Oggetto del Consiglio n. 480 del 11 marzo 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 480/XIV - Interpellanza: "Interventi per ridurre l'impatto ambientale dello stabilimento Lavazza di Verrès".
Président - Pour l'illustration, la parole au collègue Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Gentile Assessore, gentili Assessori, Giunta, non so chi di voi mi risponderà...io non so se qualcuno di voi si ricorda quel personaggio del romanzo "I ragazzi della Via Pal", Nemecsek, che aveva qualche piccolo problema di salute eppure aveva voglia di giocare e correre con gli altri, stare insieme agli altri...è stato per me molto triste apprendere, dovendo occuparmi dei ragazzini che frequentano la Scuola elementare di Verrès, che ci sono dei casi piuttosto significativi di disabilità e di handicap. Ovviamente non è automatico ricondurre tutte queste problematiche sanitarie a problemi di inquinamento, però è certo che gli stessi medici sono preoccupati dell'incidenza che questi casi hanno in quella località. Dico queste cose molto pacatamente, perché nessuno vuole creare allarmismi, ma credo che quando le notizie arrivano a noi, qui, dalla Bassa Valle, è perché è già da un po' che la gente ne parla su quei territori, quindi è una cosa ben nota.
Tra l'altro, vorrei ricordare che l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, che fa capo all'Organizzazione mondiale della sanità, il 17 dicembre 2013, quindi molto recentemente, qualche mese fa, così si è espressa: "Esistono prove sufficienti ("sufficient evidence") che l'inquinamento atmosferico sia cancerogeno per gli esseri umani, l'inquinamento atmosferico causa il cancro al polmone" E non sto qui a leggerle tutto il documento, comunque fa un preciso riferimento al fatto che ancora oggi non si studia in modo sufficiente l'inquinamento atmosferico e spetta assolutamente alle autorità politiche a livello europeo, a livello nazionale, a livello territoriale, cercare di intervenire - lo dice esplicitamente lo studio - perché le soglie limite che sono state fissate sono soglie limite che non reggono l'evidenza dei fatti, cioè hanno una tolleranza troppo alta.
È chiaro che non è in capo alla Regione modificare i limiti di tolleranza, ma è sicuramente in capo alla Regione rispondere a quello che noi abbiamo chiesto in questa interpellanza, cioè cercare di andare a vedere cosa succede nell'area di ricreazione della Scuola elementare di Verrès, cosa succede quando i bambini escono fuori...se in pausa pranzo qualcuno della Giunta oggi andasse a Verrès, li vedrebbe in mezzo al fumo...dei bambini che escono dalla scuola, stanno lì, sono in mezzo al fumo! Ovviamente noi diciamo e auspichiamo che sia vapore acqueo, eh, auspichiamo che sia vapore acqueo...però, nonostante le rassicuranti notizie che ci arrivano dall'azienda, che ha avuto una certificazione nel 2003 di qualità ambientale, noi sappiamo che la Lavazza - ed è per quello che mi sono anche deciso a occuparmi di questo caso - non è proprio un'azienda di quelle in crisi, anzi, nel 2012 ha avuto un bilancio superiore al bilancio di tutta la Regione...ovviamente mi occupo del gruppo Lavazza che fa capo a Torino e che ha aziende anche in India e che vende e commercia con 90 Paesi del mondo...ha un bilancio che è superiore al bilancio della Regione e un utile di oltre 91 milioni di euro...in piena crisi economica ha fatto un utile di 91 milioni di euro! Credo quindi che ci siano tutte le condizioni anche per verificare che gli impianti in qualche modo siano il più possibile impianti che rispettano le norme ambientali e, se possibile, che sia magari implementata la sicurezza ambientale di tali impianti.
La prima preoccupazione viene dal fatto che il problema che sto sollevando qui non è un problema che è stato sollevato qui per la prima volta...è un problema che la popolazione, le mamme, le famiglie di Verrès hanno sollevato da anni, ma a nessuno è importato un granché, tant'è che oggi vorrei magari essere smentito dalla puntualità dei dati che poi ci verranno forniti, i dati sulle PM 10, anche quelle inferiori, che sono stati rilevati nell'aria, e naturalmente una delle richieste che faccio è quella che siano al più presto installate delle centraline che possano monitorare puntualmente, dall'interno della scuola, lo stato dell'aria che respirano gli oltre 130 bambini che giocano in quel luogo.
