Oggetto del Consiglio n. 568 del 26 giugno 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 568/XIV - Interpellanza: "Modalità operative dell'annunciata costituenda Commissione consiliare speciale per la gestione dei rifiuti".
Presidente - La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Si tratta di un argomento, quello che riguarda la gestione dei rifiuti, già affrontato questa mattina dal collega Roscio, per quanto riguarda una parte tecnica rispetto alle tipologie e ai quantitativi, che io vorrei affrontare da un punto di vista un po' più politico, viste le importanti dichiarazioni rese dal Presidente della Regione al momento della presentazione del programma di questo nuovo - "nuovo" tra virgolette! - Governo regionale, che ha messo tra i punti più importanti e significativi, e io credo molto correttamente, la gestione dei rifiuti.
Io credo che le parole abbiano un peso, sia quelle che magari, alle volte, sono inopportunamente usate con toni aspri, sia quelle che, invece, ricalcano quello che è il linguaggio che da anni tutto il movimento ambientalista ha cercato di portare all'attenzione della Valle d'Aosta. Soprattutto laddove il Presidente ha definitivamente riconosciuto il percorso dei cittadini con il referendum, anche al di là di quelli che potevano essere i rischi di un ricorso, quindi una presa di posizione chiara rispetto alla scelta del trattamento a freddo. L'altro aspetto non indifferente, che riguarda quello di usare la terminologia politica di rifiuti zero, che io giudico altrettanto importante. Certamente è stata evocata tutta la difficoltà che c'è nel raggiungere questo percorso, ma il fatto che, per la prima volta all'interno di un Governo regionale, si ponga tra gli obiettivi quello di arrivare ad una politica dei rifiuti zero, io non lo sottovaluterei; poi andremo a vedere se si tratta solo di una questione linguistica o se i fatti corrispondono.
Nel dibattito che ne è seguito, anche perché il dibattito era a 360 gradi su tutto un programma, non c'è stato il tempo di approfondire alcuni passaggi e ci sono stati anche, forse, dei fraintendimenti rispetto alla riflessione che noi avevamo aperto sulla questione di una Commissione consiliare speciale. Si è, cioè, interpretato il fatto che l'istituzione della Commissione speciale non fosse accoglibile da parte della minoranza. Avendo adesso il tempo dell'interpellanza, vorrei precisare che cosa noi intendevamo con il dire: stiamo attenti quando parliamo di una Commissione speciale.
Qui mi sono portato la relazione conclusiva dell'aprile 2013 della Commissione speciale Bertin. La mole di questo lavoro, che raccoglie le importanti testimonianze dei più grandi esperti nazionali e mondiali, invitati a spese dei contribuenti valdostani per essere auditi dalla Commissione speciale, è un punto di partenza per noi. Quello che vorrei capire è se questi atti sono recepiti dall'Amministrazione e vengono considerati la base da cui partire per andare oltre, perché - era il mio timore - non vorrei invece che ci trovassimo in una Commissione consiliare in cui qualcuno, invece di leggersi questi atti, cominciasse a dire: ma io vorrei approfondire, non sono molto preparato sull'argomento. Beh, si legga questa relazione! Non ripartiamo da zero, non troviamoci con il consigliere neoeletto che dice: eh, scusate, ma io vorrei andare a visitare un impianto. L'impianto andiamo eventualmente a visitarlo quando abbiamo scelto qual è l'impianto da fare. Allora, in quel caso lì, si vanno a visitare gli impianti dopo che la scelta è fatta, per dire che è quella la scelta giusta, la perfezioniamo, altrimenti cominciamo a visitare uno di qua, uno di là: una gita turistica! Quindi, questo è un aspetto.
L'aspetto che volevo chiarire è che la Commissione, l'altra volta, fu aperta anche a rappresentanti di Valle Virtuosa, e io direi sarebbe importante che fosse aperta anche a rappresentanti dell'associazionismo ambientale valdostano, laddove ve ne sia una richiesta, ma sicuramente a quelli di Valle Virtuosa, che furono i promotori del referendum. Questo è un altro aspetto importante, perché altrimenti ho la fotocopia della III Commissione e a questo punto non ha senso fare una Commissione speciale, esattamente con le stesse persone che fanno parte delle Commissioni permanenti. La Commissione speciale ha un senso se si crea un gruppo che davvero vuole concentrarsi a lavorare su questo e, in qualche modo, è anche integrato da competenze particolari che possono venire dalla società civile.
