Oggetto del Consiglio n. 609 del 17 luglio 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 609/XIV - Interpellanza: "Tempistica e modalità della trattativa con lo Stato per la risoluzione della problematica del Patto di stabilità".
Presidente - La parola al collega Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Torniamo su un tema trattato più volte, ci torniamo per il fatto che ormai viviamo quotidianamente, in tutti i congressi, in tutte le riunioni, in tutti i contesti viene sottolineato come, per quello che riguarda il bilancio regionale, il discorso del Patto di stabilità sia il motivo di "ingessamento" di quelle che sono le disponibilità finanziarie regionali. È l'assoluta verità, ci mancherebbe, noi ne siamo ben consci, ecco, di queste difficoltà che derivano da questo Patto di stabilità. E ne siamo talmente consci che continuiamo a sottolineare come in questo momento una parte assolutamente importante del bilancio regionale - l'abbiamo visto anche in sede di approvazione dell'assestamento di bilancio - una parte importante, seppur iscritta a bilancio regionale, sia nella non disponibilità immediata ai fini di tutelarsi per rispetto del Patto di stabilità.
Ora, sappiamo che queste difficoltà hanno fatto sì che una parte delle Strutture regionali in questo momento si vedano delle quote di bilancio con disponibilità finanziaria "zero", che tutta una serie di provvedimenti, di risorse che vengono sbloccate di volta in volta, debbano passare prioritariamente in Giunta e poi al vaglio di quelli che sono i Dirigenti della Struttura finanziaria. Ora, parto da dove ci eravamo lasciati, nel senso che con delibera 220 del 26 febbraio 2014, quando si è con questa sottoscritto con il Ministro dell'economia la definizione del Patto di stabilità 2013, c'è un passaggio per noi molto importante che dice: "di attivare immediatamente la trattativa per la definizione dell'obiettivo al fine del Patto di stabilità per l'anno 2014, onde assicurare certezza di spesa nei limiti degli spazi finanziari". Ricordo ancora che, a tutt'oggi, la legge 228 del 24 dicembre 2012 fissa un termine: ti dice che, in caso di mancato accordo, entro il 31 luglio gli obiettivi delle Regioni Sardegna, Sicilia, Friuli Venezia Giulia e Valle d'Aosta sono determinati sulla base dei dati trasmessi e si applicherebbe quel famoso "parametro SIOPE" che - ne abbiamo parlato più volte - è particolarmente penalizzante per le finanze regionali.
Ora, detto questo, tenuto conto che da più parti comunque ci si sta muovendo...ecco, è inutile che qualcuno abbia portato a casa risultati, vedi Trento e Bolzano, in sede di fiscalità degli Enti locali, in sede finanziaria, altri...è di pochi giorni fa, anzi del 10 di luglio, il fatto che il Friuli Venezia Giulia si sia portato avanti con norme di attuazione in materia di tributi erariali...è vero, non sono riferiti al Patto di stabilità, però di fatto creano un quadro molto più chiaro all'interno delle Regioni a Statuto speciale. E lo sottolineo per l'ennesima volta: a noi risulta, ed è sufficiente che venga consultato il sito ufficiale della Sardegna, alla presentazione dei "Cento giorni"...ora, o la Sardegna si permette di mettere sul sito ufficiale dei dati che non sono veri, oppure...io leggo quello che è scritto sul sito della Sardegna che ci dice: "Il risultato indiscusso è rappresentato dall'accordo stipulato a Palazzo Chigi il 28 maggio 2014, che ha sancito il passaggio dai vincoli del Patto di stabilità alla gestione autonoma delle risorse nel pareggio di bilancio. Niente più blocco di spesa: avremo piena responsabilità dell'uso efficiente delle nostre finanze per sostenere le politiche di sviluppo nei nostri territori". Allora, loro lo scrivono chiaramente: dal 2015 non saranno più assoggettati a queste regole.
