Oggetto del Consiglio n. 614 del 17 luglio 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 614/XIV - Chiusura della discussione generale congiunta degli atti "Approvazione della proposta di programma investimenti per la crescita e l'occupazione 2014/2020 (FESR)" e "Approvazione della proposta di programma investimenti per la crescita e l'occupazione 2014/2020 (FSE)".
Presidente - Sono pervenuti al tavolo della Presidenza i due ordini del giorno rivisti e firmati presentati da vari Consiglieri. Sono già stati distribuiti i nuovi testi? ...li stanno distribuendo adesso, aspettiamo due minuti...la distribuzione è finita? Signor Cognetta per...? La parola al collega Cognetta.
Cognetta (M5S) - Sì, grazie Presidente.
Solo per illustrare la modifica all'ordine del giorno successivo rispetto a quello presentato in un primo tempo. Abbiamo sostanzialmente eliminato un impegno, perché tecnicamente era un passaggio ridondante e quindi non aveva senso metterlo...e anche andare a vedere quando verranno portati in commissione gli elementi definitivi rispetto al piano presentato...abbiamo dato una scadenza più realistica, cioè più vicina alle esigenze degli uffici, questo per quanto riguarda l'ordine del giorno relativo al piano operativo FSE. Grazie.
Presidente - Grazie collega. La parola alla collega Certan.
Certan (ALPE) - Sì, grazie Presidente.
Questa mattina mi ero limitata a fare un intervento più politico e in generale sul quadro strategico, non avevo illustrato quest'ordine del giorno. In realtà, la procedura che abbiamo utilizzato è la stessa di quella utilizzata per il Fondo sociale europeo, nel senso che abbiamo concordato che i tempi entro cui presentare le attività in modo più sistematico e pratico fossero a partire dal momento in cui a livello europeo vengono restituiti i testi definitivi. Ecco, riguardo a questo, però noi abbiamo ripreso - e sono soddisfatta che comunque su questo testo ci sia in qualche modo una convergenza - appositamente nelle premesse sia le priorità ed i vari obiettivi, le priorità dei vari assi, perché ci auguriamo veramente che vengano nel dettaglio poi coerentemente adeguati anche, ai programmi e alle attività che sono previsti per i prossimi anni anche per la Valle d'Aosta. È un po' quel discorso che faceva questa mattina un collega, che diceva: "se fino alla scorsa programmazione queste risorse erano quasi un surplus, pare che con questa programmazione diventino invece le uniche risorse disponibili per la crescita e l'occupazione". Ecco, noi ci auguriamo che si riesca in modo sinergico invece a farle in qualche modo andare parallelamente con altre risorse che metterà la Regione Valle d'Aosta. Ho fatto l'esempio questa mattina, per quanto riguarda l'istruzione, che è nel Fondo sociale europeo, però lo stesso esempio poteva essere fatto (lo stesso paragone con la Provincia di Trento) per sostenere il passaggio ad un'economia a bassa emissione di carbonio in tutti i settori. Mentre noi abbiamo messo un 40 percento, la Provincia di Trento è andata direttamente su un 50 percento, cioè, quando si crede in alcuni progetti, o in alcune programmazioni, poi però bisogna dargli corso e gambe anche con le risorse necessarie. Grazie.
Presidente - Grazie collega Certan.
Io penserei di procedere in questa maniera: aspettiamo le repliche della Giunta, dopodiché, come vi ricordo, i due atti vanno votati in maniera separata, quindi faremo una votazione sul punto 30.1, prima l'ordine del giorno e dopo il provvedimento, e poi faremo la votazione sul punto 31.1, prima l'ordine del giorno e poi l'altro provvedimento. Per la replica, la parola all'Assessore Marquis.
Marquis (SA) - Grazie Presidente.
