Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 379 del 28 gennaio 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 379/XIV - Interpellanza: "Intendimenti in merito alla riorganizzazione della casa di riposo J.B. Festaz di Aosta".

Président - Pour l'illustration, la parole au collègue Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Cari colleghi, nel ringraziarvi per aver consentito di rinviare ad oggi questa interpellanza, tengo a precisare che è stata presentata e depositata prima della fine dell'anno, e quindi prima che venissi in possesso della determinazione del Direttore n. 139 del 27/12/2013, perché diciamo che era nell'aria, si intuiva che la struttura, la casa di riposo "J.B. Festaz" avrebbe avuto, dal punto di vista organizzativo, una riorganizzazione.

Lo sapete che adesso questa è la parola che va di moda, bisogna "riorganizzare il servizio", per migliorare la qualità di questo servizio, per dare più offerta ancora all'utenza e, naturalmente, spendendo meno. È chiaro che se a dire queste cose fosse una nuova Amministrazione ci sarebbe da dire: "certamente, prende atto del fallimento delle precedenti e mette a punto delle nuove strategie"...invece è la stessa Amministrazione, alle volte sono gli stessi Assessori che, in pratica, dicono: "in passato buttavamo i soldi dalla finestra, adesso ci siamo messi la testa sul collo e vogliamo fare le cose per bene". Beh, andiamo a vedere come vengono fatte le cose per bene...sicuramente alcune cose per bene si stanno facendo, si comincia a dire: "basta alle assunzioni attraverso agenzie di somministrazione (che erano il veicolo principale del clientelismo locale) e cominciamo invece a reintrodurre il concetto che anche su posti a tempo determinato usiamo graduatorie e quant'altro". Finché siamo a questo livello il ragionamento ci può stare, ma poi andiamo a vedere e le cose stanno in maniera profondamente diversa, nel senso che questa famosa "riorganizzazione" muove innanzi tutto da logiche di burocrazia spinta in terreni dove la burocrazia spinta qualche fatica la fa, perché se noi parliamo di banche, di numeri, una certa logica numerica, burocratica può avere un senso, ma abbiamo visto il disastro che ha provocato anche in quel settore per le ricadute dell'economia, eccetera. Figuratevi nel sociale quando iniziamo a ragionare su come organizzare il servizio infermieristico sulla base di ragionamenti del tipo "ogni utente ha diritto a 27 minuti nelle 4 ore".

Questo è l'esordio della riorganizzazione...tutto legale, legittimo, assolutamente corretto, salvo che, in questi anni, gli utenti del "J.B. Festaz", essendo esseri umani, persone di una certa età, non sono proprio delle macchine per cui possiamo applicare, così, 27 minuti a te, 27 minuti a te, 27 minuti a te...sono esseri umani e hanno anche, visto l'invecchiamento sostanziale della popolazione valdostana, un numero crescente di patologie, un numero crescente di difficoltà. E quindi si procede attraverso una rigida disposizione che è molto interessante, perché anche al secondo passo ci dice un concetto fondamentale, che va capito, di questo tipo di struttura, che è una struttura...io ho usato il termine "complessa", forse anche "complicata", non sono un esperto del settore come l'Assessore Fosson, però, andando a guardare dentro questa struttura, chiunque può rendersi conto della sua complessità solo leggendo un passaggio che è riportato dal Direttore: "Sono necessarie 8,20 figure infermieristiche per svolgere il servizio per i 70 ospiti...forse sono anche di più della casa di riposo...dislocati: n. 10 al piano terra, n. 27 al secondo piano, n. 33 al terzo e quarto piano", quindi scopriamo che intanto è una struttura che sta su quattro piani, ma che in mezzo - perché qui manca il primo piano - c'è infilata un'altra cosa dentro, che è una RSA. Quindi non è proprio un luogo "ottimale" per far funzionare le cose, è già organizzato nel suo insieme in modo molto complicato, per cui voi immaginate se una persona, un'infermiera si trova magari da sola, al piano sotto, e deve salire fino al quarto piano...vabbè...dice: "ci sono gli ascensori"...eh già, però gli ascensori sono fermi..."è una combinazione in questo periodo, poi risolveremo questo problema, naturalmente...siccome non abbiamo problemi di bilancio, in quattro e quattr'otto sarà risolto il problema degli ascensori per scendere e salire"...questo per dirvi di come non sia così ottimale il funzionamento e di come non si possa ragionare di numeri che sono presi da norme nazionali che sono applicate a strutture che non sono con tre ascensori in via di ripristino, che non sono su quattro piani, che non hanno infilato in mezzo un'altra cosa che non c'entra, e cose di questo tipo.

