Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 494 del 12 marzo 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 494/XIV - Reiezione di risoluzione: "Preoccupazione per presunte pratiche illegittime alle elezioni regionali del 2013 e tutela della libertà di scelta e della dignità dell'elettorato valdostano".

Presidente - Per l'illustrazione, la parola il collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Abbiamo scoperto o, meglio, direi che abbiamo avuto la conferma che in Valle d'Aosta la democrazia è in vendita. Anche se in pochi minuti, è un dovere per noi, oggi, come Movimento Cinque Stelle e come esponenti dell'opposizione tutta, esprimere la nostra opinione su quanto è successo recentemente ed è stato portato a conoscenza tramite la stampa.

Quando abbiamo fatto campagna elettorale, per quanto riguarda il sottoscritto e il collega Cognetta, uno dei momenti che sicuramente è stato più importante, è stato più entusiasmante ed è stato anche più gradito, è stato il contatto con gli elettori: siamo andati, invitati da famiglie (persone che non conoscevamo), abbiamo parlato, abbiamo cercato di spiegare, non avevamo posti di lavoro da regalare, promesse da fare, ma dovevamo riuscire a far sognare la gente su un progetto di cambiamento della Valle d'Aosta che molti si aspettavano. Non abbiamo offerto né banconote da 50 euro, né da 100 euro; addirittura diverse volte, imbarazzati, abbiamo dovuto chiedere se potevano darci un piccolo contributo di qualche euro per la campagna elettorale, perché ovviamente non avevamo soldi a disposizione, e quindi abbiamo dovuto ancora ricorrere al buon cuore delle persone che ci avevano invitato e che si erano rese disponibili.

"Vado al comizio in mezzo ai baccanotti": questa è una parte della telefonata intercettata, e sono delle parole dell'unionista di ferro Davide Perrin, Assessore al Comune di Torgnon...sempre sue parole, dopo le elezioni, anzi, appena dopo le elezioni: "non è arrivato un voto...vado a recuperare", come se ci fosse una specie di formula "soddisfatto o rimborsato", un acquisto al grande magazzino. Scherzoso, certo, questo riferimento con il termine "baccanotti", scherzoso ma dispregiativo; dispregiativo perché in quel termine c'è il disprezzo per i propri elettori, il disprezzo di un unionista per gli elettori dell'Union Valdôtaine, elettori che vengono trattati come una specie di carne da macello elettorale, una cosa che veramente è disgustosa! Un giovane rampollo dell'Union Valdôtaine, venuto forse su anche in quella famosa "Jeunesse", che fortunatamente non è tutta così, lo sappiamo, rampollo dalla vita facile, che è cresciuto tra i soldi e il potere, convinto di una sua superiorità intellettuale rispetto ai suoi elettori "baccanotti", che vengono considerati come una perdita di tempo per chi, i voti - probabilmente, dato che l'inchiesta non è ancora conclusa - è abituato ad averli con altri sistemi.

Provo compassione, neanche rabbia, provo profonda compassione per una persona del genere, non c'è altro sentimento per una persona del genere. Certo, è tutta colpa sua, è tutta colpa di Davide Perrin o è colpa anche di padri antichi di un'inchiesta di voto di scambio del 1993, in cui un allora sindacalista del SAVT, tanto per non fare nomi, Rosina Rosset, e l'attuale Segretario particolare, nonché Sindaco di Quart, dell'Assessore Marguerettaz, Giovanni Barocco, al secolo "Jean Barocco", si dilettavano con borse di nylon con dentro 30 mila...erano ancora 30 milioni dell'epoca, che giravano con personaggi sinistri e per questo venivano anche, in un primo tempo, condannati. Certo, con padri del genere non possiamo che avere dei figli del genere!

Siamo indignati dalle dichiarazioni del Sindaco di Torgnon, che difende - che difende l'indifendibile, a spada tratta - ancora uno dei suoi Assessori dopo aver letto il testo delle intercettazioni telefoniche e si scaglia, si scaglia in maniera violenta contro la stampa, contro una testata on line che ha fatto il suo dovere di cronaca! Quando i giornalisti fanno il loro dovere danno fastidio...anch'essa giornalista, un esempio veramente triste per tutti noi! Vedete, siamo andati al congresso dell'Union Valdôtaine, e già all'epoca ci siamo resi conto che ci sono due Union Valdôtaine, una Union Valdôtaine che è quella dei sacchetti di plastica con il denaro all'interno e un'Union Valdôtaine che all'interno mugugna, ma non ha avuto la forza, se non con le parole del Segretario uscente, che hanno rappresentato un grido di dolore ma di responsabilità per qualcuno che aveva la consapevolezza di quello che stava succedendo e che, ovviamente, schiacciato da quei " poteri forti" è stato messo da parte.

Oggi io penso che noi tutti, qui - noi in primis, dell'opposizione - ci sentiamo tutti "baccanotti" e ci sentiamo anche tutti "terroni", perché pensiamo veramente che i valdostani, i valdostani veri stiano da questa parte. Invitiamo tuttavia i Consiglieri dell'Union Valdôtaine a fare una riflessione, una riflessione profonda. I traditori...attenzione, in questo momento, con quello che è successo e con i silenzi che ci sono stati all'interno dell'Union Valdôtaine, ebbene, i traditori dell'Union Valdôtaine, degli ideali e dei principi sono all'interno dell'Union Valdôtaine...i traditori non stanno fuori! Quindi attenzione, riflettete bene, voi vi state giocando veramente in questo momento le sorti del movimento. Dalle vostre decisioni, dal vostro coraggio in questo momento dipenderà la stessa sorte del vostro movimento politico, perché anche voi andrete in giro, magari a voi lo sussurreranno solo in nome di quella specie di omertà che in Valle d'Aosta è stata per tanti anni alimentata, ma sono i vostri i primi a capire che ormai voi siete seduti ad un tavolo in cui la partita è finita. Vi dovete alzare, dovete avere il coraggio di alzarvi da questo tavolo, non dovete rimanere fermi lì, perché sennò, nel momento in cui vi tireranno via, sarà troppo tardi.

Ultima considerazione, ma non meno importante per noi che abbiamo perso un rappresentante in Consiglio per 229 voti, resta comunque un interrogativo, che è un interrogativo agghiacciante su quella che è la democrazia in Valle d'Aosta: quante persone, quanti voti sono stati comperati nel corso dell'ultima campagna delle regionali? Voi che state sedendo sui banchi della Giunta siete veramente legittimati a stare lì, oppure ci potrebbe essere stato un ballottaggio? Ci potrebbe essere stato un esito diverso della campagna elettorale? E, di conseguenza, che cos'è rimasto effettivamente della democrazia? Questa è una cosa gravissima.