Io so che c'era stato in passato anche uno sforzo dell'Amministrazione regionale, che è proprietaria attraverso Vallée d'Aoste Structure di quegli stabili, di delocalizzare in altra sede la struttura; poi la legge del mercato, gli investimenti a Gallarate, gli investimenti in India, qua e là, si è deciso di fare un investimento ancora sullo stesso capannone...ma io torno a ripetere: siamo di fronte a una situazione di insostenibilità ambientale per quei bambini che, davvero, ogni giorno si trovano a stare in mezzo al fumo. Allora rassicurateci, fateci capire che è solo un po' di vapore acqueo, quindi è solo magari un fastidioso odore quello che respirano e che avete i dati per dirci che dobbiamo stare tranquilli, nonostante le percentuali altissime di bambini che hanno dei problemi nella zona di Verrès, e che sono superiori ai dati regionali.
Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Marquis.
Marquis (SA) - Grazie Presidente.
L'interpellanza in discussione tratta delle emissioni di fumi e odori in atmosfera provenienti dalle lavorazioni dello stabilimento Lavazza, che ha sede in Verrès, e la loro ricaduta sull'ambiente circostante in cui gravita una scuola primaria.
Va premesso che l'emissione dei fumi è disciplinata da un'autorizzazione ai sensi del decreto legislativo 152/2006, che è stata rilasciata previa valutazione degli aspetti inerenti al processo produttivo della torrefazione, e che comporta non solo l'usuale emissione di polveri, ma anche quella di sostanze organiche che sono responsabili degli odori percepibili in atmosfera. Per l'unità produttiva in questione, la ditta ha acquisito - com'è stato evidenziato dal collega Donzel - dal 2003 la certificazione ambientale EMAS. In questa occasione mi preme quindi evidenziare che questa è la certificazione più avanzata in tema di rispetto ambientale in Europa e quindi è stata registrata questa certificazione presso l'ISPRA, che è l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Avere questa certificazione significa sottoporsi a dei processi di analisi ambientale, di gestione del sistema ambientale, comporta degli audit ambientali, la predisposizione di una dichiarazione ambientale e la verifica indipendente che è fatta da un verificatore EMAS per poi registrare la dichiarazione presso l'organismo competente dello Stato membro...quindi una procedura assai complessa.
Quello che credo sia significativo in questo caso evidenziare è che l'azienda si è sottoposta in modo volontario a questa certificazione, proprio per avere tutta l'attenzione del caso al processo di produzione e al rispetto dell'ambiente, quindi alla sostenibilità dell'attività rispetto al contesto ambientale. Quindi è la certificazione molto ambiziosa e dimostrativa dell'attenzione posta verso la sostenibilità di una ditta che opera con grande soddisfazione in termini di produttività e ricaduta occupazionale nella Bassa Valle. Come diceva prima il collega Donzel, vengono trattate circa 100 tonnellate al giorno di prodotto, con uno sfruttamento degli impianti pari al 100 percento della capacità produttiva, e le lavorazioni avvengono sulla base di tre turni nell'arco della giornata. Per contenere le emissioni conformemente alle norme di settore sono stati posti in opera degli impianti di abbattimento ovvero dei filtri di tipo catalitico. Nonostante la norma preveda degli autocontrolli su base annuale delle emissioni, stante la prossimità dello stabilimento al centro abitato, sono stati disposti rilevamenti su base semestrale. I risultati di tali controlli sono regolarmente inviati al Comune di Verrès, all'ARPA e alla Regione e le emissioni sono sempre state nei limiti imposti ai sensi delle norme di settore nelle autorizzazioni. Con riferimento alle sostanze organiche, l'impianto negli ultimi 10 anni si è attestato su risultati medi di circa il 50 percento del limite previsto. Per quanto attiene invece alle polveri, il quantitativo riscontrato è corrispondente a circa il 10 percento del valore limite previsto. Oltre alla regolare verifica degli autocontrolli inviati è stato anche effettuato un controllo diretto da parte del Corpo forestale, coadiuvato dall'ARPA, che ha confermato la regolarità delle emissioni dell'impianto. Com'è stato già detto prima, analoga iniziativa era stata presa dalla minoranza consiliare del Comune di Verrès lo scorso anno, e anche in quell'occasione il Sindaco aveva riscontrato all'interpellanza dando garanzie di quelle che erano le certificazioni prodotte, quindi garantiva sostanzialmente che il tasso di inquinamento rispettava i limiti imposti dalla legge.