Ho ascoltato con attenzione gli interventi che si sono succeduti in questa mattinata di dibattito sulla presentazione dei due programmi dedicati alla crescita e allo sviluppo e vorrei fare alcune considerazioni di carattere generale sugli interventi che ho avuto modo di ascoltare. In particolare, mi riallaccio subito con quanto è stato detto poc'anzi dal Consigliere e collega Certan su quella che la modalità per arrivare all'allocazione delle risorse sui vari assi e dove è emerso che ci sono delle realtà diverse dalla nostra, che hanno dato dei rapporti e dei pesi diversi rispetto a quanto abbiamo fatto noi. Credo che questo sia proprio il risultato di un approccio corretto a questa problematica, perché l'allocazione delle risorse sugli obiettivi prioritari, che poi sono declinati in azione, è mirata a valorizzare le debolezze che sono individuate dall'analisi del proprio contesto territoriale. Evidentemente ciascun territorio presenta delle debolezze diverse, faccio un esempio pratico: probabilmente le Province di Trento e di Bolzano, che hanno un migliore tasso di occupabilità rispetto alle altre realtà italiane, hanno concentrato i loro sforzi sull'istruzione, piuttosto che su altre iniziative e questo in linea con le previsioni dell'accordo di partenariato che è stato siglato tra l'Italia e la Comunità europea. Questa quindi è la motivazione per cui ciascuna realtà ha dei rapporti con pesi diversi tra le varie voci che compongono le proposte che sono state presentate.
In quanto ad altre considerazioni - e mi riferisco a quanto è emerso anche nella relazione da parte del Consigliere Fabbri, che giustamente ha evidenziato che siamo arrivati al fotofinish a presentare degli atti importanti che vanno a disegnare il futuro della programmazione europea che riferisce alla nostra comunità - è vero che siamo arrivati agli ultimi giorni, ma così come sono in questi giorni le altre Regioni a discutere del medesimo oggetto. Questo discende un po' dalle logiche che non dipendono da noi, ma che funzionano a livello gerarchico e partono dai livelli sovraordinati: si parte dall'Europa, che dà degli input, l'Italia e vari Stati li assimilano...ed è stato solo il 22 del mese di aprile che è stato siglato l'accordo di partenariato. Da lì quindi sono decorsi 90 giorni per arrivare alla compilazione vera e propria dei piani operativi regionali, però il lavoro non è cominciato a decorrere dal 22 del mese di aprile, è un lavoro che è cominciato nel 2013 con la stesura dell'analisi di contesto.
Credo che bisogna dare atto agli uffici, a chi ha operato per definire questo corposo lavoro di aver fatto un grande servizio, perché è stato utile e fondamentale per arrivare alla definizione delle azioni consequenziali e necessarie. È un lavoro a cui hanno partecipato tutte le strutture dell'Amministrazione regionale coinvolte: il contributo l'hanno portato i vari dipartimenti. Come abbiamo detto prima, c'è stato anche un contributo fattivo delle associazioni di categoria, pertanto credo che occorra ringraziare tutti quelli che hanno partecipato a questo lavoro. Così come voglio ringraziare la commissione, perché mi rendo conto che è stato messo negli ultimi giorni a disposizione un corposo e congruo materiale da esaminare, il lavoro non è stato facile da parte di tutti, quindi a nome di tutta la commissione ringrazio il Presidente Isabellon e tutti i membri che hanno dato e fornito il loro apporto.
Altre considerazioni di carattere generale che mi preme sottolineare sono un ragionamento sulla formazione. È emerso nel corso della discussione...e non solo qui, ma anche sui giornali, a livello nazionale sono state fatte delle riflessioni negli ultimi tempi su qual è il ruolo della formazione e soprattutto su quali sono i risultati che dà la formazione sull'occupabilità e sulla concretezza pratica di valore aggiunto sul prodotto interno lordo. Non è facile arrivare a delle conclusioni su questa materia, perché richiede delle analisi molto complesse che pochi sinora hanno provato a fare. Vi riporto alcuni dati che sono riportati in uno studio che è stato commissionato dalla Regione Veneto e che ha avuto le risultanze dell'analisi fatta in relazione a qual è l'effetto della formazione sull'occupabilità e poi in definitiva sul PIL. Viene evidenziato che il sostegno che l'FSE ha erogato in Veneto tra il 2007 e il 2010 ha portato oggi a valori di disoccupazione più bassi di 1,5 punti percentuali. Questo non voglio dire che sia un dogma, però è un esempio concreto di quanto questi interventi possono agire e dare una mano per migliorare le condizioni di occupabilità e poi trasferire dei risultati concreti sul territorio.
