Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 500 del 26 marzo 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 500/XIV - Interrogazione: "Iniziative assunte dalla Regione a seguito della multa comminata dall'Antitrust alle società Novartis e Roche".

Président - Pour la réponse, la parole à l'Assesseur Fosson.

Fosson (UV) - Merci Président et bonjours à vous tous et à vous toutes.

Siamo rimasti veramente sbigottiti di fronte a questa vicenda Novartis-Roche e soprattutto sbigottiti su questo sistema del governo del farmaco nel nostro Paese, ne abbiamo già parlato qui, e la cosa è conosciuta e anche illustrata bene nella question. I passi fatti sono che il Ranibizumab, cioè il Lucentis, era stato registrato il 13 aprile 2011 come un farmaco innovativo e importante e aveva una molecola diversa dall'Avastin e quindi si presentava come una grande novità per quella che è la maculopatia retinica degenerativa, purtroppo con dei costi completamente diversi: si passava da 22 euro a fiala a 1.000 e più euro per fiala con tre somministrazioni. La nostra farmacia aziendale aveva immesso il Lucentis nel farmaceutico regionale il 13 aprile del 2011, ma l'USL, con una circolare alla struttura di oculistica, aveva, nel settembre del 2012, ancora permesso di utilizzare l'Avastin per questa terapia. Purtroppo - questo dato che mi lascia sbigottito - ad ottobre del 2012 la Commissione tecnico-scientifica dell'AIFA ha disposto la rimozione dell'indicazione sull'uso intravitreale di Avastin e quindi la sospensione dell'utilizzo di questo farmaco molto più economico per la stessa terapia. Questo fu anche molto dibattuto in Commissione sanità del Senato, il Ministro Balduzzi fece delle iniziative molto specifiche su questo, sull'AIFA, ma non ottenne altro che abbassare di un po' il costo di questo farmaco. La cosa che lascia ancora più sbigottiti è che l'Avastin continuava ad essere utilizzato nel privato, cioè gli oculisti nel privato, attraverso un'autorizzazione del paziente stesso, utilizzavano ancora questo farmaco, quindi era veramente una situazione paradossale. Io mi sono trovato ad accompagnare dei malati a Torino e ho trovato molti valdostani che facevano questa terapia. Non solo, ma una nota degli oculisti italiani alla Commissione sanità sottolineava come praticamente questo farmaco, l'Avastin, non produceva degli effetti negativi e secondari.

Noi, anche per una stimolazione del Consiglio, a novembre del 2013 abbiamo reintrodotto il Lucentis nelle terapie della maculopatia qua in Valle, e abbiamo messo questo farmaco molto più costoso nella nostra attività con dei costi aggiuntivi nonostante il periodo e nonostante che molte strutture pubbliche non lo facessero. A tutt'oggi - lo dico per un'informativa nostra - sono stati trattati 73 casi con il Lucentis nelle strutture pubbliche e sapete che ogni caso fa tre fiale per ciclo e il costo è stato di 52.619 euro. Ecco, grazie al Direttore generale e alle sue capacità di contrattazione, il costo è sceso a 667 euro a fiala, comunque con una differenza sempre importante rispetto all'Avastin.

Adesso c'è questa vicenda che lascia veramente perplessi e non sappiamo ancora come si concluderà. Cosa facciamo? Qualcosa ha fatto il Governo, questa è una nota recente...nel decreto-legge 20 marzo 2014, 36 dal titolo: "Disposizioni in materia di stupefacenti...", eccetera, all'articolo 3 il legislatore introduce: "nel caso in cui l'autorizzazione all'immissione in commercio di un medicinale non comprenda un'indicazione terapeutica per la quale si ravvisi un motivato interesse pubblico...può procedere...alla registrazione della medesima...". Io penso che questo sia stato fatto proprio ad hoc per reintrodurre nel prontuario terapeutico dell'AIFA l'Avastin con queste indicazioni, in un modo abbastanza chiaro. Penso che l'AIFA dovrà conformarsi a questo decreto-legge, che è del 20 marzo.

Noi cosa faremo? Certo la cosa, come dicevo prima, ci lascia sbigottiti negativamente e impressionati, per cui intanto ci sono dei danni sicuramente per la nostra ASL, che ha speso molto di più di quanto avrebbe dovuto spendere, non solo, ma perché poi tutti i pazienti che sono andati a Torino nel tempo, viaggi, costi, eccetera, hanno subìto anche un danno in tal senso e chiaramente con il nostro Ufficio legale ci siamo coordinati con le altre Regioni per fare poi delle iniziative concordi con il Garante della concorrenza sui farmaci, aspettando l'evoluzione di questo procedimento. Io penso però che nel concreto o l'AIFA registrerà in tempo breve, come dice il decreto-legge, l'Avastin di nuovo per la maculopatia degenerativa, e quindi si potrà nuovamente usare questo farmaco anche nelle strutture pubbliche e noi faremo subito questa modifica al nostro prontuario, oppure la Roche si deciderà almeno a ridurre in modo significativo il prezzo del suo farmaco. Grazie.

Président - Pour la réplique, la parole à la collègue Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci Madame la Présidente.

Assessore, la ringrazio per la risposta. Noi abbiamo voluto chiederle di fare il punto della situazione in Valle d'Aosta sulla questione dei farmaci per curare le maculopatie, perché avevamo sollevato il problema già lo scorso anno quando eravamo venuti a conoscenza del fatto che tanti pazienti valdostani dovevano recarsi in Piemonte per poter ricevere le cure, appunto, con l'Avastin, il farmaco di costo inferiore, ma non riconosciuto dall'AIFA e quindi non somministrabile nelle strutture pubbliche. Avevamo poi appreso per le vie brevi che la nostra USL aveva reintrodotto, ma con un quantitativo razionato, per ragioni di budget ovviamente, il Lucentis, il farmaco più caro.

Avremmo voluto capire con lei qual è stato il danno reale per le casse della nostra Regione, perché sui giornali abbiamo letto di Regioni che hanno fatto i conti: l'Emilia Romagna, per esempio, quantifica esattamente qual è il danno che hanno subito e, a livello nazionale, si parla addirittura di 400 milioni di euro di danni. Noi prendiamo atto del fatto che adesso la nostra Regione reagirà e farà in modo che ci si possa rivalere per questo danno, sicuramente non potranno rivalersi, ahimè, tutti quei pazienti valdostani che hanno subito questa situazione ingiusta e che forse, con un po' più di incisività da parte di tutte le Regioni, si sarebbe forse potuta evitare. Il problema delle associazioni di grandi case farmaceutiche è un problema su cui bisogna assolutamente vigilare e, quando poi scoppiano casi come questo, è un po' tardi. Prendiamo atto comunque del fatto che voi, in rete con le altre Regioni, farete tutte le azioni possibili di rivalsa nei confronti di questi colossi farmaceutici. Grazie.

Presidente - Punto 8 all'ordine del giorno.