Il clou di questa determinazione arriva soprattutto per quanto riguarda l'utilizzo del personale infermieristico perché si deduce che servono nove persone, tenuto conto - qui è la bellezza di questa cosa - che il servizio notturno può essere assicurato mediante un servizio di pronta reperibilità...voi ve lo vedete l'infermiere sta a casa sua, gli telefoniamo, lui parte e arriva per intervenire? Se i cittadini avessero la possibilità di leggere queste cose, di saperle, si stuferebbero di sentir dire: "noi abbiamo un servizio di eccellenza unico al mondo, nell'universo, siamo i più bravi che ci sono", perché sarebbero fortemente preoccupati dell'idea di un servizio di pronta reperibilità, con affermazioni che fanno inorridire quando si prosegue: "anche in considerazione del fatto che, di notte, nella struttura è sempre presente personale infermieristico nel reparto di residenza sanitaria assistita"...peccato che questo personale non può abbandonare quel piano, pena grave mancanza di vigilanza in quel settore! Allora, ecco quello che sta succedendo: sta succedendo che si stressa il personale, gli si mettono in capo responsabilità inaccettabili...e infatti c'è una mobilitazione sindacale in corso, che sicuramente impedirà che si possano attribuire delle responsabilità simili a un personale di questo tipo, perché una persona che ha il compito di presidiare un reparto particolare non lo può abbandonare incustodito poiché qualsiasi evento può accadere in qualsiasi momento. Come si può scrivere una cosa del genere quando decidiamo di riorganizzare un reparto?

Questa cosa va completamente rivista e rimessa in campo in modo completamente diverso, perché è inaccettabile che delle persone, che coscientemente svolgono il loro lavoro, che hanno pure paura di perderlo...perché - parliamoci chiaro - chi oggi è così convinto di dire: "ah no, io non lo faccio!", quando il Direttore gli dice: "ma perché? cosa pensi di fare? dove vuoi andare? chi ti difende?"...appena dici la parola "sindacato" si alzano tutti, basta sindacati!, ma qui non stiamo parlando solo della qualità del lavoro degli infermieri, stiamo parlando del fatto che metterli in condizione di stress e di non lavorare correttamente vuol dire mettere a rischio, "a rischio" la vita di chi sta in quella struttura! Eh sì, caro Assessore...e qui veniamo al giochino del...il CdA, il Direttore...eh no! Io parlo all'Assessore che ha la responsabilità di questa struttura! Deve scapparci il morto? Parlo grosso, dico cose grosse...deve scapparci il morto perché ci accorgiamo che qualcosa non va?

Purtroppo si tratta di situazioni difficili, i costi sono onerosi, tutto quello che volete...ma assolutamente la garanzia della sicurezza di avere il presidio infermieristico non può essere messa in discussione. Devo fermarmi per ragioni di tempo e ascolto la risposta.

Presidente - La parola all'Assessore Fosson.

Fosson (UV) - Sì, grazie.

