Oggetto del Consiglio n. 471 del 11 marzo 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 471/XIV - Interpellanza: "Interventi per garantire un uso corretto delle strutture agricole realizzate con finanziamenti pubblici".
Président - Pour l'illustration, la parole au collègue Grosjean.
Grosjean (UVP) - Merci Madame la Présidente.
Cette interpellation vise à éviter le risque de voir une partie de nos alpages, surtout les alpages de propriété communale, donc qui viennent gérés en location, de perdre leur fonction fondamentale pour le système zootechnique de notre région en faveur d'entreprises agricoles qui viennent d'autres régions.
On a déjà eu le cas de 2 alpages qui ont été loués à des entreprises du Piémont qui ont pour but pas seulement le travail agricole, mais qui visent à obtenir des contributions vis-à-vis des droits acquis par le règlement communautaire de la PAC 2000-2003, des droits qui donnent ces exploitations de plaine, je dirais...la possibilité à accéder à de très fortes et importantes subventions qui leur permettent de payer des locations beaucoup plus élevées de ce qui est le prix courant...tout simplement en transférant les droits de surfaces cultivées en plaine avec du blé, du mais, du soja et d'autres cultures avec des prairies.
S'ils ont des droits pour 200, pour 300 hectares de plaine et s'ils doivent de quelque façon les travailler, ils préfèrent donc transférer ces surfaces sur des alpages où il n'y a aucun frais de culture, parce qu'ensuite ils font pâturer ces alpages par des propriétaires d'animaux; ceux-ci souvent, ils arrivent de l'extérieur de la Vallée, soit avec des brebis, des moutons, ou bien des vachettes...donc des animaux qui n'imposent pas ou n'ont pas l'exigence d'utiliser les infrastructures qui, très souvent, ont été réalisées aux frais de la Région, en créant donc un système de concurrence très, très important pour nos alpagistes.
Très souvent on dit que les éleveurs, les agriculteurs valdôtains ont vécu ces années de contributions...eh bien, il faut aller voir ce qui se passe en dehors de la Vallée d'Aoste! Les règlements communautaires, ceux qu'ici on appelle le "verde agricolo" et le PSR existent aussi dans les autres régions. Le premier pilier de la PAC (de la Politique Agricole Commune), dans les premières années 2000, a créé un système qui, encore aujourd'hui...les exploitations...très souvent ce ne sont même pas des agriculteurs, mais ce sont des sociétés qui gèrent des surfaces incroyables dans les plaines, et elles transfèrent sur les alpages, sur les montagnes, leurs surfaces pour tout simplement avoir des contributions. Donc c'est une concurrence illégale, si on veut, c'est une concurrence non correcte, dirais-je, vers nos alpagistes. J'aimerais donc qu'on puisse mettre des règles pour éviter ces problèmes.
Président - Pour la réponse, la parole à l'Assesseur Testolin.
Testolin (UV) - Merci Président.
Je me limiterai, dans une première phase, à vous donner la réponse aux questions que vous avez posées dans l'interpellation et après je vous donnerai même des suggestions sur ce que vous avez dit à la fin de votre discours. Quand même...
Come si "intenda agire per garantire l'uso corretto delle strutture realizzate con soldi pubblici": si sottolinea come la legge regionale 32 del 2007, che finanzia gli investimenti nel settore agricolo, in particolare la costruzione di fabbricati d'alpe comprensivi di stalle, casere, magazzini e abitazione del personale, per giustificare gli interventi finanziari pubblici elenca le finalità e le linee fondamentali della politica di sviluppo rurale e, infine, fissa un vincolo di destinazione e di alienazione degli immobili con riferimento ad un minimo di 15 anni successivi al collaudo del bene. La legge non prevede vincoli legati al tipo di bestiame da monticare, né il tipo di prodotto derivante dalla trasformazione del latte. È tuttavia evidente che un immobile autorizzato con i parametri delle stalle per bovini dovrebbe essere destinato ai bovini e non ad altri tipi di animali. Va detto, peraltro, che le norme di attuazione della delibera di Giunta 869 del 28 marzo 2008 e successivi aggiornamenti, fissano sia un vincolo di destinazione che un vincolo aziendale e, in particolare, il vincolo aziendale fa espresso riferimento alla produttività dell'azienda. Nel caso in cui un alpeggio strutturato con fabbricati per lattifere venga utilizzato con manzi, si ha indubbiamente una diminuzione di produttività e si incorre perciò in un'infrazione del vincolo (a tal proposito ci sono già alcuni casi soggetti a verifica).