Noi non vogliamo anticipare quelli che saranno gli esiti delle indagini della Magistratura, ma è venuto veramente il momento di voltare pagina e, per alcuni di voi, di prendere le decisioni. Non basteranno magari le difese d'ufficio dell'abilissimo Consigliere La Torre; questa volta veramente la cosa è indifendibile e, di conseguenza, noi ci aspettiamo effettivamente degli atti concreti su una vicenda che ha offeso decisamente quella che è l'istituzione del Consiglio regionale e che mette dubbi...diciamo sui meccanismi di formazione del consenso in Valle d'Aosta...ma più che dubbi ha posto delle certezze.

Président - On ouvre la discussion générale. Est-ce qu'il y a des requêtes d'intervention? S'il n'y a pas de requêtes, on ferme la discussion générale...

Vedo ancora se ci sono richieste d'intervento, io non ho nessun iscritto a parlare...ha chiesto la parola il collega Perron.

Perron (UV) - Grazie Presidente.

Provo personalmente, come immagino altri, imbarazzo nella lettura e nel contenuto di certe intercettazioni telefoniche; quindi, collega Ferrero, io non prendo la parola per una difesa d'ufficio dei candidati o degli uomini dell'Union Valdôtaine, perché per fare una difesa d'ufficio perlomeno bisogna conoscere i fatti fino in fondo. Io li conosco, come li conosce lei, per una lettura di intercettazioni telefoniche, che immagino siano vere e, come tali, visto il contenuto, assolutamente censurabili, sottolineo "censurabili" per i loro contenuti.

Non più tardi di lunedì scorso, nella riunione del Comité Fédéral, del quale sono membro e al quale ho partecipato, ho chiesto al mio movimento e alla direzione del mio movimento di fare piena luce su questa vicenda, affinché emergano le responsabilità, affinché certi comportamenti non possano essere all'unisono assimilati all'Union Valdôtaine. Io ci terrei, collega e colleghi, a fare dei distinguo: non è per il comportamento di qualcuno che tutto un mondo può essere assimilato a certi comportamenti dai quali mi sento e ci sentiamo profondamente lontani. Prendo la parola, perché certamente all'epoca dei fatti rivestivo un ruolo di responsabilità nel movimento, ne ero Presidente; non so se dopo di me, visto che lei citava la Jeunesse, vorrà intervenire l'ex animatore della Jeunesse, perché non so neanche all'epoca se la persona in questione facesse parte della Jeunesse o meno...se dopo vorrà, interverrà.

Quello che vorrei dire è che nella scelta delle candidature, per quello che ci riguarda, abbiamo preteso con una dichiarazione firmata dei comportamenti che fossero chiari, che fossero trasparenti, che rispettassero le regole che i nostri organi si erano dati, regole date all'insegna della trasparenza e della correttezza, non soltanto con gli altri candidati, ma anche all'insegna di una correttezza nei confronti dell'elettorato valdostano nella sua complessità. È un modo, questo, di condurre un momento duro quale quello della campagna elettorale, però nel quale ci riconosciamo, cioè non sottraendoci a un momento di battaglia molto duro, ma nel quale conservare comunque sempre e costantemente delle regole di comportamento che non vadano oltre certi limiti. Abbiamo chiesto di firmare a tutti i nostri candidati - e quelli che sono qui con me, ne sono testimonianza - un impegno verso il movimento e verso la collettività. Poi, ogni persona si comporta come crede. Io non sono oggi nella condizione, come credo non lo è nessun altro, di andare molto oltre.

Noi non anticipiamo gli esiti dell'indagine, verificheremo che cosa questo comporterà; certo è che nei contenuti io credo che non si possa in qualche modo essere distanti dal condannare, dal censurare comportamenti e dichiarazioni sulle quali non si può certamente essere che in profondo disaccordo. Io anticipo già sin d'ora, Presidente, una richiesta, nel momento in cui lei lo deciderà, di una sospensione per poter discutere un attimino all'interno, perlomeno del nostro gruppo e, successivamente, all'interno della maggioranza i contenuti di questa risoluzione per poter verificare se ci possono essere o meno delle convergenze per giungere a un testo unanime all'interno del Consiglio.

Presidente, prima di chiudere la discussione, le chiederei quindi, nel momento in cui lei deciderà, di accordarci una sospensione per la valutazione del testo.

Presidente - Bene, credo non ci siano difficoltà a sospendere subito i lavori dell'aula. Sospendiamo. No, ha detto in qualsiasi momento...per rendere poi il dibattito più completo, credo che possiamo sospendere subito...ma io avevo capito di sospendere subito, se va bene dopo, per me va bene, non ci sono difficoltà...prima della chiusura della discussione generale. Prego, intervenga...ha la parola il collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Lei mi ha anticipato, Presidente. Io volevo semplicemente chiedere, con una mozione d'ordine, che per un argomento come questo si permettesse una discussione generale e poi un'interruzione per fare eventualmente le modifiche al documento; quindi se ci sono interventi da fare, credo che vadano fatti in questo momento.

Presidente - Va bene, certo, quindi prima della chiusura della discussione generale ci sarà una breve sospensione. Ci sono altre richieste d'intervento? La parola al collega Fabbri.

Fabbri (UVP) - Merci Madame.

Noi, Consiglieri dell'Union Valdôtaine Progressiste, congiuntamente ai colleghi di tutta la minoranza, ci auguriamo che la risoluzione che abbiamo presentato venga approvata all'unanimità del Consiglio, ne va della credibilità dell'istituzione del Consiglio Valle e di tutta la politica valdostana. Non possiamo passare sotto silenzio ciò che è avvenuto, non possiamo passare sotto silenzio la gravità di questa cosa, non possiamo passare sotto silenzio la pericolosità a cui tutto il nostro sistema politico-democratico è stato esposto. Purtroppo o, meglio, per fortuna, questi fatti hanno avuto amplissima divulgazione e quindi sono noti a tutti.

Non vogliamo certo sostituirci alla Magistratura nel corso che avrà questa vicenda, non vogliamo neppure condannare le persone, ma è la mentalità, il sistema che ha portato tutto questo a tutto quello che abbiamo appreso, che va combattuto. Proprio nella settimana in cui la nostra Presidente ci ha ribadito come le Autonomie speciali hanno la vocazione di essere esempio per le altre Regioni a Statuto normale, esempio di buon governo, di trasparenza, di garanzia, di garanzia di legalità, sono avvenuti questi fatti. Proprio mentre nelle scuole si dibatte e si svolge il percorso sulla legalità, abbiamo dovuto subire questi fatti. Dobbiamo quindi reagire, rifiutare con estrema fermezza, rifiutare questa mentalità. È in gioco la nostra credibilità nei confronti delle istituzioni centrali, ma soprattutto nei confronti dei nostri cittadini. Si corre il rischio, in maniera subdola e silente, di essere infiltrati dalle bande della criminalità. Dispiace che non ci sia il collega Bertin, che si è occupato a lungo di queste cose, e a nome suo chiedo di mettere in moto il più velocemente possibile l'Osservatorio che si occupa della criminalità organizzata. Reagiamo come istituzione, è assolutamente vitale, è assolutamente vitale, necessario e urgente. Sono segnali che non possono essere sottovalutati. Parlarne qui, in Consiglio, affrontare il problema pubblicamente non è giustizialismo, ma si tratta di un'autodifesa necessaria.

