Oggetto del Consiglio n. 570 del 26 giugno 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 570/XIV - Interpellanza: "Individuazione di nuove modalità per l'erogazione degli aiuti comunitari agli agricoltori".
Presidente - Chi illustra? Chiede la parola il Consigliere Chatrian, ne ha la facoltà.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.
Prima di illustrare l'interpellanza che abbiamo presentato, vorrei fare due puntualizzazioni. La prima: ieri sera, prima di terminare il dibattito sul rendiconto, ci eravamo confrontati sugli utili del gruppo CVA e io mi ero soffermato al quinquennio 2008-2013, non avendo ancora approvato il bilancio 2013; mi scuso, perché non avevo capito che il Presidente stesse parlando dell'eventuale prossimo bilancio 2014. Quindi, anche se a oggi non è ancora stato approvato dagli azionisti il bilancio 2013, io parlavo del 2013, ma il Presidente parlava del prossimo bilancio 2014.
Seconda puntualizzazione: questa mattina abbiamo iniziato il Consiglio su un tema a me caro, caro a noi di Alpe, perché, l'Amministrazione regionale in questi trent'anni ha investito parecchio in tutta la Valle d'Aosta, per quanto riguarda non solo le bonifiche, i miglioramenti delle zone o che cosa, ma ha investito parecchi soldi per riordinare i piani fondiari. Un tema che sta molto a cuore a me, a noi di Alpe, da tantissimi anni: In questi sei anni più volte abbiamo discusso in quest'aula, abbiamo cercato di portare contributi legislativi, il nostro contributo per migliorare, per dare gambe e corso alla problematica. Detto questo, io penso che se c'è un problema che si debba affrontare in quest'aula, la questione, per me e per noi, è puramente politica: puramente politica. Quindi volevo puntualizzare ai colleghi tutti che la questione rimane politica: nulla di personale con l'Assessore incaricato. Ma possiamo dirvelo e dircelo in quest'aula che, visto il percorso fatto in questi trent'anni, non sarebbe male, a nostro avviso, trovare delle soluzioni per chiudere il cerchio, per quanto riguarda gli appezzamenti. Non sto parlando di bonifiche, ma sto parlando di riordini fondiari, quindi di rimettere assieme gli appezzamenti. Quindi, la questione è puramente di natura politica, sapendo che le risorse sono inferiori ma, dopo aver investito decine e decine di milioni di euro, io penso che l'Amministrazione regionale debba trovare la forza, la voglia e anche le risorse per poter chiudere il cerchio.
Per quanto riguarda invece questa iniziativa, vorrei illustrare l'interpellanza che abbiamo presentato. Ieri abbiamo parlato di rendiconto, abbiamo parlato di risorse, abbiamo detto che per noi e, mi sembra, per tanti colleghi di questo Consiglio regionale è finita un'epoca. Sette anni fa, l'allora legislatura 2003-2008, all'unanimità - all'unanimità! Stiamo parlando di un altro film, di un'altra epoca, anche se solo sette anni fa - si decise di istituire un'agenzia regionale per erogare i premi in agricoltura, gli aiuti diretti. Cito solo, a mio avviso facendo sintesi, una frase importante: "Si tratta di una scelta dovuta, dettata in gran parte dalla volontà di ovviare ritardi e difficoltà burocratiche, come quelle avversatesi negli anni precedenti, ma anche dall'opportunità di offrire agli imprenditori agricoli servizi costruiti a loro misura, migliorando la velocità di risposta e di erogazione dei finanziamenti". Questo era stato il motivo per cui si era legiferato e si era deciso di istituire - chiamiamola così - una nostra società in house, un'agenzia regionale per dare gambe e corso ad un organismo pagatore. La nostra Regione avrebbe avuto una maggior autonomia operativa nel gestire e nell'erogare le indennità e i premi. La decisione di istituire un organismo pagatore per una piccola regione come la Valle d'Aosta, già all'epoca, sette anni fa, fu assunta nonostante la Direzione generale dell'agricoltura della Commissione europea sconsigliasse tale scelta, in considerazione del fatto che l'istituzione e l'organizzazione di un organismo del genere è costosa ed è giustificabile solo in presenza di una grossa mole di risorse finanziarie da movimentare e di un alto numero di beneficiari. Questa era già una delle criticità all'epoca, messa in campo dalla Commissione europea.
