Oggetto del Consiglio n. 653 del 28 luglio 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 653/XIV - Interpellanza: "Interventi per l'individuazione di una soluzione giuridica alla decisione assunta dalla Corte costituzionale circa l'applicazione delle norme in materia di abbattimento delle barriere architettoniche anche per i rifugi alpini raggiungibili solo mediante sentieri".
Presidente - La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Merci.
Questa problematica credo sia conosciuta da tutti: la Corte costituzionale ha fatto ricorso rispetto ad una nostra legge che è nata con lo spirito probabilmente di dare la soluzione legislativa a quella che era una disposizione regolamentare precedente, ha invece creato un grande problema e soprattutto forte preoccupazione per i gestori di rifugi alpini, per i proprietari di rifugi alpini, ecco. Il problema nasce dall'articolo 26, la legge prevedeva: "agli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande non raggiungibili con strade destinate alla circolazione di veicoli a motore non si applicano le disposizioni vigenti in materia di abbattimento delle barriere architettoniche". La Corte...l'Avvocatura dello Stato ha dichiarato come la norma regionale si pone in contrasto con le previsioni statali in materia di superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati e pubblici e privati aperti al pubblico. Tutto questo aggiungendo che non è competenza della legislazione regionale poter disporre invece di competenze, appunto, che sono della legislazione statale. La difesa dello Stato ricorda che la Corte costituzionale, con la sentenza n. 282 del 2002, ha affermato che detta competenza del legislatore statale è "idonea ad investire tutte le materie, rispetto alle quali il legislatore stesso deve porre le norme necessarie per assicurare a tutti, sull'intero territorio nazionale, il godimento di prestazioni garantite, come contenuto essenziale di tali diritti, senza che la legislazione regionale possa limitarle o condizionarle".
Ripeto la premessa e le cose che conosciamo, ma per anche lavorare in senso costruttivo per il futuro. È chiaro che noi qui approviamo delle leggi, ma chi ci mette in condizione di approvare le leggi dovrebbe porre, probabilmente, un po' più di attenzione rispetto a certe situazioni che andiamo a discutere. Se da un lato è giusto che nello spirito autonomistico, autonomista, che ci deve così stimolare a fare tutto il possibile per difendere il nostro territorio, ci animiamo e ci proponiamo di fare una legislazione che sia il più confacente possibile al nostro territorio, dall'altro, dobbiamo porre la necessaria attenzione perché tutto questo non vada in contrasto e soprattutto non pregiudichi, come in questo caso, l'attività di chi svolge in Valle d'Aosta il proprio lavoro in situazioni come quelle di oggi dei rifugi.
Il problema lo conosce bene, Assessore, la cosa che ci ha un po' incuriosito inizialmente e poi ci ha invece preoccupato: non abbiamo capito per quale motivo...non abbiamo seguito l'iter della legge, non ci siamo...non abbiamo fatto quello che potevamo fare, ecco, di seguire anche la discussione e prepararci alle nostre controdeduzioni... Soprattutto quello che oggi ci preoccupa è il fatto che questo contrasto...tra l'altro, genera una problematica che poi va a riferirsi anche poi ad altre Regioni, perché la norma si estende a tutta la legislazione nazionale...quello che ci preoccupa è che è chiaro che questa situazione mette in condizione i gestori di rifugi di essere in violazione delle norme...evidentemente preoccupano e rischiano anche cose che è inutile stare a ribadire qua.
Sono quindi a chiederle, Assessore: "quali azioni intende intraprendere sul piano locale alla ricerca di una soluzione giuridica e, comunque, per quali ragioni...non si sia costituita alla Consulta" e poi sappiamo che ci sono attività dei nostri Parlamentari al riguardo di questo, che sono stati informati - noi li vediamo un po' di meno in I Commissione, ma altri hanno modo di discutere con loro -, volevamo sapere se i nostri Parlamentari sono stati investiti di questo problema e come stanno operando politicamente per provare a dare una soluzione. Grazie.
Presidente - La parola all'Assessore Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Grazie.
Grazie anche dell'interpellanza che ci consente di evidenziare l'atteggiamento del legislatore regionale, perché ne abbiamo parlato tante volte. In diversi interventi, anche da parte del vostro gruppo, così come da altri Consiglieri, ci viene chiesto di osare nell'ambito della legislazione regionale: interventi per difendere gli interessi dell'Amministrazione, della nostra comunità e anche a volte, rispetto a delle motivazioni giuridiche, ci viene detto: "ma intanto proviamoci". Questa norma è una norma che credo sia di un'evidenza esagerata, dove andiamo ad evitare degli aggravi e ad evitare degli investimenti assolutamente inutili, perché sono investimenti che vedrebbero gli imprenditori obbligati ad intervenire sulle barriere architettoniche in locali e in rifugi che sono raggiungibili solo con abilità alpinistiche, o comunque assolutamente non raggiungibili da strade sia carrozzabili, sia poderali.
