Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 602 del 16 luglio 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 602/XIV - Interpellanza: "Interventi per sopperire alla carenza del servizio pediatrico territoriale nel distretto socio-sanitario n. 3 di Châtillon".

Presidente - La parola al collega Fabbri.

Fabbri (UVP) - Grazie Signor Presidente, Signor Assessore.

A malincuore dunque dobbiamo ritornare sul problema dell'assistenza pediatrica di base del distretto socio-sanitario n. 3, dove, purtroppo, la situazione non è migliorata da quando è stata evidenziata nel luglio dell'anno scorso. Infatti, già allora avevamo riportato qui in questo Consiglio una situazione, diciamo, grave che si era verificata - si trattava del mese di maggio dell'anno scorso - nell'assistenza pediatrica di questo distretto socio-sanitario: per l'indisponibilità, diciamo così, di un pediatra, la zona era rimasta scoperta e i due pediatri che ricoprivano la zona non erano sufficienti a garantire un servizio pediatrico all'altezza delle esigenze delle famiglie.

In aggiunta vorrei anche qui, se mi è possibile, se mi è permesso, rilevare la situazione dei Comuni di Nus, Fénis e Saint-Marcel, che anche lì non hanno la copertura pediatrica e devono rivolgersi ad Aosta per trovare assistenza di tale tipo, con tutti i problemi e i disagi a cui le famiglie vanno incontro. Ora, già l'anno scorso...e anche adesso sappiamo che la situazione è dovuta all'indisponibilità di pediatri che si possono occupare del territorio. Ora, però, ci si chiede se, dopo tutto questo tempo, non è stato possibile ottemperare a questo tipo di carenza, cioè se non è stato possibile rimuovere quelli che erano i problemi che impedivano ai pediatri di ricoprire tale zona. Ci risulta ultimamente - e l'abbiamo specificato nei "titoli" della nostra interpellanza - che attualmente un pediatra esercita la libera professione nei locali dell'ambulatorio dell'USL di Châtillon. Per carità, questa è una cosa perfettamente lecita e legittima, anche se però ha generato, diciamo, una situazione piuttosto ambigua, in quanto le famiglie che non possono permettersi una libera professione devono andare incontro a questi tipi di disagio, oppure le famiglie che ricorrono alla libera professione lo fanno privando...soprattutto adesso che stiamo andando incontro a questi periodi di difficoltà economica sono obbligati a farlo con dei grandissimi sacrifici. Ora, con quest'interpellanza, Signor Assessore, oltre ad evidenziare questa situazione che, purtroppo, è da lungo tempo che si sta verificando, proprio nell'ottica così di una collaborazione, ci proponiamo di suggerire, considerando la presenza anche dei pediatri nei reparti di pediatra dell'ospedale - sempre che ciò sia possibile, ma io penso che se la volontà dell'Amministrazione si farà valere, ciò diventerà possibile -, di comandare uno di questi pediatri sul territorio e precisamente sul territorio dove l'assistenza è carente. Io spero di non dover ritornare ancora su quest'argomento e spero che la cosa con un po'...non dico di buona volontà, perché io penso che sicuramente la buona volontà sia stata messa, però con un po' più di determinazione, un po' più di decisione possa essere risolta. Grazie.

Presidente - La parola all'Assessore Fosson.

Fosson (UV) - Grazie Presidente.

Confermo che la situazione di disagio persiste e la ringrazio, di questa collaborazione nel cercare di risolvere questo problema, di cui ci rendiamo conto, ma i cui meccanismi di correzione non dipendono solo da noi. C'eravamo lasciati l'ultima volta con un pediatra dipendente dell'ospedale che poteva prestare servizio nella zona carente. Le assicuro a livello personale che ho convocato questo pediatra - tra l'altro, lui abita in quella zona - e ho cercato in tutti i modi di sollecitare la sua presenza, facendogli notare tutti gli aspetti positivi del lavoro, anche di pediatra in una zona come quella; ma il problema è sempre questo: come attirare specialisti in Valle d'Aosta? Quella dei pediatri territoriali però è una situazione carente in tutt'Italia, perché, come abbiamo detto l'altra volta, ripeto, le scuole di specializzazione non sfornano a sufficienza pediatri per metterli sul territorio. Se noi facessimo un concorso in pediatria all'ospedale in questo momento per assumere dei pediatri, ne arriverebbero da tutta Italia, mentre è tre volte che pubblichiamo l'avviso per una zona carente, da quando il pediatra si è dimesso l'anno scorso e, oltre a questo medico, che già lavorava qui, non si è presentato nessuno. Abbiamo cercato anche di utilizzare un periodo di supplenza, ma non è stato possibile. D'altronde, come lei sa già, le dicevo che, per esempio, in Lombardia, nelle unità di pediatria, laddove non c'è pediatra, hanno addirittura assunto a tempo determinato dei pediatri che non sono ancora specialisti. Devo anche dire - ne abbiamo parlato l'altro giorno in commissione - che, purtroppo, rispetto alle scuole di specializzazione sostenute economicamente dalla Regione, siamo in presenza di un meccanismo che è "saltato" con il nuovo regolamento del Patto della salute, e ciò ci penalizza ulteriormente. Noi nella precedente fase avevamo formato addirittura due pediatri, e in prospettiva non possiamo più formare altri pediatri. Speravamo nel nuovo Patto per la salute, ma il meccanismo della convenzione è un meccanismo vincolante, nel senso che, quando uno ha la convenzione - e possono esserci un tot numero di convenzionati -, che uno lavori bene o male non cambia molto. Quello del pediatra è anche un mercato difficile; in zone non carenti dove sono arrivati certi pediatri vi è stata la raccolta di firme contro uno piuttosto che un altro, per cui non è una situazione facile.

