Oggetto del Consiglio n. 502 del 26 marzo 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 502/XIV- Interpellanza: "Iniziative intraprese per coinvolgere le categorie interessate nella definizione del nuovo programma di sviluppo rurale".
Président - Pour l'illustration, la parole au collègue Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente, buongiorno colleghi.
Perché quest'iniziativa intergruppo? Riteniamo necessario che la politica debba riempire, a nostro avviso, di contenuti quello che la Comunità europea, lo Stato, i vari regolamenti hanno già delineato in questi ultimi anni e soprattutto in questi ultimi mesi. Apro una parentesi: sovente in quest'aula facciamo dei paragoni, ci confrontiamo con altre realtà alpine. Il 6 marzo 2014 la Provincia di Trento, nella sala delle cooperazioni, ha annunciato quali sono le prime strategie per quanto riguarda la propria Provincia sul piano di sviluppo rurale 2014-2020: "più risorse per l'agricoltura di montagna per mitigare il divario con la pianura, un programma costruito assieme al mondo agricolo", questo era, diciamo, il titolo di quest'incontro per spiegare alla popolazione tutta, una Provincia autonoma, con caratteristiche simili alle nostre, un po' più grandi - 500.000 abitanti -, ma probabilmente con tanti punti di incontro, con punti di forza, punti di debolezza, altri ordini di grandezza, ma, come dicevo prima, con tante criticità o punti di forza come la Valle d'Aosta. L'incontro avvenuto il 6 marzo con i giornalisti, e soprattutto con gli addetti al lavoro, è stato questo...questa è la sintesi, diciamo, dell'incontro: "la prossima programmazione rurale vedrà affermarsi il principio di una maggiore selettività delle iniziative e dei beneficiari da finanziare privilegiando gli investimenti migliori e più significativi anche sotto il profilo dell'innovazione. Basta aiuti a tutti uguali, premiamo le iniziative migliori, finanziamo i progetti migliori, privilegiamo soprattutto i progetti che hanno anche, sotto il profilo dell'innovazione, degli atouts in più. È annunciata una semplificazione nella gestione della domanda e, sempre per quanto riguarda gli investimenti - questi sono punti di forza che loro mettono in campo - saranno premiati i progetti integrati che coinvolgono più misure e azioni, così come gli investimenti collettivi che coinvolgono anche nuove tipologie di beneficiari, vedi le reti d'impresa".
Perché dico questo? Dico questo perché quest'iniziativa, oltretutto cofirmata intergruppo dalle forze di minoranza, vuole rivolgere al Governo regionale tre quesiti ben precisi. Il primo quesito: "quali sono gli obiettivi prioritari su cui si intende concentrare la strategia regionale di sviluppo rurale". Le do, le diamo, Assessore Testolin, qualche informazione su questo in più magari, ecco, gradiremmo non avere le risposte che conosciamo già. Risposte sulle priorità del programma di sviluppo rurale a seguito del regolamento della Comunità europea, quindi i tre obiettivi che ben conosciamo, i generali sono la competitività dell'agricoltura, la gestione sostenibile, lo sviluppo equilibrato e le sei priorità dell'Unione in materia di sviluppo rurale: promuovere il trasferimento di conoscenza, potenziare la competitività, promuovere l'organizzazione della filiera agroalimentare, preservare e ripristinare e valorizzare gli ecosistemi, incoraggiare l'uso efficiente delle risorse, inclusione sociale e riduzione della povertà e sviluppo economico delle zone rurali, queste sono le sei priorità dell'Unione in materia di sviluppo rurale. Per il raggiungimento degli obiettivi generali, ad ogni priorità sono state collegate delle focus area, diciamo, in totale 18, che si tradurranno in 20 misure. Misure a questo punto importanti e, come vi dicevo prima, da riempire di contenuti, cercando di riempire...quali saranno le scelte di natura politica...la politica deciderà di andare a premiare chi, perché, con quali misure e soprattutto con quali risorse. Sul sito della Regione è già stata pubblicata la strategia, diciamo, VDA 2020 che elenca le funzioni, le priorità e anche le priorità dell'Unione in materia di sviluppo rurale, proprio concentrandosi esclusivamente sul quadro generale. Cosa voglio dire con questo? Che ad oggi c'è il quadro della Comunità europea, dello Stato e va riempito di contenuti. Qualche mese fa avevamo chiesto lumi all'Assessore competente, che si uscisse probabilmente fuori dal suo dicastero dell'agricoltura, dai piccoli tavoli indubbiamente che hanno un altro ruolo, che è quello di scrivere eventualmente quali potrebbero essere non solo le misure, ma il cronoprogramma, le tipologie o che cosa...ma che a monte ci dovrebbe essere comunque una presa di coscienza forte per determinare l'agenda dal punto di vista politico, soprattutto dal punto di vista delle scelte. Questo il primo quesito.
