Oggetto del Consiglio n. 488 del 12 marzo 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 488/XIV - Inizio della discussione sulla mozione: "Impegno della commissione consiliare competente ad incontrare una delegazione degli studenti universitari e della scuola secondaria di secondo grado in merito alla riduzione dei finanziamenti previsti nei piani di offerta formativa".
Président - Pour l'illustration, la parole au collègue Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Il tema che dobbiamo affrontare è quello delicatissimo del finanziamento dei giovani che studiano all'università. È un tema più che mai delicato perché va a collocarsi in un momento in cui i giovani non hanno grosse alternative. C'è una disoccupazione assolutamente crescente, tra l'altro, in Valle d'Aosta; una situazione gravissima che ci ha portato ad avere una situazione di disoccupazione giovanile che ci mette tra le peggiori regioni del Nord Italia. È inutile quindi fare i confronti con il sud, dove la realtà era storicamente e profondamente diversa, ma i confronti con le altre Regioni del Nord vedono davvero la situazione difficile. La prospettiva di promozione che viene offerta dallo studio quindi va assolutamente sostenuta, perché la sfida delle nuove competitività chiede ai nostri giovani maggiore formazione, maggiore professionalità, anche...non soltanto per quelle lauree, diciamo, che sono le lauree nelle materie umanistiche, ma in quelle scientifiche e anche in quelle possibilità che danno oggi le università di formarsi anche sul piano professionale. Dal nostro punto di vista quindi...l'avevamo già fatto emergere come forze di opposizione - UVP, ALPE, Movimento Cinque Stelle e PD-Sinistra VDA - in sede di bilancio...eravamo fortemente preoccupati dei tagli che erano stati apportati alle voci che riguardavano l'assegno di studio e il finanziamento per quanto riguarda anche la possibilità di sostenere gli affitti per quelli che vivono nelle località dove ci sono le università. Anche se l'interpellanza si riferisce unicamente a queste due voci, trascinava con sé anche un effetto su quello che riguarda il rimborso dei trasporti.
Ci sono stati gli studenti, che da anni non si mobilitavano in Valle d'Aosta, che hanno fatto un'importante mobilitazione; noi nella mozione abbiamo voluto riportare quello che loro hanno dichiarato dopo l'incontro con l'Assessore all'istruzione e cultura: "non abbiamo avuto le risposte che ci aspettavamo, anzi, a parte qualche rassicurazione, ad esempio, su alcuni interventi urgenti in alcune sedi nelle quali sono in corso, in dirittura d'arrivo lavori straordinari - non so che cosa gli avrà raccontato l'Assessore... - non abbiamo avuto risposte, mah, vedremo, ci sarà riunione a breve e ci confronteremo". Questo è un dato positivo che l'Assessore apra un confronto con gli studenti, peccato che lo stesso Assessore, che dice ai ragazzi: "ci confronteremo, dialogo aperto..." e quant'altro, venga in commissione e dica: "les jeux sont faits, rien ne va plus, queste sono le tabelle, questi sono i dati, questi sono i finanziamenti che noi erogheremo". Adesso non so di che cosa voleva parlare con gli studenti, visto che loro, per quanto ne sappiamo noi, erano molto interessati a queste voci.
