Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 603 del 16 luglio 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 603/XIV - Interpellanza: "Interventi per rimediare alle problematiche emerse dal rapporto redatto dalla struttura regionale per la valutazione del sistema scolastico della Valle d'Aosta".

Presidente - La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Assessore, non voglio ritornare su un tema che è già stato discusso - e forse anche eccessivamente pubblicizzato in maniera un po' scandalistica sui giornali -, quanto riflettere su che cosa significa studiare, accumulare dati, informazioni all'interno della nostra scuola valdostana, la preziosità che ha questo lavoro, come peraltro anche lei ha cercato di mettere in luce, con quelle che sono poi le soluzioni che bisogna dare ai problemi che vengono riscontrati.

Allora, una certa sorpresa ha suscitato in me che il personale, che comunque conosce a fondo la scuola, ma anche la stessa Sovrintendenza - compresa lei, che si è avvicinata a questo difficile compito di gestire l'istruzione in Valle d'Aosta - abbiano in qualche modo enfatizzato moltissimo alcune situazioni, alcuni dati, che peraltro non erano delle novità assolute, però mi ha colpito molto che si volesse in un certo modo sottolineare con forza alcuni elementi che, diciamo, erano oggetto di un dibattito in quest'aula, lei può trovare fior di interpellanze negli anni che si erano occupate di dispersione scolastica.

Una certa sorpresa mi ha suscitato anche il fatto di valutare unicamente...il concetto della valutazione finale, che noi dovremmo allontanare il più possibile come obiettivo finale nella formazione dell'alunno, invece focalizzarlo al massimo per fare dei raffronti con dati soprattutto sulle valutazioni finali con altre Regioni e avvicinando a questi il concetto di eccellenza. Allora, innanzitutto i dati sono molto più complicati e complessi da leggere e da intrecciare, adesso non è che voglio dare lezione ad esperti che da anni studiano queste cose, però francamente sarebbe curioso andare a vedere quanti valdostani hanno provato a fare l'esame per l'accesso a medicina e quanti l'hanno superato. Mi risulta che gli studenti valdostani abbiano avuto dei risultati brillanti in quella situazione, mi risulta che la stessa Regione Autonoma Valle d'Aosta abbia premiato un'ex studentessa valdostana con la massima onorificenza durante la Festa dell'autonomia, perché si è dimostrata particolarmente brillante nei suoi studi di astronomia. Allora queste generalizzazioni francamente se possono avere una funzione giornalistica, non me le aspetterei dagli esperti e dai professionisti, soprattutto non mi aspetterei poi il secondo step. Il secondo step è cioè quello che fa ricadere sostanzialmente tutta una serie di malanni, che adesso proverò ad individuare, come problematiche legate alla didattica e cioè gli insegnanti non sono bravi e quindi gli alunni non imparano. Allora le faccio dei casi particolari per farle capire che non fondo queste mie analisi tanto per sentito dire: noi abbiamo delle scuole che hanno dei risultati interessanti e sono l'IPRA, per esempio, e lo IAR, dove anche ragazzi che hanno una certa difficoltà riescono comunque a fare dei percorsi interessanti di studio. Andate a verificare molti insegnanti che hanno insegnano o insegnano all'IPRA hanno insegnato nella scuola pubblica o adesso insegnano nella scuola pubblica...e la stessa cosa è avvenuta per lo IAR, ciò vuol dire che l'insegnante è sempre lo stesso, però come mai lì riesce e dall'altra parte non riesce? Allora se noi andiamo a vedere, per esempio, su queste scuole, che sono scuole di formazione professionale, andiamo a calcolare la spesa pubblica per alunno rispetto a quelle scuole, che non sono scuole private, sono a totale finanziamento pubblico, adesso lo IAR è interamente sotto la Regione, quindi non ha più...quanto viene speso, quanto costa un alunno in quella scuola, quanto costa un alunno in un IPR valdostano.

