel rimpastone dove abbiamo messo la Presidente Rini al posto del collega Farcoz, il collega Farcoz al posto di...non so più chi in I Commissione, il collega Baccega ha fatto il giro con il collega Perron, il collega Perron ha sostituito il collega. Non mi ricordo neanche più che cos'è avvenuto! Io credo che i cittadini non si rendano conto di che cos'è avvenuto! Il collega Marco Viérin era Assessore, è diventato Presidente del...cos'è cambiato? Cos'è cambiato rispetto alle dinamiche? Lo vediamo oggi! Non siete in grado di governare questa regione perché non siete neanche in grado tra di voi di chiarirvi, di capire che cosa state facendo! Collega La Torre, quindi la crisi è vostra, la storia è vostra, le questioni tutte sono interne a casa vostra! Quando si parla di faide, collega La Torre, le faide sono familiari! Lei non può mettere dentro tutta una maggioranza e una minoranza, un Consiglio regionale, e parlare di faide, il significato delle parole non può essere travisato. La faida è una questione tutta interna alla famiglia e io le do ragione su questo, perché queste sono solo faide! Non c'è la preoccupazione da parte di chi vota contro all'interno della vostra maggioranza. Tra l'altro, votate solo a voto segreto, perché qua c'è veramente una classe politica che, oltre che rinnovarsi, evidentemente deve forse trovare anche il coraggio delle proprie azioni. La faida è tutta interna vostra, per equilibri al vostro interno, perché non ve ne frega niente di niente di niente del bene della Valle d'Aosta!

Non venga poi a tirare fuori le questioni: "bisogna lavorare insieme", lei ha fatto una proposta forte durante i 70 giorni della crisi per mettere insieme e per far dialogare...cosa avete dialogato dopo? Avevate la possibilità di condividere...a partire dalla nomina e dall'elezione del Presidente del Consiglio, a partire dall'elezione e dalla nomina del Presidente della I Commissione. Ve la siete di nuovo ripartita tra di voi! E lo stesso vale per la nomina del Vicepresidente del Consiglio, che ci avete somministrato come cosa fatta. Non ce l'ho con il collega Follien, guardi, non è un problema del collega Follien, è un problema di metodi! Allora, non veniteci a raccontare...la prego, collega La Torre, perlomeno noi che siamo ancora nelle fasi iniziali della nostra vita politica, non ci venga a mescolare con i fatti suoi e con le sue questioni! Lei si prenda la sua responsabilità, cerchi di fare eventualmente una biografia della sua situazione e non venga qua a raccontare a noi...a metterci tutti dentro quest'immagine di squallore e di schifo, perché io sinceramente la rifiuto!

L'altra questione che voglio dire è...collega Farcoz e collega Borrello, che adesso non ci sono, non so dove sono andati, parlo comunque agli altri...io non ho capito che cosa avete combinato, cioè, prima vi impallinate al vostro interno, poi fate una mozione di fiducia al collega Viérin? Ma perché non evitare di impallinarvi direttamente, invece di ritrovarvi poi sempre di conserva a cercare di riparare le questioni? Con quale dignità politica cioè potete emettere un comunicato... Provate a dire che vi siete chiariti e che anche i dissenzienti sono venuti fuori al vostro interno, avete chiarito...fate finta che almeno il popolo valdostano...al posto di fare i grossi proclami da statista, che non ne abbiamo bisogno, dite: "ci siamo chiariti". Ci sono dei problemi all'interno della maggioranza, che constano evidentemente di...non so, problemi di tipo politico, problemi di valutazione, eccetera, abbiamo ribadito la nostra fiducia al collega Marco Viérin. Le due persone che hanno votato contro hanno detto le motivazioni... È questo il chiarimento, non che oggi venite qua con questa barzelletta del documento che vi dà fiducia, ma cosa capisce la gente? La gente già è confusa, perché io credo che ieri non abbia capito assolutamente che cos'è avvenuto, non abbia capito le elezioni, voi che non avete votato, che non avete votato l'insindacabilità, voi che vi siete...avete tirato su le mani per fare... Che cosa capisce la gente? Oggi, secondo me, con quest'ennesimo atto, che io, da povero neofita della politica, penso sia politicamente l'ennesima cretinata, se volete che ve lo dica, poi mi spiace dirlo...cosa fate? Fate una lettera dove ridate fiducia al povero Marco Viérin che ieri avete impallinato nel voto segreto. Beh, mettetevi un po' d'accordo tra di voi, poi magari si può ragionare...nel momento in cui vi siete messi d'accordo, si può poi ragionare dei grandi temi, trovarci d'accordo poi attorno ad un tavolo della condivisione, che spero dopo quest'ennesima bastonata che vi siete presi...e che vi siete presi voi, perché l'opposizione come compito ha quello di fare opposizione...

