Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 382 del 28 gennaio 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 382/XIV - Interpellanza: "Soluzioni per superare la fase di blocco dei contributi alle aziende agricole valdostane".

Presidente - Ha chiesto la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Donzel; ne ha la facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Cari colleghi, anche in questo caso vi ringrazio di avermi consentito di ripresentare oggi quest'interpellanza, che è importante spiegare; è stata depositata, anche questa, a fine dicembre. Ne sono seguiti - prima che l'interpellanza potesse arrivare in aula di Consiglio regionale secondo l'iter appunto previsto dalla nostra normativa, dal nostro Regolamento interno - anche alcuni articoli di giornale, che hanno cercato, in qualche modo, di sollevare questo problema, che noi, da subito, avevamo capito essere molto grave, anche confrontandoci con gli altri colleghi che si occupano di agricoltura all'interno dei gruppi dell'opposizione. Ci siamo subito resi conto che si trattava di una questione molto delicata: quella che un numero piuttosto elevato, non ancora ben definito...150-200 aziende valdostane, sia sottoposto a dei controlli sulla regolarità dei contratti di affitto di queste aziende, da cui, naturalmente, discende poi la corretta o meno erogazione dei contributi, del verde agricolo e quant'altro.

L'aspetto che più ci ha preoccupato è che, in forma preventiva, si siano sospesi tutti i contributi a queste aziende e, in prima battuta, mi ero fatto l'idea che il contributo sospeso fosse quello relativo all'anno in corso, cioè relativo all'anno dell'indagine; mi risulterebbe, invece, che ogni forma di contributo viene sospesa alle aziende che sono sottoposte a questa indagine. E allora è chiaro che qui risollevo un annoso problema. Siccome ci sono aziende che, nonostante tutte le correzioni, le verifiche, i controlli, hanno ancora dei contributi che risalgono agli anni passati: 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, cioè ci sono aziende che hanno anche cifre "imponenti", cioè centinaia di migliaia di euro di contributi bloccati, arretrati in passato, indipendentemente dall'indagine...magari alcuni, una parte, 10 mila euro, 20 mila euro, potevano essere sbloccati a giorni di questo iter...a seguito di questa indagine, tutto fermo!

Ci sono poi delle entità di alcune aziende, anche meno importanti...meno importanti per noi, magari, per chi magari fa una vita non nel mondo agricolo...10 mila euro, 15 mila euro, 20 mila euro, per alcune aziende questa è la differenza tra la vita e la morte, tra la vita e la morte! Io non ho mai visto come in questo periodo degli agricoltori che, veramente, misurano...si è ritornati a come si faceva...a come vedevo fare ai vecchi, che si prendeva dal sacco di farina una manciata di farina per darlo solo all'animale che si riteneva più capace di produrre latte o con delle qualità migliore per ingrassare. Siamo arrivati a centellinare la farina che viene data agli animali, si sta attenti al fieno che viene dato, non si vedono più mucchi di fieno - che non era proprio buono - messo via...no, no, no, cioè si sta attenti, proprio perché le aziende sono messe nella condizione tra vita e morte. Questa è la fotografia del mondo agricolo valdostano, che è stato per anni dipinto come quel luogo dove contributi a go-go, sprechi, malagestione...è stato dipinto così, questa è la fotografia attuale, in questo delicatissimo momento, in questo delicatissimo momento, dove gli abbiamo tagliato...tagliato o bloccato, non si capisce...i contributi per i mezzi, per poter lavorare, eccetera, arriva un'indagine che dice: "a queste aziende non può essere erogato nessun finanziamento". Quando finirà questa cosa...ovviamente dagli articoli si evince che tutti dicono: "speriamo che finisca presto"....ma cosa vuol dire "speriamo che finisca presto", ma nel frattempo che si fa? stiamo a guardare? stiamo nelle mani di che cosa?