Quanto alle domande che sono state avanzate nello specifico, sulla prima: "trovare soluzioni che possano ulteriormente ridurre l'impatto ambientale dello stabilimento collocato in un centro urbano", i responsabili della gestione dello stabilimento hanno riferito che gli impianti deputati al contenimento delle emissioni sono quanto di più attuale, avanzato tecnologicamente e disponibile oggi sul mercato; tuttavia, siccome la deliberazione autorizzativa precisa che le prescrizioni ivi previste possono essere modificate ed integrate a seguito dell'evoluzione tecnologica e della situazione ambientale, per maggiore tranquillità si potrà effettuare un approfondimento nel merito dell'argomento con le strutture regionali competenti e l'azienda.
Quanto al punto n. 2: "aumentare i controlli nei pressi degli edifici scolastici e delle aree di gioco dei bimbi per avere dati più precisi sulla natura di fumi e odori", a riscontro delle preoccupazioni esternate per garantire la tutela della salute e soprattutto la tranquillità dei cittadini a seguito dei contatti avvenuti tra il Comune di Verrès e l'ARPA, per dirimere ogni dubbio è stata maturata la decisione di installare un laboratorio mobile di controllo ai fini dell'analisi e delle ricadute delle emissioni in prossimità dell'edificio scolastico e dell'area giochi. L'installazione di questo laboratorio comporta inevitabilmente dei tempi tecnici legati alla taratura degli strumenti, ai collegamenti e quant'altro. Quindi è verosimile che l'attività di misurazione potrà essere attivata per l'inizio dell'anno prossimo. Grazie.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Assessore, come diceva testé il collega Grosjean, a volte si pensa che noi, che siamo qui nei banchi dell'opposizione, siamo qui a perdere tempo; invece mai come in questo caso un'interpellanza che non doveva suscitare nessuna preoccupazione trova puntualmente risposte a tutti e due i quesiti che pongo.
Lei, nella sua introduzione, in qualche modo ha risposto esattamente a quello che io avevo scritto all'interno dell'interpellanza, e cioè che ero al corrente della certificazione ambientale, dell'azienda, eccetera, e ha confermato che - pensate un po' - il Sindaco di Verrès ci ha detto di stare tranquilli! E siamo così tranquilli, così rassicurati, che lei, alle due domande, invece di dire: "si accomodi, stia tranquillo Donzel, è tutto a posto", quando io chiedo di trovare soluzioni, alla prima risponde: "eh, faremo degli approfondimenti, la tecnologia è all'avanguardia, ma faremo degli approfondimenti". E certo che bisogna fare degli approfondimenti! Perché tutte le risposte che lei ha dato sono tarate - e lo sappiamo benissimo - sulle norme in essere, ma le ho appena letto un documento dell'Organizzazione mondiale della sanità che dice che tutte le tarature sono sopra quello che si considerava una volta "la soglia di rischio". Quindi il fatto di essere al di sotto della norma non ci dice che quell'aria è pulita e respirabile, ci dice che dobbiamo andare lì a controllarla, a verificare esattamente.
Lei mi dice: "si fanno dei controlli semestrali"...e vabbè, ogni 6 mesi un prelievo, è una roba che proprio ci stiamo affaticando! E la conferma che bisogna dare una risposta, però, arriva al punto 2, quando dico "aumentare i controlli" e finalmente le dico "bene, per fortuna che mi risponde, che verrà installato coi tempi tecnici"...e io starò a seguire quali sono i tempi tecnici, se sono 3 mesi o se sono un anno, perché se sono un anno allora mi arrabbierò, ma se sono 3 mesi installeremo finalmente un laboratorio, perché è quello che bisogna fare: capire se esponiamo o meno quei bambini a dei rischi ambientali. Sarebbe una cosa inaccettabile, visto che ogni volta ci diciamo quanto bisogna far crescere bene, all'aria pulita, all'aria aperta i nostri ragazzi, e quindi è indispensabile che questi controlli vengano effettuati. Dopodiché lei è assolutamente rassicurato dal fatto che i controlli vengano fatti volontariamente dalle aziende...guardi che non c'è nessuna multinazionale al mondo che non ha una certificazione ambientale, che le dice che è l'azienda più sana e più pulita del mondo.
Francamente io aspetto che sia installato il laboratorio, aspetto che ci siano i rilievi dell'ARPA regionale e poi sarò sereno com'è sereno lei, oggi, e potrò riferire a quelle famiglie che forse è solo un po' di vapore acqueo e uno strano odore quello che respirano quei bambini.
Président - Point 32 à l'ordre du jour.