Oggetto del Consiglio n. 389 del 28 gennaio 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 389/XIV - Interpellanza: "Adozione di modalità di rilevazione delle presenze dei Dirigenti di Strutture complesse dell'Azienda USL".
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Guichardaz; ne ha la facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Forse non tutti i colleghi sanno che in Valle d'Aosta esiste una categoria di Dirigenti del pubblico impiego che non è tenuta a timbrare le proprie presenze-assenze. La categoria è quella dei Direttori di Struttura complessa dell'USL (per capirsi, nel caso della dirigenza medica, i cosiddetti "Primari"). Perché diciamo in Valle d'Aosta e non facciamo, invece, un discorso più generale esteso alla categoria dei Direttori di Struttura complessa? Per il semplice motivo che la maggior parte delle altre Regioni italiane ha ritenuto di fissare, tramite deliberazioni, accordi, regolamenti o anche solo attraverso circolari interne, l'obbligo per i Direttori di Struttura complessa di timbrare in entrata e in uscita e di pianificare preventivamente - come dice il contratto collettivo nazionale di lavoro - ferie, permessi, attività di aggiornamento e i giorni e gli orari dedicati alle attività libero-professionali. Apro una parentesi per precisare che nella sanità pubblica i medici, veterinari, gli psicologi, i biologi, i vari direttori dei settori tecnici e amministrativi, hanno un loro contratto di lavoro diversificato per aree professionali che li qualifica tutti come Dirigenti, con livelli di responsabilità - quindi di retribuzione - differenziati, in base a eventuali incarichi di struttura semplice, autonomizzati, in base a incarichi di alta specializzazione e altri tipi. Tutti costoro sono tenuti a timbrare, tranne i Direttori di Struttura complessa!
Ora, il contratto nazionale di lavoro della dirigenza prevede che il Direttore di Struttura complessa organizzi il proprio orario di lavoro senza necessariamente attenersi a fasce orarie rigide. L'articolo 15 del contratto del 3 novembre 2005 dice: "i Direttori di Struttura complessa assicurano la propria presenza in servizio per garantire il normale funzionamento della Struttura cui sono preposti ed organizzano il proprio tempo di lavoro articolandolo in modo flessibile per correlarlo a quello degli altri Dirigenti". Il contratto prevede esplicitamente che i Direttori di Struttura complessa debbano comunicare preventivamente e documentare la pianificazione delle proprie attività istituzionali, le assenze variamente motivate: ferie, malattie, attività di aggiornamento, e i giorni e gli orari dedicati all'attività libero professionale intramurale. Ripeto: "preventivamente" e "documentino". Quindi è vero che i Direttori di Struttura complessa organizzano il loro orario di lavoro articolandolo in modo flessibile, ma devono altresì assicurare la propria presenza durante il servizio, correlando il proprio lavoro a quello degli altri Dirigenti. Apro una parentesi per dire che nella nostra USL ci sono addirittura dei Primari che sotto di loro non hanno praticamente Dirigenti, fanno di fatto i Coordinatori, sono pagati 4-5 volte tanto ciò che è previsto per i Coordinatori...ma questo discorso, Assessore, lo abbiamo già fatto, e aspetto di conoscere sue determinazioni in merito.
Il contratto di lavoro delle varie aree dirigenziali non prevede un orario minimo per il Primario, l'orario minimo che è di 38 ore settimanali per tutti i Dirigenti non Direttori di Struttura complessa, ma specificando che il direttore deve organizzare l'attività della struttura cui è preposto, scrivendo che deve correlare il proprio lavoro a quello dei suoi collaboratori, che deve assicurare la propria presenza, di fatto lo vincola ad esserci sul posto di lavoro! Lo dico anche perché ho seguito, nel corso della mia lunga attività di sindacalista, il negoziato sul contratto collettivo nazionale della dirigenza - essendo responsabile sanità per la mia categoria, mi occupavo anche di queste aree - e la scelta di prevedere una flessibilità di orario, di non porre forme di ristoro economico di recupero per il lavoro svolto oltre le 38 ore, nel senso di ricomprendere nella retribuzione complessiva anche le ore fatte in più rispetto all'orario minimo, comprese le ore di pronta disponibilità...dicevo, la scelta di prevedere una flessibilità di orario e di non porre delle forme di ristoro di recupero per il lavoro svolto oltre le 38 ore andava nella direzione di prevedere un pacchetto unico a favore del Direttore, pacchetto in cui vi è la retribuzione base, ma anche adeguate indennità di funzione compensativa, appunto, delle responsabilità, ma anche del prevedibile impegno orario aggiuntivo.