Ora, noi siamo veramente preoccupati, perché qua, al di là dei proclami che vengono fatti nei contesti ufficiali nei quali si sottolineano queste difficoltà, noi, in questo momento, non abbiamo cognizione di fatto, non sappiamo come ci si è mossi in questo lasso di tempo. Per cui noi veramente vorremmo capire chi, in questo momento, si sta occupando del Patto di stabilità a livello regionale, e lo capiremo probabilmente anche dalla risposta...non so se la risposta sarà del Presidente o dell'Assessore, ne capiremo molto di più, ecco, in merito...immagino che sia del Presidente, perché non avrebbe avuto motivo di rinviare a oggi se a rispondermi fosse stato il neo Assessore...soprattutto quali sono le intenzioni e le modalità con cui si intende risolvere il Patto.
Noi vogliamo sapere se è intenzione del Governo regionale porre sul tavolo della trattativa con lo Stato anche il 2015. Tutto questo perché? Perché l'ho detto: da altre parti ci si è mossi, ci si è mossi per tempo, e soprattutto si sono portati a casa i risultati, ecco! Probabilmente noi in questo momento siamo rimasti fanalini di coda assieme alla Sicilia, con una grande differenza, però: che la Sicilia non ha siglato un accordo devastante com'è stato per noi quello siglato nel 2010. Grazie.
Presidente - La parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Oui, merci Président.
La question du Pacte de stabilité - et je remercie le collègue qui a bien voulu reprendre ce thème - est un thème pas seulement d'actualité, mais je crois qu'il va donner des implications chaque jour sur toutes les institutions, soit au niveau communal que régional, et surtout au niveau national. Pour ce qui est des questions ponctuelles, je vais donner les réponses suivantes.
Pour ce qui concerne le Pacte de stabilité, je crois que, pour ce qui est de la première question: "qui est celui qui s'en occupe", les interlocuteurs de la Région à l'échelon national sont désignés par la loi. En effet l'alinéa 454 de l'article 1er de la loi de stabilité 2013, (loi n° 228), prévoit "qu'afin de garantir leur participation aux objectifs de finance publique, les Régions à Statut spécial fixent, de concert avec le Ministre de l'économie et des finances, et pour chaque année de la période 2013-2017, l'objectif à atteindre en termes de compétence eurocompatible. À ces fins, avant le 31 du mois de mars de chaque année, le Président de la Région transmet sa proposition d'accord avec le Ministère susmentionné". Pour le passé, aucune disposition ne précisait qui étaient ces interlocuteurs, mais étant donné que cela avait chargé d'une responsabilité excessive la Trésorerie générale de l'État, la loi de stabilité, comme je viens de dire, a fixé justement ces paramètres et a fixé les dispositions que je viens de rappeler afin de donner un certain poids "politique" à l'accord de la Région et de l'État. Cela dit, il est bien évident que, vu la complexité technique de la question, la Trésorerie générale de l'État et l'Assessorat du budget et des finances et du patrimoine collaborent à l'élaboration de ces accords, ce qui signifie qu'évidemment on porte de la... ensemble, pas seulement avec la partie technique, mais aussi avec l'Assesseur compétent, le problème qui va être examiné.
"Quali sono le intenzioni, i tempi e le modalità": je peux informer que, comme le prévoit la loi, j'ai envoyé une première proposition quant au Pacte de stabilité 2014 avant la date du 31 mars, car je veux rappeler qu'au début elle était le 31 mars, mais après cette date avait été déplacée, comme viens de dire le collègue, mais, étant donné que c'était le 31 mars, pour le temps on a envoyé une lettre. Je tiens à rappeler que cette année a vu l'application du décret-loi n° 66, qui a disposé le report du terme au 30 juin et a également augmenté de 5 millions la participation à charge de la Région. Cependant, la Région n'a envoyé aucune nouvelle proposition, dans l'attente d'une réponse à celle qui a été présentée au mois de mars. Il est acquis que nous aurions tous préféré avant tout d'avoir déjà résolu la question; toutefois, l'hypothèse que les mécanismes réglant ledit Pacte puissent être aussi révisés dans le semestre de présidence italienne de l'Union européenne pourrait transformer cette attente dans une opportunité. Je me réfère d'une façon particulière aux problèmes des cofinancements: il y a encore une négociation en cours entre le Ministère et l'Union européenne pour essayer - je souligne "essayer" - d'enlever ces interventions, ce qui a été souligné même hier par le Sous-secrétaire Delrio, qui est une négociation en cours pour essayer d'enlever les cofinancements du Pacte de stabilité.
