Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 391 del 28 gennaio 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 391/XIV - Interpellanza: "Ipotetica chiusura della Residenza Sanitaria Assistenziale di Antey-Saint-André".

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin, per l'illustrazione; ne ha facoltà.

Gerandin (UVP) - Bon après-midi à tous et merci Président.

La nostra interpellanza fa riferimento, prima, a una serie di voci, più o meno ufficiali, ma poi a qualcosa di più concreto, nel senso che ci sono state riunioni in sede di Comunità montana e anche incontri sul territorio (mi pare uno anche a Torgnon, ultimamente), nei quali si è prospettata una scelta, una scelta di carattere organizzativo per quello che riguarda il Servizio sanitario della Valle d'Aosta e in queste comunicazioni, in questi incontri si è da prima prospettata...ma poi si sta andando avanti verso quella che probabilmente sarà la chiusura della RSA di Antey.

Ora, tenuto conto che questa RSA è stata molto importante, ha avuto veramente tanti benefici, è stata molto apprezzata per quel che riguarda l'attività riabilitativa, soprattutto perché creava, dava la possibilità anche alla Media e Bassa Valle di avere un centro riabilitativo...ora, dopo la sorpresa già datata, peraltro, quando la Bassa Valle si è trovata ad aver chiuso il centro per il disagio mentale di Donnas...ora apprendiamo anche questa notizia che sta ormai prendendo sempre più piede. Ora noi riteniamo che la Media-Bassa Valle sia ancora una parte importante della Valle d'Aosta, non sia stata ancora annessa al Canavese, non faccia parte di Carema, come qualcuno ogni tanto voleva far riferimento.

Però quello che è importante e che noi vorremmo capire è se queste notizie sono vere, se effettivamente c'è almeno un piano per quello che riguarda il discorso della prospettiva per il Servizio sanitario in Valle, se si sta andando avanti così, sulla base di quelle che sono le risorse disponibili, tagliando senza criteri, senza pianificare, e soprattutto se si è tenuto conto che quella è una realtà che, comunque, nel frattempo ha 20 posti letto e una frequenza media di utilizzo intorno alle 15-16 unità e che, a seguito di quest'apertura, comunque, si è creato un discorso occupazionale non indifferente: noi, in questo momento, abbiamo dodici assunzioni a tempo indeterminato, ne abbiamo due a tempo determinato, un coordinatore amministrativo e un operatore assunto ai sensi della legge 68. Di queste persone sette hanno già oltre cinquant'anni per cui probabilmente un pensiero bisognerebbe farlo, ecco, tenuto conto che sono persone che, in questo momento, avrebbero qualche difficoltà ad essere ricollocate. Noi chiediamo anche se è possibile capire...oltre le reali intenzioni che hanno portato la Giunta e lei, Assessore, a percorrere questa strada...capire anche quali sono i reali costi a posto letto per quel che riguarda la RSA di Antey. Noi sappiamo che il costo mensile della cooperativa che gestisce è di circa 43.000 euro al mese, ma sappiamo anche che c'è un appalto che dura fino al 31 gennaio 2016, ecco, per cui vorremmo capire anche capire quali sono le prospettive per questa realtà.

Vorremmo inoltre capire, per fare un paragone che sia sicuramente accettabile o confrontabile...vorremmo capire quali sono i costi, e soprattutto quelli sono i tempi, la durata della convenzione con la Clinica privata di Saint-Pierre...perché? Perché chiudere Antey significherebbe che...Saint-Pierre rimarrebbe l'unico punto di riabilitazione motoria della Valle d'Aosta. Ora, è vero che è una clinica convenzionata, ma sparirebbe una sorta di servizio pubblico legato alla riabilitazione. Questo ci consegnerebbe sicuramente...sarebbe una sorta di cambiale in bianco, nel senso che noi andremmo ad avere l'unico punto di riferimento nella struttura di Saint-Pierre.