È chiaro allora, collega Bertschy, che, prima di arrivare al contenzioso, c'è sempre un confronto tra i responsabili giuridici della Presidenza del Consiglio dei ministri con i nostri tecnici, dove vengono evidenziati i rilievi e, a fronte di questo percorso, è apparso molto chiaro che questo nostro intendimento aveva un blocco totale e quindi tutte quelle argomentazioni, che sono delle argomentazioni che ci sono state pre-contenzioso, è stato valutato che non avrebbero sortito nessun effetto e quindi, al fine di evitare delle ulteriori spese all'Amministrazione regionale, non vi è stata questa costituzione che non avrebbe portato a risultati.
Rispetto a questo tema, condividiamo totalmente quella che è in qualche modo una domanda che avete fatto come domanda, ma che è una suggestione, ovvero agire per il tramite dei nostri Parlamentari, ma non tanto come Parlamentari della Valle d'Aosta, ma come Parlamentari della montagna, che hanno la possibilità di avere relazioni con tutti quei territori che condividono con noi queste problematiche. Le posso quindi assicurare che già un mese fa è stata avviata un'attività con i nostri Parlamentari affinché alla prima occasione, nell'ambito di qualche legge che attiene a questo settore, vengano inserite delle specifiche che vanno nella direzione di evitare in un momento così di crisi che i vari operatori sprechino delle risorse, quindi al riguardo - io ho avuto modo di parlare con il nostro Senatore - ci sono già tutta una serie di altre forze politiche a livello romano che si sono dette disposte a sostenere quest'indirizzo.
Presidente - La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Siamo molto più tranquilli, se ha parlato col Senatore... Assessore, il problema non è personale tra lei e il Senatore, siamo contenti che vi parlate, che parlate coi Senatori della montagna e speriamo che conoscano la montagna tutti quanti, il rispetto che noi chiediamo è sempre un po' per la nostra Assemblea, ecco, i Consiglieri regionali portano i temi, sono contenti a volte di portare temi più complicati, altri meno magari delicati, a volte magari di far sorridere, a volte di far arrabbiare, ma, come tutti, abbiamo la necessità di dare delle risposte ai nostri cittadini.
Ha detto bene lei: non è il momento di creare né preoccupazioni, né costi a chi fa attività di tipo economico e sicuramente è il momento di inseguire, attraverso le nostre leggi, la difesa del nostro territorio, della nostra gente, però, quando è evidente che alcune leggi vanno a sfondare muri molto difficili da sfondare, forse sarebbe meglio fare qualche cosa di preventivo...un quesito, un confronto, il confronto che avete fatto e che abbiamo fatto dopo poteva magari essere fatto prima, perché siamo andati a violare norme abbastanza "semplici" - tra virgolette - da interpretare, era molto... Quello che voi avete provato a mettere in legge, il regolamento 2 del 1997, messo in legge è una cosa diversa, che chiaramente quello che abbiamo fatto sul regolamento. Non è però tanto questo il tema, perché io sono d'accordo, l'abbiamo detto, l'ha ricordato lei, il gruppo UVP intende e ritiene giusto che i nostri dirigenti cerchino sempre soluzioni più vicine alla realtà che noi viviamo, con l'attenzione che va fatta rispetto a tutta una serie di passaggi. Quello che preoccupa oggi è il fatto che si potrebbe anche arrivare all'immediata cessazione dell'attività, si potrebbe anche arrivare a questo. Allora che il Senatore ci dica che, quando si parlerà di qualche cosa attinente alla montagna, cercheremo di infilare qualche nostro provvedimento, devo dire che io non se rassicura i gestori di rifugio, ma che noi che facciamo un po' di politica non ci sentiamo assolutamente rassicurati da una risposta di questo genere. Nell'incontro che avremo in I Commissione, da noi già chiesto da qualche tempo, quindi speriamo che il Presidente del Consiglio riesca a parlargli come lei riesce ad interloquire col Senatore...e, quando avremo modo di parlare col Senatore e col Deputato, chiederemo qual è l'attività precisa a livello politico, perché non possiamo dire semplicemente ai nostri gestori di rifugi: "ma sì, quando ci sarà una legge, in qualche maniera cercheremo di infilarci dentro...", perché loro oggi sono in una condizione che li mette in difficoltà.
Per concludere quindi le richiediamo se c'è qualche cosa di ufficiale, se ci sono dei documenti ufficiali, di trasmetterceli e le richiediamo di sollecitare un intervento preciso da parte di chi ci rappresenta e di indicarci con quale maniera intendono andare a risolvere o eventualmente a mitigare questa situazione, perché in questo momento a noi pare di non intravedere una soluzione legislativa chiara. Se voi avete già scritto qualche cosa e se avete qualche cosa di pronto, quindi vi chiediamo di farcelo sapere e soprattutto di produrre i documenti necessari. Grazie.
Presidente - Grazie collega. Punto 27 all'ordine del giorno.