Altro aspetto: preso come base questo importante lavoro della Commissione speciale e gli ulteriori che poi sono seguiti, perché la III commissione ha continuato a lavorare, l'altro aspetto che vorremmo chiarire è se questa Commissione si mette a lavorare da subito su un principio fondamentale, che è quello della raccolta differenziata dell'umido e della separazione della frazione organica, perché è qui che si gioca una partita fondamentale. Studi importanti dicono che questa componente, cioè quella dell'umido, oltre ad essere quella che rende poi difficile o addirittura, in qualche caso, dannosa e pericolosa la gestione dei rifiuti, è proprio derivante dal fatto che non c'è prima la differenziazione dell'umido e laddove si comincia a fare una raccolta, (tra virgolette) porta a porta, questa frazione è quella su cui ci si concentra maggiormente, perché da ultimi convegni arrivano dati che dicono che questa frazione è molto incisiva, incide pesantemente. Con la raccolta differenziata dell'umido la Valle d'Aosta rientrerebbe assolutamente nella normativa nazionale europea. Si, glielo dico io Assessore! Con la raccolta differenziata dell'umido, noi a quel punto facciamo il salto e arriviamo ad allinearci. Già in alcuni casi c'è uno sforzo interessante su altri tipi di differenziata e sappiamo che lì dobbiamo lavorare sulla qualità di quella raccolta differenziata. Tanta quantità: carta, soprattutto plastica, eccetera, ma la plastica ha bisogno di un perfezionamento nella qualità della raccolta, che passa attraverso tutti i processi di educazione delle famiglie, di formazione e anche di sistema di raccolta. Il porta a porta, soprattutto nel fondo valle, come dicono questi studi, permetterebbe di attuare il controllo, quindi capire qual è la famiglia che ha bisogno di... Non la multa, perché qui non dobbiamo ragionare subito in termini di multe, in fase applicativa, ma di famiglia che magari ha bisogno di qualche suggerimento, di qualche spiegazione in più rispetto al tipo di raccolta. Famiglia che non riusciamo ad individuare quando c'è un centro di raccolta unico, perché, a quel punto lì, tutto si mescola e difficilmente riusciamo a capire dove andare a mirare l'intervento.
Con il tipo di raccolta porta a porta noi riusciamo anche ad applicare la tariffa puntuale. Oggi più che mai, nel momento in cui le famiglie si vedono tassare continuamente, ancora più iniqua è la tassazione per quelle famiglie che operano in modo virtuoso e si vedono tassare perché altri non fanno correttamente la raccolta differenziata e in questo caso si arrabbiano, perché l'Amministrazione non crea le condizioni per cui si possa distinguere tra chi sta operando per una qualità ambientale, per abbattere i costi. Se facciamo come dicono questi studi della Commissione speciale, se dopo lo step di avvio si fa correttamente la raccolta differenziata, non è vero che i costi aumentano. E qui sui costi si aprirebbe tutto il discorso dell'urgenza di farla finita con la discarica, in questo momento gestita in modo assolutamente illegale, perché è un deposito di tutto e di più, di frazione organica mescolata con altri rifiuti e quant'altro. Quindi, assolutamente, quella non è una scelta economica, quella è una scelta distruttiva del nostro ambiente e pericolosissima.
Se ci sono questi passaggi è chiaro che a questo punto si tratterebbe di elaborare scelte operative, e allora avrebbe un senso fare questo percorso, cosa che non è esplicitata nella relazione del Presidente, ma bisogna capire se questa è la volontà o se è di nuovo la famosa Commissione di studio, che studia per tre o quattro mesi per presentare un dossier che poi viene - come questo - archiviato: passa un anno e non si muove foglia. Soprattutto c'è urgenza perché - io lo dico anche con chiarezza - andrebbero fermate alcune scelte in controtendenza, perché il Comune di Aosta un giorno ci scavalca, come si dice, a destra, un giorno ci scavalca a sinistra, un giorno vuole fare la raccolta la porta a porta di tutto, un giorno la porta a porta dell'umido, un giorno crea le aree. Serve davvero questa direttiva strategica regionale, perché sennò c'è l'impazzimento e chi, a seconda del periodo elettorale, vuole mettersi in mostra, fa poi delle scelte che poi ricadono negativamente su tutta la collettività valdostana.