Mi rendo conto che su questi argomenti dei passi avanti se ne possono ancora fare, il nostro impegno sarà quello - una volta definito il programma, così com'è stato concordato sull'ordine del giorno che abbiamo condiviso questa mattina e che è stato appena presentato, (entro 120 giorni, dal momento che sarà definitivamente approvato lo strumento) - di portare all'attenzione della commissione consiliare le azioni che vengono proposte e mirate a risolvere i problemi nella loro concretezza. Credo che da qui ad allora avremo anche modo di discutere su qual è il ruolo della formazione, su come la formazione deve anche progredire a livello qualitativo per dare i risultati che noi ci aspettiamo in termini di occupabilità ed occupazione per la popolazione valdostana.
Credo che tante cose ci sarebbero ancora da sottolineare una che mi preme evidenziare è in riferimento all'intervento che è stato fatto dal collega Cognetta, durante il quale, sostanzialmente riferendosi alla programmazione 2007-2013, è stato evidenziato che siamo arrivati al 34 percento della spesa. Questo credo che sia un dato che sia giusto correggere, perché forse c'è stata un'incomprensione. Siamo già arrivati al 100 percento degli impegni e della spesa, quella che ancora manca è la certificazione della spesa, che ci porrà nelle condizioni di poter arrivare al trasferimento dei soldi, delle risorse da parte dell'Unione europea. Questo è un obiettivo che è stato monitorato con attenzione sino ad oggi e che è già stato oggetto di interventi in Consiglio. In questo momento siamo allineati sul target del 2014, abbiamo ancora il 2015 per arrivare al completamento della programmazione.
Io rimarcherei ancora, come avete detto tutti voi, l'importanza di quest'iniziativa, che confidiamo possa essere utile in un momento di grande difficoltà anche per l'economia valdostana, che comunque dobbiamo evidenziare che ha retto meglio di tante altre situazioni in un contesto di grave crisi finanziaria generalizzata, non solo in Italia, ma anche in Europa. Da queste misure concentrate sulla crescita e l'occupazione ci aspettiamo molto, quindi credo ci sia un'aspettativa grandissima da parte di tutti: da noi, dagli uffici, dalla comunità per ottenere i risultati per dare un nuovo benessere ed occupazione ai nostri concittadini. Io con questo concludo il mio intervento e vi ringrazio.
Presidente - Grazie Assessore. La parola per la replica al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Grazie Presidente.
Gli interventi di questa mattina, dopo l'illustrazione che è stata fatta cercando di individuare quelle che erano le indicazioni...e questo vorrei risottolinearlo, perché nell'elaborazione di questi piani, che sicuramente sono corposi e sono il frutto di un lavoro importante svolto dagli uffici e dai consulenti...anch'io mi associo ai ringraziamenti del collega Marquis per quanto riguarda la struttura dei fondi europei, la struttura, che ha come Coordinatore Mattei; Riccardi, Ballerini e tutti i collaboratori che hanno seguito questo dall'inizio e che sono anche, diciamo per alcuni, la memoria storica, quelli che hanno seguito questi passaggi e con grande competenza hanno saputo impostare dei lavori molto difficili, perché nella nostra realtà abbiamo gli stessi problemi delle Regioni grandi con disponibilità inferiori e con problematiche variegate, per cui non sempre si riesce ad accontentare tutti. In questa logica, però, i cinque punti, i cinque assi sono stati le linee guida, quindi non è che si poteva inventare o prospettare dei piani, delle proposte che uscissero da quelle individuate. In quest'ambito si è cercato di raccogliere, grazie alle azioni di partenariato, alle azioni di consultazione con associazioni di categoria, la camera di commercio, tutti quelli, le piccole-medie imprese, che hanno dato delle risposte che in qualche modo si ritrovano nella parte principale.