Collega La Torre, non ci metta dentro le vostre questioni. Noi facciamo opposizione, noi facciamo le mozioni, noi cerchiamo di mettere in rilievo l'inadeguatezza della maggioranza, quindi ve la siete fatta...è una roba endogena, è una crisi che non riuscite a gestire al vostro interno, l'opposizione non c'entra niente! Allora, vogliamo parlare di dialogo sui grandi temi? C'è stata l'apertura sugli Enti locali, c'è stata l'apertura sulle questioni relative alle tematiche di cui dovremmo discutere penso questo pomeriggio. Si può parlare di politiche abitative, si possono...stiamo parlando insieme di tematiche che possono a qualcuno sembrare banali, ma che hanno comunque una loro ragione anche unitaria: la ludopatia ed altro. Se vogliamo parlare di queste cose, non si può però tutte le volte partire con ragionamenti che attengono solo ed esclusivamente ai temi e poi, quando si comincia a parlare di condivisione vera all'interno del Consiglio regionale, a quel punto lì non c'è più niente. Quello che io dico quindi è: cerchiamo di essere coerenti, cerchiamo di fare dei ragionamenti coerenti tra di noi e soprattutto, colleghi, risolvetevi i vostri problemi all'interno delle vostre compagini, all'interno della maggioranza e cercate, per quanto possibile, di governare questa regione! Se non siete in grado di governare questa regione, prendetene atto e ditelo! A quel punto lì si vedrà che cosa si deve fare.

Presidente - Grazie Consigliere Guichardaz. Non ci sono altre richieste di intervento? Ci sono altri interventi? Se non ci sono altri interventi...chiede la parola il Presidente Viérin.

Viérin M. (SA) - Grazie Presidente.

Non sarò qui a tediarvi, anche perché abbiamo concordato degli orari, ringrazio anche per il rispetto degli orari e degli impegni presi. Io credo che...posso affermare, ma perché tanto lo sento profondamente...che sono perfettamente a conoscenza dell'invito che il Consiglio mi ha posto e lo terrò certamente in considerazione, facendo anche delle riflessioni che non sono solo all'interno dell'aula. Sono delle riflessioni che vanno fatte, come qualcuno...anzi quasi tutti i colleghi hanno detto, all'interno delle forze politiche e della situazione politica che viviamo, altrimenti questa questione non la affrontiamo seriamente. Oltretutto anche il fatto che questa votazione è arrivata da due colleghi della maggioranza peserà ancora di più sulle mie riflessioni dei prossimi giorni, anche perché è corretto farlo, l'hanno già accennato altri colleghi. Sul merito credo che però vanno dette almeno due cose, o ricordate. Credo che i colleghi abbiano sempre saputo, anche perché viviamo tante ore insieme nel lavoro...ho sempre sostenuto che nessuno può avere la verità in tasca, che si può anche sbagliare se si lavora e dedico però con serietà tantissime ore di lavoro a quello che credo. Penso di sempre aver creduto in questo compito che mi è e ci è stato affidato e questa per me è la cosa più importante: rispondere a me stesso, alla mia coscienza e alla gente che incontro e quindi, vedete, addebitarmi il fatto che non ho avuto la volontà di determinare cambiamenti, un sistema...