Varie difficoltà, la legge è stata modificata, ci sono state delle criticità in questi sette anni che conosciamo molto bene: i ritardi; improvvisamente la Regione non aveva più i fascicoli aziendali; sono stati incaricati i CA; difficoltà nell'erogare gli aiuti. Ad un certo punto, 2007-2008, la Regione anticipò in parte i fondi delle prime annualità del nuovo programma, ma i pagamenti delle annualità non sono mai entrati a regime, fino a pochi mesi fa, a pochi anni fa. Fotografia, stato dell'arte: sono passati, come vi dicevo, sei anni e questa agenzia è stata ristrutturata e ha avuto, comunque, tutta una serie di possibilità per crescere, per cercare di dare delle risposte, ma non è mai stata riconosciuta in quanto organismo pagatore. Sintesi: colleghi, da dicembre 2013, quindi qualche mese fa, con l'approvazione definitiva dei nuovi regolamenti sulla PAC e sullo sviluppo rurale, non è più possibile ottenere l'autorizzazione ministeriale per nuovi organismi pagatori regionali. Queste sono le premesse, la storia di quello che è stato fatto in questi sette anni. Possiamo fare il punto: si è istituita una nuova agenzia con gli annessi costi di gestione, non si è dato corso a oggi alle procedure per ottenere il riconoscimento dell'organismo pagatore e non si potrà più dare corso, non si è migliorato del tutto, in assoluto, il servizio di erogazione - sto elencando delle criticità e comunque il percorso che è avvenuto in questi sette anni - e soprattutto non abbiamo risolto i problemi addebitati ad AGEA.
Pongo la questione e soprattutto il motivo per cui abbiamo presentato questa ennesima iniziativa. A questo punto, ci chiediamo se in tempi di spending review - ieri abbiamo parlato di riduzioni, abbiamo parlato di ristrutturare il modello valdostano, abbiamo parlato di stanare gli sprechi, abbiamo parlato di tagliare, se possibile, dove si può e soprattutto di ridurre eventuali doppie figure e dei doppi incarichi - di riduzione drastica delle entrate regionali, se possiamo ancora permetterci - Assessore Testolin, con questa nostra iniziativa lo chiediamo soprattutto dal punto di vista politico - se ha ancora senso mantenere questa agenzia. La domanda fondamentale è quella che noi poniamo con il secondo quesito.
Faccio un attimo sintesi di quello che ho cercato di illustrarvi. Dal dicembre 2013 non sarà più possibile autorizzare e ottenere l'autorizzazione ministeriale per i nuovi organismi pagatori, quindi cade praticamente la motivazione per cui era stata istituita, con legge, l'agenzia regionale AREA. Sappiamo che parecchio del personale di cui si avvale l'AREA VdA è quasi interamente di provenienza dell'Assessorato agricoltura, salvo probabilmente il direttore e pochi consulenti. Pensiamo e crediamo che si possa nuovamente istituire all'interno dell'Amministrazione Regionale: istruire le domande di aiuto, fare i controlli dovuti o produrre elenchi, magari con le stesse persone che in questo momento sono all'interno della struttura AREA. Ci chiediamo, Assessore Testolin, se politicamente ha ancora senso: uno, tenere in piedi comunque l'AREA VdA; due, se è ancora utile; tre, se magari possiamo fare dei forti risparmi, senza andare a pregiudicare il lavoro e le figure che sono cresciute all'interno della struttura in questi anni, a livello di professionalità; e se c'è la volontà.
Qui, noi ci proponiamo, Assessore Testolin, per portare il nostro umile e semplice contributo, se possiamo e se vogliamo intraprendere strade diverse, ma per fare che cosa? Uno, per dare delle risposte più puntuali; due, sapendo perfettamente che l'AREA non sarà mai più un organismo pagatore e non si potrà mai più accedere ad un'autorizzazione; tre, probabilmente c'è lo spazio, se c'è la volontà, di risparmiare e a quel punto allocare, - perché no - tali risorse in altri settori. Grazie.
Presidente - Per la risposta ha chiesto la parola l'Assessore Testolin; ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Merci Président.