Adesso poi parleremo, del settore agricolo, del PSR e così via, ma tutto quest'incastro, inoltre, va letto, inserito, in una veste che fino ad oggi non aveva una linea comune per quanto riguarda la montagna. Noi oggi abbiamo parlato poco di montagna, abbiamo parlato delle problematiche dell'occupabilità, dell'occupazione, del livello di crescita, ma inserirlo in un ambiente montano diventa automaticamente il valore aggiunto di quella che è la sensibilità nei confronti di una politica delle Alpi, che già la Convenzione delle Alpi aveva in nuce e che con la nuova Macroregione alpina potrà dare uno sviluppo a 360 gradi, anche qui ad una condizione: che la Macroregione alpina non diventi la Macroregione, come qualcuno voleva, di 70 milioni di abitanti, che è allargata e che arriva a tutta la Pianura padana, perché altrimenti non si capisce più nulla del settore alpino. Su questo ci sono dei colleghi che stanno facendo un'azione importante, per cercare di rimanere alla fascia veramente alpina, cioè alla montagna, perché dico questo? Perché la metà delle politiche che noi abbiamo visto diventano in qualche modo l'ossatura di questo percorso di crescita se rimangono in quell'ambito, altrimenti fuori da quella linea non hanno più quello sbocco naturale che invece serve per noi e che soprattutto è importante. Su questo voglio sottolineare che è in particolare impegnato in questo settore il collega Borghi, che è l'Onorevole che segue e coordina questo tipo di lavoro molto importante che noi vogliamo seguire. L'ho contattato personalmente, siamo in contatto, ma proprio perché, a mio avviso, ha individuato la giusta linea di demarcazione tra quello che è un discorso fatto nel settore della Macroregione alpina rispetto a qualcuno che vuole invece inventarsi la Macroregione alpina allargata...come una volta le Comunità montane che prendevano la pianura, ma arrivavano fino al mare, dopodiché di montagna non c'era più niente, non si capiva che cos'era la montagna. Oggi questo piano che noi presentiamo a livello europeo, sia nella parte culturale che nella parte scolastica, che nella parte di sviluppo, che nella parte della banda larga, che nella parte dell'aiuto alle piccole-medie imprese, e lo sarà per il settore agricolo...tutto diventa funzionale ad un discorso che ha questo punto di riferimento. Deve mantenerlo perché altrimenti si snatura, altrimenti i fondi non si capisce più perché devono essere con questa dialettica e con questa specificità.
Quando il collega Cognetta diceva questa mattina dei fondi che sono per la parte pubblica e pochi invece per la parte delle piccole-medie imprese, voglio solo così sottolineare che non sono solo i 7,2...relativi all'asse 3, ma ci sono anche 13 milioni a valere sull'asse 1 totalmente destinati al mondo imprenditoriale, per un totale di 20 milioni di euro, lo dico per far capire qual è comunque in qualche modo l'importanza di quest'intervento. È chiaro che questo si situa in una logica, in una strategia che ha un suo peso, che fa rete con altre realtà analoghe e su cui noi siamo molto interessati a capire quello che hanno già sviluppato loro, perché molte volte non c'è da inventare, c'è solo da guardare chi fa meglio di noi, o l'ha fatto prima, e ad un certo punto riuscire a seguire quelle che sono...perché se qualcuno è già andato in qualche modo con delle esperienze positive, perché, soprattutto in questa logica, non riuscire a collegarci e a fare in modo che possiamo recepirle e farle nostre, perché sono già in qualche modo rodate.