Noi intanto contestiamo, Assessore, una questione di metodo: una cosa è tagliare in sede di bilancio il finanziamento, un fatto gravissimo, ma quello che noi, diciamo, è inaccettabile...ed è per quello che noi chiediamo alla commissione competente di riaprire il dibattito su questo tema e di aprirlo anche agli studenti facendo anche parlare con noi, con i Consiglieri regionali, con la commissione competente gli studenti...ecco, il metodo inaccettabile, una volta dopo aver tagliato, è di dire che la redistribuzione la decide l'Amministrazione regionale, il Governo regionale, senza un passaggio preventivo in commissione e, infatti, regolarmente in commissione i problemi vengono fuori. Viene fuori che, innanzitutto, ad oggi, i calcoli che ci vengono offerti sono, dal nostro punto di vista, molto lacunosi, nel senso che emergerebbe che un 90 percento di famiglie potrebbe rivolgersi adesso sulla base delle soglie di reddito fissate...farebbero domanda adesso a marzo, ma, e qui sta il bello del gioco...quindi il 90 percento di chi aveva l'assegno l'anno scorso va e fa domanda, però, sulla base di calcoli abbastanza attendibili, entro ottobre, soltanto il 58-68 percento delle famiglie, quindi degli studenti, raggiungerebbe i crediti necessari ad avere l'assegno. Questo, nudo e crudo, vuol dire che il 40 percento non ha accesso al finanziamento, quindi voi dite alle famiglie: "venite, fate domanda", però soltanto il 60 percento avrà questo contributo. "Eh, non studiano abbastanza questi ragazzi... - no? -devono quindi darsi da fare di più". Questo è un modo un po' particolare di dire: "vogliamo sostenere le famiglie deboli, le fasce deboli, nessuno viene escluso". Stante a queste tabelle che ci fornisce lei, il 40 percento viene escluso, ma poi andiamo a verificare anche la metodologia che lei ci ha presentato. Sostanzialmente due fasce di reddito per accedere ai contributi: chi sta sotto una certa soglia, 60 percento di erogazione, ha diritto, diciamo, a quest'assegno; chi invece sta in un'altra fascia ha immediatamente un salto profondamente diverso nell'erogazione.
Ci sono quindi due fasce di accesso alla premialità e due fasce in uscita di premialità. Noi quello che abbiamo detto è che, stando anche all'interno delle sue fasce, che per noi sono tutte da verificare, occorrerebbe andare a verificare e creare una maggiore, diciamo, differenziazione. Una cosa è dire: "tu hai diritto al 60 percento", "50 percento", "40 percento", "30 percento", cioè si fa una differenziazione. Abbiamo visto che in altre Regioni si fa una differenziazione maggiore, io non dico di arrivare ai livelli della Provincia di Bolzano che in commissione il collega Guichardaz aveva portato ad esempio...che ha introdotto 13 fasce, però noi 2. Mi ricorda un po' un provvedimento alla Berlusconi, che voleva ridurre a 2 le fasce della tassazione. Magari c'è questo rapporto con la destra, vi è rimasto nell'orecchio, però, per evitare iniquità, si aumentano le diverse fasce, questo è un principio assodato in tutti i sistemi di erogazione di finanziamenti, ridurre a 2 vuol dire sicuramente mettere tutto in un mucchio.
Altra considerazione che vorrei farle è che, secondo me, quando si va ad intervenire sul welfare, perché qui parliamo di welfare, bisognerebbe avere alle spalle anche una certa analisi sociologica della società valdostana, nel senso che, quando si interviene sulle misure del welfare, si va a cercare di leggere qual è la società valdostana e dove si interviene. Allora, a me fa piacere che ci sia questa passione...adesso non voglio chiamare in causa per fatto personale l'Assessore Marguerettaz, quindi... Ho notato, in generale, che c'è questa frase: "noi sicuramente alle fasce più deboli vogliamo dare garanzie" ed è una cosa che mi apre il cuore, salvo che poi introducete questo sistema dei crediti che taglia fuori un sacco di persone. L'analisi sociologica della società valdostana ci porta a verificare, se qualora...non so se l'avete fatto, a prendere atto che c'è anche in Valle d'Aosta una sorta di ceto medio che è fortemente compresso dalla crisi, fortemente stressato, ma ancora questo ceto medio esiste. Allora, anche qui non si può dire: "un anno, fino al 2013 - anno elezioni - erogazioni a tutti, addirittura rimborsi di viaggi aerei per raggiungere le sedi universitarie". L'anno dopo si dice: "mah, il ceto medio non ci interessa più, noi dobbiamo intervenire sulle fasce deboli", cioè, scusate, ma francamente non vi capisco, perché non è possibile che...come dire? fate questi provvedimenti draconiani...tanto dite: "adesso dobbiamo resistere un anno dopo le elezioni, poi vediamo. Le europee le toglieremo in qualche modo, ci inventeremo qualche scappatoia per non considerarla un'elezione che conta, poi magari dall'anno dopo incominciamo di nuovo ad entrare nella logica di quei finanziamenti che vanno a dire quanto siamo bravi". Allora, non si può governare in questo modo una Regione, perché, secondo me, ci vuole una coerenza e un modo di lavorare che è profondamente diverso.