Mi permetterò anch'io di fare una riflessione che esula dalla risposta concernente l'interpellanza che è stata presentata e apprezzo le parole del collega Chatrian, nel voler sottolineare quanto abbiano avuto a cuore nello scorso quinquennio determinati argomenti, come gruppo del quale si trova qua a rappresentare le istanze. Assicuro in questo senso che io, pur essendo qua da solo un anno, mi sono preso carico (per quelle che sono probabilmente le mie capacità o le risorse a disposizione) di una problematica che, come ben ricordato, si trascina da trent'anni con degli investimenti importanti e che sicuramente questa Amministrazione vuole vedere conclusi, con dei passaggi che però non possono esimersi dal trovare delle soluzioni anche tecniche che non sempre dipendono dalla volontà, dalla capacità di azione o dal lavoro e dall'impegno che l'Amministrazione regionale mette in campo, che - le assicuro - anche in questo caso non è trascurabile, da parte non tanto dell'Assessore, ma sicuramente da parte delle strutture che nel tempo si sono comunque dedicate con attenzione a questo tipo di problematica.
Entrando nel merito della puntuale interpellanza, in merito a quello che sarà lo sviluppo in base alla nuova programmazione di AREA: "quali sono gli intendimenti della Giunta regionale in merito alle iniziative da porre in essere per superare, nel prossimo periodo di programmazione, le difficoltà operative attribuibili ai rapporti con AGEA". Sulla base di quello che è stato detto dal Consigliere Chatrian, mi permetto solo di sottolineare come effettivamente in questi ultimi anni, grazie a uno sviluppo e un miglioramento delle capacità di interloquire tra AREA ed AGEA, si sono superate tutta una serie di problematiche che fino al 2009 ci avevano portato effettivamente ad accumulare dei ritardi importanti nell'erogazione dei contributi agli agricoltori; ritardi nelle erogazioni che avevano superato addirittura i due anni.
A partire da tali criticità, credo che la situazione oggi sia significativamente cambiata. Oltre al recupero delle annualità pregresse, l'avanzamento finanziario delle campagne a partire dal 2010 ha consentito alla Regione di porsi ai vertici della classifica nazionale della capacità di spesa effettuata sui programmi di sviluppo rurale, con l'utilizzo di oltre il 70 percento delle risorse a disposizione, di scongiurare il pericolo di disimpegno automatico e di raggiungere percentuali di pagamento per misura-superficie, cioè quelle direttamente interessate ad AREA, pari ad oltre il 97 percento.
Credo che - è rientrato anche il Consigliere Nogara - volevo fare una precisazione a questo proposito, nel senso che qualche volta ci si taccia di vedere il bicchiere mezzo pieno e solo il bicchiere mezzo pieno: qualche volta bisognerebbe non vedere solo il bicchiere mezzo vuoto! Nel senso che stamattina si parlava della struttura omologa ad AREA in Basilicata e si esprimeva il fatto che i giornali riportassero il fatto che questa venisse chiusa per demandare le sue mansioni, le sue attività alla Regione. Eh! Credo che in Basilicata abbiano questo tipo di problemi, mentre noi paghiamo il 97 percento come AREA; la Regione Valle d'Aosta ha impegnato più del 70 percento delle risorse messe a disposizione dalla Comunità Europea, mentre la Basilicata è l'unica Regione che è andata in disimpegno automatico e probabilmente dovrà restituire una cifra importante alle casse europee. Quindi anche qua bisogna valutare qualche volta l'efficacia e l'efficienza delle strutture che abbiamo a disposizione, al di là delle criticità che ci possono essere e che possono e devono essere anche risolte e migliorate.
Tale lavoro di sviluppo, di concerto tra AREA e AGEA, che ha portato a questi risultati, nella seconda parte della programmazione sarà sicuramente ulteriormente capitalizzato per migliorare ancora le performance nel prossimo futuro, allorché dovranno essere implementate le procedure di pagamento del nuovo PSR. Peraltro, consapevoli della necessità di mantenere e consolidare i rapporti con AGEA attraverso una serie di maggiori sinergie tra le strutture, sono in valutazione i possibili accorgimenti che potranno consentire una gestione delle misure PSR sempre più attenta alla risoluzione di quelle problematiche sovente legate ad aspetti tecnico-informatici, che potranno trovare risposte anche tramite l'utilizzo di risorse dedicate. Quindi c'è coscienza che qualcosa potrà essere migliorato e c'è coscienza anche che con un nuovo PSR le mansioni da attribuire ad AREA possano evolversi o modificarsi.