Presidente - Grazie collega Donzel. La parola all'Assessore Bianchi.
Bianchi (UV) - Sì, collega Donzel, giustamente all'inizio ha chiesto una risposta di tipo più politico, poi giustamente è entrato nel merito di questioni più tecniche, proprio per rendere l'idea di com'è ampio il problema dei rifiuti. Cercherò di risponderle innanzitutto al punto 1 e al punto 3 dell'interpellanza, in maniera più politica, come mi ha chiesto all'inizio. Credo che sia opportuno, però, riassumere brevemente alcuni passaggi politico-amministrativi importanti, affrontati anche in quest'aula, relativamente alla politica della gestione dei rifiuti.
In primo luogo, come ha ricordato bene lei, collega Donzel, abbiamo sottolineato più volte e lo faccio anche oggi, che avremmo rispettato - e lo ridico - la volontà espressa dai valdostani con il referendum del 18 novembre 2012, anche se nel mese di dicembre scorso è intervenuto il giudizio della Corte Costituzionale, che con la sentenza numero 285 ha dichiarato l'illegittimità dell'articolo introdotto con il referendum, con ciò eliminando un obbligo di legge rispetto al divieto di trattamento a caldo dei rifiuti. La Giunta regionale, però, con deliberazione numero 266, in data 7 marzo 2014, ha definito gli indirizzi e i criteri generali su cui avviare la discussione nella competente Commissione consiliare, per giungere alla definizione del nuovo sistema di trattamento dei rifiuti in Valle d'Aosta, anche ai fini dell'adeguamento della pianificazione regionale in materia di gestione dei rifiuti. L'atto adottato dalla Giunta regionale costituisce il punto di partenza di un percorso, cui aggiungere progressivamente valutazioni ed elementi di natura politica e tecnica, nel modo più ampio e condiviso possibile: mi sembra di averlo detto anche in commissione. Sono convinto che tali valutazioni e scelte siano da affrontare in quest'aula, prima in Commissione e poi in Consiglio, tenuto conto dei vincoli e delle scadenze che la normativa europea e statale impongano alle modalità di trattamento e di smaltimento finale dei rifiuti urbani.
È corretto che tutti noi rappresentanti della comunità valdostana discutiamo e votiamo quella che sarà la scelta sul trattamento dei rifiuti nella nostra regione. D'altra parte è quello che è stato fatto anche in passato, per la decisione sul pirogassificatore. A questo punto sappiamo che tutta la discussione è già in Commissione consiliare, che il lavoro svolto finora è stato più volte evidenziato in quest'aula e mi sembra importante sottolineare che le linee fissate dalla Giunta regionale sono state condivise in sede di Commissione consiliare. Auspico che tali linee guida possano al più presto, spero prima della pausa estiva, essere votate. Tale momento potrebbe essere anche l'occasione per definire la composizione e il ruolo della Commissione speciale, compito, lo ricordo, di competenza del Consiglio nella sua interezza, ai sensi dell'articolo 21 del Regolamento. La Commissione speciale potrebbe, a quel punto, assumere il ruolo di seguire, di concerto con le strutture regionali, il percorso tecnico discendente delle linee giuda approvate dal Consiglio, con la necessaria efficacia ed efficienza atte a garantire attività e tempistiche adeguate al problema che stiamo affrontando. In questo credo non ci siano dubbi nel considerare acquisito il lavoro della Commissione Bertin, della quale ho letto ed analizzato attentamente gli atti, liberamente consultabili, come ha ricordato lei, Consigliere Donzel, nonché i verbali delle audizioni, cogliendone molti aspetti utili ed interessanti, e lo si può vedere anche dalla deliberazione di indirizzo della Giunta.
Per quanto detto, appunto dal Consigliere Donzel, non sono in grado di dare indicazioni riguardo alla composizione della suddetta Commissione speciale, che dovrà essere concertata nell'ambito del Consiglio regionale, pur valutando positivamente ogni contributo che possa essere d'aiuto nella risoluzione della problematica della gestione dei rifiuti.