Quando noi lamentiamo...e in questi giorni è all'ordine del giorno la volontà anche di riforme scolastiche anche a livello nazionale, insomma, ogni Governo nuovo che arriva parte la voglia di riforme e naturalmente merita attenzione, ma merita anche molta cautela visto quello che è accaduto negli ultimi quarant'anni. Io ho seguito le riforme della scuola, le ho chieste da studente, le ho vissute da insegnante, da sindacalista, da politico e normalmente sono state dei flop, spero che il nuovo Governo sia più capace. Qui in Valle d'Aosta, mentre i Governi nazionali tentavano e magari fallivano, qualche volta siamo anche stati fermi, per esempio, la nostra potestà primaria sugli istituti professionali non l'abbiamo esercitata fino in fondo e, mi consenta, nella formazione professionale siamo andati a spasso a raccattare fondi europei con una finalità che non era propriamente l'alunno e il collegamento di questi fondi, di queste spese con il mondo reale del lavoro. Si è cercato di tirar su fondi europei con finalità che forse non erano sempre quelle, ma questo è oggetto di un dibattito che forse sarà fatto più nel corso della prossima...di domani, quindi non voglio perdermi in quella direzione. Questo per dire che se noi abbiamo una scuola in cui il tempo scuola se ne va in viaggi in autobus per raggiungere palestre che non ci sono, in cui gli esperti della scuola mi scrivono: "bisogna fare più didattica di laboratorio"...sì, ma se non hai i laboratori, di che scuola state parlando? Della stessa scuola in cui sono andato io a fare l'insegnante e in cui ho avuto un anno una classe che faceva chimica sui libri, il laboratorio di fisica era bloccato e i ragazzi non potevano andare in nessun laboratorio, oppure devi fare la fila indiana, perché ci sono pochi spazi e quindi immaginatevi che cosa vuol dire gestire delle classi in condizioni non ottimali da quel punto di vista.

Se parliamo di volontà di cambiare, allora bisogna anche avere degli indirizzi precisi, sapere che ci servono degli investimenti precisi in quella direzione. Io so che all'IPRA i laboratori ci sono, io so che allo IAR i laboratori ci sono, invece in quella miriade di indirizzi degli istituti professionali pubblici, disseminati qua e là per fare il contentino di tizio e caio di un territorio, le strutture non sono assolutamente adeguate. E quando dico: voglio cambiare la didattica, cioè dico agli insegnanti: voglio registrarvi le batterie, voglio mettervi a puntino, mi chiedo: ma ho un progetto, ho un piano, ho dei finanziamenti per fare questa cosa, o mi limito all'exploit annuale in cui esco con dei dati: situazione di allarme e quant'altro? Vorrei poi dire: quante volte abbiamo segnalato il problema della dispersione scolastica e il Presidente Rollandin - oggi non c'è, glielo ribadirò una volta in cui ci sarà anche lui - diceva: "eh, ma qui in Valle d'Aosta i giovani trovano facilmente lavoro, non studiano perché vanno nei cantieri forestali". A parte che gli avevamo detto di non prendere i giovani nei cantieri forestali, soprattutto con finalità socialmente utili, ma di indirizzarli verso altre attività, però, insomma, bisogna accontentare tutti...

Il ragionamento allora è: c'è da questo punto di vista una riflessione di alcuni percorsi che non sono stati corretti, ma una ritaratura che deve prevedere per forza questa benedetta riforma degli istituti professionali, senza attendere peraltro che cada dall'alto la riforma salvifica nazionale? Quando poi mi sento dire dall'Amministrazione regionale: "c'è accanimento pedagogico, c'è troppa severità"...può essere anche una valutazione oggettiva, ma io mi ricordo quando mi sono battuto in quest'aula affinché non si esagerasse nella morattizzazione della scuola valdostana, non si importasse in toto la Gelmini. Mi fu detto da quei banchi che i voti di condotta erano il non plus ultra per ripristinare la disciplina nelle scuole, che serviva più disciplina, più ordine. Adesso cambia l'aria, magari vi state "renzianizzando", passate dalla linea dura a quest'atteggiamento qui. Beh, queste cose non scaricatele così sugli insegnanti, sulle scuole, perché non è così automatico prima andarvi a fare capoccia tanta per dire: "più serietà...", eccetera, licealizzare la scuola valdostana in toto, che non era neanche necessario, licealizzare in toto l'ex istituto magistrale, scelta politica, scelta fatta da voi e adesso si dice: "si cambia tutto", ma con quale progetto, con quali idee, con quali energie, con quali finanziamenti?