Ritornando alla questione del metodo, appunto, noi pensiamo che bisogna tornare in commissione, bisogna incontrare gli studenti, ragionare con loro e rivedere queste tabelle che lei ha fatto. Fra l'altro, abbiamo tutto il tempo di farlo, perché il meccanismo che riguarda i trasporti è già partito e ha un suo iter, ma il meccanismo che riguarda gli assegni per quanto riguarda l'istruzione è un meccanismo che ci dà tempo fino ad ottobre. Noi quindi abbiamo tutto il tempo di modificare quella delibera, di apportare i miglioramenti e di correggerla innanzitutto nel metodo e poi nel contenuto.
Per quanto riguarda invece la richiesta di misure aggiuntive, ebbene la risposta...e qui, ahimè, lo devo chiamare in causa...viene proprio dall'Assessore ai trasporti, Marguerettaz, che, per quanto riguarda la sua parte, ha detto: "vedremo, se nel corso dell'anno dovessero emergere esigenze particolari, interverremo con variazioni di bilancio". Ebbene, è proprio quello che chiediamo nella nostra mozione. Ricordo che...magari io ho capito male quello che diceva l'Assessore Marguerettaz, ma c'è una registrazione della commissione e quindi in qualche modo potremo ritornare su questo punto...quindi se le variazioni di bilancio valgono per i trasporti, io penso che debbano analogamente valere anche per quanto riguarda assegni di studio e quant'altro e quindi bisogna fare questo sforzo. Penso che il lavoro della commissione potrà essere molto proficuo: uno, dando protagonismo ai giovani, perché...questo è anche un fatto di democrazia, va bene ricevere i giovani nelle stanze del potere, ma poi bisogna anche che i giovani abbiano delle risposte chiare rispetto, diciamo, alle aspettative che si sono create, perché se uno gli dice: "ci rivediamo, ne parliamo"...e quant'altro e poi il provvedimento è bloccato, allora ecco che creiamo quella base per cui c'è la fuga dalla democrazia dei giovani, perché se uno dice: "aperti al dialogo, parliamo...", un giovane si aspetta che poi questo dialogo ci sia e si possa intervenire sui provvedimenti. Io quindi auspico che quelle dichiarazioni rispondano a comportamenti conseguenti e che non sia questa l'ennesima occasione in cui noi mettiamo i giovani a dire: "basta, della politica non ne vogliamo più sapere!".
Presidente - Possiamo aprire la discussione generale. Ci sono richieste di intervento? La parola alla collega Morelli.
Morelli (ALPE) - Merci Madame la Présidente.
La mozione è già stata ben illustrata dal collega Donzel, che ha ricordato come il passaggio in commissione sia avvenuto a babbo morto - come ama dire il nostro collega Bertin che salutiamo -: a babbo morto perché le delibere sono chiuse e gli Assessori ai trasporti e all'educazione sono venuti a raccontarcele in commissione. All'Assessore Marguerettaz rendiamo merito che ha voluto fare un'operazione di chiarezza portandoci la delibera dello scorso anno con le modifiche dell'attuale perché fosse chiara ed evidente la trasformazione, la modifica che è stata apportata e ci ha detto chiaramente che il criterio è stato quello di assicurare un aiuto a coloro che hanno effettivamente dei bisogni e delle necessità e che i parametri introdotti sono stati due: quello del reddito, con riferimento all'ISEE, e quello meritocratico sulla base dei crediti scolastici. Ci ha anche detto che è stato riparametrato - e credo che su questo possiamo anche essere d'accordo - il numero dei viaggi: portato da 120 a 80, perché, effettivamente, 120 viaggi non venivano utilizzati ed erano forse troppi. Sono stati eliminati i contributi per i viaggi aerei...ecco, su questo non abbiamo modo di capire la portata di questa modifica e sarà sicuramente interessante sentire l'opinione degli studenti; non abbiamo dati che possano essere a sostegno o contro questa modifica...e che si premia l'acquisto online, e questo è sicuramente un vantaggio.