Secondo quesito: "quali iniziative sono state messe in campo per coinvolgere nella definizione del nuovo PSR il mondo agricolo...", per noi il mondo agricolo non sono solo le associazioni di categorie, ma è ben di più e vorremmo conoscere dall'Assessore se sono stati interpellati i nostri 190 consorzi di miglioramento fondiario, se sono stati coinvolti comunque tutti gli attori principali per portare il proprio know-how, portare le proprie esigenze, portare sul tavolo probabilmente anche delle prospettive e delle idee.
Terzo quesito: "se e come si intende procedere affinché ci sia una tangibile semplificazione delle procedure..."; pochi giorni fa in questo Consiglio abbiamo discusso di AREA; mi sembra che questo Governo abbia rinunciato a rendere l'AREA VDA organismo pagatore. Sappiamo perfettamente che in questo momento quattro sono i soggetti che si occupano di tale fascicolo aziendale: AREA, AGEA, i CAA e l'Assessorato guidato da lei, su questa domanda quindi aspettiamo delle risposte puntuali, delle risposte forti, perché, a nostro avviso, da nove mesi che lei è alla guida di quest'Assessorato...riteniamo importante che la politica segni, se ha delle idee indubbiamente, se il Governo regionale ha delle idee, la propria rotta, che non siano i funzionari e i dirigenti, con tutto il rispetto, e che probabilmente ci ascoltano in questo momento...a segnare, se la politica è assente e se non ha idee. Penso che noi siamo stati eletti per riempire di contenuti il prossimo piano di sviluppo rurale 2014-2020, sta a noi quindi a riempire di contenuti e sta a noi a spiegare non solo al mondo agricolo, ma al sistema Valle d'Aosta qual è la strada, soprattutto quali sono le azioni che vorremmo mettere in campo e quali sono le azioni da incentivare a livello, come vi dicevo prima, di misure, dato che sono 20 le misure. Ascoltiamo quindi con molta attenzione le risposte dell'Assessore Testolin.
A nostro avviso, come vi leggevo poc'anzi, altre Regioni a statuto speciale sono già più avanti di noi, hanno già aperto i tavoli in maniera produttiva e anche molto forte. Gradiremmo conoscere lo stato dell'arte per quanto riguarda, come vi dicevo prima, gli obiettivi...quindi la scelta della politica, se ci sono delle scelte e se ci sono delle idee; due, quali iniziative sono state messe in campo non solo con le associazioni di categorie, ma con tutto il comparto; tre, quali sono, se ci sono, e se si intende procedere a semplificare realmente le procedure di gestione, che ad oggi ahimè...i nostri produttori vengono sballottati, come vi dicevo prima, su quattro...chiamiamoli assi, ma quattro attori che in parte, o non in parte, integrano probabilmente una non strategia e una non semplificazione.
Président - Pour la réponse, la parole à l'Assesseur Testolin.
Testolin (UV) - Grazie Presidente.