Sono d'accordo con lei e quando ho saputo che questo pediatra, che ha rinunciato alla zona carente, fa libera professione negli ambulatori pubblici nella stessa zona, questo fatto non mi è sembrato molto corretto, nel senso che lui può farsi la libera professione, ma la faccia ad Aosta, non in una zona carente. Mi risulta che non ci siano molte prenotazioni, ma condivido con lei che non è una soluzione corretta. Il Patto per la salute, di cui abbiamo parlato l'altro giorno, finalmente riorganizza un po' i distretti, nel senso che prevede delle UCCP, delle unità dipartimentali complesse in cui c'è il medico di famiglia, lo specialista e anche il pediatra. Secondo me, questa - e l'aspettavamo da tempo -, oltre ad una riorganizzazione che noi dobbiamo fare nei servizi territoriali, potrà essere una soluzione in prospettiva di nuova organizzazione. E aggiungo: rispetto a quando ci siamo sentiti l'altra volta - è un argomento che lei conosce -, questo pediatra ha rinunciato e l'USL ribandirà la zona anche se abbiamo poca speranza. Io ho ricevuto i rappresentanti dei pediatri, cosa che non avevo fatto prima a causa della crisi politica. Questi, tra l'altro, sono in fase di discussione del nuovo contratto, e stanno chiedendo, per esempio, un ampliamento degli ambiti, che sì, forse ci favorisce, però obbliga poi gli stessi pediatri a degli spostamenti, con il rischio poi che negli ambiti più grandi (Aosta) si localizzino tutti i pediatri e invece non ci siano nei paesi, o nelle zone limitrofe, cosa che a noi, invece, sta più a cuore.

La proposta che fa lei, purtroppo, non è possibile dal punto di vista contrattuale, perché non si può mandare a fare il medico convenzionato sul territorio un dipendente dell'USL, cioè proprio contrattualmente l'accordo dei pediatri di base è alternativo: o sei dipendente, o sei convenzionato. Che cosa fare subito però? Io sono d'accordo che bisogna imprimere un cambiamento. Noi abbiamo dei pediatri convenzionati che svolgono l'attività presso gli ambulatori pediatrici dove visitano i neonati. Noi abbiamo un numero importante di pediatri dipendenti ma anche diversi consultori in cui vengono visti i bambini dagli specialisti ambulatoriali e poi abbiamo i pediatri di libera scelta. Ecco, io sono d'accordo con lei, cioè a questo punto nei consultori, anche per una continuità con l'ospedale, noi ci possiamo mandare il dipendente dell'ospedale, liberando così due o tre pediatri per svolgere la pediatria di base presso i consultori, e questo, capisce, libererebbe alcuni specialisti, sperando che questi poi siano graditi nella zona, che passerebbero da 600 scelte a 1.100 bambini. Almeno la disponibilità quindi io penso di potergliela dare che ne ho già parlato con i pediatri consultoriali convenzionati e sono d'accordo. Le prometto che per l'autunno avremo una nuova riorganizzazione, con delle regole, però, certo che, se io potessi mandare il pediatra ospedaliero sul territorio... È una cosa che si chiedeva sa? Cioè che il medico d'ospedale, o il pediatra d'ospedale potesse lavorare sul territorio estraendo la cosa anche alla medicina di base attraverso un rapporto di dipendenza dell'USL, secondo me, sarebbe una cosa logica.

Il Patto della salute ci aveva promesso tante cose, questo invece non l'ha neanche affrontato, però io in questa logica di togliere dai consultori dei pediatri di libera scelta e metterci dei dipendenti e portare questi pediatri sul territorio, le assicuro che per l'autunno lo faremo. Incontreremo dei contrasti sindacali, eccetera...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...come?

(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

... e proveremo con questo, continuando a cercare dei pediatri che vengano a lavorare sul territorio, ecco, questo è il grande problema. Per l'autunno comunque penso di poter mettere in piedi questa soluzione; la soluzione sarà la distrettualizzazione e la creazione delle H12 nei distretti forse, con questa forma diversa di presenza sul territorio, potremo muovere di più degli specialisti ospedalieri. Grazie.

Presidente - La parola al collega Fabbri.

Fabbri (UVP) - Grazie Signor Presidente.

Assessore, che il problema sia complesso glielo dobbiamo riconoscere senz'altro. Ci ha dato delle buone notizie e delle buone speranze, naturalmente siamo poi in attesa di vedere i risultati. È chiaro che, quando entreranno in funzione queste UCCP, di cui lei ci parlava, previste dal Patto della salute, tanti problemi saranno risolti, però sono cose da avvenire, perché, purtroppo, ci vuole del tempo per organizzare una cosa del genere, non è che si può fare da un momento all'altro! So che una casa della salute era già prevista proprio a Châtillon. Le notizie che ci ha dato, beh, sono notizie che credo possano rincuorare le famiglie della zona, perché questo vuol dire se non altro che potranno vedere qualche pediatra quando ci saranno gli ambulatori. A nome di quelle famiglie, sono contento e spero che quest'attenzione verso la famiglia e le difficoltà della famiglia, che noi ripetutamente in questa sede riproponiamo...che sia una cosa che è al centro dell'attenzione non solo di quest'aula, non solo degli Assessori, ma di tutta l'Amministrazione. Grazie.

Président - Point 24 à l'ordre du jour.