Il "Festaz" viene da un periodo difficile, questo lo sappiamo tutti, e l'onestà di tutti deve partire da questa constatazione. Condivido con lei che è una struttura complessa, nel senso che aver inserito al suo interno una RSA e un nucleo Alzheimer all'interno della casa per anziani non è una gestione semplice, questo è vero, è complicata. Però è anche una grande occasione, avere una RSA lì è sicuramente stato l'inizio e questo è un servizio che avevo promosso io, che non pensiamo assolutamente di togliere. Perché è un servizio che dà comunque una maggior copertura sanitaria a tutta la struttura. Il "Festaz"...sì, è vero, gli ascensori forse non funzionavano, ma mi permetta di dire che fu una delle strutture più avveniristiche dal punto di vista progettuale, ad esempio i bagni fatti in un certo modo che ci entrasse la carrozzina; è una struttura che fu una delle antesignane in Valle d'Aosta. Io mi permetto di dire però, perché non mi dileguo, non scappo da nessuna responsabilità, che se si vuole essere onesti, la responsabilità di intervento per noi sul "Festaz", in questo momento, è di un certo tipo, ed è previsto dalla legge 34 che, all'articolo 3, dice: "il Festaz è una struttura pubblica denominata azienda che è dotata di autonomia statutaria, patrimoniale, contabile, finanziaria e gestionale" e poi, all'articolo più avanti, dice: "le possibilità di intervento nostro"...e l'articolo 10 dice: "se c'è un cambiamento di dotazione organica", ma in questo caso la dotazione organica non è stata toccata. Comunque, premetto ancora che noi possiamo intervenire, Consigliere Donzel - e lei lo sa - su tre consiglieri di amministrazione, perché i consiglieri di amministrazione sono 7, 3 sono stati nominati dalla Giunta regionale precedente, il 26 maggio 2010, 2 dal Comune e 2 dalla Curia.

Passo all'argomento descritto anche in modo...giustamente carico di paure, forse un po' spinto, però ci può stare tutto. Premetto che noi, per noi intendo come "Governo", non sapevamo assolutamente nulla di questa riorganizzazione; abbiamo saputo di questa riorganizzazione quando i familiari e i sindacati si sono presentati da noi per farci notare alcune cose. Tra l'altro, posso dire perché l'ho detto chiaramente anche al Direttore, abbiamo contestato ampiamente la modalità di presentazione di questa revisione dell'organizzazione, perché non si può fare una revisione in una casa di questa complessità con delle persone dentro senza avvertire prima i familiari, e senza avvertire prima i sindacati per un confronto sindacale! Per cui non ne sapevamo nulla e la metodologia usata è sicuramente una metodologia che non condividiamo.

Esistono nel "Festaz" dei problemi sindacali, non da oggi, e la pianta organica che è stata concordata dopo diverse agitazioni, aveva portato a una stabilizzazione importante - questo lo dicono i sindacati in merito all'accordo del 6 luglio 2011. Quindi è su questo accordo che il Direttore della struttura, facendo dei calcoli rispetto ai minutaggi, ha documentato che quello che si dava in questa struttura era più di quanto si potesse dare, chiaramente senza un confronto sindacale, senza un confronto con i parenti. Per cui il Direttore ha ridotto il personale a tempo determinato di 1,70 di personale infermieristico e di 3 unità di operatori sociosanitari; in particolare, ha eliminato dei turni delle infermiere di notte sostituendolo con la reperibilità. Mi permetto di dire che l'istituzione della reperibilità non è un'istituzione fatta solo al "Festaz", ma nell'ambito dell'ospedale questa struttura è più volta utilizzata. Direi che le modalità con cui è definita questa reperibilità sono delle modalità non corrette, nel senso che non si può dire: "nel più breve tempo possibile", questa è una cosa che va sicuramente modificata; la reperibilità nell'ambito della struttura ospedaliera prevede entro 30 minuti dalla chiamata e questo deve essere ristabilito in modo corretto.

Con le premesse fatte, auspicando un corretto confronto con i sindacati, che avverrà - e noi ci siamo spesi per quello - sulla sicurezza degli utenti, si può affermare che in questo momento non sono presenti nel "Festaz" dei malati N3-plus e, sempre da un concetto burocratico, ma essendo anche chiaro che si possono rivedere le scelte perché il "Festaz" ha comunque dei numeri importanti, non è prevista l'infermiera di notte, nel rispetto delle norme approvate a livello regionale con precedenti delibere. Infatti, altre strutture protette, come Perloz, Pontey, eccetera, hanno una situazione analoga, cioè l'assenza dell'infermiera di notte; il "Festaz" ha questa reperibilità, ma anche un medico di struttura di giorno e ha molto vicino il Pronto Soccorso rispetto a queste altre situazioni, quindi in una situazione, se mi permette, anche più facile.