Si dà atto che dalle ore 16,32 assume la presidenza il Vicepresidente Lanièce.

Lanièce (Presidente) - Grazie. Ha chiesto la parola l'Assessore Rini, ne ha la facoltà.

Rini (UV) - Merci Monsieur le Président.

Je tiens avant tout à remercier le Conseiller Donzel car son interpellation attire l'attention de cette Assemblée sur un thème si important. Je veux rappeler que, lors de sa séance du 16 mai dernier, le Gouvernement régional a approuvé une délibération sous l'alors Assesseur Farcoz, qui en avance sur la publication du rapport du SREV, présentait les problèmes de l'école valdôtaine, ainsi que des orientations possibles pour mettre en œuvre des possibles solutions: il s'agit de la délibération portant l'approbation du plan d'action pour l'amélioration et le développement des politiques éducatives de la législature, qui est le premier programme de ce type élaboré par le Gouvernement régional. Pour plus de précision, ce plan vise à identifier les actions et les mesures destinées à réduire l'échec et l'abandon scolaire, améliorer les compétences de base des élèves, diffuser dans le monde de l'école et de la formation des méthodes didactiques innovantes et performantes du point de vue technologique, mettre en place des formations qualifiées pour le personnel scolaire, élever le niveau d'instruction des adultes, qualifier l'offre en matière d'éducation technique et professionnelle à travers l'intensification des rapports entre l'école et le monde du travail. Tout cela sur l'ensemble du territoire régional et grâce, entre autres, à des financements spécifiques.

Je suis en mesure de vous informer que, en vue de l'application de ce plan, la Région définira les modalités de mise en œuvre des actions et des projets ciblés dont elle encouragera la réalisation notamment dans le cadre des outils des programmes existants et des financements prévus dans ce domaine. La réalisation et le résultat de ces actions seront ensuite l'objet d'un suivi et seront évalués par le SREV, qui dressera chaque année un rapport pour le Gouvernement régional.

Permettez-moi de vous présenter les domaines d'action définis par ce plan, il s'agit: de la personnalisation de la didactique dans les écoles de tous les niveaux, de l'amélioration des compétences des élèves, de la diffusion de l'alternance école-travail, du développement des actions d'orientation et de perfectionnement des compétences professionnelles des enseignants, de l'attention à la culture technique et scientifique, de l'amélioration des compétences scientifiques et mathématiques, de l'amélioration des technologies, de l'apprentissage continu, de la collaboration entre l'école et la famille, de l'amélioration des capacités à évaluer et à sous-évaluer. Conformément aux éléments du contexte et aux orientations communautaires et nationales, notre Région a classé le problème de l'abandon scolaire parmi ses priorités.

Quant à l'objectif thématique n° 10: "investir dans l'éducation, dans la formation et dans la formation professionnelle pour les compétences et l'apprentissage continu", sont identifiées les priorités d'investissement suivantes: la réduction de l'abandon scolaire précoce et la promotion de l'égalité d'accès à une éducation préscolaire ainsi qu'à un enseignement primaire et secondaire de qualité; l'augmentation des possibilités d'accès à la formation permanente à travers le perfectionnement des habilités et des compétences du personnel; la promotion de parcours d'apprentissage flexibles de même que l'orientation professionnelle et la reconnaissance des compétences acquises.

Notre document de programme est donc le Plan jeunes, un plan complet, un plan articulé qui présente ses actions à faveur des jeunes dans le cadre des initiatives concordées...le plan jeunes pour ce qui est de l'éducation et de l'instruction...entre l'État, les Régions et la Commission européenne en vue de l'accélération de la dépense relative aux fonds communautaires. Ce plan, inséré dans le plan d'action et de la cohésion du Ministère du développement économique, est totalement financé par des ressources nationales. Au nombre de ces priorités figurent les objectifs suivants: soutenir les processus de transition, de formation et de travail et améliorer la liaison entre les systèmes éducatifs et le monde du travail; intensifier les rapports entre l'école et l'entreprise afin de qualifier l'offre d'instruction et de formation technique et améliorer les processus d'orientation, ainsi que la transition vers le monde de l'emploi; prévenir l'abandon scolaire et de formation; améliorer la qualité des systèmes de l'éducation et de la formation en encourageant l'innovation.