Troisième point: "se è intenzione del Governo regionale porre sul tavolo della trattativa con lo Stato anche il Patto di stabilità 2015" lors des négociations relatives au Pacte de stabilité 2013 la Région avait déjà proposé, une définition du Pacte pour les années à venir, pour 2014, en premier lieu, et du texte d'accord signé, une partie des fonds pourrait être débloquée au titre de l'année 2014. Le problème est qu'en février 2014, quand nous avons conclu l'accord 2013, les conditions pour négocier plus favorables n'étaient pas encore réunies. Il est clair que c'est ce type d'accord que la Région tente de passer dans la mesure du possible. D'ailleurs c'est bien ce que prévoit la loi que j'ai citée plus haut, du moins jusqu'à 2017. Donc, évidemment, on propose de faire, d'avoir déjà des accords pour 2015 qui - je veux le souligner - devraient changer le système entre Pacte de stabilité et systèmes financiers différents.
"Se ci sono contatti o tavoli aperti con la Regione": dans le cadre de la Conférence des Régions, qui se réunit tous les 15 jours, nous avons des contacts réguliers avec les autres Régions à Statut spécial et avec les Provinces autonomes. Cette collaboration a engendré un échange d'informations très positif, mais il n'a pas été malheureusement possible de définir une position commune, qui permette de présenter à l'État une proposition unique de Pacte de stabilité. Nous avons d'ailleurs déjà eu l'occasion de parler de cela à plusieurs reprises. En effet, avec le 3e alinéa de l'article 16 du décret n° 95, l'État a créé une situation qui dresse les Autonomies spéciales les unes contre les autres.
C'est évident - le collègue rappelait justement la question du SIOPE - que dire: "Allez-vous mettre d'accord sur le SIOPE" c'est aller en quelque sorte à dire: "Toi, tu renonces à quelque chose en faveur de quelqu'un d'autre". C'est difficile de le faire, il faut qu'il y ait un critère comme le problème qu'on a soulevé, le Ministère avait déjà adopté le PIL, là où donne la possibilité d'avoir en quelque sorte un critère plus objectif et qui ne permet pas d'avoir des différences, comme vous le savez bien. Sur le critère SIOPE malheureusement cette année a déjà été fait le décret et, par conséquent, nous, comme le Südtirol, on fera le recours contre ce décret de répartition qui ne convient pas seulement à la Vallée d'Aoste, mais aussi à d'autres Régions, ce qui n'a pas permis ni de faire un accord, ni d'avoir une négociation entre les Régions. Il est évident que chaque sujet n'approuvera jamais un critère autre que celui qui est fixé par la loi, si l'application de celui-ci désavantage notre Région. C'est bien là ce qui s'est passé dans ces dernières années, nous ne pouvons donc...nous nous trouvons dans une voie difficile, mais je crois qu'il y a la possibilité d'arriver à une conclusion dans un délai qui est de 15 jours ou un mois. Il y a eu justement toute une série de contacts avec le Ministère pour donner le bien-fondé des résolutions que nous avons évoquées et qui - j'espère - nous porteront à avoir cette confrontation définitive pour trouver l'accord comme nous l'avons fait l'année dernière. Ça c'est un peu le point, après nous aurons la possibilité d'y revenir, même au moment où il y aura les interventions plus spécifiques sur le domaine de compétence. Merci.
Presidente - La parola al Consigliere Gerandin.
Gerandin (UVP) - Grazie Presidente.
Ci troviamo sempre a parlare di un problema assolutamente complesso, e le posizioni sono posizioni dove emerge tutta la difficoltà in questo momento e tutta la debolezza della nostra Regione in questo momento. Non so di chi è la colpa, sinceramente, ma in questo momento la Valle d'Aosta è in una situazione di oggettiva difficoltà; lei lo ha ammesso, penso che correttamente l'abbia ammesso, però, ecco, noi crediamo che un tema così importante non possa essere gestito solo ed esclusivamente da poche persone.