Parlando delle RSA...c'è stato, ha ragione, un conflitto tra il responsabile della RSA e l'altro responsabile, per cui dice: "no, c'è un ordine del giorno adesso che dice che, in caso di urgenza, le infermiere della RSA possono salire agli altri piani", attivando subito quella reperibilità nei termini in cui ho detto. Mi permetto di dire che, ricordando che è una struttura che abbiamo istituito noi, nel 2004 quando è stata istituita la RSA non esisteva un turno notturno di infermiera, anzi, questo proprio per un accordo sindacale per cui le infermiere che venivano assunte all'interno della RSA non facevano la notte. Per cui l'istituzione della RSA allora fu proprio nel desiderio di migliorare la struttura sanitaria della casa.

Termino dicendo che è un periodo di sperimentazione...io voglio vedere poi quanto viene usata e in che termini la reperibilità. Ho chiesto anche un parere al Direttore di area territoriale, perché una struttura territoriale si occupi della monitorizzazione della situazione. Affermo qui che per noi il "Festaz" è una struttura strategica nell'organizzazione della nostra sanità; infatti una struttura di questo tipo per malati cronici ma gravi, vicino all'ospedale, all'interno di Aosta, permette delle considerazioni sanitarie sicuramente molto ampie e fruttuose per i pazienti. Attendiamo per il "Festaz" come attendiamo per tutte le altre strutture i costi standard, ma la nostra progettualità - se potremo lavorare su questo - è di aumentare il livello sanitario di questa struttura portando lì i malati N3 in fase di definizione, cioè gli N3 che hanno dei problemi maggiori, e di reinserire quindi l'infermiera di notte, riprendendo quelle che sono state lasciate a casa. Tra l'altro, sempre in questa delibera "Protocollo d'intesa per la definizione di un nuovo modello organizzativo della Pianta organica" del 6 luglio 2011, l'articolo 3 prevedeva: "il CPEL si impegna a garantire, con risorse di finanza locale, la copertura finanziaria dei maggiori costi derivanti dall'ampliamento dei posti letto destinati a servizi residenziali a favore di persone anziane non autosufficienti, da 70 a 120 utenti". Ecco, questo era già previsto nel 2011, ma poi non è stato realizzato.

Rispetto al nostro piano di azione, c'è ancora una discussione aperta sul "Festaz", in commissione, quindi tutti possono partecipare e condividere i problemi di questa struttura, che è, per noi, strategica. Vogliamo aumentare la penetranza e la complessità dei malati sanitari, portandoli a N3 e possibilmente ampliare la struttura ricettiva delocalizzando quel centro diurno che c'è e che, secondo me, pur essendo un servizio importante, può comunque essere utilizzato in altre sedi, lasciando invece - come dicevo - al "Festaz" una maggior complessità sanitaria, una maggiore possibilità di intervenire su quei casi N3 più complessi e, addirittura, aumentare da 100 a 120 gli utenti. Questo ci porterebbe ad una riorganizzazione del "Festaz" ma, soprattutto, ad un riutilizzo, ad una maggiore importanza di una casa che, ripeto ancora, per noi è strategica. Aspettiamo comunque un incontro con i parenti che abbiamo chiesto venga convocato dalla casa, a cui saremo presenti noi, per audire...e poi che le parti, dal punto di vista sindacale, si incontrino, essendo noi poi disponibili ad un intervento di mediazione. Grazie.