Le 20 juin dernier le Gouvernement régional a approuvé le plan jeunes 2014, qui permettra de réaliser des actions ciblées d'innovation didactique et de rapprochement entre le monde de l'école et celui du travail. Je souligne qu'il a engagé à cet effet plus d'un million d'euros.

È proprio legandomi a questo, soprattutto alla giusta richiesta e osservazione avanzata dal collega Donzel...perché, al di là delle linee guida generali, dobbiamo poi capire per gli obiettivi che non possono che essere condivisi...dobbiamo capire poi dove si trovano le risorse concrete per realizzare queste importanti iniziative. Ho appena ricordato il Piano giovani e vorrei molto brevemente, ma nel dettaglio, ricordare quali sono gli investimenti concreti: allora 290 mila euro per l'intervento per il potenziamento delle lingue, quindi il potenziamento anche dell'effettivo bilinguismo all'interno delle nostre istituzioni scolastiche; 250 mila euro per l'intervento per l'alternanza scuola-lavoro, durante l'incontro con i rappresentanti delle associazioni è stato sollevato...è stata richiesta proprio una maggiore sinergia tra il mondo delle scuola e il mondo del lavoro, credo che possiamo trovarvi le prime risposte a queste richieste...per gli interventi per l'orientamento, sono stati previsti 36 mila euro; per gli interventi per il sostegno dell'apprendimento, 290 mila euro; per gli interventi per lo sviluppo di competenze trasversali, 74 mila euro; per gli interventi per il miglioramento della didattica, 151 mila e 500 euro; per gli interventi per la rilevazione dei fabbisogni formativi, 21 mila e 600 euro.

Vorrei molto brevemente fare un accenno anche...ha parlato giustamente della formazione professionale, su questo dovremo lavorare tutti insieme, perché credo che davvero possa essere e debba essere la chiave poi di svolta anche per dare delle risposte concrete, anche per andare a migliorare quel dato che giustamente citava, soprattutto per creare, come giustamente diceva, una riforma, e qua c'è la piena disponibilità da parte dell'Assessorato a lavorare tutti insieme su questo in questa direzione, proprio anche per intensificare quello che è il collegamento con il mondo occupazionale valdostano. È inoltre in fase di elaborazione un progetto complessivo di riorganizzazione del centro territoriale permanente per l'educazione degli adulti in ottemperanza a quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 263 del 2012. Tale struttura, articolata per livelli e deputata alla realizzazione di azioni di istruzione e azioni di ricerca, sperimentazione e sviluppo, costituirà il punto di riferimento istituzionale stabile, strutturato e diffuso per la realizzazione di azioni destinate alla popolazione adulta, per favorire l'innalzamento dei livelli d'istruzione e/o consolidamento delle competenze chiave per l'apprendimento permanente, di cui alla raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006, anche in relazione a quanto previsto proprio dal decreto ministeriale del 2007 n. 139. I bisogni espressi ed inespressi di formazione della popolazione giovane, adulta con precaria o senza occupazione sono infatti non solo da intercettare, ma anche da soddisfare per consentire sia il completamento del corso di studi, sia il loro reinserimento lavorativo.