In risposta, diciamo, a questa mozione, che è un po' la ripresentazione di quanto era già stato manifestato e quanto si era risposto qualche seduta fa rispetto...sempre all'interno di questo Consiglio, non ripeterò quanto già affermato dal collega Chatrian in merito a quelle che sono le indicazioni dell'Unione europea sulla strategia, la macro strategia, che ogni Regione dovrà seguire e alla quale dovrà attenersi, perché così già ben conosciute dal collega e così prontamente e chiaramente esplicitate nel suo intervento. Andrò subito quindi ad elencare quali sono le priorità che a livello regionale si tenderà a valorizzare all'interno di questo nuovo PSR, secondo una logica di intervento che, oltre a garantire una certa continuità con il PSR che sta per scadere, si fonderà sulle sei priorità che, appunto, ha evidenziato anche il collega Chatrian nella sua esposizione. In quest'ottica ci sono, diciamo, molte misure significative dell'attuale programma, che saranno, diciamo, riprese nel programma 2014-2020, il quale presenterà tuttavia degli elementi di novità, così come indicato e parzialmente dal piano...dalle nuove indicazioni dell'Unione europea e così come altre Regioni hanno già evidenziato all'interno di questi che, così come sono stati esplicitati, sono stati degli incontri pubblici, peraltro avvenuti parzialmente anche con il comparto sul partenariato anche in Valle d'Aosta, dove sono state date delle indicazioni in merito a quelli che saranno gli sviluppi del prossimo programma sui fondi non solo del PSR, ma tutti i fondi europei che andranno a dare nuove risposte nel prossimo settennio.
Per quanto riguarda la nuova impostazione e le nuove misure presenti, quindi, diciamo che si possono evidenziare sicuramente delle funzioni innovative, quali la formazione nel settore agricolo e forestale, che precedentemente, diciamo, non veniva contemplata all'interno del PSR, ma era soprattutto, diciamo, finanziata all'interno dei fondi SP e in minima parte attraverso fondi regionali e leggi di settore. Gli investimenti e le immobilizzazioni immateriali: si tratta di una novità per il PSR valdostano in quanto nell'attuale programmazione gli investimenti aziendali erano stati finanziati esclusivamente con leggi di settore e, in particolare, con la legge 32 del 2007. Questo fatto permetterà evidentemente di andare a mirare con più efficacia rispetto a quello che si è fatto fino adesso, anche stante la limitatezza comunque del montante che il PSR metterà a disposizione, ad identificare, diciamo, con attenzione quelle che saranno le progettualità migliori da valorizzare. Ci sarà poi un pacchetto di misure forestali, che andrà un po' nel senso anche di dare delle risposte a quello che è emerso in altre discussioni rispetto alla valorizzazione delle foreste, volte a dare alla gestione, alla tutela del patrimonio forestale, appunto, la giusta valorizzazione con la messa in evidenza dei prodotti forestali attraverso la trasformazione e la commercializzazione anche degli stessi.
Sicuramente poi un aspetto fondamentale sarà la misura sulla cooperazione, cooperazione che cercherà di sostenere la cooperazione fra soggetti che operano nelle filiere agricole, forestali ed alimentari, ma anche la creazione di poli e di reti, di costituzione di gruppi operativi nell'ambito del partenariato europeo, per l'innovazione in materia di produttività e sostenibilità...
(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...del settore agricolo. È una misura molto articolata che si espliciterà inizialmente attraverso dei progetti pilota, come la cooperazione di filiera, gli approcci collettivi alla gestione delle misure ambientali e alla diversificazione delle attività agricole. Ci saranno poi altre misure che verranno contestualizzate, invece, in un sistema nazionale e queste misure saranno le misure relative al rischio e il piano irriguo nazionale, che sono invece, appunto, oggetto di specifici piani operativi nazionali che verranno elaborati, saranno frutto di una mediazione comunque all'interno delle discussioni tra le Regioni. A questo proposito mi sento di evidenziare come si siano già presi dei...così ci si sia già mossi in quest'ambito per capire quali saranno le possibilità, diciamo, di attingere a questi fondi da parte della nostra Regione in quanto fondi...anche a livello nazionale saranno comunque limitati e si deve capire, a livello anche di grandezza di infrastrutture previste quali potranno essere le nostre potenzialità. Per questo si sono già assunti dei contatti con il Ministero al fine di poter ottimizzare, a livello progettuale e con i consorzi degli interventi che potranno eventualmente venire finanziati.