Scopriamo anche che gli aventi diritto negli scorsi anni erano 1.400, 1.400 famiglie beneficiavano in modo indifferenziato dei contributi per il trasporto...ma che, per programmare la riduzione, in realtà non è stata fatta una profilazione delle famiglie, perché ci è stato detto: "non è possibile fare una profilazione delle famiglie perché prima il contributo veniva dato in modo indifferenziato a tutte". Ora, noi crediamo che ci siano strumenti per fare la profilazione delle famiglie: ci siano strumenti statistici, ci siano osservatori che possano fornire dei dati che rendano le disposizioni per i contributi più aderenti alla realtà. Più aderenti ad una realtà che è profondamente cambiata e quindi forse ha un senso dire che è più corretto sostenere chi ha realmente bisogno, ma come facciamo a stabilire chi ha realmente bisogno se non facciamo un minimo di simulazione? Aderente alla nostra realtà, alla realtà regionale, alla realtà patrimoniale delle famiglie valdostane, perché la semplice valutazione reddituale può essere fuorviante, è stato detto in commissione...chi non possiede in Valle d'Aosta dei terreni spesso per lo più incolti? Chi non possiede dei fabbricati spesso inutilizzabili, che vanno però ad influire sulla situazione reddituale?
La riflessione approfondita in commissione andava fatta prima, perché la riflessione in commissione ha prodotto osservazioni che forse fatte prima avrebbero permesso una modulazione diversa, sulla creazione, per esempio - lo ha già detto anche il collega Donzel -, di un maggior numero di fasce. Sia per il sostegno ai trasporti, che per le borse di studio, che per il sostegno per gli appartamenti ci sono due fasce, quando altre Regioni hanno differenziato in modo molto articolato e molto dettagliato le fasce. Noi facciamo due fasce e, tra l'altro, l'Assessore Farcoz ha anche fatto un passaggio che definirei infelice in commissione: ha detto che sì, la suddivisione in un maggior numero di fasce è anche stata valutata e che, essendoci però 250 euro fra la fascia più bassa e la fascia più alta - 250 euro di differenza del contributo -, ci sarebbe stato lo stacco magari di 50 euro da una fascia all'altra e quindi, dal punto di vista degli uffici, il gioco non valeva la candela. Beh, dal punto di vista delle famiglie, forse il gioco vale la candela, forse per tante famiglie valdostane anche per una differenza di poche centinaia di euro il gioco vale la candela e la storia dell'algoritmo che ha sollevato non cambia nulla, anche l'algoritmo porta a delle differenze che devono corrispondere a delle differenze dettagliate nell'assegnazione dei contributi.
Noi crediamo - e concludo perché ci stiamo avviando alla conclusione del Consiglio - che in una regione piccola come la nostra si può, si deve fare meglio. L'Assessore Marguerettaz continua a pensare che noi siamo una Regione generosa, lui definisce una Regione generosa la nostra che sostiene e continua a sostenere gli universitari. Noi pensiamo che non di generosità si tratti, ma della necessità, di una volontà politica di favorire la frequentazione delle università fuori dalla nostra regione dei nostri giovani. Io ricordo solo en passant che in Valle d'Aosta abbiamo una percentuale di laureati che ci pone negli ultimi posti della graduatoria europea, peggio di noi fanno solo certe Regioni del Portogallo, della Romania e della Repubblica Ceca. Io credo che sono dati sui quali noi dobbiamo riflettere e dobbiamo riflettere confrontandoci con i nostri giovani nelle sedi opportune e quindi speriamo che la nostra mozione venga accolta, perché le risposte che la politica dà siano più aderenti alla realtà e soprattutto tendano veramente a far crescere culturalmente la nostra regione, non solo da un punto di vista del principio e delle enunciazioni, in questo siamo sempre tutti molto bravi, ma anche poi dal punto di vista pratico e concreto. Grazie.
Presidente - Colleghi, vista l'ora, ritenete che ci sia ancora lo spazio...volete fare ancora un intervento? Chiudiamo e riaggiorniamo la seduta? Se c'è ancora un intervento...
(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...c'è qualcuno che vuole prendere la parola? Se quindi siete per andare avanti... Qualcuno intende prendere la parola? Se c'è un intervento... Sospendiamo, colleghi, siete d'accordo? Sospendiamo. La seduta è riaggiornata alle 15,30.
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La seduta termina alle ore 12,54.