Voglio ritornare per correttezza...questa mattina il collega Chatrian ha molto insistito sui progetti pilota, cioè su quelle che sono...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...no, se mi è permesso, l'ha detto nel senso di far capire che quelli avevano e hanno un significato se poi hanno un seguito, ecco, volevo solo...siccome ha detto che alcuni di questi rischiano già di essere in qualche modo...
(interruzione del Consigliere Chatrian, fuori microfono)
...ecco, invece posso dire che, ad esempio, delle pensiline...questa mattina ce n'è solo una di Valsavarenche che dev'essere messa a posto, le altre sono perfettamente attive. Lo stesso discorso...questo è quello che mi hanno...poi io prendo quello che mi è stato detto, ecco, riferisco...
(nuova interruzione del Consigliere Chatrian, fuori microfono)
...eh, sì, abbiamo due fonti da mettere assieme, comunque...il sistema anche per le bici elettriche è questo, c'è un'azione che continua e che è positiva, però, al di là di questi particolari - ma lo dovevo...perché è stato segnalato con correttezza dal collega -, credo che ci sia da tenere nella dovuta considerazione il fatto che alcuni impegni andranno in qualche modo affinati e visti nella prossima lettura prima del nuovo passaggio in questo Consiglio, proprio perché oggi siamo nella fase in cui l'azione di partenariato viene portata a livello europeo, si conclude questa...e poi ritornano per poter fare gli affinamenti. Oltre a tener conto che su questo, come voi capite, ci sono delle procedure e dei processi che devono andare avanti con una certa logica, in particolare credo che qualcuno giustamente abbia fatto riferimento di nuovo alla banda larga, l'avevo citato come punto qualificante, il progetto Broadbusiness. Credo che anche quegli esperimenti, quegli aspetti che sono stati portati per l'informatizzazione legata sia ai giovani che agli adulti abbiano dato dei risultati molto positivi sia con l'utilizzo dei tablet...e questi corsi sono stati seguiti dagli adulti, hanno avuto un seguito e ci sono ancora richieste, è molto apprezzato questo tipo di rapporto. Chiaramente voglio sottolineare che noi con l'impegno nella linea...che va fatta su tutta la Valle e che si sta portando avanti, di cui è già stata fatta una grossa parte per quanto riguarda le comunicazioni veloci, quindi la linea di banda larga...noi saremo quelli che hanno infrastrutturato la regione. Questo poi viene messo a bando e viene utilizzato da tutti i vari settori, cioè i vari operatori delle telecomunicazioni utilizzeranno questa banda larga per fare arrivare naturalmente i segnali necessari, veloci e soprattutto nella logica con cui anche le piccole-medie imprese hanno bisogno, perché se non arriva questo, non c'è...e anche nel settore turistico una delle lamentele di alcune zone turistiche è proprio quella di non avere ancora questi servizi all'altezza della situazione, ecco, questo per chiarezza.
Per gli altri punti, nell'ambito delle sottolineature dei fondi regionali e dell'opera di cofinanziamento, penso che ci sia il mantenimento degli impegni che a livello del nord sono stati proposti e che noi abbiamo mantenuto nella logica che è stata prevista e che noi abbiamo qui sottoscritto e proposto a voi.
Per quanto riguarda la parte relativa all'infrastrutturazione che ne consegue, si è fatto un riferimento al trasporto ferroviario, al fatto che non abbiamo inserito...ora, questa linea...i programmi non possono intervenire in tale settore nelle regioni di centro-nord, questo purtroppo è un limite che noi abbiamo, lo dico al collega... Lei ha fatto riferimento al discorso del perché non si è in qualche modo sviluppato un progetto per quanto riguarda ad oggi il discorso ferroviario...ora, ad oggi, nel settore di centro-nord questi sono esclusi da interventi a livello europeo con gli assi che abbiamo previsto...