Per quanto riguarda invece le misure riproposte, saranno sicuramente l'indennità compensativa a favore degli agricoltori delle zone montane, l'Indennità Natura 2000, le misure agro-climatico-ambientali, quelle legate all'agricoltura biologica e al benessere animale, all'insediamento dei giovani agricoltori, alla consulenza nel settore agricolo e forestale e quelle legate alla partecipazione degli agricoltori a regimi di qualità ed azioni di promozione, agli investimenti per la produzione di energia di fonti rinnovabili e sicuramente quelle legate all'approccio Leader, anche perché previsto obbligatoriamente dai regolamenti europei.
Per quanto riguarda il secondo punto: "quali iniziative sono state messe in campo per coinvolgere, nella definizione del nuovo PSR, il mondo agricolo e forestale e dello sviluppo rurale", si segnala come, al fine di avviare e condurre correttamente il processo di consultazione del partenariato socio-economico ed ambientale, l'Autorità di gestione del PSR, unitamente alle autorità di gestione degli altri fondi strutturali, ha eseguito le indicazioni del Codice europeo di condotta sul partenariato nell'ambito dei fondi strutturali e di investimento europei, nonché le linee guida europee per la valutazione ex ante dei programmi di sviluppo rurale del 2014-2020.
Si devono comunque seguire tre fasi programmatorie: la prima fase, che è quella attuale, consiste nell'elaborazione dell'analisi di contesto e dell'analisi dei punti di forza e di debolezza, delle opportunità e delle minacce e conseguenti rilevazioni dei fabbisogni del settore agricolo, agroalimentare e forestale; la seconda fase consiste nella definizione della strategia per rispondere ai fabbisogni rilevati attraverso l'individuazione di obiettivi appropriati, di un set di misure pertinenti e di risorse finanziarie adeguate; la terza fase consiste nella finalizzazione del programma e la successiva presentazione alla Commissione europea per l'approvazione. La consultazione partenariale è stata condotta a due livelli: a livello di strategia unitaria regionale, in collaborazione con le autorità di gestione degli altri fondi, che coinvolge le strutture organizzative regionali, il partenariato istituzionale e il partenariato socio-economico ed ambientale. È la seconda che ha avuto un coinvolgimento a livello di programma di sviluppo rurale, coinvolgendo un partenariato più centrato sulle tematiche dello sviluppo rurale ed ambientali, ma comunque ampio e molto eterogeneo. Dalle consultazioni partenariali pertanto emergono osservazioni e proposte che le autorità di gestione dei vari programmi potranno assumere motivandone le scelte.
La consultazione partenariale a livello di strategia unitaria regionale ha visto nei mesi di marzo e aprile del 2013 le autorità di gestione dei programmi operativi finanziati dai fondi strutturali europei e nazionali illustrare il documento, come già precedentemente detto Strategia VDA, al partenariato socio-economico ed ambientale, sia agli Enti locali. Inoltre nel mese di aprile, sempre del 2013, sono stati effettuati rispettivamente in Alta, Media e Bassa Valle degli incontri di informazione sulle prospettive dello sviluppo locale partecipato e sui contenuti del documento Strategia VDA 2020. In vista degli incontri, è stata inoltrata ai soggetti invitati una scheda progettuale-tipo che ha permesso di raccogliere 293 proposte progettuali complessive, comprese quelle elaborate anche dalle strutture regionali interessate ai fondi europei stessi. Delle 293 proposte complessive 73 riguardavano l'agricoltura, di cui 26 erano presentate dai vari dipartimenti e strutture organizzative dell'Amministrazione regionale e 47 erano presentate da soggetti pubblici privati interessati alla tematica dello sviluppo rurale, tra i quali, appunto, AREV (Associazione agricoltori), CCS AOSTA, CERVIM, Consorzio produttori e tutela della fontina DOP, Fondation Grand Paradis, Institut régional e altri. Questo a dimostrazione che, diciamo, c'è stato un coinvolgimento a livello di istituzioni e di operatori sul territorio che ha cercato di ben riassumere quelle che sono le necessità di un tessuto sociale molto diversificato e dalle esigenze molto particolari.