Président - Merci. Pour la réplique, la parole au collègue Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Cari colleghi, aiutatemi a ricordare...come si chiamava quel governatore romano che, dovendo scegliere fra due condannati, preferì rivolgersi al popolo e dire: "decidete un po' voi, volete Barabba o..."? Si chiamava Ponzio Pilato, cioè quello che dice: "eh, ma io cosa ci posso fare? è il CdA, abbiamo solo tre rappresentanti"...beh, intanto ci mettiamo noi, Regione, i quattrini, e quindi se ci mettiamo noi, Regione, i quattrini, qualche titolo a dire la nostra l'avremo e lo vogliamo avere, noi dell'opposizione, lo vogliamo avere! Quindi se fate incontri con amici, parenti, cugini, fratelli o sorelle, magari fatelo sapere anche a noi, dell'opposizione, così si può anche magari dialogare e non fare - come dobbiamo fare sempre - incontri separati e non capire mai bene...in cui, in quelle sedi, raccontate le vostre favole a familiari e quant'altro! Intanto di sperimentale non c'è nulla, caro Assessore, perché qui c'è una comunicazione di servizio in cui si dice che l'orario nuovo decorre dal primo gennaio 2014...sveglia ragazzi, tutti camminare, questo è il nuovo orario! Quindi non c'entra proprio niente lo sperimentale, lo sperimentale è arrivato perché il PD-Sinistra VdA ha depositato un'interpellanza, si sono svegliati tutti i sindacati, c'è confusione, i familiari hanno cominciato a dire: "ma che succede lì così al "J.B. Festaz"?...cominciano le colonne ad andare in marcia sotto l'Assessorato e allora diventa una "fase sperimentale"...è sperimentale perché abbiamo detto che questa cosa non ci piace per niente e va cambiata, punto! Si deve tornare ad un'organizzazione di tipo diverso.

Due: non metta in bocca a noi che stiamo mettendo in discussione la RSA e, addirittura, il nucleo Alzheimer! È lei che sta parlando del fatto che magari il Centro diurno va spostato. Noi non abbiamo mai detto queste parole! Noi abbiamo detto che lì serve un presidio di tipo diverso! È già in funzione oggi quella cosa che...lei stesso, lei stesso, Assessore alla sanità, dice: "l'istituto della reperibilità così com'è stato scritto mi lascia dei dubbi"...questo istituto della reperibilità è stato approvato il 27/12/2013! Per cui un'infermiera che magari risiede a Pontey dovrebbe raggiungere...il "J.B. Festaz"? Ah, questo è sbagliato! Però questo è! È in vigore dal primo gennaio 2014, così! E se succede qualcosa in questi giorni? Di chi è la responsabilità? Di Ponzio Pilato o dell'infermiera? Non possiamo mettere il personale in queste condizioni! Non possiamo lasciare degli anziani in queste condizioni!

Vengo poi all'altro aspetto, che è apparentemente meno grave, è "apparentemente" meno grave: è quello del fatto che gli anziani, senza queste qualifiche tecniche, come dice lei, sono, alle volte...nella condizione in cui si riduce sempre di più il personale e l'assistenza...di notte devono stare allettati, per cui l'anziano, che magari soffre di insonnia, che avrebbe bisogno di fare due passi...eh no! Perché se non c'è nessuno che lo può seguire, se poi cade e si fa male...cioè questo è il cominciare a comprimere quella che è la grande qualità di questa casa di riposo. Una struttura che ho avuto...per conoscenza personale di alcune persone che ci lavorano, sia nel campo infermieristico, sia nel campo dell'assistenza...veramente persone, dal punto di vista umano, straordinarie, lo riconosciamo, anche a chi ha gestito, anche all'Assessore che è venuto prima, bisogna riconoscerlo, però non si può metterle in queste condizioni di lavoro! Perché, veramente, noi stiamo andando in una direzione che non è quella che abbiamo indicato e che aveva detto lei, durante il bilancio: "diamo qualche limatina qua e là, aggiustiamo un pochino, ma la qualità del servizio è garantita"...qui stiamo andando ad alterare con logiche burocratiche, impositive...perché questo è: questo decreto dirigenziale è una logica burocratica, impositiva, che piomba dall'alto, non c'è nulla di sperimentale, nulla è stato concordato! Adesso ci sarà una trattativa sindacale, adesso andremo a spiegarlo ai familiari cosa sta succedendo...ma intanto, ad oggi, questa è la situazione, e noi diciamo: questa situazione non va bene, bisogna cambiare!

Président - Point 8 à l'ordre du jour.