(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...ecco, voglio solo dirlo. Non è che è stata una scelta quella di non mettere, è stato purtroppo un vincolo il non poterlo mettere adesso, potrebbe poi essere aperto...c'è tempo per discuterne, per vedere come inserirlo nell'ambito dell'infrastrutturazione, ma ad oggi questo era escluso. Come ad oggi dico, è già stato riferito dall'Assessore competente, per quanto riguarda le miniere, ci sono delle difficoltà che conosciamo, ecco, per i grandi progetti, per quanto riguarda quello che ha già detto... Nella sostanza, quello che voglio ribadire è che questo piano FSE risponde appieno a quelle che sono le possibilità di tradurre in fatti...perché questo è l'obbligo che noi abbiamo ormai...e questo significa anche responsabilizzare la formazione professionale. Molti hanno giustamente sottolineato quest'aspetto, perché anche noi ce l'eravamo posti quando avevamo visto i risultati della precedente opera di formazione, che aveva visto degli impegni importanti, con sicuramente una formazione fatta, ma senza avere poi una coincidenza con il personale formato e il successivo passo, cioè di trovare in qualche modo una collocazione... Questo con i nuovi piani non può più essere permesso, perché ci dev'essere una focalizzazione a priori tra quella che è la formazione ai vari livelli e quello che è il successivo passo di occupabilità, quindi di occupazione, che significa avere gli effetti positivi che noi abbiamo sottolineato. Ecco, questo volevo dire a complemento di quello che già i colleghi hanno ampiamente illustrato. Sicuramente ci possono essere altre situazioni che andranno riviste.
Il collega Donzel parlava anche del fatto che non c'è stato...anche in questi piani non ci sono state completamente delle rivoluzioni, cioè il passaggio dall'esclusione...in qualche modo ai contributi o comunque all'intervento specifico. In alcuni settori, come sarà nel settore agricolo, è possibile; in altri settori questo sicuramente ha una logica di partenariato che è un po' diversa, ecco, questo è perché le regole vanno in questa direzione. Nell'insieme credo che il modello a cui ci siamo ispirati sia quello di una logica di concatenazione attiva tra i vari settori, che è la cosa più difficile, perché essa porta ad avere anche un investimento che qualcuno ha ricordato questa mattina... I milioni messi per la riforma della pubblica amministrazione, se questi avessero l'effetto desiderato, avrebbero sicuramente un effetto moltiplicativo, il problema è che è difficile andare nella direzione giusta senza avere scossoni, senza avere delle difficoltà operative, che, purtroppo, tutti noi conosciamo. Su questo comunque credo che oggi ci sia una sensibilità nuova, una nuova voglia di ricollocare quelle che erano le modalità di lavoro, che fino ad ieri avevano la loro logica, oggi devono cambiare per forza. Una possibilità in più per dare delle risposte celeri e soprattutto per ridurre al minimo quelli che sono i "costi dell'Amministrazione" - tra virgolette - che pesano e che pesano fortemente sia in termini di ritardo se i tempi non sono conseguenti, sia in termini di tempo perso utilizzato per svolgere queste pratiche. L'informatizzazione sicuramente è un passo avanti importante, però deve essere in qualche modo rivista nella logica di un utilizzo il più possibile specifico e soprattutto mirato alle esigenze sia delle imprese che dei singoli che svolgono attività lavorative a vari livelli. Ecco, è con questo spirito che spero si possano votare i provvedimenti che avete nelle vostre mani. Grazie.
Presidente - Grazie Presidente.
Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno in merito al punto 30.01 e poi, prima della votazione del punto, ci saranno le dichiarazioni di voto per chi è interessato a farle. La parola a Certan per...? L'ordine del giorno è stato illustrato ed è stato firmato congiuntamente, quindi, se volete fare la dichiarazione di voto prima, dovete però fare due votazioni separate: si vota prima l'ordine del giorno, prima di fare la votazione sul testo che è stato presentato al Consiglio, perché l'ordine del giorno deve essere votato prima.
Certan (ALPE) - La faccio dopo allora.