Condividere questa nostra risoluzione, cari colleghi, è un atto dovuto prima che l'atteggiamento dello struzzo, l'atteggiamento delle tre scimmiette: una non vede, l'altra non sente, l'altra non parla...affinché il voltare il volto dall'altra parte non debba essere pagato a caro prezzo da tutti. Grazie.

Presidente - Ci sono altre richieste? Ha chiesto la parola il collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente. Grazie colleghi.

Ho avuto modo di ascoltare gli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto e non vorrei ripetermi, e tra l'altro non credo che siamo qui per scagliare la prima pietra, come ha già ricordato il collega Perron.

Quello che apprendiamo dai giornali, pur essendo di una gravità - se venisse confermata - inaudita, non vuol dire che noi siamo qui a condannare le persone, però penso che sia nostro dovere condannare dei comportamenti e prendere una ferma posizione su quello che viene riportato. Non a caso anche l'inchiesta dei Carabinieri si chiama "Declino", è sicuramente una parola non scelta a caso, ma se si va a scorrere l'elenco dei capi di imputazione si rimane veramente perplessi, perché oltre al voto di scambio, che già di per sé pone un fardello inquietante sulla democrazia nella nostra Regione, anche le frequentazioni che emergono oltre al voto di scambio...ci sono imputazioni come spaccio di droga, estorsione, lesioni, violenza personale, sfruttamento della prostituzione. Quindi noi dobbiamo condannare questo, dobbiamo prendere una posizione non sulla persona, ma dobbiamo pretendere che tutti noi qua dentro siamo veramente al di sopra di ogni sospetto.

Ho già avuto modo di dire, prendendo a prestito un modo di essere tipicamente statunitense, che non basta "essere onesti", soprattutto per gli amministratori, bisogna anche "apparire onesti". Oggi qua noi dobbiamo veramente prendere una posizione, come diceva il collega Fabbri prima, non possiamo far finta di niente, perché ne risulterebbe una posizione ambigua di tutto il Consiglio; quindi, pur rispettando le persone - che per quanto ci è dato sapere sono innocenti fino a prova contraria - noi, però, dobbiamo prendere una posizione di condanna di queste cose che abbiamo visto succedere. Se si va a leggere nel dettaglio anche il linguaggio che traspare, è tutto fuorché un linguaggio adeguato a chi si prepara ad essere un amministratore.

Quindi io vi chiederei veramente, proprio per riprendere le parole del collega Perron, di prendere le distanze dai contenuti che sono sicuramente da censurare...ecco quello che vi chiediamo. Grazie.

Président - A demandé la parole le collègue Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Personalmente apprezzo davvero i toni del collega Perron, la pacatezza della sua replica, mi riconosco anche nel suo imbarazzo, pur non essendo, io, com'è noto, militante dell'Union Valdôtaine.

Devo dire che questa vicenda torbida non è solo una questione da risolvere all'interno del movimento, lo ha ben rappresentato il collega Ferrero: qua ci troviamo nell'ambito di una questione che riguarda il voto di scambio, almeno questi sono i capi di imputazione. "Voto di scambio" significa aver acquistato o comunque essere venuti in possesso di voti col risultato, qualora quest'accusa trovasse poi una sua conclusione col risultato possibile...non si può dire, e credo non sarà mai possibile quantificare quanto abbia inciso negli equilibri generali, ma sicuramente un vulnus per quelli che sono i meccanismi democratici, i meccanismi della nostra democrazia, quindi io credo che una vicenda come questa non vada sottovalutata.

L'impegno è un impegno che il Consiglio deve assumere, è un impegno che significa il prendere le distanze da parte della politica che non si riconosce in queste modalità, non si riconosce nella frequentazione di malavitosi, perché le persone coinvolte in questa vicenda non sono sicuramente dei galantuomini, ma sono dei malavitosi, anche se definiti in questa fase come dei "malavitosi comuni", quindi è bene che ci sia apertura da parte del collega Perron.

Io voglio solo però rilevare una cosa, e leggo da aostacronaca.it un editoriale, un commento nel quale effettivamente vengono espressi alcuni pensieri che anch'io condivido in riferimento alle dichiarazioni di un altro esponente del vostro movimento, che è il Sindaco del Comune di Torgnon, il quale Sindaco ha parlato di "sciacallaggio"...cosa bisognerebbe dire quando si sentono dei termini di questo genere? Sciacallaggio giornalistico, se ognuno di noi dovesse considerare come sciacallaggio ogni volta che i giornalisti esprimono dei pareri in dissenso con i nostri...capisco che ci possano essere le battute e gli scambi, ma da qua a parlare di sciacallaggio che rischia di compromettere la serenità del Comune, con riferimento alla denuncia e alla richiesta di un passo indietro da parte del cugino, della minoranza, il Sindaco dice "denuncio fortemente il clima di degrado morale che ha investito tutta questa vicenda". A leggerlo così, decontestualizzato rispetto alla vicenda stessa, potrebbe essere ribaltato come giudizio sulla persona del Davide Perrin; invece, il degrado morale è dimostrato dal Capogruppo di minoranza che, va detto, è il cugino primo di Davide Perrin...ci si aspettava forse meno accanimento. Quindi per il fatto che sia cugino, pur essendo della minoranza, il degrado morale è perché il cugino ha espresso il suo disagio all'interno del Consiglio comunale e ha...diciamo chiesto un passo indietro. Mi riconosco in questa parte dove si dice (e questo è il commento del giornalista): "È gravissimo che un Sindaco accusi giornalisti e Consiglieri di opposizione di sciacallaggio, degrado morale, perché chiedono a un indagato che si è messo nelle mani di malavitosi per ottenere un pugno di voti, nella speranza di essere eletto nel Consiglio Valle. Forse la Machet non ha compreso la gravità dei fatti contestati a Davide Perrin...È preoccupante che un Sindaco dell'Union Valdôtaine si tenga in Consiglio uno che si permette di offendere i valdostani dando loro dei baccanotti. Come se Davide Perrin arrivasse da Hollywood! Ma come! Un Sindaco unionista si tiene in Consiglio un personaggio che ha amicizie ad alto rischio ricatto? Stupisce il silenzio della locale sezione unionista. Nessuno ha pensato che se Perrin fosse stato eletto sarebbe stato sotto scacco di una banda di pregiudicati senza scrupoli e di bassa lega che gli avrebbero fatto ballare la macumba, se non avesse soddisfatto le loro richieste?". E conclude: "Fortunatamente non è stato eletto". Lo diciamo anche noi: fortunatamente non è stato eletto!