Dal mese di settembre il problema della dispersione scolastica, ecco, da non confondersi con quello dell'abbandono scolastico, è stato oggetto di diverse analisi, di diversi incontri di approfondimento con gli operatori della scuola, in prima istanza naturalmente con i dirigenti scolastici, che a loro volta ne hanno fatto oggetto di confronto con i docenti delle varie istituzioni, in particolare si segnalano le giornate di formazione dedicate all'applicazione delle nuove indicazioni nazionali per la scuola di base, a cui hanno partecipato complessivamente quasi duecentocinquanta tra dirigenti e docenti. Grazie agli strumenti normativi adottati dalla Giunta regionale, si rinforzerà il lavoro di accompagnamento delle singole istituzioni nell'individuare strategie didattiche innovative per rimotivare gli studenti in difficoltà. In questa sede si impone però anche di ricordare che il CNL dei docenti non prevede più come obbligatoria la formazione, che invece riteniamo essere un elemento chiave per far crescere, ma lo condividono anche i docenti, e sicuramente lo sa lei meglio di me...per far crescere attitudini nuove e i tagli del fondo di istituto, a seguito di contrattazione sindacale nazionale per la reintroduzione degli scatti di anzianità, hanno contribuito a demotivare insegnanti dediti e insegnanti attenti, che non si vedono più in alcun modo riconosciuta la propria professionalità. Si ricorda inoltre che gli obiettivi dello SREV sono innalzare la qualità del servizio di istruzione, avviare e sostenere il processo di responsabilizzazione di tutta la comunità scolastica, vista nel suo complesso. Si vuole evidenziare, proprio per potenziare la comprensione del fenomeno e per sensibilizzare il Consiglio al tema, che la dispersione scolastica ha svariate origini, svariate cause, alcune sono state ricordate e condivido con lei che anche i dati debbano poi essere interpretati nella maniera corretta.

Concludo molto brevemente. Il ritardo di un anno, per esempio, ma spesso anche di due o tre, non consente agli studenti di concludere nel tempo l'iter previsto. Il problema non è solo di tempi, ma anche di motivazione dell'apprendimento. Qua ci sarebbe da parlare per ore su tutto il tema della bocciatura, che - ed è stato provato - spesso non è utile al recupero dello studente. Avrei tante altre cose da dire, ma devo concludere...parlava prima del mercato, della dispersione scolastica, nel senso che il reinserimento nel lavoro...è anche vero però che negli ultimi anni le condizioni economiche del nostro Paese sono cambiate, anche della nostra regione e quindi anche questa motivazione sicuramente viene meno e credo che, purtroppo, nulla di nuovo, diciamo, sotto il sole se non - colgo l'occasione anche di questa sede - l'impegno forte, l'impegno ufficiale, l'impegno documentato di questa Giunta, di questo Consiglio, credo di poterlo dire, per cercare di porvi rimedio. Il problema è di carattere generale per cui ogni forma di collaborazione costruttiva per rinforzare l'attenzione alla scuola e ai suoi operatori e alle famiglie è sicuramente utile e ben accetta. Chiedo scusa per aver sforato con i tempi.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Donzel per la replica, ne ha la facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Gentile Assessore, non si preoccupi se non è riuscita a terminare il suo intervento, tanto praticamente ha citato tutto quello che era possibile citare in quanto a possibili interventi, c'è da chiedersi se prima non facevamo nulla o se di colpo, grazie a questa deliberazione magica, uscita prima ancora delle analisi dei dati, faremo di colpo tutto, quindi addirittura l'ex Assessore Farcoz, prima ancora di sapere che i dati erano negativi, ha fatto una delibera che prevedeva già di agire a trecentosessanta gradi sulla scuola. Come poi questo...io mi aspettavo qualcosa che fosse più indirizzato verso poi le questioni pratiche, le dirò, come poi si traduca lo studio personalizzato degli alunni col fatto che dovrà andare a fare gli organici e magari le classi aumenteranno ulteriormente di numero...e scopriremo che in Valle d'Aosta abbiamo alle volte dei locali che non possono contenere i trenta-trentadue alunni, ma sono troppo piccoli, proprio li si ammucchia all'interno delle aule e poi si pretende che in quelle condizioni ci sia il massimo dell'attenzione e queste cose qui. Non si creano cioè le condizioni, però si dice: "ci saranno interventi personalizzati", quindi la didattica personalizzata, alunno per alunno...come questo avvenga sarà da studiare, lo seguiremo con attenzione.