Voglio solo ricordare che non possiamo fare la vecchia politica qui, io sono stato eletto Presidente da quest'aula da 35/38 giorni, parlo di giorni contando sabato e domenica. Io allora vorrei capire se giochiamo a fare la vecchia politica e quindi è lecito dire tutto, per carità, e quindi pretendere dal sottoscritto che si possano cambiare regolamenti in quei giorni, pretendere che si possano fare delle impostazioni organizzative dei gruppi diverse, pretendere che si possa fare una proposta di programmazione del Consiglio, che sapete bene che si può fare quando si discute del bilancio del Consiglio e quindi si potrà fare in autunno. Allora, pretendere queste cose in quei 35/38 giorni non è onesto nei miei confronti, ma di quest'aula. Allora, vedete, anche sul lavoro di questi 35/38 giorni non potete addebitare mancate iscrizioni, anzi a volte ho anche consigliato, per cercare di essere il Presidente di tutti, come potevano essere impostati certi atti e poi sono stati iscritti. Il confronto che ho sempre avuto, il dialogo...e allora, vedete, la stessa iscrizione che il collega Rosset ha citato, la mia persona, io potevo anche, sulla base del Regolamento, non accoglierla - l'ha detto il collega Rosset -, l'ho fatto perché non ho nulla da nascondere, perché la mia coscienza mi ha detto tranquillamente: se c'è un ordine del giorno che ti riguarda...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...no, l'ha detto il collega Rosset che si poteva anche non accogliere, non l'ho detto io! Nel suo primo intervento di oggi.

Allora, vedete, questi fatti portano a dire che non sono qui a polemizzare e non voglio polemizzare, come credo che gran parte dei colleghi che sono intervenuti non hanno polemizzato, io credo però che vada detto che certamente qualcosa qui non funziona. Non funziona nel senso che non si può continuare ad avere situazioni come quella che abbiamo vissuto in questi giorni e quindi che vada verificato quest'assetto - molti di voi l'hanno detto e quindi lo condivido -, vada verificato un confronto politico serio, vada affrontato anche quello che è il discorso del futuro e lo posso dire con tranquillità, perché ieri noi abbiamo fatto una riunione con i nostri, diciamo, responsabili del movimento e abbiamo condiviso tutti insieme, gruppo della Stella Alpina e Movimento della Stella Alpina, che, se non riusciremo a fare quelle cose che in parte avete detto anche voi, cioè di avere una verifica anche seria politica amministrativa anche per il futuro, non ci resta che quello che ha detto il collega Donzel, purtroppo, perché sarà un altro danno a quello che...gli elettori...ma non ci resta che il voto anticipato, perché così non è che possiamo andare avanti e quindi su questo...io l'ho voluto ribadire proprio perché c'è un ragionamento che viene condiviso dal sottoscritto, dal gruppo, dal mio movimento. Credo quindi che farò una riflessione tenendo conto di questo documento, per cui ringrazio i colleghi della maggioranza, ma dicendo anche...quel documento non mi è sufficiente, nel senso che quel documento è un documento che fa...che gratifica per quello che ho cercato di fare, ma certamente è un documento che ha e deve dimostrare una valenza politica nei prossimi giorni. Grazie.

Presidente - Grazie Presidente Viérin. Credo che non ci siano altre richieste...il collega Bertschy ha fatto la richiesta...ne ha la facoltà.

Bertschy (UVP) - Merci Monsieur le Président.

La dignità in politica sta in tanti atti, sta in come ci si pone, sta anche in come ci si pone di fronte a situazioni di un certo tipo. Presidente Marco Viérin, lei ha citato un po' del lavoro che ha fatto in questi 35 giorni, io devo dire che ho visto della buona volontà, ma ho completamente perso la fiducia nella sua carica istituzionale, non nella persona con la quale non c'è nessun tipo di afferenza...nel momento in cui ieri lei non è riuscito ad imporsi nel suo ruolo di Presidente del Consiglio a chiedere nel gruppo di maggioranza di Union Valdôtaine e Stella Alpina di uscire nel momento del controllo del voto e ha chiesto velocemente ai dirigenti se c'era qualche cosa che all'interno del Regolamento potesse difendere questa posizione. Allora io la buona volontà non la nego, l'ho vista nella Conferenza dei Capigruppo, l'ho vista in tutta una serie di dati, ma in un solo atto ha perso tutto il lavoro che ha fatto in questi 35 giorni e anche quella fiducia che aveva generato in noi dicendo...come ci sta nei rapporti di forza...da quelle parti c'è un leader politico importante dalla forza conclamata che è inutile che stiamo a nascondere! Lei si era anche presentato dalle nostre parti dicendo che gli avrebbe tenuto testa politicamente parlando...stiamo parlando di politica non di affetti personali...non è successo. Ieri il leader politico più forte ha deciso come si votava e lei, come Presidente del Consiglio, ha adattato la sua decisione e poi ha dovuto trovare uno stratagemma al Regolamento. Non vuol dire che in una seconda occasione non ce la farà, però ieri non ci ha messo in condizione di fare questo.