Ci aspettiamo da parte del Consiglio regionale una presa di distanza, e la presa di distanza si può assumere votando la nostra risoluzione, che è una risoluzione che non vuole...diciamo eccedere in giudizi, ma vuole che la politica, quella che ottiene i propri voti probabilmente - quanto meno ognuno parla per sé - in maniera diversa da come sono stati evidentemente ottenuti da qualchedun altro vuole avere. Grazie.

Presidente - La parola al collega La Torre.

La Torre (UV) - Grazie Presidente.

Colleghi, in Valle d'Aosta non esistono né "baccanotti", né "calabrotti", esistono solo valdostani di origine e di adozione che, insieme, formano una collettività, e quindi chi crede o pensa il contrario vive un'altra epoca, probabilmente la preistoria della politica, e non ha capito neanche bene la realtà della Valle d'Aosta. Quindi non voglio dare un peso speciale a quella battuta che viene letta dalle intercettazioni...la considero, se è stata fatta, un infantilismo, una persona che probabilmente non aveva ancora una maturità tale da capire fino in fondo a che cosa si approcciava. La mia non è una critica, perché non entrerò nemmeno in quello che è il ragionamento che attiene al caso specifico, perché è evidente che è in corso un'indagine (è stato detto), e il rispetto di un'indagine, quindi anche una presunzione di innocenza, comporta che chi si avvicina a una situazione così delicata e difficile mantenga, fin quando le indagini sono in corso, uno stretto riserbo rispettoso. D'altronde questo fatto ha già fatto discutere, credo anche molto, nel Comune di Torgnon, creando anche degli sconquassi. Certamente si può invece analizzare questo ragionamento in un altro quadro, un quadro generale che regola questi eventi.

Io non ho paura neanche di essere...come dire? autocritico, perché noi stessi oggi stiamo vivendo in quest'aula problemi con la giustizia, per quello che sono le questioni dei finanziamenti ai partiti...questo ci deve fare riflettere. Molti di noi hanno la certezza di quello che fanno, nel senso che hanno la convinzione di essere nel giusto, però questo ci fa capire che quello che oggi la gente ci chiede sostanzialmente è la trasparenza, consapevolezza dei nostri comportamenti e, dove questi comportamenti si ha difficoltà a leggerli, spiegazioni; spiegazioni che per ognuno di noi hanno un valore che attiene alla loro storia politica, ai loro percorsi. Certamente, comunque, fatti di una rilevanza generale di questo tipo non possono che essere condannati, non si può che prendere le distanze da quello che viene definito "il commercio dei voti". D'altronde però è stato detto, l'ha detto bene il collega Perron: se una persona, una qualunque persona - non è questo il caso specifico - fa delle scelte, le scelte attengono alla persona. C'era un film che parlava del lato oscuro della forza, ci sono persone che sono più attratte dal lato oscuro della forza e altre che sono, invece, più attratte dalla luce. Non si può certamente far ricadere le scelte delle persone sui movimenti o i partiti, che comunque hanno una loro identità, una storia indiscutibile, hanno un valore per il territorio, per i cittadini, per la collettività, che è proprio quel valore che fa sì che in questa regione non esistono "baccanotti", non esistono "calabrotti" e non esistono "terroni", ma esiste "una collettività".

Io credo che giustamente la risoluzione solleva un dibattito che la minoranza certamente non poteva non cogliere; dibattito sulle cui conclusioni certamente non si può che essere d'accordo. Diversa, forse, può essere la lettura delle premesse, su cui evidentemente possono esserci anche delle riflessioni di carattere diverso e su cui inviterei, proprio nell'interesse complessivo di arrivare anche a una visione unanime della trasparenza, di trovare...come dire? un modo di dare proprio questo concetto di visione unanime della trasparenza, del rapporto che ci deve unire come collettività all'interno di quest'aula. Quindi in questo senso, non entrerei nella "questione Perrin", non entrerei nelle questioni personali, e mi limiterei veramente solo a fare un ragionamento di carattere generale, com'è stato detto, lasciando sicuramente quelle parole che vengono citate come delle offese, lasciandole evidentemente a persone che, come ho detto prima, non ancora abbastanza cresciute, volevano già frequentare l'Università. Grazie.

Presidente - Ci sono altre richieste d'intervento? Ricordo che siamo ancora in discussione generale. Se non ci sono altre richieste d'intervento, sospendiamo il Consiglio.

Collega Laurent Viérin, per mozione d'ordine. Prego.

Viérin L. (UVP) - Sì, per mozione d'ordine, Presidente.

Accogliendo la questione della sospensione prima della chiusura della discussione generale, e avendo ascoltato la quasi totalità dei gruppi, avremmo magari gradito sentire l'ultimo gruppo, anche per avere completezza nella discussione; quindi se ci fosse anche la disponibilità da parte di Stella Alpina di fare sentire la voce...e capire per poi avere eventualmente gli elementi necessari a seguito della sospensione...anche se il Vicecapogruppo in pectore La Torre ha già tracciato per l'Union Valdôtaine l'eventuale via da seguire...ma gradiremmo, visto che tutti i gruppi si sono espressi, anche quelli misti all'interno dei movimenti, che appunto anche la Stella Alpina esprimesse la propria opinione. Grazie.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Borrello.

Borrello (SA) - Grazie Presidente.

Accolgo l'invito, non mi sottraggo sicuramente al dibattito, ma molti di voi hanno già detto quelle che sono le argomentazioni di carattere generale che facciamo proprie, anche come movimento Stella Alpina. Io ci terrei innanzitutto a fare una suddivisione tra un ragionamento più di carattere generale e uno legato all'aspetto della risoluzione.

Per quanto riguarda l'aspetto di carattere generale, è evidente - molti di voi mi hanno anticipato - che non ci possiamo sostituire alle aule di Tribunale, non possiamo emettere sentenze, dobbiamo rispettare quello che è il percorso delle indagini. Parallelamente, però, non ci possiamo sottrarre nel dire che determinati tipi di considerazioni, di atteggiamenti sono sicuramente non da condividere e bisogna prendere le distanze dal punto di vista personale, e dal punto di vista politico.

Successivamente, però, dobbiamo fare un ragionamento più di carattere politico: siamo nell'aula principe che possiamo definire "il Parlamento della nostra Regione", e di conseguenza noi riteniamo necessario e opportuno un momento di sospensione, che è stato anticipato nella richiesta del collega Perron, per poter addivenire a una risoluzione che possa dare un segnale chiaro e univoco fuori da quest'aula, rispetto a quelli che sono gli intendimenti dal punto di vista del comportamento dei rappresentanti dei cittadini all'interno di quest'Assemblea.