Per arrivare, diciamo, a concludere con un po' di celerità alla domanda che era un po' più...la risposta che era un po' più articolata, vorrei solo citare quello che recentemente si è cercato di portare avanti...
Presidente - Concluda collega...
Testolin (UV) - ...sì, in data 24 febbraio, nel corso dell'annuale convocazione del forum partenariale, sono appunto stati elaborati e esplicitati alla presenza delle varie organizzazioni quelli che sono i programmi di attuazione del nuovo PSR. Al fine, diciamo, di avere una maggiore possibilità di partecipazione, in data 19 marzo l'Autorità di gestione ha inviato a circa 130 soggetti del partenariato economico ed ambientale un invito ad esaminare documenti pubblicati sul sito regionale, in modo da poter così individuare ulteriori contributi che potranno essere utili all'utilizzo e all'ampliamento del PSR.
Per quanto riguarda il terzo punto, e concludo, mi permetterei solo di sottolineare come, al di là della difficoltà di poter intervenire in maniera immediata ed omogenea su tutti e quattro quelli che sono gli interlocutori che fanno parte di una richiesta del PSR, sono stati comunque attivati con AGEA dei contatti al fine di mettere in campo alcuni di quelli che sono i progetti che AGEA stessa ha presentato alle autorità di gestione e alla Regione, che sono circa 50 progetti che dovrebbero permettere uno snellimento di quelle che sono le procedure. All'interno di questi 50 progetti specifici si, diciamo, andrà ad operare in maniera congiunta tra AGEA, Ministero e autorità regionali al fine di attivare già dal 2015 alcuni progetti pilota che possano permettere, diciamo, un miglioramento e uno snellimento delle procedure.
Président - Merci. Pour la réplique, la parole au collègue Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.
Qualche considerazione. Per quanto riguarda il quesito n. 2, Assessore, io capisco che lei, io...noi non facciamo i dirigenti in Assessorato, non facciamo neanche i funzionari, ma abbiamo un altro ruolo. La nostra domanda era molto semplice: cosa il collega Isabellon ha fatto nei mesi di aprile, marzo e febbraio 2013 più o meno lo conosciamo, avremmo gradito da parte sua...cosa ha fatto lei in questi otto mesi e nella domanda avevamo cercato di darle anche una mano scrivendo proprio i soggetti. I 190 consorzi di miglioramento fondiario in questi mesi li avete sentiti per quanto riguarda il piano di sviluppo rurale? Gli operatori agrituristici li avete sentiti per il piano di sviluppo rurale? I produttori li avete sentiti per il piano di sviluppo rurale? Le imprese agroalimentari le avete sentite? Le relative associazioni le avete sentite? Questo era il quesito che noi avevamo posto per quanto riguarda il punto n. 2. Le dico solo cosa i nostri cugini stanno facendo, sempre Provincia di Trento: "l'ampio coinvolgimento del mondo agricolo nel processo di definizione del nuovo PSR...è stato allargato il tavolo verde, è stato ampliato alla partecipazione di altri soggetti quali la Fondazione Mach, la Federazione dei consorzi irrigui e tutti i consorzi di miglioramento fondiario, il Consorzio Trentino di bonifica, il Codipra e tutti gli ordini professionali...", questo è il comunicato stampa. Mi spiace non aver avuto risposte sul punto 2, che ritengo il punto basilare, solo da lì possiamo ripartire per mettere in campo un piano di sviluppo rurale credibile, forte e anche un po' dignitoso, peccato.