Anche la Corte dei Conti, in alcuni suoi pronunciamenti, ha evidenziato il danno erariale e d'immagine cagionato da Direttori di Struttura complessa - in questo caso da un Primario - che non articolavano il loro orario correlandolo a quello dei collaboratori e all'orario di servizio. Leggo, una per tutte, uno stralcio di una sentenza della Corte dei Conti dell'Abruzzo del 2012, dove il giudice contabile, con riferimento in questo caso a un Primario, specificava che "il contratto collettivo nazionale di lavoro del 3 novembre 2005 nel disciplinare la dirigenza dei ruoli sanitari, professionali, tecnici e amministrativi stabilisce espressamente che i Dirigenti di Struttura complessa sono tenuti alla prestazione di un orario di lavoro, sia pure articolato secondo esigenze di flessibilità, comunicando preventivamente la pianificazione della propria attività istituzionale con le relative assenze".
Molte aziende sanitarie locali, ospedaliere, Regioni, hanno regolato la materia con strumenti giuridici, amministrativi, contrattuali o attraverso regolamenti, ad esempio l'azienda per i servizi sanitari n. 5 della Bassa Friulana, con un decreto unilaterale del Direttore generale intitolato "Regolamentazione orario di lavoro", specifica: "pur non avendo un debito orario contrattuale, anche i Direttori di Struttura complessa si uniformano alla timbratura, ciò al fine di garantire ad essi le tutele mediche, legali, assicurative e infortunistiche e per consentire all'azienda la verifica delle responsabilità, delle incompatibilità, nonché della distinzione tra attività assistenziale e attività libero-professionale intramuraria".
In questa direzione va anche la Regione Emilia Romagna, che con una circolare a firma del Direttore generale dell'organizzazione personale, il dottor Lorenzo Broccoli, del 21 marzo 2012, dispone - questa è la Regione Emilia Romagna - che "i Dirigenti con incarico di Direzione di Struttura complessa debbano assicurare concretamente ed oggettivamente l'attività di direzione, anche tramite un'adeguata presenza in servizio durante gli ambiti temporali di ordinario funzionamento della struttura diretta - quindi durante l'orario di servizio, per capirsi - disponendo, oltre alla comunicazione preventiva della propria presenza e assenza, anche la rilevazione della presenza in servizio attraverso gli ordinari strumenti di rilevazione e timbratura utilizzati dagli altri Dirigenti"; attestazione che, viene specificato, non ha natura fiscale visto che il Primario è pagato a forfait e quindi non può essere retribuito per attività aggiuntive o per lavoro straordinario.
Potrei citare ancora il regolamento dell'azienda sanitaria n. 2 (Lanciano, Vasto e Chieti) del 2010, o il regolamento aziendale dell'ASL di Cagliari, o tanti altri che vanno tutti nella stessa direzione, cioè nella direzione di pretendere la presenza giornaliera in servizio del Direttore di Struttura complessa, intesa addirittura, in alcuni regolamenti, come "dovere d'ufficio", ma soprattutto la pianificazione preventiva dell'attività, delle presenze-assenze, oltre alla timbratura, per i motivi medico-legali e assicurativi che ho detto prima. Dimenticavo, tra l'altro banalmente, che l'attestazione di presenze-assenze è necessaria per maturare il diritto al servizio di mensa (il buono pasto, per intenderci), diritto acquisibile generalmente dopo 6 ore continuative di presenza, e comunque solo se il Dirigente presta attività anche nelle ore pomeridiane.
In Valle il dibattito sull'esigenza della timbratura da parte dei Direttori di Struttura complessa va avanti da anni: ricordo addirittura una riunione in cui l'ex Direttore dell'USL, la dottoressa Riccardi, praticamente in concomitanza con la direttiva che imponeva ai Dirigenti regionali, Coordinatori compresi, la timbratura (ricordo la delibera di Giunta regionale 3215 del 30 dicembre 2011), ci annunciò che la stessa prassi sarebbe stata adottata in USL, a brevissimo. Non si sa bene cosa sia successo dopo quell'annuncio trionfale della dottoressa Riccardi, ma ho la sensazione che qualcuno degli interessati a non timbrare sia intervenuto nel dibattito dissuadendola in qualche maniera. Tra l'altro i sindacati medici, all'epoca, erano tutti d'accordo, compresi l'ANPO, il sindacato dei Primari ospedalieri. Peraltro conosco molti Primari che sarebbero strafelici se si rendesse obbligatoria la timbratura in entrata e in uscita; molti già lo fanno spontaneamente, perché ciò metterebbe in evidenza i carichi di lavoro dei tanti Primari che effettivamente trascorrono moltissimo tempo sul posti di lavoro. E a tale proposito, Assessore, le chiedo se mi può fornire...non so se attraverso un 116, l'elenco dei Primari che timbrano e di quelli che non lo fanno. E poi sarebbe interessante, lo chiede l'interpellanza, capire chi bloccò e per quale motivo fu bloccata quella disposizione preannunciata con grande enfasi.