Presidente - Bene, colleghi, credo quindi che possiamo sospendere il Consiglio.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore alle ore 18,48 alle ore 19,33.

Rini (Presidente) - Possiamo riprendere i nostri lavori. Siamo ancora in discussione generale. Qualcuno intende prendere la parola, colleghi? Ha chiesto la parola il collega Perron.

Perron (UV) - Grazie Presidente.

Informalmente mi si dà conto che il tentativo di trovare una formulazione univoca non ha avuto buon fine, e ce ne spiace. Noi pensavamo che con delle modificazioni che ci parevano di forma e di sostanza, nel senso che non andavano assolutamente a pregiudicare il deliberato di questa risoluzione, si potesse trovare, all'interno di quest'aula, su un fatto per il quale vi sono ancora delle indagini e dei procedimenti in corso, un momento di unanimità.

Noi presentiamo una nostra risoluzione che attenua le premesse, nel senso che il passaggio che non possiamo condividere è il riconoscimento che questo fatto abbia o potesse aver alterato il risultato elettorale. Tolta questa fase, manteniamo comunque il giudizio morale su questo passaggio e lo ribadiamo nella nostra risoluzione, e presentiamo un testo che a noi pareva la parte più importante e saliente, sulla quale ci spiace non ci sia condivisione e dove il deliberato è analogo a quello presentato dai gruppi di opposizione. Depositiamo quindi alla Presidenza del Consiglio un documento nuovo che è simile, con delle valutazioni un po' diverse, ma che è parallelo al documento presentato dai gruppi di opposizione. Noi, su questo, esprimeremo il nostro voto favorevole, e ci asteniamo sul documento presentato dai gruppi di opposizione.

Presidente - Grazie collega Perron. Ci sono altre richieste d'intervento? Siamo sempre in discussione generale. La parola al collega Fabbri.

Fabbri (UVP) - Oui, merci Madame.

Mah, è veramente una situazione un po' imbarazzante: qui si tratta sempre, e non è l'unico caso, di volere cambiare un po' la forma, e ci chiediamo perché bisogna cambiare la forma! Noi, nella stesura di questa risoluzione, ci siamo attenuti a...diciamo delle valutazioni estremamente equilibrate, per cui non ci vede d'accordo il fatto di cambiare qualche virgola o qualcosa che, poi, non ha nulla di cambio sostanziale. Io non so se è il caso di riprendere la lettura, perché, come dicevo, è una cosa talmente equilibrata in cui non ci si espone a voli pindarici di accuse o di cose di altro genere, per cui non vedo come la nostra non possa essere votata da tutti...pertanto noi non intendiamo modificarla.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

Capisco il problema che ha evidenziato il collega Perron...nella nostra risoluzione c'è scritto appunto: "Ricordato che alle elezioni regionali del 2013, per poche centinaia di voti, la compagine di maggioranza ha evitato il ballottaggio, che avrebbe potuto determinare un esito elettorale diverso"...ebbè, lasciare questo, per voi, sicuramente è un grossissimo problema, mi rendo conto. D'altro canto, non sappiamo ancora delle evidenze che sono venute fuori fino a questo punto, qual era la terzina che veniva votata dal Signor Perrin, e per "terzina" intendo le 3 preferenze, perché c'è un problema tecnico che non tutti conoscono rispetto alle elezioni regionali, che accade normalmente. Le 3 preferenze danno luogo a 39.270 combinazioni, quando ho una lista di 35 nomi e 3 posizioni in cui mettere dei numeri; ripeto: 39.270 combinazioni di numeri diversi. Ora, considerando che un collegio elettorale...da noi, quante persone saranno? Il più grosso, che ne so? 1.500-1.800-2.000 votanti? Vi renderete conto in maniera molto evidente che si può controllare, persona per persona, il voto che esprime, tant'è che nelle intercettazioni è venuto fuori, per esempio, che il Signor Perrin, intorno alle 16 del pomeriggio, sapeva già chi lo aveva votato e chi no. Ora, capisco che io sono un dilettante...infatti ancora oggi, e sono passati 7 mesi, non so chi mi ha votato e chi non mi ha votato, quindi pensate un po' alla distanza che c'è fra noi e loro! Dicevo: le 3 preferenze generano un grosso problema, che è il problema appunto della compravendita di voti. Poi c'è da aggiungere ancora un passaggio: la compravendita di voti si esprime soltanto nel caso di passaggio soldi-voti; se non c'è soldi-voti non è compravendita di voti, quindi non è...che so? voti-lavoro, voti-casa, voti-sistemazioni varie...è soltanto soldi-voti! Quindi il fatto di dire che probabilmente, diciamo così, la maggioranza ha evitato il ballottaggio, perché alla fine poi c'erano 229 voti di differenza...io non so effettivamente, perché pare non sia riuscito neanche a comprarli quei voti lì, e che aveva anche dei problemi di soldi, quindi probabilmente ne aveva già spesi altri, sottolineo "probabilmente ne aveva già spesi altri" e, quindi, ahimè, è arrivato in fondo che non ce la faceva...d'altronde lui è rimasto fuori per 39 voti, eh, non è che sia rimasto fuori per centinaia e centinaia di voti!

Dicevo: capisco che questo passaggio è molto importante per voi, perché...prego? Ah sì, il collega La Torre dice che altrimenti sarebbe stato lui il danneggiato, e in effetti ha ragione, perché è stato lì lì...no, no, ma io spiego al pubblico che ci segue. Dicevo: questo tipo di atteggiamento, e cioè il fatto di non voler riconoscere che c'è un problema fondamentale di trasparenza del voto, di controllo del voto, e quindi di democrazia espressa all'interno di questo Consiglio...ebbè, è un po' come non solo nascondere la testa nella sabbia, ma far finta che il problema non esista, mentre invece è un problema che conosciamo tutti, qui, tant'è - vorrei sottolinearlo - che la differenza che si nota fra le elezioni politiche e le elezioni regionali è abissale, cioè c'è proprio una distanza di voti tra una cosa e l'altra che non si può soltanto rimarcare rispetto al numero di candidati, ma è proprio come viene espresso il voto che fa cambiare, perché l'elettore che va in cabina sa benissimo se poi è controllato o no il suo voto! Alle politiche non accade ed esprime una posizione liberale, alle regionali accade e i voti cambiano completamente...forse su questo bisogna fare un ragionamento tutti insieme, no? Perché è vero che le preferenze si comprano, lo sappiamo anche quando ce n'è una sola, perché poi ci sono le foto, c'è il fatto che puoi far uscire la scheda...insomma, i sistemi li conosciamo...per non parlare del fatto che puoi discutere o, diciamo così, avere in qualche caso le persone che svolgono le operazioni di voto asservite a un certo partito e quindi fanno uscire dei risultati di una certa natura...insomma, sono cose che succedono in Italia, normalmente. Questo si potrebbe ovviare facendo lo scrutinio in un posto più grande di un piccolo Comune, accorpando i Comuni per Comunità montane...insomma, ci sono tanti modi che si potrebbero pensare per evitare anche questi problemi.

