Oggetto del Consiglio n. 590 del 16 luglio 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 590/XIV - Interrogazione: "Problematiche relative all'accorpamento di strutture presso l'Ospedale Parini di Aosta".
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Fosson, per la risposta da parte del Governo; ne ha facoltà.
Fosson (UV) - Sì, grazie Presidente. Buongiorno a tutti.
Rispondo subito alla prima domanda su un problema che a volte i titoli dei giornali non rappresentano tutto il lavoro e quanto è stato fatto. Il problema mi sembra risolto positivamente, con una riorganizzazione, ma soprattutto con un'eliminazione di sprechi che non possiamo più permetterci. Questo può essere da noi un pochino sensazionistico, però succede anche in grandi ospedali d'Italia, che d'estate, proprio perché vengono eseguiti meno interventi. Anche qui da noi, c'è l'orientamento di essere operati d'estate per un'ernia, e obiettivamente altri interventi vengono dilazionati d'estate. Le faccio un esempio: il Sant'Orsola di Bologna, che è uno dei più grandi ospedali d'Italia, ha 3 divisioni di Chirurgia; d'estate queste vengono accorpate. Non solo, ma ho parlato recentemente con l'Assessore Saitta del Piemonte, e loro accorpano addirittura - lo dico come proposta - il sabato e la domenica, dove c'è un'occupazione dei posti letto pari al 20-30 percento. Si fanno questi accorpamenti per eliminare gli sprechi, senza assolutamente compromettere la sicurezza del malato.
Il nostro è stato - e la sua domanda è giusta - un accorpamento forse organizzato con poco tempo, nel senso che c'è stata un'emergenza e lì c'è un errore dell'Ufficio infermieristico, nel senso che, in seguito a un'interpretazione sindacale che prima era vista in un altro modo, si è ritenuta giusta la richiesta fatta di concedere due settimane (15 giorni consecutivi) a chi li chiedeva d'estate. Una cosa che mi sembra giusta, ma che però non è stata organizzata nel modo corretto per cui, di colpo, ci si è trovati tra maggio-giugno con 300 turni scoperti per consentire a questo personale di andare in ferie. Ripeto, forse si è saputo un po' in ritardo e si poteva fare diversamente. Certo, si potevano chiudere dei servizi, cioè si potevano chiudere le sale operatorie, si poteva assumere nuovo personale; ecco, io penso che questa fosse l'unica soluzione non possibile, a parte la questione economica: assumi del personale, ma comunque dev'essere formato. È stata una decisione aziendale, presa con i responsabili dei Reparti, con le Caposala, con un percorso sindacale, e si è deciso di accorpare dei Reparti affini nella stessa area, cioè nello stesso Dipartimento, Reparti che, insieme, d'estate, non raggiungono il 100 percento di occupazione dei posti letto per le motivazioni che le ho detto; soprattutto l'Urologia e la Chirurgia, affini come chirurgie e come tagli, d'estate hanno una percentuale di occupazione per un tempo limitato. Si sa che c'è stata una grande paura: "ci accorpano"...ecco, ma la nostra è un'assunzione di responsabilità, è una cosa prevista fino al 30 di agosto, quindi provvisoria. L'Urologia, con la sua chirurgia endoscopia, tutto quello che si faceva normalmente continua ad essere fatto e non rientra in quel tipo di accorpamento. Quindi il personale, i sindacati poi hanno richiesto in questo percorso - che ripeto è stato forse un po' breve - che ci fosse un'infermiera che proveniva da un settore non suo accompagnata da un'altra infermiera del settore di appartenenza.
"Se vi sia in itinere un percorso formativo": sicuramente l'idea di mettere insieme dei servizi affini, là dove c'è un'occupazione ridotta in certi periodi, è da implementare. Questo succede già in altre branche; per esempio, la Medicina interna ha tutta una serie di mobilitazioni del suo personale all'interno del Dipartimento già da tempo: l'infermiera dell'Oncologia va in Dermatologia, c'è uno scambio all'interno di un Dipartimento e se ciò è fatto bene trova proprio conferma la funzione del Dipartimento. Le Chirurgie specialistiche, per esempio la Chirurgia vascolare e la Cardiologia, che sono nello stesso Dipartimento, già hanno questo scambio di professionalità. Sempre più - ne abbiamo parlato l'altro giorno - l'articolo 22 del nuovo Patto per la salute parla proprio di questa flessibilità, cioè la possibilità di usare forme di accorpamento. E' finita l'idea del "io sono di questo Reparto, di questo Primario", eccetera. Le professionalità devono essere più flessibili e rientrare sicuramente in un piano organizzativo diverso. Si va verso l'infermiera di Dipartimento, come questo le dicevo del Piemonte, ma se andiamo a vedere anche il decreto Balduzzi che abbiamo richiamato qui, diverse volte, non solo per il numero dei Primari previsti a posti letto, prevede intanto la chiusura di Reparti che non arrivano a una certa percentuale di saturazione, perché non ce lo possiamo più permettere, ma anche Balduzzi prevede la chiusura di Reparti che non abbiano 17 posti letto. Noi abbiamo dei piccoli reparti con 10-11 posti letto, Strutture complesse, che magari il sabato e domenica hanno 2-3 malati con un organico pieno.