Ora vorremmo capire anche quali sono i reali costi, perché è chiaro che un costo è legato a quello che è il discorso del servizio dato al paziente, ma poi c'è un costo sanitario che noi non siamo in grado di quantificare. Proprio per questo noi vorremmo capire da lei, Assessore, qual è l'effettivo costo, compreso il costo sanitario per quel che riguarda Antey, capire anche qual è la durata e il costo a posto letto per quel che riguarda Saint-Pierre...magari legato anche all'effettiva utilizzazione, all'effettiva copertura di quei posti convenzionati, perché a noi risulta anche che non ci sia quella grossa affluenza che permette di coprire tutti i posti attualmente convenzionati e capire se, in prospettiva, è volontà della Giunta, è volontà sua, Assessore, eventualmente rivedere, magari al ribasso, questi posti che non hanno un'occupazione, così, a tempo pieno, proprio dal punto di vista riorganizzativo.

Noi - è inutile negarlo - siamo preoccupati, perché ci pare...peraltro, poi, oggi abbiamo avuto anche alcune...se vogliamo, certezze in più, in seguito anche alla risposta che lei ha dato all'interpellanza del collega Donzel...ma a noi pare che ci sia poca voglia di valutare bene qual è il futuro della Valle d'Aosta. Si va avanti con provvedimenti più o meno estemporanei, con decisioni che il più delle volte...glielo sentiamo dire, Assessore, "non ne ero a conoscenza"...questo è quello che ha risposto sovente oggi, e noi vorremmo che sul futuro della Valle d'Aosta non solo lei ne sia a conoscenza, ma che lei decida il futuro della Valle d'Aosta, lo pianifichi, soprattutto evitando di fare queste riunioni sul territorio che creano tanto disagio dal punto di vista dell'allarme, allarme occupazionale, allarme legato a quello che può essere il futuro di una struttura così importante come la RSA di Antey. Allora probabilmente è meglio ragionare, ragionare a bocce ferme. È chiaro che qualcosa andrà riorganizzato, non è possibile che la Valle d'Aosta possa continuare, soprattutto l'USL possa continuare a gestire come sta gestendo in questo momento. Probabilmente delle scelte vanno fatte, ma vanno fatte con un minimo di ponderazione, soprattutto con un minimo di programmazione.

A noi pare che in questi ultimi tempi si sia viaggiato un po' così, ecco, con grandi annunci sui giornali, nelle varie assemblee, quando si va alle inaugurazioni...ma poi, alla fine, non dare quella certezza, o comunque dare quell'immagine di aver chiaro una prospettiva per la Valle d'Aosta. Io le chiederei, se possibile, di avere questi dati per iscritto; immagino che, essendo una serie di dati, lei li abbia...se ce li può far avere per iscritto. Grazie.

Presidente - La parola all'Assessore Fosson, per la risposta da parte del Governo; ne ha facoltà.

Fosson (UV) - Sì, grazie Presidente.

Vede, collega Gerandin, in questo momento c'è una grande preoccupazione per il futuro sanitario della Valle d'Aosta, grande, e soprattutto per quello che riguarda le strutture degli anziani e di questo ne siamo perfettamente coscienti; altra cosa, se mi permette, è il "Festaz", che - come lei sa benissimo - ha una struttura sua. La RSA di Antey rientra nelle scelte che dipendono direttamente dal nostro Assessorato.

Esistono dei gravi problemi di sostenibilità nel sistema degli anziani. Io e lei, che da tempo ce ne occupiamo, sappiamo che la situazione in questo momento è molto grave e ne va di una nostra specificità, e ci sono dei problemi che noi vorremmo risolvere; ecco perché su questo lavoriamo notte e giorno col CELVA. E ci sono delle ipotesi, e le dirò anche i motivi su cui poi ci confrontiamo col territorio. Lei sa che io su questo volevo già venire in commissione diverse volte, ma aspettavo il documento del CPEL che non è ancora arrivato. Cerchiamo di disegnare una nuova sanità, una nuova assistenza rispettosa dell'anziano, ma sostenibile: questa è stata solo un'ipotesi di lavoro e non c'è nessun atto. Siamo stati alla fase 1 e poi abbiamo verificato che non era realizzabile, anche per delle cose che dice lei, lo abbiamo annunciato anche in modo molto chiaro...e la ringrazio per questa interpellanza. Che cosa abbiamo cercato, qual è in quella zona la grande difficoltà strutturale? Dopo parleremo di costi standard, ma lei sa benissimo che ci sono anche delle difficoltà strutturali a mantenere le nostre case per anziani. E intanto se l'abbiamo bloccato è anche perché lo scenario economico non ci è chiaro, e quindi può essere che su questo dobbiamo tornare e spero che ci torneremo tutti insieme.