Torno sull'offerta che avevamo fatto a suo tempo, quando, in un momento di difficoltà, noi avevamo detto: "Siamo disponibili eventualmente a condividere un metodo, un percorso, eventualmente a fare un gruppo allargato che si occupi di un tema così importante". Ci è stato detto di "no", ma da allora, la situazione - se possiamo dire - è pure peggiorata. È peggiorata nel senso che siamo in un vicolo cieco, dove non vediamo nessuno spiraglio, dove assolutamente non c'è...apprendiamo oggi che non c'è...speriamo, lei dice, che ci convochi entro 15 giorni, che entro un mese andiamo a definire. Noi qua, viviamo sperando, con un bilancio della Regione devastato, dove abbiamo, di disponibilità effettiva, 745 milioni...il resto è congelato! Ora, è chiaro che la difficoltà è una difficoltà che va superata. Lei bene ha fatto quando ha detto che noi abbiamo mandato la nostra proposta prima del 31 di marzo, ma di fatto che cosa è cambiato? L'ha ammesso lei, adesso, pubblicamente, che sono dei parametri SIOPE che penalizzano particolarmente delle realtà come la Valle d'Aosta e altre realtà! Chi ne esce con i benefici non siglerà mai un accordo tra Autonomie, ma mai lo siglerà! E cosa succede? Succede che si applica quella che è la legge, cioè che dal 31 giugno...bon, chiudiamo le serrande e chi s'è visto s'è visto, e applichiamo quei parametri che per noi sono più penalizzanti!
Allora, veramente io penso che sia la volta di dimostrare che la Valle d'Aosta, il Consiglio regionale, nell'interesse dei valdostani, sono in grado di fare la voce grossa e si vada a rappresentare il Consiglio e non lei, perché adesso abbiamo capito che il neo Assessore in questo momento ha altre cose da fare più importanti - magari accogliere i cinesi al Casinò! - che non occuparsi del Patto di stabilità! Lo abbiamo capito...perfetto, per la carità, lo avremo capito, ci sono altre priorità in questo contesto per le finanze, ma lei non può continuare a gestire da solo una crisi come questa, qua ne va del futuro della Valle d'Aosta! Adesso poi distribuirò, a lei e anche al collega La Torre, tenuto conto che l'altra volta ha messo in dubbio il fatto che la Sardegna abbia siglato...e lo distribuirò anche alla stampa, quello che son le pagine...come non l'ha siglato? Allora significa che sul sito ufficiale della Regione Sardegna il Presidente è un bugiardo, così almeno metteremo fine al fatto che qualcuno comunque si è portato avanti, ha già aperto delle prospettive per il 2015! No, no, a me va bene, a me va benissimo che mi risponda, anzi sono felicissimo che mi risponda, anche perché è l'unico che in questo momento ha una situazione più o meno chiara. Noi non ce l'abbiamo, noi andiamo per fatti, andiamo leggendo quelli che sono gli atti, quelle che sono le scadenze che la legge ci impone! Allora, veramente, noi non possiamo più aspettare, non possiamo più neanche credere che ci sia una possibilità di uscirne, se non con le ossa rotte! Non possiamo spiegare alla gente che...non so, può darsi che escano fuori dal discorso del Patto i fondi europei...certo che ce lo auguriamo, ma troviamo almeno un accordo con le altre Autonomie speciali sulle regole...poi, se tutte toglieranno quelli che sono i fondi europei, ben venga, saranno un benefit per tutti! Ma in questo momento non si pone neanche il problema, in questo momento noi siamo fuori tempo massimo, tempo scaduto, applicheremo quelle che sono le leggi dello Stato e, a questo punto qua, chi veramente ne uscirà male, ma assolutamente male, sarà la Valle d'Aosta.
Presidente - Punto 26 all'ordine del giorno.