Chiudo ricordando che i Direttori di Struttura complessa, non timbrando, si trovano decisamente in situazione di vantaggio rispetto ai loro colleghi, sia per quanto riguarda l'esercizio della libera professione, sia per quanto riguarda le attività aggiuntive tipo la LPA. Come lei sa, oggi il Primario certifica di aver fatto le ore aggiuntive (quelle pagate 60 euro l'ora, per capirsi) attraverso il sistema dell'autocertificazione...ovvio, visto che non timbra. Senza entrare nel merito di chi fa realmente le ore aggiuntive e chi non le fa, credo che per parlare di ore aggiuntive si debba quanto meno fissare un quid istituzionale, cioè un orario di lavoro minimo anche per i Primari. Penso e concludo, in ogni caso, che valga quanto detto dall'ARAN relativamente al lavoro straordinario, cioè che il Primario è pagato per una prestazione lavorativa tutto compreso, quindi anche comprese le eventuali ore in eccedenza, ma questo è un altro discorso...aspetto la sua risposta e mi riservo di replicare. Grazie.
Presidente - L'Assessore Fosson ha chiesto la parola, per la risposta; prego, ne ha la facoltà.
Fosson (UV) - Sì, buongiorno. Grazie Presidente.
Sì, ci sono dei problemi di non facile soluzione, questo è evidente, o comunque che non si risolvono in alcuni mesi come non ho potuto fare io, e il Direttore generale è arrivato da dicembre; come d'altra parte non è riuscito a fare lei, in tanti anni di pratica sindacale, anche perché noi non siamo responsabili di tutto quello che è successo prima. Sottolineo anche il discorso dei Tablet che, così come è apparso, lei sa benissimo che le delibere erano antecedenti e, tra parentesi, dico che comunque ho fatto una lettera al Direttore sanitario che mi dia una documentazione precisa dei costi, di cui non ero a conoscenza.
Ritornando comunque a questo discorso, noi abbiamo in USL un parere dell'ARAN richiesto, in cui si dice che per i Dirigenti non vi è l'obbligo di orario minimo, eccetera, che ha fatto fede. Io non so perché la dottoressa Riccardi abbia fatto quest'affermazione ma di fatto io e lei ci troviamo di fronte a una situazione di questo tipo, su cui c'è un impegno però, chiaramente con delle difficoltà, perché con un'interpretazione del genere, che non hanno l'obbligo di timbrare, ma di dare l'articolazione dell'orario che va comunicata annualmente, cosa che viene fatta.
Se devo però dire il mio parere - e prendo qui un impegno - io, come ho già detto in un incontro informale coi sindacati, sono dell'idea che tutti, tutti, in ospedale, debbano timbrare; soprattutto sono d'accordo con quanto diceva lei, perché quelli che fanno dal mattino alla sera lì è giusto che una documentazione, anche dal punto di vista di responsabilità, di buono pasto, eccetera, sia accertata in modo corretto, come lo fanno tutti. L'ipotesi di non dover timbrare o la realtà di non dover timbrare mi sembra sia una vecchia prerogativa che non ha più nessun senso. Per cui, come ho detto in modo informale ai sindacati, il mio impegno di questi mesi sarà prima di parlarne, per cercare di convincere chi fa il suo lavoro che chiaramente è vantaggioso timbrare, pensando anche ai problemi medico-legali, se è stato chiamato il Primario, non è stato chiamato, è venuto, non è venuto, ecco. Io penso che col nuovo PAL o addirittura prima, riusciremo a farlo.
Lei parlava di Strutture semplici e Strutture complesse: questo è un impegno che riconfermo nel rivedere queste Strutture nel nuovo piano attuativo, anche se l'azienda mi dice che ci vuole qualche mese per farlo. Su questo riconfermo che c'è un impegno, come c'è stato. Mi permetta di far rientrare tutti a fare la libera professione intramuraria, tranne quei due che vanno tra breve in pensione, e mi permetta anche questo: vista la situazione precedente, non è stata una cosa da poco. Sicuramente già da subito, già da novembre, come avevamo preso impegno - e su questo non si è derogato - chiunque fa l'LPA timbra, è finito il discorso di queste autocertificazioni di chi dedicava il suo tempo alla libera professione nell'interno azienda, ecco, no, uno quando fa una prestazione aggiuntiva timbra, sennò non gli viene corrisposto, questo è già in atto.