Ora, il punto fondamentale è questo: voi volete togliere questa frase qui. Noi non siamo tanto d'accordo, anche perché, sinceramente, questa risoluzione è veramente leggera, eh...l'avessimo scritta noi, io e Ferrero, probabilmente sarebbe stata decisamente più importante e impegnativa, ma voi invece volete farne una alternativa, neanche questa volete...non so, io non esprimo giudizi, perché non...come dire? probabilmente non mi sento all'altezza di esprimere giudizi. I giudizi li esprimono direttamente le persone che stanno fuori di qui, che ci ascoltano e che vi giudicano rispetto a ciò che voi state facendo in questo momento. Neanche queste cose volete firmare e volete votare...come al solito, sono le persone fuori che trarranno le conseguenze delle vostre azioni!

Président - La parole au collègue Grosjean.

Grosjean (UVP) - Merci Madame la Présidente.

C'est vraiment triste devoir parler d'un évènement de ce genre dans la salle du Conseil régional...j'aurais jamais cru, dans ma vie, d'arriver à des situations pareilles! Je crois que dans n'importe quel autre Pays démocratique le "Monsieur de Torgnon" aurait dû déjà démissionner depuis tout de suite.

C'est vrai, la loi n'a pas encore fait son cours, il n'a pas encore été condamné, mais les évènements sont tout à fait décrits, il n'a pas fait des querelles à ceux qui ont écrit sur les journaux, je n'ai rien entendu! Et vous savez qui c'est celui qui vous parle? C'est quelqu'un qui a été expulsé de l'Union Valdôtaine pour avoir choisi, aux dernières élections de la Commune de Quart, de ne pas être aligné sur le système! Et tout à l'heure quelqu'un a fait le nom du chef de liste de l'autre côté, qui maintenant est Maire de Quart, et je crois...bon, la lettre n'était pas signée par lui, mais je crois qu'il était bien conscient d'expulser quelqu'un qui s'était permis de dire: "non, je ne suis pas d'accord avec votre position, on fait une liste civile, on n'a aucune couleur"...j'ai été expulsé! Et maintenant vous voulez changer cette résolution...c'est vraiment honteux! Il n'y a rien de grave, il n'y a pas d'accuses personnelles, il n'y a que des faits évidents!

Vous voulez maintenir la résolution et vous voulez changer...c'est incroyable! Je demande surtout aux nouveaux élus de l'Union Valdôtaine et du groupe de la majorité: mais vous avez un c?ur? De temps en temps je vous ai entendu parler d'Autonomie, de Fête de l'Autonomie, d'Émile Chanoux et de toutes ces personnes qui ont fait la Vallée d'Aoste...je crois vraiment qu'on est dans un moment que vous devriez faire une grande réflexion! Une personne qui choisit de se mettre en liste ou qui accepte de se mettre en liste aillant dans la tête l'idée que la politique est un métier pour faire de l'argent, pour faire du business - parce que s'il a acheté des votes c'est pour cette raison - ce n'est pas une personne qui a dit: "bon, je vais mettre du temps pour mon pays", mais c'est quelqu'un qui a dit: "je vais profiter de cette occasion sur le dos de mes compatriotes". Donc ça c'est vraiment honteux et essayer de changer cette résolution...eh bien, je crois qu'il n'y a pas mal de monde qui nous regarde, en ce moment, à la télévision!

Président - Il y a d'autres requêtes d'intervention? Pas d'autres? On peut fermer la discussion générale? La discussion générale est fermée...non? Pardon, la parole au collègue Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Madame la Présidente.

Parto dalle prime parole che ha detto il collega Perron quando diceva che è con imbarazzo che si commentano alcune di queste vicende. Io sono assolutamente d'accordo, ma penso che l'imbarazzo è comune, un imbarazzo che deriva da quelli che io penso credano ancora nel ruolo e nella funzione del Consiglio regionale. Ora, chi mi ha preceduto l'ha detto e non posso che essere d'accordo: noi non siamo un'aula di giustizia, non siamo un Tribunale, non possiamo emettere sentenze, ma almeno sui metodi io penso sia legittimo che questo Consiglio si esprima...legittimo perché? Perché da un po' di tempo, in quest'aula, abbiamo vissuto vari passaggi, passaggi a nostro dire imbarazzanti, come il termine che ha usato il collega Perron...imbarazzanti perché? Perché...e torno a quanto ha detto il collega La Torre, quando diceva che in quest'aula dovrebbero esserci trasparenza e spiegazioni...sono i due termini che ha usato lei e io non posso che essere d'accordo.

Ma perché dico che si prova imbarazzo? Perché noi abbiamo vissuto, in questo Consiglio, momenti in cui si è dovuto spiegare perché in un momento così importante e così delicato come quello nel quale tutta la popolazione vive, e vive dei momenti molto difficili, soprattutto in merito all'occupazione e quant'altro, noi abbiamo dovuto, in quest'aula, provare a spiegare - senza riuscirci, peraltro - perché in un momento molto particolare in cui il lavoro è un diritto, perché in quest'aula c'erano dei passaggi poco chiari: assunzioni fatte di fratelli, di figli, e tutti i giorni c'è qualche novità, ecco...è di poche ore la novità che pare che siano passate anche le fidanzate, adesso...e tutti in Enti, in quelle società partecipate che non hanno bisogno di un concorso per avere questi posti di lavoro. Questo fa male, io dico, personalmente fa male, perché significa che delegittimiamo un ruolo come quello del Consigliere, del Consiglio regionale, dell'Amministratore, dell'Amministratore pubblico che dovrebbe dare a tutti le stesse risposte. Delegittimiamo soprattutto, se non prendiamo le distanze anche da questi metodi...e sui metodi io intendo "tutto", sicuramente il metodo adottato così com'è emerso dai giornali, perché io penso che quando si legge che un cugino ti dice: "che poi quando ti chiederà i favori tu sei obbligato a farli"...io penso che questo sia veramente il fondo del barile, siamo arrivati al fondo del barile!