Per quanto riguarda le campagne di pagamento, l'agenzia si impegnerà per assicurare ed efficientare sempre di più la corretta implementazione dei dati afferenti alle personalizzazioni regionali, le quali permettono il funzionamento dei programmi di pagamento localizzati sul sistema informativo nazionale. Ci sono una serie di attività messe in piedi da AREA che permettono di migliorare l'inserimento dei dati e anche lo sviluppo delle pratiche per accelerarne il pagamento, nonostante - ripeto - ci siano ancora delle criticità soprattutto legate all'annualità 2009, come si evince dal rapporto di AREA del 2013, quando c'è stato il passaggio di pagamenti tra la Regione e i CAA, e ci sono ancora un numero di pratiche che devono trovare soluzione.
Per quanto riguarda il secondo quesito, "quali sono gli intendimenti della Giunta regionale in merito alle funzioni da assegnare ad AREA VdA, tenuto conto della decadenza della base giuridica e delle motivazioni poste a supporto della legge regionale 7/2007". Si evidenzia l'intenzione dell'Amministrazione di confermare, per la prossima programmazione, le funzioni di AREA che essa sta già svolgendo in questo momento. Siamo consci del fatto che il regolamento 1306 del dicembre 2013, all'articolo 7, ha stabilito l'impossibilità del varo di nuovi organismi pagatori sul territorio nazionale. La scelta di non richiedere per AREA VdA il riconoscimento come organismo pagatore è già stata ampiamente dibattuta in quest'aula e, come più volte sottolineato, è connessa essenzialmente ad un ragionamento di efficienza e non votato ad una ricerca di efficacia del servizio che non consideri i costi legati al suo raggiungimento. Fino ad oggi ha dunque prevalso un approccio in termini di costi e benefici. Questa scelta penso che nel tempo comunque dia ragione alle scelte operate dall'Amministrazione regionale, perché oggi proprio la Comunità Europea non permette più ulteriori nascite di organismi pagatori e questo andrebbe a permettere un risparmio complessivo. Un risparmio che è sempre stato il motivo per cui - almeno, da quando mi sono preso carico di questo dicastero - per non fare il passo successivo e diventare organismo pagatore, perché i benefici che si sarebbero potuti avere in questo senso non avrebbero giustificato le spese eccessive rispetto al risparmiare quindici o venti giorni di tempo sui pagamenti. Questa scelta ha dunque considerato anche altri parametri, che riguardano non solo l'autorizzazione dei pagamenti ma anche le funzioni attribuite nel corso degli anni ad AREA VdA, quali la conservazione dell'Anagrafe regionale delle aziende agricole, le funzioni di autorità di certificazione dei fondi strutturali degli altri programmi operativi regionali. Per quanto riguarda la futura programmazione, a cui il regolamento fa riferimento, si considererà senz'altro l'opportunità di modificare il disposto legislativo per renderlo aderente all'attuale situazione. E questo sarà anche il momento per confrontarsi sulle eventuali implementazioni da affidare all'agenzia e di trovare quelle soluzioni, in maniera comune ed unanime, per migliorare ulteriormente un servizio che però ad oggi, rispetto ad altre realtà, è comunque efficiente. Grazie.
Si dà atto che dalle ore 17,06 assume la presidenza il Presidente Marco Viérin.
Viérin M. (Presidente) - Per la risposta, il collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.
Assessore, come ha ben cercato di argomentare nella sua risposta, l'obiettivo di questa nostra iniziativa era soprattutto incentrata sul secondo punto e voleva essere un inizio di confronto, di dibattito proprio perché la Comunità Europea, come ha confermato, mi sembra, nella sua risposta, ci ha messo comunque un limite che è quello che comunque, al di là se è conveniente per il modello Valle d'Aosta o no, l'AREA non potrà mai più essere organismo pagatore. Questo è lo stato dell'arte, diciamo.