Dico anche che ho trovato sinceramente un po' incoerenti alcune delle cose che sono state dette oggi. Ieri noi abbiamo difeso strenuamente il voto segreto, è chiaro che il voto segreto comporta dei rischi per la maggioranza, per la minoranza. Se poi succedono delle cose e non si trova neanche soddisfazione politica, mi chiedo anche alla fine tutti insieme cosa vogliamo qua, perché tanto vale chiedere il voto segreto se poi dopo dal voto segreto escono dei messaggi che mettono in difficoltà una forza politica, due forze politiche, un progetto politico e poi questi messaggi quasi quasi anche noi dell'opposizione li banalizziamo! Qui è conclamato che è finito un percorso! Un percorso che parte da distante, da dei movimenti che si sono... È anche ora di smettere di parlare del passato, questo percorso è finito! Voi della Stella Alpina potrete fare tutte le vostre riflessioni, ma fate parte di un percorso finito! Non sappiamo quale sarà il percorso nuovo e probabilmente non sappiamo neanche quali saranno le persone nuove che guideranno questo percorso, perché in politica si può essere giovani anche se si sta da tanto tempo, l'importante è capire cosa la società vuole dalla politica. Bisogna anche smetterla di essere tutti politicamente migliori di quelli che sono lì da tempo, o peggiori solo perché... Non è il tempo che data la politica, a mio avviso, è come le persone sanno adattarsi ai problemi che la società vive e come li sanno rappresentare qua dentro, altrimenti non ne veniamo più fuori. Qui si decide che la politica si fa con una certa targa, con una certa età, con un certo taglio di capelli...e quello è il target della politica, la politica deve rappresentare tutti.

Devo poi dire che ho trovato un po' irreverente il fatto che...tutti noi siamo qui per lavorare, ma soprattutto certe cariche istituzionali sono estremamente ben pagate per lavorare, allora lavoriamo, non lamentiamoci e in pace con la nostra coscienza continuiamo a lavorare, come fanno alcune delle cariche istituzionali che rappresentiamo, però almeno...ecco, tutti siamo pagati per lavorare e, quando lavoriamo, facciamo solo il nostro lavoro. Ho sentito anche dire che abbiamo perso tempo. Io ho come l'impressione che se in un'azienda si fa una discussione rispetto ad un certo prodotto e si mette troppo tempo a discutere su questa cosa si perde del tempo, io non credo, in politica anche queste discussioni non sono perdite di tempo. Qualcuno da fuori: "sì, tante parole", no, non è così, perché noi qui stiamo cercando l'assetto giusto per far ripartire la Valle d'Aosta e, finché politicamente non si trova l'assetto giusto, non sono parole sprecate, perché noi oggi con 10 voti segreti vi rimetteremmo 10 volte in discussione! Allora fuori di qui ci sono 100.000 abitanti che non hanno bisogno di un governo debole: hanno bisogno di persone capaci e di un governo forte che non abbia paura del voto segreto, che trovi le condizioni per affrontare le difficoltà e che abbia anche la capacità di perdere qualche voto in qualche votazione, ma voi non potete perderne neanche uno, perché, quando ne perdete uno, siete sotto!

Allora, siete ripartiti, lo strappo non ha funzionato. Ci saranno le vacanze e io spero che queste vacanze permetteranno veramente ai nostri movimenti di prendere atto che così non si può più andare avanti, perché sennò continuiamo a personalizzare tutto qua dentro. Qualcuno vuole andare più veloce, qualcuno è più simpatico, si parlava di sorrisini ed ammiccamenti...cioè si possono fare tante considerazioni e la politica deve uscire di qui! L'Union Valdôtaine, la Stella Alpina, l'UVP, l'ALPE, il PD, il Movimento Cinque Stelle devono trovare la forza di capire che la comunità ha bisogno di noi e di trovare delle soluzioni, poi vedremo chi ci starà dentro e chi ci starà fuori. È chiaro che le soluzioni si trovano con le sensibilità e le attinenze che si hanno nei temi e si è visto che su alcuni temi ci abbiamo messo tre minuti a trovare un accordo; ci abbiamo messo tre minuti, perché è evidente che la politica rappresenta dei pensieri e dei voti e se su quei pensieri e su quei voti si trovano le condizioni per andare avanti, si va avanti, ma non è la situazione di scambiarsi le poltrone, è un'altra politica quella lì! È un'altra politica! Se ieri sono arrivate le sue dimissioni, è perché è un altro il metodo che noi abbiamo in mente! Probabilmente anche in maggioranza c'è qualcun altro che ha quegli altri atteggiamenti...degli atteggiamenti che non gli vanno più, io penso che tutti si possono resettare e ripartire. Noi non facciamo una battaglia contro le persone, da sempre facciamo una battaglia per la politica che vorremmo e per i metodi che ci piacerebbe che venissero applicati per portare avanti quella politica. Ci sono poi a volte cose che sconfinano sul piano personale, come sempre, non è questo quello che si vorrebbe però, quando c'è tensione, quando ci sono difficoltà, può capitare che si arrivi lì, però lasciamo fuori troppo l'umanità, qui si fa politica, se non c'è rispetto, bisogna chiarirsi, ma rimaniamo sui temi politici!