L'azienda mi precisa che alcune attività rese sono oggetto di timbratura per tutto il personale interessato già dal 2013, mentre per le attività di LPA le stesse sono oggetto di timbratura a partire dal 2010, quindi una parte della situazione è stata normalizzata e sull'altra sicuramente ci stiamo lavorando. Ci sono però anche piccole difficoltà oggettive, per esempio del Primario che va ad Antey e non può timbrare ancora lì, per cui ci stiamo organizzando, o del Primario che va in RSA ad Aosta e non ha la macchinetta per timbrare, anche su questo stiamo verificando per dare la possibilità di una timbratura anche lì. Comunque c'è un impegno, perché lo ritengo giusto, che tutti i Dirigenti timbrino come tutti gli altri.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Guichardaz, per la replica; ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Mah, intanto ci chiediamo: perché non timbrare? I Dirigenti della Regione, con un provvedimento unilaterale della Giunta regionale, dal 1° febbraio del 2012, mi sembra, timbrano, compresi i Coordinatori; si è deciso di farli timbrare motivando la delibera, dicendo che per motivi medico-legali e assicurativi, in caso di un incidente in itinere...chi può sapere del Dirigente in itinere, ad esempio? L'hanno motivato nella delibera di Giunta, anche nel definire il diritto al buono pasto...il buono pasto vi è nel momento stesso in cui il Dirigente lavora anche nelle ore pomeridiane. Quindi che qualcuno non abbia voglia di timbrare o ritenga di non dover timbrare, è sospetto, significa che c'è qualcosa sotto che non funziona! Perché la timbratura del Direttore di Struttura complessa non avrebbe effetti fiscali, cioè non porrebbe il Direttore di Struttura complessa nell'obbligo di fare un orario minimo di lavoro, perché il Primario è valutato sul raggiungimento degli obiettivi. Questo tipo di certificazione sarebbe solo utilizzabile...diciamo per tutelare sia l'interessato, sia l'azienda, perché, come diceva l'Assessore, se succedesse qualcosa fuori timbratura chi può dire all'assicurazione che era in attività istituzionale o che non era in un altro tipo di attività extra-istituzionale?
Io credo quindi che questo aspetto vada risolto e vada risolto come hanno fatto le altre Regioni civili, come ha fatto l'Emilia Romagna, con una circolare in cui si dice che il Direttore di Struttura complessa timbra, come ha fatto l'Abruzzo, come ha fatto il Lazio, come ha fatto la Sardegna, il Direttore di Struttura complessa non è un privilegiato! L'Ufficio del personale dell'Emilia Romagna - non l'ufficio del personale di qualche ASL - dice: "Dalle disposizioni prima richiamate, lette in modo unitario e sistematico, emerge con chiarezza che tanto la mancanza di un debito orario settimanale, quanto l'autonomia riconosciuta nella gestione della propria presenza in servizio, non possono essere intese alla stregua di un privilegio del Direttore nei confronti dell'organizzazione aziendale, ossia come l'espressione di un'autonomia disgiunta e non funzionale rispetto alla responsabilità connessa all'incarico affidato, ma piuttosto come uno strumento diretto a favorire la massima disponibilità e flessibilità del Dirigente in funzione del pieno assolvimento dell'alta funzione di responsabilità ad esso assegnata; difatti il Dirigente, con questa tipologia di incarico, è il soggetto su cui primariamente ruota la capacità dell'azienda di corrispondere ai propri obiettivi di natura gestionale ed assistenziale". Non è un privilegio! Il fatto di timbrare...Emilia Romagna, con una circolare dell'Ufficio del personale...la data è 21.03.2012: obbligo di timbratura per tutti i Dirigenti, compresi i Primari. Questo per conoscenza, e se volete poi vi do tutto il materiale. Richiamo anche alcune sentenze della Corte dei Conti, dove si dice chiaramente che il Primario non può, anche se soggetto a flessibilità dell'orario, non essere presente in servizio. Cagliari fissa addirittura...mi sembra 6 giorni a settimana di presenza obbligatoria come dovere d'ufficio, è fissato l'obbligo dell'organizzazione e della pianificazione preventiva dell'attività del Primario.
Allora io penso che in questo caso non ci sia nessun Primario che abbia intenzione di passare le sue giornate a prevedere e a pianificare ciò che avverrà il giorno dopo; penso che sia molto più semplice per tutti...e io conosco alcuni Primari con i quali mi sono confrontato, che sono ben contenti se questa disposizione diventa valida per tutti...penso che sia interesse di tutti i Primari, anche per dimostrare che effettivamente sono lì a lavorare, e tanti lavorano, come dicevo prima, e passano le loro giornate, a volte anche le loro serate, in ospedale...beh, penso che questa disposizione sia una disposizione che vada davvero nella direzione di togliere l'idea che ci siano ancora, nelle fila della dirigenza del pubblico impiego, dei privilegiati.
Presidente - Bene, cari colleghi, , vista l'ora, credo che possiamo sospendere i lavori e riprendere alle ore 15,30. Grazie e buon appetito a tutti.
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La seduta termina alle ore 12,56.