Quesito n. 1: "quali sono gli obiettivi prioritari...". Grazie per l'elenco che ci ha fatto sulle nuove indicazioni, formazioni, investimenti eventuali aziendali o forestali. Mi sembra la politica del taccone, Assessore Testolin. Nessuna scelta, rivoli che praticamente...piccoli rivoli cercando di accontentare forse tutti, ma forse questa politica non ha premiato se oggi siamo qui a discutere per quanto riguarda la prossima programmazione. Un po' di coraggio Assessore Testolin! Cerchiamo magari copiando da chi è un po' più bravo di noi cosa sta mettendo in campo. Le do un altro assist se gentilmente vuole coglierlo come Governo o come maggioranza, sempre la Provincia di Trento: "la strategia della Provincia vede la conferma di un'indennità compensativa forte e differenziata - avremmo gradito sentire questo da lei...ad esempio, non è che dobbiamo copiare tutto, ma ad esempio... - con l'introduzione di un nuovo indicatore di svantaggio...". Sapete qual è il nuovo indicatore di svantaggio che probabilmente metterà in campo la Provincia di Trento? L'indice di frammentazione. Torniamo sui riordini fondiari, sul remembrement foncier, torniamo sulle non risposte che lei, Assessore, in questi mesi sta dando al comparto. È venuto il momento, può decidere, senza magari chiedere al Presidente, inserendo solo una misura in più, finanziandola, per dare delle risposte puntuali al comparto. Un'altra novità, sempre per mettere sul tavolo delle piccole proposte: "novità normativa è però quella dell'obbligo di giustificare gli aiuti in termini di maggiori costi/perdite di reddito delle aziende di montagna rispetto alla pianura". Queste potrebbero essere delle misure da mettere in campo subito e delle scelte per riempire questa cornice che dicevamo prima e che diceva anche lei da riempire di contenuti. Ecco, una cosa: chiedo a chi è interessato della maggioranza e che conosce un po' magari anche la programmazione di un piano di sviluppo rurale importante come questo del 2014-2020 di fare delle scelte. Non cercate di accontentare al ribasso tutti per scontentare praticamente poi completamente il comparto, e non andate a finanziare magari piccoli progetti per i Comuni, perché, da una parte, chiudete il rubinetto ai Comuni, quindi tramite PSR dovete far arrivare qualche soldino ai Comuni piuttosto che ai consorzi o a pochi consorzi...no! Miriamo...mirate le scelte per favore e soprattutto, se avete delle idee, riempiamole di contenuti! E differenziamo, diamo, premiamo veramente i progetti importanti, innovativi e migliori degli altri.
Terzo quesito che avevamo fatto...e mi spiace non aver di nuovo avuto una risposta. Le assicuro, Assessore Testolin, che una delle richieste non solo del comparto agricolo, ma di tutti quelli che hanno anche delle piccole proprietà è proprio il discorso della semplificazione. Lei, purtroppo, è andato un po' lungo nel suo intervento e quindi non ha potuto probabilmente sviluppare tutto il punto 3. Le diamo anche su questo un piccolo suggerimento, ma che è di natura politica, non è di natura dirigenziale o amministrativa. Creiamo veramente un fascicolo, un unico referente per il fascicolo aziendale e che non ci siano quattro, cinque interlocutori e continuate a sballottare le persone nei vari uffici e soprattutto nelle varie organizzazioni che citavo poc'anzi: AGEA, AREA, patronati, Assessorato, questo dovremmo fare. Le diamo una nuova possibilità, cerchiamo veramente di dare delle risposte e che la politica scelga però! Scelga! Non cercate di finanziare qualsiasi cosa e lasciate indietro probabilmente l'unica soluzione ardita in questo momento - e poi termino Presidente - è quella di riempire di contenuti con quattro, cinque misure importanti, andando a mirare e premiare chi fa meglio degli altri e compensando dove i costi sono più alti rispetto agli altri. Grazie.
Presidente - Punto 10 all'ordine del giorno.