Ora, o siamo in grado di voltare pagina, di dare un'immagine diversa, di prendere le distanze...e qua, collega Perron, non è un discorso di forma, è un discorso di sostanza, non è forma, è sostanza! È inutile che facciamo audizioni nelle varie commissioni, mettiamo trasparenza da una parte, trasparenza dall'altra, se poi, alla fine, l'esempio che diamo è questo! È un esempio che tocca, fa male, a chi in questo momento è in difficoltà! Io parole simili le ho sentite una volta, quando ero Amministratore, da un noto esponente socialista, invitato da un impresario in Valle, che dei suoi elettori valsesiani diceva le stesse cose...era valsesiano, ma usava gli stessi termini per trattare gli elettori, gli stessi termini! Forse lo conosce...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...no, ma dico, era un noto esponente socialista, per cui può darsi che...non so se parlava bene di lei...ma, detto questo, non è importante, secondo me sono molto più importanti i contenuti, ecco, per cui secondo me è il rispetto nelle persone, il rispetto negli elettori, il rispetto nelle regole. L'ho detto l'altra volta, quando si è trattato del discorso legato all'incarico dato al figlio del collega Baccega: fossimo nel regno anglosassone, comunque, indipendentemente dall'esito della Magistratura qualcuno avrebbe fatto un passo indietro. Noi siamo lontani anni luce da questo sistema, anni luce, per cui non voglio condannare nessuno, assolutamente.

Io non voglio essere il Tribunale, ma prendere le distanze da questi metodi...scusi, collega Perron, non è un problema di forma, è un problema di sostanza, è un problema di voler dare un segnale diverso, dire che la politica non è fatta di favori personali, non è fatta di favori da rendere! C'è una collega che ha rifiutato...in politica la stupidità non è un handicap, l'onestà sì. Ebbene, io chiedo a questa collega di maggioranza che voti perché l'onestà non sia un handicap. Lei, se l'ha rifiutato, è perché ci credeva, io voglio vedere fino a quanto ci crede: che l'onestà non è un handicap. Prendiamo le distanze da questi metodi, sono metodi inaccettabili, ma prima che lo faccia l'aula di giustizia, prima che lo faccia il Tribunale, dobbiamo farlo noi, se crediamo che la politica valdostana meriti amministratori onesti, meriti amministratori che, comunque, non abbiano favori da rendere, perché quello che è stato detto è gravissimo!

Nessuno può permettersi, in quest'aula, maggioranza o minoranza, di avere favori da rendere, perché perde la dignità, perde la libertà di espressione, perde la possibilità di essere sereno nelle proprie decisioni, questo io dico! Poi io mi auguro - e glielo dico sinceramente - io non ce l'ho con le persone, non ce l'ho con nessuna persona, però ce l'ho con un metodo, un metodo che io non mi stancherò mai di denunciare, perché è un metodo inaccettabile! E, attenzione, il termine che è stato usato non lo ripeto per rispetto dei valdostani. Chi non vota questa risoluzione è come se ai propri elettori glielo desse in prima persona, questo termine, perché significa che condivide questo termine e gli elettori non meritano questo, non lo meritano, perché io penso che ci sia una parte importante della politica, sana, una parte che in questo momento la Valle d'Aosta merita di avere, ma dobbiamo meritarcelo tutti, questo. Per cui abbassiamo le maschere, prendiamoci la responsabilità, prendiamo le distanze da questi metodi, metodi che cominciano da questo ma per un percorso di chiarezza, questo è l'inizio di un percorso, è l'inizio di un percorso dove bisogna finirla con il fatto che bisogna essere parenti, amici o avere favori da rendere per trovare un posto di lavoro! Questo fa male, male a quelli che magari ieri erano in tribuna e a questi non siamo magari riusciti neanche a garantir le speranze, perché questo è quello che è successo: qualcuno è andato via senza speranze, e a qualcun altro, invece, abbiamo favori da rendere...non è un metodo tollerabile!

Concludo semplicemente dicendo che non si può cambiare una virgola per cambiare una risoluzione come questa, che volutamente, "volutamente" è stata messa in modo da non condannare nessuno, non sostituirsi ai Tribunali, ma semplicemente per condannare un metodo e un comportamento.

Président - A demandé la parole la collègue Certan.

Certan (ALPE) - Grazie Presidente.

Sull'opportunità di votare questa risoluzione da parte di tutto il Consiglio non ritorno, perché già i colleghi l'hanno evidenziato. C'è però un passaggio che voglio invece evidenziare, sottolineare e veramente rimarcare profondamente, che è il percorso che fanno le nostre risoluzioni, e anche questa in particolare, perché tutte le volte, anzi spessissimo, a nessuno della maggioranza è passato per la mente di fare una risoluzione con determinati oggetti, questo in particolare...poi mi pare di aver capito dalle parole del collega Perron che fosse d'accordo con noi, e anche del collega La Torre, che fossero d'accordo sul deliberato, quindi mi pare di capire che spesso è il deliberato, no? la parte importante, la parte che parla di trasparenza, la parte che parla di censura dell'adozione di metodi, eccetera...quindi a nessuno della maggioranza è venuto in mente di fare...presentiamo questa risoluzione e, ogni volta, ci viene detto: "mmm...noi ne prepariamo un'altra perché, quella lì, lì non va bene, lì non va bene, la correzione"...ma abbiate il coraggio di dire subito: "questa è inaccettabile, non la votiamo, diciamo no anche al deliberato", perché in questo modo vi prendete la responsabilità anche di fronte agli elettori, di dire no a quello. Questo è anche un modo per by-passare alcune decisioni e, in qualche modo, per fare un po' come gli struzzi: arriva un problema, si ficca la testa nella sabbia, e poi dopo si ritira fuori la testa e si è salvi. Ecco, mia nonna di fronte a una situazione del genere avrebbe usato 4-5 parole: "Il faut avoir un grand et bon toupet"!

Président - A demandé la parole le collègue Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Solo per due rapidissimi chiarimenti: non si trattava di eliminare dal nostro atto delle questioni semplicemente formali, si trattava di snaturarlo completamente. Qualcuno ha fatto finta o non si è accorto semplicemente, magari in buona fede, che noi non vogliamo adesso fare il processo a nessuno, a noi non riguarda la questione penale, a noi riguarda la questione politica. Il processo che vogliamo fare è un processo diverso, è un processo al sistema, al sistema che è stato messo in piedi fino adesso. D'altronde, indipendentemente da quello che sarà l'esito delle indagini, sappiamo che la legge italiana spesso con i furfanti è molto, molto, molto leggera e col cittadino comune un po' meno, ma quando noi sentiamo dal cugino Fulvio Perrin e leggiamo: "Oh, ascolta...ho sentito coso - coso sarebbe Davide Perrin - e mi ha detto che ne entrano 13; lui è il primo escluso, è finito tutto. Di quelli tuoi... - i voti che aveva promesso il gentiluomo a cui erano stati dati i soldi - neanche uno ce n'è, neanche uno, perché ha fatto il calcolo, erano tutti suoi e niente". Questo avviene a poche ore dalla chiusura delle urne...che cosa possiamo capire da queste parole? Che il voto era controllato numero per numero in alcune sezioni, e che questa persona controllava con la calcolatrice i voti che erano stati presi da una parte e anche dall'altra.