Serve un'azione immediata, serve un intervento immediato, servono delle logiche che in qualche modo mettano in campo delle risorse che permettano a queste aziende di sopravvivere. Non abbiamo aziende - su 150-200 sottoposte a controllo - che si trovino nella condizione di aver fatto gravi irregolarità! Ed è anche abbastanza facile accertarlo per l'Assessorato dell'agricoltura, perché, almeno il 90 percento di queste aziende hanno tutti beni di proprietà, stanno lavorando parte della loro proprietà, oppure hanno conclamati contratti d'affitto, quindi se ci sono delle irregolarità all'interno di queste aziende, si tratta di piccole nicchie di irregolarità legate al classico terreno che aveva 20 eredi, perché arriviamo a queste cose, per un appezzamento di 100 metri quadri può avere 20 eredi in Valle d'Aosta, e quindi magari c'è stata una difficoltà nel definire il contratto di quell'appezzamento. Per il 90 percento, però, le situazioni sono regolari, e tutti lo sanno, quindi questo controllo è il classico controllo iperburocratico che giustamente deve fare luce e, se ci sono alcune anomalie nei contratti questi vanno corretti, vanno fatte anche eventualmente le sanzioni, ma non esisterà una sanzione che può essere, per una piccola parte, superiore all'intero importo che all'azienda è dovuto.

E allora noi cosa facciamo? Immobilismo perché, nonostante questa interpellanza sia stata depositata prima di dicembre, siano usciti articoli di commento sui giornali, l'atteggiamento è fatalistico: "eh, vediamo quando l'indagine finisce, che la Guardia di Finanza faccia in fretta, che la Guardia di Finanza si sbrighi e poi..." e poi vedremo! Ma non possiamo fare come abbiamo fatto in altre situazioni, determinare che una quota parte di anticipo venga comunque erogata? Perché è indipendente, anche se un'azienda avrà una sanzione rispetto a questa cosa, sarà sempre di più quello che deve avere rispetto a quello che deve pagare! Oppure la guardiamo morire? Duecentoventiquattro aziende agricole sparite l'anno scorso! Sui giornali, ovviamente, la notizia è stata costruita un po' in generale su tutti, mai un Focus specifico su questa morte dell'agricoltura valdostana; di tanto in tanto, prima pagina, un vino premiato per l'eccellenza, prima pagina per la fontina migliore dell'anno e il settore muore, il settore muore! E lo guardiamo morire, lo guardiamo lì che va morendo...tutti gli articoli: "è normale, non si può erogare"! Ma io dico: qual è quella categoria che non si ribellerebbe di fronte al fatto che non vengono più erogati gli stipendi? Sulla questione trasporti, ho visto, in questi giorni, una mobilitazione forte, giustamente, perché le persone che vengono licenziate.

Qui stiamo facendo chiudere, qui stiamo mettendo in mezzo alla strada delle famiglie e non vedo nessuna reazione, non vedo nessuna reazione, la paura sta prevalendo! Perché? Perché ci sono le logiche solite in cui uno pensa che, magari, andando a parlare dall'Assessore avrà la possibilità di andare a discutere personalmente - con la "benedizione" dell'Assessore - dal responsabile dell'AREA, il quale lo riceverà, tratterà la sua pratica in modo particolare, riservato...ma è questa la strada per risolvere i problemi dell'agricoltura valdostana? Ma, caro Assessore Testolin, dopo il beneficio che le abbiamo fatto e anche tutti i complimenti che le abbiamo fatto, a parte l'ultimo colpetto strano dei dati del PSR, in cui ha cercato di vendere in aumento ciò che era in calo di 30 milioni...insomma, adesso il beneficio dell'inizio della sua attività è finito! Non si faccia trascinare dentro il vecchio flusso di modalità comportamentali che sono quelle del "vado a risolvere il problema della singola azienda" e cerchiamo di affrontare con coraggio i problemi dell'agricoltura valdostana! Queste situazioni sono quelle che fanno emergere la mancanza di una visione generale, la mancanza di volontà di affrontare con serietà questo problema.

Dal nostro punto di vista, quindi, qui servono delle proposte...se lei poi non è in grado di farle, proveremo a farle noi!