Detto questo, nelle premesse avevo cercato di argomentare un passaggio in più, se mi permettete, vista la situazione, visto che probabilmente anche all'interno del suo Assessorato, viste anche le poche disponibilità e le poche risorse che avete in questo momento da gestire, le difficoltà economiche e finanziarie del nostro bilancio (l'abbiamo visto ieri), la proposta che ho cercato di argomentare nelle premesse andava in questa direzione. Possiamo soffermarci insieme in Commissione, se non in aula, in III Commissione, per verificare e per entrare nel dettaglio, se è ancora utile tenere in piedi l'agenzia? Se è ancora utile, a fronte di diverse strutture dirigenziali all'interno del suo Assessorato, avere ancora un direttore generale; se è ancora utile andare ad attingere all'esterno consulenti per mantenere comunque in vita tale agenzia; se è ancora utile e se ha ancora senso mantenere in vita tale agenzia, perché non solo ce lo dice la Comunità Europea, ma l'ha ben illustrato lei: per come è stata organizzata a oggi, tale agenzia non avrebbe avuto neanche i requisiti - giusto? - per essere riconosciuta. Quindi, fatta l'analisi ad hoc e puntuale e viste le professionalità che ci sono all'interno di AREA VdA - mi sembra che parecchie professionalità all'interno di AREA provengano dall'Assessorato all'agricoltura -, perché non utilizzare a questo punto il suo dipartimento, il suo dicastero, con un unico obiettivo? Penso che sull'obiettivo concordiamo tutti all'interno di quest'aula: è quello di ovviare ai ritardi e alle difficoltà burocratiche, è quella di dare l'opportunità di offrire agli imprenditori agricoli servizi costruiti su misura, migliorando la velocità anche di risposta, ma non solo la velocità, cercando di essere utili comunque alle imprese agricole.
Termino chiedendo se può essere utile al dibattito - magari non oggi; non possiamo oggi tirare delle conclusioni - portare il dibattito in Commissione. Io chiederei al Presidente della Commissione qui presente, collega Borrello, di portare tale discussione in Commissione e che ci siano le condizioni per valutare se ha ancora senso, se è ancora utile mantenere l'AREA VdA, se invece si può o si devono intraprendere strade alternative per essere più efficienti, più efficaci, risparmiare anche del denaro e - perché no, come diceva lei - riassettare anche il suo Assessorato, dato che mi sembra che grandi soldi e grandi risorse non siano più gestite, proprio a fronte delle difficoltà economiche e finanziarie; magari, dato che le strutture dirigenziali ci sono, i funzionari ci sono e anche il comparto c'è - perché no? - creare tali condizioni. Ecco, termino chiedendo al Presidente Borrello se calendarizzare nelle prossime settimane un incontro con il direttore di AREA, ma avendo soprattutto contezza della situazione e a quel punto che la politica possa esprimersi e - perché no? - prendere anche una decisione alternativa a quella di oggi, perché comunque sette anni fa era un altro film, ma l'agenzia era nata per dare delle risposte. Queste risposte non si possono più dare: a questo punto forse la politica deve prendersi carico di queste importanze e trovare delle soluzioni - perché no? - alternative. Grazie.
Presidente - Grazie. Consigliere Nogara? Ne ha facoltà.
Nogara (UVP) - Merci Président.
Volevo riferirmi a quanto mi aveva detto l'Assessore Testolin. Io avevo letto l'interpellanza di Chatrian ed ero sicuro e lo sapevo che la Regione Basilicata era in queste condizioni: è proprio per questo che quella società che adesso non si chiama AREA, ma si chiama in un altro modo (non mi ricordo più come si chiama), l'hanno tolta perché non ha saputo gestire in questi anni quello che avrebbe dovuto gestire.
A questo punto ci chiediamo: io all'inizio di questa legislatura ero e sono ancora un po' convinto che probabilmente AREA qui in Valle d'Aosta dovrebbe essere un ente pagatore, perché molte cose si potrebbero secondo me risolvere. Lei mi ha parlato di spese e io le ho fatto avere, quando abbiamo discusso di questo, la lettera del Ministero e che cosa diceva: c'era bisogno di personale. C'era solo bisogno di personale: richiedevano del personale; cinque persone, mi sembra, una cosa del genere; amministrativi, erano amministrativi. Ma vista la situazione che abbiamo anche noi adesso nell'Amministrazione, penso che avremmo anche a disposizione delle persone nel nostro Assessorato da poter transitare in AREA; se fosse possibile fare una cosa del genere: sono persone che noi comunque paghiamo. Poi, adesso, c'è questa novità della Comunità Europea, allora giustamente, come diceva il collega Chatrian, chiediamoci cosa fare. Grazie.
Presidente - Sono pervenute tre risoluzioni, che invito gli uscieri a distribuire e che saranno poi proposte per l'iscrizione in aula, dopo la discussione delle ultime due interpellanze. Punto 30 all'ordine del giorno.