Per quanto riguarda il secondo quesito, ossia quali siano "le intenzioni per garantire la produzione della fontina d'alpeggio, prodotto simbolo della nostra regione", siamo a sottolineare come le premesse dell'interpellanza, della quale abbiamo sentito l'introduzione del Consigliere Grosjean, non si concilino molto con i due quesiti posti, ma evidenziamo comunque, proprio in funzione della presa d'atto, che alcuni alpeggi di proprietà comunale - vedi Etroubles, lo scorso anno - sono stati locati negli ultimi anni da aziende di fuori Valle che si sono proposte alla locazione con finalità ben diverse - così come già sottolineato da Grosjean - da quelle strettamente legate all'utilizzo del fondo, basate sulla produzione di fontina DOP.
L'Amministrazione regionale si sta adoperando con i Comuni al fine di condividere e valutare un percorso che porti al rispetto dei principi dettati dall'articolo 46 Titolo III della legge regionale 32 del 2007, il quale prevede che gli interventi (aiuti regionali) siano diretti ad assicurare la conservazione del miglioramento del sistema rurale montano, che è risorsa culturale, ambientale ed economica, a garantire la permanenza dell'uomo nelle aree montane favorendo un reddito adeguato e ad assicurare ai consumatori dei prodotti dell'agricoltura la fruibilità di prodotti di alto valore qualitativo. Esistono pertanto, a livello di normativa, delle forti motivazioni per mantenere in vita il sistema zootecnico tipico della nostra regione, fondata sulla transumanza estiva verso i pascoli di alta montagna. Nell'ottica di uniformare le procedure di appalto, condividendo la formulazione di bandi e di capitolati d'appalto nel rispetto chiaramente delle autonomie degli Enti territoriali, è già stato calendarizzato un incontro con il CELVA al fine di verificare, congiuntamente ai Comuni proprietari di alpeggio, l'opportunità di condividere linee guida nell'allestimento di bandi per la locazione di alpeggi di proprietà comunale, adeguati al mantenimento delle peculiarità del sistema zootecnico regionale e, più nel dettaglio, che privilegino la monticazione legata al bestiame di razza valdostana e dunque alla produzione di fontina d'alpeggio. Nonostante queste iniziative, siamo comunque consci che, dal momento che gli alpeggi di proprietà comunale rappresentano solo il 25 percento del totale degli alpeggi in Valle d'Aosta, tale iniziativa non sarà sicuramente esaustiva e non garantirà al 100 percento la produzione di fontina, ma è comunque un passo nella direzione richiesta.
Per quanto riguarda invece il discorso dei premi unici, che molte volte...diciamo incentiva aziende esterne alla Valle d'Aosta, proprio per un sistema che nel passato premiava questi titoli che venivano pagati sulla superficie, adesso c'è una chiara indicazione da parte dell'Unione europea di far convergere il valore di questi titoli a livello nazionale, quindi in futuro le previsioni sono che aumenteranno il valore dei titoli anche nella nostra regione, diminuendo quelli delle altre regioni che avevano tipi di coltivazioni diverse. È un'indicazione che è stata dettata a monte dall'Unione europea e che verrà recepita progressivamente, perché chiaramente, come si può ben intuire, se in Valle d'Aosta questo tipo di passaggio porterà dei benefici, in altre realtà porterà dei tagli importanti ed è e sarà da parte della contrattazione, a livello nazionale, riuscire a rimettere equilibrio in questa tematica. Merci.
Président - La parole au collègue Grosjean.
Grosjean (UVP) - Sì, grazie Presidente.
Mi fa piacere sentire che comunque la preoccupazione era già presente...chiaramente i 15 anni sono brevi, perché per gli alpeggi che sono stati costruiti negli anni 2000 ormai i 15 anni sono passati.
Lei mi dice che solo il 25 percento degli alpeggi sono di proprietà degli Enti locali, dei Comuni...a me sembra una percentuale già piuttosto grande, perché se dall'altra parte mettiamo gli alpeggi di proprietà gestiti direttamente dai conduttori, la percentuale di alpeggi in affitto è quasi completamente di proprietà pubblica, quindi il rischio è questo. Chiaramente non vedo pericoli dove la conduzione è da parte di un conduttore di alpeggio, su questo non ci sono dubbi, ma dove c'era la conduzione da parte di un Comune, noi abbiamo già visto scappare 2 alpeggi, uno l'anno scorso ad Etroubles, uno quest'anno ad Oyace con delle cifre di affitto che sono spropositate.
Speriamo che al più presto si mettano delle regole ben precise per evitare il continuare di questa situazione, e sicuramente, con la revisione del PSR, che anche il primo pilastro che aveva portato...diciamo a queste disparità tra la pianura e la montagna, venga a sostenere veramente quella che è l'agricoltura di montagna, perché sovente siamo purtroppo abituati a sentirci dire che noi siamo quelli sostenuti, ma in questi casi sono più sostenuti gli agricoltori di pianura!
Président - Point 23 à l'ordre du jour.