Quali sono i problemi che hanno generato e fatto lavorare su un'ipotesi che poi, in questo momento, ci è sembrata non realizzabile per una serie di fattori che le dicevo? Intanto la microcomunità di Torgnon; la microcomunità di Torgnon è, con quella di La Thuile, la più piccola: ha un costo annuo per paziente di 52.467 euro. La chiusura di questa microcomunità farebbe guadagnare alla Comunità montana 140.000 euro, 140.000 euro! C'è un problema del personale e questa ipotesi ci ha permesso di andare a verificare che ci sono 9 dipendenti per 10 ospiti, più l'infermiera che viene di notte, più i pasti che arrivano da Pontey. Lei sa benissimo che una struttura così non è sostenibile.

Lei ha chiuso (uno o due anni fa) Arnad, che era nelle stesse situazioni, e ha fatto bene, e l'avrei fatto anch'io, perché non era comunque sostenibile una situazione di una microcomunità per 10 ospiti. Dall'altra parte avevamo il problema per questa microcomunità dei dipendenti che vogliamo mantenere, che non potevamo allontanare di troppo dalla Valle. L'altro problema delle microcomunità è Antey, dove ci sono 14 ospiti all'ultimo piano. Se lei si ricorda questi 14 ospiti erano quelli di Valtournenche che avevamo ospitato nell'attesa di ristrutturazione della struttura, ma quando è stata messa in funzione gli ospiti che erano ad Antey sono ancora rimasti lì, ma senza monta lettiga. Allora l'ipotesi era intanto di risolvere questi problemi strutturali degli anziani di cui abbiamo parlato tante volte. Dall'altra parte c'è un problema sanitario, un problema sanitario di due RSA riabilitative ed io non so dove si farà. Li rimanderemo magari ad Albenga, in una struttura privata convenzionata com'era prima, ma comunque, avendo tagliato 20 milioni di euro alla sanità valdostana, qualche riorganizzazione la dobbiamo fare.

Lei ha detto giustamente che Saint-Pierre è tutta un'altra cosa come qualità rispetto ad Antey, l'ha provato anche singolarmente, però Antey è una realtà, io le dico che la RSA di Antey l'ho inaugurata io, l'abbiamo inaugurata noi, quindi so dell'importanza di quella struttura. C'è il problema dei dipendenti di Antey che abbiamo verificato in più riunioni con la cooperativa Le Soleil, che sono - come detto - dei dipendenti che hanno un contratto e che non possono essere riutilizzati da un'altra parte. Questo è il lavoro che abbiamo fatto. Saint-Pierre è comunque una clinica privata convenzionata che ha sostituito Albenga, dove noi mandavamo i malati, che era comunque un'altra privata convenzionata; il 30 percento dei posti letto è per chi viene da fuori, quindi c'è una mobilità attiva; d'altra parte, come ha detto anche lei, Antey ha il 70 percento dell'occupazione...un'occupazione bassa, non è un'occupazione, perché i malati e i medici preferiscono mandare la gente ad Antey.

Sui costi io le darò tutto, ma intanto non si può differenziare - mi permetta - il sanitario dall'assistenziale, perché sono strutture sanitarie, per cui il costo è un tutt'uno a giornata. Io le darò il documento però dico che la giornata di degenza ad Antey è di 193 euro, mentre la giornata di degenza a Saint-Pierre per riabilitazione di primo livello è di 195 euro. Io le do dei dati che mi sono stati dati dall'USL. Non solo, ma sui 193 euro di giornata degenza ad Antey ci sono anche tutti i costi in più, unitari, per mantenere la struttura. Quali ostacoli in questo lavoro? Noi abbiamo fatto un'ipotesi e vi abbiamo lavorato sopra, ma poi abbiamo visto che proprio per una riorganizzazione, per mantenere tutte queste cose corrette: il personale, la funzione, le tessere, ed era un'ipotesi probabilmente da verificare.