Quindi, guardate, il processo è veramente a un sistema, un sistema in cui abbiamo dovuto assistere: al cugino del Presidente (assunto al Casinò de la Vallée), al figlio dell'Assessore (sempre collaboratore del Casinò de la Vallée), alla fidanzata dell'Assessore (che viene assunta alla CVA). Aspettiamo, per completare questa "parentopoli" nostrana...creeremo anche un gioco, ovviamente avrete voi il brevetto, vi lasceremo i diritti...aspettiamo almeno che esca una concubina o un'amante di un altro componente della Giunta. In questa "Beautiful valdostana", che è una tragedia della democrazia, avrete fatto tutto quello che si poteva fare!

Président - A demandé la parole le collègue Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Io penso che alle volte perdiamo delle grandi occasioni, perché una cosa che mi è stata insegnata anni fa, quando sono entrato in questo Consiglio regionale...sono uno che fa degli interventi anche alle volte lunghi, e credo, per chi mi deve sentire, anche pesanti...però mi è stato insegnato, appunto da chi aveva più esperienza di me, mentre io facevo premesse su premesse...mi è stato detto: "guarda che poi, alla fine, quello che conta è l'impegno che si prende in aula".

Ecco, cercare di cambiare le premesse di una risoluzione quando fondamentalmente si conviene insieme sull'impegno mi sembra un segno di grande debolezza. E penso che c'erano tutte le condizioni per riconoscersi...anzi, penso che se siete determinati nel presentare una risoluzione che ha lo stesso impegno, davvero ci mettiamo un po' tutti in una situazione assurda, anche perché non vedo come...una volta tanto mi ritrovo nelle parole del collega La Torre sulla presa di posizione rispetto al termine "baccanotti", a quanto mi sentivo offeso scendendo dal mio paese, con il mio accento, allora...adesso è curato con anni di grande città, si è italianizzato...ma, insomma, mi sentivo tacciare in quel modo, e proprio lì credo di aver imparato a non usare mai il termine offensivo che si usa per chi viene da fuori dalla Valle d'Aosta, non l'ho mai usato e non lo uso neanche in quest'aula, proprio perché mi sentivo profondamente ferito nell'essere trattato in quel modo. Quindi perché dovrebbe creare imbarazzo riconoscere che quella frase dà fastidio, una frase che dà fastidio a tutti, la stigmatizziamo? È proprio nostra volontà non usare queste terminologie, non le ho mai percepite da nessuno di noi, né dirette a chi viene da fuori dalla Valle, né qui...mi sembra che su questo non si possa che convenire.

Quindi, dal mio punto di vista, esprimere con fermezza la preoccupazione rispetto a certi comportamenti è importantissimo. Fra l'altro, hanno fatto bene alcuni colleghi a sollevare che qui, non essendo un'aula di Tribunale, non stiamo affatto parlando della questione giudiziaria in sé che si limita alla questione della compravendita, ma hanno aperto tutta una questione riguardo anche al controllo del voto...vorrei ricordare la battaglia referendaria che abbiamo fatto per la preferenza unica che andava proprio nell'idea di smontare alcuni meccanismi che consentono il controllo, quindi consentono poi che chi ha in testa queste manie di compravendita possa passare al controllo e a verificare. Quindi, da questo punto di vista, mi sembra che l'atteggiamento che abbiamo usato nel redigere questo testo fosse un atteggiamento che voleva dare con chiarezza, a quest'aula, la volontà di un comportamento che si distingue, si vuole essere assolutamente lontani da pratiche che qualcuno ha detto: "sono legate a dei singoli"...appunto perché sono legate a dei singoli, non dobbiamo temere di esprimere con fermezza il nostro giudizio negativo rispetto a queste pratiche, e quindi noi lo faremo anche oggi, qui, in quest'aula.

Presidente - Altre richieste d'intervento? Ha chiesto la parola la collega Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci Madame la Présidente.

Cari colleghi, ho ascoltato con molta attenzione tutti gli interventi e, in particolare, mi ha colpito un passaggio dell'intervento del collega La Torre che, come me, fa parte di una vicenda che è di attualità e della quale io credo dobbiamo avere la franchezza di parlare.

In quanto protagonisti di questa vicenda, noi chiediamo di non fare di ogni erba un fascio, ma di fare gli opportuni distinguo. Pertanto non ci permettiamo di dire, di affermare che tutta l'Union Valdôtaine, movimento a cui Davide Perrin appartiene, sia compromessa e sia collusa con la malavita. E non ci permettiamo di dire che questi metodi siano diffusi e comuni a tutti. Certo, il tenore delle intercettazioni che abbiamo letto e la disinvoltura dei dialoghi che sono riportati ci lasciano molto perplessi e molto amareggiati.

Noi ci auguriamo che la mentalità che sottende a queste pratiche, a questi metodi, non sia diffusa, anche se dobbiamo dire che l'assoluzione preventiva pronunciata dal Sindaco di Torgnon ci lascia pensare che, quanto meno, si sia perso il senso della decenza, il senso del rispetto per gli elettori, e questo da qualcuno che è appena stato nominato dalla Giunta Consigliera di parità, quindi una figura istituzionale importante, ci pare grave e ci pare che su questo passaggio forse si debba riflettere. Non è con soddisfazione che abbiamo appreso di questa vicenda, anche se politicamente magari ci fa gioco, ma non è così, ve lo assicuro. Noi ci siamo sentiti imbarazzati e molto amareggiati nel leggere certe frasi che offendono la dignità dei valdostani e palesemente trattano di acquisto di voti e di promesse di favori successivi da rendere una volta ottenuta l'elezione.

Ecco, io penso che il Consiglio regionale non possa sottrarsi dal prendere le distanze in modo molto fermo e in modo univoco da queste pratiche, che sono inaccettabili, e su cui tutti, maggioranza e minoranza, dobbiamo pronunciarci in modo unanime, ne va della credibilità dell'istituzione a cui apparteniamo.

Vi chiediamo di votare la nostra risoluzione, non fosse altro che perché è stata proposta prima della vostra, a cui voi, se non ci fosse stata la nostra, forse non avreste nemmeno pensato di proporne una. Io mi sento di accogliere una modifica, che è riferita al quarto capoverso, dove noi diciamo: "Ritenuto che tali pratiche illegittime e antidemocratiche, oltre ad offendere gli elettori, possano aver alterato l'esito della consultazione elettorale". Ecco, io cambierei il "possano" con il "potrebbero", è giusto usare il condizionale, ma per il contenuto di questa risoluzione, che io credo a una rilettura possa essere definita "equilibrata", vi invitiamo veramente a sottoscriverla e adottarla in modo unanime. Grazie.

Presidente - Ci sono altre richieste d'intervento, colleghi? Se non ci sono altre richieste d'intervento, chiudiamo la discussione generale. Possiamo procedere alla votazione, colleghi? Apriamo la votazione. Votiamo. Possiamo chiudere la votazione.

Presenti: 33

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 17 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin e Marco Viérin)

Il Consiglio non approva.