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola l'Assessore Testolin, per la risposta da parte del Governo; ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Grazie Presidente.

Grazie anche per l'interpellanza, che comunque dà modo...diciamo di esplicitare una situazione che è comunque nota e all'interno della quale è giusto fare, comunque, nel limite del possibile, un po' di chiarezza.

Innanzitutto solo per relazionare anche in merito ad alcune particolarità che emergono dalla sua premessa; mi permetto solo di sottolineare come l'indagine non sia un'indagine a campione, ma un'indagine mirata, che a livello nazionale ha coinvolto circa 55 mila aziende, ed è mirata su quelle aziende che hanno, all'interno, così come parzialmente evidenziato dall'interpellanza, criticità su quelli che sono gli affitti, gli affitti dei terreni, in particolare quelli gravati da una situazione di presenza di persone decedute.

Per quanto riguarda i contributi bloccati, mi permetto solo di sottolineare come le annualità bloccate siano quelle riferite alle indagini che sono state svolte, quindi ci sono sicuramente aziende che hanno più annualità bloccate, mentre altre hanno solo l'annualità in corso.

In merito al quesito specifico espresso dai colleghi Consiglieri, si evidenzia come, sin dall'inizio dell'indagine comunque, di concerto con le strutture competenti, ci si sia attivati per definire quali fossero i confini delle operazioni e per cercare di individuare delle soluzioni da poter intraprendere a supporto dell'attività ispettiva della Guardia di Finanza, in un'ottica chiaramente di piena collaborazione, anche al fine di poter contribuire ad un contenimento dei tempi dell'indagine, quindi esattamente nella direzione auspicata dal Consigliere Donzel. Compatibilmente con le specifiche esigenze dell'indagine ufficiale, si reputa di poter addivenire al più presto all'identificazione e alla definizione di procedure che possano dunque permettere di determinare i tempi utili al possibile sblocco di almeno una parte dei contributi. In realtà ci sono delle situazioni molto diversificate anche all'interno di questo tipo di indagine, per cui si sta lavorando per capire quali possano essere i supporti che, a livello di Assessorato e a livello di AREA, si possono dare per contribuire allo sblocco di questi contributi (chiaramente tenendo conto che tutto questo è...diciamo all'interno di una cornice gestita dalla Guardia di Finanza). Per quanto riguarda le attività che si sono cercate di mettere in opera per dare un minimo di risposta a chi si trova con situazioni di contributi bloccati, mi permetto di sottolineare come ci si sia attivati con la Confidi agricoltori e con gli Istituti bancari convenzionati al fine di individuare delle azioni atte a permettere un possibile anticipo dei premi spettanti. A tal proposito si evidenzia comunque la difficoltà nella determinazione degli importi erogabili a garanzia dell'anticipo, importi da calcolarsi al netto dei contributi, ovviamente riguardanti le verifiche in oggetto. Si sottolinea come si stiano comunque definendo le azioni da intraprendere congiuntamente, in modo da arrivare, a breve - a brevissimo, direi - a determinare un iter procedurale che permetta, dove possibile, già nelle situazioni di cui si è a conoscenza dell'incidenza di queste verifiche, alla concessione di un affidamento bancario parzialmente garantito dalla Confidi. Grazie.

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il collega Donzel, per la replica; ne ha la facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Assessore.

Intanto vediamo, siccome si usa spesso l'espressione: "la Guardia di Finanza fa l'indagine, tutto compete alla Guardia di Finanza", la Guardia di Finanza non ha deciso nessun blocco, la Guardia di Finanza non ha determinato il nome delle aziende da controllare, funge il suo puntuale esercizio, svolge la sua puntuale azione nell'andare a verificare i casi che le sono segnalati. La domanda che mi viene adesso spontanea - e mi sono dato la risposta - è: "chi è che ha segnalato questi casi?"...ma li abbiamo segnalati noi, cioè non noi dell'opposizione, voi, AREA VdA, li avete segnalati ad AGEA, la quale ha detto: "beh, queste aziende vanno sottoposte ad indagine"...è da qui che parte il blocco; quindi ognuno si prende le sue responsabilità e non le scarica sulla Guardia di Finanza, che svolge una funzione...appunto, quella di polizia d'indagine, ma non è quella di andare a determinare le aziende.