Alternanza scuola-lavoro: lei ha messo tutti i titoli che ci sono...implementare le competenze scientifiche, si figuri che questo tema è da quarant'anni che c'è in Italia! Bisogna dare maggiore scientificità agli studi che fanno i nostri allievi e noi, che abbiamo potestà primaria in alcuni istituti professionali, continuiamo paro, paro a fare un numero di ore di lezione di italiano, di francese e inglese, che hanno trasformato gli istituti professionali in piccoli licei linguistici, no? Sarà allora interessante andare a vedere come applicherà dentro questi istituti professionali quest'alternanza che lei vuole, questa competenza scientifica, questo meccanismo in questi istituti professionali, che sono diventati dei piccoli licei linguistici.

Un altro discorso è l'apprendimento continuo durante tutto l'arco della vita, certo che c'è una riforma adesso nazionale sull'educazione per gli adulti e sull'educazione permanente, ecco, lì ci aspetteremo le azioni concrete, andremo a misurarci, ma non mi pare che su questa strada ci sia nulla di innovativo, di nuovo valdostano, cioè rincorriamo una riforma nazionale, dovendola adattare alle nostre realtà e vedremo se avremo la capacità di adattarla in funzione migliorativa, cioè se faremo meglio le cose che gli altri ci spingono a cambiare, perché non è questa una strada che intraprendiamo noi, è una cosa che cambia a livello nazionale, così come la collaborazione scuola-famiglia, cioè sono frasi, che se uno va a vedere nelle vecchie riforme, le trova paro, paro.

La Moratti aveva fatto della famiglia nella scuola...i genitori entravano, facevano i programmi insieme agli insegnanti e quindi siamo alle cose che noi abbiamo sentito ripetere, per poi arrivare sempre al problema degli insegnanti, naturalmente si farebbe tantissima formazione, ma "quei cattivacci di insegnanti, siccome non gliela pagano più"...eh no, lei dice le cose, le dice anche in modo carino, simpatico, però le dice e allora merita delle risposte. Il contratto non prevede la formazione obbligatoria, però vada a vedere quanti insegnanti fanno formazione e troverà che ce n'è che ne fanno a go-go gratis. Stiamo attenti allora a non mettere, ad insinuare nell'opinione pubblica che, a causa di un contratto, non si possono più fare quei noiosissimi corsi di formazione obbligatoria di tipo...di stampo sovietico, che cercavate di fare anni fa nella scuola valdostana e che non davano - glielo posso garantire io che li ho seguiti - nessun risultato formativo per le persone che non erano coinvolte emotivamente, ma dovevano obbligatoriamente partecipare ai corsi di formazione sovietizzati. Così come l'altro passaggio, che abbiamo perso i fondi di istituto per pagare gli scatti di anzianità, anche lì si tratta di scelte politiche, si poteva fare un'altra scelta, qui l'autonomia della Valle d'Aosta...ha pensato bene che questo settore poteva subire un taglio allineandosi alle scelte non felici sul piano nazionale.

Un'ultimissima cosa e chiudo, perché lei ha citato mille cose...36 mila euro dei tantissimi euro che ha messo qua e là per l'orientamento scolastico. Mi risolva questo problema che da anni io insisto, noi facciamo orientamento, diciamo ai ragazzi: "motivateli, sceglieteli", i ragazzi scelgono come prima scelta una scuola, dopodiché gli si dice: "no, in questa scuola non c'è posto, tu vai nella seconda scelta", che cosa ha fatto di orientamento quel ragazzo lì? Quella famiglia che scelta ha fatto? Se con denaro pubblico io chiedo di andare in una scuola, mi dovete spiegare perché quella scuola mi manda via all'età di quattordici...all'età di quindici anni e quindi non mi lascia fare la mia scelta e mi obbliga ad andare in una scuola di riserva e poi mi si dice: "eh, non sei neanche bravo a studiare, non sei motivato, non hai voglia di fare". Incominciamo allora a cambiare concretamente queste cose, visto che è denaro pubblico quello che usiamo! Spendiamo 36 mila euro per orientare dei ragazzi e poi gli diciamo: "no, hai sbagliato scelta, a te non ti prendiamo".