Oggetto del Consiglio n. 375 del 28 gennaio 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 375/XIV - Interrogazione a risposta immediata: "Ipotetica volontà di chiusura del reparto di Chirurgia d'urgenza".
Président - Pour l'illustration, la parole au collègue Viérin.
Viérin L. (UVP) - Merci Madame la Présidente.
Questa è una questione che vorremmo sottoporre come gruppo dell'Union Valdôtaine Progressiste a questo Consiglio e, in particolar modo, all'Assessore Fosson. È una questione sanitaria e vorremmo chiederne conto, perché è una vicenda che noi riteniamo abbastanza urgente e, soprattutto, importante: è la questione dell'eventuale, ipotetica - e di cui si vocifera - chiusura o dell'accorpamento del reparto di Chirurgia d'urgenza. Quindi si parla di un'eventuale chiusura o di un accorpamento con la Chirurgia generale e questa è una notizia che è riferita ad un reparto, ad una realtà che esiste dal 2003, per cui è ancora più importante per noi rivolgerci all'Assessore Fosson, perché questo servizio iniziò con l'Assessorato dell'attuale Assessore Fosson. È una realtà che è un fiore all'occhiello, è una realtà molto importante che fa registrare circa 50.000 utenze all'anno. La nostra iniziativa va nell'ottica di informare intanto il Consiglio e, poi, anche la comunità, gli operatori che operano all'interno di questa importante realtà, per sapere l'intenzione dell'Amministrazione...se corrisponde al vero questa notizia sulla chiusura di questo importante servizio e, soprattutto, quale sia l'intenzione dell'Assessore e dell'Amministrazione in merito a questa vicenda. Grazie.
Président - Pour la réponse, la parole à l'Assesseur Fosson.
Fosson (UV) - Grazie Presidente.
Quando è iniziato il servizio di Chirurgia d'urgenza, io facevo ancora il chirurgo per gli ultimi mesi...ma rispondo volentieri a questo.
Alcuni giorni fa - anche per fare chiarezza - ci è pervenuta una nota dell'USL con una richiesta d'indirizzo. Con tale nota il Direttore sanitario esprimeva l'opportunità di unire, di accorpare la Chirurgia d'urgenza alla Chirurgia generale. Tale unificazione deve essere fatta, anche a mio parere, nel tempo, per due motivi (e questo in accordo con la Direzione sanitaria): il primo è che la Chirurgia d'urgenza, che è sicuramente un fiore all'occhiello - e su questo sono d'accordo - è una struttura semplice, accorpata però, ora, al Dipartimento di Medicina d'urgenza e al "118". Tale accorpamento - mi permetta - è stato un'anomalia anche nel passato, che però era legato ad un tempo di prova, di esperimento e, soprattutto, confidato al dottor Salval, chirurgo di grande esperienza, e, per una storia particolare, si scelse questo percorso. Il Dottor Salval va in pensione quest'anno, per cui si pone il problema di riassegnare la Chirurgia d'urgenza che è una struttura semplice.
Le strutture semplici, come si sa, dipendono da una struttura complessa che deve essere affine per legge e, in questo caso, l'anomalia è chiara: in caso di urgenza, di problemi all'interno della sala operatoria, il responsabile apicale sarebbe, in questo caso, il Primario di Medicina e non il Primario chirurgo. È quindi un problema che, con il pensionamento del dottor Salval, aumenta, perché è proprio un problema di responsabilità (su questo, tuttavia, abbiamo chiesto un parere all'ARAN per giudicare e dare una testimonianza e un giudizio su quest'anomalia).
La necessità espressa ancora dal Direttore Sanitario è quella di mettere sotto un'unica organizzazione due Chirurgie: questo è soprattutto in una logica di questo periodo. Si pensi come le due Chirurgie messe insieme si possano aiutare, quando, ad esempio, la Chirurgia d'urgenza che fa tutti gli interventi nella sala delle urgenze ha delle urgenze differite che possono essere, invece, fatte insieme nella sala della Chirurgia; così si pensi che cosa voglia dire per i giovani chirurghi che lavorano in Chirurgia generale che non hanno mai fatto un intervento di chirurgia d'urgenza; questo rappresenterebbe veramente un'impossibilità per loro di crescere.
Io penso quindi che sia sicuramente una grossa occasione perché queste due unità, messe insieme, funzionino meglio. La localizzazione, ovvero dove questa verrà collocata, come spazi, è ancora un discorso in corso e lo stiamo vedendo con i responsabili delle due Chirurgie. Quello che volevo però sottolineare in modo fermo e preciso è il fatto che non si chiude assolutamente la Chirurgia d'urgenza: questa continua ad essere una struttura semplice che svolge le attività di Pronto Soccorso. L'unica cosa che si pensa è di spostarla sotto una famiglia da cui è partita, sotto un'organizzazione chirurgica per il bene di tutte e due, ma non sarà mai chiusa. Questa è l'ipotesi che abbiamo trasmesso alla Direzione dell'USL per verifiche insieme al Collegio dei sanitari ed ai sindacati. Grazie.
Presidente - Grazie, Assessore. La parola, per la replica, al collega Viérin.
Viérin L. (UVP) - Non siamo soddisfatti della risposta. Prendiamo atto che non si parla di chiusura, ma di accorpamento. È lo stravolgimento di un servizio, è lo stravolgimento di un servizio che ha funzionato. Assessore, il servizio non è iniziato con lei, ma lei ha iniziato con il servizio, quindi in tutti questi anni questo servizio è stato mantenuto.
Noi non vogliamo credere - e riconosciamo la sua onestà, se non altro, amministrativa - che si possa chiudere o accorpare una struttura perché una persona va in pensione! Ci sembra veramente una delle giustificazioni più assurde che noi abbiamo sentito, in quest'aula, in questi anni! Comunque prendiamo atto che, visto che una persona di esperienza come il dottor Salval, giustamente, va in pensione, bisogna accorpare questo servizio perché non siamo stati in grado di fare crescere nessuno, probabilmente, alle spalle.
Noi, da amministratori, non condividiamo, perché crediamo che il servizio all'utenza sia lo scopo che dobbiamo conseguire. Noi, su questo argomento, ritorneremo. Crediamo che il fatto di accorpare sia un servizio che viene meno alla comunità; torneremo anche sulla questione dell'occupazione dei posti letto e sulla ripartizione di tutto ciò che è un servizio che, in questi anni, ha funzionato. Lei ha cominciato con il servizio, e il servizio, con lei, finirà.
Concludo, Presidente, dicendo che non vorremmo venire a sapere da voci di corridoio della chiusura e dall'accorpamento di servizi dell'USL. Lei deve rendere conto a questo Consiglio attraverso la commissione competente, e dirci che idea ha della sanità in prospettiva, perché così è uno spot, si chiude, si accorpa, si razionalizza, ma noi vorremmo avere una visione - se lei ce l'ha - d'insieme, soprattutto di prospettiva. Torneremo oggi sull'argomento delle microcomunità, delle RSA e del servizio al territorio, ma oggi non sappiamo ancora dove la sua idea di sanità ci stia portando. Prendiamo atto che un altro pezzo di servizio all'utenza sarà smantellato.
Presidente - Grazie. Punto 4 all'ordine del giorno.