"Quale risparmio c'è stato"? risponde un grande risparmio. A mio avviso non sono stati sospesi degli altri servizi. Avessimo sospeso le sale operatorie, voleva dire che le cataratte ritornavano a un anno di attesa, eccetera, eccetera. Sarà da implementare - mi sembra giusto - la turnazione all'interno di un Dipartimento per raggiungere per esempio quello che si diceva, intensità di cure, cioè quella nuova riorganizzazione in cui non c'è più il cartello "Struttura...Primario...", ma un organico che abbia più flessibilità. È sicuramente un fatto culturale nuovo, ma che porterà un grande vantaggio perché le nostre infermiere e il nostro personale sono molti preparati. Il turnare all'interno di un Dipartimento ha acquisire nuova professionalità allo stesso operatore, ma anche al Reparto stesso, perché la differenza per esempio di un'organizzazione all'interno di un Reparto, può essere diversa e migliore di un altro. Nell'ambito della stessa Struttura, io penso che questo possa dare dei vantaggi. Mi piace ricordare alla fine - e lo ringrazio - quanto dice sul giornale il responsabile del sindacato più rappresentativo del comparto sanità, che afferma: "quando ci hanno comunicato questa scelta ci siamo allarmati, ma gli spostamenti sono stati fatti con criterio". Grazie.
Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola la Consigliera Carmela Fontana, per la replica; ne ha facoltà.
Fontana (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Prendiamo atto della risposta che ci ha fornito l'Assessore. Come non essere d'accordo su quello che ci ha appena detto? Bisogna risparmiare, ci sono delle leggi che ce lo impongono, siamo d'accordo su questo, ma secondo me è stato sbagliato il metodo, perché non si può, nell'arco di un mese, fare queste scelte, automaticamente portano panico alla popolazione e anche agli operatori. Non lo dico io, sono i sindacati stessi che dicono che denunciano da tempo lo spostamento senza un'adeguata formazione.
Io condivido quello che dice lei, l'ha detto più volte anche lei: il mondo non è più come prima, le risorse sono di meno, e bisogna fare il possibile per andare nella direzione di accorpare le strutture, proprio nel senso di risparmiare. Noi l'abbiamo sempre detto, però non siamo d'accordo che si tocchino i servizi. "Ho visto in un'intervista"...adesso non ricordo se era sulla Gazzetta, dove si dice che "i servizi sono sempre di qualità"...ma come si può dire sempre questo? Secondo me, invece, bisogna dire le cose come stanno! Ci sono dei tagli enormi, lei sa benissimo che non solo in Ospedale, ma sentiamo anche nelle Case di riposo, al J.B. Festaz o nelle altre strutture, la carenza di personale che c'è! E il personale che c'è deve fare il lavoro sovramenzionato, perché non ci riesce. Il grido d'allarme non lo sento solo io, lei lo sa, lo abbiamo affrontato più volte. Allora, a questo punto, forse bisogna partire dall'alto, fare una riorganizzazione, ma non nell'arco di un mese, mettersi intorno a un tavolo, insieme ai sindacati, insieme ai dirigenti, insieme a tutti gli attori, e fare una vera riorganizzazione, allora sì che ha un senso, perché poi alla fine si è fatto...è stato fatto questo passaggio, un allarmismo, abbiamo visto poi che, come risparmio...lei stesso ha detto non è che è stato tantissimo...ho capito, non sono stati chiusi i servizi, però secondo me bisogna prevenire prima, perché queste azioni sembrano veramente ridicole. Abbiamo tanti di quei problemi, cominciamo ad affrontarli uno per uno, allora sì che diamo dei servizi ai pazienti e anche i parenti degli ammalati non sono così...preoccupati. Adesso è un allarme unico, vuol dire che c'è qualcosa che non funziona!
Allora, io mi permetto davvero di dire di prendersi l'impegno, questo programma va fatto subito, a lungo termine, non si può aspettare l'estate e dare la colpa alle persone che devono andare in ferie! Da che mondo è mondo, il lavoratore ha sempre avuto diritto, per contratto, alle ferie...è l'azienda che si deve preoccupare di gestire questa situazione, ma in tutti i posti funziona così! Un'azienda che arriva a maggio e scopre che deve dare le ferie al personale e accorpa...cioè mi sembra veramente che sia stato sottovalutato, non è colpa del personale! Già lavora male...no, non sto dicendo che l'ha detto lei, però viene fuori che è stato accorpato non perché non c'è stata un'organizzazione come si deve, ma per le ferie! Certo, qui è la dirigenza che deve prendere atto che ha sbagliato e non può continuare ad andare avanti così, perché noi non solo dobbiamo veramente tutelare gli operatori...perché fanno un lavoro difficile, in situazioni in cui veramente manca tantissimo personale. L'assurdità è che abbiamo una disoccupazione altissima e non si può assumere, però penso che di infermieri ce ne siano tanti, magari anche negli uffici...è lì la programmazione: vedere dove mancano d'estate e sostituire...che poi sono 5 infermiere, in tutta la struttura non avevamo 5 infermiere che potevano sostituire quelle che sono andate in ferie? Non ci credo, Assessore, veramente non ci credo, il personale so che c'è, qui manca una programmazione lungimirante, anche per il futuro, a partire dall'USL, ma anche in strutture come le Case di riposo, perché così non si può andare avanti. Solo quando si farà questo, allora possiamo dire che veramente c'è la volontà di andare in quella direzione. Grazie.
Presidente - Grazie. Allora il punto 6, se siete d'accordo, lo discuteremmo col punto 16 dell'ordine del giorno. Va bene? Quindi, se siamo d'accordo, passiamo al punto 7 dell'ordine del giorno.