Allora, Presidente, io per la sua dignità, in qualità di Presidente del Consiglio, le chiedo di rimettere il mandato e poi piuttosto di riaffidarlo al rientro a settembre dalla sua maggioranza, ma lì sarà forte! Non con una letterina che arriva, perché sappiamo tutti che se la letterina fosse votata in un voto segreto, probabilmente 17 voti non li avrebbe avuti neanche questa mattina. Allora, se lei vuole essere forte, se lei vuole essere rappresentante di questi 35 Consiglieri, si dimetta, dimostri di essere una persona che ha la sua dignità, perché ha tanti anni di politica e la può vantare questa dignità e poi si rimetta alla disposizione del Consiglio regionale. Vedrà che forse avrà più crediti di quelli che avrà oggi e sarà più forte nel combattere certi metodi. Grazie Presidente.

Presidente - Grazie. Io chiederei all'Assemblea di attenersi a quelli che erano gli accordi della Capigruppo, l'Ufficio di Presidenza...di chiudere in un tempo determinato. Dopo l'intervento del Presidente, quindi chiederei magari ai colleghi di non intervenire, di limitare ai cinque minuti onde poter replicare e così poter chiudere entro mezzogiorno...entro l'una la discussione. Ci sono altre richieste d'intervento?

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...in effetti; concordo sull'accordo preso nella Capigruppo: se ci sono altri interventi, chiederei di limitare ad una risposta sull'intervento del Presidente. C'è qualcuno che prende la parola? Non ci sono richieste? Considerato che non ci sono richieste, chiudo la discussione e chiederei una riunione alla Capigruppo come era l'accordo di questa mattina. Grazie. Il Consiglio è sospeso.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 12,38 alle ore 12,51.

Rosset (Presidente) - Per cortesia, possiamo riprendere i lavori? Solo per annunciare le scelte fatte dalla riunione dei Capigruppo sull'impostazione dell'ordine del giorno: i lavori riprenderebbero alle ore 15 con la discussione sugli indirizzi di orientamento e formazione e la nuova proposta di adeguamento del piano regionale di gestione rifiuti, poi il punto 34.06: "Nuova disciplina dell'esercizio associato di funzioni e servizi comunali e soppressione delle Comunità montane", proseguirà con il punto 34.03: "Disposizioni in materia di politiche abitative", continuerà con le modifiche alla deliberazione del Consiglio regionale del piano triennale di politica del lavoro 2012-2014 e poi con il punto 34.05, che è la legge 29, contenente: "Disposizioni per favorire il consolidamento patrimoniale della Monterosa S.p.A.", con l'impegno negli ultimi...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...prego? Sì, con l'impegno di...

Ha chiesto la parola la Consigliera Morelli, ne ha facoltà.

Morelli (ALPE) - Sì, per una rettifica di quanto è stato comunicato dal Presidente. La Conferenza dei Capigruppo ha deciso di affrontare i tre punti che sono considerati prioritari, che sono i punti sui rifiuti, gli Enti locali e la legge sulla casa. Dopodiché c'è un riaggiornamento della Capigruppo per valutare il prosieguo...con i punti che ha detto il collega Rosset, ma, dopo la trattazione dei primi tre punti, la Capigruppo valuterà nuovamente.

Presidente - Sì, chiedo scusa, probabilmente mi sono espresso male. Dopo i tre punti Capigruppo per proseguire su...questo lo davo per scontato avendo...grazie. Buon appetito.

Il Consiglio prende atto.

-----

La seduta termina alle ore 12,54.