Gli ostacoli del problema economico: il problema economico è un problema che non abbiamo ancora definito nella sua completezza. I Sindaci, tutti i Sindaci del Gran Paradis erano d'accordo a trasportare la comunità di Torgnon giù (per questo risparmio che le ho detto prima). Il Sindaco di Torgnon non era d'accordo e ci ha mandato una lettera, a fine dicembre, dicendo: "siccome il CPEL ha detto che i costi standard ci saranno il 30 marzo, noi, fino ad allora, non avremmo l'intenzione di chiudere e trasferire gli utenti" ... perfetto, e poi il Sindaco, quando gli ho detto che la cosa non si faceva, mi dice: "allora avrei piacere che tu venissi su a Torgnon a incontrare e scambiare due parole con te"...noi siamo andati, e c'erano i Sindaci locali, c'era il Presidente della Comunità montana, e non solo; il Sindaco di Antey mi ha chiesto la stessa cosa, però mi ha detto: "siccome per ora non si fa, la faremo quando c'è un quadro più chiaro", e io sono ben contento di andare, ma adesso il grande problema, Gerandin, è che noi abbiamo, io, lei e tutti abbiamo delle grandi idee sull'organizzazione del sistema per anziani, però il problema è che gli Enti locali, le Comunità montane spesso hanno problemi perché non ci sono ancora i costi standard. Perché spesso fatichiamo a lavorare e ad organizzare un lavoro tutti insieme: questa è la realtà che noi dobbiamo superare. La comunicazione su questo che non si faceva più, mi permetta, io penso sia stata corretta. Le dico: il 23 dicembre ho ricevuto la cooperativa Le Soleil e ho detto che se non si risolveva quel problema e non c'era soluzione, non avremmo fatto nessuno spostamento (cosa riconfermata il 7 di gennaio). Il Sindaco di Torgnon è stato da noi il 7 di gennaio e il 14 io sono andato lì; del Sindaco di Antey vi ho già detto. Il 3 di gennaio, con il Presidente, abbiamo visto il direttivo del CPEL e abbiamo parlato anche con il Direttore Bracardo, spiegando che per ora non se ne faceva nulla.

La sanità territoriale, ecco, qui si può parlare facilmente di sanità del territorio, però occorre distinguere se vogliamo fare delle bandierine o se bisogna fare delle cose efficienti. In questo momento - mi permetta - forse non è neanche la RSA la soluzione sanitaria di quella zona, perché, come le ho detto, pochi vanno, e se sapesse quanti sono della zona che vanno lì...ancora meno! La grande soluzione del problema territoriale su cui noi stiamo cercando di lavorare è quella dell'H24, cioè di mettere insieme tutti i medici di famiglia, i poliambulatori e noi stiamo lavorando per dare al territorio queste possibilità qui. La Bassa Valle, lei ha detto di Donnas una cosa, però prima un altro Consigliere mi chiedeva del punto "118". Il "118" di Donnas è l'unico punto in cui ci sono i rianimatori sulle ambulanze e negli altri posti non ci sono, se mi permette! Le sto dicendo che lo manteniamo, abbia pazienza, le sto dicendo che c 'è, ma in altri posti non c'è! I rianimatori rimarranno lì, ma è un servizio che in altre zone non c'è, questo è un dato di fatto! Avevamo ottenuto dal Ministro Turco, un finanziamento per una casa della salute che verrà fatta a Châtillon, e anche quello è un servizio per il fondovalle, che per noi ha un'importanza particolare. Quello che dico era un'ipotesi che non è neanche passata alla fase 2, perché nei confronti con la gente è apparso che non era conveniente per tutti i problemi che le ho detto. Però rimane sempre il problema, collega Gerandin, che abbiamo una microcomunità di 10 posti a Torgnon e 14 anziani all'ultimo piano. Su questo io spero - perché questo è uno dei problemi più grandi che abbiamo - di avere un confronto preciso. Io spero...e poi l'avevo già detto rispondendo ad un'interpellanza di Donzel che l'avrei fatto appena il documento del CPEL ci fosse stato, ma non è ancora stato approvato, però spero che su questo ci sia veramente un confronto, perché, se non riusciamo a trovare una sintesi, tutto il sistema degli anziani rischia di saltare. Grazie.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin, per la replica; ne ha facoltà.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

Assessore, io le ho fatto una richiesta molto precisa, legata al discorso della RSA di Antey; il mio era un discorso, un ragionamento fissato...no, no, ma poi non c'è problema, era chiaramente una richiesta legata al Servizio sanitario. Lei ha spostato un po' l'attenzione sul discorso sanitario e socioassistenziale per gli anziani...io la ringrazio, anche perché comunque una serie di argomenti che lei ha riportato li riprenderò nella mozione legata ai costi standard, per cui non starò a dilungarmi, e le spiegherò anche perché noi abbiamo chiuso Arnad...diciamo che sarà un argomento che toccheremo dopo.