Altro problema. Ci si rende finalmente conto della gravità della situazione e, quindi, si dice: "qualcosa bisogna pur anticipare". Però, visto che la situazione è appunto estremamente confusa e, come avevo detto, vi sono aziende che hanno annualità bloccate a causa di questo problema, poi ci sono le annualità che invece non sono pagate a causa dell'inefficienza con cui sono state gestite le pratiche a livello locale, e quindi, in questa mondiale confusione, si parla di alcuni anticipi da dare a qualcuno, di alcuni anticipi da dare a qualcun altro, fatto salvo che lei esclude dalla possibilità di avere anticipi le aziende...le annualità delle aziende che sono oggetto d'indagine! Quindi dice: "su quelle assolutamente non si può fare niente, l'unica cosa che possiamo fare è accelerare i tempi dell'indagine"...ma i tempi dell'indagine possono essere lunghissimi, per la fine di queste indagini, chi lo sa, magari l'azienda, come dicevo, ha chiuso i battenti!

Allora, voi cosa state facendo? Andate adesso a dare degli anticipi su quei blocchi che non sono inerenti a questa indagine, ma su cui era prassi già prima dare l'anticipo! Quindi non state facendo nulla di nuovo, non avete messo in campo nessuna azione, salvo dire (ecco cosa c'entra Confidi): "possiamo prestarvi del denaro"...ma questo denaro è sottoposto a mutuo, è sottoposto ad un tasso di interesse! Andiamo a creare nuove situazioni d'indebitamento? Mi chiedo: andiamo a mettere di nuovo condizioni, di modo che poi, le aziende che già sono in difficoltà, non...la soluzione mi sembra peggio della cura! Questa soluzione io la respingo completamente! Salvo quella, appunto, di accelerare le pratiche, i controlli, le verifiche...su quello siamo d'accordo. Ma è almeno da cinque anni che ce la raccontiamo, che ci mettiamo lì a guardare le pratiche, le correggiamo, le sveltiamo e sappiamo che non siamo andati da nessuna parte! Abbiamo una miriade di personale regionale che sta negli uffici senza più un foglio davanti, che non sa neanche che cosa deve fare nell'ufficio...ma guarda te se riusciamo a mettere del personale a lavorare su questi dossier, ma guarda se riusciamo a metterli lì! Non li mettiamo, non c'è la volontà politica, non c'è la volontà politica di rispondere a questa emergenza e, ancora questa volta, si gira, s'impasticcia il tutto, si crea una confusione incredibile!

La domanda era: c'erano soluzioni sul blocco riferito soltanto alle realtà coperte da questo blocco? No, non ce n'è, salvo quella di cercare fare più in fretta possibile, sperare che l'indagine finisca, perché, per la parte che riguarda gli altri ritardi, quella è normale prassi! Gli altri ritardi non dovevano neanche esserci, viste le riunioni alle quali ho assistito in diretta all'AREV, le riunioni dell'AREV in cui tutti gli anni si annunciava la soluzione del problema e si facevano vedere le tabelle con: "ormai abbiamo dato il 90 percento del verde qua, le misure agroambientali per il 95 percento son pagate". La sostanza è che non è così, non è così! E se prima le aziende avevano la forza e l'energia per farlo, oggi, con il crollo del prezzo della carne e il crollo del prezzo del latte, le aziende non ce la fanno più! Quindi, anche questa nuova tegola che ci cade sulla testa, che ci arriva dall'alto, quella di questo controllo, è di nuovo un'ennesima cosa che non abbiamo la capacità organizzativa, come Assessorato, di affrontare in modo adeguato.

Presidente - Grazie. Punto 11 all'ordine del giorno.