Ribadisco, infine, la necessità di garantire risultati e rispetto dei tempi, evitando al contempo inutili duplicazioni o sovrapposizioni di ruolo. Questo lo dico perché, chiaramente, le associazioni ambientaliste, non che non sia d'accordo, ma in ogni caso fanno già parte dell'osservatorio dei rifiuti, quindi è per non creare un duplicato.
Sul punto 2 dell'interpellanza, dove la questione è più tecnica, cioè avviare da subito una raccolta differenziata dell'umido o comunque una separazione della funzione organica, credo che siamo tutti d'accordo sul fatto che questo aspetto deve essere affrontato nel discorso generale della gestione dei rifiuti, dopo tutto quello che ci siamo già detti. Il Governo regionale - le ricordo la delibera della Giunta regionale - su questo si è espresso ed ha detto che la raccolta dell'umido o dell'organico deve essere effettuata su tutto il territorio valdostano. Sappiamo che la raccolta, però, non può prescindere dalla sua previsione nei contratti di appalto in essere dei sub ATO e delle Comunità montane, e anche dalla scelta circa il trasporto fuori Valle (qui vado su un qualcosa di tecnico) per il trattamento, oppure per la realizzazione di un impianto sul territorio valdostano. Grazie.
Presidente - La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente, grazie Assessore. Sarò più breve, perché prima ho sforato nei tempi: è stato gentile il Presidente a lasciarmi andare oltre, adesso vedo di recuperare.
Intanto non l'ho scritto io che ci voleva una Commissione speciale; l'ha scritto il Presidente, l'avete scritto voi di maggioranza nel programma. Dopodiché oggi mi dite: non abbiamo ancora le idee chiare su come fare questa Commissione. Beh, francamente mi aspettavo qualcosa di più! Non c'è la sua posizione. Ho capito che lei giustamente dice: non vorrei fare dei duplicati. Esattamente quello che le ho detto io: non vorrei fare il duplicato di una Commissione regionale. Allora delle due l'una: o viene fuori il duplicato della Commissione permanente, o viene fuori una Commissione speciale veramente ad hoc, che segue per un breve periodo di tempo - su questo sono d'accordo con lei - delle linee guida; la Commissione speciale lavora su questo pezzo per riuscire a chiudere con l'Assessorato questo aspetto.
Allora, visto che voi non avete ancora chiuso questo discorso e lo dovrete affrontare in maggioranza, mi rivolgo a tutta la maggioranza e dico: sarebbe così grave che ci fossero uno o due rappresentanti della società civile nella Commissione speciale? A mio avviso no e sarebbe utile averli.
Colgo positivamente tutti gli altri passaggi in cui lei ribadisce questo percorso. Io tengo solo a puntualizzare che, non solo per causa sua, ma a causa di questo tipo di maggioranza, sono passati due anni dall'evento. Da due anni stiamo discutendo su come riuscire ad applicare quello che è stato votato in un referendum: due anni! Per fortuna tutti i dati che avevate messo in circolazione sulla discarica non erano veri, però, comunque, due anni di discarica selvaggia e illegale hanno fatto crescere quella montagna a dei limiti che sono veramente inaccettabili! Adesso io credo si arrivi al completamento del terzo lotto. Non riempiamo il quarto lotto di questi rifiuti, non facciamo il disastro ambientale! Non facciamo un disastro ambientale! Diamo l'accelerata! Diamo l'accelerata e l'umido se ne vada da un'altra parte. Facciamo questo percorso! Facciamo questo percorso e quindi riunitevi al più presto per decidere come la volete fare questa Commissione speciale e fatecelo sapere al più presto, perché, secondo me, il problema adesso è davvero la discarica, che è una bomba ecologica. Già ci costerà lira di dio normalizzarla, stabilizzarla: sono trent'anni che ci aspettano per stabilizzare quella roba, quindi un costo per la nostra comunità non indifferente, però non andiamo a crearne una nuova nel quarto lotto. Questo mi sento di dirlo in maniera abbastanza netta, cogliendo naturalmente tutti gli aspetti positivi che vengono adesso dal Governo regionale, che dimostra un atteggiamento positivo in questa direzione. Però i tempi sono davvero stretti: lo ribadisco con forza!
Si dà atto che dalle ore 16,31 assume la presidenza il Vicepresidente Rosset.
Rosset (Presidente) - Passiamo al punto 28.