Quello che però volevo capire bene - e mi pare almeno di aver capito - è che la vostra è stata un'ipotesi, un'ipotesi che, per una serie di ovvi motivi che lei ha detto, e che peraltro io avevo già anticipato nell'illustrazione dell'interpellanza, porteranno, per il momento, a soprassedere a questa ipotesi, ecco. Questo è l'aspetto a mio parere più importante, proprio perché noi crediamo veramente che ci siano pochi atout a favore di una scelta del genere. Poi le chiederò i dettagli dei costi (e mi ha detto che me li darà), ma già da un primo esame su quanto mi ha detto Antey comunque costa meno, anche perché poi ho parecchi dubbi che Saint-Pierre costi 195 euro a posto letto...allora, se 38 posti equivalgono a 2 milioni 382 mila per un anno, se lei fa la divisione dei posti per i giorni, probabilmente c'è qualche differenza, ecco...questo è l'atto della sua convenzione che scadeva nel 2013, per cui è un atto pubblico. Comunque, detto questo, non voglio entrare più nel merito, le hanno dato questi dati e io penso che lei, in buona fede, ce li abbia dati, però le chiederò i dati effettivi che corrispondono all'ammontare della convenzione.

Detto questo, la ringrazio che per adesso non ci abbia ancora tolto il rianimatore sull'ambulanza, ecco, perché veramente, in questo momento, io penso che la Valle d'Aosta abbia due velocità, l'ho detto, lo dico anche oggi e lo ribadisco: il discorso di aver tolto il centro per il disagio mentale a Donnas per noi è stato un colpo duro. Si è presa la scusa che non c'erano strutture idonee quando - gliel'ho già detto e lo ripeto ancora una volta - c'era la disponibilità di trasferire ad Arnad...con un sopralluogo, dicendo che era assolutamente compatibile con l'esigenza il centro disagio mentale, ma qualcuno ha scelto in maniera diversa, ecco. Noi pensiamo che non sia giusto, non sia giusto per quelle famiglie in difficoltà, ma non sia giusto perché la Valle d'Aosta...tra l'altro, lei è stato uno dei fautori, quando ha detto che è un servizio che deve avvicinarsi al territorio...mi ricordo quando lo dicevamo e lo pensavamo assieme, ecco. In questo momento sicuramente il momento è difficile.

Noi le chiederemo di continuare, almeno in commissione, di renderci partecipi di questa scelta...prima di saperlo da riunioni in loco, prima di saperlo da giornali, prima di saperlo da lavoratori preoccupati per il posto di lavoro, magari sarebbe opportuno condividerlo. Ecco, questo è quanto le chiediamo. Per il resto, le ho già detto: la prego veramente di farci avere questi costi che siano raffrontabili. Io ho capito benissimo che ci sono dei costi che sono legati all'ospitalità e al sanitario, ma proprio perché penso che sia corretto fare un raffronto, bisognerebbe fare la somma del costo dell'ospitalità e del sanitario per tutte e due le strutture, proprio per fare un rapporto corretto, ecco, perché sennò rischieremmo di parlare, per Antey, del solo costo assistenziale senza contare il costo del sanitario. Questo l'ho già detto e non ho motivo per ripetermi, però attenzione a cancellare ancora un servizio che, in questo momento, per la Media-Bassa Valle è un punto di riferimento. Non mi risulta che l'occupazione degli utenti sia così bassa nella Media-Bassa Valle, non mi risulta, e le farò avere anche un po' di dati, perché qualcosa abbiamo anche raccolto, in questo frangente. Grazie.

Presidente - Grazie. Punto 20 all'ordine del giorno.